sabato 23 gennaio 2010

LA CORTE D'APPELLO HA STABILITO: SETTE ANNI DI RECLUSIONE PER IL SENATORE CUFFARO


Favoreggiamento aggravato e rivelazioni del segreto istruttorio, questa l'accusa per la quale il senatore dell'Udc Totò Cuffaro, ex governatore di Sicilia, è stato condannato a sette anni di reclusione, a conclusione del processo celebrato davanti la terza sezione della Corte d'Appello del Tribunale di Palermo.In primo grado i giudci, escludendo l'aggravante mafiosa, gli avevano comminato 5 anni.

La reazione del senatore Cuffaro, pur nell'amarezza per la condanna, è stata pacata. Escludendo ogni suo sia pur minimo rapporto con la mafia e avvertendo pertanto la pesantezza della condanna, ha affermato che la sentenza va rispettata, per cui, prendendo atto di quanto la corte d'appello ha stabilito, decide di lasciare ogni incarico di partito per dedicarsi alla famiglia e a quanto sarà necessario per proseguire la propria difesa processuale.

Barcellona P.G. = ANCHE QUI ESISTONO EDIFICI FATISCENTI DA CONTROLLARE?


La tragedia di Favara, sinteticamente riferita nel precedente post, non può che impensierire soprattutto se si pensa che, anche in questa nostra città, dove il territorio è ad alto rischio sismico, esistono zone degradate con situazioni di pericolo non indifferente.
Soprattutto ciò è possibile registrare nelle parti, diciamo, storiche di Barcellona centro e Pozzo di Gotto antico.
Ci sono strade dove esistono edifici costruiti prima del terremoto del 1908, solo in parte occupate, che senza dubbio dovrebbero destare l'attenzione di chi ha lo specifico compito di proteggere l'incolumità dei cittadini.
Si parla tanto di protezione civile, ma purtroppo lo si fa quando il disastro è già avvenuto, e il che significa che si scavalca la fase della prevenzione.
La tragedia di Favara docet.
Una volta si diceva : "Si non ti vo' perdiri, camina murui muru". Ma adesso constatiamo che camminare rasente a taluni edifici è davvero pericoloso.
Per constatarlo, basta per esempio andare in via Roma angolo via Marconi, dove si erge un edificio a più piani dal prospetto pericolante, o in via Mandanici - intesa Cumà - dove l'ex sede delle suore (Ipab) è in disfacimento; o in via Garibaldi, eccetera eccetera.
Comunque non è compito nostro fare certi inventari, talmente antipatici e spettanti soltanto a chi di competenza.
Ci basta ribadire che, di fronte a taluni scenari, non si può che essere preoccupati.

FAVARA (Ag) CROLLA UNA PALAZZINA DI DUE PIANI NEL CENTRO CITTADINO CAUSANDO LA MORTE DI DUE BAMBINI E IL FERIMENTO DI ALTRE TRE PERSONE.




Tragico evento a Favara, in provincia d'Agrigento.


Una palazzina di Via del Carmine, nell'abitato del centro storico, è improvvisamente crollata imprigionando sotto le macerie la famiglia Bellavia, composta di cinque persone.I primi soccorsi hanno consentito ai due genitori di uscire quasi incolumi, mentre è stato più lungo e laborioso il tentativo di estrarre i tre figlidella coppia. Marianna, di 14 anni, è stata la prima ad essere raggiunta, ma putroppo era già morta. I soccorritori hanno quindi proseguito le ricerche per salvare gli altri due bambini, Chiara Pia di 4 anni e Giovanni di 11, orientati dalle indicazioni che il ragazzo intrappolato riusciva a segnalare tramite il proprio cellulare. Alla fine entrambi sono stati raggiunti, ma la più piccola è stata estratta in condizioni gravissime ed è deceduta prima di giungere all'ospedale. Il fratello Giovanni è uscito, dal disastroso evento, in buone condizioni, avendo riportato solo lievi lesioni.La zona di Favara, detta «del calvario», in cui è crollata la palazzina è da tempo ad alto rischio. Erano già cadute le case adiacenti a quella caduta oggi. La palazzina della famiglia Bellavia era composta da un magazzino sotterraneo, un pianterreno e due piani superiori. Pare che le fondamenta non abbiano più retto e la casa si è accartocciata su sè stessa.Il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale,ha detto all'ADNKRONOS: "Apriremo un'inchiesta a carico di ignoti. Fino a questo momento non abbiamo ipotizzato nessun reato neppure quello di disastro colposo. E' ancora troppo presto. Siamo in una fase iniziale".

