sabato 24 luglio 2010

COMUNICATO DELLA UIL PA PENITENZIARI MESSINA SU OPG DI BARCELLONA


COMPRENSIBILISSIMO - per il segretario Francesco Barresi - LO STATO DI DISAGIO REGISTRATO IN UNA STRUTTURA DOVE PER IL PERSONALE IMPERA IL SOTTORGANICO E PER I RICOVERATI E' TOLLERATO L'AFFOLLAMENTO: DOPPIO DEL PREVISTO

"Quale O. S. maggiormente rappresentativa del personale penitenziario - dichiara il segretario Barresi - riteniamo dover intervenire in merito ad alcuni articoli di stampa riguardanti l’OPG di Barcellona Pozzo di Gotto, riportanti dichiarazioni rilasciate da parlamentari in visita al predetto istituto. Istituto che è bene precisare, in questo momento, ospita oltre 340 utenti anziché dei 180 previsti. Gli operatori di Polizia Penitenziaria, di contro, da diversi anni sono in sott’organico. Una recente direttiva, tra l’altro, non prevede nuovi incrementi in quanto struttura interamente manicomiale. La commissione Parlamentare che ha visitato di recente l’Istituto ha ritenuto riferire, in alcune interviste, di un “Istituto ottocentesco”, di “ pazienti ammassati otto o nove per stanza”, di “odori nauseabondi” e di condizione igieniche precarie. Ed anche : di aver visto delle bottiglie nel water per tenerle al fresco, di aver trovato un paziente legato al letto e di aver trovato il personale di Polizia Penitenziaria in “ tenuta antisommossa “. E’ dunque lecito domandarsi cosa sia cambiato negli ultimi anni, se oggi l’OPG di Barcellona non è più all’avanguardia e modello da imitare . Basterebbe poco per rendersi conto (e capire) che un Istituto che può ospitare al massimo 180 ricoverati e che ne contiene 340 , è necessitato obtorto collo ad allocare otto o nove ricoverati per stanza. Gli odori nauseabondi, purtroppo, appartengono alla quotidianità ed alla routine di una struttura come può essere un OPG. E’ comprensibile, quindi, che chi vi entra per la prima volta paga un “ dazio olfattivo”, proprio come tutti gli operatori che tale dazio pagano ogni giorno. Ed è quindi consequenziale riferirsi alla penuria di fondi . Di fatto questa è l’essenza del problema: la drammatica carenza di risorse sui vari capitoli. Dalla manutenzione, alle mercedi. Tuttavia i lavori di pulizia sono sempre garantiti, per quello che si può e con gli strumenti disponibili. E’ pur vero che basterebbero pochi soldi per tinteggiare con la dovuta frequenza le pareti delle sezioni e delle stanze dei ricoverati. Non ci risulta, invece, che i ristretti dell’OPG usino ordinariamente il water per il raffreddamento delle bevande. Quanto visto, quindi, è certamente un caso isolato. Per quanto concerne il detenuto trovato legato al letto, pur non volendo entrare in aspetti sanitari, è notorio che nell’istituto barcellonese non si fa uso improprio o frequente dei mezzi di coercizione. Solo in casi eccezionali vi si ricorre, alla stregua di un TSO. In ogni caso in osservanza alle vigenti normative. Non sarà un caso se nonostante il superaffollamento e l’aggravio di lavoro, non si registrano aumenti di suicidi, di atti di autolesionismo o aggressioni fra ricoverati. [Image] Noi della UIL PA Penitenziari abbiamo, da tempo, lamentato che le unità di Polizia Penitenziaria sono costrette ad occupare, contemporaneamente, più posti di servizio e che l’organico diminuisce sempre più. Ne deriva che il personale è impegnato in turni insostenibili, su tre quadranti giornalieri. Riferirsi poi a personale in “ tenuta antisommossa “ fa sorridere. Perchè è praticamente impossibile: Barcellona non dispone nemmeno delle unità per accompagnare i ricoverati negli uffici… ! Evidentemente la “tuta di servizio ordinaria” è usata in luogo delle divise consunte e consumate che non vengono sostituite ed approvvigionate. E’ però necessario sottolineare come gli operatori di Polizia Penitenziaria abbiano il merito di aver acquisito, nel tempo, una formazione base sugli elementi della psichiatria. Ciò li rende duttili nell’assolvimento (ed oltre) del proprio mandato. Basti ricordare che fino a quando è stato possibile un nucleo d’operatori penitenziari si occupava giornalmente del trattamento : il NAT (Nucleo Attività Trattamentale). Un esperimento forse unico nel panorama penitenziario italiano".

venerdì 23 luglio 2010

BAUH, BAUH, JA WOHL, MEIN MEISTER


SE COSI' SI VUOLE PROMOVERE IL TURISMO!


