sabato 23 ottobre 2010

ELETTROSMOG E RISCHI PER LA SALUTE



Più di una volta è stata presentata dal consigliere Mario Presti (PD) al Sindaco Candeloro Nania, un'interrogazione per sapere che cosa abbia finora fatto o stia facendo l'Amministrazione Comunale per rassicurare gli abitanti di taluni quartieri di Barcellona, che si dicono preoccupati per l'accresciuta presenza in prossimità delle loro abitazioni di antenne-ponte per il funzionamento della telefonia mobile. Praticamente si è cercato di sapere se esiste nella nostra città qualche dispositivo di vigilanza per il controllo della presenza di dette antenne e per a misurazione delle radiazioni eletrromagnetiche da esse emesse e se sia stata incaricata l'ARPA per almeno un primo monitoraggio e la ricostruzione d'una mappa.

C'è stata qualche risposta esauriente? Finora non ci sembra che si siano dati dei ragguagli.

La questione sulla pericolosità dei campi elettromagnetici è molto dibattuta tra innocentisti (padroni degli impianti) e colpevolisti (associazioni consumatori, ecologisti etc…).
È plausibile, comunque, che queste radiazioni artificiali, che superano di migliaia o addirittura di milioni di volte il campo elettromagnetico naturale, e che non erano presenti fino a pochi decenni fa, per prudenza,vengano evitate o ridotte. Una ricerca su Internet vi darà centinaia di pagine di risposta. In Italia si è cominciato a parlare del pericolo dell’elettrosmog nel 1992. In quel periodo le zone a rischio erano concentrate nelle vicinanze dei ripetitori FM e TV. L’avvento dei ripetitori per telefoni cellulari ha causato una diffusione capillare del fenomeno elettrosmog che è destinato ad un aumento inarrestabile. Le proteste popolari organizzate dai numerosi Comitati che sorgono spontaneamente ad ogni nuova installazione e le Organizzazioni per la difesa dei Consumatori, sono riuscite a far approvare la Legge 381/98 che da 20 v/m ha portato il limite a 6 v/m (oltre le 4 ore d’esposizione) ma non sono quasi mai riuscitie a far eseguire il trasloco o lo smantellamento di un impian che superi abbondantemente tale limite. Realisticamente, considerando queste premesse, è difficile sperare in una diminuzione dell’elettrosmog nel prossimo futuro, anzi se ne prevede il raddoppio nei prossimi cinque anni. Dobbiamo abituarci a questa convivenza tentando di minimizzare gli effetti. In sintesi le regole di difesa sono quattro: 1) Misurazione dell’entità della radiazioni e schermatura della fonte. 2) Distanza di sicurezza. 3) Limitazione del tempo d’esposizione. 4) Schermatura del sito abitabile o della persona. Almeno per le prime due potrebbe pensarci la pubblica amministrazione. Per le altre spetterebbe ai singoli. Ma l'affare qui si fa complicato.

venerdì 22 ottobre 2010

IL PRESIDENTE NAPOLITANO ESPRIME PERPLESSITA' SUL LODO ALFANO


Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interviene, con una lettera al presidente della commissione Affari costituzionali del Senato Carlo Vizzini, sull'elaborazione in atto del cosiddetto Lodo Alfano, per esprimere le sue «profonde perplessità» sulla norma che prevede la sospensione dei processi penali anche per il Capo dello Stato. Norma «che non era del resto contenuta nella legge Alfano» promulgata il 23 luglio 2008.

Il presidente della Republica fa sapere che intende rimanere «estraneo» all'elaborazione della legge, in quanto lo scudo giudiziario per il capo dello Stato ne ridurrebbe l'indipendenza.

«Come già ribadito più volte, afferma Napolitano, è mia intenzione rimanere estraneo nel corso dell'esame al merito di decisioni delle Camere, specialmente allorché - come in questo caso - riguardino proposte d'iniziativa parlamentare e di natura costituzionale».

Il Presidente fa peraltro rilevare «che la decisione assunta dalla Commissione da lei presieduta incide, al di là della mia persona, sullo status complessivo del presidente della Repubblica riducendone l'indipendenza nell'esercizio delle sue funzioni».

Copia della lettera è stata inviata, per conoscenza, dal segretario generale della Presidenza della Repubblica, ai presidenti delle due Camere, Schifani e Fini.

