sabato 7 agosto 2010

IL GOVERNO QUATER DI LOMBARDO? NON TUTTI LO VEDONO DI BUON OCCHIO


COMMENTO AL VETRIOLO DEGLI INDIPENDENTISTI FNS

Entro la fine del mese dovrebbe nascere il Lombardo quater.
E arriva la conferma dell'Mpa.
«A breve termine l'azione della giunta regionale di governo si rinnoverà nel segno della continuità», afferma il capogruppo all'Ars, Francesco Musotto, che parla di azione riformatrice nei programmi del nuovo governo. Azione che punta a superare il classico bipolarismo. E così tra «coloro che ci stanno» possono rientrare anche i deputati che aderiscono al gruppo Misto (rutelliani ed ex dell'MpA).

La corsa verso un nuovo governo regionale che pare essere in procinto di tagliare il traguardo, nonostante il coinvolgimento di nuovi gruppi, non da tutti è valutata positivamente.
Scontate la contrarietà e l'ironia dei lealisti del Pdl, secondo cui «il profilarsi della costituzione di un altro governo, il quarto in due anni, roba che non accadeva neanche ai tempi della famigerata Prima Repubblica», di pari passo procede il giudizio, per esempio, di chi ha sempre detto di lottare per la dignità e l'indipendenza della Sicilia.
In una propria analisi "al vetriolo", gli Indipindentisti del FNS, esprimono la convinzione che
«il Lombardo quarter minaccia di nascere come espressione organica della più “estrema” tradizione consociativa. Allura poti fari Kiù scuru di menzanotti?» . «Il solito scafato “topolino” sembra lì lì per partorire l’ennesimo “elefante”, partitocratico e consociativo, che è appunto quel Governo Lombardo-quater di cui nessuno né i Siciliani né la Sicilia sentono la mancanza».
Si garantisce un Governo del Presidente, ma c'è solo da diffidare di fronte agli «annunci salvifici di questa partitocrazia sempre eguale a se stessa e immarcescibile non solo nella gestione del potere ma anche nella sue stanche ritualità».
«Le novità annunciate? Un Governo che ingloba nella sua maggioranza
pressocché tutti i gruppi parlamentari dell’ A.R.S».
Insomma un vero e proprio pateracchio di cui lo scrivente sarcasticamente si complimenta.

GRATTA GRATTA IL MILIARDARIO E SOTTO CI TROVI IL CODICE FISCALE


Ha grattato, ha vinto 10 mila euro, ma gratta gratta s'è scoperto che non possiede il codice fiscale e gli hanno negato l'incasso.
Protagonista, un giovane russo, che ha acquistato un biglietto del gioco "Megamiliardario", l'ha grattato e ha trovato la combinazione vincente da 10 mila euro.
Immaginate l'emozione e la gioIa di quel ragazzo forestiero, che subito s'è presentato dal tabaccaio che gli aveva venduto il Gratta e Vinci, per vedere come riscuotere i 10 mila euro.
Il gestore della rivendita, constatata la veridicità, ha registrato la vincita a nome del giovane, traendo i dati necessari dal suo passaporto, quindi ha suggerito al Russo - un turista di passaggio? - di rivolgersi ad una banca per la riscossione.
Ma ecco che, nella banca, sorge l'inghippo: il vincitore per riscuotere il malloppo deve esibire oltre al documento d'identità anche il proprio codice fiscale: che ovviamente il giovane, non essendo residente in Italia, non possiede.
E allora?
Niente denaro.
Il giovane russo ha pensato di rimediare cercando di fare incassare la vincita ad un altro fornito di codice fiscale: si trova sempre un'anima pia che voglia venirci incontro, il giovane l'ha trovata, ma invano.
La vincita era stata registrata dal tabaccaio, tramite la lottomatica, a nome del Russo, e tale titolarietà sarebbe diventata d'intralcio.
Può darsi che la vincenda possa sbrogliarsi, tuttavia così come s'è svolta lascia perplessi, perchè fa capire che solo chi possiede il codice fiscale e quindi risiede in Italia ha il diritto di grattare e vincere.
E questo sarebbe un bel modo per incrementare il turismo.

