sabato 8 marzo 2008

NO PIZZA NO SANDRI // SI' STORACE -SANTANCHE'



La Dc di Giuseppe Pizza e la Dc di Angelo Sandri, che avrebbero dovuto portare acqua al "mulino" di Berlusconi non possono partecipare alle prossime elezioni, perchè il loro simbolo (lo scudo crociato che dicono d'avere ereditato dalla DC) creerebbe confusione con quello dellUdc di Casini e Cesa, che raffigura appunto uno scudo crociato. Lo ha deciso l'ufficio centrale elettorale della Corte di Cassazione, nella giornata di ieri.
E' stato invece accolto dallo stesso Ufficio il ricorso di Francesco Storace, contro chi gl
i aveva contestato la presenza della fiamma tricolore nel simbolo delLa Destra, per creargli difficoltà in vista delle consultazioni del 13 e14 aprile. Storace, che era sempre stato convinto di superare lo smacco, aveva detto che An teneva in canna una sola cartuccia, ma l'aveva sparata anzitempo. Questo colpo, come quello della defaillance di Pizza e Sandri, lascia un po' il segno sulla tenuta del Popolo della libertà.

NIENTE BAGNI A CANTONI E SPINESANTE


Bandiera nera per la più bella spiaggia di Barcellona e dintorni.
In seguito ad esami delle acque che bagnano il nostro litorale da Spine Sante a Cantoni, effettuati dall’Asl e dall’Arpa, risulta che bagnarsi in quel tratto del bel Tirreno è diventato pericoloso per la salute, a causa dell’inquinamento di quell’acqua marina.
Sulla base di tali elementi l’Assessore regionale alla Sanità ha dovuto emettere un decreto che proibisce la balneazione per un’estensione di metri 2.750 di mare, pari alla metà dell’intero litorale barcellonese.
L’ordine, recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, è stato trasmesso all’Ufficiale Sanitario, all’Usl, all’Amministrazione Comunale di Barcellona, con sollecitazione all’ufficio competente di provvedere alla esposizione nel tratto di litorale “incriminato” di cartelli di divieto di balneazione e dell’utilizzo della battigia, per la stagione 2008.
Intanto c’è da chiedere un paio di cose:
1) qual è la causa diretta dell’inquinamento?
2) che potere deterrente potranno avere i cartelli di divieto, se, come è avvenuto sempre, non ci saranno adeguati controlli e conseguenti sanzioni?
La risposta al primo quesito dovrebbero darla quanti hanno finora sostenuto che il funzionamento del depuratore è irreprensibile e che, pertanto, la cittadinanza ha l’obbligo di pagare, in aggiunta alla tariffa semplice per il consumo idrico, una pesante “taglia” per lo smaltimento delle acque nere che le fognature portano all'impianto di depurazione.
La risposta al secondo quesito, ce la darà chi ha l’obbligo di vigilare e non s’accorge che sono diverse le cose che in questa città appaiono incontrollate.
A cominciare dai cosiddetti manifesti spazzatura, che stanno nuovamente imbrattando i cassoni della nettezza urbana. Tanto per dirne una.

venerdì 7 marzo 2008

NUOVO MATERIALE CHE CAMBIA FORMA





Dopo la novità del materiale che riesce a saldarsi da sé, ecco che giunge notizia di un nuovo materiale che, caricandosi elettricamente, è in grado di cambiare la propria forma. Lo stanno progettando un gruppo di ricercatori euro- americani, composto da esperti dell’Istituto di Tecnologia del Massachusset, dell’istituto federale svizzero di tecnologia e dell’Università tedesca di Karlsruhe. Il materiale , composto di ossido di litio cobalto e di grafite, a contatto con una carica elettrica subisce un processo paragonabile a quello di una batteria sotto carica, durante il quale avviene uno spostamento degli ioni negativi verso la grafite e degli ioni positivi verso l’ossido di litio cobalto. Tale movimento determina l’ammassamento degli ioni tra i due componenti, che causa l’espansione dell’intero materiale. Con l’inversione del processo, il materiale cambia di nuovo la forma.Questo tipo di materiale potrebbe avere diverse applicazioni. Potrebbe essere utilizzato per la costruzioni di ali d’aereo, di parti d’auto, di scafi di natanti, di pale d’elicottero, in quanto sarebbe in grado, oltre che di cambiare forma, di resistere ad un alto stress. Finora è stato prodotto un semplice laminato in grado di cambiare forma. Il prossimo progetto dovrebbe puntare alla costruzione di pale d’elicottero, che dovrebbero cambiare forma mentre girano.


