sabato 31 luglio 2010

DICE CASINI: "BERLUSCONI E FINI CHIEDANO SCUSA AGL'ITALIANI" .



MA CON MARCO FOLLINI CHI SI SCUSERA'?

'Berlusconi e Fini si sono presentati insieme. E insieme dovrebbero chiedere scusa agli italiani''.
Lo dichiara in conferenza stampa il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, che sottolinea come la crisi attuale all'interno del Pdl sia ''frutto di un affrettato processo politico'' - l'unione tra Forza Italia e Alleanza Nazionale - e del ''bipolarismo''. ''La responsabilita' della situazione attuale - accusa Casini - e' di Berlusconi che credeva bastasse salire su un predellino e di chi su quel predellino c'e' salito''. Il leader dell'Udc ha infine ribadito che il suo partito non dara' alcun sostegno a questo governo, perche', conclude, ''non siamo dei tappabuchi''.

Commento:

L'analisi politica non fa una grinza e sarebbe sacrosanta la richiesta di scuse se non si sapesse da che pulpito viene avanzata.
Nessuno dimentica che anche Casini, per un'intera legislatura, fu succube della politica di Berlusconi e che, per il sol fatto che veniva per questo criticato, usò lo stesso metodo berlusconiano, esiliando il segretario del suo partito, Marco Follini e facendolo finire in altra formazione politica, senza mai chiedergli scusa per quel suo marchiano egoismo politico.
Adesso Casini, cosciente degli altrui errori, dovrebbe prendere coscienza dei suoi ancorché remoti sbagli, e chiedere scusa almeno al mite Follini.
fra' galdino

IL SINDACO CANDELORO NANIA RIBATTE CON UN COMUNICATO STAMPA ALLA NOTIZIA RIGUARDANTE GLI AVVISI DI GARANZIA SUL MANDANICI



La notizia apparsa sulla stampa relativa agli avvisi di garanzia inviati dal Tribunale al sindaco di Barcellona e ad altri personaggi presunti responsabili di vicende relative all'aggiudicazione dei lavori per il completamento del nuovo teatro da decicare a Placido Mandanici, ha suscitato immediata reazione da parte del prmo cittadino di Barcellona Pozzo di Gotto.
Candeloro Nania, senza indugiare, ha emesso un comunicato stampa che - anche se casualmente raccolto nel web - ci sembra utile riportare, al fine di fare conoscere anche ai nostri amici lo stato d'animo e la linea di difesa di colui che regge le sorti della nostra città, di fronte ad un evento che interessa, oltre la sua serenità personale, la tranquillità dell'intera comunità.

ECCOLO:

"Pur rimandando al prosieguo ogni più puntuale considerazione in merito alle assurde accuse mosse nei miei confronti dall’ex Pm titolare delle indagini sull’aggiudicazione dei lavori del nuovo Teatro Mandanici, e senza volermi addentrare per ora più di tanto nel merito della vicenda (mi prometto infatti di farlo solo dopo un’attenta disamina degli atti insieme ai miei difensori), desidero esprimere il mio indignato sconcerto per l’inopinato approdo investigativo. E’ un mio dovere, prima ancora che un diritto. Perché al di là della mia privata onorabilità di uomo, cittadino e padre, è in gioco l’onorabilità dell’Amministrazione che rappresento e, quindi, della mia amata Città. Ebbene: sappiano anzitutto i miei concittadini che tutte le accuse mossemi sono, semplicemente, destituite di qualunque fondamento, giacché l’operato dello scrivente, nella vicenda dei lavori del Teatro Mandanici come d’altronde in ogni altra vicenda amministrativa, è stato improntato al più cristallino e rigoroso rispetto delle leggi. Non si dimentichi che chi scrive, lo rivendica con orgoglio, è il primo Sindaco della Città che ha dimostrato negli anni con azioni concrete e continue (penso soprattutto ai “protocolli di legalità” siglati con la Prefettura) il proprio impegno nella lotta alla malaffare ed alla criminalità e nel rispetto delle principio pieno e sostanziale di legalità. Quindi non tacerò. Ed anzi, nel difendere con forza ed orgoglio l’operato dell’Amministrazione e l’onorabilità della mia Città, vigilerò pure attentamente su qualunque tentativo di discredito che sia stato eventualmente ordito e messo in atto da chiunque, tanto più se portatore di personali e poco chiari interessi. Ed ecco perché, quindi, nell’auspicare che quel lavoro di vaglio critico delle fonti di accusa che è prerogativa della Magistratura sia condotto con il massimo rigore, assicuro i miei cittadini che personalmente non tralascerò di esercitare ogni legittima azione, in qualunque sede istituzionale, che apparirà idonea alla miglior tutela delle mie ragioni e della verità storica dei fatti, perseguendo legalmente che, vuoi per interesse personale, vuoi per irresponsabile superficialità, quella verità voglia invece nascondere o tentare di sovvertire o spiegare ai propri calcoli di bottega".


