sabato 27 giugno 2009

ORAZIO CALAMUNERI, CONSIGLIERE COMUNALE DI BARCELLONA, SCRIVE UNA LETTERA APERTA PER SCONGIURARE LA RINUNCIA DELLA GESENU A CONTINUARE IL SERVIZIO



SE LA DITTA APPALTATRICE MOLLA L'EMERGENZA RIFIUTI SARA' INARRESTABILE

Dopo la manifestaziione di protesta, che ha portato in piazza a Barcellona un migliaio di utenti ATO contro le bollette di conguaglio e per un migliore servizio d'igiene ambientale, al problema dell'inefficienza e dell'esosità delle tariffe per cui s'è manifestato, se ne aggiunge un altro di non minore gravità: la Gesenu, che ha in gestione il servizio, ha deciso di mollare l'appalto, a causa del forte credito accumulato nei confronti dell'ATO ME2 e dei Comuni che lo compongono.
Il rischio, insito in tale abbandono, viene sottolineato in una lettera aperta che il consigliere comunale di Barcellona Orazio Calamuneri (PD), indirizza al Sindaco di Barcellona, Nania, al Presidente della Provincia, Ricevuto, e al Governatore di Sicilia, Lombardo.
Calamuneri rendendosi conto dell'errore di alcune amministrazioni che ritengono positiva la rinuncia a continuare della Gesenu, senza considerare lo sfascio che ciò determinerebbe, scrive: "non si può determinare un piano alternativo nell'arco di qualche mese, nè risolvere il problema finanziario. La soluzione di tale problema (che è di medio e lungo termine) passa attraverso una radicale riforma dell'ATO, un "sito" pubblico per le discariche e una ferrea civile raccolta differenziata, attualmente vicina allo zero, che poi significa non solo risparmio, ma addirittura guadagno per l'ente".
"Intanto, aggiunge il consigliere Calamuneri, esiste un problema di natura immediata, forse d'emegenza: le cartelle pazze. Il divorzio della Gesenu, oltre al mancato pagamento e al licenziamento dei lavoratori, determinerebbe una situazione ambientale disastrosa, che farebbe arrivare in piena estate la spazzatura fino al primo piano delle case".
Perchè ciò venga impedito, Calamuneri sostiene che i Sindaci debbano preoccuparsi a concertare un aumento di capitale, che consenta di accedere al fondo di rotazione, il solo in grado di consentire un aggiustamento con la Gesenu e la sua permanenza.
La lettera conclude con un appello al sindaco di Barcellona, perchè si faccia "promotore" di un intervento che trattenga la Gesenu e contemporaneamente organizzi una riunione "aperta" a deputati regionali e nazionali, affinchè si rendano conto della gravità della situazione e contribuiscano a "disinnescare" la bomba ecologica che ci sta minacciando.
"Questo - afferma Calamuneri - è il momento della responsabilità. E una classe dirigrente si misura nei momenti difficili. Come questo".

DON RAFFAELE LOMBARDO COMPLETA LA SUA GIUNTA: SI SPERA CHE FINALMENTE SI POSSA RIPRENDERE L'ATTIVITA' ALLA REGIONE



Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, ha completato la giunta nominando i tre assessori mancanti: Antonino Beninati, deputato regionale del Pdl; l'ex senatore di area An, Nino Strano; l'attuale vicesindaco di Palermo, Mario Milone (FOTO), professore alla facoltà di Architettura, che entra come tecnico di area Pdl.
E' stata pertanto smentita una parte della previsione, secondo cui tra i papabili, oltre a Beninati e a Strano ci sarebbe stato il messinese Formica. Evidentemente è stata questione di dosaggio, oltre che per l'origine politica, anche per quella civica: entrando Formica e Strano, ci sarebbero stati due d'origine aennina; con Formica e Beninati ci sarebbero stati due dell'area messinese.
Quindi Formica fuori: per lui ci potrebbe essere altro spazio.
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A proposito di dosaggi e spazi da assegnare, aggiungiamo che:

"Il deputato regionale Francesco Scoma, già assessore alla Famiglia del primo governo Lombardo, sara' il nuovo vicesindaco di Palermo al posto dell'attuale Mario Milone, nominato oggi assessore regionale. La notizia e' stata confermata telefonicamente all'agenzia ITALPRESS dal sindaco di Palermo Diego Cammarata
."

SI RIPARA IL "BUCO" DI VIA CAMBRIA E LA TRANSENNA TORNERA' NEL MAGAZZINO DEL COMUNE


Oggi, allo scattar del cinquantottesimo giorno, da quando l'ormai "familiare" transenna di via Cambria venne collocata a protezione di una buca nella carreggiata, finalmente abbiamo avuto il piacere di constatare che la prospettiva d'un'ulteriore permanenza di quell'impedimento sulla strada sia in procinto d'essere cancellata: ieri operai hanno iniziato, per conto del Comune, il lavoro per l'otturazione del "pertugio", "scarnificando" il tratto di manto stradale da riparare.
Essendo oggi sabato e domani domenica, ovviamente in ossequio alla sacralità del "fine settimana", il lavoro "propedeutico" è stato sospeso, per essere ripreso - si suppone - lunedì.
E così, finalmente, la strada sarà riparata e non ci sarà più motivo di recriminare: anzi, visto che avevo promesso all'amico Salvo d'essere pronto a segnalare tutto ciò che apprendo di positivamente realizzato o in via di attuazione, oggi stesso - senza tener conto della sacralità del sabato - scrivo questo "post" corredato da foto, per dare immediata pubblicità all'intervento che - nonostante il ritardo - reputo positivo.