Estratto da EcPlanet

IPAB E SUPERMERCATO ANCORA SULLE SPINE


E’ apparsa oggi la notizia che il Comune ha emesso un’ordinanza di chiusura dei locali Ipab di via Nicola Fabrizi, utilizzati per uso commerciale. La decisione è stata presa dal dirigente del settore di sviluppo economico di Palazzo Longano, che, in seguito ad un ispezione attuata nello scorso mese di novembre dalla squadra Annona della Polizia Urbana, aveva potuto accertare che la gestione di quell’esercizio era nelle mani di una ditta diversa da quella cui, nell'agosto di due anni fa, era stata data, l’autorizzazione amministrativa, in attesa che entro un anno venisse regolarizzata la documentazione di rito. Poiché di tale “subentro” nessuno aveva dato informazione all’ufficio competente, e neppure erano state presentate, al competente ufficio, le documentazioni (certificati d’agibilità e sanitario) dovute per l’esercizio dell’attività commerciale, il dirigente dell’ufficio competente ha ordinato la chiusura e il non utilizzo della struttura, con la concessione di quindici giorni di tempo, al fine di consentire la soluzione dei rapporti con il personale e coi fornitori. Dopo questa decisione, che ovviamente mette in difficoltà un operatore economico e quanti avevano trovato un lavoro, si riaccende la querelle , sorta mesi fa per la cessione a privato dell’immobile di via Fabrizi, lo stesso ora utilizzato da un supermercato.
Con l’intento di chiarire la questione l’allora presidente del Consiglio d'Amministrazione dell’Opera Pia , Rodolfo Fiumara, cercò di spiegare che la concessione dell’immobile con l’annesso terreno era intanto avvenuta “onerosamente” e con regolare contratto in cui il destinatario “s’è impegnato ad anticipare tutte le necessarie spese per ristrutturare l’immobile e adeguarlo alle necessità di un’attività commerciale, provvedendo, anche, alla elaborazione di un apposito progetto, sulla base del quale il Comune di Barcellona P.G. ha rilasciato concessione edilizia, che prevedeva la ristrutturazione e l'ampliamento dell'esistente edificio, nonché il cambio di destinazione d'uso a commerciale". "L'immobile esistente al tempo della consegna - ricordava il presidente - era in condizioni di assoluta inagibilità ed era stato oggetto di devastazione da parte di vandali, che avevano distrutto porte, servizi igienici, impianti etc. Ad asilo, invece, era destinato un altro immobile che insisteva su quell'area sin dagli inizi del 1900 e che poi era stato dismesso e si era ridotto a rudere, dopo il crollo avvenuto a causa di terremoti. Detto rudere - continuava Fiumara - era diventato ricettacolo di immondizie e luogo di consumo di droga, per cui il sindaco dieci anni fa ordinò con apposito provvedimento la demolizione, per eliminare la situazione di degrado ambientale che si era venuta a creare e quella di pericolo per la pubblica incolumità, posto che il rudere era pericolante e si trovava a ridosso della strada pubblica". Secondo la ricostruzione dell'amministratore non sarebbe vero, quindi, "che la locazione sia avvenuta gratuitamente, ma era stato stipulato un contratto molto conveniente per l'Ente, il quale al tempo non aveva risorse finanziarie per ristrutturare l'immobile. Il contratto prevedeva, in sintesi, la locazione per anni 18 e per uso commerciale, per un canone annuo provvisorio di euro 12.000, salvo diverso parere di congruità che al tempo era di competenza del Comune, nonché l'obbligo per il locatario di ristrutturare l'intero immobile, anche adeguandolo all'uso commerciale per il quale il contratto era stato stipulato, anticipando tutte le spese occorrenti (e, in relazione alle condizioni dei luoghi, dette spese erano ingenti), con il solo diritto di recuperarle decurtandole dai canoni e, in ogni caso, fino alla concorrenza degli stessi". Questa chiarificazione ed altre riguardanti la salute dell’ente, il rapporto d’oneri con gli affittuari e con le maestranze e l’inopportunità che l’Ipab venisse sciolta, furono per l’occasione fatte dal presidente Fiumara in una lettera inviata alla Regione, nella convinzione che di tutt’altra specie di quella fino allora prospettata dovese essere la scelta da operare per salvare il patrimonio a suo tempo acquisito da opere pie cittadine su lasciti di benefattori barcellonesi. A suo giudizio la migliore strategia sarebbe stata quella di trasformare l’Istituzione di Pubblica Assistenza e Beneficenza cittadina in società privata.