venerdì 22 gennaio 2010

Barcellona Pozzo di Gotto: LE STRISCE PEDONALI SONO DIVENTATE UN PERICOLO / IL 30% DEI PEDONI UCCISI SULLA STRADA PERDE LA VITA SUL PASSAGGIO ZEBRATO


CIO' POTREBBE SPIEGARE PERCHE' A BARCELLONA DA ANNI NON SI RINNOVANO LE STRISCE PEDONALI

MALVAGLIA (Canton Ticino) - Una bambina di 11 anni è morta travolta da un'auto, mentre sulle strisce pedonali attraversava la strada. Era appena scesa dallo scuolabus ed è stata investita davanti agli occhi dei suoi compagni. Per Lisa Pintonello, di Ronago, piccolo paese di confine della provincia di Como, da pochi mesi in Canton Ticino (Svizzera), non c'è stato nulla da fare, è morta poco dopo l'incidente, in ospedale.
Sono più di ottomila i pedoni che, l'anno, perdono la vita sulla strada. Il 25% la perde attracversando sulle strisce pedonali.
Tali dati emergono dall'ultimo test condottto dall'ACI e dagli altri Automobili Club Internazionali.
Sulle strade italiane, ricorda l’ACI, a fronte di una diminuzione complessiva degli incidenti e dei morti nel 2008, si registra un aumento del 3,3% dei pedoni deceduti, per un totale di 648 vittime. Il peggiore dei 310 attraversamenti testati da ACI-Eurotest è a Milano, mentre Napoli è l’unica città europea che vede bocciate tutte le strisce perdonali.
Nella nostra città, i pedoni dovremmo essere grati alla civica amministrazione che, evitando di tracciare le "zebre" agli incroci, consente di risparmiare la vita a parecchie persone.

Brunetta sindaco moltiplicherà le poltrone


di Mario Ajello

Brunetta, non quella dei Ricchi & Poveri ma il ministro, non ci lasciare. Non andartene a Venezia. Non fare il sindaco in Laguna, lassù fra malinconia, nebbie, umidità, grasse turiste e prezzi pazzi.

Resta a Roma, Renatino: anzi Renatone, visto che politicamente sei in fase di bella espansione. Insomma, noi quiriti - gente sentimentale - stiamo soffrendo perché il nostro piccolo grande eroe, figlio di un venditore ambulante di Venezia, si dividerà fra il mestiere di statista che quaggiù svolge con grande tempra e ottimi risultati e la professione da amministratore locale che però svolgerà lontano e distante dall’Urbe.

Brunetta ci mancherà, sia pure part-time, perché in fondo c’eravamo affezionati a lui, ai suoi tornelli, alle sue grandi verità («Ormai sono popolare come Lorella Cuccarini»), alle sue battute sui «poliziotti panzoni» e sui romani, romanisti e romaneschi che gli appaiono come una plebaglia chiassosa ma divertente.

Siccome però vuole dividersi fra due città, tre giorni qui e tre lì, e non c’è freno che riesca a mantenerlo stanziale, almeno vada ad occuparsi di gondole e acqua senza appiopparci i conti da pagare. Per supplire alle sue assenze capitoline, infatti, verranno assunti due nuovi sottosegretari, in un’ennesimo revival della solita storia: la moltiplicazione delle poltrone, oltretutto vietata dalla legge.

Non è «senza portafoglio» il ministero della Pubblica Amministrazione in cui da aprile Brunetta starà a mezzo servizio? Sì, ma pur di soddisfare le aspirazioni veneziane del bel René, si troverà un portafoglio da cui prendere i soldi per le sue due controfigure. Prepariamoci a pagare.

Fonte:Il Messaggero .....................................Una chicca da cliccare ==> Silvio, quanto ci costi

L'ENTE PROVINCIA MOSTRA D'INTERESSARSI DEL PROBLEMA VIARIO NEL NOSTRO COMPRENSORIO

GLIELA FARANNO ISPEZIONARE LA LITORANEA NEL TRATTO COMPRESO TRA CANTONI E MARCHESANA?


Mentre scrivo, il presidente della Provincia Regionale di Messina, Giovanni Ricevuto, e altri componenti l'Amministrazione provinciale sono dalle nostre parti, con l'intento di sondare quali sono le esigenze del territorio che l'ente Provincia potrebbe affrontare e risolvere.
Adesso, nella sede municipale di Terme Vigliatore, convocata dal Presidente Ricevuto d'accordo con il sindaco Bartolo Cipriano, dovrebbe essere in corso di svolgimento la riunione alla quale sono stati invitati i sindaci del comprensorio e i tecnici dei vari comuni e della Provincia per fare il punto sulle condizioni delle strade di pertinenza provinciale e su quanto la situazione richiede di proporre per un adeguamento della struttura viaria nel territorio.

