sabato 12 febbraio 2011

RICORDANDO IOLE ALIQUO'


E' stata una serata indimenticabile quella dedicata ieri alla memoria e "in omaggio" di Iole Aliquò, dall'Associazione Teatro e Cultura "Salvatore Cattafi" con la partecipazione della Scuola di Danza "Diamond Dance" e dallo stuolo di amici che se la son vista rapire dal Destino immaturamente.
Presentata da Franco Cutroni, la manifestazione-ricordo, svoltasi nel teatro "Vittorio Currò" dell'Oratorio salesiano di Barcellona, ha destato viva commozione nel numeroso pubblico, colpendo in maniera particolare la sensibilità della mamma, delle sorelle e degli altri parenti e amici che avevano conosciuto ed apprezzato le notevoli qualità umane e artistiche di Iole.
L'intrattenimento, durato un paio d'ore, si è svolto con un intreccio di video proiezioni di brani di pieces teatrali con Iole Aliquò protagonista, danze e recitazione di versi altamente significativi, molto apprezzati dai presenti. Tra i tanti, sono stati notati il sindaco Candeloro Nania, il Procuratore Generale Franco Cassata, l'Assessore Comunale Domenico Scolaro, il direttore dell'Opg Nunziante Rosania e, ovviamente, il direttore dell'Oratorio don Salvino Raia.

BARCELLONA P.G. // REAZIONE SINDACALE ALLA DISTRIBUZIONE A PIOGGIA DI 400.000 EURO DA PARTE DEL COMUNE, A FAVORE DI ENTI E ASSOCIAZIONI


Hanno fatto gridare allo scandalo gli oltre quattrocentomila euro impegnati dal Comune di Barcellona per essere erogati ad enti ed associazioni , a supporto di manifestazioni culturali e di promozione turistica, attività sportive ricreative, eccetera.
A giudicare incongruente l'iniziativa dell'amministrazione Nania, si è schierata in questi giorni la Fp Cgil di Messina, che su iniziativa della propria segreteria generale, annuncia che nei prossimi giorni mobiliterà i lavoratori.della città del Longano per una ferma protesta nei confronti di tale modo di sperperare il pubblico denaro, considerato che " il Sindaco dichiara di non avere a disposizione neanche un euro per la stabilizzazione del personale precario, mentre si scopre che denaro pubblico viene elargito in contributi ad enti ed associazioni amiche”.
Infatti - precisa la Cgil - in un periodo di crisi per le casse Comunali, alla richiesta del sindacato di investire le somme disponibili per la stabilizzazione del personale precario che garantisce una serie di servizi ai cittadini, il Sindaco avrebbe risposto che non ci sono soldi. Senza pertanto tenere conto che, presso il comune di Barcellona Pozzo di Gotto, da vent'anni vengono utilizzati più di cento precari con contratti a 18 o 24 ore settimanali.
Inoltre ci sono 40 lavoratori del fondo nazionale ex cassa integrati, che da anni aspettano un contratto. "Eppure questi lavoratori - denuncia Nino Pizzino responsabile provinciale FP dei precari - garantiscono servizi essenziali percependo soltanto l'assegno di disoccupazione erogato dall'INPS, assegno che non garantisce neanche il minino di sussistenza”

ANCHE SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA' ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE DI DOMANI

