sabato 1 settembre 2007

I POMPIERI DI MARTE


Per l'ennesima volta, si sente nella città di Barcellona Pozzo di Gotto l'impellenza di un distaccamento locale dei Vigili del Fuoco. Da decenni, con cadenza sempre più ravvicinata, le Amministrazioni Comunali succedutesi a Palazzo Longano hanno fatto sentire alle competenti autorità questa grossa esigenza, ma sempre e con la stessa motivazione è stato risposto picche. L'alta burocrazia ha detto che già esiste un distaccamento a pochissima distanza, quello di Milazzo, ed una sede provinciale nel capoluogo; pertanto non vale la pena creare un doppione, anche se il centro che lo richiede è una comunità di 45 mila abitanti ed ha un hinterland che, sommati a questi, ne raggiunge 100.000. Ma ecco che i recenti luttuosi eventi, collegati alla devastazione ormai reiterante dell'ambiente agricolo- boschivo- faunistico, provocata da dolosi incendi, hanno reso martellante la necessità di possedere strumenti d'emergenza che vadano oltre l'ormai retorica messa in scena della cosiddetta protezione civile. Si sente cioè pressante più che mai la necessità di vedere, oltre che rinforzato il contingente dei Pompieri di Milazzo, istituito un nuovo distaccamento complementare a quello mamertino.Tutto ciò rende più che mai opportuna e legittima, anche se non nuova, l'iniziativa del consigliere comunale di An, dottor Filippo Marte ( condivisa e sottoscritta da altri consiglieri) che, rivolgendosi al sindaco Nania, lo sollecita ad interessarsi perchè, finalmente, a Barcellona, venga istituita la tanto attesa sede dei Vigili del Fuoco. Filippo Marte, ripropone tale richiesta, prendendo spunto dalla gravità della situazione ambientale determinata, ogni anno, dai devastanti roghi nel vasto territorio montano della provincia: incendi che tra l'altro hanno messo a nudo le carenze di uomini e mezzi che dovrebbero far fronte all'estendersi di tali calamità. Per evidenziare l'esiguità dei mezzi e degli uomini disponibili, di fronte ai casi d'emergenza ( incendi, rischio sismico, chimico, ambientale, idrogeologico, incidenti stradali e ferroviari), Marte presenta dati statistici sconcertanti, come per esempio la ventina di pompieri componenti l'organico del distaccamento di Milazzo e l'inadeguato rapporto fra i complessivi 308 vigili del fuoco di Messina e provincia e la vastità del territorio da controllare, sul quale sorgono ben 108 Comuni, oltre al Capoluogo..
Cifra

venerdì 31 agosto 2007

NOTTE ARCANA


E' nata una nuova associazione cittadina, si chiama Genius Loci ed ha come programma precipuo il rilancio della vita culturale di Barcellona Pozzo di Gotto. Una magnifica iniziativa, se i suoi fondatori e organizzatori non pretendono di volere basare la rinascita della cultura locale inneggiando soltanto sui "reperti storici e culturali" di una comunità nata appena due secoli fa e, per questo, senza profonde radici nel passato.
Quel poco di monumentale e di cultura, legato alla sua giovane tradizione, la città di Barcellona Pozzo di Gotto l'ha talmente trascurato da sciuparne o distruggerne persino le tracce.

Adesso la nuova associazione culturale ( il cui nome vuole essere significativo: afflato del luogo o spirito della Città per meglio intenderci) cerca di partire un po' alla grande: organizzando una manifestazione notturna, che etichetta con un'espressione un po' maccheronica, "Notte Antiqua", probabilmente per legare con le due parole il presente al passato.
Ed il passato-presente, a Barcellona, oggi forma purtroppo un itinerario notturno poco vario, per quanto riguarda la parte artistico-monumentale della città: le solite quattro chiese più antiche ( San Giovanni, Crocifisso, Immacolata, Basiliani), quasi sempre chiuse se si eccettua quella di San Giovanni, i murales ormai deteriorati di via Scinà, la strabbandonata villa Liberty, per la cui malasorte non so chi dovrebbe vergognarsi.
Se c'era qualcosa di significativo nel magro corredo artistico-monumentale della città, e in effetti c'era, ho qui l'obbligo di ricordare che ci fu chi ebbe, una ventina d'anni fa, il buon senso di fotografarne gli elementi più cospicui.