Capita, a volte, che si abbia difficoltà a trovare lo spunto per aprire e portare avanti un argomento che possa interessare il lettore.
Altre volte invece - senza che te l'aspetti - ti si presenta più che propizia l'occasione e quel che devi dire te lo senti già sulla punta della lingua: anzi sulle punte delle dita, visto che dobbiamo usare la tastiera.
A darmi lo spunto, stamattina, è stato un segnale di divieto d'accesso su una delle spiagge di questo nostro bel Tirreno.
Potevano essere le sette e stavo camminando lungo l'arenile antistante il nostro mare, che devo confessare non era una delle spiagge di Barcellona, ma di un Comune vicino, il cui territorio s'estende dall'abitato centrale, che è collinare, fino al litorale, che -guarda un po' - dovrebbe costituire l'area turistico-balneare, fiore all'occhiello di ogni paese che si rispetti.
Questo genere di "passeggiata" mattutina sono solito farla - ovviamente quando posso - da diversi anni durante la stagione estiva.
Adesso, però, sto notando che c'è qualcosa - anzi più di qualcosa - che non va per il giusto verso: potreste pensare che dipenda dal fatto che c'è sulla groppa un anno in più, ma in realtà non è per questo.
Il vero fatto ce lo spiega quel muto e tuttavia fortemente significtivo divieto d'accesso, che -m'è stato assicurato - non è stato apposto dall'Amministratore Comunale, ma semplicemente da un gruppo di ragazzi che, sensibili di fronte ad una realtà sconcia, hanno voluto far capire a chi di dovere che quell'arenile non è degno di essere frequentato.
La spiegazione c'è tutta: a parte il fatto che il mare si sta lentamente ingoiando la spaggia - che guarda un po' - ti prospetta a distanza uno dei più incantevoli panorami nostrani, quel che più raccapriccia è lo stato di sporcizia in cui viene lasciata: a ciò si aggiunga la mancanza di rispetto verso gli altri che certa gente sfacciatamente manifesta.
Per dirvene una, che m'è capitata stamane di persona, c'è gente che crede di potere fruire del mare e della spiaggia come se l'uno e l'altra fosseroproprietà personale..
Stamattina, una coppia di mezz'età (marito e moglie forestieri?) arriva in spiaggia, con al seguito due cani senza alcun guinzaglio. Tutt'e quattro - cani e padroni - s'accostano allo specchio d'acqua e il proprietario sollecita le bestie a entrare in mare. Un cane lo fa, l'altro diffidente non s'azzarda e resta sulla battigia: ad un tratto s'accorge che a distanza ci sono io e mi corre incontro, abbaiando e ringhiando come se - piuttosto che farmi festa - avesse tutta la voglia di farmi la festa.
E m'avrebbe sicuramente aggredito se, invece di mantere la calma, avessi mostrato di spaventarmi.
I proprietari, dalla battigia, senza scomporsi: "Niente, niente vi fa, abbaia soltanto..."
Niente un cavolo, e se al posto mio, ci fosse stato un bambino, cosa gli sarebbe successo?
"Niente, niente, è così bravo".
Già...era un pastore tedesco, di quelli pronti ad abbaiare: "Ja wohl mein meister!"