LA MONNEZZA ED IL TAPPETO PERSIANO


NEWS

'Prevediamo che in 10 giorni la situazione possa tornare nella norma'. Lo afferma Silvio Berlusconi in conferenza stampa dopo il vertice sui rifiuti. L'attivita' per lo smaltimento dell'emergenza rifiuti a Terzigno 'sara' diretta da Guido Bertolaso, che si trasferisce a Napoli'

PENSIERINO


Dieci giorni: il tempo necessario per fare arrivare dalla Persia un tappeto così grande, sotto cui poter nascondere la "monnezza" di Napoli.

CARABINIERI: RECUPERATA "ERBA" DEL BUON RIPOSO


"Uno spinello? Aiuta a dormire meglio. La pensa così Ornella Vanoni, che giovedì 21 ottobre, intervenendo alla trasmissione di Radiodue ‘Un giorno da pecora’, ha rivelato il suo rapporto con le cosiddette droghe leggere".

”Qualche canna me la sono fatta in passato”, ha ammesso la cantante. La Vanoni, tuttavia, ha tenuto a precisare che uno spinello saltuario può anche andar bene, ”ma solo per dormire, non certo per vivere”. (Fonte Blitz)

NOTIZIA:
Blitz antidroga dei carabinieri nel quartiere di Tor Bella Monaca, alla periferia est di Roma. I militari hanno sequestrato 50 kg di hashish e arrestato un cittadino albanese.
PENSIERINO:
Chissà quanto a lungo si potrebbe dormire con i 50 Kg di ashish recuperati dai militari della Benemerita. Se la Star assicura che con un solo spinello si riesce a fare un buon sonno, cinquanta chili d'erba non basterebbero ad assicurare l'eterno riposo?

giovedì 21 ottobre 2010

BARCELLONA POZZO DI GOTTO// LA PISCINA COMUNALE TARDA A RIPRENDERE L'ATTIVITA' POLISTAGIONALE


La piscina comunale di Barcellona, l'unica struttura del genere esistente nel territorio comunale, è ormai una struttura datata, visto che la sua costruzione risale agli inizi degli anni ottanta del secolo scorso.
Qualche anno fa, dovendosi riparare in quanto notevolmente danneggiata, rimase chiusa per diverso tempo, con la scusa che sarebbe valsa la pena provvedere piuttosto alla costruzione di una piscina più moderna ed adeguata alle esigenze della città, anzicchè sprecare tempo e denaro per un suo riattamento.
Si optò alla fine a privilegiarne, tuttavia, il ripristino e da allora s'è continuato a utilizzare il vecchio impianto che, associato al campetto di calcio adiacente, ha cominciato a far parte di un più pretenzioso "complesso polifunzionale", il quale, in quanto a funzionamento, non sempre però ha avuto eccessiva fortuna.
E ciò perché un po' per un verso, un po' per un altro il "complesso" s'è rivelato disorganico.
Attualmente l'apertura della piscina, che per programma avrebbe dovuto avvenire all'inizio del mese d'ottobre, attende che venga risolto un ricorso contro l'affidamento, ancorché provvisorio, della gestione dell'impianto al maggiore degli offerenti che avevano partecipato alla procedura negoziata, espletata a Palazzo Longano con cottimo fiduciario.
Per cui s'ignora quando effettivamente la struttura potrà iniziare ad essere pienamente utilizzata.
Come riferisce la stampa "
Il servizio di gestione è stato affidato con aggiudicazione temporanea alla Point Service S.r.l., che ha prevalso sulle altre quattro ditte invitate alla procedura negoziata mediante cottimo fiduciario, offrendo un aumento percentuale del 160% sull'importo a base d'asta di 7.200 euro annui (18.700 euro all'anno per 4 anni). Ma la Polisportiva del Tirreno di Giacomo Todaro, seconda classificata (con il 100% di aumento) e gestore uscente, ha contestato l'aggiudicazione presentando alcune osservazioni, che sono al vaglio degli uffici.
Spetterà adesso all'Amministrazione, ma soprattutto con la nuova normativa, al dirigente comunale valutare se procedere comunque alla consegna o attendere i tempi tecnici della verifica dei requisiti. Il bando, firmato dal dirigente dell'Ufficio Staff, Gaetano Calabrò, prevedeva infatti, tra l'altro, che l'aggiudicatario, entro 2 mesi dall'aggiudicazione, risultasse affiliato alla Federazione Italiana Nuoto".