Domani la Quinta Commissione Consiliare della Provincia, alle ore 11, sarà invece a Barcellona Pozzo di Gotto per un sopralluogo al Museo Etno-antropologico "Nello Cassata".


VEDREMO IL FILM SULLA DOLOROSA AVVENTURA DI DUE ADOLESCENTI AFRICANI MORTI ASSIDERATI MENTRE TENTAVANO DI RAGGIUNGERE L'EUROPA


Lettera di Yaguine e Fodè GUINEA, IL GRIDO DELL'AFRICA: AIUTATECI!

Il 28 luglio 1999 Yaguine Koïta, 15 anni, e Fodé Tounkara, 14 anni, hanno viaggiato da Conakry, la capitale della Guinea, a Bruxelles, nascosti nel vano del carrello di atterraggio di un Airbus A 330-300 della compagnia belga Sabena. Vestiti con diverse paia di pantaloni infilati l'uno sull'altro, maglioni, giacche e cappelli, ma con dei semplici sandali ai piedi, sono scivolati sotto l'ala, nel piccolo vano delle ruote. Il viaggio si è concluso tragicamente: Yaguine e Fodé sono morti. Di freddo, sicuramente: all'altitudine di crociera di un aereo, la temperatura oscilla tra i -50 e i -55 gradi. O forse di anossia, e cioè a causa del calo di ossigeno distribuito dal sangue nei tessuti, provocato dall'assenza di pressurizzazione in questa parte dell'apparecchio. I corpi sono stati ritrovati all'aeroporto di Bruxelles solo qualche giorno dopo. Oggi di loro resta solo una lettera, custodita nella tasca di uno dei due ragazzi, indirizzata alle "loro eccellenze i signori membri e responsabili dell'Europa".

Questo è il testo della lettera scritta da Yaguine e Fodé.


Loro eccellenze i signori membri e responsabili dell'Europa. Abbiamo l'onorevole piacere e la grande fiducia di scrivervi questa lettera per parlarvi dello scopo del nostro viaggio e della sofferenza di noi bambini e giovani dell'Africa. Ma prima di tutto, vi presentiamo i nostri saluti più squisiti, adorabili e rispettosi. A tale fine, siate il nostro sostegno e il nostro aiuto, siatelo per noi in Africa, voi ai quali bisogna chiedere soccorso: ve ne supplichiamo per l'amore del vostro bel continente, per il vostro sentimento verso i vostri popoli, le vostre famiglie e soprattutto per l'amore per i vostri figli che voi amate come la vita. Inoltre per l'amore e la timidezza del nostro creatore "Dio" onnipotente che vi ha dato tutte le buone esperienze, la ricchezza e il potere per costruire e organizzare bene il vostro continente e farlo diventare il più bello e ammirevole tra gli altri. Signori membri e responsabili dell'Europa, è alla vostra solidarietà e alla vostra gentilezza che noi gridiamo aiuto in Africa. Aiutateci, soffriamo enormemente in Africa, aiutateci, abbiamo dei problemi e i bambini non hanno diritti. Al livello dei problemi, abbiamo: la guerra, la malattia, il cibo, eccetera. Quanto ai diritti dei bambini, in Africa, e soprattutto in Guinea, abbiamo molte scuole ma una grande mancanza di istruzione e d'insegnamento, salvo nelle scuole private dove si può avere una buona istruzione e un buon insegnamento, ma ci vogliono molti soldi, e i nostri genitori sono poveri, in media ci danno da mangiare. E poi non abbiamo scuole di sport come il calcio, il basket, il tennis, eccetera. Dunque in questo caso noi africani, e soprattutto noi bambini e giovani africani, vi chiediamo di fare una grande organizzazione utile per l'Africa perché progredisca. Dunque se vedete che ci sacrifichiamo e rischiamo la vita, è perché soffriamo troppo in Africa e abbiamo bisogno di voi per lottare contro la povertà e mettere fine alla guerra in Africa. Ciò nonostante noi vogliamo studiare, e noi vi chiediamo di aiutarci a studiare per essere come voi in Africa. Infine: vi supplichiamo di scusarci moltissimo di avere osato scrivervi questa lettera in quanto voi siete degli adulti a cui noi dobbiamo molto rispetto. E non dimenticate che è con voi che noi dobbiamo lamentare la debolezza della nostra forza in Africa. Scritto da due bambini guineani. Yaguine Koïta e Fodé Tounkara.