TERMINI IMERESE? UN BUCO NERO PER LA FIAT DI MERCHIONNE


"Non c'è futuro per la produzione di auto nello stabilimento di Termini Imerese per l'Ad di Fiat, Sergio Marchionne. «A Termini Imerese - ha detto oggi a Venezia, a margine del Consiglio Italia-Usa, del quale fra l'altro è diventato presidente - non c'è indotto: è un luogo stranissimo dove non c'è niente intorno. Noi non stampiamo a Termini e lì ci sono costi di logistica che sono enormi».
Escluso un futuro anche se la Sicilia dovesse decidere di migliorare le infrastrutture: «Il problema è la collocazione geografica. Termini non ha ragione di esistere. D'altronde se faccio un centro di stampaggio in centro Italia posso fornire 4 stabilimenti». A Termini subentrano invece i problemi di logistica.

Nessun rischio di chiusura, invece, per i due stabilimenti della Cnh di San Mauro (Torino) e Lecce: «Per il momento non vedo nessun rischio di chiusura per San Mauro e Lecce - ha detto Marchionne - perché riordinando la produzione nello stabilimento di Imola in questi due dovremmo assicurarne il futuro».
«Siamo in un mercato spietato - ha proseguito Marchionne - dove se la vettura non c'è perdo il cliente e poi la cosa si ripercuote sui ricambi; alla luce di ciò faccio un invito ai sindacati, dopo la riunione che abbiamo fatto a palazzo Chigi, di assumere una posizione molto piu ragionevole». «Le dichiarazioni dell'amministratore delegato Sergio Marchionne su Termini Imerese in primis e Cnh poi, sono gravi. Speriamo si tratti di un incidente di percorso», ha dichiarato il segretario nazionale dell'Ugl Metalmeccanici Giovanni Centrella. Nei prossimi giorni Marchionne dovrebbe incontrare anche il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo".(Da:IL SOLE 24ORE)

Che cosa succederebbe alla fabbrica di Merchionne se, in reazione alla sua provocazione, i Siciliani di Termini Imerese, o peggio quelli della provincia di Palermo, o ancor peggio tutti i Siciliani che devono comprare un'auto, decidessero per ripicca di non scegliere una Fiat? Già un fatto del genere è avvenuto recentemente nei confronti di una banca che, per avere negato un mutuo ad una piccola azienda, ha dovuto affrontare la reazione dei dipendenti di quella ditta che, per risposta, hanno deciso di ritirare in massa i loro risparmi colà depositati.

Si dice che, per l'affare Termini Imerese, ci sarà un incontro tra Merchionne e il Governatore Raffaele Lombardo. Quale possa essere il comportamento di don Raffaele, già lo si può immaginare: inimaginabile è invece quale possa esserne l'esito. Può darsi che a Merchionne venga annunciato che, grazie ai fondi Fas restituiti alla Regione, la Sicilia acquisti la possibilità di costruire le prime infrastruture di cui la Sicilia ha bisogno. Ma ci cascherà Merchionne o riterrà favole le promesse prospettate a favore del Sud?

venerdì 26 giugno 2009

FORSE DUE MESSINESI E UN CATANESE NEI TRE ASSESSORATI REGIONALI ANCORA VACANTI

foto: Strano, Formica, Beninati,i tre papabili


In una stringata nota sulla crisi politica alla Regione Sicilia, emessa dal Pdl nazionale dopo l'accordo Berluconi-Lombardo di ieri sera, si giudicano "positivi i risultati dell'incontro tra il presidente del consiglio e il presidente della regione Sicilia, nel corso del quale sono stati affrontati i problemi inerenti l'assegnazione dei fondi Fas e altre questioni importanti riguardanti lo sviluppo economico e sociale della Sicilia".
"Per quanto riguarda invece la composizione della nuova giunta regionale ed il ritiro del disegno di legge di riforma dello statuto siciliano, saranno i coordinatori nazionali del Pdl a confrontarsi con il presidente Lombardo, anche nella sua veste di leader del Mpa, con l'obiettivo di dare il via al rilancio politico e programmatico di una rinnovata amministrazione regionale''.
Se le indiscrezioni emerse verranno confermate, saranno Strano, Formica e Beninati i tre chiamati a ricoprire gli incarichi assessoriali, lasciati vacanti in attesa del completamento della nuova Giunta Lombardo. Non ci sarebbe, quindi, posto per nessuno dell'Udc, contrariamente a quanto avrebbe voluto in un primo tempo Berlusconi.
La risposta dell'Udc, di fronte alla retromarcia del leader Pdl, non tarda ed il partito di Casini si dice subito pronto a passare all'opposizione.
"A Roma abbiamo sperimentato come fare opposizione e non è morto nessuno, non ci preoccupa quindi stare all'opposizione in Sicilia", così s'era già espresso il segretario regionale dell'Udc Saverio Romano, in una conferenza stampa rilasciata in precedenza, quando ormai si subodorava
la soluzione, tra l'altro accolta senza troppo entusiasmo, anche tra le file del Pdl, da quanti sono rimasti legati ad Alfano e a Schifani. Sembra ovvia invece la soddisfazione che Gianfranco Miccichè avrebbe espressa di fronte al conciliante atteggiamento espresso da Berlusconi.