mercoledì 20 ottobre 2010

BARCELLONA POZZO DI GOTTO - CIRCOLAZIONE URBANA: CHIUDI QUA, CHIUDI LA' E IL TRAFFICO VA IN TILT

PRESENZA VIGILANZA ZERO


Adesso, ormai da un pezzo, sembra essere diventata consuetudine
Bisogna svolgere un lavoro stradale o edilizio, necessita spazio per poterlo avviare: basta chiudere la strada in cui si deve operare, apporre qualche cartello di deviazione - non sempre in verità - e poichi s'è visto s'è visto.
Se la chiusura comporta il caos nelle altre strade, importa poco, la città si "arrangi" come può, e ciascuno lo faccia per conto suo, anche perché non si nota neppure l'ombra d'un vigile che tenti almeno di dirigere il traffico.
Abbiamo visto chiudere via Longo, per ristrutturazione e nuova destinazione del vecchio mercato coperto. recintare parte di piazza stazione vecchia, irretire la via Umberto Primo e persino chiudere la via Duca D'Aosta.
Che cosa è successo? Ovviamente un aumento della baraonda in più punti del centro cittadino.
La chiusura di via Duca D'Aosta, resa necessaria per lavori di edificazione, praticamente ha chiuso uno sbocco dall'ingresso ovest della città alla zona San Giovanni-San Francesco da Paola, con notevole ingolfamento della circolazione E ciò perché purtroppo, senza alcun beneficio pratico, già da diversi mesi è stato chiuso l'altro passaggio utile, trasformato in una specie di zona pedonale, un vero e proprio bagghiu deserto, che non solo occlude il transito ma soprattutto induce la gente a posteggiare le auto a ridosso della chiesa di San Giovanni.
Scusate, signori amministratori, ma almeno provvisoriamente non sarebbe possibile rendere tale "bagghiu" transitabile, come variante alla via Duca d'Aosta?

martedì 19 ottobre 2010

BIRRA A GOGO' PER ZU BACCIALONA

"Dopo essersi raschiato* i piedi e tagliato le unghie, zù Baccialona, in mancanza d'acqua, si sciacquò la bocca, con un sorso di birra".Potrebbe essere l'inizio di una "novella" ispirata dalla fontana assetata di piazza Duomo.
Scolpita su disegno del nostro concittadino Francesco De Francesco e lasciata all'asciutto per l'incuria bipartisan delle ultime tre amministrazioni di Palazzo Longano, la fontana quasi certamente sarà destinata a trasferimento d'ufficio.

Per la novella ci sto facendo un pensierino.
Non si sa mai: potrebbe farmi conquistare il
Premio Oasi.

*Nota: raschiarsi i piedi con la ronca in mancanza d'acqua (antica usanza popolare).

CHIUSA LA VIA UMBERTO PRIMO IN PROSSIMITA' DELLA VECCHIA STAZIONE, NASCONO NUOVI PROBLEMI NELLA CIRCOLAZIONE STRADALE


Da un paio di giorni è stata accentuata la limitazione al traffico nella zona della vecchia stazione ferroviaria e della via Umberto Primo.
Proseguono i lavori di costruzione dell'arteria che, fruendo dell'area del dismesso tracciato ferroviario, dovrà congiungere la copertura del torrente Longano con la zona di S.Antonino.
La chiusura al transito nella via Umberto Primo, nel tratto un tempo sovrastato dal ponte della ferrovia, ovviamente determina nuove difficoltà nella circolazione su quell'area già appesantita da precedenti modifiche di direzione, dovute sempre al proseguimento dei lavori di cui sopra.
Il nuovo divieto - la cui durata non è possibile stabilire - in mancanza di valide alternative - in pratica, costringe al convogliamento dei mezzi soprattuto su tre vie, già per proprio conto oberate dal traffico: via Umberto primo, via Ugo di S.Onofrio e via Operai, con conseguenti riflessi nelle vie Marconi e Roma.
E' ovvio che i lavori bisogna eseguirli e che inevitabilmente comportano disagi.
Ma è altrettanto ovvio che - in considerazione di tali conseguenze - necessariamente bisognerebbe che venissero portati a termine con la massima sollecitudine.
Intanto che si compiono, sarebbe inoltre opportuno che l'ufficio comunale cui spetta il controllo del traffico cittadino, s'impegnasse a trovare, oltre a quella ormai adottata, qualche altra alternativa: quale quella di autorizzare provvisoriamente il transito in doppio senso nella via Bellinvia, in maniera da potere smaltire gli ingorghi indirizzando la circolazione sulla via del Mare.

lunedì 18 ottobre 2010

RIVENDICHIAMO IL DIRITTO ALLA MEMORIA STORICA E SOPRATTUTTO IL DIRITTO ALLA VERITA', ALLA GIUSTIZIA E AL RISPETTO DELLA DIGNITA' DEL POPOLO SICILIANO,




COMUNICATO FNS:

Palermo, 18/10/2010 - Ricorre, in questi giorni, il 66° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI VIA MAQUEDA, avvenuta, appunto, il 19 Ottobre del 1944, nella centralissima Via Maqueda.