Comunicato Stampa

Sindaco Dott.re Candeloro Nania

BERLUSCONI ROMPE CON FINI



CHI ROMPE PAGA E I COCCI SONO....DELL'ITALIA

La rottura è avvenuta: l'avrebbe decretata Berlusconi -almeno così egli afferma - anche se a provocarla intenzionalmente è stato in effetti Gianfranco Fini.
Il cavaliere sostiene che adesso, finalmente, si sente risollevato, ma lo sarebbe stato di più se fosse riuscito a "sollevare" l'ex alleato dall'importante incarico di Presidente della Camera.
Alla cui intenzione Fini ha risposto picche: perché resta al suo posto, convinto di avere il compito di vigilare sulla Camera e non di dovere badare agli interessi del partito che l'ha eeletto.
Intanto, lo "strappo" con Berlusconi non ha sortito gli effetti pronosticati da costui, visto che, tra i deputati, Gianfranco Fini può contare di un gruppo (Futuro e Libertà) più consistente di quello sparuto, preconizzato dal cavaliere, la cui sicumera - "Abbiamo i numeri per andare avanti" - potrebbe vacillarre di fronte a quel 33 che, se stavolta non rappresenta gli anni di Cristo, tuttavia costituisce un buon gruzzolo di deputati da utilizzare nei momenti più opportuni per mettere alle corde il padrone delle ferriere.
Tanti, e forse di più in seguito.
Quanto basta per rendere la maggioranza dei berluscones in sostanza sempre più incerta, che resta - come scrive la Repubblica - "
in sostanza 'appesa' al voto potenzialmente decisivo delle truppe finiane. Una situazione complessa, in cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, pur ribadendo la sua estraneità alle discussioni e decisioni interne ai partiti, non ha mancato di sottolineare, con una certa preoccupazione, la necessità di salvaguardare la continuità della vita istituzionale, nell'interesse generale del Paese".

fra' Galdino

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venerdì 30 luglio 2010

Teatro Mandanici, 6 avvisi di garanzia Notificati a sindaco, tecnici e componenti di commissione.

Deve essere nata sotto cattiva stella, la struttura del teatro che si dovrebbe dedicare al musicista barcellonese Placido Mandanici.
Dopo decenni dall'incendio che distrusse l'originario teatro Mandanici, ed altri lustri trascorsi dall'inizio della costruzione di un nuovo edificio che, in altro posto, dovrebbe sostituirlo, alle continue complicazioni derivanti a volte dalla mancanza di fondi, altre volte per remore burocratiche e/o per interruzioni legali, adesso una nuova mazzata s'aggiunge abbattendosi sul destino di questo sfortunato teatro, il cui stato d'abbandono risulta pari allo stato di iella che lo perseguita.
Giungono adesso notizie, riportate dalla Gazzetta del Sud, che poco lasciano sperare sulla possibilità che il troppo atteso teatro possa liberarsi da siffatta scalogna.


CLICCA:

- Teatro Mandanici, 6 avvisi di garanzia

IL TEATRO NEL TEATRO

SEMBRA SCRITTO OGGI

CALDERA' SARA' IL CENTRO D'UN'ESTATE INTENSA


E LA VECCHIETTA DOVE LA METTO?

Anche stavolta, come già in altre occasioni, gli amici mi offrono lo spunto per un "post" che possa interessare gli avventori di barcellonablog.
Il Generale Franz, commentando il programma di Barcellona Estate, si lagna che "L'amministrazione pubblica ci toglie diritti e ci dà circenses", e così dicendo mi fa ricordare il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, e la famosa frase: "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi! ...
Ebbene, dall'era di Roma imperiale ad oggi, tutto è cambiato per restare in fondo come era...