venerdì 6 agosto 2010

La Mediterranea Holding, partecipata della Regione siciliana, non ha sottoscritto l'accordo


Fintecna ha dichiarato chiusa senza esito la procedura di dismissione


NAPOLI (6 agosto) - Seconda notizia a sorpresa per la dismissione di Tirrenia nel giro di poche ore. Mercoledì sera, quando sembrava tutto concluso con la Mediterranea Holding, la notizia del no all’offerta. E ieri pomeriggio la decisione del governo di ricorrere all’amministrazione straordinaria.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha firmato infatti ieri il decreto con cui viene nominato Giancarlo D’Andrea commissario straordinario per la gestione della compagnia di navigazione. D’Andrea era già stato nominato il mese scorso amministratore unico della società.

"A proposito della vicenda Tirrenia - reagisce il presidente della Regione Siciliana - adiremo le vie legali. Ci rivolgeremo anche alla Commissione Europea che deve sapere che il governo italiano ha voluto impedire ad un gruppo di imprenditori e alla Regione Siciliana, che non rischiava e non guadagnava nulla, di portare a termine una seria e concreta occasione di sviluppo per il meridione".

"Il governo nazionale - scrive nel suo blog il Governatore di Sicilia Raffaele Lombardo - ha compiuto un atto di ostilità vergognoso nei confronti di una regione che non si piega e che non consente più il saccheggio. Denunceremo questo scempio e non permetteremo che la Sicilia venga relegata a terra di saccheggio e di conquista.

"La Mediterranea Holding aveva richiesto alcuni giorni per approfondire il testo contrattuale, soprattutto per quel che concerne la questione del debito di 600-700 milioni di euro che grava sui conti della Tirrenia. Per onorare quel debito avremmo dovuto coinvolgere le banche per ottenere garanzie, visto che Fintecna si era anche riservata il diritto di recedere cosa non concessa a noi".

"Mediterranea aveva individuato, con fatica e in tempi assolutamente proibitivi, un solo advisor disposto a trattare e, a quel punto, era pronta a firmare il contratto, fermo restando che i privati si sarebbero assunti il rischio anche per conto della Regione".

"A fronte di questa rinnovata disponibilità - continua Lombardo - il Presidente del consiglio ha ritenuto di dover procedere alla firma del decreto per l’amministrazione controllata di Tirrenia, annullando il debito e mettendo a repentaglio il posto di lavoro di migliaia di persone"

E’ lecito - conclude il Governatore- sospettare che si tratti di un giochetto simile alla vicenda Alitalia, volto a favorire qualche amico.

QUATTRO PUNTI PER METTERE K.O. GIANFRANCO FINI E IL SUO "FUTURO".....


PINCO= Te lo dicevo, io, che Fini l'avrebbe spuntata su Berlusconi.
PALLINO= Già, con la sua mossa é riuscito a mettere all'angolo il cavaliere. Adesso il suo Governo sembra essersi ridotto un po' com'era quello di Prodi: alla mercè degli altri.
PINCO= Soprattutto alla mercè di colui che aveva creduto di mettere in mobing, relegandolo alla poltrona di presidente della Camera.
PALLINO= Già, consigliato dai suoi falchi, aveva creduto d'imbavagliarlo....
PINCO= Adesso però, sempre facendosi consigliare dagli stessi cortigiani, vorrebbe pianificare la controffensiva e sicuramente gli consiglieranno come tendergli un trabocchetto per farlo soccombere....
PALLINO= In che modo? Se lui ha detto subito che vuole chiudere bottega per andare a novembre alle elezioni... crederà sicuramente di annullare gli avversari con un'ennesima clamorosa vittoria.
PINCO= Minaccia il ritorno alle urne solo per nascondere i suoi timori.
PALLINO= Poco fa mi parlavi di un piano per annullare Fini. Ma tu cosa pensi che cosa possa fare.
PINCO= Lo sa lui e i suoi accoliti: si parla di un piano con quattro punti progammatici da attuare, subito dopo le vacanze di agosto...
PALLINO= Con questa situazione così precaria, che cosa può proporre di fare?
PINCO:= Proporre i punti che interessano soprattutto a lui e a Bossi...
PALLINO= Cioè?
PINCO= Giustizia, fisco, federalismo e Mezzogiorno:
PALLINO= Ma il Meridione sta a cuore a Fini.
PINCO= Si, è vero, sarebbe il contentino per indurlo a votare sì alla fiducia.
PALLINO= Mica si può votare per tutti e quattro i punti insieme...Quindi il gruppo di Fini potrà dare la fiducia su un punto e negarla sugli altri...
PINCO= E qui starebbe il trabocchetto: basterebbe che Fini negasse la fiducia in uno solo dei quattro punti e la mannaia delle nuove elezioni cadrebbe sul collo del Paese....
PALLINO= Boh! Se questa si chiama politica.....Mi pare che siamo giunti al capolinea!

