
COMPRENSIBILISSIMO - per il segretario Francesco Barresi - LO STATO DI DISAGIO REGISTRATO IN UNA STRUTTURA DOVE PER IL PERSONALE IMPERA IL SOTTORGANICO E PER I RICOVERATI E' TOLLERATO L'AFFOLLAMENTO: DOPPIO DEL PREVISTO
Intende promuovere la conoscenza dei problemi cittadini e invitare gli amministratori ad affrontarli.
Nel mese di luglio di cinque anni fa, lasciava questa terra uno dei più attivi e longevi aministratori di Barcellona Pozzo di Gotto: il senatore Carmelo Santalco.
Pur non essendo barcellonese di nascita - era naTo a San Marco d'Alunzio nel 1921, Santalco divenne subito barcellonese d'elezione e fu proprio nella nostra città che, come amministratore, avviò la propria maturazione politica, che gradino dopo gradino si sviluppò dalla Provincia, alla Regione, al Parlamento Nazionale, dove raggiunse l'alto incarico di Primo questore del Senato della Repubblica.
Nella ricorrenza del primo lustro dalla sua scomparsa, la città ufficiale stranamente non riece più a ricordare questa figura politica, che fu per prima a dare impulso alla crescita - non sempre ordinata - di Barcellona Pozzo di Gotto.
Di questa strana amnesia si meraviglia il più anziano degli attuali consiglieri comunali, Orazio Calamuneri, che amareggiato ci ha fatto pervenire una sua nota di commento.
"Nel ricordare Carmelo Santalco nel quinto anniversario della scomparsa, - scrive Orazio Calamuneri - voglio precisare che sebbene Santalco abbia segnato oltre trenta anni di vita politica e amministrativa in questa città nessun riconoscimento gli è stato tributato. C’è stata una delibera del Consiglio Comunale, di intestargli il Palazzo Comunale, ma poi è rimasta lettera morta. Sembra che si voglia fare “dimenticare” questo personaggio che forse, facendo un raffronto con le successive amministrazioni , ci si rimedierebbe una inesorabile figuraccia".
"Santalco Senatore - sottolinea Calamuneri - non avrebbe accettato passivamente lo smantellamento dei servizi (vedi Serit o Stazione) o l’indebolimento dell’Ospedale a cui teneva particolarmente".
"Non voglio fare elogi post mortem per santificarlo, era anche lui un essere umano, ma due cose le voglio testimoniare. Santalco quando la povera gente non aveva l’acqua in casa e faceva la ressa alle poche fontane, anche molto distanti dalle abitazioni, ha avuto una idea rivoluzionaria. Ha fatto installare decine e decine di fontane in ogni quartiere e la gente ha finito le file e le risse, avendo l’acqua a pochi metri da casa. La seconda: negli anni 50, 60 e 70, il 70% delle famiglie viveva in veri tuguri dove mancavano di tutto, dai servizi igienici, persino ai pavimenti, e le figlie femmine si sentivano umiliate. Ebbene anche qui la cosa è stata vista come una priorità e migliaia di cittadini hanno avuto una civile abitazione, migliorando così le condizioni di vita".
"Una politica questa che, uscito di scena lui, è stata abbandonata. Infatti - stigmatizza il consigliere Calamuneri - da circa 17 anni non si costruiscono più case popolari. Ecco spiegato perché Carmelo Santalco nelle masse popolari era benvoluto. Ho ricordato solo due cose, ma potrei parlare di tante altre cose, vedi Impianti Sportivi, Zigari, Fondaconuovo, lo Stadio D’Alcontres, il Palazzetto dello Sport. Per fare un paragone voglio citare l’impianto di Manno che dopo anni è sempre fermo li, al palo. Anche per questo si preferisce dimenticarlo, ma la gente lo ricorda bene, ed io lo ricordo con loro". Orazio Calamuneri