Sentiamo come sono andate le cose, perché si arrivasse all'attuale tecnica del pubblico stordimento.

Traggo da Yahoo answer:
"Panem et circenses” (Pane e giochi del circo), locuzione in lingua latina, utilizzata nella Roma antica.
La frase, creata dal poeta Giovenale, descriveva perfettamente e in maniera sintetica, il modo di governare il popolo, divertendo le classi dominanti e creando una falsa fratellanza con i più poveri ed oppressi, in modo da addormentare le coscienze di questi ultimi ed evitare sentimenti di ribellione.
Successivamente, Ferdinando II di Borbone, aggiunse alla farina e alle feste, il deterrente della forca, coniando le famose tre “F”, “feste, farina e forca”, con le quali governare il popolo.
Durante il periodo borbonico infatti, a Napoli, nel corso di feste pubbliche e di distribuzioni di pane, venivano eseguite numerose impiccagioni al fine di dimostrare il potere politico e la capacità di mantenere sicurezza e legalità nel regno.
Passano i secoli, ma qualcosa del passato resta sempre.
Le feste, rappresentano ancora il sale del potere politico, con il quale addormentare le coscienze e far sentire tutti uguali, mentre la forca, sostituita con altri mezzi meno cruenti, ma non per questo meno incisivi, continua a far parte delle regole del “buon governo”. (esempio legge bavaglio).
E la farina? Quella, resta purtroppo come promessa elettorale o quando reale, mero strumento di politica clientelare. (esempio scambio elettorale).

All'amico ingegnere Peppino, che giustamente difende il sonno e la tranquillità della vecchietta di Calderà, se fossi l'organizzatore risponderei che "la vecchietta si può consolare rendendosi conto di quanto è stato fatto dall'Amministrazione per proteggerla dai marosi e dal loro fragore: Piazza delle Ancore, con la sua gradinata-bastione, la salvaguarderà dal mare in tempesta".
Se intanto, per i troppi decibel estivi, sarà diventata un po' sorda,beh, zucchero non guasta bevanda.


giovedì 29 luglio 2010

VASTO PROGRAMMA ESTIVO A BARCELLONA POZZO DI GOTTO


LA NUOVA PIAZZA DELLE ANCORA SARA'
LA MATADORA DI BARCELLONA ESTATE CINEMA

MENTRE PER IL TEATRO - IN ATTESA DEL MANDANICI - CONTINUA A FARE LA SUA DIGNITOSA PARTE L'ARENA MONTECROCE

C'E' INOLTRE MOLTA MUSICA, FORSE CON QUALCHE REMINISCENZA MANDANICIANA

Per la lettura del programma clicca sulla locandina. Ne leggerai di belle, come bello è il profilo accanto..........

I° Raduno regionale tra poesia, natura e arte “Passeggiando nei Peloritani” :

