sabato 17 aprile 2010

SIT IN DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI PENITENZIARIE DI BARCELLONA DAVANTI AL MUNICIPIO CITTADINO


LA MANIFESTAZIONE DI PIAZZA AVVERRA' IL 23 APRILE SE CONTINUERA' IL SILENZIO DEL MINISTERO SULLE REALI SORTI DELL'OSPEDALE GIUDIZIARIO DI BARCELLONA.

I SINDACATI CHIEDONO CHE PARTE DELLA STRUTTURA VENGA ADIBITA A CASA CIRCONDARIALE.


Le OO. SS. Penitenziari locali, dell’OPG di Barcellona PG (SAPPE, OSAPP, UIL PA, UGL, CISL, FIMMG-AMAPI e CNPP) hanno indetto un Sit-in per il prossimo 23 aprile 2010, davanti al Comune di Barcellona P.G., con inizio alle ore 10,00. Stavolta i rappresentanti sindacali dichiarano di scendere in piazza, perchè, dopo la Tavola Rotonda del 18 marzo 2010, sul FUTURO PER LA POLIZIA PENITENZIARIA DELL’OPG DI BARCELLONA PG., aspettano ancora risposte dalle Autorità Ministeriali del Dipartimento e dal Ministro della Giustizia Angelino Alfano, ai quali hanno inviato un documento con la richiesta della riconversione a Casa Circondariale della struttura, che oggi ospita l’OPG, la quale consentirebbe tale utilizzo, lasciando i giusti spazi ai destinatari del DPCM e alla nuova sezione femminile di prossima apertura. La proposta riguardante la riconversione della struttura - sempre a giudizio dei sindacati - potrebbe essere presa in considerazione nella prossima riunione nazionale tra le OO. SS. e il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria del 29 aprile 2010, durante la quale si tratterà appunto il tema dell' edilizia penitenziaria. I sindacalisti - in una lettera indirizzata al Ministro Alfano e alle autorità penitenziarie e civili - fanno notare che, ad oggi, nonostante una prima riunione, svoltasi il 13 aprile 2010, presso il dipartimento, nulla è trapelato sulla destinazione dell’OPG di Barcellona PG e della richiesta avanzata dalle OO. SS. locali..

L'ECCESSO D'IGIENE FAVORISCE LE ALLERGIE



CIO' SPIEGHEREBBE PERCHE' A BARCELLONA E DINTORNI QUEST'ANNO LA PRIMAVERA HA FATTO CILECCA CON LE ALLERGIE: LE MONTAGNE DI SPORCIZIA HANNO FATTO DA BARRIERA......ih,ih..;-D

(PRIMAPRESS) MONTRÉAL – Esiste una relazione tra l’aumento delle persone affette da allergie ed un’eccessiva attenzione verso l’igiene.
Questo ciò che è emerso da uno studio condotto dal professor Guy Delespesse, presso l’Université de Montréal. Normalmente siamo portati a credere che vivere in un ambiente privo di batteri possa aiutare l’organismo a respirare meglio, in quanto verrebbero eliminati tutti quegli elementi, la polvere in primis, in grado di produrre reazioni allergiche capaci di provocare infiammazioni alle vie respiratorie. Le osservazioni fatte dal ricercatore canadese sembrerebbero abbattere tali convinzioni. Il professor Delespesse ha notato come la percentuale della popolazione affetta da questo tipo di problematiche nel 1980 fosse circa il 10%, mentre oggi il livello è addirittura triplicato.
In trent’anni si è assistito ad un aumento fuori controllo di reazioni allergiche tra cui: asma, febbre da fieno, eczema e orticaria.
Ad essere colpiti da tali patologie non sono soltanto gli adulti, ma anche i bambini, solitamente collocati in ambienti super sterilizzati per paura che possano contrarre qualche allergia. Così facendo invece si rischia un aumento delle possibilità di contrarre delle reazioni allergiche in relazione ad alcuni tipi di sostanze, a causa proprio della limitata esposizione del bambino ai batteri.
In questo caso il piccolo non sviluppa un adeguato sistema immunitario capace di proteggerlo dagli attacchi esterni fuori casa o a scuola.
Secondo Delespesse “c’è una relazione inversa tra il livello di igiene e l’incidenza delle allergie e delle malattie autoimmuni.
Quanto più è sterile l’ambiente in cui un bambino vive, maggiore è il rischio che sviluppi allergie o un problema immunitario nel corso della vita”.

ALTRO CHE "anno zero", STANOTTE SU RAI 2 NEL TALK SHOW CONDOTTO DA PARAGONE I PIDIELLINI SE LE SONO DETTE DI SANTA RAGIONE



Ieri sera, per caso, soffermandomi su RAI 2, a tarda ora, ebbi la sorpresa di assistere ad un dibattito animatissimo, condotto da Gianluigi Paragone, sul Talk Show "L'ultima parola", quello nato per controbilanciare "Anno zero", che il giovedì Santoro conduce sulla stessa rete.
A partecipare c'erano tutti "pezzi da 89" del Pdl, solo che erano distinti in berlusconiani e finiani. C'erano Bocchino, D'Urso, Lupi, Santanché, Rossella. Non potete immaginare che cosa è emerso da quell'incontro, che più che incontro è stato uno scontro talmente infocato da uscire, in ogni sua fase, abbondantemente dalle righe della buona creanza politica. E tutti, badate, erano del PdL.
Stanattina, al fine di rendermi conto che non avevo sognato, ho rovistato nel web sperando di trovare a conferma qualche pagina che riportasse quanto avevo visto ieri notte. Ho trovato un sito e mi sembra opportuno riportare il relativo link.
DA PARAGONE L’ULTIMA PAROLA NEL PDL, VOLANO GLI STRACCI - Clandestinoweb: sondaggi politici, elettorali. Il sondaggio politico elettorale che fa opinione

venerdì 16 aprile 2010

RIFIUTI URBANI E PROBLEMI COLLEGATI


Tarsu ed Iva: questione aperta

Stamattina, anche se "obtorto collo" ho pagato la bolletta della spazzatura, relativa al primo quadrimetstre 2010. Non sono stato il solo, visto che, malgrado la gravità del diservizio ATO, parecchie altre persone erano nell'ufficio postale per versare la rata indebitamente richiesta. La fattura, per l'occasione più salata del solito, era accompagnata da un'avvertenza, secondo cui la tariffa applicata non era assoggettata a I.V.A., come da sentenza n.238 del 24-07-2009 della Corte Costituzionale. Notando ciò, qualcuno s'è chesto se l'I.V.A. gia pagata in tutte le precedenti rate, sarebbe restituita. Essendo nata a tale proposito una discussione, tra chi diceva di sì e chi tale sì riteneva assai difficile, se non addirittura impossibile, credo che cada a fagiolo - come risposta al quesito - il contenuto di un'e-mail fattaci pervenire dal sindacalista Lorenzo Gitto.
Praticamente si tratta del contenuto di un articolo scritto da Antonio Palagiano dell'IdV.
Ve lo propongo:


"Sulla mia casella di posta stanno arrivando, in questi giorni, diverse segnalazioni a proposito della legittimità o meno dell’applicazione dell’IVA alla Tarsu. La questione, in effetti, è piuttosto complessa ed è uno dei – purtroppo numerosi – casi in cui la cosiddetta “certezza del diritto” nel nostro Paese è più un auspicio che un caposaldo. Fino al 1997 il costo dello smaltimento dei rifiuti veniva pagato attraverso l’imposizione di una tassa (la TARSU, tassa sui rifiuti solidi urbani), sulla cui natura di tributo non vi erano dubbi. La questione si è complicata con il celeberrimo “decreto Ronchi” (d.lgs. 22 del 1997), che gettava le premesse per un progressivo passaggio dalla tassa alla tariffa, in applicazione del principio comunitario “chi inquina paga”, con cui il costo del servizio di gestione dei rifiuti veniva commisurato alla produzione degli stessi. Principio ineccepibile sotto il profilo ambientale. Nel frattempo il varo del “Codice dell’ambiente” (d.lgs. n. 152 del 2006), ha “assemblato” in un unico “corpus normativo” gran parte delle leggi in materia ambientale, comprese quelle relative ai rifiuti (a cominciare dal “decreto Ronchi”).

Secondo l’art. 238 il Ministero dell’ambiente avrebbe dovuto emanare un regolamento attuativo della TIA entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del Codice, creando di fatto un doppio binario: da una parte gli enti locali che avevano già effettuato il passaggio, dall’altra quelli che attendevano il nuovo regolamento. Intanto, a seguito di un ricorso incidentale relativo alla competenza in materia tributaria, la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 238 del 24 luglio 2009, ha sancito l’inapplicabilità dell’IVA alla tariffa di igiene ambientale. Nel testo del provvedimento si afferma che ".. non esiste una norma legislativa che espressamente assoggetti ad IVA le prestazioni del servizio di smaltimento rifiuti … entrambe le entrate devono essere ricondotte nel novero di diritti canoni e contributi chela normativa comunitaria esclude in via generale dall’assoggettamento ad Iva perché percepite da enti pubblici per le attività od operazioni che esercitano in quanto pubbliche autorità sempre che il mancato assoggettamento all’imposta non comporti una distorsione della concorrenza".

L’instabilità del quadro normativo sta creando una situazione pressoché surreale: dopo 13 anni dall’approvazione del decreto Ronchi – già “pensionato” – sono ancora tantissimi i comuni che non sono passati alla TIA e, da ultimo, con il decreto mille proroghe (d.l. 194 del 2009) è slittato ulteriormente il termine per l’emanazione del regolamento.

In questo quadro nebuloso è utile il contributo dato nei giorni scorsi da una circolare esplicativa in cui si chiarisce che, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale, la TIA non può certo essere considerata alla stregua di una sorta di controprestazione per un servizio, ma un vero e proprio tributo. In secondo luogo la TARSU non è ancora scomparsa dal nostro ordinamento e non ha fondamento la tesi di una sua presunta abrogazione implicita. In sostanza, fino a quando non verrà imposto con legge l’obbligo di passaggio dalla TARSU alla TIA (e, si spera, previa approvazione del regolamento) le due fattispecie continueranno a convivere, fatta salva la possibilità – ma non l’obbligo – per i comuni di passare dalla tassa alla tariffa.

L’atteggiamento “pilatesco” del Governo sta creando non pochi problemi, anche per il rischio di avvio di contenziosi tra privati cittadini ed enti locali in riferimento alle richieste di rimborso dell’IVA indebitamente versata. E’ evidente che i comuni dovranno quanto prima adeguare i propri regolamenti contabili al nuovo quadro giuridico disegnato dalla Consulta, ma – come afferma correttamente l’ANCI – spetta al Governo individuare modalità e tempi per uscire dall’impasse.

Non è certo un caso che il Ministro dell’economia e delle finanze abbia risposto con il silenzio alle diverse interrogazioni presentate in merito dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale. Da un lato, infatti, si dovrebbero emanare delle norme che chiariscano una volta per tutte il quadro legislativo, attraverso accordi con gli enti locali – e di conseguenza con le Aziende che forniscono il servizio di smaltimento dei rifiuti -; dall’altro c’è il problema del rispetto dei diritti dei cittadini che, alla luce di tale sentenza, vorrebbero vedere rimborsato quanto ingiustamente pagato.

Noi dell’Italia dei Valori, attraverso la nostra azione politica in Parlamento, cercheremo di chiarire questa situazione - a cominciare dall'interrogazione da me depositata lo scorso 8 aprile - e sollecitare il Governo a coprire questo vuoto normativo, perché i diritti di tutti i cittadini siano riconosciuti e rispettati".


Fini e Berlusconi, ma davvero la musica è finita?


www.vukicblog.blogspot.com..........................

PRESIDENTE ALBERGATORE.........................
di Mario Ajello

Davvero è finita la storia fra Silvio e Gianfranco? Stavolta i due fanno sul serio, e non ci saranno il solito rattoppo e i tarallucci e vino fra leader che non sanno stare insieme ma non riescono a dividersi? Ogni volta che l’ex leader di An ha cercato di prendere vie opposte a quella dell’ortodossia e dell’obbedienza al Cavaliere che lo sdoganò - «Se tu esisti, esisti grazie a me», ha sempre ripetuto dal 1993 Silvio a Gianfranco - non gli è andata affatto bene. E sono seguite retromarce, come quella agli albori della nascita del ”partito del predellino”. Berlusconi annunciò la sua idea, Fini la stroncò dicendo «siamo alle comiche finali», ma poi entrò nella nuova creatura unitaria (?) del Re di Arcore. Ora, andrà come andrà. Ma, almeno per lo spettacolo, sono in molti a sperare che la rottura sia vera e definitiva e il più possibile cruenta. Sennò, come direbbe Sandra Mondaini, che da ieri purtroppo è senza il suo Raimondino: «Che barba, che noia...».

di Mario Ajello
TESTO TRATTO DA: Il Messaggero

CLICCATE QUI:Secolo d'Italia - Politica..... e leggete pure i commenti, ne vale la pena!!!!!!