CONVEGNO SULLA QUALITA' DELL'AMBIENTE E DELLA VITA

IL PRIMO APPROCCIO COL TERRITORIO DELLE FORZE DI CENTRO -SINISTRA
Tutela dell'ambiente = qualità della vita: è il tema dell'incontro che, per domani - sabato 26.06.2009 - è organizzato dalle forze politiche del Centro-sinistra di Barcellona P.G.
L'appuntamento è alle ore 18,30, nella sala conferenze del centro Oasi.
Introdurrà il dibattito il segretario del PD cittadino , Francesco Russo.
Relazioneranno: il deputato d'Italia dei Valori, on. Domenico Scilipoti, il segretario regionale di Legambiente, Salvatore Granata, il coordinatore locale di Sinistra e Libertà, ing. Giuseppe Saja..
Farà da moderatore Antonino Novelli. Sono in programma interventi del Sindaco di Barcellona, Candeloro Nania, e dei segretari locali Cgil, Cisl, Uil, Salvatore Chiofalo, Roberto Isgrò, Lorenzo Gitto.
E' stata inoltre annunciata la presenza dei deputati Laccoto, Panariello, Rinaldi e del consigliere provinciale Amedeo Gitto.

MISTURA METTICCINNI NA BISAZZA, CONZULA COMU VO' SEMPRI E' CUCUZZA


Se qualcuno ha creduto di potere smontare questo blog, con il suo comportamento scorretto, stia certo che ha sbagliato di grosso.
Tutte le sue fandonie, i suoi insulti gratuiti e le sue contorsioni non scalfiscono la dignità di chi scrive in questo sito e di chi l'ha commentato favorevolmente.
Caso mai servono soltanto a rendere manifesta la meschineria di chi ignora cosa significhi vera libertà di parola.
E se non lo sa glielo diciamo: libertà non è rispondere con l'insulto gratuito, bensì avere argomenti da porre sul tavolo del dialogo, cercando possibilmente di esprimerli in maniera chiara e concisa e nello stesso tempo con rispetto per le altrui opinioni.

SI PARLA A VANVERA DEL PARTITO DEL SUD, E INTANTO TUTTO SI LASCIA BLOCCATO, IN CERCA DI UN POTERE CHE NON VERRA' MAI


AH, SE TORNASSE IL REGNO DELLE DUE SICILIE!!!!!

Una volta, quando tre individui si mettevano assieme per annunciare qualcosa campata in aria, si soleva dire che s'erano messi a braccetto "Triulu, Malanova e Scuntintizza". Il che diceva tutto.
Come tutto sembra dire questa allucinante notizia:

"Le Regioni del Sud puntano sempre più a trovare un terreno di confronto sul piano politico, nell'interesse del Mezzogiorno e con lo sguardo rivolto anche alle regionali del 2010. E' questo il messaggio che tre governatori, Antonio Bassolino (Campania), Agazio Loiero (Calabria) e Raffaele Lombardo (Sicilia), hanno lanciato al termine della firma di un'intesa sul piano della ricerca al ministero dell'Istruzione, a seguito della quale si sono trattenuti insieme per un colloquio a tre".

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giovedì 25 giugno 2009

STRAORDINARIA E PARTECIPATA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA CONTRO IL COMPORTAMENTO DI ATO ME2



LA GENTE PROVENIENTE DA TUTTI I COMUNI DEL TERRITORIO , SI E' RADUNATA IN PIAZZA SAN SEBASTIANO A BARCELLONA



La gente è ormai stanca di essere turlupinata da un Ambito territori
ale che nulla mai ha avuto di ottimale.
Ieri sera, in piazza San Sebastiano, a Barcellona, gli intervenuti era
no più numerosi di quanti gli stessi organizzatori - i tre sindacati CGIL, CISL, UIL, l'associazione dei consumatori, comitati spontanei e associazioni onluss e di categoria - si sarebbero aspettati.
Davanti al giardino dell'Oasi, ad ascoltare gli oratori (che dall'ormai arrugginito podio dei comizi hanno sottolineato il significato della manifestazione, organizzata per richiedere il ritiro delle bollette di conguaglio recentemente emesse da ATO ME2 e l'attuazione di adeguati servizi d'igiene ambientale) c'era una marea di gente proveniente da tutti i 38 Comuni mal serviti dall'ATO: uno scenario che sembrava essere ormai dimenticato in quella storica piazza barcellonese, dove tanti comizi affollati erano stati tenuti all'insegna della politica.
Solo che ieri sera, nonostante le bandiere apparse, le motivazioni sono state tutt'altro che politiche.

