sabato 1 ottobre 2011

ATTENTI ALL'OLEANDRO, PUO' ESSERE PERICOLOSO


In questa nostra amata terra può accadere anche questo: che si finisca in tribunale per avere spezzato un rametto d'oleandro e raccolto qualche qualche fiore da portare alla fidanzata.
Mentre capita - d'altra parte e non raramente - che si spolpi l'Italia e si trovi custodia... in parlamento.
La disavventura del rametto la sta vivendo un immigrato etiope, in regola per lavoro e soggiorno, il quale nella scorsa estate, mentre in una via romana stava attendendo il bus, ebbe l'infelice idea di cogliere da un oleandro dei fiori e, nel farlo, ruppe qualche ramoscello.
Notato da due agenti venne denunciato e di conseguenza sottoposto ad indagine. Atto questo che di norma prelude ad una richiesta di rinvio a giudizio.
Ora l'incauto immigrato potrebbe rischiare una pena per danneggiamento aggravato.
Forse non s'era reso conto che l'oleandro è una pianta bellissima, ma...velenosa

ANCORA UNA VISITA DELLA COMMISSIONE D'INCHIESTA ALL'OPG DI BARCELLONA CON ESITI POSITIVI SU OGNI PUNTO DI VISTA


CARCERI: SU OPG DA SENATO PASSO STORICO PER CHIUSURA

Nei giorni scorsi il Senato ha detto "sì" alla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg). La risoluzione approvata con voto compatto bipartisan costituisce il primo passo per una riforma del sistema della detenzione psichiatrica che, in tempi ancora da definire, porterà alla chiusura degli Opg. Il voto, che ha significato epocale, è conseguente alle diverse indagini effettuate nella scorsa estate dalla Commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, presideuta dal sen Ignazio Marino, che hanno messoi a nudo una situazione ai limiti della dignità umana e del degrado. A chiedere a gran voce la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari è anche il Comitato Stop Opg, che commenta così il voto del Senato: "E' una nuova tappa del faticoso percorso per abolire definitivamente gli Opg, ma il traguardo non è stato certo raggiunto. La risoluzione impegna il Governo a compiere alcuni atti verso gli Opg, che sono però dichiaratamente transitori, in attesa della loro chiusura definitiva".

"Con il voto del Senato della Repubblica - scrive il senatore del PD Ignazio Marino sul suo sito FB - si fa un passo storico verso la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari".

"La Commissione d'inchiesta - spiega il presidente Marino - ha ottenuto un impegno ufficiale da parte del Governo sulla chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari,da sostituire con strutture interamente sanitarie. Si dice in sostanza un no netto ai manicomi criminali che vanno estirpati dal territorio in favore di un sistema di cure davvero degno di questo nome per i 1.500 internati nei sei OPG italiani. Il Senato ha infatti approvato all'unanimità una risoluzione proposta dalla Commissione che impegna il Governo a una riforma del sistema della detenzione psichiatrica negli Ospedali psichiatrici giudiziari e alla loro chiusura".

"Questo voto - aggiunge il senatore - riconosce ufficialmente il lavoro svolto dalla Commissione d'inchiea, dai sopralluoghi a sorpresa fino ai provvedimenti di sequestro di parte degli OPG di Montelupo Fiorentino e Barcellona Pozzo di Gotto. La detenzione psichiatrica si e' rivelata un territorio senza certezze e dignita' di cure per questi malati, spesso vittime di contenzione e di un degrado indegno anche di un paese appena appena civile, come ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La Commissione ha individuato un percorso condiviso: questo voto responsabilizza tutti gli enti coinvolti, dallo Stato alle Regioni. Nessuno potrà più dire "io non sapevo" o "io non posso", perché queste 1.500 persone, internate nelle sei strutture italiane, sono una responsabilità di tutti. Vi sono certamente uomini che hanno compiuto crimini efferati: però, pur avendo aggredito o ucciso, devono essere curati e hanno il diritto di vivere in un ambiente pulito e dignitoso. Altri, quasi 400, non sono pericolosi e avrebbero avuto da tempo il diritto di uscire. Con l'intervento della Commissione, molti di loro hanno varcato la soglia degli OPG, ma altri sono ancora lì ad ingrossare le fila dei cosiddetti “ergastoli bianchi”, persone che a causa delle “proroghe” rischiano di non uscire mai. Una prassi di sistematica lesione di due diritti fondamentali, il diritto alla libertà e il diritto alla salute, che non ha, né può avere, fondamento giuridico, dal momento che nessuna persona che non sia pericolosa per la società può essere privata della libertà personale".