Si è svolto ieri, al Forte Puntal Ferraro, il Primo Raduno Regionale poetico-artistico del Gruppo del SeminarioVirtuale con la collaborazione del dott. Ettore Lombardo, dirigentetecnico dell’Azienda Regionale Foreste Demaniali e dell’Assessorato
allo Sviluppo economico della Provincia Regionale di Messina.
Organizzato sui Monti Peloritani, e denominato “Passeggiando nei Peloritani”, oltre alla difesa dell’ambiente e del patrimonio forestale dei monti Peloritani, l'incontro mira a rinverdire l’idea antica di far incontrare arte letteraria, musicale e visiva sotto un unico obiettivo comune, per tentare di contribuire, tra tante altre iniziative siciliane e del sud Italia, al recupero della cultura storica.
Per l'occasione i vari poeti e artisti sono convenuti presso il Santuario di Dinnammare, dove il parroco Don Domenico Rossano, dopo avere officiato la S. Messa, ha fatto conoscere la storia del luogo.
Successivamente, in convivio, hanno recitato proprie poesie Antonina Balistreri; Antonino Barone; Alberto Criscenti; Giovanni Cuppari; Pasquale Ermio; Teresa Fresco; Giuseppe Gerbino; Giuseppe Li Voti; Liliana Mamo Ranzino; Gino Puglisi; Benedetto Giuseppe Russo; Santina Russo; Walter Saccà; Franca Scolari Papalia; Rosaria Triolo e Licia Velardi.
Simpatici interventi si sono avuti con brindisi e versi in rima e con imitazioni del giovane Piero Lucca.
Nel pomeriggio si è svolto il primo incontro peloritano realizzato con l’obiettivo di confrontarsi e discutere in merito alla Lingua siciliana, a cui hanno contribuito soprattutto i partecipanti al raduno Antonino Barone, Giuseppe Gerbino e Giuseppe Li Voti.
Sono inoltre intervenuti il prof. Nicola Comunale, docente all’Università di Granada; il professore Dario Nicoletti, da evidenziare per il suo valido contributo all’arte musicale e nonsolo, Aristide Casucci, il
presidente dell’Associazione culturale Messinaweb.eu Rosario Fodale.
A conclusione tutti i convenuti hanno concordato sulla necessità di studiare, ed elaborare una proposta di unificazione della Lingua siciliana, con un’unica grammatica e un unico vocabolario.
Alcuni esperti di prestigio regionale dovrebbero formare una sorta di accademia permanente della Lingua siciliana, con la funzione anche di aggiornare periodicamente le norme grammaticali e il vocabolario.
Altresì si dovrebbe necessariamente chiedere una legge regionale per ratificare il lavoro degli esperti e ordinare lo studio della nostralingua nelle scuole di tutta la Sicilia, parallelamente all’Italiano.
In concomotanza è stata allestita unamostra collettiva degli artisti siciliani: Innoccenza Alessi; Ugo Campo; Fortunata Inga; Piero Lucca; Mariella Martinez; Giampaolo Palumbo; Walter Saccà; Franca Scolari Papalia e Flavia Vizzari, in uno
degli spazi della Batteria Puntal Ferraro, che ha goduto della visita dei messinesi e di varie scolaresche cittadine.
Una targa, offerta dall’Assessorato provinciale, è stata consegnata per il dott. Ettore Lombardo con i ringraziamenti per averecon la sua operosità e professionalità arricchito le risorse naturali del luogo e per la sua collaborazione alla difesa dei beni ambientali e artistici di Messina; ringraziamenti estesi anche ai suoi validi
collaboratori. Attestati di partecipazione sono stati conferiti anche ad Annamaria Celi e Tonino Bisazza, con la collaborazione della coordinatrice Alba Terranova.
Il Gruppo del Seminario Virtuale Arte e Scienza che ha organizzato il
Raduno è coordinato provvisoriamente dagli artisti messinesi Nicola
Comunale e Flavia Vizzari, dai poeti Giuseppe La Delfa e Pasquale
Ermio, e dall’artista musicale Dario Nicoletti.
Responsabile del Seminario virtuale permanente Arte e Scienza è Flavia Vizzari

mercoledì 28 luglio 2010

FINI NON VORRA' CERTO FARE LA FINE DEI FILISTEI


Stamattina a "Prima Pagina", la rubrica di Radio Tre che, alla lettura dei giornali, fa seguire collegamenti con gli ascoltatori, uno di questi è intervenuto per chiedere al giornalista di turno che cosa pensava del comportamento di Gianfranco Fini che si starebbe soltanto adesso accorgendo delle storture in seno al Pdl, dopo avere partecipato attivamente al varo di provvedimenti voluti da Berlusconi.
Il giornalista, che è collaboratore del Giornale diretto da Feltri, ha cercato di dare una risposta che, salvando capra e cavoli, ha finito col non dire niente di speciale, tranne che Fini è un abile uomo politico e che presumibilmente abbia un suo piano da attuare.

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Intanto gli accusatori del presidente della Camera sono di due specie: quelli che gli rinfacciano di approfittare spregiudicatamente della prestigiosa carica per ritagliarsi uno spazio politico antagonista a Berlusconi, e lo rimproverano di ignorare la gratitudine verso chi l'ha sdoganato; e quelli che l'accusano d'avere memoria corta, per altro verso, scrollandosi cioè della responsabilità d'essere stato d'accordo nel varo di leggi ad personam.

