sabato 15 settembre 2007

LA PULCE NELL'ORECCHIO




Esiste il fenomeno dell’assenteismo negli uffici del nostro Comune? Una domanda difficile, alla quale solo il capo dell’Amministrazione di Palazzo Longano potrebbe rispondere: ovviamente dopo avere esperito un’accurata indagine sulla frequenza delle richieste di congedo del personale e sulle singole giustificazioni.
La pulce nell’orecchio sulla possibilità di un fenomeno del genere, è stata messa al consigliere di Forza Italia Salvatore Imbesi, dall’esito di una inchiesta giornalistica, secondo cui uno degli uffici di Palazzo Longano – esattamente l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate del Comune - occuperebbe il secondo posto nella graduatoria delle assenze del personale per malattia.
Il doppio condizionale, in questo caso, sarebbe stato d’obbligo, visto che per potere offrire una notizia del genere, un giornale non può esimersi dal fare una ricerca accurata, documentandola minuziosamente, senza tuttavia violare il diritto di “privacy” del singolo cittadino.
Comunque, visto che il tarlo del sospetto è entrato nell’animo dell’attento consigliere forzista, questi ha fatto bene a interrogare il sindaco Candeloro Nania, per farsi dire se la notizia risponde al vero e se è possibile avere un quadro reale della situazione.
Pur riconoscendo le difficoltà organizzative in ordine alla gestione del personale, Salvatore Imbesi avanza richiesta di un paio di dettagliate informazioni: 1) il numero dei dipendenti assenti per malattia, nel periodo estivo, e quello dei giorni fruiti; 2) il numero di visite fiscali effettuate nello steso periodo e quanti dipendenti sono stati trovati al controllo medico.
Inoltre il consigliere di Fi vorrebbe conoscere la pianificazione delle ferie in ogni settore (se esiste) e l’eventuale piano di recupero dei rientri pomeridiani, sospesi nei due mesi estivi di luglio ed agosto.
Tutto questo vorrebbe appurare il solerte consigliere e lo fa, non per polemizzare con l’amministrazione, essendo il suo gruppo parte della maggioranza con ben due propri rappresentanti in seno alla Giunta, ma ovviamente per un giustificabile desiderio di trasparenza e di efficienza operativa in seno agli uffici del Comune.

Fra’ Galdino

venerdì 14 settembre 2007

CONSIGLIO VERSO LO SCIOGLIMENTO


Il titolo non allarmi gli attuali trenta consiglieri comunali di Palazzo Longano. Lo scioglimento si riferisce ad un altro consiglio, sempre di Palazzo Longano, ma ancora composto da quaranta consiglieri. Quindi lo scioglimento non interessa l'attuale assemblea e, guarda caso, neppure quella della legislatura immediatamente precedente a quella in corso.
Riprendendo l'argomento trattato la settimana scorsa (vedi post di venerdì 07.09.2007), riporto di sana pianta quanto scrissi , sul Giornale di Sicilia, il venerdì 29 ottobre 1993 , sulla grave situazione politica creatasi a Palazzo Longano, con la crisi apertasi , il 3 agosto, con le dimissioni dell'ultima giunta retta dal senatore Carmelo Santalco.
"Il consiglio comunale di Barcellona, esordii allora, ha i piedi nella fossa. Il due novembre, a mezzanotte, scadrà il termine dei 60 giorni stabiliti dalla legge per la soluzione della crisi, e alla ventiquattresima ora del giorno dei defunti, i quaranta consiglieri di Palazzo Longano decadranno irrimediabilmente, per dare posto ad un commissario regionale in attesa di nuove elezioni amministrative. Sulla crisi che sta per avere un così squallido esito, sembra essere caduto un macigno. Gli stessi consiglieri d'opposizione, che in un primo momento s'erano pronunciati contro lo scioglimento, adesso tacciono. Sembrano frastornati dalla portata dell'evento che, per Barcellona, è senza precedenti ed ha un aspro sapore di condanna per l'intera classe politica barcellonese".
Ma ecco che, in questo vuoto, improvvisa s'alza la voce di un deputato missino.
Mimmo Nania, che allora non era senatore pur avendo già la barba, interviene per annunciare che "dietro questa crisi c'è una gran voglia di nuovo".
Evidentemente assaporava anzitempo ciò che sarebbe avvenuto una decina d'anni dopo.
Ma riprendiamo il filo: "La crisi è da intendersi - dice infatti Nania - come un'opportunità da cogliere, per interrompere la pregiudizievole continuità con il passato: un momento, quindi, cui bisogna assegnare una valenza e delle soluzioni politiche, capaci di ridare vita alla nostra cittadina,
dopo le nove di sera".
Questa speranza chissà se s'è attuata, con il successivo avvento dei più recenti amministratori. Giudichi il Barcellonese di oggi.
"L'onorevole Nania , dopo avere sottolineato che "le uniche preclusioni, volute dalla destra, si pongono solo nei confronti di chi ha impresso l'impronta del vecchio - il riferimento era alla conduzione santalchiana - nella nuova era che già è iniziata devono mettersi insieme tutte le forze presenti nel sociale, le energie del volontariato e di quanti hanno a cuore, con profondo spirito di solidarietà l'avvenire di Barcellona e dei Barcellonesi".
Il futuro senatore concludeva il suo miratissimo intervento, sostenendo che quella crisi costituiva "un puro e semplice accidente nella più vasta crisi sociale, culturale ed economica che ormai, da troppo tempo, sconvolge Barcellona". Parole, soprattuto queste ultime, che ancora riecheggiano con grande attualità nei confronti della vita sociale, culturale ed economica della nostra città.
E qui mi sembra di vedere un sorrisetto sulla bocca dell'autore del Gattopardo.
Franceco Cilona

