Si è conclusa la ricorrenza del 25 aprile, finisce quindi - almeno per quest'anno - la festa della Liberazione.
Da parte del Premier, cade ogni RESISTENZA su neutralità tra partigiani e repubblichini e sorge la proposta di cambiare la festa della liberazione in festa della libertà.
E perchè non delle libertà?
Diventerebbe così tutta del popolo di Berlusconi e Fini. Che è il popolo delle libertà
Peccato che tra liberazione e libertà qualche differenza esiste.
La liberazione è un'azione che affranca, emancipa, redime, è operazione che implica impegno, lavoro, sacrificio, per il raggiungimento del suo fine, cioè per la conquista della libertà. Cosicchè libertà, pur essendo frutto della liberazione, non si può identificare con l'albero che questo frutto ha prodotto, cioè con l'atto della liberazione.
Eppure il signor Berlusconi avrebbe gradito più il frutto che l'albero.
Bruciare l'albero e mangiarsi il frutto?
2 commenti:
questo è l'ennesimo esempio, di come, il presidente del consiglio, "sfrutti" a suo piacimento i metodi d'informazione, per far passare i messaggi che più gli si addicono!
certo, trasformare il 25 aprile, da festa di liberazione a festa della libertà era una cosa impensabile fino all'altro ieri, ma come lui ci ha insegnato....niente è impossibile sotto i riflettori della sue TV
Ottima l'immagine del frutto e dell'albero.Si può solo aggiungere che quell'albero bisogna curarlo ogni giorno per far produrre quell'indispensabile e vitale frutto.Quella lotta quella resistenza ha combattuto il male profondo e gratuito che si annida nell'animo umano,male che ha prodotto il nazifascismo che ha generato il male assoluto della shoah lo sterminio sistematico di un intero popolo.Pacifichiamo e uniamo gli italiani e onoriamo tutti i loro morti ma non dimentichiamo la differenza fra chi combatteva a fovore della liberazione e chi contro.
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