A tale proposito aggiungo che copie di tali documenti fotografici furono allora donate alla Scuola Elementare di Militi (quarto circolo didattico) e presumo che quella direzione didattica abbia avuto il buon senso di tenerle care.
Ma non tutti quegli importanti monumenti storici credo che oggi siano ancora testimoniabili.
Ed ecco perché la giovane associazione culturale è costretta a limitare il suo itinerario notturno, che non sarà forse del tutto bianco come quello di Milazzo, ma neppure del tutto squisitamente storico-culturale.
Basti pensare allo stato in cui è lasciata la non visitabile villa Liberty, perchè già cadano le braccia a sentire proclamare, per bocca del sindaco, che la nostra città possiede un
patrimonio culturale da scoprire.
Si, è vero, si tratta però di un patrimonio occulto, quando non è completamente distrutto.

Nelle foto piccole: le chiese di S.Giovanni, di San Basilio e Villa Liberty

giovedì 30 agosto 2007

L'IRREQUIETO CANTASTORIE


Mi piace dedicare questo "post" ad un amico barcellonese, che in queste settimane, dovrebbe spegnere 30 candeline e forse più sulla torta della sua carriera di cantastorie.
E' l'irrequieto Fortunato Sindoni che, sin da studente, mentre frequentava l'università per laurearsi in lingue straniere, cominciò a interessarsi di un mondo a lui più congeniale, affascinato, com'era, della vita popolana con i suoi spesso penosi e ingiusti riflessi sociali, a volte superati con umiltà, a volte bruciati dall'irruenza intollerante.
Cominciò ad amare e a cantare quei fatti quotidiani come se fossero eccezionali, soprattutto dopo che, durante la sua vita migratoria in Germania, conobbe il canto e la musica folk del "singer" americano, Woody Cutrhie.
Da allora si ripromise di strimpellare sulla chitarra motivi alla base di canti che gli sgorgavano spontanei quando un avvenimento lo colpiva.
Tornò a Barcellona, dove ebbe una parentesi da docente di lingua all'interno dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario. Si fermò per alcuni anni, forse troppo pochi per lui. Eppure Fortunato li ritenne troppi, perché la sua testa era sempre fuori le mura del reclusorio, anche quando s'intratteneva coi ricoverati.
La sua testa e il suo temperamento lo portarono alla ricerca di quelli che come lui, anzi in quel tempo più di lui, tenevano alta la cultura popolare, in modo particolare quella siciliana.
Cercò di abbarbicarsi, come fa l'edera, al grande poeta popolare siciliano Ignazio Buttitta. Lo seguì nel suo peregrinare in Italia, musicò diverse sue poesie e le canto "pedipedi".
S'agganciò ad altri cantastorie di grido, ma soprattutto venerò ed esaltò meritatissimamente la supergrande Rosa Balistreri. (E a questo punto, mi tocca corredare questo "pezzo" con una foto, che assieme ad altre della Balistreri, tengo cara nel mio archivio.)
Ancora oggi, più che mai, è sempre in giro, con l'irrequietezza e la caparbietà di sempre, e con la bontà di un padre verso un gruppo di ragazzi, che appassionati di musica e, alcuni, con strumenti popolari, accompagnano i suoi canti, quando lui mette un po' da parte la vecchia chitarra e l'armonica a bocca, che per trent'anni gli hanno supportato la voce.
CIFRA

