Nei giorni scorsi il Senato ha detto "sì" alla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg). La risoluzione approvata con voto compatto bipartisan costituisce il primo passo per una riforma del sistema della detenzione psichiatrica che, in tempi ancora da definire, porterà alla chiusura degli Opg. Il voto, che ha significato epocale, è conseguente alle diverse indagini effettuate nella scorsa estate dalla Commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, presideuta dal sen Ignazio Marino, che hanno messoi a nudo una situazione ai limiti della dignità umana e del degrado.  A chiedere a gran voce la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari è anche il Comitato Stop Opg, che commenta così il voto del Senato: "E' una nuova tappa del faticoso percorso per abolire definitivamente gli Opg, ma il traguardo non è stato certo raggiunto. La risoluzione impegna il Governo a compiere alcuni atti verso gli Opg, che sono però dichiaratamente transitori, in attesa della loro chiusura definitiva".  "Con  il voto del Senato della  Repubblica - scrive il senatore del PD Ignazio Marino sul suo sito FB - si  fa un passo storico verso la  chiusura degli Ospedali  psichiatrici giudiziari".
"La Commissione  d'inchiesta - spiega il presidente Marino - ha ottenuto un  impegno ufficiale da parte del Governo sulla  chiusura degli Ospedali  psichiatrici giudiziari,da sostituire con  strutture interamente  sanitarie. Si dice in sostanza un no netto ai  manicomi criminali che  vanno estirpati dal territorio in favore di un  sistema di cure davvero  degno di questo nome per i 1.500 internati nei  sei OPG italiani. Il Senato ha infatti approvato  all'unanimità una  risoluzione proposta dalla Commissione che impegna il  Governo a una  riforma del sistema della detenzione psichiatrica negli  Ospedali  psichiatrici giudiziari e alla loro chiusura".
"Questo voto - aggiunge il senatore -   riconosce ufficialmente il lavoro  svolto dalla Commissione d'inchiea,  dai sopralluoghi a sorpresa fino ai  provvedimenti di sequestro di parte  degli OPG di Montelupo Fiorentino e  Barcellona Pozzo di Gotto. La  detenzione psichiatrica si e' rivelata un  territorio senza certezze e  dignita' di cure per questi malati, spesso  vittime di contenzione e di  un degrado indegno anche di un paese appena  appena civile, come ha  detto il presidente della Repubblica Giorgio  Napolitano. La Commissione  ha individuato un percorso condiviso: questo  voto responsabilizza  tutti gli enti coinvolti, dallo Stato alle  Regioni. Nessuno potrà più  dire "io non sapevo" o "io non posso", perché queste  1.500 persone,  internate nelle sei strutture italiane, sono una  responsabilità di  tutti. Vi sono certamente uomini che hanno compiuto  crimini efferati:  però, pur avendo aggredito o ucciso, devono essere  curati e hanno il  diritto di vivere in un ambiente pulito e dignitoso.  Altri, quasi 400,  non sono pericolosi e avrebbero avuto da tempo il  diritto di uscire.  Con l'intervento della Commissione, molti di loro  hanno varcato la  soglia degli OPG, ma altri sono ancora lì ad ingrossare  le fila dei  cosiddetti “ergastoli bianchi”, persone che a causa delle  “proroghe”  rischiano di non uscire mai. Una prassi di sistematica  lesione di due  diritti fondamentali, il diritto alla libertà e il  diritto alla salute,  che non ha, né può avere, fondamento giuridico, dal  momento che  nessuna persona che non sia pericolosa per la società può  essere  privata della libertà personale".
L'importante comunicato assume rilievo locale, nel momento in cui - come è avvenuto ieri a Barcellona - la  commissione d'inchiesta parlamentare, presieduta da Marino, ha effettuato la sua terza ispezione nell'opg "Vittorio Madia", per controllare assieme ad un gruppo di carabiniieri del Nas se siano stati avviati i lavori  per la messa in regola di alcuni reparti e delle strutture per la sicurezza, da eseguire sulla base degli impegni assunti in precedenza. La verifica ha dato risultati positivi ed ugualmente soddisfacente è stato l'approccio della Commissione con il direttore dell'Istituto, Nunziante Rosania, in ordine alla necessità di reperire i fondi necessari per le ristrutturazioni e soprattutto sull'urgenza di accelelerare l'epocale trasformazione degli esistenti OPG in normali strutture sanitarie. 
Fra Galdino