ATO E COMUNI CERCANO DI USCIRE DAL PANTANO ....


Intanto che, a Barcellona e negli altri centri della fascia tirrenica della nostra provincia, si riprende "lento pede" l'operazione di raccolta dei rifiuti, da settimane accumulati lungo le strade, gli amministratori comunali , stressati dalla pesantezza dell'anomala situazione, comprendendo che l'attuale azione di recupero ha carattere provvisorio, si interessano per trovare il modo in cui superare tale stato di precarietà, dovuto soprattutto al rapporto non certamente idilliaco con l'ente gestore della discarica di Mazzarrà S: Andrea, fortemente creditore nei confronti di ATO ME 2.
Il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, città capofila dei 38 Comuni malserviti da tale ATO, a tal fine, tenta ancora una volta la carta del contributo regionale, sperando che si possa in tal modo eliminare l'indecente stato in cui l'intero territorio, compreso tra Villafranca e Brolo, s'è ridotto "grazie" al pauroso accumulo di rifiuti, prodotto dalla paralisi del servizio di raccolta e smaltimento dei rsu.
Lo sfascio, legato soprattutto allo stato debitorio in cui naviga l'Ambito territoriale Messina due, ovviamente preoccupa gli amministratori dei Comuni che dell'ATO sono soci fondatori, per cui tutti i 38 sindaci si dicono interessati a che, per prima cosa, si affronti la questione debitoria, coinvolgendo possibilmente la Regione nella ricerca di una soluzione, in attesa che entri in vigore la riforma ATO recentemente varata dall'ARS.
Da qui, la necessità d'un contatto diretto con chi alla Regione potrebbe e dovrebbe dare una mano.
Un primo passo, in tal senso, si farà lunedì prossimo, quando al Dipartimento Regionale acqua e rifiuti, il dirigente Ferdinando Dalle Nogare s'incontrerà con i rappresentanti dei 38 Comuni, che il sindaco Candeloro Nania spera di riuscire a radunare a Palazzo d'Orleans. A tal fine infatti il primo cittadino barcellonese ha, in questi giorni, sollecitato by e-mail ai suoi 37 omologhi la puntualità.
Ci andranno tutti? Vedremo che cosa succederà.

giovedì 15 aprile 2010

STRISCIA LA NOTIZIA METTE IN DIFFICOLTA UN SINDACO E UN GOVERNATORE GRAZIE AL VIDEO DI UN FUORI ONDA




Il "redde rationem" stavolta ha fatto il botto.
A farlo scoppiare è stato il solito rompiscatore "Striscia la notizia" che, avendo registrato un colloquio tra il sindaco di Latina, Vincenzo Zaccheo, e la nuova governatrice del Lazio, Renata Polverini, l'ha pubblicato facendo ascoltare al folto pubblico televisivo certe richieste avanzate dal sindaco alla neo presidente.
Due cose chiedeva Zaccheo, approfittando dell'atmosfera entusiasmante del dopovittoria: che la Polverini non si dimenticasse delle due figliole (di lui) ed evitasse che venissero più concessi appalti a tale Fazzone.

Apriti cielo!
Oggi , al Comune di Latina, una parte dei consiglieri comunali del Pdl, facendo compagnia ai consiglieri delle due opposizioni, Pd e gruppo Progetto per Latina, hanno formalizzato le proprie dimissioni depositandole presso un notaio. Avviando così una crisi che la dice lunga sulla tolleranza ormai residua nei confronti di una mentalità nepotista e raccomandataria ormai incistita nella vita politico-amministrativa italiana.

La Polverini di fronte a tanto "polverone" nega di essere disposta a raccogliere raccomandazioni e. per quanto riguarda il video filmato in quell'occasione, sa soltanto dire:"Non mi ricordo quello che mi hanno detto quella sera, ero nel pallone perchè ero nel bel mezzo dei festeggiamenti".
Forse la nuova governatrice, subentrante ad altro governatore tutto particolare,
non si sarà resa conto che le richieste del sindaco potevano essere il "redde rationem" per il malloppo di voti procuratile a Latina, sede elettorale determinante per la sua vittoria.

CASE POPOLARI? SE NE PARLA SENZA "COSTRUTTO"



CHE SI FACCIA ALMENO QUALCOSA PER PORTARE A BUON FINE LE PRATICHE GIA' AVVIATE PER L'EDILIZIA ECONOMICA COPERATIVISTICA: A TALE SCOPO IL DEPUTATO CORONA TENTA DI COGLIERE L'OCCASIONE PROPIZIA NELLA FINANZIARIA REGIONALE

Se ancora un piano casa in grado d'incrementare l'edilizia popolare non è stato varato, qualcosa per alleviare - in attesa di ciò - la sete di alloggi si potrebbe fare.
Questo ragionamento deve avere spinto il deputato regionale Roberto Corona a giocare una carta a favore dell'edilizia economica, presentando un emendamento alla prossima legge finanziaria della Regione Sicilia, secondo il quale - se approvato - verrebbe concessa una congrua proroga (due anni) a quelle cooperative già incluse nei programmi di finanziamento relativi agli anni 1981, 1983, 1984, 1989 e 1991 che non abbiano avuto la possibilità di realizzare l’intervento abitativo entro il 31 dicembre 2008 a causa della mancanza delle aree disponibili che i comuni dovrebbero loro assegnare.
Ciò, a giudizio del deputato promotore, è un atto dovuto, "per non tradire le legittime aspettative di centinaia di famiglie".