ALLARMANTE ANALISI DELLA SITUAZIONE SOCIO ECONOMICA NEL BARCELLONESE


LA DESCRIVE IN UN PROPRIO COMUNICATO IL DIRIGENTE DELLA CGIL DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO SALVATORE CHIOFALO


La già drammatica situazione occupazionale nei comuni del Barcellonese ( Barcellona P.g. , Merì, Terme Vigliatore, Rodì Milici, Castroreale, Fondachelli Fantina, Novara Sic. Mazzarrà S.A., Furnari, Tripi e Basicò) è sempre più drammatica. Infatti, nel primo semestre dell’anno in corso, rispetto all’anno 2009, i disoccupati e gli occupati parziali (precari con un reddito inferiore agli ottomila € annuo) è cresciuto passando da 25.125 a 26.122 rispetto a una forza lavoro 43.720 (lavoratori e lavoratrici di età compresa tra i 16 e i 64 anni di età), di cui 13.470 Donne e 12.652 Uomini. Tra questi le Donne di età superiore ai 25 anni sono 9.642 e gli uomini ultraventicinquenni n. 8.425. La percentuale al 30/06/2010 è pari al 59.75%, a cui vanno aggiunti i lavoratori immigrati e i tanti che rinunciano perché considerano inutile iscriversi disoccupati presso l’Ufficio del lavoro. Tra il 2008 e il 2010 il numero di inoccupati e dei precari è cresciuto di 8 punti in percentuale ed interessa alla pari entrambi i sessi. Conseguenza vuole che il numero delle famiglie che vivono sulla soglia della povertà, senza o con esiguo reddito e senza diritti e tutele è lievitato al punto tale da costituire un vero dramma sociale di esclusi. Città del Longano ed anche Comuni piccoli e grandi in sofferenza e senza futuro. E’ la sintesi di un declino che da anni tutto il sindacato e la CGIL denuncia anche attraverso la moltitudine di vertenze sindacali, sul territorio e nella zona, avviate anche con manifestazioni di Piazza, a difesa dei diritti e per lo sviluppo economico – produttivo, dell’occupazione e per la tutela e la bonifica dell’ambiente. Giova ricordare, ancora, che nel quadro della pessima situazione sociale e di qualità della vita, nella Zona, dove si registra, tra l’altro, una impennata della criminalità e del racket, il primato negativo è tenuto dalla Città di Barcellona P.G. con i suoi 43.000 abitanti e una economia depressa in una situazione generale di abbandono. Quartieri e popolose frazioni inondate da montagne di rifiuti speciali, ingombranti e pericolosi abbandonati anche nei centri abitati, depuratore che emana odori nauseabondi rendendo la vita impossibile e da internati in casa in numerose frazioni , mare spesso inquinato secondo i periodici rilevamenti, presidio ospedaliero sempre più striminzito in posti letto e in offerta delle prestazioni, stazione ferroviaria squalificata nei fatti con bagni chiusi, biglietteria chiusa, sala d’aspetto chiusa e, infine, per la prima volta nella storia non si fermano per il servizio passeggeri i due nuovi treni veloci in servizio sulla tratta Palermo-Messina e viceversa, centro storico vetusto, strade ridotte a colabrodo. Rispetto a tutto ciò la risposta che viene dal governo locale, il quale dovrebbe fare da timoniere per la soluzione dei tantissimi problemi, è il silenzio. Ascoltiamo solo annunci e proclami. Nel mentre chi può, ma coloro che possono sono sempre di numero inferiore, in questi giorni, scelgono le località turistiche per svagarsi. C’è chi può e chi non riesce a portare a tavola un pezzo di pane o un bicchiere di latte e, nonostante l’età avanzata, non conosce ne ferie e ne vacanze; in questo prosperoso paese………… Salvatore Chiofalo –