Fu una STRAGE orrenda, nella quale persero la vita almeno VENTIQUATTRO persone (la maggioranza delle quali erano giovani). Mentre i feriti furono alcune centinaia. La Via Maqueda restò coperta di sangue e fu necessario chiamare i pompieri per "RIPUILIRLA".

Tutto partì da una manifestazione popolare di protesta di diverse migliaia di persone che chiedevano pane, lavoro, libertà, giustizia, progresso, ripristino dei servizi essenziali. E si chiedeva anche l'impegno "SERIO", da parte del Governo Italiano e da parte dei suoi rappresentanti in Sicilia, contro la FAME e contro il CAROVITA. Così come si chiedeva un impegno altrettanto "SERIO" contro l'INTRALLAZZO e contro la MAFIA (che si andava riorganizzando in conbutta con i politicanti). Si protestava contro la mancanza di ALLOGGI. Esigenza primaria, questa, in una Città sovraffollata e semi-distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

La folla, che, strada facendo, si era ingrossata, marciava verso la Prefettura, che allora aveva Sede in Via MAQUEDA n° 100. Nel Palazzo COMITINI, cioè, che oggi è Sede della Presidenza dellla Provincia Regionale di Palermo.

Abbiamo già accennato a quale fu, a suo tempo, la risposta delle Istituzioni. Lo ripetiamo. Fu chiesto l'intervento della Questura, che inviò sul luogo due camion di soldati con armamento da GUERRA.Si trattava di soldati appartenenti alla Divisione Sabauda, che era stata trasferita dalla Sardegna in Sicilia per fronteggiare il SEPARATISMO. Ai soldati in questione erano state attribuite funzioni di ordine pubblico e di pubblica sicurezza. Così come a quell'epoca si usava per le COLONIE italiane in Africa.
E fu subito STRAGE. I soldati spararono con armi da guerra e con bombe a mano contro i cittadini DISARMATI. Erano queste le disposizioni alle quali attenersi. Soprattutto in Sicilia.
L'azione di DISINFORMAZIONE e di MANIPOLAZIONE delle notizie iniziò subito. Si imbrogliarono le carte e si cercò di minimizzare la gravità del "caso".

Si cercò anche di attribuire la responsabilità della manifestazione ai "Separatisti", che in quel momento erano - se non gli unici - i più convinti e leali sostenitori delle ragioni del POPOLO SICILIANO. A prescindere dal fatto che i dirigenti del Movimento Indipendentista (quello VERO, guidato da Andrea FINOCCHIARO APRILE) eranio partiti per TAORMINA per partecipare al 1° Congresso del Partito.
Insomma: si fece di tutto per esimere da responsabilità il Governo Italiano dell'epoca, guidato da IVANOE BONOMI, e tutti gli esponenti dei partiti politici italiani rappresentati nel Governo stesso. Dall'estrema Sinistra all'estrema Destra, passando per il Centro. Responsabili, tutti costoro, moralmente, politicamente e giuridicamente del PUGNO DI FERRO usato contro la SICILIA che rialzava la testa.

L'appello che oggi l'FNS sente il dovere di rivolgere ai Siciliani tutti è quello di non fare passare sotto silenzio questo anniversario. E', questa, anzi, a giudizio dell'FNS, un'occasione per difendere e riaffermare il diritto alla memoria storica e il diritto alla giustizia, alla verità, nonchè il diritto al rispetto della DIGNITA' del Popolo Siciliano. Ognuno può e deve fare qualcosa anche individualmente, come meglio può ed in modo diffuso. E' dimostrato, infatti, che la percentuale di Siciliani che conosce questa tragica vicenda è MINIMA.

Non è, quindi, un caso che oggi, per ricordare quella STRAGE, - da parte delle Istituzioni, - esista solo la LAPIDE posta all'interno del Palazzo Comitini nel 1994, in occasione della ricorrenza del 50° Anniversario.