LE ASSURDE AVVENTURE DEGLI ATO SICILIANI CARICHI DI MONDEZZA E SENZA PROSPETTIVA ALCUNA

PROVVISORIA SOLUZIONE: IN AIUTO RIAPRE LA DISCARICA DI MAZZARRA' SANT'ANDREA-NELLA FOTO: INIZIA LA RACCOLTA
"Modica e Scicli non dovranno più conferire i rifiuti nel Messinese. L’ipotesi di Mazzarrà Sant’Andrea, che dista oltre 250 chilometri dalla provincia iblea, può quindi considerarsi definitivamente
accantonata, visto
che si punta adesso sulla riapertura, seppur temporanea, della discarica sciclitana di San Biagio.
Infatti, appare indispensabile la riapertura della discarica di Scicli, chiusa da settimane per motivi di sicurezza. I tecnici dell’Ato ambiente, come confermato dal presidente dell’organismo Giovanni Vindigni, stanno lavorando in queste ore per la soluzione definitiva propedeutica alla riapertura del sito sciclitano, fermo restando l’esigenza di garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela ambientale."

Questa è, in breve, una notizia che ci fa capire come sia possibile aprire i cancelli della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea ad altro ATO diverso dal nostro, anche se dista 250 chilometri il territorio dal quale partono i compattatori. L'argent apre le porte dovunque. Solo che ai Modicani e Sciclitani ciò non conviene economicamente per il lungo tragitto, ed allora quei sindaci stanno facendo di tutto per potere ovviare allo stato d'emergenza , ricorrendo all'utilizzo d'una discarica a rischio, purché vicina: quella di San Biagio.
L'assurdo della situazione è questo: che l'ATO ME2 ha la discarica a portata di mano - quella di Mazzarrà - ma Messina Ambiente che la gestisce non gli ha finora consentito di utilizzarla, per il semplice fatto che il gestore è stufo di elargire ulteriore credito ad una società fortemente debitrice ed in odore di fallimento, qual è ATO ME 2.
E allora che si fa? La mondezza che invade mezza provincia di Messina saremo costretti a mangianrcela, sol perché i Comuni - soci fondatori di quell'ATO malaticcio - non sono capaci di trovare una soluzione, ancorché provvisoria, quale quella che si prospetta in provincia di Ragusa?
Il consigliere Calamuneri ha avanzato una proposta: cercare un'area dove provvisoriamente collocare tutto il pattume, ovviamente quello del territorio del nostro comune. Una proposta non facilmente attuabile e tuttavia precaria.
Fortunatamente s'apprende che, per intercessione della Provincia, finalmente la discarica di Mazzarrà S. Andrea riapre i cancelli anche per ATO ME 2 e quindi almeno provvisoriamente lo stato d'emergenza potrà essere superato. Si tratta comunque di qualcosa di provvisorio, che va valutato, in maniera da potere trovare una soluzione più stabile, nell'attesa che la riforma ATO porti i suoi frutti.
Riuscirà il sindaco Nania coadiuvato dai suoi omologhi del territorio interessato a trovare un modo meno precario per garantire maggiore pulizia?
L'interrogativo è grosso: si spera che abbia una risposta.
Stamattina intanto gli operatori ecologici hanno cominciato a raccogliere e compattare i rifiuti,
Li abbiamo fotografati per corredare questo post. L'operazione comunque si presenta fin troppo lunga e pesante, anche perchè, man mano che si smaltisce l'arretrato, si accumula il nuovo...
Sull'argomento ci sarebbe altro da aggiungere. Lo faremo se sarà il caso in seguito.

mercoledì 14 aprile 2010

URGE INTERVENTO IMMEDIATO PER LIBERARE LA CITTA' DAL PERICOLO DI QUALCHE EPIDEMIA


Il Consigliere comunale Orazio Calamuneri, facendosi interprete delle preoccupazioni dei cittadini per il crescente ammasso di putridi rifiuti urbani lumgo le vie di Barcellona Pozzo di Gotto, ha presentato al sindaco un'interrogazoione urgente perche trovi un'immediata soluzione al gravissimo problema che sta infestando un'intera città. E' auspicabile che l'intervento di Orazio Calamuneri abbia immediato riscontro, in maniera che si possano evitare conseguenze negative che potrebbero turbare oltre la salute l'ordine pubblico.
L'attesa non dovrebbe essere delusa.
Ecco il testo dell'interrogazione di Calamuneri:

"Il sottoscritto Consigliere Comunale in merito alla grave situazione esistente nella città di Barcellona Pozzo di Gotto con i rifiuti solidi urbani che marciscono in tutto l’abitato della città dove non si può fare né raccolta, ne smaltimento, per il divieto della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. E considerato che ormai siamo in piena emergenza igienico sanitaria con varie proteste di cittadini e studenti delle scuole, al fine di scongiurare seri pericoli alla salute dei cittadini puniti oltremisura da questo stato di cose nonché una situazione che può sfuggire di mano anche dal punto di vista dell’ordine pubblico,

PROPONE

di istituire d’autorità e lontano dal centro abitato un sito di raccolta provvisorio e di emergenza in modo da scongiurare pericoli alla salute dei cittadini o di ordine pubblico.

Nell’attesa che si possa definire la trattativa per la discarica, senza coltello alla gola.