C'era soltanto gente che rappresentava sè stessa e la propria famiglia o la propria azienda, e tutt'al più il proprio ambiente, radunatasi per protestare contro chi ha finora provveduto alla pulizia delle tasche dei cittadini e non a quella ambientale.
Dal podio, presentati dal dirigente della Camera del Lavoro di Barcellona Salvatore Chiofalo, hanno parlato le rapprentanti dell'associazione dei consumatori Rosalia Bernava e Rosa Nastasi, e i segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil: Enzo Cociveri, Bruno Zecchetti e Costantino Amato.
In pratica è stato detto, ascoltato nella massima calma e spesso applaudito, tutto ciò che s'intende far capire a chi amministra ATO ME2, ai sindaci che l'hanno voluto e appoggiato, al Prefetto, ai governi regionale e nazionale, al presidente della provincia: che cioè bisogna finalmente dire basta a questo modo di amministrare uno dei più importanti servizi pubblici, messo in balia di carrozzoni mangiadenaro.
E' stato fatto notare che, nonostante l'invito, nessuno dei sindaci del comprensorio era presente alla manifestazione di piazza.
Conclusi i comizi, in maniera ordinata s'è formato un corteo che ha raggiunto Palazzo Longano, dove una delegazione ha presentato all'Amministratore del Comune di Barcellona, capofila dell'associazione dei Comuni che sorregge ATO ME2, un documento rappresentativo della manifestazione, indirizzato a tutte le autorità pubbliche sopra menzionate, a richiesta di una serie d'interventi mirati a risolvere la grave questione riguardante non solo il ridimensinamento delle tariffe e la cancelazione dei pretesi conguagli, ma anche e soprattutto una inversione di tendenza nel servizio RSU che, passando per una reale applicazione del metodo di raccolta differenziata, arrivi ad un effettivo smaltimento ecologico dei rifiuti urbani.
Il documento è stato sottoscritto da Adiconsum, Adoc, Arci "Città Futura", Ass.Consumatori Torresi, Ass. La nostra Città, Ass. Smasher, Ass. I Cittadini di Villafranca, Avulss, Centro Studi Sentieri della Mente, Cgil, Cisl, Cittadinanza Attiva, CNA, CO.DI., Confagricoltori, Confesercenti, Consumatori-Sportello Barcellona, Coord. Caro Bollette ATO ME2, Ex Allievi Salesiani, Federconsumatori, Legambiente, Libera "Rita Adria" Milazzo, Movimento Città Aperta, Oratorio Salesiano, Uil.
A conclusione, l'assemblamento s'è sciolto con la stessa compostezza che aveva caratterizzato il raduno in piazza e lo svolgimento del corteo fino al Municipio.

barcellonablog

FRA' GALDINO, L'ASINELLO E LA LUNGA CODA DI POZZO DI GOTTO



Mi si rinfaccia d'essere poco obiettivo, perchè nella mia bisaccia durante la "questua" dei bisogni sparsi in città, raccolgo soltanto immagini e dati poco edificanti. A parte il fatto che il mio convento è il blog, e che nel suo frontespizio sta scritto: barcellonablog/ Intende promuovere la conoscenza dei problemi cittadini e invitare gli amministratori ad affrontarli, nessuno può sostenere che dentro la mia bisaccia non abbia raccolto per il convento qualcosa di positivo, specialmente quando s'è trattato di positivo attuato e non solamente annunciato. Mi sia consentito di dire che se mi capita - e non è raro che avvenga - di incontrare difficoltà e disservizi, farei male se per pigrizia o connivenza evitassi di raccoglierli. Li raccolgo e nessuno per questo dovrebbe rammaricarsi.
Così ho fatto stamattina, quando dovendo uscire da questa magnifica città, mi sono avventurato, verso le nove, lungo la via Papa Giovanni XXIII, sperando di raggiungere Merì. Per quanto la strada sia a senso unico e di discreta larghezza, giunti ad un certo punto ho dovuto fermare il mio "asinello", perchè davanti a noi s'era formata una fila di autovetture e di mezzi pesanti che non finiva mai.
Era un ingorgo che, durando per parecchi minuti, in un primo momento ci ha fatto pensare che in in testa alla fila si fosse determinato un blocco per qualche incidente.
I minuti continuavano a trascorrere e s'era arrivati al quarto d'ora, in una snervante attesa accompagnata da un coro stridente di clacsons irrequieti, fiancheggiati da macchine male posteggiate in entrambi i lati della strada. Quando finalmente la forzata sosta s'è sbloccata, se n'è appresa la causa: un mezzo pesante stava manovrando in testa alla fila, con grande difficoltà per il proprio conducente e grave impaccio per tutti gli altri rimasti a far la coda
. Eravamo nella zona di Pozzo di Gotto, dove d'altronde non si vede anima viva con le insegne di vigile municipale.
E la matassa s'è dovuta districare da sola.
Come sempre.


fra' Galdino

mercoledì 24 giugno 2009

C'E' UN CERTO MINZOLINI CHE AMA IGNORARE LE NOTIZIE CHE NON AMA


Augusto Minzolini, dopo essere stato richiamato dalla Presidenza della Rai per la censura di notizie invise al Premier, si è presentato nell'edizione della sera del TG1 a spiegare la sua linea editoriale, molto semplice, che si può riassumere così: "Io non parlo di fatti che ledano l'immagine del premier, perchè questi fatti non sussistono."
Eppure ci fu quando Augusto Minzolini scriveva il contrario di quello che pratica oggi: nel 1994, durante l’epoca di Mani Pulite.
Allora,un giornalista che si chiamava Augusto Minzolini scriveva:”La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico”. Lo dicono oggi personaggi come Stefano Rodotà, Eugenio Scalfari e molti altri.