Mettiamo che entrambe le accuse abbiano fondamento.
Sarebbe stato opportuno che, ad un certo punto, andando oltre, il presunto "complice" non si accorgesse che la misura era divenuta ormai stracolma?

Non si sarebbe davvero votato al suicidio politico se non avesse capito in tempo che, continuando a tollerare certo andazzo, assieme a Sansone sarebbero potuti perire tutti i Filistei?

Lui compreso, naturalmente.

fra' Galdino

VALERIO NON HA NIENTE DA FARE E SI DEDICA AL CONSUNTIVO DELLE COSE FATTE IN CITTA'

Giovedì 13 dicembre 2007 abbiamo pubblicato questo post:

GLI ASSURDI SOGNI DI VALERIO



-Valerio è un gran sognatore.

-Sogna ad occhi aperti .

-Ma saranno mai realizzati i sogni di Valerio?


VALERIO HA SEMPRE SOGNATO:
una casa per ogni famiglia
;
il prolungamento della via Roma;

l'eliminazione del "passo caudino" che unisce Piazza Stazione vecchia con via Umberto Primo;
una pista ciclabile lungo il rilevato ferroviario dismesso
;
un'arteria che colleghi il centro di Barcellona con Milazzo
;
la nascita di Duilia
;
il
completamento dell'ospedale di Sant'Andrea;
i prospetti della Basilica e delle scuole ripuliti
;
la villetta Liberty restaurata
;
l'adeguamento del servizio pubblico di autobus alle reali esigenze della città;
la riparazione di tutte le strade
provinciali in stato d'abbandono;
una paletta ed un sacchetto per quanti portano i loro cani a far la cacca sui marciapiedi;
un vigile che multi i negozianti che
pongono, senza averli ripiegati, gli scatoloni vuoti accanto ai contenitori della spazzatura;
un sindaco coi baffi
;
un cd con brani musicali di Placido
Mandanici;
il recupero della colonia di Acquaficara e del costruendo teatro da dedicare a Mandanici.
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A due anni e otto mesi abbondanti da quella data, Valerio cerca per l'ennesima volta di rendersi conto se qualcuno dei suoi sogni si sia realizzato.

Questo il consuntivo:

Casa popolare = no
Prolungamento via Roma= no
Eliminazione passo caudi no =no, ma c'è una prospettiva positiva
Pista ciclabile=
Strada collegamento con Milazzo= no
Completamento ospedale = no ( sembra in procinto di chiudere)
Pulizia prospetti = , ma senza ulteriori controlli
Ampliamento trasporto pubblico = no
Riparazione strade provinciali = ni ( qualche tratto)
Paletta e sacchetto X cacca cani = no
Multa scatoloni vuoti = no (disservizio in crescita)
Sindaco coi baffi = ( ma solo il nome al Palazzo di Città)
CD con musiche di Mandanici= no ( uno ce n'era e tale è rimasto)
Recupero Colonia Acquaficara = no (Forse manco sanno dov'è)
Recupero Teatro Mandanici = no (sanno dov'è, ma non sanno cosa farne)

"Ma allora che cavolo si fa in questo Comune?", continua a chiedersi Valerio.

martedì 27 luglio 2010

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: GRANDE BARAONDA E SCARSA VIGILANZA



Repetita iuvant: scusate se battiamo di nuovo sul chiodo del traffico cittadino, ma non se ne può fare a meno.
Trovarsi imbottigliati nel caos delle nostre strade, con grande dispendio di tempo e di pazienza, e accorgersi che non c'è neppure l'ombra di un vigile non può che giustificare il riparlarne.
Anche se è un parlare ai sordi, lasciate almeno che ci sfoghiamo ripetendo il ritornello che non solo siamo privi di vigilanza, ma anche e persino del semplice controllo automatico, appunto perchè in questa città sono sempre stati fantasmi pure i semafori.
Insomma viviamo in una città avanzatissima sul piano della baraonda e arretratissima per ordine e vigilanza.

lunedì 26 luglio 2010

24 ORE DI MOBILITAZIONE CONTRO MANOVRA E LEGGE BAVAGLIO: ASSICURATA LA PARTECIPAZIONE DEL POPOLO VIOLA


Roma, 26 lug. (Adnkronos/Ign) - Il Popolo viola ha annunciato la sua presenza a piazza Montecitorio per i giorni 28 e 29 luglio, insieme alla Cgil e alla Fnsi, contro l'attuale manovra finanziaria e contro la 'legge bavaglio'.