Comunicato SEL
Anche Sel aderisce all'Appello "Se non ora quando?" lanciato a livello nazionale da un Gruppo di donne del mondo della cultura, del lavoro, della politica, dell'associazionismo che scende in piazza per dire BASTA , manifestare indignazione e chiedere anche "buona politica".
In Italia la maggioranza delle donne lavora, crea ricchezza, cerca un lavoro, studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari.
Tante sono impegnate nella vita pubblica, nei partiti, nei sindacati, nelle imprese, nelle associazioni e nel volontariato allo scopo di rendere più civile, più ricca e accogliente la società in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che hanno costruito la nazione democratica. Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale offerta da giornali, televisioni, pubblicità”, ostentata da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni . Una situazione non più tollerabile. E’ il momento di scendere in piazza tutti insieme, uomini e donne per manifestare la nostra indignazione e chiedere una buona politica. La politica delle responsabilità e dell’etica.donne e uomini, questa opportunità per manifestare la nostra indignazione e chiedere anche "buona politica" Gi appuntamenti : PIAZZA CAIROLI , (ME) DALLE ORE 10.00, DI FRONTE AL BAR IRRERA.
MILAZZO-VIA GIACOMO MEDICI , DALLE ORE 16.00
BARCELLONA POZZO DI GOTTO ORE 18:00, PARTENZA IN CONTEMPORANEA DI 2 CORTEI
DA San GIOVANNI E DAL DUOMO DI S. MARIA ASSUNTA,CHE CONFLUIRANNO IN PIAZZA S. SEBASTIANO

venerdì 11 febbraio 2011

Mubarak si è dimesso Pieno potere a forze armate



Mubarak si è dimesso Pieno potere a forze armate Mubarak si è dimesso Pieno potere a forze armate - Repubblica.it <===CLICCA

Centinaia di migliaia di persone festeggiano a piazza Tahrir, al Cairo, dopo l'annuncio delle dimissioni del presidente. Dalla piazza, epicentro della protesta, si leva il coro ''il popolo ha abbattuto il regime!''

SI SPARANO GLI ULTIMI SUFFALORI X S.SILVIO


"Cu sette suffalori e na rutedda,.
a genti si ricugghìu a padda
du culu ci nisceru li butedda”.


Il direttore del Foglio. Giuliano Ferrara, ospite del TG1, edizione delle 20, attacca i giornalisti, le "lobby editoriali", Carlo De Benedetti e "i professoroni del PalaSharp" perchè "vogliono distruggere il presidente con mezzi extra-parlamentari ed extra-istituzionali".

clicca qui:
Ferrara "invade" il Tg1: sei minuti di intervento "Il Gruppo Espresso vuole abbattere il premier" - Repubblica.it

OSPEDALE CUTRONI ZODDA = CONTINUA AD ESSERE TRATTATO DA "CENERENTOLA"


IL PERSONALE MEDICO TENDE AD ESSERE SEMPRE MENO SUFFICIENTE.
ORA MANCANO GLI ANESTESISTI E LA SALA OPERATORIA RESTA BLOCCATA


E' opportuno dirlo: Idda è picca e a jatta s'addicca.
Ed è il caso dell'Ospedale "Cutroni Zodda" di Barcellona, per il quale la prospettiva di smantellamento completo, paventato dal "Comitato spontaneo", diventa sempre più verosimile se non addirittura concreta.
Nel tempo lentamente e con malevole pervicacia, da parte della Regione, non s'è fatto altro che sfrondareil nosocomio barcellonese dei suoi più importanti reparti e servizi e, assieme ad essi, ridurre progressivamente il personale e il numero dei letti.
Fino a giungere a quella che è l'attuale spiacevole situazione che sta facendo registrare un susseguirsi di pause operative scandalose, come quelle denunciate oggi dalla stampa.
Otto pazienti in lista d'attesa per intervento urologico, programmato per ieri, sarebbero praticamente rimasti bloccati in ulteriore attesa fino a data da destinarsi, perché, pur essendo disponibili sala operatoria e personale chirurgico, è venuta a mancare la presenza dei medici anestesisti.
Dei tre specialisti in organico, non ne sarebbe rimasto nemmeno uno, perchè uno è andato in pensione e gli altri due, per i quali è scaduto l'incarico, non sono stati ancora rimpiazzati.
C'è inoltre un'altra defaillance, determinata dal trasferimento del dirigente del reparto chirurgia - dott. Benedetto Bronzetti - il cui incarico quadriennale è scaduto a fine gennaio e, non essendo stato confermato, il bravo chirurgo è tornato ad operare al Papardo di Messina.
Con ovvia perdita non soiltanto di un responsabile capace, ma anche della possibilità di garantire continuità d'interventi, visto che per eventuali "operazioni chirurgiche" l'Ospedale Cutroni Zodda deve "contentarsi" di ritagli disponibili, grazie all'utilizzazione a scavalco del dirigente del vicino ospedale di Milazzo.
Analoga situazione difficile - però incancrenita - si registra al Pronto soccorso, dove la carenza di personale è divenuta ormai cronica: per usare un termine medico, che qui cade a fagiolo.
Da parte della direzione Asp Messina, si cerca di smentire il proposito d'affossare il Cutroni Zodda, assicurando - per bocca dello stesso direttore generale Giufftrida -che i contratti a tempo determinato per il personale venuto meno sono pronti sia per la chirurgia sia per il Pronto Soccorso. Saranno ufficalizzati nei prossimi giorni.