Ma chi è questo Carneade denominato Augusto Minzolini?


Augusto Minzolini è un ex giornalista de la Stampa. Dal 9 giugno è diventato direttore del Tg1. Il primo telegiornale d'Italia. Dopo neppure due settimane dall'incarico è già nell'occhio del ciclone. Il “caso Minzolini” fa addirittura slittare le nomine RAI.
Un suo insabbiamento delle notizie relative al caso D’Addario ha fatto scattare la protesta ufficiale dei giornalisti Rai (perfino di quelli più dichiaratamente di parte, che almeno raccontano la notizie a modo loro, ma non le fanno sparire completamente dal mondo) e contro il direttore del Tg1 si è schierato addirittura Giancarlo Mazzuca, deputato del PdL.
A Viale Mazzini i comitati di redazione di tutte le testate si sono infatti riuniti in assemblea plenaria per condannare la disinformazione diffusa dai telegiornali sullo scandalo Berlusconi-D'Addario. "Siamo tutti Tg1, siamo tutti, noi giornalisti della Rai, contro le scelte editoriali di chi occulta le notizie e rende agli italiani un pessimo servizio pubblico radiotelevisivo" afferma un documento.
Nel mirino c'è soprattutto Minzolini. "Ebbene è ora che egli "comprenda", sottolineano i rappresentanti sindacali dei giornalisti, "qual è il compito del direttore di una testata del servizio pubblico, tenuta a raccontare e rappresentare, con tutti i punti di vista, i fatti che hanno rilevanza nella vita del Paese. Un impegno che mai può venir meno e mai può permettersi di tacere notizie o impedire una loro corretta e completa lettura"
Nonostante tutto, Minzolini continua imperterrito ad omettere. Nel telegiornale Uno odierno delle 13,30, non è apparsa neppure l'ombra della condanna dei giornalisti, espressa in un comumnicato ufficiale, che invece era stato letto nel TG2 delle 13.

FOGNE PIENE DI BLATTE E TOMBINI COLMI DI MELMA E SPAZZATURA



Ieri pomeriggio, è stato sufficiente un acquazzone, della durata di una decina di minuti, per mettere di nuovo in tilt le nostre strade.
Addirittura nel primo tronco di via Roma, a causa della otturazione dei chiusini, è mancato poco che la pioggia avesse effetto torrentizio.
Finito l'acquazzone, tra la carreggiata ed i marciapiedi s'è formato un tale ristagno d'acqua mista a spazzatura da rendere chiaro qual è il difetto. I tombini sono talmente pieni di melma, mista a cartacce e spazzatura, da non consentire il passaggio dell'acqua fino alle fogne.
E siccome per ieri e avantieri era programmato un intervento di "deblattizzazione", appunto nella rete fognante, ci sarebbe da chiedere quanta difficoltà gli incaricati a questo servizio abbiano dovuto incontrare per fare arrivare "a destinazione" (cioè dentro le fogne) il deterrente utilizzato per tale tipo di disinfestazione.

martedì 23 giugno 2009

MENTRE NEL TG1 MINZOLINI CERCA DI DIFENDERE A SPADA TRATTA LA POSIZIONE DEL PREMIER, A DUE PASSI DA LLA RAI IL VATICANO PONE UN LIMITE ALLA DECENZA

<==Don Sciortino, direttore di "Famiglia Cristiana"


Adesso non è più il blogger soltanto che in combutta con "La Repubblica" ha la spudoratezza di guardare dal buco della serratura.
Dopo la lettera di don Paolo Farinella, anche i "principi" del Vaticano cominciano a mettere l'occhio nel buco e a storcere il muso. Cosicchè possiamo ben dire che:
"la questione etica" arriva anche in Vaticano. Duro è infatti il commento di don Sciortino, direttore del settimanale cattolico "Famiglia Cristiana", chiamato a rispondere alle numerose domande sull'argomento proposte dai lettori: a tutto c'è un limite e "quel limite di decenza", nelle vicende private di Berlusconi, "è stato superato".
"Non basta la legittimazione del voto popolare o la pretesa del 'buon governo' per giustificare qualsiasi comportamento, perché con Dio non è possibile stabilire un 'lodo', tanto meno chiedergli "l'immunità morale'", afferma don Antonio Sciortino. "La morale è uguale per tutti: più alta è la responsabilità, più si ha il dovere del buon esempio. E della coerenza, che è ancora una virtù, e dà credibilità alle persone e alle loro azioni".
La Chiesa, da parte sua, "non può abdicare alla sua missione e ignorare l`emergenza morale nella vita pubblica del Paese. Nessuno pensi di allettarla con promesse o ricattarla con minacce perché non intervenga e taccia. I cristiani (come dimostrano le lettere dei nostri lettori) sono frastornati e amareggiati da questo clima di decadimento morale dell`Italia, attendono dalla Chiesa una valutazione etica meno 'disincantata'. Non si può far finta che non stia succedendo nulla, o ignorare il disagio di fasce sempre più ampie della popolazione, e dei cristiani in particolare".
Don Sciortino si augura che "quanto prima", da una "politica da camera da letto" si passi alla vera politica delle "camere del Parlamento", "restituite alla loro dignità e funzioni. Prima che la fiducia dei cittadini verso le istituzioni prenda una via senza ritorno".
Un monito che ricorda, oltre quello durissimo del sacerdote di Genova, l'altro lanciato solo qualche giorno fa dal presidente della camera dei Deputati, Gianfranco Fini.