"E' un dovere morale oltre che civico, far sentire la nostra voce - affermano i Viola - daremo vita a una grande mobilitazione di 24 ore a supporto delle migliaia di lavoratori che a causa di questa manovra vedono a rischio il loro posto, e contro la legge bavaglio a supporto di magistrati, editori e giornalisti. Questa legge rappresenta un ostacolo a tutto il comparto della giustizia, non consentendo di indagare e punire i colpevoli, e nemmeno di renderne noti i fatti senza limiti imposti dal governo".

Il Popolo viola si radunerà in Piazza di Montecitorio a partire dalle 22 del 28 luglio e sosterà in piazza fino a tutto il 29, dando vita a varie iniziative. Alla manifestazione ha dato la sua adesione anche l'Italia dei Valori.

DUISBURG, MESSINA: QUANTA DIFFERENZA.

FOTO:
(SOPRA) A DUISBURG ///(BASSO): A SAN FILIPPO DI MESSINA

Inferno al Love Parade a Duisburg in Germania: in 19 muoiono schiacciati dalla folla, tra cui una ragazza italiana. Cinquecento i feriti, nella ressa aggravata dal panico, dentro il tunnel d'ingresso. In molti non si sono accorti della tragedia e la festa e' proseguita.
Mentre questa incontrollabile tragedia avveniva nel nord, a Messina nello stadio San Filippo, migliaia di nostri ragazzi assistevano all'attesissima "esibizione del rocker più famoso d'Italia, nel tour che segue l'uscita della raccolta "Arrivederci Mostro".
I disagi per i giovani non sarano mancati, soprattutto per raggiungere lo stadio, ma in fondo - nonostante la mostruosità del rocker- la serata è filata liscia.
E ai nostri giovani, giunti da ogni parte della provincia e dalla Calabria e dal Catanese, è bastata una bella dormita per smaltire la stanchezza ed ll disagio".

APPELLO AL PRESIDENTE DELLA CAMERA PERCHE' SIA BLOCCATO NEL DECRETO LEGGE SULLE INTERCETAZIONI IL "COMMA" CHE METTE IL BAVAGLIO AI BLOG


UNA LETTERA A GIANFRANCO FINI E A GIULIA BONGIORNO, FIRMATA ON LINE DA MIGLIAIA DI UTENTI WEB,VIENE SPEDITA OGGI AI DESTINATARI

Ecco il testo:
Al Presidente della Camera, On. Gianfranco Fini
Al Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati On. Giulia Bongiorno
Ai Capi-gruppo alla Camera dei Deputati
A tutti i Deputati

La decisione con la quale, lo scorso 21 luglio, il Presidente della Commissione Giustizia della Camera, On. Giulia Bongiorno, ha dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati dall’On. Roberto Cassinelli (PDL) e dall’On. Roberto Zaccaria (PD) al comma 29 dell’art. 1 del c.d. ddl intercettazioni costituisce l’atto finale di uno dei più gravi – consapevole o inconsapevole che sia – attentati alla libertà di informazione in Rete sin qui consumati nel Palazzo.

La declaratoria di inammissibilità di tali emendamenti volti a circoscrivere l’indiscriminata, illogica e liberticida estensione ai gestori di tutti i siti informatici dell’applicabilità dell’obbligo di rettifica previsto dalla vecchia legge sulla stampa, infatti, minaccia di fare della libertà di informazione online la prima vittima eccellente del ddl intercettazioni, eliminando alla radice persino la possibilità che un aspetto tanto delicato e complesso per l’informazione del futuro venga discusso in Parlamento.

Tra i tanti primati negativi che l’Italia si avvia a conquistare, grazie al disegno di legge, sul versante della libertà di informazione, la scelta dell’On. Bongiorno rischia di aggiungerne uno ulteriore: stiamo per diventare il primo e l’unico Paese al mondo nel quale un blogger rischia più di un giornalista ma ha meno libertà.

Esigere che un blogger proceda alla rettifica entro 48 ore dalla richiesta – esattamente come se fosse un giornalista – sotto pena di una sanzione fino a 12.500 euro, infatti, significa dissuaderlo dall’occuparsi di temi suscettibili di urtare la sensibilità dei poteri economici e politici.