giovedì 10 febbraio 2011

IL COMITATO PRO CUTRONI ZODDA SUL PIEDE DI GUERRA


Se è fondato il timore, recentemente esternato dal Comitato territoriale pro Cutroni Zodda, secondo cui l'ospedale di Barcellona, cui fa riferimento un'area di oltre centomila utenti, per volontà della Regione dovrà praticamente perdere la sua naturale funzione, non resta altro che riconoscere che il Governatore Lombardo e il suo assessore alla Salute, Massimo Russo, valgono davvero tanto quanto finora l'hanno descritti le opposizioni.
Sarebbero, per dire il minimo, governanti che nell'espletare il loro compito istituzionale sanno usare solo due pesi e due misure.
E fare ciò, soprattutto se si tratta di sanità, è disdicevole, perchè tutti hanno diritto alla salute allo stesso modo e nella stessa misura.
Faccio questa premessa, a fronte di quanto è emerso in un recente incontro che, a Palazzo Longano, ha riunito i rappresentanti del Comitato di cui sopra, che, rivendicando i diritti della gente dell'intero distretto sanitario cui fa capofila il Comune di Barcellona, ancora una volta hanno espresso la necessità e la ferma volontà di insistere con accresciuta veemenza e organicità nell'azione di protesta, contro chi tali diritti intende violare.
Secondo il sindaco Candeloro Nania, l'assessore regionale Russo, il dirigente dell'ASP ME Giuffrida e il deputato Laccoto si sono sempre sottratti a interloquire con i sindaci» e adesso accade che «la rifunzionalizzazione del Cutroni Zodda prevista nel decreto si riduce di fatto nella trasformazione della struttura in un Pta (Presidio Territoriale d'Assistenza), che non sarà in grado di rispondere alle esigenze del territorio».
"Una soluzione che esclude ogni criterio di legittimità, razionalità e funzionalità - così si legge in un comunicato - giacché altri presidi che vengono invece mantenuti nella loro attuale operatività come quelli di Patti, Sant'Agata e Taormina sono sproporzionati rispetto alla domanda proveniente dal territorio. Mentre il P.O. di Milazzo per l'eccessivo ed insostenibile carico non riesce più a fronteggiare, nonostante il sacrificio costante di tutto il personale, i casi di emergenza/urgenza".

10 FEBBRAIO 2011. GIORNATA DEDICATA ALLE VITTIME DELLE FOIBE. L’FNS CHIEDE VERITA’ E GIUSTIZI

PER QUESTO E PER GLI ALTRI DELITTI CONTRO L’UMANITA’ COPERTI DAL NEGAZIONISMO ORGANIZZATO.

Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu “Sicilia Indipinnenti” (Fronte Nazionale Siciliano “Sicilia Indipendente”) aderiscono agli ideali umanitari e morali che hanno ispirato ed ispirano la giornata dedicata alle vittime delle foibe. Fra queste Vittime, - a lungo ignorate dalla Cultura Ufficiale, - non mancarono i Siciliani, residenti, per motivi di lavoro o di servizio militare, nelle aree geo-politiche più interessate.

