venerdì 18 luglio 2008

Ci sara' la bacchetta magica per una provincia cenerentola?



Finalmente la Provincia Regionale può considerarsi in condizione di rimettersi in moto: se di moto s’è trattato durante la passata amministrazione retta dal presidente Leonardi e non d’immobilismo.

La nuova Giunta, dopo i mal di pancia provocati dal malcontento di un paio di partners del Pdl, alla fine calmati con pazienza dal nuovo presidente Nanni Ricevuto, è ormai formata e, se ne ha la stoffa, potrà cucire il nuovo abito – speriamo non troppo stretto – per questa nostra cenerentola, che da capo Peloro si estende sui due mari più belli della Sicilia, in attesa che fata Morgana glielo faccia indossare per farla incontrare col principe azzurro.

Fuor di metafora, c’è davvero chi si aspetta la tanto promessa bacchetta magica per fare incontrare questa nostra derelitta provincia con quel principe azzurro che si chiama Turismo, con l’iniziale maiuscola. Utopie? Può darsi, specie se si parla di ponte sullo stretto e non delle altre strutture realmente impellenti.

Ma torniamo coi piedi per terra, e registriamo qual è in definitiva la composizione della nuova Giunta provinciale.

Eccola:Amedeo Pio, Bisognano Michele, Bruno Daniela, Catalfamo Rosario, Cusumano Maria Rosaria, D’Agostino Mario, Di Bartolo Giuseppe, Fichera Renato, Martelli Giuseppe, Monea Lino, Perrone Mariella, Petrella Piero, Terranova Antonino, Ventimiglia Rosario.

Il rapporto in Giunta, tra maschi e femmine, è di 11 a 3, abbastanza sbilanciato anche se una delle donne – la dottoressa Bruno – fruirà dell’incarico prestigioso di vicepresidente.

giovedì 17 luglio 2008

SCIUPIO D'ENERGIA PUBBLICA=CI COSTA 100 EURO A PERSONA, PICCINI COMPRESI


Perchè tanto sciupio di energia elettrica, in una città come la nostra che per potere sopravvivere è costretta a misurare al centesimo le entrate e le uscite di bilancio?
Secondo quanto ricavato da una ricerca del Centro Studi Regionale dei Democratici Riformisti Federalisti, s’è consumata nell’ambito del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, per illuminazione pubblica e carico di impianti motori, energia elettrica per una spesa di quasi quattro milioni di euro. Praticamente circa cento euro per ogni abitante della città del Longano. Sulla base di tali elementi, messi in luce nel corso di un convegno tenuto a Barcellona, i D.R.F. hanno indirizzato una lettera aperta al sindaco Nania, per sollecitare un incontro pubblico con
l’Amministrazione Comunale, in cui trattare sulle possibilità di ottenere un risparmio energetico e nel contempo un miglioramento delle condizioni ecologiche, mediante il ricorso alla produzione alternativa d’energia elettrica. Cosa resa possibile da programmati interventi di sostegno,a favore di chi si adopera a ridurre l’inquinamento mediante l’utilizzo di impianti fotovoltaici. Da valutare attentamente. E’ chiaro che, accanto ad eventuali iniziative d’incremento della produzione d’energia alternativa, va considerata anche la necessità di provvedere, sin da subito, ad una accurata manutenzione degli strumenti elettrici e motori in abbondante uso nella città e alla eliminazione di sprechi: fontana di via Roma, condizionatori d’aria malfunzionanti o superflui, periodica messa a punto dei motori di sollevamento idrico dell’acquedotto cittadino, ed altro.