Si tratta di uno scenario anacronistico e scellerato perché l’informazione in Rete ha dimostrato, ovunque nel mondo, di costituire la migliore – se non l’unica – forma di attuazione di quell’antico ed immortale principio, sancito dall’art. 19 della dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo e del cittadino, secondo il quale "Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere".

Occorre scongiurare il rischio che tale scenario si produca e, dunque, reintrodurre il dibattito sul comma 29 dell’art. 1 del ddl nel corso dell’esame in Assemblea, permettendo la discussione sugli emendamenti che verranno ripresentati.

L’accesso alla Rete, in centinaia di Paesi al mondo, si avvia a divenire un diritto fondamentale dell’uomo, non possiamo lasciare che, proprio nel nostro Paese, i cittadini siano costretti a rinunciarvi.

domenica 25 luglio 2010

LETTERA APERTA A GIUSEPPE BUZZANCA SINDACO DI MESSINA E DEPUTATO REGIONALE



Con il consenso dei Cittadini sono abituato a vincere le campagne elettorali. La mia elezione all’A.R.S. e quella alla carica di Sindaco di Messina sono avvenute legittimamente secondo le norme vigenti”. “Sono anche abituato a subire le “forzature” che tendono a sovvertire la volontà popolare . I ricorsi si discutono nei Tribunali ed io intendo avvalermi di tutti gli spazi di tutela previsti dall’ordinamento. Nessun passo indietro, pertanto, perché è mio dovere, nel rispetto del voto dei messinesi, far di tutto per dare completa attuazione al mio programma elettorale.”

Con questa recente dichiarazione, che praticamente ribadisce ciò che avevi affermato in precedenza, caro Peppino, confermi la tua intenzione di non mollare uno degli incarichi che la volontà popolare - in momenti diversi e a fronte di programmi (promesse) elettorali ovviamente disuguali - t'ha affidato.
La differenza dei programmi e delle promesse deriva dal fatto che, mentre nella campagna regionale, ti sei rivolto ad un elettorato più ampio ed hai ottenuto ampio consenso - pure e in special modo - dai tuoi compaesani (parlo dei barcellonesi), in quella comunale hai manifestato il tuo interesse di candidato a sindaco sui problemi di una sola città, Messina.
Orbene - direbbe l'amico Piccione - non ti sembra che sulle due graticole tu debba mettere troppa carne da cuocere e di conseguenza debba badare acché non si bruci una parte e rimanga troppo cruda l'altra? E quale si brucerà, e quale non riuscirà a cuocere?
Caro Peppino, ricordo benissimo il tempo in cui - nell'aula consiliare di Palazzo Longano sedevi accanto al tuo collega di partito ed amico fraterno Candeloro, ora sindaco di Barcellona, e ricordo bene che l'interesse d'entrambi, nei vostri interventi, era rivolto ai problemi della città; successivamente - quando prese altra piega la politica - spiccasti il volo verso la Provincia, e la stessa città di Barcellona Pozzo di Gotto fu la tua pedana di lancio, tanto che tu - che di promesse ne avevi fatto - hai cominciato ad esprimere la tua gratitudine migliorando la via del Mare e facendo sistemare una rotonda all'alteza del ponte per la via Industriale.
Successivamente, essendosi allargati gli impegni, la tua attenzione nei confronti della pedana di lancio s'è automaticamente e progressivamente ristretta. E ciò ovviamente era giustificato dall'ampiezza del territorio da..servire.
Perché ti ricordo tutto questo?
Per il semplice fatto che sono convinto che, umanamente, più si allargano gli impegni assunti e meno soddisfacenti sono i risultati che si sperava di ottenere.
Tu mi potrai ribattere che, ad un sindaco, conviene avere un buon addentellato alla Regione nella qualità di deputato.
Ma tu - ti direi io - sei divenuto deputato regionale non soltanto per i voti dei messinesi, ma pure per il consenso di tanti altri elettori della provincia.
Potresti fare qualcosa anche per loro?
Dovresti essere un mago. E non portarmi l'esempio del sen. Santalco......
Cordiali saluti da Ciccio Cilona

Informazioni personali

La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
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