L’FNS coglie l’occasione per condannare tutti i delitti contro l’Umanità, comunque motivati, comunque ideologizzati o storicizzati. E pretende verità, giustizia e la continuazione delle indagini sui responsabili, sui mandanti, sugli esecutori, tanto per le FOIBE che per le altre stragi.

Ovviamente, l’FNS chiede verità e giustizia – in particolare – per le vittime meridionali e siciliane delle stragi, delle violenze e dei genocidi, consumati a Sud del Tronto, nel tragico decennio che va dal 1860 al 1870. Ed anche successivamente. Questi delitti non possono e non devono essere ignoratiprescritti E neppure “coperti” dal "negazionismo imperante e bene organizzato.

Palermu, 9 frivaru 2011

IL SEGRETARIO POLITICO FNS

(Giuseppe SCIANO’)

mercoledì 9 febbraio 2011

LE BUONE INTENZIONI DI UN "ITALIANO"


COME NASCE QUOTIDIANAMENTE IL GIORNALE CHE LEGGEREMO L'INDOMANI


In questo video, ripreso oggi nella redazione del giornale "La Repubblica", si vede come si svolge la riunione di redazione del mattino: cioè come nasce il giornale che sarà letto domani. Gli interventi dei responsabili dei settori, i fatti del giorno e quant'altro potrà interessare il lettore danno vita all'incontro quotidiano con il direttore responsabile.
Cliccate perchè ne vale la pena:

TRAGEDIA ROMANA DEI PICCOLI ROM : GIUSTIFICATO ALLARME IN UNA NOTA DI SeL

......................................................................,,,,,,,,,,,,,Campo nomadi San Raineri di Messina


VILLAGGIO FATIMA: ARRIVA FINALMENTE LA SOLUZIONE ABITATIVA PER I ROM MESSINESI?

"Oggi Roma è in lutto per la tragica scomparsa di 4 bambini rom che hanno perso la vita nel rogo della baracca dei propri genitori, in un campetto provvisorio sulla via Appia.

Questa vicenda ha scosso tutto il paese e ha riportato all’attenzione generale la drammatica condizione della comunità rom italiana. A Messina l’Amministrazione Comunale coglie l’occasione per annunciare per l’ennesima volta il proprio piano per lo sgombero del campo rom di San Ranieri e la ricerca di una soluzione abitativa per le famiglie. E’ di ieri infatti, la notizia che entro il mese di marzo, stando alle parole dell’assessore all’integrazione Dario Caroniti e del sindaco Buzzanca, verranno affidati alle famiglie attualmente lì residenti alloggi provvisori messi a disposizione dal comune in via temporanea,in attesa del finanziamento da parte del Ministero della Solidarieta’ Sociale per la realizzazione degli alloggi definitivi in autocostruzione.

In verità di piani per il superamento della situazione di San Ranieri se ne sente parlare da più di un anno.

Sinistra Ecologia e Libertà, che insieme alle organizzazioni laiche e cattoliche che hanno dato vita alla rete di solidarietà col popolo rom, ha seguito questa vicenda con attenzione da quando nel febbraio del 2010 fu notificata la prima ordinanza di sgombero del campo, si aspetta che finalmente dalla politica degli annunci si passi alla politica dei fatti e si augura che l’Amministrazione Comunale stavolta si assuma fino in fondo le proprie responsabilità portando a compimento questo progetto senza ulteriori rallentamenti e senza cedere a pressioni da qualunque parte esse arrivino".