giovedì 5 agosto 2010

CHE MUTAMENTI COMPORTERA' IL MOVIMENTO DI GIANFRANCO FINI A BARCELLONA POZZO DI GOTTO?



LA DOMANDA E' ARDUA MA PLAUSIBILE

Considerando la frana che s'è generata in campo nazionale, con il distinguo portato avanti da Fini nei confronti dell'impero berlusconiano, viene spontaneo chiedersi quali potrebbero essere i riflessi in sede locale determinabili in conseguenza di ciò.
Dato per scontato che variazioni, all'attuale assetto politico, si verificheranno nei Comuni maggiori, la mia curiosità si ferma qui.
Essa si acuisce invece se mi pongo la domanda: "E adesso che cosa accadrà nel Consiglio Comunale di Barcellona, dove finora il sindaco Nania ha potuto disporre di una maggioranza bulgara, nata in seguito alle elezioni di due anni e mezzo fa, grazie all'incorporamnto coi due grossi partiti - AN e FI- d'un mucchio di listarelle che, un secchiello ciascuno, hanno portato tanta acqua al mulino del naniano AN?
Dei 24 consiglieri accumulati pro sindaco Candeloro - se si escludono i cinque eletti nella lista Forza Italia e in qualche altra piccola autonoma, ben 15 sono stati d'ispirazione naniana (AN 7, Alleanza per Barcellona 2, Giovani per 2 , Iniziativa Democratica 1, Alleanza Rosa 1, Sicilia Vera 1, Barcellona nel cuore 1).
La curiosità è questa: quanti di questi consiglieri di marca e sottomarca AN si sentiranno d'aderire alla rivoluzione di Fini?
E' una curiosa domanda alla quale sinceramente adesso non saprei rispondere.

GOVERNO IN CRISI? REGOLA PRIMA: CAMBIARE LA LEGGE DEL PORCO


Berlusconi, vista la malaparata di ieri pomeriggio, alla Camera dei Deputati, ha suggerito ai suoi "dignitari di corte" ESTOTE PARATI: essere cioè pronti per andare a nuove elezioni: oviamente usufruendo della legge porcellum che ci ha portato all'attuale stato di letame politico.


"Se resta questa legge elettorale è inutile andare a votare, non cambierebbe nulla e se è vero che B. ieri ha detto ai suoi sudditi "Vi ricandiderò perchè voi siete stati bravi...", la dice lunga perchè tutti gli "ignavi" si inchinano e si prostrano senza dignità alcuna, e sarebbe davvero da tragedia ritrovarsi nuovamente personaggi come Alfano, Gasparri, La Russa, Cicchitto, Capezzone, Bonaiuti, Quagliariello, Bondi, Brambilla, Santanchè, Dell'Utri, Fitto, Scajola, Brancher, Cosentino, Bertolaso, Verdini & C. ....!!! P.S. (ma se ne salva qualcuno?)
Dal commento di un Italiano qualunque trovato sul MESSAGGERO

COMINCIA A SBLOCCARSI L'ARRUGGINITA MACCHINA DELL'IPAB DI BARCELLONA.