Barcellona P.G., lì 14/04/10 Orazio Calamuneri

L'IGEA VIRTUS E' IN BRUTTE ACQUE: BISOGNA AIUTARLA AD OGNI COSTO


Vi sarete accorti che, in questo blog, difficilmente si sono trattati argomenti di carattere sportivo. Abbiamo parlato poco del basket, anche se questo sport, nella nostra città, è in fase di rinascita; quasi mai abbiamo scritto della squadra di calcio, anche se l'Igea Virtus, a causa delle sue magre,avrebbe potuto straparci qualche commento stizzoso.
Eppure, di sport, io che curo questo blog, mi interessavo parecchio e, dallo stadio d'Alcontres, addirittura non solo inviavo il resoconto delle partite al giornale, ma addirittura mi capitava - qualche volta - di fare il radiocronista.
Erano tempi avventurosi, faticosi, direi ponieristici. Ma piacevolissimi.
Forse perché c'era di mezzo la giovinezza a supportare la passione.
Adesso, non so se per caso o per un rigurgito di passione, sento il bisogno di parlare del nostro sport, e non di quello che vince, bensì di quello che va alla deriva.
Non avrei mai creduto che l'Igea Virtus, la società giallorossa che nel passato aveva fatto esultare ed esaltare le tifoserie calcistiche di Barcellona, si potesse ridurre nella condizione pietosa in cui adesso si trova.
Che le compagini, succedutesi negli anni, abbiano avuto periodi di sbandamento e, qualche volta, risultati umilianti, nessuno lo può negare, come però non si può negare che, anche nei momenti difficili, alla fine si riusciva sempre a trovare il bandolo della matassa salvezza.
Adesso, invece, sento dire che l'Igea Virtus non solo è allo sbando e in fondo alla classifica, ma è talmente ridotta male da non consentire ai propri giocatori di sentirsi sicuri, nella vita d'ogni giorno, perchè gravano su di loro l'umiliazione dello sfratto abitativo, la ristrettezza economica, l'assoluta mancanza di contatti con chi li dovrebbe gestire. Pare che addirittura i giocatori giallorossi non riescano a rendersi conto di chi l'Igea Virtus sia proprietà.
Queste cose l'ho apprese leggendo alcuni articoli ed interviste in un sito web - "Messina Sportiva" - che delle avventure e disavventure dell'Igea Virtus è al corrente; e sinceramente mi sono rammaricato, visto che m'è sorto spontaneo il ricordo d'un passato sicuramente meno tormentato, anzi per certi aspetti, in talune storiche occasioni, veramente esaltante.
A questo punto, mi sembra opportuno, per consentire agli amici di Barcellonablog di formarsi una quadro più chiaro e completo della situazione, riportare due articoli significativi, tratti appunto da Messina Sportiva:


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Si è finalmente svolta l'attesa conferenza stampa della nuova proprietà dell'Igea Virtus che ha svelato gli obiettivi che intende raggiungere nel più breve tempo possibile per scongiurare il fallimento della società. Presenti il direttore generale Luca Ficus Diaz, l'amministratore delegato Fabrizio Rendina, il team manager Francesco Alessandro, il direttore sportivo Daniele Muscariello ed il tecnico Sergio Campolo. Presente inoltre anche una delegazione dei tifosi del gruppo organizzato dell' "Armata '98". Il duo Diaz-Rendina, rivolgendosi a giornalisti e tifosi presenti nello "stanzone" dello stadio d'Alcontres, ha annunciato gli obiettivi presenti e futuri della società. La situazione appare sempre molto critica. Non è certo un clima di olimpica serenità quello che si respira nell'entourage giallorosso. I supporters hanno preteso garanzie e programmi seri, che possano gradualmente portare il team a scongiurare il rischio di un fallimento ed eventualmente alla possibilità di concorrere per un ripescaggio in quella Seconda Divisione appena persa sul campo. Manca infatti soltanto la certezza della matematica, purtroppo arriverà già nel corso delle prossime settimane.
A tal proposito Diaz si dimostra cauto. "Possiamo finalmente dirvi - ha dichiarato il legale - che da otto giorni siamo operativi al 100% e non abbiamo più vincoli di nessun genere con il passato. Abbiamo ereditato un fardello pesante e cercheremo con tutte le nostre forze di evitare il fallimento del club. Anzi è un'ipotesi che non mi sento di prendere in considerazione. La situazione è delicata e non a caso giorno 6 maggio i precedenti proprietari - Bonina, Criniti e Caminiti - dovranno discutere presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto della situazione contabile del 2008 e del 2009; noi da questo punto di vista siamo soltanto spettatori. Al momento posso garantire impegno e serietà per cercare di salvare l'Igea Virtus. Non mi sento di promettere nulla, ma il massimo impegno sicuramente non mancherà". Sulla decisione di respingere le dimissioni di Campolo il direttore generale ha le idee chiare. "Con il tecnico abbiamo avuto una discussione di oltre un'ora un paio di giorni fa e con lui si prosegue per cercare di portare avanti un progetto importante. Lui e Muscariello da qui alla fine del campionato dovranno lavorare per il futuro e finire decorosamente questo campionato".
Successivamente a prendere la parola è stato l'Amministratore Fabrizio Rendina che ha dichiarato: "Il nostro intento è di salvare il club a qualsiasi costo e non intendiamo mollare. Sino ad oggi abbiamo speso circa 650.000 euro per cercare di ripianare i debiti fatti da altri. Ogni giorno spuntano sempre problemi nuovi a complicarci la vita. Ad oggi abbiamo calcolato orientativamente circa un milione e mezzo di euro di debiti".
A fine conferenza a prendere la parola è stato mister Campolo che si è dimostrato determinato e convinto di poter fare ricredere la piazza. "Con la proprietà ci siamo incontrati e chiariti su alcuni aspetti e cercheremo di gettare le basi per il futuro. Mi assumo le mie responsabilità per aver fatto un punto in cinque partite, ma ai ragazzi non ho proprio nulla da dire per impegno e spirito di sacrificio. Cercheremo di dare qualche gioia ai tifosi in queste battute finali del torneo".