Giulia Zuccotti (Responsabile diritti civili e politiche per l’integrazione)

Maria Billè (Responsabile welfare state della segreteria provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà)

IMPROVVISO CONTROLLO AI CANTIERI DELLA VECCHIA STAZIONE DISPOSTO DAL PREFETTO PER INIZIATIVA DELLA Dda

FOTO: IL CANTIERE RECINTATO IN PIAZZA S.ANTONINO E LA VECCHIA STAZIONE
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Un'inattesa operazione di controllo sui lavori pubblici che si stanno eseguendo per la riqualificazione dell'area già occupata dalla dismessa linea ferrata, nel tratto compreso tra la vecchia stazione ed il quartiere San Francesco di Paola-Sant'Antonino, è stata eseguita nei rispettivi cantieri, al fine di accertare eventuali infiltrazioni malavitosi nella realizzazione del cosiddetrto "Contratto d'aria", in via di esecuzione.
Promosso dalla Procura distrettuale antimafia, il controllo è stato effettuato sulla base di un decreto firmato dal prefetto di Messina, che ha consentito ad un gruppo d'interforze ( composto da ufficiali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, funzionari della Polizia di Stato e della DIA, rappresentanti del Provveditorato alle opere pubbliche e dell'Ispettorato del Lavoro) di ispezionare, ieri, l'area dei lavori e svolgere accertamenti sull'impresa aggiudicataria dell'appalto, al fine di appurare l'eventuale esistenza di subappalti (di cui non sarebbe emersa l'esistenza) e quali imprese partecipino nell'affidamento di servizi e nella fornitura di materiali.

martedì 8 febbraio 2011

DON RAFFAELE ED IL POMODORINO DI PACHINO



Sulla vicenda del pomodorino di Pachino, che tanto polverone ha sollevato su innesco di "Bontà loro", si registra ancora qualche coda polemica, anche se in effetti la tempesta sembra essersi scatenata in un...bicchiere d'acqua.
Adesso c'è chi sapientemente interviene per spiegare cosa si dovrà fare per evitare che il gustoso ortaggio siciliano venga criminalmente sfruttato imponendone un prezzo esorbitante.
L'intervento - ovviamente a parole scritte nel suo blog - è fatto dal governatore della nostra bella Isola, il presidente Raffaele Lombardo.
Egli scrive che, per impedire che la criminalità organizzata faccia sentire il proprio peso sul costo del pomodorino occorre fare questo:

"Bisogna accorciare la filiera, organizzarsi ed evitare le intermediazioni. E lo dobbiamo fare. Abbiamo un’agricoltura massacrata da politiche agricole criminali fatte da parte di gente incompetente".

Quindi, sempre a dire del presidente:

"Si comincia a voltar pagina. La grande distribuzione deve garantirci una concorrenza leale non abbassando di punto in bianco i prezzi per far fuori il nostro prodotto".

Intanto:

"La legge ci può consentire che la grande distribuzione, piuttosto che far danno, sia un alleato del nostro prodotto. Bisogna rendere remunerativo l’allevamento così come la produzione dell’uva da mosto, dell’olio o del grano. E puntare sulla qualità e il controllo".

D'altronde:

"La politica agricola dell’assessore D’Antrassi, esperto di produzione e di commercializzazione, è questa. E la legge che faremo dovrà servire anche a questo".

Per cui:

"Se il produttore che si spacca la schiena a produrre pomodorino, attraverso il mercato agroalimentare o l’associazione con gli altri produttori e senza far passare il prodotto per dieci mani diverse, porta il prodotto direttamente al mercato allora non ci sarà più margine e spazio per le organizzazioni criminali che lucrano, lo tengono in ginocchio, lo sfruttano e lo distruggono anche sul piano dell’immagine e della credibilità sua e della nostra meravigliosa Sicilia".

Non ha spiegato però, il nostro Presidente, come farà il produttore a portare e distribuire nei mercati e supermercati lontani da casa il suo pomodorino. Forse con la "Lapa"?