OLTRE TRECENTO OPERATORI ECOLOGICI SUL PIEDE DI GUERRA



Trik:- Mio carissimo Trak, non ce la faccio più, ti giuro, non ce la faccio più!
Trak:-Amico mio, che cosa t'è successo, per essere così avvilito?
Trik: - Ho finito di pagare da poco la bolletta della spazzatura e già me ne è arrivata un'altra da pagare.
Trak:- Ed è quella del quadrimestre successivo. Anche a me è arrivata e il pagamento scade il 4 agosto, neppure il tempo di dire Ah, che subito ti subissano di scadenze...
Trik:- Già, è un gioco al massacro. Dovrebbe scadere la fine di agosto e ti viene anticipata all'inizio del mese! Ma si rendono conto che si stenta a coprire il mese per mantenere una famiglia, e loro ci ciurlano chiedendoci un'anticipazione così pesante.
Trak:- E' il caso di dire che prendono avanti per non restare indietro. Ma lo sanno che un poveraccio come me, che onestamente gli ha pagato tutti i quadrimestri, per riscuotere la pensione deve attendere il 16 del mese?
Trik:- A proposito di ciò, devi sapere che io, qualche mese fa, preoccupato dal fatto che il lavoro mi viene pagato diversi giorni dopo la scadenza delle bollette, telefonai all'ufficio di Barcellona per suggerire di tenere conto di inconvenienti del genere, per consentire che il pagamento avvenga senza ritardo...
Trak:- E ti ha risposto qualcuno?
Trik:- Si, e in modo assai gentile..
Trak:- E che cosa ti ha detto?
Trik:- Non si preoccupi, m'ha detto, per un po' di ritardo. Importante è che la paghi...
Trak:- Eh, già, dovrebbe essere così, visto che molti non intendono pagarla affatto, per protesta verso l'esosità delle fatture e la carenza del servizio reso.
Trik:- Non tocchiamo questo tasto del servizio mal reso. Ma lo sai che, fra qualche giorno, anche questo peggiorerà? I dipendenti della Gesenu, che come saprai è la società alla quale l'ATO affida il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, sono sul piede di guerra, perchè chiedono il pagamento di due mensilità arretrate. I sindacati si sono riuniti e minacciano lo sciopero: quindi rischiamo che la mondezza si accumuli non solo a Barcellona, ma anche in tutti i 38 comuni dell'ATO ME2.
Trak:- Faremo la fine di Napoli?!?
Trik:- E ti pare di no? Ma ora, non ci sarà nessun premier che verrà a tenere consiglio dei ministri a Barcellona, per ammannirci l'ormai storica sceneggiata napoletana. Qui neppure un governatore di regione, e memmeno un presidente di provincia, per quanto satolli dei nostri voti, ci degnerebbe d'una visita.

mercoledì 16 luglio 2008

LA "INSOLITA" STORIA DELL'UFFICIO POSTALE DI VIA ROMA



E' davvero disumano quanto accade, ogni giorno, nell'ufficio postale di via Roma, dove si convoglia oltre la metà degli utenti barcellonesi, cui si aggiungono in questo periodo turisti e villeggianti. In una sala d'attesa inadeguata, sin dalle otto del mattino accalcata di gente, in gran parte persone anziane, un numero insufficiente di "portellisti" è costretto ad operare in condizioni a dir poco massacranti. Nonostante l'ausilio di attrezzature tecnologicamente aggiornate, il personale ogni giorno deve fare fronte ad una fitta catena di operazioni, in un'atmosfera surriscaldata, sia per la inevitabile confusione creata dall'affollamento, sia per la carenza di climatizzazione ambientale. Abbiamo dovuto notare operatrici stanche e accaldate, costrette a ventilarsi con una cartolina, e anziani pensionati aspettare fino a due ore e mezza il proprio turno, standosene in piedi, per consentire al gentil sesso - anch'esso in età avanzata - di trovare un posto a sedere durante la lunga tediosa attesa. Questo avviene nella sede più centrale e grande (guarda un po' che eufemismo!) delle pochissime agenzie postali della seconda città della provincia di Messina, che - caso strano - si chiama Barcellona Pozzo di Gotto.

martedì 15 luglio 2008

EURO CIUCHINI E SELVAGGINA: TUTTO FA BRODO IN QUESTA NUOVA TANGENTOPOLI


C'è chi non si contenta neppure del troppo e c'è chi si contenta di poco. A fronte del blitz che ha portato in carcere per presunte tangenti milionarie sulla sanità pubblica un'intera compagine politico amminstrativa in Abruzzo, con nomi incredibilmente di spicco, un'altra operazione di polizia, quasi in contemporanea, ha determinato gli arresti di un giudice di pace, stavolta in Sicilia, per essersi fatto "corrompere", nell'espletamento dei suoi compiti d'ufficio. In cambio di favori di carattere giudiziario, s'era contentato del regalo di un'asinella, di alcune balle di fieno e di altre regalie a base di selvaggina. Il fieno evidentemente serviva per nudrire la ciuchina, mentre la selvaggina per bandire la sua mensa. Comunqe tutta roba strettamente ecologico-rusticana, non paragonabile alle pesanti splendide mazzette trafilate in terra abruzzese.