Fra Galdino

giovedì 6 marzo 2008

PRESTI INTERROGA SULLA QUALITA' DELLA REFEZIONE


I

Avviata con notevole ritardo - esattamente da qualche giorno - la mensa comunale per le scuole materna ed elementare dà già segni d'inefficienza, tanto da indurre il consigliere del PD Mario Presti ad intervenire con un'interrogazione al sindaco per "segnalare le moltplici manifestazioni di protesta che provengono dai genitori degli scolari che, solo dopo ben sette mesi d'attesa, stanno fruendo della refezione".
Secondo l'interrogante, il servizio verrebbe reso "con notevole ritardo rispetto all'orario prefissato di distribuzione dei pasti, con notevole disagio per gli alunni e per gli insegnanti". II pasti inoltre - sempre secondo la segnalazione del consigliere Presti - giungerebbero a destinazione in condizioni tali da risultare immangiabili. Il cibo oltre ad essere freddo - a giudizio di taluni genitori - risulterebbe "anche di qualità non soddisfacente". Sulla base di ciò, il consigliere interrogante chiede se l'Amministrazione abbia controllato la puntualità, nella consegna dei pasti, e se gli standard qualitativi risultino conformi a quelli fissati per contratto: La nota chiude con l'invito ad intervenire perchè siano garantite qualità e puntualità, nella fornitura.


L'ETERNA REVISIONE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE



Rispondendo alle lamentele dei due consiglieri dell’Udc Giuseppe Trifilò e Giovanni Messina per la tardata presentazione in Consiglio delle tavole dell’eterno ricostruendo piano regolatore generale, dalle quali potere evincere tra l’altro le osservazioni accolte e le relative motivazioni, l’assessore all’urbanistica del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, arch. Giuseppe Accetta, ha annunciato che entro il prossimo mese d’aprile l’attesa sarà conclusa. Il responsabile del settore cerca di giustificare il notevole ritardo sostenendo che il lavoro dei tecnici è stato complesso, a causa del fatto che le suddette tavole hanno dovuto subire modifiche per adeguamento ai ricorsi accolti e alle prescrizioni date dalla Regione. Da parte dell’Amministrazione – secondo la giustificazione data dall’assessore – non sono mancate le sollecitazioni ai progettisti: la più recente è stata avanzata nello scorso dicembre e in quell’occasione l’equipe tecnica ha risposto che il lavoro era nella fase conclusiva. Quindi ci sarebbe da sperare che, dopo quattro mesi dall’ultimo sollecito, le tanto attese tavole dovrebbero arrivare – opportunamente imbandite - nell’aula consiliare. L’assessore Accetta, nel rintuzzare la critica dei consiglieri d’opposizione, ricorda loro di non dimenticare che il lavoro dei progettisti non è stato dei più semplici, perché nel corso degli anni - e quanti anni! – il territorio di Barcellona Pozzo di Gotto è stato martellato da diverse sanatorie – ovvia conseguenza dell’abusivismo selvaggio mal controllato ndr – e la città è stata senza piano regolatore per tantissimo tempo.
Con una punta d’orgoglio l’amministratore annuncia che il Prg della nostra città, prossimamente, sarà esposto ad Ancona, ad un convegno tecnico: per la sua alta qualità, che lo pone tra i migliori strumenti urbanistici a livello europeo.

mercoledì 5 marzo 2008

IL DECUMVIRATO CHIACCHIERONE



Pannella: - Il PD non rispetta gli accordi ed io non bevo più.