giovedì 21 gennaio 2010

Barcellona Pozzo di Gotto: SI TORNA A NAVIGARE NELLA SPAZZATURA




Siamo tornati allo stato d'emergenza nel servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Si sapeva già da tempo che la decisione della Gesenu di rescindere il contratto d'appalto era irrevocabile e che l'impresa avrebbe tagliato la corda con lo scadere dell'anno.
Malgrado ciò, niente s'è fatto per non trovarsi impreparati col nascere del 2010.
Si sapeva che senza soldi non si canta messa e neppure mondezza si porta alla fossa.
Eppure, ciò malgrado, s'è creduto di potere continuare a conferire i rifiuti solidi urbani nella discarica il cui gestore aveva minacciato di chiudere la porta in faccia ai debitori.
Adesso che impresa appaltatrice e responsabili della discarica di Santa Domenica Vittoria hanno dimostrato che le loro "minacce" non erano fandonie, si cerca di rassicurare la gente dichiarando di volere rattoppare richiedendo un aiuto finanziario urgente al presidente della Regione.
La possibilità di ottenere un prestito in effetti c'è: ma si tratta sempre di una pezza che serve soltanto a tappare il buco, e come tale di un rimedio provvisorio.
Tale sostegno si può ottenere perché, recentemente, la Regione ha varato un piano per fronteggiare la situazione di crisi finanziaria dei Comuni siciliani nel sistema di gestione integrata dei rifiuti.
L’intervento, che giunge in attuazione dell’articolo 11 della legge finanziaria regionale del 2009, prevede la possibilità per la Regione, in caso di esigenze di ordine pubblico o di particolari situazioni di emergenza, di concedere anticipazioni ai Comuni, nel limite del 30 per cento del Fondo per le autonomie locali.
Il rimborso delle somme andrà fatto entro i 3 anni successivi.
Le modalità per accedere al Fondo sono state spiegate in una lettera, a firma dei 3 dirigenti generali, inviata ai sindaci e alle Autorità d’ambito per la gestione dei rifiuti.
Vengono concessi 3 giorni di tempo affinché gli enti locali provvedano a presentare la richiesta di anticipazione. Il ruolo delle autorità d’ambito sarà particolarmente strategico nel supporto, nell’elaborazione e nella quantificazione della richiesta degli Enti così da dare la possibilità all’amministrazione regionale di provvedere all’elaborazione del piano finanziario di riparto delle somme.
E' ovvio che, se il sindaco del Comune capofila dei 38 centri afferenti all'ATO ME 2 intende fruire di tale facilitazione deve avere tutto l'interesse di convocare tutti i rimanenti suoi omologhi perché, da parte di ciascun Comune interessato, venga avviata la pratica, con tutta l'urgenza imposta dalla lettera di cui sopra.
Comunque, come dicevo, si tratta sempre di rattoppo, nell'attesa che si prenda la giusta via per l'attuazione di un tipo di raccolta e smaltimento che superi quello attuale delle discariche: perchè, secondo stime verosimili, il sistema siciliano delle discariche, considerata l’alta quantità di rifiuti conferiti, non avrà vita lunga, potrà reggere al massimo per altri due anni.

ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA: UDC E PDL LEALISTI NON SONO RIUSCITI A "RIBALTARE" IL "RIBALTONE" DI LOMBARDO


E' andata buca, ai soci Udc e Pdl-lealisti, l'iniziativa all'ARS, mediante due mozioni intese:
1) a respingere le dichiarazioni del Presidente della Regione , censurando“l’azione politica del Presidente della Regione, perché tesa allo stravolgimento della volontà popolare per mera occupazione di potere”;
2) a ottenere la revoca dell’incarico ad Armao a causa del suo presunto conflitto d’interessi legato alla vicenda dei termovalorizzatori.
Nella dibattutissima seduta di ieri l'altro, protrattasi fino a notte inoltrata e incentrata soprattutto sul dissidio intorno alle dichiarazioni fatte dal presidente Lombardo sulla costituzione del nuovo governo regionale, ha avuto peso determinante il comportamento del Pd, che è riuscito a fare respingere le due mozioni, contrarie a quello che gli avversari di Lombardo definiscono un ribaltone.
Senza partecipare nè al dibattito, nè alla votazione - tutti i componenti il gruppo Pd, tranne due, pur presenti in aula non hanno inserito la scheda di presenza - è stato consentito al Governatore di superare lo scoglio, avendo dalla sua parte (PmA e Pdl di Sicilia) i numeri sufficienti per farlo.