INVITO A MANIFESTARE INTERESSE PER LA NOMINA A PRESIDENTE

DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ATO MESSINA 2


Da quando il dottore Andrea Paratore ha presentato le proprie dimissioni da presidente del CdA di ATO ME2, la carica del massimo rappresentante dell'Ambito Terrotoriale nostrano è rimasta in attesa di essere rioccupata. Sono trascorsi dei mesi, durante i quali l'azione del Consiglio d'Amministrazione non sembra essere stata delle più felici, avendo tra l'altro partorito il fenomeno delle cartelle di conguaglio che tanto scalpore e reazione ha suscitato, tanto che per dopodomani - giovedì 25 giugno - è stata organizzata una manifestazione di piazza che si assicura sarà abbastanza sentita. Tutto ciò comunque non ferma la prassi burocratica, la cui procedura deve garantire la copertura della presidenza, mediante la nomina di qualcuno che sostituisca il dimissionario dottor Paratore. Per tale motivo viene reso di pubblica ragione il seguente comunicato:

"L’ATO ME 2 S.p.A. ha indetto manifestazione di interesse per la nomina a presidente del Consiglio di Amministrazione della Società ATO ME 2 S.p.A. La durata del mandato terminerà con la scadenza dell’attuale Consiglio di Amministrazione prevista ad aprile 2011.

Il compenso è pari a quello previsto dalla legge vigente.

L’ ATO ME 2 S.p.A. applica una politica di parità fra le donne e gli uomini.

I candidati alla selezione devono possedere i seguenti requisiti: Cittadinanza italiana; avere il godimento dei diritti politici; non avere riportato condanne penali; diploma di Laurea (preferibilmente Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio); esperienza tecnico – gestionale nel campo del ciclo integrato di gestione dei rifiuti; esperienze nel campo della realizzazione e gestione degli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti.

Ogni manifestazione di interesse sarà valutata individualmente dai membri della commissione appositamente costituita. Gli aspiranti dovranno inoltrare apposita istanza ed allegare il proprio curriculum vitae debitamente sottoscritto. Saranno considerate prodotte in tempo utile le sole manifestazioni che perverranno al protocollo della sede della Società ATO ME 2 S.p.A. di Barcellona Pozzo di Gotto, sita in via strada Statale S. Antonino n. 461, entro e non oltre le ore 12,00 del giorno 06 luglio 2009".

Chi avrà questo interesse è pregato di farsi avanti....

FORSE ERANO ORMAI ABITUATI A NON SENTIRSI RICHIAMATI

ALLA BASE DELLA TRANSENNA PER FERMARLA HANNO APPOSTO UN MASSO=>

Sinceramente, non sappiamo più in che mondo viviamo.
Qui, nella nostra città, tutte le volte che si parla dello stato di trascuratezza e d'abbandono in cui Barcellona viene lasciata, c'è sempre una squadra pronta ad intervenire con recriminazioni e persino insulti, oltre che contro il blog, nei confronti di chi ha amministrato in passato, in quel periodo di gestione "oscura", dicono.
Mentre l'amministrazione attuale non sarebbe nera , ma chiara e trasparente come non mai. Dicono.
Stando così le cose, dovremmo ammettere che non sappiamo in che città viviamo?
Basta girare lo sguardo intorno per rendersi conto che in realtà si convive con la sporcizia più lercia, in un dimenticatoio ormai nero e profondo.
Il Generale Franz ha più volte denunciato il ludibrio delle cacche canine, documentabili ad ogni piè sospinto e rese più abbondanti dalla persistenza - naturalmente a rischio - di branchi randagi. Stiamo pur certi che, riconfermando in questo blog la lagnanza del Generale, arriverà automatica la scusante: "E' tutta colpa di voi cittadini che bisognerebbe educare civilmente".
Chi ci abbia diseducato non si sa.
Anzi è arcinoto: gli amministratori oscuri del passato, che hanno demolito città e civiltà in Barcellona. Dicono.
Se poi una transenna viene dimenticata per mesi su una buchetta, se un'altra posta all'ingresso della stradella Umberto1°- Piazza stazione perde una gamba, entrambi i casi indiscriminatamente vanno imputati, non alla distrazione di chi amministra, ma alla cattiva educazione dei soliti cittadini, malamente amministrati nel passato. Lo stesso dicasi per i marciapiedi invasi da tutto e dappertutto.
Già, è così per ogni difetto denunciato, quando si crede dì avere in mano il bandolo della matassa. Per cui se la Finanza entra nel Comune e scopre le marachelle di duecento dipendenti, la colpa è tutta di chi dipende e non di chi ha il compito di vigilare.
Anzi chi non ha vigilato si sente addirittura in diritto-dovere di costituirsi parte civile.