FOTO: Palazzo Nicolaci via Garibaldi.................Letizia Di Liberti ===>

Oggi, sulla Gazzetta del Sud, l'amico, collega e ...discepolo Leonardo Orlando ci ha offerto una bella notizia: la Regione ha rimosso il commissario dell'Ipab Antonello Provenzano e l'incarico è stato provvisoriamente assunto dalla dott.ssa Di Liberti. Anche il funzionario Mariano Cangemi se n'è uscito, lasciando il posto di segretario da lui ricoperto da decenni, da quando cioè era ancora dipendente del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, sotto la cui giurisdizione ricade l'Ipab Nicolaci-Bonomo.
Nell'articolo, si fa rilevare che la decisione presa dal dirigente generale dell'assessorato alle Politiche sociali, che è appunto la dott.ssa Maria Letizia Di Liberti, costituisce una svolta decisiva nella tormentata vicenda barcellonese, dove, ultimamente,il commissario, adesso sollevato dal mandato con effetto immediato, "aveva fatto scadere i termini di trenta giorni entro i quali doveva essere convocato il nuovo consiglio di amministrazione dell'Opera pia".
"Il nuovo Cda era stato nominato dall'assessore regionale Lino Leanza con decreto dello scorso 17 giugno e prevedeva che entro il termine massimo di 30 giorni il commissario in carica, Antonello Provenzano, dovesse convocare per l'insediamento definitivo i nuovi membri designati per il Cda. Di fronte all'incomprensibile inerzia che ha finito per paralizzare l'ente morale sorto per volere delle famiglie benemerite di Barcellona, la dirigente generale dell'assessorato alle Politiche sociali, che già la scorsa settimana aveva convocato il commissario straordinario dell'Ipab, non ha esitato ad adottare il provvedimento di revoca".
"Il commissario straordinario infatti aveva presentato una relazione con la quale chiedeva - nonostante la nomina del nuovo Cda - un prolungamento del mandato fino a dicembre congelando di fatto l'insediamento del nuovo organismo. Lo stesso commissario nella relazione inoltrata all'assessorato, per avvalorare la sua richiesta di proroga del mandato, aveva anche parlato di «illegittimità nelle procedure di nomina del Cda»."
"Già nella giornata di oggi si dovrebbe conoscere la data di convocazione per l'insediamento del nuovo Cda che risulta composto dal vice prefetto Lucia Iannuzzi, indicata dal prefetto Alecci; dall'avv. Guglielmo D'Anna, designato dal presidente del Tribunale Leanza; dal notaio Felice Spinella, designato dal sindaco di Barcellona Nania, da don Salvino Raia, direttore dell'Oratorio salesiano,indicato dall'arcivescovo La Piana e infine dal capo di gabinetto dell'assessorato alle Politiche sociali, Gianni Silvia, dirigente regionale nominato dallo stesso assessore Leanza in rappresentanza della Regione".

CLICCA:

Rimosso il commissario dell'Ipab

mercoledì 4 agosto 2010

RESPINTA LA SFIDUCIA AL SOTTOSEGRETARIO CALIENDO

LA VITTORIA DI PIRRO : BERLUSCONI SALVA LA CAPRA E PERDE I CAVOLI

Roma
L'aula della Camera ha respinto la mozione di sfiducia al sottosegretario alla giustizia Giacomo Caliendo, presentata da Pd e Idv.

Pdl e Lega hanno votato contro, Udc, finiani, e Api si sono astenuti, Pd e Idv hanno votato a favore. I sono stati 229, i no 299 e 75 gli astenuti.

I voti favorevoli al Governo sono risultati pertanto inferiori alle aspettative di almeno 6 unità.

A conti fatti se si sommano le 75 astensioni ai 229 favorevoli alla sfiducia si raggiunge una cifra (304) superiore di cinque unità ai 299 voti raccattati dal Governo.

Il che significa che, da oggi, la spada di Damocle pende sulla testa dei Berluscones.