mercoledì 21 luglio 2010

BARCELLAZZO? PUAH!...CASO MAI, MEGLIO DUILIA




Barcellona Pozzo di Gotto: un nome poco orecchiabile perché lungo, e così lungo perché le numerose amministrazioni che si sono susseguite in quasi due secoli non sono riuscite a mettersi d'accordo per sintetizzarlo in uno che piacesse almeno alla maggioranza degli abitanti.
Barcegotto: la chiamava così un caro amico artista, che adesso non c'è più, e lo faceva perché si sentiva nello stesso tempo barcellonese e pozzogottese, o come si diceva ai tempi del più esasperato campanilismo: manciacagnoli e 'nfummicatu.
Ma pur avendo la sensibilità del vero artista, il caro amico evidentemente non s'accorgeva di quanto cacofonico fosse quell'ibrido.
Adesso che dire di Barcellazzo? E perchè no di Barcegottazzo, nel caso ormai inverosimile che si dovessero unificare Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto?
Per carità, altro che cacofonia, vomitivo e basta.
Ma ci sarebbe stato nome più bello e azzeccato di Duilia! Nome, che per mesi occupò le pagine del Giornale di Sicilia, in un continuo botta e risposta tra i corrispondenti delle due città sorelle, coinvolgente amminisratori e cittadini comuni di Barcellona e di Milazzo, e persino di Messina, anche se questi ultimi giustamente preoccupati.
Duilia, sarebbe stato davvero azzeccato: DUI =DUE; DUILIA, in ricordo del grande Caio DUILIO, che proprio nello specchio di mare tra Milazzo e Barcellona sconfisse la flotta cartaginese.
Quinto anno Punici belli, quod contra Afros gerebatur, primum Romani C. Duillio et Cn. Cornelio Asina consulibus in mari dimicaverunt paratis navibus rostratis, quas Liburnas vocant. Consul Cornelius fraude deceptus est. Duillius commisso proelio Carthaginiensium ducem vicit, triginta et unam naves cepit, quattuordecim mersit, septem milia hostium cepit, tria milia occidit. Neque ulla victoria Romanis gratior fuit, quod invicti terra iam etiam mari plurimum possent.

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barcellonablog: Risultati di ricerca per duilia

martedì 20 luglio 2010

FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU – “SICILIA INDIPINNENTI” FRONTE NAZIONALE SICILIANO –“SICILIA INDIPENDENTE” - CUMITATU MISSINISI- KUMUNIKATU FNS


PEDAGOGIA COMUNALE ALLA “MISSINISI”: FIGGHI, ‘NTA VITA TUTTU HAVI ‘NU PREZZU

Il Comune di Messina, in modo involontario, ha comunque somministrato ed ammannito, ai giovanissimi suoi concittadini una lezione che sarà utile loro per la vita e che introietteranno a mo’ di imprinting data la loro giovane età. Ci riferiamo al fatto che il parco giochi di villa Dante, affidato dal Comune alla gestione di una ditta privata, non abbia al suo interno neppure un gioco gratis o per dirla nella nostra lingua materna “ a francavigghia”. Così i messinesi di domani, future donne e futuri uomini, sapranno che tutto si paga e potranno essere grati a quell’Amministrazione che da bimbi evitò di illuderli. Tuttavia qualcuno all’interno della stessa Amministrazione Comunale deve essersi accorto che fare pagare tutto, poteva apparire un po’ “troppo radicale” e allora leggiamo da fonti stampa che un Assessore ha dichiarato che auspica di "poter realizzare un'altra area con giochi gratuiti" . Bilancio permettendo. Forse sarebbe stato però meglio pensarci prima. Resta per Noi Indipendentisti Progressisti du Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti” la convinzione che sia possibile ed utile offrire alcuni servizi sociali, compresi quelli ludici per i bambini, in forma gratuita, risparmiando semmai, più e meglio, su altri capitoli di spesa, a Messina, città Siciliana come altrove. Messina, 20 luglio 2010.

Un breve commento a pie' pagina: Nessuna meraviglia se Peppno Buzzanca, che ha promosso il pedaggio su Messina, abbia consentito di "maneggiare" su Villa Dante.
"Cu manìa nun pinìa"
maneggiare traduzione di maneggiare definizione nel Dizionario Online

FRUSTATE - A PAROLE - SULLE CONDIZIONI IRRISOLTE DELL'OSPEDALE PSICHIATRICO GIUDIZIARIO DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO



Da quando la Commissione parlamentare presieduta dall'on Ignazio Marino vi ha messo piede, per una inattesa ispezione, l'ospedale psichiatrico giudiziario "Vittorio Madia" di Barcellona Pozzo di Gotto è precipitato nell'occhio del ciclone, sia per la cruda immagine uscita dalle dichiarazioni del presidente Marino e dai resoconti dei commissari bipartisan, sia per le polemiche suscitate dalla scoperchiatura di una "pentola" rimasta per troppo tempo accantonata.
Già abbiamo, in altri posts, riferito le impressioni negative suscitate da quella visita effettuata nello scorso mese di marzo, mentre era assente il direttore dell'OPG, Nunziante Rosania, in missione a Favignana, ed abbiamo anche accennato all'avvio di un battibecco sui ritardi del passaggio delle competenze sull'OPG dal ministero della Giustizia alla Regione.
E diciamo che c'era sembrato e continua a sembrarci che, su dati dolorosamente gravi quali quelli della precarietà funzionale della struttura, si stesse impiantando il solito giochetto dello scarica barile, o come si diceva ai tempi della nostra fanciullezza del gioco della catasta: iò non fu, fu a catasta, a catasta non fu, fu u cincu e così via...
Prendendo spunto dalla "giustificazione" addotta dall'assessore regionale alla sanità, Massimo Russo, sul mancato recepimento della legge che affida alle regioni il carico sanitario degli opg, il senatore Marino torna alla carica con un nuova e ancor più pesante dichiarazione che ha tutto il "sapore" di una lavata di capo.
Russo aveva addebitato il ritardo al governo nazionale asserendo che :"il senatore Ignazio Marino, in quanto presidente di commissione parlamentare, dovrebbe ben sapere perche' mai le competenze sulla medicina penitenziaria non sono ancora passate alla Sicilia". "Questo - aveva precisato Russo - è un compito che deve essere portato davanti alla commissione paritetica Stato-Regione, e se ci sono ancora ritardi non e' certo responsabilita' dei rappresentanti della Regione siciliana che fanno parte di quell'organismo".

"La Sicilia- è invece convinto Marino e lo dice espressamente- è in ritardo di due anni, la legge è dell’aprile del 2008. Se tutto ciò non è stato fatto non è colpa di altri, ma della Sicilia e l’assessore regionale non può certamente opporre questioni burocratiche. La Regione si attivi e solleciti l’attuazione del trasferimento delle competenze attraverso il comitato paritetico, così come hanno fatto tutti gli altri nel resto d’Italia».

«Io credo - ha dichiarato il presidente Marino - che la sensibilità umana rispetto alla condizione gravissima in cui si trovano persone detenute che prima di tutto sono malati che hanno bisogno di cure specifiche, non dovrebbe fare dormire la notte i componenti della Giunta regionale. Io da quando ho visitato l’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto francamente faccio fatica ad addormentarmi pensando che ci sono persone da curare e che invece vengono lasciate in condizioni indecenti, indecorose e senza nessuna possibilità di cura e guarigione».

Adesso vedrete che Russo ribatterà e anche lui "vanterà" la propria insonnia.
Intanto i problemi scovati nel nosocomio psichiatrico di Barcellona rischiano di rimanere al palo....
Comunque: sono tante le carenze che si affiancano a quelle sanitarie, basti pensare al sovraffollamento determinato dal trasferimento di centinaia d'internati da altri OPG, allo stato d'insufficienza o d'inadeguatezza del personale parasanitario e alla perdurante incertezza in cui da due anni si dibatte l'organico della polizia penitenziaria, oggi in servizio a Barcellona e domani non si sa dove.
I problemi sono tanti e tutti mai avviati a soluzione. E sapete perchè?
Forse perchè siamo a Barcellona Pozzo di Gotto, dove tu ti preoccupi ed "io" me ne fotto.
Ed "io" immaginatevi chi può essere....

domenica 18 luglio 2010

STASERA A BARCELLONA COMMEMORAZIONE GARIBALDINA IN PIAZZA SAN SEBASTIANO


Sarà semplicemente "surreale" la performace, nata da un'idea del presidente della Pro Loco Gino Trapani, che nel tardo pomeriggio di oggi intratterrà i cittadini, in una singolare commemorazione dei fatti garibaldini che, nel luglio 1860, dalla vigilia alla fine vittoriosa della battaglia di Milazzo, ed anche dopo, coinvolsero la città di Barcellona Pozzo di Gotto.
Come racconta, nella sua Storia Municipale(Barcellona Pozzo di Gotto descritta e illustrata), l'avanzata garibaldina, che nella sanguinosa battaglia di Milazzo, si scontrò con l'ultimo baluardo della difesa borbonica, raggiungendo il suo culmine siciliano, intressò di riflesso il territorio di Barcellona e dintorni, coinvolgendo gli abitanti di quei centri.
Nella nostra città, civili abitazioni, chiese, magazzini divennero luoghi di ausilio per Garibaldi e per i suoi picciotti, molti dei quali, rimasti feriti durante il cruento scontro, furono accolti e amorevolmente curati.