lunedì 22 giugno 2009

CONTINUANO A FIOCCARE I CONSIGLI A BERLUSCONI PER DISTRICARLO DAL GOSSIP: COSSIGA GLI SCRIVE UNA LETTERA APERTA E FERRARA GLI PREPARA UN DISCORSO


IL CAVALIERE QUINDI NON PUO' DIRE D'ESSERE STATO ABBANDONATO DAGLI AMICI


Dopo i consigli dati dal giornalista Gennaro Malgieri, riportati ieri in questo blog, un'altra ondata di suggerimenti - anche da personaggi autorevoli - giunge per mezzo stampa al cavaliere Berlusconi, mirati a farlo uscire dignitosamente, se non addirittura vittoriosamente, dallo scandalo in cui si sarebbe invischiato a causa del troppo...amore.
Sul Corriere della sera, appare oggi addirittura una lunga lettera aperta dell'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, grande stratega politico dai consigli sempre energici. non meno duri delle picconate da lui inferte alla prima Repubblica.
In essa l'emerito presidente, dopo aver premesso che scrive da amico e da politico e non da "amico-politico" per intendere d'essere sincero e non falso, afferma di ritenere che "i giudizi sulla vita privata di una per­sona che non attengano alla funzione pubblica esercitata - e in particolare la vita eufemisti­camente chiamata «sentimentale» ma più esattamente «sessuale» - debbano essere di­stinti dai giudizi politici".
Fa quindi riferimento a precedenti storici riguardanti personaggi le cui attività galanti, pur avendo superato quelle di Berlusconi, non hanno subito - secondo lui - alcun giudizio negativo politico o storico.
Tuttavia scrive a Berlusconi: "Ora tu ti trovi, a torto o a ragione, in un brutto impiccio: per motivi «sentimentali» e anche per motivi, diciamo così, mercantili. Vi è chi, movimenti politici e potentati economi­ci, con o senza giornali di loro proprietà, sono terrorizzati che tu possa governare il Paese per altri quattro anni; e sperano che titolari di alte cariche istituzionali, al primo, al secondo o al terzo posto nelle precedenze, riescano a farti uno sgambetto".
----------------------------------------Non è pubblicità alla Ford======>

Per cui continua Cossiga:

"Vorrei darti qualche consiglio, anche se so che tu ritieni che pochi consigli possano darti quelli che furono attori o, come me, solo com­parse in quello che tu chiami il «teatrino» del­la politica della Prima Repubblica.... Ma io non credo che tu sia vittima di un com­plotto. E poi, complotto di chi?"
Dopo avere escluso una serie di ipotesi sulla probabilità di un complotto, Cossiga prosegue:
"Lascia stare i complotti, e respingi anche l’odio che è un cattivo consigliere anche per chi ne è oggetto. Vendi Villa La Certosa, o meglio regalala allo Stato o alla Regione Sarda: è indi­fendibile e «penetrabilissima». Lascia anche Palazzo Grazioli, che ha ormai una fama equi­voca e trasferisciti per il lavoro e per abitarvi a Palazzo Chigi. Non chiedere scusa a nessu­no, salvo che ai tuoi figli, quelli almeno che hai in comune con Veronica. Non mi consta che gli altri due grandi sciupafemmine come Kennedy e Clinton abbiano mai chiesto scusa al loro po­polo… Fai la pace con Murdoch: tra ricchi ci si mette sempre d’accordo. Cerca un armistizio con l’Anm: porta alle lunghe la legge sulle inter­cettazioni e quella sulle modifiche del Codice di Procedura Penale e dai ai magistrati un con­sistente aumento di stipendio".
Ma il presidente emerito ha anche fiuto psicologico e si rende conto che l'orgoglio del cav. difficilmente gli farà accettare consigli concilianti, e allora passa alla proposta di riserva:
"Vuoi, invece, fare la guerra? Allora vai in Parlamento: ma al Senato per carità! E non alla Camera, per non correre il rischio di ve­derti togliere la parola o espulso dall’aula(*). Tie­ni un duro discorso sfidando l’opposizione, fa presentare una mozione di approvazione delle tue dichiarazioni, poni la fiducia su di essa e, come ai gloriosi tempi della Dc con il Governo Fanfani, fatti votare contro dai tuoi, impeden­do con i voti la formazione di un altro gover­no, porta così il Paese a inevitabili nuove ele­zioni… Perché la guerra è sempre meglio per te, per l'opposizione e per il Paese, di questo rotolarsi nella melma".

Con affetto ed amicizia

(*)Il riferimento è implicito e tuttavia molto chiaro...