IL BRACCIALETTO MIRACOLOSO, CHE ANCORA DA NOI NON S'E VISTO, ALTROVE HA FATTO IL BUM


NON E' VERO MA CI CREDO, UN PO' COME NELLA COMMEDIA DI DE FILIPPO
AVVIATA UN'ISTRUTTORIA DALL'ANTITRUST

.... In una società che oscilla tra la credulità e lo scetticismo - basti pensare alla spaccatura tra chi ha creduto e continua a credere ai miracoli promessi da Berlusconi e chi invece li ha sempre reputato bufale - non poteva mancare l'improvviso successo del bracciale Power Balance e di contro l'estremo scetticismo di chi lo ritiene una pericolosa presa in giro.
Power Balance è il braccialetto che promette di migliorare equilibrio, forza e flessibilità e costitisce l'ennesima moda che due surfisti americani - Troy (35) e Josh Rodamel (25) - dediti alla medicina alternativa, hanno messo a punto grazie ad un dispositivo dotato di campi magnetici.
Posizionato in tre zone diverse, il braccialetto "magico" crea un campo magnetico che circonderebbe il corpo dandogli più stabilità. Le prestazioni, soprattutto sportive, migliorerebbero notevolmente.
Sono bastate queste mirabolanti promesse per indurre centinaia di migliaia di persone - moltissimi i giovani - a dotarsene e a vantarne l'indiscutibile efficacia.
Di fronte alla esplosiva diffusione di Power Balance, l'Antitrust ha aperto un'inchiesta, sollecitando tra l'altro le ditte che in Italia lo stanno diffondendo di documentare la veridicità degli effetti positivi e l'assenza di possibili effetti indesiderati.
Secondo il presidente dell'associazione di consumatori Codacons, Carlo Rienzi, l'istruttoria avviata dall'Antitrust "apre la strada ai risarcimenti in favore di chi ha acquistato il prodotto. Abbiamo ricevuto - riferisce - già diverse segnalazioni da parte degli utenti".
Federconsumatori giudica positivamente l'accertamento dell'Authority per "possibile pratica commerciale scorretta". "Abbiamo sempre invitato i cittadini - mette in rilievo - a diffidare da oggetti magici che promettono effetti benefici e miracolosi, non provati da riscontri scientifici. Se volete acquistare questo tipo di oggetti, fatelo per puro piacere estetico, ma non lasciatevi persuadere dalle promesse di poteri taumaturgici e prodigiosi".
Tuttavia continua ad esserci chi lo compra e, come farebbe per oroscopi e ninnoli antiella, si scusa dicendo:"Non è vero, ma ci credo".

Presentata la bozza del Piano Sanitario Regionale 2010-2012



Ieri, l'Assessorato alla Salute ha presentato la bozza del nuovo Piano Sanitario Regionale ai Direttori Generali e agli operatori del settore affinchè ne sia agevolata la conoscenza utile alla condivisione dei contenuti e degli obiettivi, prima della presentazione ufficiale agli organi competenti.
Il documento intitolato “Piano della Salute 2010-2012”, scaricabile in versione bozza, redatto e coordinato dall’unità operativa “Coordinamento e verifica del Piano Sanitario Regionale inserita nell'”Area Interdipartimentale – “Ufficio Piano di Rientro”, scaturisce anche dai contributi forniti dagli Uffici di questo Assessorato e dallo Staff dell'Assessore nonché dalle risultanze dei lavori di appositi tavoli tecnici di esperti, dagli orientamenti forniti da esponenti delle Società Scientifiche e dal recepimento di istanze di operatori e cittadini attraverso organi associativi.

Il metodo seguito per l’elaborazione del Piano ha tenuto conto delle evidenze epidemiologiche, delle indicazioni del Ministero della Salute, dei risultati conseguiti con il Piano di rientro e dei principi della legge 5/2009 di riforma del servizio sanitario regionale in termini di appropriatezza, equità di accesso alle cure e rispetto dei LEA.

La presentazione del Piano Sanitario Regionale rappresenta quindi la prosecuzione del lavoro di condivisione e partecipazione intrapreso in una logica di visione comune sulle scelte operate per la tutela della salute, a cui tutti siamo chiamati, nel proprio ruolo, a collaborare.

L'invito rivolto agli enti intervenuti (il cui elenco è pubblicato in questa pagina) è anche finalizzato ad estendere la conoscenza del documento alla propria rete di riferimento affinchè sia possibile raggiungere il più alto grado di diffusione presso i cittadini e a fare pervenire eventuali osservazioni raccolte, solo per il tramite degli Enti in indirizzo e solo attraverso la mail dedicata pianosalute@regione.sicilia.it.