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Continuano i colpi di scena in casa Igea Virtus. I calciatori giallorossi non si sono allenati per protesta e hanno indetto una conferenza stampa nel corso della quale, oltre a lamentare il mancato rispetto degli accordi contrattuali, hanno espresso la dovuta solidarietà verso i diciannove compagni di squadra che lunedì sera sono stati sfrattati dal residence nel quale alloggiavano. A subire lo sfratto Politano, Cilli, Toscano, Magnanensi, Zarini, Benloukilìa, Lo Verde, Nuccio, Stella, Rocco, Casini, Mottola, Angotti, Vicentini, Nuccio, D'Ambrosio, Fortunato e Tonanzi. Calciatori lasciati soli al loro destino e senza una dimora ben definita.
La conferenza stampa è stata caratterizzata da interventi "coloriti" con toni accesi, volti a far dichiarare al direttore sportivo Daniele Muscariello ciò che la proprietà avrebbe fatto a meno di dire. Presente inoltre anche una delegazione di tifosi.
Davanti ai giornalisti si sono presentati tutti gli elementi della rosa, apparsi preoccupati ma anche uniti e decisi a farsi sentire. A parlare per i compagni è stato il capitano Gianluca Procopio, che ha sottolineato come i giocatori siano ormai in difficoltà economica e stanchi di vivere in una situazione di profonda incertezza, considerato che per l'ennesima volta sono venute meno le promesse della proprietà. Un quadro difficile che potrebbe portare addirittura ad uno sciopero in occasione della partita di domenica prossima contro l'Aversa Normanna. Una decisione estrema, prima della quale verrebbero consultati tutti i compagni e lo stesso tecnico Sergio Campolo.
"Siamo arrivati a questo punto - hanno tenuto a precisare i calciatori giallorossi - perché non è più possibile andare avanti così. Fino ad ora ci siamo sempre voluti "fidare" delle persone che si sono succedute ai vertici della società nel corso della stagione. A questo punto però non possiamo più andare avanti ancora, inutilmente, e quindi penseremo a tutelare i nostri interessi. Siamo senza una fissa dimora e dormiamo in alloggi di fortuna. Abbiamo provato a metterci in contatto con i dirigenti, ma non abbiamo ottenuto nulla. Non abbiamo mai avuto la fortuna di conoscere di persona le figure di Figus Diaz e Rendina, a noi ufficialmente non si sono mai presentati. Siamo stanchi, delusi, affranti e senza sicurezza per il nostro prossimo futuro. Nella squadra, ormai, non c'è più serenità. Ed è giunto il momento di individuare le responsabilità. Qui, a Barcellona Pozzo di Gotto, non sappiamo ancora chi sia la proprietà, pensate che siamo senza stipendi da mesi e non abbiamo nemmeno soldi per mangiare. Il rischio di andare alla deriva è reale, ma noi restiamo convinti del fatto che questa squadra onorerà sino alla fine il campionato, a patto che qualcuno possa valutare questo delicato momento ed intervenire".
A prendere la parola anche il ds Daniele Muscariello che si dichiara convinto che Rendina rispetterà gli impegni presi: "È un momento difficile e siamo consapevoli di ciò. Io ho piena fiducia in Massimiliano Rendina. Sono vicino ai ragazzi per questa situazione e starò sino alla fine con loro. Accetto la contestazione dei tifosi e gli insulti, ma sono convinto che Rendina darà risposte ai calciatori. Da lunedì sono in contatto con tutti i calciatori sfrattati ed insieme stiamo cercando le soluzioni migliori. Per due notti hanno dormito a casa di altri compagni, ma già da oggi provvederò a sistemare tutti".
Ad ogni modo gli stessi atleti ed il tecnico Campolo hanno anche comunicato che oggi svolgeranno regolarmente la seduta di allenamento allo stadio d'Alcontres, decisi a rimanere uniti per onorare fino in fondo la propria professione e la maglia sociale.



PROMETTENTE INIZIATIVA CULTURALE DELLA BIBLIOTECA PER RAGAZZI DI BARCELLONA IN CONCOMITANZA DELLA GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO

LA MANIFESTAZIONE SI ARTICOLERA' CON INCONTRI IN DIVERSI PUNTI DELLA CITTA'


La Biblioteca Comunale sezione ragazzi ”Oasi” , con il contributo degli Assessorati comunali alla Pubblica Istruzione e alla Cultura-Spazi Liberi , in occasione della- Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore promossa dall'UNESCO, col patrocinio dell'Associazione Italiana Biblioteche e dell'Associazione Culturale Pediatri, organizza la manifestazione "SPAZI LIB(E)RI, che si articolerà come segue:
Giovedì, 22 aprile,ore 10, presso i Giardini dell'Oasi, presentazione di "STORIE PICCINE", a cura della Biblioteca "Oasi"; ore 16,30, presso l' Auditorium "Vecchia Stazione, "NATI PER LEGGERE,UN MODELLO DI CRESCITA PER LA SOCIETA' DI DOMANI", con la parteipazione della psicologa Katia Marabello e della pediatra Maria Grazia Saccà;
Venerdì: al PalAlberti, Incontro con l'autrice, Adriana Merenda;
Sabato: ore 19, nel Teatro dell'Oratorio Salesiano,TRA LE RIGHE SUGLI SPAZI, VERA STORIA DI UN LIBRO E DELL'ORCHESTRA CHE LO SVEGLIO'
a cura dell'Associazione Oikoumene onlus di Messina;
Domenica: ore 19, Biblioteca Oasi, "HAPPY HOUR:TUTTO BEATLES, a cura di Eugenia Bavastrelli e Peppe Alesci.

Giornata mondiale del libro 2010

La Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, proclamata come ogni anno per il 23 aprile, è divenuta ormai un appuntamento fisso fondamentale nel calendario delle manifestazioni culturali italiane. Quest’anno la Conferenza Generale Unesco (tenutasi dal 6 al 23 ottobre 2009) ha recepito le risoluzioni della Generale Assemblea delle Nazioni Unite di celebrare il 2010 come Anno Internazionale del ravvicinamento delle culture e quindi di avviare un conseguente piano di azione. L’obiettivo da perseguire consiste nel consolidare ed intensificare il dialogo tra culture per incrementare il rispetto etico alla diversità ed alla mutua comprensione, elementi chiave interni alla Carta delle Nazioni Unite e alla Costituzione dell’UNESCO. Quindi il tema dominante suggerito dall’Unesco sarà incentrato sul libro come avvicinamento e dialogo tra culture.

In questa sezione sono raccolte le manifestazioni organizzate nel quadro della giornata mondiale del libro promosse dalla Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO.

martedì 13 aprile 2010

RAFFAELE LOMBARDO SI SFOGA ALL'ARS CON UN LUNGHISSIMO DISCORSO SCAGIONATORIO











Davanti ad un'assemblea affollata, attenta, muta, crucciata, nel pomeriggio, il governatore Raffaele Lombardo ha fatto le dichiarazioni che aveva annunciato, asserendo che già sono noti alla Procura della Repubblica di Palermo nomi, cognomi e prestanomi riguardanti la vicenda del termovalorizzatore progettato per Paternò. in Provincia di Catania, "dove doveva nascere la società Altecoen che avrebbe fatto capo al capomafia della Sicilia orientale"

"Basterà - ha spiegato Lombardo - accertare proprietà, passaggi proprietari e valori di vendita, con nomi e cognomi che sono scritti sulle carte, dove ci sono anche le contrade e le discariche più o meno abusive. Lì si costruivano mattoni confezionati da argille contaminate. E' tutto nella relazione che abbiamo consegnato alla Procura".

"Ricordando ciò che aveva detto , nella stessa aula dell'ARS, il 9 dicembre, scorso ha riparlato di "uno stillicidio di insulti ispirato da un tavolo trasversale ai partiti in cui si è progettato di far cadere il Governo e la legislatura con mezzi politici, se fosse bastato, con mezzi mediatico-giudiziari, qualora non fosse bastato il primo metodo, o anche fisicamente se non fossero bastati i primi due piani".