Se nel Corriere della sera è apparsa questa corroborante lettera aperta, sul "Foglio" figura un altro interessantissimo generoso tentativo d'aiuto, avanzato da Ferrara, che addirittura offre al cav. il discorso da fare alle camere per togliersi dall'attuale impiccio.. Si tratta di un forte significativo discorso siglato dal classico elefantino, che consigliamo di leggere direttamente sul giornale di Ferrara.

"Berlusconi, il politico più..."

domenica 21 giugno 2009

BERLUSCONI DEVE LIBERARSI DEI CORTIGIANI : GLIELO CONSIGLIA "IL TEMPO"



Ho letto su Tempo.it, giornale telematico vicino al "nostro" Presidente del Consiglio, un articolo in cui l'autore, Gennaro Malgieri (foto), riferendosi a ciò che sta succedendo in seguito alla vicenda di Noemi, esprime sorpresa "che Silvio Berlusconi non abbia previsto quanto da due mesi gli sta precipitando addosso e non sia corso ai ripari".
L'autore resta interdetto
"di fronte a tanta ingenuità" perchè "nessuno poteva prevedere che Berlusconi non prendesse contromisure e non si fasciasse quantomeno il tallone d’Achille che lo rende vulnerabile, vale a dire uno stile di vita disinvolto che, forse, riteneva al riparo dal gossip, dalla denigrazione, dalla calunnia, dallo scandalo". "Una sottovalutazione dei suoi "aggressori" - aggiunge l'articolista - che gli sta costando cara. Sarebbe stato, dunque, più che normale per il Cavaliere approntare una controffensiva potendo contare sul ruolo pubblico che gli consente di prendere tutte le misure per tutelarsi". "In primo luogo - suggerisce il giornalista amico - avrebbe dovuto rinunciare a qualche svago di troppo (peraltro neppure sfiorato dall'illecito penale) affinché nessuno potesse insinuarsi nelle pieghe della sua vita allo scopo di stravolgerla e comprometterne l'immagine. In secondo luogo avrebbe dovuto mostrare una maggiore accortezza nel circondarsi di "famigli" dall'oscuro passato, dal precario presente e dall'incerto avvenire che pur di compiacerlo hanno introdotto nelle sue residenze chiunque, come stiamo apprendendo. Anche se i buoi ormai sono già scappati, non sarebbe male che Berlusconi licenziasse la pletora di servi, leccapiedi e opportunisti che si sono intrufolati a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa". "Sono anche questi oggettivamente suoi nemici - aggiunge Malgeri - più di qualche occasionale puttana, che si saldano a quelli storici, politici e finanziari che cercano di demolirlo da sempre e, non riuscendoci per via democratica, ci provano con altri mezzi. Adesso il presidente del Consiglio è in mezzo al guado e ci si chiede quanto potrà reggere. Inutile nascondercelo: sarà impervia la risalita della china. Ma non è detto che non ce la faccia". Tuttavia, sempre secondo l'autore dell'articolo, Berlusconi è ancora in grado di farcela ,ma ad una condizione: che "si liberi dei maggiordomi avventizi o in servizio permanente effettivo che lo blandiscono e accetti qualche volta di essere contraddetto perché chi lo fa non è contro di lui, ma con lui. E riprenda a fare politica ricominciando dal riconoscere il valore di chi è stato messo in ombra perché non appartenente alla casta dei ciambellani". Quanti e quali possano essere "i valorosi messi in ombra" nella foltissima schiera dei cortigiani berlusconiani, Malgieri purtroppo non l'ha potuto o voluto dire. Che non siano troppo pochi rispetto ai ruffiani?

fra' Galdino

LATTERA DI UN PRETE AL CARDINALE BAGNASCO



Ho letto una lettera di don Paolo Farinella, che per caso avevo rintracciato in GOOGLE e il cui testo mi son ritrovato nella posta elettronica, inviatomi da un amico del blog.
Il suo contenuto, frutto del pensiero e della convinzione di un sacerdote che sicuramente interpreta la vita del vero Cristiano secondo il Vangelo, mi ha colpito in maniera talmente positiva da rafforzarmi la speranza che appunto dal piccolo granello di senape possa continuare a germogliare e crescere la pianta della Chiesa. ---------------------------------------------------------------DON PAOLO FARINELLA
Ci possono essere in Essa tralci da tagliare e potrebbero anche essere alcuni di quelli che sono andati più in alto, ma è sempre l'umile granello che fa la Chiesa; e ciò m'ha fatto venire in mente che vale la pena ascoltare la voce della Sua parte più umile , perchè è quella più genuinamente vicina al piccolissimo seme che l'ha generato.
Adesso, don Farinella scrive al suo superiore esprimendo quello che spesso uno di noi sente, pensa, ma probabilmente non riesce ad esternare in maniera convincente: per questo mi rimetto al link, che potrà portarci a leggere il testo della lettera di cui ho parlato e conoscere la persona che l'ha formulato.
fra' Galdino
SE VUOI SAPERE DI PIU' CLICCA QUI***V***

DON PAOLO FARINELLA,PRETE CORAGGIOSO DENUNCIA CHIESA E GOVERNO ...

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