Mediante tali canali saranno presi in considerazione ed esaminati contributi a valenza collettiva per successive determinazioni circa l’utilizzo degli stessi.

I contributi dovranno pervenire entro e non oltre il 15 settembre 2010 per consentire la fase di approfondimento ed eventuali integrazioni prima della presentazione agli Organi competenti per la formale adozione del Piano.


martedì 3 agosto 2010

GIANFRANCO FINI FARA' ASTENERE IL SUO GRUPPO PER SALVARE I...CAVOLI



Domani si dovrà affrontare in Parlamento la questione della sfiducia al sottosegretario Caliendo.
Gianfranco Fini, che aveva annunciato di avere molto chiaro come il suo nuovo gruppo (Futuro e Libertà) dovrà comportarsi per l'occasione, pare ormai orientato a condividere con Udc, Api, MpA, la scelta dell'astensione: che praticamente, pur non essendo a favore della mozione di sfiducia avanzata da PD e IdV, non lo è neppure nei confronti di Berlusconi.
Potrebbe essere un primo passo verso un accordo di centro. Ma se anche non lo fosse, sarebbe sempre un primo passo reale verso la completa emancipazione dal Berlusconismo.
Per quanto riguarda l'operazione di domani, che - se si concretizzerà l'astensione dei partiti di cui sopra - vedrà bocciata la mozione di sfiducia, io direi che la prudenza in questo caso sta giocando un ruolo strumentale, mirato a concedere a Berlusconi la possibilità di mangiarsi la capra, ma a mollare i cavoli.
Il cavaliere cioè otterrà a stento la fiducia, ma dovrà rendersi conto che il potere ormai gli sfugge di mano.
E' una situazione, questa, che mi fa ricordare quel giochetto di logica che facevamo quand'eravamo ragazzi: quello del contadino (Gianfranco Fini) il cui obiettivo è trasportare da una riva all'altra di un fiume un lupo (Berlusconi) , una capra (Caliendo) e dei cavoli ( l'emancipazione) su una barchetta.
Dato che la barca non può trasportare più di una cosa contemporaneamente, il giocatore deve trovare l'esatto ordine di azioni affinché il lupo non mangi la capra o la capra non mangi i cavoli.
Intanto Fini ha salvato i cavoli.....
Vedremo in seguito...

lunedì 2 agosto 2010

GLI STATISTI DANNO I NUMERI










Mussolini: otto milioni di baionette per difendere l'Italia

Bossi: 20 milioni di mortaretti per fare esplodere la Padania

Berlusconi: abbiamo i numeri per governare fino al 2013

CHE COSA SI FARA' PER RIDARE DIGNITA' E DECORO ALL'OPG DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO?





SINDACATI E FORZE DEL VOLONTARIATO CHIEDONO FATTI E NON SOLO PAROLE ALLARMANTI

Qualche settimana fa s'è molto parlato delle condizioni di vita all'interno dell'OPG di Barcellona, descritte e divulgate in maniera tale da fare inorridire.
Talmente disastrose sono state dipinte nelle dichiarazioni del senatore Ignazio Marino, il quale nello scorso mese di giugno aveva guidato, da presidente, la commissione parlamentare, che "inattesa" ha visitato due dei cinque ospedali psichiatrici d'Italia, tra cui appunto il "Vittorio Madia" di Barcellona.
I commenti e le reazioni, anche a livello nazionale, sono stati tanti, finchè ovviamente la notizia è rimasta calda, dopo di che s'è tutt'al più continuato a parlarne in sede locale.
Dove non sono mancati interventi da parte di organizzazioni sociali, di volontariato, sindacali: alcune in difesa di chi opera all'interno della struttura, altrie per invocare cambiamenti e miglioramenti, altre ancora per auspicare addirittura l'eliminazione di strutture del genere, paragonabili a veri e propri luoghi di detenzione.