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: PESTA E RIPESTA SI CONTINUA A PARLARE DELLA CHIUSURA DELL'OSPEDALE CUTRONI ZODDA


TIMORI E PROTESTE S'INTRECCIANO SUPPORTATI DA COMITATI
E SINGOLI SOSTENITORI DEL DIRITTO CIVICO ALLA SALUTE


In un precedente "post" ebbi a dire d'essere ormai stufo di scrivere sulla ormai nauseante emergenza rifiuti, e nonostante ciò, turandomi il naso, mi son trovato costretto a riparlarne.
La stessa sensazione di nausea stavolta mi par di provare, riascoltando lamentele, proteste, scongiuri da parte di comitati spontanei, sanitari, singoli consiglieri comunali e di qualche sindaco, per il timore - se non addirittura la certezza - timorosi che si stia tramando per la chiusura dell'Ospedale Cutroni Zodda di Barcellona Pozzo di Gotto.
Che finora si sia fatto di tutto e di peggio per sfrondare dei suoi rami migliori quest'albero della salute - tale è nato per essere l'ospedale Cutroni Zodda - nessuno può negarlo, ma che si abbia la sfrontatezza di tagliarlo alla radice, per preconcetto nei confronti degli operatori dell'ospedale e peggio ancora della città in cui sorge, vorrei stentare a crederlo.
Dico vorrei, per fare capire che l'animosità è possibile, in questa nostra società, così malamente politicizzata da mandare ormai a quel paese le reali esigenze del singolo cittadino, i meriti e i demeriti effettivi, da cui dovrebbe scaturire la giusta amministrazione dei servizi sociali.
Dicevo che s'è tanto parlato e anche protestato per il rischio che corre questo nostro ospedale:
ci sono stati su tale ormai annosa questione riunioni, creazione di comitati , occupazione simbolica dell'ospedale, assemblea pubblica all'aperto, corteo, persino una lettera di rimbrotto del capogruppo della maggioranza consiliare di Palazzo Longano, dott. Marte - da qualcuno giudicata ingiustamente un po' interessata - e nonostante tutte queste prodezze, la sordità delle autorità sanitarie regionale e provinciale duramente perdura.
Che vogliamo e dobbiamo fare o dire di più, a questo punto?
Preferisco chiudere il "pezzo", riproducendo l'accorata lettera del cardiologo Marte:

«Il ridimensionamento del presidio di Barcellona, che prelude alla chiusura, rappresenta l’epilogo di un lento processo ultra decennale di inarrestabile spoliazione – afferma Marte nel documento letto in consiglio e sottoscritto da numerosi consiglieri dei diversi schieramenti – Tale processo è avvenuto con il beneplacito o l’ignavia di tutti i politici, di estrazione eterogenea, che si sono alternati nell’amministrazione della città. Chiedo al sindaco Nania di convocare e quindi coinvolgere tutti i politici che a Barcellona hanno acquisito consensi. Mi riferisco segnatamente ai politici che hanno avuto un mandato europeo, nazionale, regionale, provinciale e locale. Per far ciò è necessario che il sindaco si spogli del suo colore politico – prosegue il capogruppo di An – e assuma un ruolo di assoluto super partes come si conviene al sindaco di una città. Questo è il momento dell’unione e non delle divisioni, è il momento del coinvolgimento e non delle polemiche. Le recenti forme di protesta poste in essere dal sindaco congiuntamente al comitato cittadino, ancorché a mio avviso tardive, devono essere fortificate da un coinvolgimento globale. Bisogna chiedere a tutti coloro che a Barcellona hanno raccolto consensi che cosa hanno fatto per la città e cosa intendono fare. (Gazzetta dl Sud 29/10/2010)

"SE NON ORA QUANDO?" ADESIONE VOLONTARIA ANCHE A BARCELLONA POZZO DI GOTTO



Anche Barcellona Pozzo di Gotto aderisce alla manifestazione in difesa della dignità delle donne "Se non ora quando?"