Nei cinquant'anni precedenti non vi era stato nient'altro che le proteste, puntuali, dell'FNS ed il composto, costante, struggente e commovente ricordo delle Famiglie delle Vittime, riunite in Associazione. Doveva trionfare la regola del SILENZIO. Diamo, quindi, atto all'Amministrazione "MUSOTTO" di avere infranto il muro del silenzio e diamo atto a tutte le Amministrazioni che si sono succedute negli anni successivi, di avere continuato a rendere omaggio alle Vittime ad ogni ricorrenza.

Occorre, però, fare di più. Occorrono monumenti e lapidi nelle strade e nelle piazze di ogni Città e di ogni Centro abitato della Sicilia, per far sì che ogni cittadino possa ricordare ed onorare questi nostri "Cittadini", questi nostri FRATELLI, che sono stati i Martiri, ancora sconosciuti ai più, che si sono sacrificati per la Rinascita ed il riscatto del Popolo Siciliano, della NAZIONE SICILIANA. Non dimentichiamolo. Non facciamo che altri Siciliani dimentichino o ignorino questa Pagina di STORIA SICILIANA!


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PALERMO: - 19 ottobre 1944, cronaca di una strage impunita

DOMENICA PROSSIMA LA VIA ROMA SARA' AL CENTRO DELL'ATTENZIONE IN UN ICONTRO COI CITTADINI ORGANIZZATO DALL'AMMINISTRAZIONE NANIA


Domenica , 24 ottobre, alle ore 10,30, nella sala Conferenze dell’Oasi, si terrà un incontro con il Sindaco e un gruppo di progettisti, nel corso del quale, verrano ilustrate le prime proposte per un intervento di riqualificazione della via Roma.

Per l’occasione l’Amministrazione Comunale intende confrontarsi con gli operatori economici, le associazioni e tutti i cittadini per condividere un progetto, grazie al quale la via Roma, tolta dall'attuale stato dimesso, verrebbe arredata in maniera molto più dignitosa, per adeguarsi alla qualifica di salotto cittadino, che le spetta...

VILLA ANTIGUA VS MONTECARLO


Il declino del berlusconismo, confermato dalla spaccatura in seno al Pdl e accelerato dalla caparbia insistenza dei cani da guardia e segugi mediatici del cavaliere, rischia adesso di toccare il fondo, sotto la mazzata televisiva di Rai3 che, nell'ultima puntata di Reporter, Milena Gabanelli ha assestato davanti a quasi cinque milioni di telespettatori.
(una media di 4.928.000)

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domenica 17 ottobre 2010

LEGGETE ATTENTAMENTE QUESTO POST E, SE POTETE, FATELO CONOSCERE AI SINDACI DI BARCELLONA E DI TERME VIGLIATORE: URGE UNA LORO RISPOSTA

Pomeriggio di domenica 17 ottobre 2010, mi viene in mente di scrivere qualcosa sulla S:S: 113, da poco percorsa e, ricordando d'avere più volte parlato di "ponte Termini", mi rifaccio ad un post pubblicato nel 2007, che mi sembra ancora di piena attualità.
Eccolo:
"Nella nostra provincia ci sono due comuni limitrofi, Barcellona Pozzo di Gotto e Terme Vigliatore, che, per quanto importante sia la loro contiguità, da anni ormai sono in situazioni di disagio per l'inadeguatezza del collegamento viario. L'esistenza del torrente Patrì, che fisicamente divide i due importanti paesi, da quando le mareggiate hanno distrutto il ponte della "litoranea", è diventata un dramma per quanti, percorrendo la Strada Statale 113, devono passare, nei due sensi, dall'uno all'altro centro. L'unico "budello" di collegamento rimasto è il vecchio "ponte Termini", naturalmente stretto ed in condizioni di precarietà, e tale da non consentire l'incrocio di mezzi pesanti. Da anni si attende che l'Anas, cui spetta la competenza, intervenga per il miglioramento della situazione, così come ha fatto - solo dopo tante proteste, invero - per il ponte di Merì,sul torrente Mela. Pare che siano stati fatti sopralluoghi e studi tecnici per venire incontro a tanta esigenza, ma gli anni sono trascorsi senza che balenasse uno straccio di risultato. Ciò sarebbe giustificato dal fatto che non esisterebbero strade alternative di raccordo tra i due comuni, nel momento in cui si dovesse lavorare per il consolidamento e allargamento dell'attuale ponte. E così, con una scusa e con un'altra, si continua a sonnecchiare, sia per la ricostruzione del ponte sulla litoranea, sia per il miglioramento di ponte Termini. I signori amministratori di entrambi i Comuni farebbero bene se unissero forze ed intenti per fare intendere a chi di dovere che Barcellona e Terme non possono e non devono essere trattatti come paesi da terzo mondo".