Don Raffaele, pur apparendo soddisfatto per l'esito, rimane tuttavia convinto che s'è formato un vero "clima di odio" contro il suo governo, non solo all'interno dell'Assemblea regionale, ma anche e soprattutto a Roma.
"So che devo esercitare - ha dichiarato a Repubblica - la virtù della pazienza rispetto alle tante offese e alle tante aggressioni. Quelle più forti e serie non vengono dall'Ars ma da fuori" "Pensate ad esempio - aggiunge - al disegno di legge sulla sfiducia costruttiva in discussione al Senato che penalizza il presidente eletto direttamente dagli elettori solamente in una regione. Vale soltanto in Sicilia. Lo dirò al presidente Giorgio Napolitano".
Già, la maggioranza bulgara di Berlusconi al Parlamento nazionale è capace di tutto, anche di portare a compimento il tentativo di cambiare la legge elettorale siciliana, anche se tale compito spetta soltanto alla nostra Regione.
E poi la stessa maggioranza - lega in testa - pretende di assumere il ruolo di paladino del federalismo regionale.

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In Sicilia la fabbrica dei dirigenti Lombardo assume altri 9 ...‎ -

mercoledì 20 gennaio 2010

Barcellona P.G. = MAGNIFICA GIORNATA DI SOLE PER LA FESTA DI SAN SEBASTIANO


Capita che faccia una giornata splendida, nella ricorrenza della festa del Patrono San Sebastiano.
Quella di oggi è veramente molto bella, luminosa, assolata e il fercolo del Santo Martire può uscire e fare il percorso prestabilito, nell'ambito della Parrocchia.

Stamattina, durante la Messa solenne officiata nella Basi
lica dedicata a San Sebastiano, dall'Arcivescovo Calogero La Piana, con la partecipazione dei sacerdoti delle varie parrocchie del circondario, l'afflusso in Chiesa dei fedeli, come ogni anno, è stato intenso.
Affollate pure la piazza e le strade circostanti, per l'occasione chiuse al traffico per la presenza delle tradizionali bancarelle, tra cui quelle caratteristiche dei giaurrinari, i classici produttori del profumatissimo "caramello" ricavato dalla lavorazione estemporanea di miele e zucchero.

martedì 19 gennaio 2010

RONCHI ARRANCA TRA LE SUE STRATEGICHE CONTRADDIZIONI ELETTORALI


Estratto da un intervista rilasciata dal ministro Ronchi (ex AN) a "La Repubblica".
Le ultime cinque righe sono un pensiero prettamente siciliano di barcellonablog

Andrea Ronchi, alle scorse amministrative, fu uno dei più decisi oppositori di un'alleanza a "geometria variabile" tra il Pdl e l'Udc. Eppure ora manda ai suoi "amici che sbagliano", dentro il Pdl e nella Lega, un messaggio opposto: "Per vincere le regionali occorre sagacia, le crociate contro Casini non servono a nessuno".
Invece, da parte di Umberto Bossi, arriva un niet a qualsiasi alleanza con i centristi "sopra il Po". E il Pdl che fa?

RISPONDE RONCHI:


"Bossi ha espresso la sua opinione, noi diciamo la nostra. Il Pdl è un alleato della Lega ma non può essere la sua cinghia di trasmissione. Deve trovare una strategia indipendente, un suo radicamento, altrimenti sarà sempre a rimorchio".


Queste elezioni dovranno dimostrare che la nostra classe dirigente sul territorio è in grado non solo di mantenere i suoi consensi ma anche di aumentarli nei confronti della Lega".

"E no! In quelle regioni dove si registrano coincidenze sui programmi, sui valori e su candidati credibili, non avrebbe senso dire di no a un'alleanza con Casini. Soprattutto nel Lazio, dove l'intesa con l'Udc è già stata sottoscritta".

"Un anno e mezzo fa sostenni che non si poteva permettere a Casini di fare alleanze a macchia di leopardo. Sono contento che oggi anche autorevoli esponenti del Pdl la pensino come noi. Ma adesso dobbiamo mettere al centro il governo di territori martoriati, parlo delle regioni meridionali, che hanno sofferto il fallimento delle giunte di centrosinistra. E mi riferisco, oltre al Lazio, a Puglia, Campania e Calabria".

Ma il ministro Ronchi dev'essere miope, se mostra di non vedere quel che sta succedendo in Sicilia, che è davvero la regione che più di ogni altra sta "soffrendo il fallimento delle giunte" di centrodestra e dell'alleanza precipua tra Pdl e Udc.
Forse tace perchè in Sicilia non si vota?
Attento Ministro, anche questa è strategia variabile.