DIMENTICATA AD ARTE DALLA CITTA' UFICIALE LA FIGURA DEL SENATORE CHE RIFECE BARCELLONA POZZO DI GOTTO


CARMELO SANTALCO : Deputato e assessore regionale per tre legislature, Senatore della Repubblica dal 1972 al 1994, sottosegretario e per 10 anni Questore del Senato.


Nel mese di luglio di cinque anni fa, lasciava questa terra uno dei più attivi e longevi aministratori di Barcellona Pozzo di Gotto: il senatore Carmelo Santalco.

Pur non essendo barcellonese di nascita - era naTo a San Marco d'Alunzio nel 1921, Santalco divenne subito barcellonese d'elezione e fu proprio nella nostra città che, come amministratore, avviò la propria maturazione politica, che gradino dopo gradino si sviluppò dalla Provincia, alla Regione, al Parlamento Nazionale, dove raggiunse l'alto incarico di Primo questore del Senato della Repubblica.

Nella ricorrenza del primo lustro dalla sua scomparsa, la città ufficiale stranamente non riece più a ricordare questa figura politica, che fu per prima a dare impulso alla crescita - non sempre ordinata - di Barcellona Pozzo di Gotto.

Di questa strana amnesia si meraviglia il più anziano degli attuali consiglieri comunali, Orazio Calamuneri, che amareggiato ci ha fatto pervenire una sua nota di commento.

"Nel ricordare Carmelo Santalco nel quinto anniversario della scomparsa, - scrive Orazio Calamuneri - voglio precisare che sebbene Santalco abbia segnato oltre trenta anni di vita politica e amministrativa in questa città nessun riconoscimento gli è stato tributato. C’è stata una delibera del Consiglio Comunale, di intestargli il Palazzo Comunale, ma poi è rimasta lettera morta. Sembra che si voglia fare “dimenticare” questo personaggio che forse, facendo un raffronto con le successive amministrazioni , ci si rimedierebbe una inesorabile figuraccia".

"Santalco Senatore - sottolinea Calamuneri - non avrebbe accettato passivamente lo smantellamento dei servizi (vedi Serit o Stazione) o l’indebolimento dell’Ospedale a cui teneva particolarmente".

"Non voglio fare elogi post mortem per santificarlo, era anche lui un essere umano, ma due cose le voglio testimoniare. Santalco quando la povera gente non aveva l’acqua in casa e faceva la ressa alle poche fontane, anche molto distanti dalle abitazioni, ha avuto una idea rivoluzionaria. Ha fatto installare decine e decine di fontane in ogni quartiere e la gente ha finito le file e le risse, avendo l’acqua a pochi metri da casa. La seconda: negli anni 50, 60 e 70, il 70% delle famiglie viveva in veri tuguri dove mancavano di tutto, dai servizi igienici, persino ai pavimenti, e le figlie femmine si sentivano umiliate. Ebbene anche qui la cosa è stata vista come una priorità e migliaia di cittadini hanno avuto una civile abitazione, migliorando così le condizioni di vita".

"Una politica questa che, uscito di scena lui, è stata abbandonata. Infatti - stigmatizza il consigliere Calamuneri - da circa 17 anni non si costruiscono più case popolari. Ecco spiegato perché Carmelo Santalco nelle masse popolari era benvoluto. Ho ricordato solo due cose, ma potrei parlare di tante altre cose, vedi Impianti Sportivi, Zigari, Fondaconuovo, lo Stadio D’Alcontres, il Palazzetto dello Sport. Per fare un paragone voglio citare l’impianto di Manno che dopo anni è sempre fermo li, al palo. Anche per questo si preferisce dimenticarlo, ma la gente lo ricorda bene, ed io lo ricordo con loro". Orazio Calamuneri

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barcellona pg, messina, Italy
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