L'importante comunicato assume rilievo locale, nel momento in cui - come è avvenuto ieri a Barcellona - la commissione d'inchiesta parlamentare, presieduta da Marino, ha effettuato la sua terza ispezione nell'opg "Vittorio Madia", per controllare assieme ad un gruppo di carabiniieri del Nas se siano stati avviati i lavori per la messa in regola di alcuni reparti e delle strutture per la sicurezza, da eseguire sulla base degli impegni assunti in precedenza. La verifica ha dato risultati positivi ed ugualmente soddisfacente è stato l'approccio della Commissione con il direttore dell'Istituto, Nunziante Rosania, in ordine alla necessità di reperire i fondi necessari per le ristrutturazioni e soprattutto sull'urgenza di accelelerare l'epocale trasformazione degli esistenti OPG in normali strutture sanitarie.

Fra Galdino

venerdì 30 settembre 2011

UN SINDACO COSI VALE DAVVERO LA PENA POTERLO AVERE

E' IL SINDACO DI CATENANUOVA ALDO UBALDO BIONDI CHE LA VINCE PER UN PUNTO A CETTO LA QUALUNQUE.

Bisogna ascoltare il discorso che ha fatto in piazza dopo il concerto di Povia, dove con impeto da Cetto Laqualunque riscalda la platea e grida a squarciagola a favore delle feste e contro la droga e l'alcol. Stuzzicato dal cantante divertito, il sindaco Biondi chiude la sua filippica col tipico "evviva" di Cetto la qualunque,

NOVE "PALADINI" SPIEGANO AL CARDINALE BAGNASCO QUAL E' L'ESATTO SIGNIFICATO DEL SUO MONITO


LO FANNO IN UNA "LETTERA APERTA" PUBBLICATA SU L'AVVENIRE


Le bacchettate recenti di Monsignor Bagnasco, che pure un bambino capirebbe a chi venivano indirizzate, devono avere sorpreso soltanto gl'ignari, o meglio coloro che gradiscono che di certe vergogne non si faccia parola.
Del monito del Cardinale, s'è fatto un gran parlare, e ciò ovviamente non è piaciuto ad una parte che per farsene scudo ha subito parlato di strumentalizzazione mediatica.
Da qui, al fine di esorcizzare la speculazione politica, dev'essere nata l'esigenza di una lettera al numero uno della Cei.
A sottoscriverla sono stati Raffaele Calabrò, Roberto Formigoni, Maurizio Gasparri, Maurizio Lupi, Alfredo Mantovano, Mario Mauro, Gaetano Quagliariello, Eugenia Roccella e Maurizio Sacconi.
Nomi noti che non ci vuol molto a capire di quale schieramento facciano parte.
Gli autori della lettera, che viene pubblicata su l'Avvenire, premettono di rendersi conto "che alcuni comportamenti personali, pur mai esibiti, ma diventati clamorosamente pubblici grazie a un'intrusione violenta nel privato, sono sottoposti al giudizio pubblico" e che d'altronde "la Chiesa non può esimersi dal giudicare, e naturalmente lo fa secondo la dottrina e la morale cristiana".
Addentrandosi, i nove pidiellini cercano di "far capire" al cardinale Bagnasco qual è la finalità del suo stesso monito, chiarendo "che quando la Chiesa parla di 'comportamenti licenziosi e relazioni improprie', di 'pansessualismo' e relativismo etico, il suo invito va accolto considerandone il significato e il valore a tutto tondo".
Per cui " non è possibile accettare che siano gli alfieri del laicismo piu' sprezzante, chi abitualmente dileggia la morale sessuale cattolica e vorrebbe una Chiesa muta e intimidita, a plaudire oggi alle parole dei vescovi italiani, utilizzate strumentalmente e applicate in modo unilaterale, con esclusivo riferimento al presidente del Consiglio''.
E con sprezzante crescendo i nove paladini concludono:
''Non accettiamo quindi che giudizi violenti e definitivi vengano da altre cattedre che si sono sempre contraddistinte per il doppio peso con cui hanno giudicato e continuano a giudicare la Chiesa a seconda della convenienza politica".