Veltroni:- Le liste sono chiuse:un accordo politico
non è un tram.



Berlusconi:- Avremo 30 senatori e 70 deputati in più.




Casini:- Fini? Un replicante! Berlusconi? Ha il chiodo fisso sull'UDC!




Fini: - Caro Storace, la fiamma tricolore è nostra e ce la ridai!





Storace : - An aveva un solo colpo in canna e l'ha sparato troppo presto.





Mastella: - Pare che io sia il male del Paese...pazienza, se si elimina il male eliminando Mastella, io sono contento...






Calearo: - Santo Mastella, per avere fatto cadere il governo Prodi.






Parisi: - Ha santificato Mastella? Attendo chiarimenti, prima di valutare se candidarmi!




Bertinotti:- Calearo, un falco degli industriali.




L'elettore: - Chiacchiere e tabacchiere di legno il Monte di Pietà non ne impegna.............

AVREMO UN CONSIGLIO COMUNALE BABY




Saranno eletti tra gli scolari delle terze e quarte elementari i componenti del consiglio baby, che in seguito a concordato col Comune, s'insedierà per la prima volta a Palazzo Longano.
Il nuovo istituto - nuovo per Barcellona Pozzo di Gotto - avrà la sua Giunta con a capo un sindac
o, ugualmente scelti tra gli alunni delle due classi appartenenti alle scuole che hanno aderito al protocollo d'intesa con la civica amministrazione. E cioè quelle dei circoli didattici primo,secondo, terzo e degli istituti comprensivi "Ugo Foscolo" e "Sebastiano Genovese", che gestiscono oltre alle classi di scuola media anche alcuni plessi delle elementari. Complessivamente saranno chiamati all'avventura pseudoaministrativa 35 bambini: 30 per la composizione del Consiglio, 4 per la Giunta e 1 per la carica di Sindaco. Il loro compito ovviamente non ha carattere deliberativo, ma dovrebbe avere funzione di stimolo, in quanto con le sue riunioni e prese di posizione potrebbe avanzare pareri, richieste, informazioni utili all'Amministrazione ed al Consiglio "ufficiali" di Palazzo Longano. Il condizionale ovviamente, in ordine a questo ruolo, diventa d'obbligo, essendo accaduto che organismi del genere siano rimasti soltanto organismi di facciata, soprattutto in Comuni con Amministratori deboli d'udito. Nonostante taluni precedenti, vale la pena comunque portare avanti l'iniziativa, in quanto potrà essere producente sul piano formativo e in modo particolare nell'educazione civica.
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martedì 4 marzo 2008

SIMBOLI E SIMBOLICCHI = SELEZIONE E OSTRACISMO

FOTO:// Storace e il suo simbolo ricusato

Se vuole che il simbolo presentato per le prossime elezioni nazionali sia accolto, Francesco Storace deve modificarlo. E nelle sue stesse condizioni sono i presentatori di altri 20 loghi. Sono invece nove i "disegni" definitivamente respinti, per i quali non saranno possibili nè la modifica nè il ricorso. I simboli che invece hanno acquisito il diritto di utilizzo alle prossime elezioni nazionali sono 147. Ovviamente non tutti appariranno nelle liste elettorali, visto che diversi loghi sono stati presentati come riserve. Insomma ci saranno simboli in campo e simboli in panchina. Come nel campionato di calcio. Solo che le sostituzioni si possono fare solo prima di entrare in campo. Intanto "la Destra" ha da risolvere un problema: deve togliere taluni disegni inseriti nel logo - come la fiamma tricolore rivendicata da altri, sicuramente nemici acquisiti o naturali, - in maniera da evitare confusione nella scelta dell'elettore.Tra i ricusati, anche i "Democratici di Sinistra", il simbolo de "I Socialisti", diversi altri legati al nome di Beppe Grillo e alcuni riferibili alla Padania.I rappresentanti delle 21 formazioni politiche i cui simboli sono stati ricusati hanno ora 48 ore di tempo per presentare ricorso all'ufficio centrale nazionale presso la Corte di Cassazione.