L'appuntamento, domenica 13 febbraio, è davanti al Tribunale alle ore 18.00, da dove partirà un corteo che raggiungerà piazza San Sebastiano.

lunedì 7 febbraio 2011

IL COMMISSARIO DEL CAS GUARDA - CON UN SOLO OCCHIO - A CIO' CHE ACCADE NELL'AUTOSTRADA MESSINA - PALERMO


La pericolosità dell'Autostrada 20 Messina-Palermo è ormai assodata: lo gridano ad alta voce i disastrosi incidenti registrati nel giro di un paio di mesi: da quello della famiglia sterminata (quattro vittime tra cui due bambine in tenera età) avvenuto presso lo svincolo di Castelbuono il 30 gennaio scorso, all'altro del 4 febbraio che, nella galleria Tindari, da troppo tempo trasformata in doppio senso di marcia, ha strappato la vita al 42enne Signorino Lenzo, di Capo d'Orlando e mandato all'ospedale il conduttore di un camion coinvolto nell'incidente.
Senza contare gli altri sinistri meno eclatanti e tuttavia inquietanti, come quelli ( ben otto in una mattinata) che nello scorso mese di dicembre hanno travolto una quindicina di persone mentre stavano recandosi al lavoro. Dopo questa drammatica cartolina illustrata, ci si attendeva che qualcuno dei responsabili del CAS (Consorzio Autostrade Siciliane) si facesse vivo per assicurare qualcosa di consolatorio e soprattutto riparatorio: per quanto concerne soprattutto la qualità della strada. Cosa che, invece, non è avvenuto.
O più precisamente è accaduto che il Commissario straordinario del Cas , arch. Calogero Beringheli, in una nota diramata tre giorni fa, ha annunciato che il prossimo 18 febbraio incontrerà il Dirigente della Sezione provinciale della Polizia Stradale dott. Sergio Iannello, “per affrontare le problematiche connesse ai sinistri nelle autostrade Messina Palermo e Messina Catania e, conseguentemente, individuare i possibili strumenti ed iniziative per ridurre i danneggiamenti patiti dagli utenti, alcuni dei quali sono però ritenuti sospetti”.
A giudizio del signor commissario del Cas, i sinistri in autostrada per la maggior parte sarebbero causati "dall'alta velocità e/o alla distrazione degli automobilisti che ritengono la tratta autostradale una pista facilmente percorribile ad alte velocità".
Ragion per cui bisognerebbe ammettere (sempre secondo i suoi parametri) che nulla ha a che vedere con gli incidenti il fatto che il fondo stradale è in condizioni inidonee e che persistono, dopo anni, gallerie chiuse con l'unica alternativa del ripiego al doppio senso, deviando il traffico in quelle parallele, lasciate però in condizioni di luce assolutamente scarse e quindi pericolose.

Figuriamoci se, con questo modo d'agire, si possa sperare in qualche intervento davvero efficacemente riparatorio....

IN "BONTA' LORO" MAURIZIO COSTANZO E ALESSANDRO DI PIETRO INNESCANO UNA POLEMICA SUL POMODORINO DI PACHINO E IL CASO APPRODA IN COMMISSIONE ANTIMAFIA


IN TV DI PIETRO DICE QUALCOSA CHE POI "MITICA"
IN UNA LETTERA CHIARIFICATRICE
(CLICCA SUL VIDEO)