giovedì 29 settembre 2011

MASSIMO RUSSO RESTA IN SELLA E IL CAVALLO DEL CUTRONI ZODDA MUORE DI FAME



Fallita la mozione di censura, presentata da Pdl e Pid nei confronti dell'assessore alla Salute Massimo Russo, il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, canta vittoria nel suo blog e, facendo riferimento all'eccessivo costo del sistema sanitario, determinato da disfunzioni, sperperi e inefficienze, si dice soddisfatto del risultato che, in tre anni di terapia d'urto, ha consentito di risalire la china e di conquistare "riconoscimenti non solo in sede nazionale ma sopattutto una riqualificazione che i cittadini e gli operatori sanitari cominciano ad apprezzare".

Che l'essere riuscito a mantenere in sella un assessore da lui prediletto gli faccia cantare, politicamente, vittoria è un dato di fatto, ma non è tale da esaltare in tutto e per tutto l'operato del suo governo che nel delicato campo della sanità, per rimettere in sesto le finanze, ha operato, procedendo alla cieca, con tagli orizzontali spesso indifferenti alle reali esigenze del territorio.
E se discriminanti ci sono state, in queste restrizioni, non hanno certamente avuto motivazioni convincenti.
Esempio macroscopico dell'errato modo di procedere potrebbe essere quello evidentissimo dell'iniqua spogliazione, lenta ma inesorabile, che si sta perpetrando a danno del nuovo Cutroni-Zodda.
Il quale invece di essere completato strutturalmente - c'è infatti ancora una sua parte rimasta allo stato rustico - si sta tentando di demolire sul piano funzionale, con il deleterio effetto di ingolfare, fino all'inverosimile, strutture di altri centri mediante convogliamenti irrazionali di reparti e posti letto, tolti appunto al nosocomio di Barcellona.


AEROPORTO DEL MELA: DOPO IL SONNO LA SVEGLIA


SFUMATO L'AEROPORTO DELLO STRETTO, SI TORNA AL PROGETTO DELL'AEROPORTO DELLA PIANA

La provincia in genere - che a ragion veduta ha più di un motivo per essere eliminata - ogni tanto s'incipria per apparire accettabile. L'incipriata recente della Provincia nostra si chiama aeroporto del Mela, e serve per nascondere le rughe solcate dal dispiacere d'avere dovuto abbandonare l'idea dell'aeroporto dello Stretto. Fallita l'opzione preferita, che aveva fatto escludere l'opportunità di provvedere ad uno scalo tutto messinese, adesso l'attuale presidente Nanni Ricevuto - non so se obtorto collo - ripiega su un progetto che la sua amministrazione aveva scartato, con ovvio rincrescimento per il presidente di quella che l'aveva preceduta: il dott.Leonardi, che dell'aeroporto del Mela s'era mostrato paladino e fatto nominare presidente. Adesso, quindi, si torna a parlare di un aeroporto da realizzare nella piana tra Milazzo e Barcellona, facendo uscire dal sonno la societa ad hoc - Società Aeroporto del Mela - e giungendo al punto che domani, venerdì 30 settembre, potrà essere presentato , a Palazzo dei Leoni, dal presidente Nanni Ricevuto, già bello e pronto, il nuovo Statuto SAM srl, redatto dai legali della Provincia in collaborazione con i Comitati territoriali ed i sindaci dei Comuni aderenti all'idea.

mercoledì 28 settembre 2011

GLI IMPRENDITORI CONTESTANO IL MINISTRO MATTEOLI, ALL'APERTURA DEL MEETING DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI


Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli è stato duramente contestato durante l’assemblea dell’associazione dei costruttori edili.
E’ successo stamani quando è intervenuto al tradizionale meeting annuale dell’Ance.
Al momento di salire sul palco per il discorso sugli interventi e le misure messe in atto dal governo per le infrastrutture, dalla gradinata occupata dagli imprenditori si sono levati dapprima commenti ironici, poi fischi e urla specie da parte dei giovani del settore edile. “Vergogna, basta, andate via, state facendo fallire le imprese” hanno gridato i contestatori, che poi hanno invitato i presenti ad abbandonare l’aula.
Tra l'altro si rimproverava al ministro che stesse leggendo un discorso preparato da altri, che non avrebbe neppure controllato preventivamente.
Matteoli, apparentemente, non se l'è presa, e scusandosi col fatto che c'è la crisi e i fondi scarseggiano, ha fatto capire che ormai a queste reazioni bisogna farci il callo.
Basterà questo "callo" per fare da scudo allorché Siciliani e Calabresi reagiranno al prevedibile crollo del (progetto) ponte sullo stretto?

BARCELLONA POZZO DI GOTTO:LA PATATA BOLLENTE DEL TORMENTATO PIANO REGOLATORE E' ORA NELLE MANI DEL CONSIGLIO COMUNALE


Non ci voleva tanto per capire che il piano regolatore generale della città fosse la classica patata bollente .
Trentacinque anni son passati da quando l'amministrazione pro tempore affidò il compito di redarlo allo staff tecnico diretto dall'insigne architetto prof. Giuseppe Gangemi e sembra che siano trascorsi inutilmente, tra un susseguirsi di traversie.
Ho detto altre volte che troppe frenate, troppe dimenticanze, troppi rinculi hanno segnato e continuano a segnare l'iter della sua redazione, tanto da renderlo più tortuoso del complicato percorso del gioco dell'oca.
Ultimamente la patata bollente sembra abbia fatto la fine dello stoppino acceso che si passa di mano in mano - a scanso di responsabilità - fino ad arrivare a spegnersi bruciando le dita del meno fortunato.
E in questo caso la vacillante fiamma dello stoppino finisce, grazie alla torturata firma dell'unico funzionario tecnico rimasto in campo, in seno al consiglio comunale, affinchè questo - a quasi cinque anni dall'approvazione da esso stesso deliberata - prenda atto del suo stesso operato.
Perché, già, in tutto il tempo decorso dalla deliberazione consiliare, non s'era riuscito a risolvere il problemino della firma burocratica del responsabile di settore per fare chiudere un cerchio che, allargatosi all'inverosimile, stava rischiando e probabilmente continua a rischiare il fallimento di un lavorio tormentato ed eterno; con particolare perdita della validità dl un famigerato piano dei vincoli, che non essendo stato finora reso operante ha presumibilmente favorito casi abusivi.
E' quell'indigeribile piano dei vincoli che a ben donde, sin dalla sua redazione, s'è potuto considerare talmente artefatto da provocare miriadi di ricorsi: tuttavia quasi tutti respinti, nonostante le giuste motivazioni di molti ricorrenti.

G.D.S - Il Piano regolatore torna in Consiglio

G.D.S. Presa d'atto del Prg, il capo dell' Utc firmi...

martedì 27 settembre 2011

MA LE GAMBE, MA LE GAMBE....

RICORDATE QUESTA CANZONE?
E' VECCHIA MA SEMPRE BELLA....


Saran belli gli occhi neri,
saran belli gli occhi blu,
ma le gambe, ma le gambe
a me piacciono di più.
Saran belli gli occhi azzurri
e il nasino un pò all'insù,
ma le gambe, ma le gambe
sono belle ancor di più.

Meraviglia della natura: in un pacco di carote ho trovato due paia di gambe: pur sapendo che fanno bene agli occhi, non ho avuto il coraggio di mangiarle.
Mi sarebbe sembrato d'essere diventato cannibale, se l'avessi fatto.
E così le tengo ancora in frigo, dopo averle fotografate.
Mi basta guardarle e fare godere così ugualmente...gli occhi.