SI PROFILA UN NOTO PRESIDENTE PER LA COSTITUENDA SOCIETA' DELL'AEROPORTO




Una volta si diceva “Si ccattau a zzotta prima ancora di ccattarisi u cavaddu”, che tradotto in lingua fa:”Si è comprata la frusta prima di comprarsi il cavallo”. E in soldoni vuol dire che, nella prospettiva di costituire il consorzio per la costruzione dell’aeroporto del Mela (cavallo di battaglia dei lungimiranti operatori della nostra provincia), si è già pensato al suo presidente ( a zzotta) che naturalmente dovrebbe essere l’oculato amministratore della provincia di Messina, il quale con grande riguardo ha trattato le esigenze del comprensorio Di Milazzo e Barcellona: impropriamente denominato bacino del Mela, forse perché è attraversato dall’omonimo torrente che tristemente spurga fanghiglia nel bel mar Tirreno. Il nome del predestinato è lo stesso di colui che prima è stato sindaco di Messina e successivamente, grazie ad uno scambio di ruoli con l’uscente Giuseppe Buzzanca, è passato al comando della nostra Provincia regionale. La scelta di affidare la presidenza della costituenda società per l’aeroporto al dottore Salvatore Leonardi risulta ampiamente condivisa dai maggiori fautori del piano inteso a consorziare i comuni della Provincia di Messina – capoluogo in primis – che graviteranno attorno alla nuova struttura. Ad esprimere il loro favore sono stati per primi il presidente della Camera di Commercio, Vincenzo Musmeci, e il commissario straordinario dell’Asi, Venerando Lo Conti, che ritengono la costruzione di un aeroporto nella zona strategica della piana di Milazzo e Barcellona non procrastinabile, in quanto fondamentale per lo sviluppo della nostra provincia.
Stando così le cose, ben venga il consorzio con il connaturato aeroporto. E - perché no? - vada un benvenuto persino al presidente in pectore, dottor Leonardi.
Almeno lo avremo più vicino alla nostra zona, dove potrà probabilmente rendersi conto che questa popolazione non meritava affatto la tanto scarsa attenzione durante la sua presidenza alla Provincia.

Francesco Cilona

LA CASA DEGLI INUTILI


Comune, Lions Club, Corda Fratres e Museo Etnostorico "Nello Cassata". colgono l'occasione della Festa della Donna per presentare il libro "La casa degli inutili" di Saverio Castanotto. L'incontro con l'autore si terrà, ovviamente l'8 marzo, alle ore 17,30, presso il Palazzo della Cultura. Sarà relatrice la professoressa Annamaria Amitrano Savarese, ordinario di Storia delle tradizioni popolari e di etnostoria presso la facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Palermo.

lunedì 3 marzo 2008

L'OSPEDALE CAPRO ESPIATORIO

foto:// La faccia sporca e la faccia pulita del "Cutroni Zodda"

