
Ha grattato, ha vinto 10 mila euro, ma gratta gratta s'è scoperto che non possiede il codice fiscale e gli hanno negato l'incasso.
Protagonista, un giovane russo, che ha acquistato un biglietto del gioco "Megamiliardario", l'ha grattato e ha trovato la combinazione vincente da 10 mila euro.
Immaginate l'emozione e la gioIa di quel ragazzo forestiero, che subito s'è presentato dal tabaccaio che gli aveva venduto il Gratta e Vinci, per vedere come riscuotere i 10 mila euro.
Il gestore della rivendita, constatata la veridicità, ha registrato la vincita a nome del giovane, traendo i dati necessari dal suo passaporto, quindi ha suggerito al Russo - un turista di passaggio? - di rivolgersi ad una banca per la riscossione.
Ma ecco che, nella banca, sorge l'inghippo: il vincitore per riscuotere il malloppo deve esibire oltre al documento d'identità anche il proprio codice fiscale: che ovviamente il giovane, non essendo residente in Italia, non possiede.
E allora?
Niente denaro.
Il giovane russo ha pensato di rimediare cercando di fare incassare la vincita ad un altro fornito di codice fiscale: si trova sempre un'anima pia che voglia venirci incontro, il giovane l'ha trovata, ma invano.
La vincita era stata registrata dal tabaccaio, tramite la lottomatica, a nome del Russo, e tale titolarietà sarebbe diventata d'intralcio.
Può darsi che la vincenda possa sbrogliarsi, tuttavia così come s'è svolta lascia perplessi, perchè fa capire che solo chi possiede il codice fiscale e quindi risiede in Italia ha il diritto di grattare e vincere.
E questo sarebbe un bel modo per incrementare il turismo.
1 commento:
Assolutamente d'accordo con lei. In questo nulla in vi e credo che questa sia un'ottima idea. Pienamente d'accordo con lei.
Condivido pienamente il suo punto di vista. In questo nulla in vi e credo che questa sia un'ottima idea. Pienamente d'accordo con lei.
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