Che ci sia disaffezione verso l’ospedale di Barcellona non è una novità. Che ci sia una plausibile spiegazione a questa mancanza di feeling, soprattutto da parte di chi dirige la baracca ai livelli regionale e aziendale, non è facile capire. Il fatto è che, se si deve trovare un capro su cui scaricare le conseguenze di carenze amministrative, di bilanci in rosso, alla fonte, il primo a subire conseguenze restrittive è proprio il “Cutroni-Zodda”. Intanto per prima cosa, si dimentica che esiste un progetto per il completamento del nosocomio e, nonostante ci sia una buona parte della struttura ancora allo stato rustico, il relativo finanziamento resta lettera morta.
Ma perché non si riesce, da così lungo tempo, a farlo risuscitare? Eppure la città ed il suo interland hanno dato fiducia a taluni uomini politici – di nuovo pronti a invocare la loro rielezione alle prossime consultazioni regionali e nazionali – i quali
Questo discorso vien fatto, non perché si approssima il 13 aprile, ma semplicemente perché, per l’ennesima volta, si è appreso che, a causa della carenza di personale – tra l’altro fatta rilevare a chi di competenza con riscontro di promesse non ancora mantenute – alcuni reparti del “Cutroni-Zodda” sono costretti a ridurre il numero dei posti letto. Visto che il personale assolutamente inadeguato ha dovuto finora fare salti mortali per affrontare i ricoveri, con ovvio riflesso sulla qualità della degenza o peggio con la preventiva necessità di dirottare il malato in altri ospedali.
Dopo che per carenza di personale , si era dovuto provvedere alla riduzione di ricoveri in due ripartizioni (cardiologia e ortopedia), più recentemente il direttore sanitario, dott. Domenico Sindoni, s’è trovato nella necessità di prospettare la diminuzione dei posti letto nei reparti di medicina e di malattie infettive, due anelli indispensabili nella catena sanitaria di un ospedale come il nostro. Secondo quanto riferisce lo stesso direttore, gli è stato assicurato che la richiesta del personale indispensabile sarà quanto prima soddisfatta, poiché si è gia proceduto alle assunzioni e si attende soltanto che si attui l’assegnazione, ai vari ospedali,degli operatori richiesti.
Quando avverrà tale distribuzione?
Sempre a giudizio di chi dirige l’ospedale “Cutroni Zodda”, non dovrebbero trascorrere più di una quindicina di giorni. E si dovrebbe tornare alla normalità. Ma ci si chiede che cosa s’intende per normalità: il fatto, per esempio, che prima si poteva fare un ecocolorodoppler, nel nostro reparto di medicina, e adesso – da quasi un anno a questa parte – non si può fare più, perché il medico in grado di operare in questo settore è pienamente assorbito dalla corsia?
E’ solo un caso, o ce ne sono altri?
Ce lo dicano, se lo sanno, i rappresentanti dell’Udc, che spesso hanno annotato le carenze di questo ospedale e continuano a parlarne.
Se lo sanno, ce li elenchino al più presto, perché possa apprenderlo pure chi si presenterà a chiederci il voto.
Fra' Galdino
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