mercoledì 29 agosto 2007

CONSIGLIO E ASSESSORE IN MOVIMENTO


Domani, alle ore 19, dopo la tregua estiva, riapre i battenti l'aula consiliare di Palazzo Longano, per un primo approccio dell'assemblea comunale con i problemi della città. Molti sono i consiglieri di nuovo conio e si tratta per loro, quindi, di un incontro che potremmo definire di "rodaggio".
Ed è presumibile che ciò abbia indotto il presidente del Consiglio, Francesco Crinò, a non calcare la mano nella stesura dell'ordine del giorno, che è incentrato su un paio d'argomenti d'un certo interesse o urgenza.
All'adunata di domani, sugli scranni sederanno parecchi giovani, i quali daranno sicuramente una nuova "carica" all'istituto cittadino, pur nella loro qualità di neofiti.
Per questo, sentiamo il dovere di rivolgere a tutti un sincero augurio di buon lavoro, con la speranza che il loro attaccamento agli interessi della città possa essere di sprone all'Amministrazione capeggiata da Candeloro Nania.
Gli argomenti di cui facevamo cenno riguardano il riconoscimento di un paio di debiti fuori bilancio e un problema, sollevato da un'interrogazione del consigliere diessino Mario Presti, che sottolinea il rischio che stanno correndo i dipendenti dell'Ipab di Barcellona sul piano occupazionale, a causa della difficile situazione in cui versa l'istituto in cui operano.
Per quanto riguarda Palazzo Longano, è da registrare un'iniziativa dell'assessore alla Pubblica Istruzione, Antonietta Amoroso, che rendendosi conto della portata del problema sollevato dalla stampa in ordine al paventato aumento del costo dei libri scolastici, ha deciso di convocare per venerdì alle 10,30 i commercianti del settore per cercare una possibilità d'intesa atta a calmierare la spesa per libri e attrezzatura scolastica, al fine di non gravare eccessivamente sulle famiglie con figli in età scolare.
L'intento è senz'altro encomiabile: Bisognerà adesso vedere quale sarà il comportamento dei convocati e in che misura sarà in grado di contribuire il Comune, dal punto di vista finanziario.

martedì 28 agosto 2007

SPARA SULLA TASSA AI CONIGLIONI


Prima la spara grossa, ricorrendo ai "fucili", poi sommerso dalle critiche dell'opposizione scandalizzata dalla gravità di quella "vocazione di ribellione e violenza che può purtroppo trovare seguaci irresponsabili", il senatur Umberto Bossi, ritira l'arma da fuoco e usa la carabina per sparare palline di carta.
"Dobbiamo colpire - bofonchia il padano - Roma ladrona con lo sciopero del lotto".
E sarebbe il primo comandamento di un decalogo di ribellione che dovrebbe mettere in ginocchio le finanze di uno Stato, secondo lui accentratore e sanguisuga.
Ma perchè, adesso, usa palline di carta, che certamente non potranno mai scalfire la finanza di Prodi e di Padoa Schioppa?
Perché, così sparando, il senatur non fa altro che mirare contro la ormai nota "tassa sui coniglioni".
E dico la parola coniglioni, perchè non oso scrivere quella generalmente usata, che con coniglioni fa rima ed ha assonanza.
E di coniglioni con la sindrome del lotto, nella nostra bella Italia, ce ne siamo tanti, che mi sembra inconcepibile una protesta di massa in grado di determinare una forte duratura astensione dal gioco del lotto, come da qualsiasi altro gioco, ormai entrato nel dna italico. Ci sarebbe una tale crisi d'astinenza da dovere approntare mille nuovi "centri di recupero e di riabilitazione" per la disintossicazione.
Senza naturalmente, per questo, dover disturbare don Gelmini, che ha già troppi impegni.
Fra' Galdino

domenica 26 agosto 2007

NATURA CIECA, UMANITA' BRUTA









- Sorella Acqua, perché quando il piromane bruciò la montagna, non spegnesti il fuoco? -

- Perché non c'ero


- Fratello Fuoco, perché quando il piromane ti appiccò non lo bruciasti vivo?


- Per la stessa legge che costrinse il Fratello Mare a inghiottire la barca coi clandestini senza ingoiare lo scafista mercante di vite umane.

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barcellona pg, messina, Italy
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