LA SANITA' TRUFFATA CHE MARCISCE? E' SOLTANTO UN TEOREMA: UN PO' COME TANGENTOPOLI.



Ieri, la Finanza, dopo una lunga indagine sulla sanità abruzzese, ha fatto una retata, decapitando l'amministrazione regionale, con numerosi arresti cui non è scampato neppure l'insospettabilissimo Governatore Ottaviano Del Turco.
Trattandosi di un'amministrazione di centro-sinistra, i giornalisti hanno intervistato Berlusconi, per registrare la sua reazione, convinti che il premier avrebbe colto la palla al balzo per sottolineare che il malgoverno è tutta roba di sinistra.
E invece niente di tutto questo, perché bisogna rendersi conto che, almeno per ora, il vero nemico del cavaliere non è l'avversario politico - in particolare il Pd o il Cdu - ma la magistratura, quella "casta" cioè che, secondo i suoi reconditi timori, lo perseguita e lo perseguiterà finché non sarà riuscita a fargli la festa. Cosicchè la sua risposta ai giornalisti - per i più inattesa - ha ignorato il colore della retata, per sottolineare che - come sempre e quindi pure in tutti i suoi casi giudiziari - il clamoroso arresto di ieri non è stato altro che l'ennesimo teorema della magistratura. Che ovviamente stavolta ha evitato di definire "rossa".
Che cosa intenda per teorema, il signore d'Arcore, ormai è assodato: una costruzione di accuse su misura da parte di magistrati ambiziosi di mettersi in evidenza e, quindi, strumentalmente giustizialisti. Gente da aborrire e da temere. Un po' come l'ex pm Tonino Di Pietro, ora odiatissimo suo avversario politico.
Comunque si metta la cosa, il mugnaio trova sempre il modo per tirare l'acqua al suo mulino.

Fra' Galdino

domenica 13 luglio 2008

UNA "VASCA" E UNA "CODA" DA ELIMINARE


Ieri, passando per piazza Duomo, ho notato che era stata transennata la vasca centrale, che tanto antipatica m'è stata sin dal primo istante della sua collocazione, da paragonarla ad un rustico beviere. Di primo acchito, avendo tra l'altro notato che accanto c'era in sosta un grosso furgone, mi sono augurato che finalmente il sindaco Candeloro Nania avesse mantenuto la promessa - quasi un giuramento - fatta quando prese per la prima volta dominio nel palazzo di città: che cioè avrebbe portato in piazza una ruspa per togliere di mezzo quello sconcio di pseudovasca, che tra l'altro era stata voluta, progettata e coccolata dal suo predecessore, Francesco Speciale. E'bastata però una briciola in più di attenzione, perchè l'illusione che ciò avvenisse si trasformasse in delusione. L'abominevole vasca era, sì, circondata da transenne, ma non perchè pericolante o destinata ad essere demolita, al pari dei balconi del cadente palazzo Nicolaci (vedi notizia di ieri), bensì perchè nel suo seno, ovviamente prosciugato, era stata improvvisata una impalcatura in legno per sostenere alcune attrezzature tecniche necessarie per il festino in piazza, programmato per tre giorni, a sollazzar la gente. Niente quindi ruspa, ma soltanto festa, una delle tre famose effe che caratterizzarono il rapporto dei Borboni con la gente delle Due Sicilie. Festa, Farina, Forca. La Festa è stata assicurata anche adesso che i borboni sono relegati nei libri di storia. La Farina, a causa dell'improvviso esagerato aumento del prezzo, invece è certo che non sarà garantita. Mentre per la Forca...Beh, non resta che contentarsi, per ora, della finora persistente forca caudina, che stretta com'è, continua ad essere l'obbligato passaggio che unisce piazza Stazione vecchia con la via Umberto primo: una strettoia che è un continuo rischio, una specie di "cuda vurpi", veramente umiliante per chi vanta di avere rinnovato 150 strade a Barcellona. Fra' Galdino

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