GRAZIE PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA: PER BARCELLONA NEPPURE BARBA E CAPELLI


La montagna ha partorito il topolino. Dopo tante discussioni, il Consiglio Provinciale ( la montagna )
ha partorito il piano di rimodulazione per la manutenzione e attivazione delle strade del Provincia di Messina.
Il topolino partorito è la modestissima porzione di finanziamento destinata alle strade provinciali che ricadono nel territorio barcellonese.
Ecco quanto è stato disposto per quest'area che ha decine e decine di strade di comptenza della provincia regionale, quasi tutte in condizioni pietose: - Lavori di ammodernamento, adeguamento e messa in sicurezza del circuito culturale, museale ed etnoantropologico (Museo Cassata, Basiliani-Parco Jalari) sul tratto SSPP 79, 80 e 81 S.Paolo Gala - Migliardo - Maloto - Barcellona P.G. (1.100.000euro).

E qui c'è lo stop. Grazie Provincia....

RIAPRE BELLA COME UNA VOLTA LA SCUOLA MATERNA "IL GIRASOLE"



Torna ad essere frequentata la scuola materna "Il Girasole", rimasta per alcuni anni in stato di abbandono, dopo che era stata chiusa per inagibilità.
Il Comune ha provveduto alla riparazione della struttura e da ieri la bella sede, completamente rinnovata e ristrutturata, brulica di bambini, assistiti da maestre ad essa assegnate dalla Quarta Direzione Didattica.
Infatti, questa scuola, che in un primo tempo faceva parte "anomala" del Terzo Circolo Didattico, adesso è giustamente affidata alla Direzione più consona, che ha sede proprio nel plesso elementare adiacente al "Girasole".
La scuola materna felicemente recuperata da uno stato divenuto disastroso per le frequenti incursioni teppistiche durante gli anni di "chiusura", adesso è frequentata da una quarantina di bambini d'età preelementare, e torna ad essere una delle sedi maggiormente preferite dalle famiglie.
Per quanto riguarda arredamento, attrezzature e materiale didattico, si è provveduto in buona parte e si attende un ulteriore incremento.
Bambini e maestre sono già all'opera da ieri ed è in funzione la mensa scolastica, regolarmente gestita dall'esterno.
A differenza di anni or sono, quando, nella materna "Il Girasole", si provvedeva con cucina sul posto e provette cuoche titolari. Ma quelli erano altri tempi.....

lunedì 18 gennaio 2010

E' MILAZZESE IL MILITARE DELL'ANNO NOMINATO DAL COMANDO SUPREMO NATO DI NORFOLK (usa)


ASCA) - Roma, 18 gen - Appartiene all'esercito italiano il 'militare dell'Anno' del Comando Supremo Alleato della Nato di Norfolk (USA). Si chiama Michele Bucca, e' un sergente maggiore dei bersaglieri e presta servizio al Comando Nato di Norfolk (Virginia, USA). In servizio nell'Esercito Italiano dal 1990, sposato e padre di due figli, ha partecipato alle operazioni militari in Iraq ed in Bosnia. Nel 2010 il sergente maggiore Bucca apparira' sempre al fianco del comandante supremo, perche' e' stato nominato militare dell'anno del comando a cui appartiene. La nomina consegue alla sua eccellente professionalita' e serieta' in servizio e fuori dal servizio. E' la prima volta un militare italiano raggiunge il prestigioso traguardo. La selezione per la prestigiosa carica avviene tra circa 150 sottufficiali (su 28 nazioni che compongono la NATO) del Comando di Norfolk e dei Comandi subordinati. L'anno scorso 2008, era stato nominato, quale ''sottufficiale dell'anno'' un Sottufficiale della US NAVY. La selezione avviene annualmente tra quei sottufficiali che si sono posti particolarmente in evidenza per professionalita', leadership, condotta militare, motivazione e serieta' in servizio e fuori dal servizio. Una foto del sottufficiale italiano e' stata esposta nella hall del Comando, tradizione questa degli eserciti anglosassoni, affinche' sia di stimolo, esempio e sprone per tutti. La carica di militare dell'anno lo portera' ad accompagnare il comandante supremo del comando Nato di Norfolk,Generale a 4 stelle Stephane Abrial, in tutte le cerimonie e le apparizioni ufficiali. Nel 2010 il sergente maggiore Bucca partecipera' alla selezione per il militare dell'anno della Nato, nominato tra i militari dell'anno nominati dai rispettivi comandi supremi. Michele Bucca e' nato a Milazzo (Me) nel 1971. Arruolatosi nell'Esercito nel 1990, e' stato promosso sergente nel 1996 e nominato comandante di squadra missilisti controcarro, e dal 2008 presta servizio al Comando Supremo Alleato di Norfolk.