Preoccupato, quindi? "Lo sono certamente - ha ammesso il presidente della Regione - ma non dal 28 marzo scorso, bensì da aprile-maggio del 2008".

Questo per dire che la sua inquietudine risale a quando s'incominciò a complottare contro il suo governo e non quando si comincò a parlare d'una sua implicazione su fatti di mafia.


IL LEGITTIMO IMPEDIMENTO SECONDO ITALIA DEI VALORI E' ILLEGITTIMO


Il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha depositato questa mattina all’ufficio centrale per i referendum, presso la Corte di Cassazione, il quesito con cui si chiede l’abrogazione della legge sul legittimo impedimento.

Di Pietro era accompagnato dagli esponenti del suo partito Leoluca Orlando, Massimo Donadi, Felice Bellisario e Silvana Mura. Ora, dunque, l’Italia dei Valori potrà iniziare la raccolta delle firme che, successivamente, dovranno essere vagliate dalla Suprema Corte.

«Fin dal primo giorno abbiamo detto che il legittimo impedimento è una legge incostituzionale e immorale, perciò mi auguro che la Corte Costituzionale faccia piazza pulita dell’ultima "porcata" targata Berlusconi. Noi comunque raccoglieremo le firme per il referendum abrogativo»

NUMERI E TOMBE A BARCELLONA POZZO DI GOTTO


In questa città, bisogna convenirne, non c'è più nè re, nè regno, come si suol dire.
Non che si volesse la monarchia, per carità, ma che almeno chi è stato per due consultazioni mandato a reggere le sorti di Barcellona si comportasse con una certa autorevolezza, in maniera da potere amministrare la cosa pubblica consapevolmente collaborato, non solo dalla sua squadra politica, ma anche da quanti nel Palazzo, stipendiati, hanno il compito di operare per il mantenimento d'una regolare vita comunitaria.


Due particolari m'hanno colpito negli ultimi tempi - qui non faccio riferimento all'indecoroso e pericoloso accumularsi dei rifiuti, purtoppo divenuto difetto comune in tutta l'Isola - e si tratta delle inopinate iniziative prese da 2 uffici comunali, che - a mio modesto parere - hanno dimostrato di non tener conto del rispetto dovuto agli amministrati.

Della prima iniziativa ho ampiamente parlato, tanto d'avere indotto il reponsabile dell'ufficio a telefonarmi per sostenere che si trattava d'un'operazione indispensabile - la sosttituzione dei numeri civici in tutta la città - senza alcun fastidio per i cittadini.
Lo vedremo presto se sarà così,
come vedremo se ci arriverà la lettera di notifica dell'eventuale cambiamento avvenuto al nostro indirizzo.

Notifica che ancora attendiamo e che non credo riusciremo tutti a ricevere.

E questo lo dico per esperienza che, proprio in questi giorni, ho dovuto io stesso vivere a causa del comportamento d'altro ufficio dello stesso Comune, che prendendosi la briga di esumare una dozzina di salme, per l'abbattimento dei relativi loculi adiacenti alla parte crollata del cimitero,
ha fatto tutto a "taci maci", senza cioè avvertire almeno uno dei parenti di ciascun defunto esumato. Lo dico per esperienza diretta, essendo stata scalzata la tomba di mia madre, senza che nessuno dei suoi figli ne fosse stato avvertito.
Eppure, per dare all'appaltatore l'autorizzazione di demolire, per prima cosa avrebbero dovuto garantirgli che almeno i parenti reperibili fossero consapevoli.
Ed io - come d'altronde i miei fratelli - ero reperibilissimo, ma non ho ricevuta nessuna notifica...
Questo è il modo di trattare i cittadini da chi ci amministra!!!!

PROGRAMMATA INTERRUZIONE DELL'ENERGIA ELETTRICA PER I GIORNI DI MERCOLEDI' E GIOVEDI' PROSSIMI


SI AVVISA LA CITTADINANZA CHE L'ENEL PROCEDERA' ALL'INTERRUZIONE:

MERCOLEDI' 14 APRILE DALLE ORE 08,30 ALLE ORE 11,00

Piazza Stazione civ. da 2 a 16, civ. da 3 a 7 - Via Roma civ. da 30 a 58 - Via Roma civ. da 4 a 26 - Via Umberto civ. da 424 a 482, civ. da 417 a 427 - Piazza Stazione civ. da 4 a 22 - civ. da 5 a 13, sn

GIOVEDI' 15 APRILE DALLE ORE 08,00 ALLE ORE 16,00

Via Carrara civ. da 44 a 60, civ. da 45 a 75, sn - Via Femminamorta civ. da 32 a 44, civ. da 51 a 69, sn - Via Femminamorta sn - Vico Cannistrà sn - Contrada Buttisco civ. 8, sn - Contrada Buttisco sn - Contrada Cavaliere civ. 20, civ. da 7 a 21, sn - Contrada Cavaliere civ. 41, sn - Contrada Crisafi civ. da 18 a 30, civ. da 11 a 13, sn - Contrada Crisafi sn - Contrada Cuccumone civ. da 2 a 14, sn - Contrada Cuccumone sn - Contrada Favata sn - Contrada Lando civ. da 16 a 30, civ. da 99 a 101, sn - Contrada Lando sn - Contrada Lanzaria civ. da 3 a 55, sn - Contrada Lanzaria sn - Contrada Molino sn - Contrada Oliveto civ. da 2 a 24, civ. da 3 a 15, sn - Contrada Pantano sn - Contrada Paperò 1, sn - Contrada Saettone civ. 1, sn - Contrada Saettone sn - Contrada Trappetello civ. da 1 a 14, sn - Contrada Trappetello sn - Contrada Borghese civ. 4, civ. 3 - Contrada Canalotto sn - Contrada Cappa Gala civ. da 9 a 13, sn - Contrada Casale sn - Contrada Cavaliere sn - Contrada Crucitta sn - Contrada Curri sn - Salita S. Anna Cannistrà sn - Stretto Cannistrà civ. 8 - Via Femminamorta sn - Via Finata Chiesa civ. 2, civ. da 1 a 9, sn - Via La Gala Migliardo civ. da 60 a 72, civ. da 115 a 129, sn - Via Largo Monastero civ. 26 - Via Perarelle sn -

DURANTE I LAVORI SI PREGA DI NON UTILIZZARE GLI ASCENSORI. LA CORRENTE POTREBBE ESSERE RIALLACCIATA MOMENTANEAMENTE PER PROVE TECNICHE, PERTANTO VI INVITIAMO A NON COMMETTERE IMPRUDENZE.