giovedì 13 settembre 2007

OLE' CI SI INTERROGA SUL TRAFFICO
























EMERGENZA SU TUTTA LA RETE VIARIA INTERNA


E’ già dal mese di maggio che, da questo “blog”, insistiamo perché la vigilanza ed il controllo lungo le principali arterie interne della città venissero meglio regolati, in considerazione del l’ormai intollerabile caos circolatorio.
Più di una volta abbiamo fatto rimarcare l’esigenza di disporre la presenza fisica di vigili urbani ai due semafori, dove gli incroci , a causa di diversi fattori, non ultima la breve distanza dell’uno dall’altro, risultano quasi sempre intasati.
Non sono inoltre mancate segnalazioni sulle notevoli difficoltà che s’incontrano nel percorrere quel budello di strada che collega piazza Stazione Vecchia con la via Umberto e via Ugo di Sant’Onofrio ( quello che chiamammo il passo caudino).
Altre indicazioni sono state date in riferimento alla pericolosità del traffico agli incroci sulla via San Giovanni Bosco ( la copertura del torrente Longano, per intenderci), documentando tutto con fotografie riscontrabili nei diversi “post”di Barcellonablog.. E così via di seguito.
Ebbene, dopo tanta preoccupazione espressa, che cosa di concreto s’è fatto da parte dell’assessore alla polizia urbana per lenirla ?
Qualche piccolo provvisorio spostamento di vigilanza, con l’ausilio di qualche nuovo vigile o vigilessa, delle fugaci apparizioni di qualcuno di questi/e al quadrivio semaforato di via Marconi con la via Roma, nessun segnale di programmazione per l’eliminazione dello sconcio “caudino”. Adesso giunge notizia che, il consigliere Angelino Pino, di Forza Italia, ha preso penna e carta (o la tastiera del computer, non lo so) e ha scritto una interrogazione al sindaco Candeloro Nania, per interpellarlo se accoglierà la richiesta d’interventi “urgenti e mirati”, atti a porre rimedio alla grave situazione del traffico cittadino...
”Con la riapertura delle scuole – scrive Pino - e il rientro in città dei residenti che nel periodo estivo dimorano altrove si ripropone (noi diremmo che si aggrava ulteriormente , ndr) il problema della circolazione stradale”.
Di conseguenza, com’è logico faccia una persona di buon senso, il Forzista reclama l’adozione di provvedimenti, particolarmente in corrispondenza degli incroci sulla copertura del Longano, un aumento della vigilanza nelle ore di punta e specificatamente dalle 12,30 alle 14 in concomitanza con l’uscita dei ragazzi dalle scuole, e dalle 17,30 alle 20.
Il consigliere Pino ricorda inoltre l’opportunità di garantire la presenza di almeno un vigile urbano davanti ai plessi scolastici, ovviamente nelle ore di entrata e di uscita degli alunni.
E qui, casca l’asino.
Se si dovesse provvedere alla “copertura” per tutti i plessi e plessuncoli ( il liceo scientifico ne ha mezza dozzina sparsi in edifici privati!!!), sicuramente non basterebbero tutti i vigili a disposizione, compresi quelli chiusi negli uffici.
Comunque è sempre bene che qualcuno ne parli. Male sarebbe se non venisse ascoltato da chi di competenza.