UNA LEGGE "AD BAMBOCCIONEM" INDURREBBE I GIOVANI DICIOTTENNI AD USCIRE DI CASA OBBLIGATORIAMENTE


L'IDEA DEL MINISTRO BRUNETTA POTREBBE CREARE UN'INFLAZIONE
NELLE RICERCHE DELLA TRASMISSIONE "CHI L'HA VISTO?"


Non solo leggi ad personam, ma anche una legge ad bamboccionem.
L'idea è venuta al ministro Brunetta il quale, durante una recente intervista ad una radio privata, ha espresso l'intenzione di presentare un disegno di legge "per far uscire di casa i ragazzi a 18 ann".
Però non tutti sono d'accordo con lui, e persino il leghista Calderoli ha bocciato l'idea di Brunetta, affermando che stavolta il ministro l'ha detta grossa.

A spingere Brunetta verso questa sua proposta, è stata una sentenza del tribunale di Bergamo che condanna un sessantenne a pagare gli alimenti alla figlia di 32 anni, da otto anni fuori corso all'università.
Brunetta confessa di «vergognarsi ancora» perché «fino a quando non è andato a vivere da solo era sua madre che la mattina gli rifaceva il letto».
Praticamente è stato bamboccino anche lui per parecchi anni, forse finchè non ha trovato un Papi che, intenerito, l'ha tirato fuori da quella "vergognosa" situazione.
Della quale il ministro dà, però, le colpe ai padri che «hanno costruito questa società». I «bamboccioni», infatti, sono per il ministro «le vittime di un sistema e organizzazione sociale di cui devono fare il "mea culpa" i genitori».

DOPODOMANI SI RINNOVA LA TRADIZIONALE FESTA DEL SANTO PATRONO



Mercoledì 20 gennaio 2010 ricorrono i festeggiamenti di San Sebastiano, Patrono della Città di Barcellona Pozzo di Gotto, nonchè protettore del Corpo della Polizia Municipale. In occasione della festa verranno allestite nella Piazza della Basilica Minore di San Sebastiano le caratteristiche bancarelle per la vendita di giocattoli e dolciumi e sarà possibile gustare la caratteristica Giaurrina, dolce tipico locale.

CELEBRAZIONI

Ore 10,45 - Accoglienza dell'Arcivescovo sul sagrato della Basilica.

Ore 11,00 - Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Rev.ma Mons. Calogero La Piana - Arcivescovo Metropolita di Messina, Lipari, S. Lucia Del Mela, Archimandrita del SS. Salvatore.

Ore 15,30 - Processione del Simulacro di San Sebastiano

Ore 19,00 - Santa Messa

domenica 17 gennaio 2010

RIUSCIREMO AD AVERE UN CANILE COMUNALE DOVE RICOVERARE I CANI PROVVISORIAMENTE OSPITI DELL'OPG?

INCONTRO VOLANTE CON IL DOTT. NUNZIANTE ROSANIA, DIRETTORE DEL "MADIA"

Stamattina, mentre ero in via Roma, ho incontrato un signore molto alto, che procedeva sul marciapiede. Era il direttore dell'Opg di Barcellona e, vedendolo, mi sono ricordato che proprio accanto a quell'ospedale, in zona recintata appartenente all'Opg c'è da tre anni un canile, in cui sono ricoverati numerosi ex randagi benevolmente raccolti da brave persone e altrettanto benevolmente ospitate in quel posto, in attesa che il Comune si decida di attrezzare un canile pubblico idoneo in luogo idoneo, come promesso già dal sindaco al direttore dell'ospedale di via Madia.
"E allora, dottore Nunziante, come mai ancora quei latranti poveri cani rimangono a ridosso dell'Opg? Non danno fastidio ai ricoverati, così come lo danno alla gente che abita in Stretto Bruschetto?"
"Caro amico, più di una volta ho sollecitato il sindaco perchè togliesse quel fastidio, mi ha promesso che lo farà, assicurandomi che c'è il posto dove ospitarli, in collina verso Castroreale, ma ancora attendo che la promessa sia mantenuta. Fammi la cortesia, vuoi spendere tu una parola?"
Beh, una parola, ma io ne spendo cento, ne ho speso mille già, e così farò millecento.
Ma se poi il sindaco continua a fare orecchio da mercante, come la mettiamo? I cani rimarranno là dove sono adesso per altri tre anni?