Recentemente della situazione, non certamente accettabile, del nosocomio giudiziario di Barcellona si sono interessati i sindacati locali che, pur riconoscendo la drammaticità della situazione rilevata dalla commissione Marino, sono andati oltre invocando che - alla luce dei dati rilevati - la Commissione proceda fino in fondo per individuare il perché un istituto del genere sia rimasto in uno stato intollerabile e per responsabiltà di chi.
Facendo intendere, con questo, che il pesce - come sempre - anche stavolta puzza dalla testa.

Il miglioramento della struttura - secondo i sindacati Cgil, Cisl, Uil - deve andare di pari passo con l'adeguamento della gestione amministrativa, che finora - nonostante ci sia una legge che non lo consente più - è stata lasciata in mano al Ministero della Giustizia, mentre dovrebbe essere assunta dalla Regione con affidamento all'Asl.

In altri termini si continua a far convivere gestione sanitaria e gestione penitenziaria in un ibrido che non potrà mai essere producente, anche perchè per responsabilità comuni, continuano a vigere grosse difficoltà a causa dell'inadeguatezza numerica del personale, resa ancor più evidente dal sovraccarico del numero degli internati.
I sindacati auspicano che l'Istituto di Barcellona non corra il rischio di essere chiuso, ma che piuttosto venga adeguato strutturalmente e a livello funzionale per rendere dignitoso il ricovero ed efficaci le cure al suo interno.

fra' Galdino

domenica 1 agosto 2010

MICCICHE' COMINCIA A ...SBOTTONARSI



La "separazione" dei coniugi del Pdl - Berlusconi-Fini - come ogni divorzio crea più problemi di quanti ne risolve.
A parte quelli materiali, da dirimere nel tempo sul piano legale, ci sono quelli collaterali di carattere politico, da considerare.
Mettiamo, per esempio, la situazione politica in Sicilia, dove già da tempo s'era fatto sentire il sintomo dell'insofferenza in seno al Pdl, che aveva portato prima allo scioglimento del governo Lombardo e quindi alla spaccatura in seno al partito di Berlusconi, con la creazione di un gruppo autonomo miccicheano che ha favorito la restaurazione del Governatorato di don Raffaele.
Lombardo bis,Lombardo ter e prospettiva d'un Lombardo quater....Una specie di pot-pourrì, con miscela di mpa, finiani, pdl sicilia, e tolleranza esterna del pd, dall'odore indefinibile, tanto da non capire quanto c'entrasse in tutto ciò la tolleranza di Berlusconi.
Confusione, incertezza, non inferiore a quella che fino a ieri aveva attanagliato il Governo nazionale.
Adesso nel blog di Gianfranco Miccichè - che qualcosa finalmente l'ha dovuto far capire di fronte allo strappo nazionale - si comincia a leggere un po' chiaro:

Scrive Gianfranco Miccichè:


"Mi dispiace per quello che è successo! Sono convinto che probabilmente le tifoserie abbiano influito più degli allenatori, ma ormai il rapporto tra i due fondatori del Pdl era insanabile".
"E’ evidente che le nostre posizioni sono diverse: loro stanno con Fini, noi stiamo con Berlusconi. Tuttavia, questo non ingenera in me alcun sentimento di contrasto verso chi, comunque, ha fatto una scelta di lealtà politica".


E con un certo orgoglio
:

"Ha ragione Berlusconi, quando dice che tutto è nato in Sicilia, perchè la Sicilia è stata la prima regione, nel tempo seguita da altre, in cui è emerso un malessere all’interno del partito.

La causa è sempre la stessa: l’inadeguatezza della classe dirigente scelta per guidare il partito.
Non è difficile capire perché il Presidente Lombardo mantenga il dialogo con il PdL di Berlusconi e Miccichè e non con quello di Castiglione, Leontini o Cascio".


E finalmente
:

Questo è il momento in cui ogni scelta può essere quella definitiva. Io scelgo in modo inequivocabile di stare insieme a chi, con lealtà, fiducia e intelligenza, intende portare avanti veri processi di riforma e modernizzazione della propria terra. In Italia è Berlusconi!


Sarà dello stesso tenore il comportamento di don Raffaele?

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La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
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