PER INFORMAZIONI O PER LA SEGNALAZIONE DI GUASTI POTETE RIVOLGERVI AL NUMERO VERDE 803.500

lunedì 12 aprile 2010

COMINCIA A SGONFIARSI LA BUFALA DEL COMPLOTTO DI EMERGENCY IN AFGHANISTAN



"Io sto con Emergency". E' lo slogan che si sta diffondendo su internet a favore dell'associazione fondata da Gino Strada, che è in questi giorni ha subito lo scotto dell'arresto di tre suoi operatori italiani in Afghanistan, accusati dal governo locale di un complotto per uccidere il governatore della regione Helmand.
Emergency respinge le accuse definedole "ridicole"e frutto di una "sporca manovra" per cacciare Emergency dal paese.
La tensione tra il governo afgano ed Emergency, anzicché essere allentata dall'intervento dei nostri governanti, è stata rinfocolata dalla pretestuosa polemica di esponenti italiani della maggioranza. Dal ministero degli Esteri e dal capogruppo al senato del Pdl Maurizio Gasparri, sono piovute dure critiche contro l'associazione umanitaria, accusata di "fare troppa politica", di avere "un comportamento poco chiaro" e di nascondere armi nelle sue sedi.
La partigianeria di tali politici, viene però smontata, prima ancora che abbia il tempo di attecchire.
Il portavoce della provincia di Helmand correggendo il tiro ha smentito alcuni passaggi delle dichiarazioni fatte ieri al quotidiano britannico The Times sulla presunta confessione dei tre italiani di Emergency arrestati con l’accusa di avere partecipato a un complotto per l’assassinio del governatore provinciale.

Contattato dal Giornale, Daoud Ahmadi, ha spiegato: “Non ho mai accusato gli italiani di Emergency di essere in combutta con al Qaida. Ho solo detto che Marco (il chirurgo dell’ong, ndr) stava collaborando e rispondendo alle domande”.

Ahmadi ha dichiarato che il presunto attentato “è responsabilità di alcuni individui”. “Questo non significa che l’intero ospedale di Emergency doveva portare a termine la missione. Spero che gli italiani collaborino con noi per fare pulizia di certa gente con intenti criminali”, ha aggiunto. ''Il Times di Londra mi ha citato in modo sbagliato, soprattutto per il riferimento di un legame fra gli italiani ed Al Qaida, ed oggi ha chiesto scusa. 'Tutto quello che ho da dire e' quello che ho dichiarato il primo giorno, e non aggiungo altro perche' le indagini sono ancora in corso''.

GINO STRADA - “Spero con tutto il cuore che il governo italiano non ne sapesse niente”. Così il fondatore di Emergency, Gino Strada, commenta in un’intervista al quotidiano La Stampa l’arresto dei tre operatori italiani della sua ong, con l’accusa di un loro coinvolgimento in un presunto complotto per l’assassinio del governatore di Helmand. “Spero che non ci sia stato alcun coinvolgimento” dell’Italia, dice Strada. “Faccio mie le stesse parole del ministro Frattini”.

Il ministro degli esteri ha riconosciuto che praticamente s'è trattato d'un equivoco causato da un'informazione inesatta data da un giornale.

94° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL GRANDE ETNOLOGO E FOLKLORISTA GIUSEPPE PITRÈ.



L’FNS NE RICORDA IL GRANDE IMPEGNO SCIENTIFICO E L’IMMENSO AMORE PER IL POPOLO SICILIANO.

***

"Nella ricorrenza del 94° anniversario della morte del grande etnologo e folklorista Giuseppe PITRÈ, avvenuta a Palermo il 10 aprile del 1916, lu FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU ne ricorda l’eccezionale figura di studioso, di scienziato e ne ricorda soprattutto il grande amore per la Sicilia.

Gli Indipendentisti FNS gli sono grati per l’immensa mole di testimonianze raccolte; “memorie” di ogni tipo, compresi i proverbi, come espressione della saggezza popolare, della lingua, dei costumi.

Ricordiamo il contributo dato, anche a livello internazionale, agli studi sul FOLKLORE e alla neonata scienza della ETNOLOGIA, che allora si chiamava DEMO-PSICOLOGIA, teoria scientifica, questa, per la quale il PITRÈ nel 1911 ebbe la Cattedra presso l’Università di Palermo.

Al PITRÈ è dovuta la realizzazione del MUSEO ETNOGRAFICO SICILIANO.

L’FNS ricorda soprattutto la partecipazione, - coraggiosa, coerente ed anche molto contrastata, - del PITRÈ ai movimenti sicilianisti ed autonomisti che erano sorti e che lottavano in Sicilia fra la fine del secolo XIX e gli inizi del XX. Fra questi, sottolineiamo il Comitato PRO-SICILIA, il “PROGETTO SICILIA”, i Comitati PRO-NASI, il PARTITO SICILIANO ecc…

Il PITRÈ si batté altresì – e ne uscì vincitore – per il ripristino delle “manifestazioni” legate al FESTINO di Santa Rosalia e per la possibilità di celebrare le altre grandi feste religiose in Sicilia, vietate dal Governo italiano, dopo l’annessione della Sicilia e dopo la proclamazione del Regno d’Italia.

Divieto indegno, protrattosi per circa trentasei anni.

Insomma: il PITRÈ, che in gioventù era stato garibaldino, nella maturità era diventato un “garibaldino pentito” ed un grande animatore della RESISTENZA SICILIANA alla oppressione e ai tentativi di calpestare la dignità e l’identità stessa della Sicilia.

Rischiò moltissimo, in quanto il Sicilianismo era molto perseguitato. Ma fu salvato dal fatto che il suo nome ed il suo lavoro scientifico erano conosciuti ed apprezzati in tutta l’EUROPA dell’EPOCA.

Per questo motivo, nonostante le riserve, fu nominato Senatore del Regno d’Italia per “meriti culturali”.

Morì, come abbiamo detto, nel 1916 a Palermo, dove era nato, nel quartiere del Borgo nel 1841. La sua salma è ospitata nella Chiesa di SAN DOMENICO, PANTHEON dei Siciliani, a Palermo."


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