Sotto, riporto un mucchio di parole spese già prima:

Questo è un argomento che forse non dovrei trattare, per non inimicarmi qualche "animalista". Ma siccome mi sembra equo parlarne, poiché la "cosa" interessa molta gente, già uscita dai gangheri, fortemente infastidita da detta "cosa", ho deciso di trattarlo.
Senza tuttav
ia alcun intendimento di offendere nessuno.
Dopo questo necessario preambolo, dirò che qui si sta parlando dell'esistenza, all'interno della cosiddetta "area intercinta" dell'OPG, di un grosso canile
in cui vengono ricoverati numerosi cani, tolti dalle strade con il generoso intento di rifocillarli e di attenuare, nello stesso tempo, il fenomeno del randagismo, che grava sulla città.
Che l'intento di chi si dedica a tale opera cinofila sia lodevole, qui nessun
o lo contesta, tuttavia bisogna convenire che tale generosa iniziativa non può essere attuata senza tener conto di eventuali risvolti negativi. Cioè ignorando che il ricovero di tanti cani, abbaianti, latranti, ululanti, ringhianti non dovrebbe essere ubicato in un posto così delicato, qual è un ospedale psichiatrico, e a ridosso di un nucleo di case intensamente abitato, qual è quello di via Bruschetto.
Se, per legge, non è neppure consentito che si suoni il clacson in prossimit
à degli ospedali, è mai possibile che si permetta la costante "turbativa" dei latrati canini?
A me dispiace doverlo dire, ma a chi ha permesso tale pandemonio dovrebbe di più dispiacere non essersi accorto della superficialità del permesso dato. La gente, che ormai h
a proprio le orecchie gonfie da tanti latrati, si chiede se sia mai possibile che a nessuno dei nostri amministratori - e neppure ai loro oppositori - sia venuto in mente la necessità di trovare qualche altro posto meno inadatto per ospitare quelle povere bestie.
E pure noi, veramente, ce lo chiediamo, anche se sappiamo che - per questioni di principio - c
iò che ci chiediamo non fa nè caldo e nè freddo a chi di dovere.
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IL TRUCCO C'E' E SI VEDE: OSAMA NON E' OSAMA



L'ex leader della sinistra spagnola Gaspar Llamazares, a sua insaputa, è stato utilizzato dall'FBI per la creazione dell'identikit di Osama Bin Laden. E' stato lo stesso Bureau a confermare che l'errore di utilizzare una foto di Llamazares c'è stato e della "svista" l'FBI ha chiesto scusa.

La scusa è che, per qualche ragione il tecnico che utilizzava il programma informatico che "crea" le facce partendo da un database di tratti somatici non era soddisfatto dal tipo di capelli a disposizione e ha deciso di cercare su Google qualcosa di più adatto: per combinazione, è saltata fuori la foto elettorale di Llamazares di cui sono stati usati fronte e capelli.


Facchinetti condurrà da mercoledì su Raidue una nuova trasmissione (format inglese)




Francesco Facchinetti e Roberta Giarrusso lanciano il loro programma
cimentandosi nella ricerca del più grande italiano di tutti i tempi


Francesco Facchinetti, dopo le esperienze di conduzione nei reality e nei talent show, si misura ora con un genere molto diverso: il documentario storico.
Sembra un accostamento un po' azzardato, eppure, su Rai Due, nel gennaio 2010, vedremo Facchinetti condurre "Il più grande italiano di tutti i tempi".
Il format arriva direttamente dalla BBC ed è dedicato ai più grandi personaggi della nostra storia che saranno presentati attraverso documentari e reportages interattivi.
Infatti toccherà ai telespettatori, alla fine, decretare "Il più grande italiano di tutti i tempi".
Già il sondaggio è stato avviato e si conoscono i primi risultati che, se saranno confermati nel prosiequo faranno parlare molto davvero.

Laura Pausini e Mina intanto risultano in testa davanti a Dante e Galileo
«Se vince davvero la Pausini... la gente non ha letto i libri di storia e di arte.... povera Italia» commenta su Facebook uno dei tanti iscritti al gruppo che Raidue ha creato per lanciare «Il più grande italiano di tutti i tempi».
Lo show, presentato da Francesco Facchinetti, parte mercoledì 20, ma sul sito di Raidue si può già votare il proprio preferito in una rosa di 50 nomi. È grazie ai clic via Internet (si sono mobiliati i siti di fan anche dall’estero) che, sino alle 20.30 di ieri, era in testa Laura Pausini, con un plebiscito (40,31%). La cantante si piazza davanti alla collega Mina (15,29%) e al genio Leonardo da Vinci (8,24%). Quindi l’unica coppia, quella dei giudici uccisi dalla mafia Falcone e Borsellino, gli attori Anna Magnani, Massimo Troisi e Totò, il sommo poeta Dante, lo scienziato Galileo Galilei e il campione di moto Valentino Rossi.
Ma il più grande di tutti i tempi non dovrebbe essere S.B.?

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