Continua a leggere:
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Scafuddiando in Google in cerca di qualcosa di attuale su ponteTermini ecco che
nel sito
sotto la data odierna (17

ottobre 2010) guarda caso trovo questo
COMUNICATO STAMPA N° “19” del 13 Marzo

2009, così intestato:


Ponte Termini sulla Statale 113: “Esito Incontro con i vertici A.N.A.S.”.

Leggiamolo:

Premesso:

  • che l'”Unione dei Sindaci” comprendenti i Comuni di Rodì Milici, Fondachelli Fantina e Terme Vigliatore ha più volte denunciato lo stato di “totale isolamento” in cui versa la cittadinanza del comprensorio al verificarsi di ogni “avverso evento atmosferico,” che costringe gli Organi preposti alla chiusura, “seppur temporanea precauzionale”, dello stesso Ponte Termini;

  • che con istanza ufficiale del 19 Febbraio 2009, indirizzata alle Sedi Regionali e Nazionali dell'A.N.A.S. (dando seguito alla numerosa corrispondenza già in corso) ha richiesto con maggiore forza, un incontro definitivo con i vertici Nazionali A.N.A.S., per conferire in merito;

premesso:

  • che il Sig. Sindaco del Comune di Barcellona P. G. (ME), Dott. Candeloro Nania (non facente parte dell'”Unione dei Sindaci” ma diretto interessato quale Sindaco del Comune di Barcellona P. G.,, Comune principale del comprensorio) ha più volte richiesto, sollecitato ed ottenuto (la scorsa settimana) un incontro con i Presidente Nazionale dell'A.N.A.S.

in data 12 Marzo 2009, alle ore 14,30,

con delega dell’”Unione dei Sindaci” comprendenti i Comuni di Rodì Milici, Fondachelli Fantina, il Dott. Bartolo Cipriano (Sindaco del Comune di Terme Vigliatore), ha incontrato presso la sede A.N.A.S. di Roma (alla presenza dell’On. Enzo Garofalo, Deputato Nazionale “PDL”, nonché componente della terza Commissione Attività produttive e Trasporti) il Dott. Ing. Michele Minenna, Direttore Generale dell’A.N.A.S..

Durante l’incontro, l’Ing. Minenna, ha relazionato sull’esistenza di un parziale finanziamento, quindi di un progetto parzialmente esecutivo, pari ad €. 4.800.000,00, circa l’allargamento della “briglia del Torrente” (cui lavori avrebbero subito impegnato la somma disponibile pari ad €. 2.000.000,00) e di un’ulteriore progetto, non esecutivo, ma da eseguirsi nell’Anno 2011, circa l’allargamento totale del “Ponte Termini” (cui lavori avrebbero impegnato l’ulteriore somma pari ad €. 2.800.000,00 oggi, non disponibile).

Grazie alla relazione congiunta:

  • dell’On. Enzo Garofalo,

  • del Dott. Bartolo Cipriano,

  • all’incontro avvenuto tra il Dott. Candeloro Nania e il Direttore Generale dell’A.N.A.S.,

  • all’interessamento del Sen. Domenico Nania,

l’Ing. Minenna si è impegnato a procedere alla redazione di un “Progetto Unico” per lavori complessivi totali pari ad €. 4.800.000,00 comprendente i lavori di “Allargamento Totale Ponte Termini”, con l’impegno di destinare gli ulteriori €. 2.800.000,00 (alla data odierna mancanti) entro il prossimo Mese di Giugno 2009.

Terme Vigliatore, 13 Marzo 2009.

Ufficio Stampa

Comune di Terme Vigliatore

Adesso chiediamoci: Come mai questo documento viene riproposto all'attenzione in data odierna?
Non certamente per fare un favore a me anticipando una risposta chirificatrice!
E allora perchè?

Forse per rammentare che l'impegno dell'Anas tarda ad essere mantenuto?
Se il sindaco di Terme Vigliatore (o qualcun altro in grado di rispondere) dovesse leggere per caso questo post, farebbe davvero un gesto altamente civile e democratico se intervenisse a chiarire l'atroce sospetto.

Francesco Cilona

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barcellona pg, messina, Italy
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