Fra' Galdino

mercoledì 12 settembre 2007

COMINCIA LA SCUOLA E LA SPESA PESA



Ancora qualche giorno e le vacanze scolastiche saranno terminate.
Le scuole, di ogni ordine e grado, il 18 settembre apriranno i battenti e già i genitori degli studenti hanno dovuto mettere mano al portafoglio per far fronte all'acquisto dei libri e degli altri non pochi strumenti scolastici, che appesantiranno gli zaini dei ragazzi.
Per non poche famiglie, questo, è un frangente particolarmente difficile. Soprattutto per chi ha più figli a scuola e nello stesso tempo ha scarse possibilità economiche.
E nella nostra città di questi casi ce ne sono parecchi. E non solo apparenti.
Per quanto concerne il problema dei libri, esso non è particolarmente gravoso per le famiglie che hanno soltanto bambini che frequentano le scuole elementari, essendo per loro garantiti i libri di testo gratuiti.
Ma per il resto della scuola dell'obbligo, che ormai s'estenderà fino al diciottesimo anno d'età dello studente, la situazione diventa estremamente problematica, per diversi motivi.
Ne indicherò tre:
1) Per l'acquisto dei libri di testo esiste soltanto un modesto contributo del Comune che, quest'anno, eroga 61 euro per alunno frequentante la prima media inferiore, 41 euro "ad personam" per la seconda e terza media. Questo, senza differenza di censo e di età;
2) Anche quest'anno, parecchi libri di testo usati negli anni precedenti risultano cambiati, cosicché è difficile che un alunno possa fruire dei libri già usati da un proprio fratello o presi dalla bancarella dell'usato;
3)Non sono soltanto i libri di testo ad appesantire la spesa, in quanto c'è tutto un apparato complementare di strumenti di lavoro ed altri aggeggi pronti ad aggravare la portata dello zaino posto in groppa al ragazzo.
Per quanto concerne il primo punto, c'è da rimarcare che i 61 e i 41 euro elemosinati dal Comune, per il fruitore benestante possono costituire un "superfluo regalino" con cui pagare una ricarica al telefonino del figlio, mentre per la famiglia indigente e con a carico più figli sarà una goccia utile, che si perde però nel mare di necessità in cui essa naviga.
Da parte sua, l'Amministrazione Comunale si giustifica, sostenendo che i fondi disponibili non consentono di dare di più. E se la quota singola risulta modesta, ciò non dipende da cattiva volontà, ma dalla necessità di fare giungere il buono libri a tutte le famiglie, indipendentemente dal reddito.
Probabilmente questo potrebbe essere un diritto sancito dalla Costituzione, tuttavia è nostro modesto parere che sarebbe più opportuno fare qualche piccola "discriminazione". Non certamente nel senso di privilegiare coi soliti favoritismi, ma distribuendo i contributi, in base a un parametro che tenga conto della situazione familiare (con punteggio inversamente proporzionale al reddito) e del merito scolastico del singolo alunno fruitore del "buono" (punteggio direttamente proporzionale al merito).
Questo, ovviamente, se la legge attuale lo consente.
FRANCESCO CILONA