GALA DI BARCELLONA: TRIBUTO ALL'ARTE, GRAZIE ALL'EPICENTRO DI NINO ABBATE




PRESENTAZIONE D'UN LIBRO, MOSTRA PERSONALE E 170 AUTORI DEL "CERCHIO POETICO" IN UNA SERATA SPECIALE ALL'AUDITORIO SAN VITO DI POZZO DI GOTTO

Ieri sera, Nino Abbate, il fondatore del Museo Epicentro di Gala è venuto fino a casa - e non è la prima volta che lo fa - per invitarmi alla presentazione del suo libro, che "in pompa magna" sarà presentato domenica prossima, 2 ottobre, nell'ex Chiesa San Vito, dove tra l'altro s'inaugurerà una sua "personale Epicentro di Epicentri": una denominazione, questa, chiodo fisso d'un Pigmalione galoto innamorato della propria creatura: dell'Epicentro, appunto. L'invito - un cartoncino elegante con bella immagine circolare - era allegato al libro scritto da Abbate per raccontare come è nata la collezione d'Arte contemporanea su mattonelle, la quale ogni anno che passa diventa sempre più ricca di firme autorevoli, in esposizione permanente nel museo di Gala. Ma a che pro, Nino Abbate ha scritto questo libro, edito per conto proprio e pagato di tasca propria? Per una ragione particolarissima, strettamente legata al temperamentto di un "creatore" che non vede l'ora di evocare fino all'ultimo frammento la passione e le vicissitudini, sulle quali lentamente s'è formato il dna dell'Epicentro. Io che prediligo al leggere lo scrivere, ieri sera stessa, contrariamente alla mia abitudine, anzicché dare la solita scorsa a volo d'uccello al libro che, per Nino Abbate, vuol essere un tributo all'arte, quasi senza volerlo mi sono addentrato in quelle pagine che, più che scritte, mi sembravano un video, in cui Nino Abbate con la sua naturale veemenza faceva rivivere tutta la passione, i timori, la cocciutaggine che, impastandosi, avevano costituito la malta con cui man mano sarebbero state fissate migliaia di mattonelle d'arte.

FINANZIARIA: UN EMENDAMENTO DI NITTO PALMA PONE A RISCHIO I TRIBUNALI MINORI


PINCO E PALLINO, CITTADINI COMUNI, DISCUTONO SUL RISCGHIO CHE INCOMBE SUL TRIBUNALE DI BARCELLONA P.G.


PINCO = Ho sentito dire che nella manovra di Tremonti è inclusa una delega al governo che interesserà negativamente i tribunali minori.
PALLINO = Già, si parla di tagli e di accorpamenti che si dice colpiranno pure il nostro...
PINCO = Questo non lo so, ma è certo che s'intende fare piazza pulita là dove il numero di magistrati presenti, sommando giudici, procuratore e sostituti, è inferiore a 15 . In tal caso la sede giudiziaria andrebbe chiusa - a meno che si trovi nel capoluogo di provincia - e accorpata con un’altra più grande.
PINCO = Secondo questo criterio, pensi che sarà chiuso il tribunale di Barcellona?
PALLINO = Sinceramente non saprei che dire, comunque il rischio c'è sicuramente per le sezioni distaccate di Milazzo e Lipari.
PINCO: = Su ciò potrebbe darci chiarimenti "La Voce del Longano", dove c'è qualcuno che ha presenti i dati dell'organico.
PALLINO = Di questa revisione, che poi mi sembra il solito taglio orizzontale senza tenere conto delle esigenze del territorio, è entusiasta il nuovo ministro della Giustizia Nitto Palma.
PINCO = Ah, sì: lui è un ex magistrato: ma cosa dice a proposito?
PALLINO = Intanto è lui che ha architettao l'emendamento da inserire nella manovra, per cui parla di "fatto epocale". Entuiasticamente commenta che. "anche a causa delle difficili condizioni economiche è venuto il tempo di superare ogni localismo e di curare esclusivamente l'interesse del Paese recuperando risorse ed efficienza al sistema giudiziario che deve diventare uno dei volani per il recupero della competitività dell'Italia rispetto agli investitori internazionali''. '' PINCO = Mizzica, che bella soddisfazione per un ministro alle prime armi..
PALLINO = Ruicordati però che viene fresco dalla Magistratura...
PINCO = E gli avvocati come hanno accolta questa "svolta epocale"?
PALLINO = Beh, quelli che soprattutto operano nei tribunali periferici devono essere incazzati. Mi pare di avere letto in qualche giornale che i primi a dire di no al taglio dei tribunali sono stati i rappresentanti degli avvocati delle sezioni distaccate di Fabriano, Senigallia, Jesi ed Osimo durante una riunione indetta dal Consigliere per discutere appunto dell'emendamento del ministro Palma.
PINCO = Se gli avvocati sono, come tu dici, incazzati, allora come sarà nella sua tomba la bonanima del senatore Santalco?
PALLINO = Sicuramente si rivolterà, e non solo nella sua qualità di laureato in legge...
PINCO = Eh, non soltanto per questo: ma soprattutto perché verrebbe tagliata la testa alla sua creatura.