In questi giorni, abbiamo sentito molto parlare del pomodorino di Pachino.
A dare stura al gran parlare è stato il talk show "Bontà loro" di Maurizio Costanzo, andato in onda giovedì su Raiuno.
Durante quella trasmissione, imbeccato dal condutttore, il giornalista Alessandro Di Pietro, che alla Rai dà consigli sugli alimenti e offre notizie sui mercati, ha invitato i consumatori a non comprare per un paio di giorni il pomodorino di Pachino perché la filiera troppo lunga sarebbe controllata dalla mafia.
Si diceva praticamente favorevole ad una specie di temporaneo boicottaggio degli acquirenti in segno di protesta.
La rimostranza in effetti c'è stata, ma non dalla parte del consumatore, bensì di qualche ministro, di polkitici e soprattutto di commercianti e di produttori del prezioso solanaceo siciliano.
Tanto che il Di Pietro - da non confondere col fondatore di Italia dei Valori - s'è sentito in diritto-dovere di replicare con una lettera inviata alla Stampa.
Nella quale scrive: "Ribadisco la mia totale e convinta solidarieta' ai produttori agricoli del pomodoro Pachino che nulla hanno a che fare con la criminalita' organizzata e in special modo verso quelli del pachino IGP la cui filiera produttiva non subisce alcuna interferenza sospetta. Nella puntata di "Bonta' loro" ho soltanto detto che se i contenuti delle affermazioni del Procuratore della Repubblica Pietro Grasso risultassero veri e fondati e se davvero il pomodoro pachino costa 11 volte di piu' a causa delle infiltrazioni mafiose sulla filiera, si dovrebbe fare simbolicamente e per un solo giorno lo sciopero del Pachino.
I ministri e tutti coloro che si sono sdegnati dovrebbero invece verificare se davvero la situazione è quella descritta dal Procuratore Grasso e provvedere eventualmente a ripulire il pachino da questi sospetti". E conclude dicendosi "pronto ad invitare in televisione tutti i protagonisti della vicenda per fare chiarezza e per promuovere ancor di piu' il pomodoro pachino come grande protagonista del made in Italy agroalimentare". Intanto, del caso, che tanto scalpore ha suscitato, quasi certamente si occuperà la Commissione antimafia.
L'ha prospettato l'esponente di Fli Fabio Granata asserendo, in una nota, che domani, martedì, chiederà al presidente Pisanu di aprire un'indagine sui fatti denunciati, per accertarne la esatta configurazione ed eventuali responsabilità.


UTILI IDIOTI: GENIA SEMPRE ATTUALE, CAPACE DI FARCI IL PEGGIORE MALE

Ricordo che quando ero ragazzo e cominciavo a fiutare un po' della vita politica di allora, sentivo spesso citare - riferito ovviamente agli avversari - il termine "utile idiota", che praticamente - nonostante le specifiche origini unilaterali - ciascun partito credeva di potere utilizzare a discapito degli altri.

Originariamente, nel gergo politico, il termine utile idiota veniva usato per descrivere simpatizzanti del sistema sovietico nei paesi occidentali, che, senza rendersene conto, erano dal governo sovietico tenuti in scarsa considerazione e sfruttati cinicamente.
Tale locuzione sarebbe stata inventata da Lenin e "introdotta" in Italia da Togliatti.
Lo stesso termine oggi è usato in senso più ampio, per descrivere qualcuno ritenuto manipolato da un movimento politico, un gruppo terroristico, un potere economico che non hanno più niente a che vedere con l'ormai inesistente Unione Sovietica.

"Negli Stati Uniti -
si legge in Wikipedia - il termine è usato a volte in senso peggiorativo, implicando che una persona è ignorante e dunque facilmente manipolata (resa 'utile') per favorire cause che sono contro gli stessi interessi della persona, o anche quello che considererebbe un bene maggiore, se fosse meglio educata.
Il termine è usato anche da anarchici e altri gruppi radicali per descrivere gruppi ed individui la cui ideologia è ritenuta essere troppo deferente verso un governo o un movimento politico autoritario".

A partire dal 14 dicembre 2010 l'espressione utile idiota va indirizzata, secondo voi, a chi?
Riflettiamoci sopra e analizziamo: " Chi sta consentendo, nel Paese, il penoso trascinarsi di una politica logorata e logorante che, non solo ha spaccato la Nazione in due, ma anche e soprattutto l'ha svuotata del senso morale della vita?
Diamoci una risposta!
Che sia, però, ponderata chiara e sincera: per evitare di prendere la parte dell'utile idiota.

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barcellona pg, messina, Italy
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