martedì 11 settembre 2007

VISITA ALL'OPG


nelle foto: i deputati Lumia e Calanna

C’è stata ieri una visita straordinaria nell’Opg “Madia” di Barcellona. Due deputati del centro sinistra, i diessini Giuseppe Lumia e Francesco Calanna, accompagnati da don Pippo Insana, cappellano dell’istituto e reggitore della Casa di Solidarietà e Accoglienza per gli ex ricoverati, hanno incontrato il direttore dell’Ospedale , dott. Nunziante Rosania, che li ha guidati in un'escursione nei vari reparti, dov'è stato
possibile evidenziare le condizioni in cui vivono i degenti. Per l’occasione , Padre Pippo ha ribadito la sua tesi, secondo cui gli ospedali psichiatrici giudiziari hanno ormai fatto il loro tempo, e sarebbe giunta l’ora di essere accantonati. Il loro superamento, tra l’altro supportato da sentenze della Corte Costituzionale, dovrebbe essere concretizzato mediante il potenziamento dei Dipartimenti di Salute Mentale e l’affidamento alle loro cure dei malati di mente in atto ricoverati negli Opg.
Ovviamente – anche se questo don Insana non l’ha detto esplicitamente – sarebbe opportuno istituzionalizzare, moltiplicare e sostenere le Case di Solidarietà, come quella da lui fondata.
Per l’occasione è stato fatto notare, ai due deputati, che attualmente c’è un sovraccarico di ricoveri, che, per quanto si operi assiduamente e con terapie adeguate, rende tuttavia oberante il lavoro del personale, la cui eccellente dedizione resta come sempre indiscutibile.
I due deputati hanno promesso il loro impegno, perchè attraverso la Regione e lo Stato si venga incontro alle esigenze dei malati mentali ricoverati in Opg e si metta mano all'attuazione di progetti alternativi alla vigente situazione.
La visita dei due deputati, sicuramente programmata prima, in tempi non sospetti, ha tuttavia fatto storcere il muso agli avversari politici, che hanno avanzato il dubbio che possa essere stata dettata dall'incoffessata esigenza di accrescere la visibilità, anche nella nostra città, di Lumia, fresco di candidatura alla segreteria regionale, in concorrenza col sindaco di Messina Genovese, nelle primarie del Partito Democratico, di cui il deputato Francesco Calanna è partecipe attivo.

PS:un'indiscrezione dell'ultimo momento, riferita nel telegiornale regionale rai delle 14, informa che il deputato Beppe Lumia avrebbe manifestato l'intenzione di ritirare la propria candidatura alla segreteria regionale del costituendo Partito Democratico. Ovviamente, tutto ciò indipendentemente dai mugugni dell'opposizione sopra segnalati.

In serata l'indiscrezione è diventata notizia sicura: il vicecommissario antimafia, dopo essersi sentito con Walter Veltroni, ha preso la determinazione di rinunciare alla candidatura e ha annunciato ufficialmente tale decisione. Ha dichiarato di averlo fatto per rafforzare lo spirito unitario, indispensabile alla buona riuscita dell'importante operazione costruttiva del nuovo partito democratico. Secondo nuove indiscrezioni, la rinuncia di Beppe Lumia verrebbe compensata con la prospettiva di altra importante carica in seno al PD siciliano, presumibilmente quella di presidente regionale.

Fra’ Galdino

lunedì 10 settembre 2007

CI HANNO MANDATO A QUEL PAESE, CHE VERGOGNA!


"Se hai la febbre, non dare la colpa al termometro".
Questo antico detto, l'ha rispolverato ieri il ministro Bersani, riflettendo sugli esiti della manifestazione organizzata da Grillo.
Diversi altri politici, invece hanno criticato aspramente il V.Day, agitando lo spettro del qualunquismo, che non farebbe altro che gettare "discredito sulla politica", come chiaramente ha mostrato di temere la pur "bonista" Rosy Bindi.
In effetti, però, la protesta inscenata in tante città d'Italia, su spinta di un semplice comico barbuto, è stata massiccia e molto più energica degli ormai scoloriti girotondi organizzati dal regista, anche lui barbuto, Nanni Moretti..
Alla preoccupazione di Rosy si è accompagnato lo sdegno di Casini, che, per avere qualche dimostrante gridato, fuori le righe, uno sconveniente slogan, ha sbraitato contro l'intera manifestazione, per la quale non resterebbe altro che vergognarci tutti.
In maniera diversa, assieme a Bersani, la pensano Pecoraro Scanio, Vannino Chiti, Cesare Salvi, Franco Monaco, Antonio Di Pietro. Un po' tutti costoro hanno convenuto che " bisogna riflettere sulla natura e sulla portata della manifestazione, guai a mettere la testa sotto la sabbia, come lo struzzo, o fingere di scandalizzarsi".
Ad essere fra coloro che hanno trattato con disprezzo il V.Day, non manca l'Umbertone, quello dei fucili e della bandiera "stuiaculo", che di fronte a manifestazioni più grossolane di questa, in effetti, non s'era mai scandalizzato e addirittura diverse ne aveva sponsorizzato. Ma per fare questo, un motivo l'ha avuto: i "grillini" l'avevano messo al bando, includendolo nella lista dei "rei" da non eleggere.
Insomma, anche in questa occasione, il parere dei politici si è spaccato, dando al cittadino l'impressione di sempre: che i nostri "beniamini" quasi sempre sono discordi, anche quando c'è tanta gente che li manda a quel paese.
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