Che ci sia disaffezione verso l’ospedale di Barcellona non è una novità. Che ci sia una plausibile spiegazione a questa mancanza di feeling, soprattutto da parte di chi dirige la baracca ai livelli regionale e aziendale, non è facile capire. Il fatto è che, se si deve trovare un capro su cui scaricare le conseguenze di carenze amministrative, di bilanci in rosso, alla fonte, il primo a subire conseguenze restrittive è proprio il “Cutroni-Zodda”. Intanto per prima cosa, si dimentica che esiste un progetto per il completamento del nosocomio e, nonostante ci sia una buona parte della struttura ancora allo stato rustico, il relativo finanziamento resta lettera morta.
Ma perché non si riesce, da così lungo tempo, a farlo risuscitare? Eppure la città ed il suo interland hanno dato fiducia a taluni uomini politici – di nuovo pronti a invocare la loro rielezione alle prossime consultazioni regionali e nazionali – i quali avrebbero dovuto fare rispettare la dignità di questo ospedale, di questa città, di questo hinterland, che ospita 99.9999 abitanti.Essi potrebbero avere bisogno delle cure del nostro ospedale.
Questo discorso vien fatto, non perché si approssima il 13 aprile, ma semplicemente perché, per l’ennesima volta, si è appreso che, a causa della carenza di personale – tra l’altro fatta rilevare a chi di competenza con riscontro di promesse non ancora mantenute – alcuni reparti del “Cutroni-Zodda” sono costretti a ridurre il numero dei posti letto. Visto che il personale assolutamente inadeguato ha dovuto finora fare salti mortali per affrontare i ricoveri, con ovvio riflesso sulla qualità della degenza o peggio con la preventiva necessità di dirottare il malato in altri ospedali.
Dopo che per carenza di personale , si era dovuto provvedere alla riduzione di ricoveri in due ripartizioni (cardiologia e ortopedia), più recentemente il direttore sanitario, dott. Domenico Sindoni, s’è trovato nella necessità di prospettare la diminuzione dei posti letto nei reparti di medicina e di malattie infettive, due anelli indispensabili nella catena sanitaria di un ospedale come il nostro. Secondo quanto riferisce lo stesso direttore, gli è stato assicurato che la richiesta del personale indispensabile sarà quanto prima soddisfatta, poiché si è gia proceduto alle assunzioni e si attende soltanto che si attui l’assegnazione, ai vari ospedali,degli operatori richiesti.
Quando avverrà tale distribuzione?
Sempre a giudizio di chi dirige l’ospedale “Cutroni Zodda”, non dovrebbero trascorrere più di una quindicina di giorni. E si dovrebbe tornare alla normalità. Ma ci si chiede che cosa s’intende per normalità: il fatto, per esempio, che prima si poteva fare un ecocolorodoppler, nel nostro reparto di medicina, e adesso – da quasi un anno a questa parte – non si può fare più, perché il medico in grado di operare in questo settore è pienamente assorbito dalla corsia?
E’ solo un caso, o ce ne sono altri?
Ce lo dicano, se lo sanno, i rappresentanti dell’Udc, che spesso hanno annotato le carenze di questo ospedale e continuano a parlarne.
Se lo sanno, ce li elenchino al più presto, perché possa apprenderlo pure chi si presenterà a chiederci il voto.

Fra' Galdino


domenica 2 marzo 2008

LA DONNA E L'ARTE: due conferenze all'Oasi

FOTO://la concittadina Giuliana Fugazzotto



Ormai è costume che ci sia un mese dedicato alla donna. Questo che sta scorrendo:mese delle mimose.
Ed è l'otto di marzo che ricorre appunto la festa della donna. Per l'occasione c'è chi predilige sottolineare la sua importanza ricordando che la donna è mamma - ed è una grandissima qualità, sicuramente la migliore in assoluto -, è sposa, è sorella, è insomma Amore. E l'Amore è ispirazione, è poesia, è musica. "La donna nella poesia italiana" diventa pertanto argomento di un incontro che la Società "Dante Alighieri" - presidente Francesco Speciale - organizza per l'occasione. L'appuntamento è per mercoledì 5 marzo alle ore 18, nella sala conferenze dell'Oasi. Sarà relatore il prof. Francesco Scisca. Coordinatore la professoressa Tanina Caliri.
"La donna siciliana nella musica" è invece il tema di un breve itoinerario storico che la Fidapa presenterà l'8 marzo alle ore 17,30 nella stessa sala dell'Oasi, con relatrice la dottoressa Antonella Saja. Interverranno il soprano Rosanna Leonti, la pianista Vera Pulvirenti, e le voci recitanti Iole Aliquò e Zina D'Amico. Saranno presenti Giuliana Fugazzotto e Maria Siracusa, musiciste barcellonesi. Di Giuliana Fugazzotto sarà presentato un recente CD di musica popolare.
Giuliana Fugazzotto ha seguito gli studi musicali presso il Conservatorio di Messina dove si è diplomata con il massimo dei voti e la lode. All'attività pianistica affianca la ricerca etnomusicologica, collaborando con l'Università di Udine - Gorizia e curando l'edizione di dischi e compact disc sulla tradizione popolare siciliana per le etichette Albatros e Ethnica. E' docente a contratto di "Informatica musicale" presso il corso di laurea Dams dell'Università di Bologna.

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