lunedì 26 settembre 2011

PARTORIRE Sì, MA IN OSPEDALE MAGNUM


L'ospedale che non riuscirà a "sfornare" almeno cinquecento neonati all'anno non dovrebbe essere autorizzato a possedere il reparto di Ostetricia Ginecologia.
Lo sostengono i medici ginecologi che stanno partecipando al congresso nazionale della Società italiana ginecologia e ostetricia, che si svolge a Palermo in questi giorni.
Dicono i congressisti che una struttura non in grado di fare partorire almeno 500 madri, oltre ad essere dispendiosa è anche rischiosa per la madre ed il nascituro, in quanto non riusciirà a offrire la qualità operativa e tecnologica garantita da ospedali maggiori, sicuramente attrezzati di guardia ostetrica permanente, con presenza del neonatologo e dell'anestesista.
Per questo converrebbe che le future madri siano informate essere necessario, per maggiore sicurezza propria e del nascituro, ricoverarsi in un ospedale in grado di gestire tecnologie complesse che non tutti i nosocomi possono permettersi.
Insomma piuttosto che la comodità del posto letto vicino casa conviene il ricovero in ospedale più sicuro, anche se più lontano.
Una cosa non hanno chiarito i congressisti: quanti sono gli ospedali attrezzatissimi in grado di sopportare l'inevitabile affollamento dovuto al convogliamento e quanti potrebbero essere i parti spontaneamente improvvisati sul mezzo di trasporto, prima del raggiungimento della meta, non sempre prossima al paese di partenza.

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: ORA L'OASI DIVENTA PIU' FRUIBILE


L'Oasi di Piazza San Sebastiano, realizzata nell'area comprendente la superficie resa libera con la demolizione del teatro Mandanici e quella ad essa adiacente fino al confine col retro di edifici di via Garibaldi e di via Volta, ha preso tale caratteristico nome perché s'è voluto dare, nel cuore di questa arida città, un sereno angolo di verde .
Nonostante si sia riusciti nell'intento, in questo tranquillo giardino, la frequentazione della gente in effetti s'è rivelata generalmente scarsa, tranne nei casi di eventi particolari, quale quello periodico del mercatino dell'antichità, e nelle occasionali manifestazioni folcloristiche e di trattenimento, organizzate da qualche associazione.
E' sempre mancata in questo giardino, quella che potemmo definire una costante attrattiva.
Adesso, però, pare che finalmente sia venuta a qualcuna delle menti amministranti un'idea, che attuata, pur nella sua semplicità, potrebbe costituire il classico valore aggiunto, in grado di invogliare la gente a fruire d'una agorà nata per essere frequentata.
Qual è l'idea felice?
L'aver trasformato la grande aiola centrale del giardino,in un piccolo baby park, corredandola con attrezzature e giochi per bambini, che già hanno cominciato ad attrarre i primi nonni coi loro nipotini.

domenica 25 settembre 2011

LA SPIRALE DELL'UMANA VITA

SPIRALE
Io cerco un cerchio per accerchiare il mondo
chiudere in un cerchio quanto c'è d'immondo
bloccare il non senso che circola ogni giorno
nelle putride strade che ci stanno intorno
dove cumuli di rifiuti son denaro
e il vil denaro diventa spazzatura
rendendo questa vita una iattura
bieca spirale per un futuro amaro.

Francesco Cilona

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La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
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