sabato 26 novembre 2011

UN BEL GESTO DI QUATTRO RAGAZZI BACCIALUNISI


Non c'è lingua chi non si pò capiri, comu non c'è culuri chi non si po' amari.

GIUFA'
= Cumpari Babà semu ruinati: u fangu a me casa ntrasiu finna nto purtusu di naschi.
DON BABA' = Non mi diri iautru, non vidi chi sugnu tuttu nzaccariatu: da stamatina non fazzu iautru chi tirari fangu da porta du maiazzeni. E chiù ndi nesciu, chiù mi pari chi cinn'è.
GIUFA' = Antùra vinniru a me casa quattru studenti, tre masculi e na fimminedda, ca pala, e pi stivali aviuni i buzzi di prastica mugghiuliati ntè scappi, tutti nnarbati di fangu.
DON BABA' = Vo vidiri chi ti facisti iutari di carusi?
GIUFA' = Chi diciti cumpari, iò inveci indirizzà un ndu vicinicasa, un estracumunitariu cu muggheri, figghitti piccitti e picca soddi: sta nta na casuzza bascia e non vi putiti mmagginari chiddu chi ci ntrasiu ntà ddà casitta. Maritu e muggheri avia di stamatina chi sgruttaunu mautu e ancora erunu a nnenti.
DON BABA' = E allura, chi facisti, ci dasti na manu tu?
GIUFA' = E comu ccia putia dari, iò chi aiu a casa china di fangu. Ci mandà ddi quattru carusi, chi subbitu si misiru a tirari fangu...
DON BABA' = Continua, ca cosa si fa ntirissanti.
GIUFA' = Quattru carusi e ottu brazza,tutti fatti di generosita', caru cumpari Babà. Travaggiàru fino a notti e non si nni vosiru andari se prima non finiunu. Na cosa chi mi fici ristari ca bucca apetta e fici cianciri di gioia i marucchini. A muggheri non sapia comu l'avia a ringrazziari, ci vulia priparari u cuscusu, ma i carusi erunu troppu stanchi e prifireru ringrazziari. "Comu - ci dissi u maritu - semu niautri chi v'avemu a diri grazzi... Allah vi... e poi ci dissi na para i paroli chi non si capiunu.
DON BABA = Certu chi non si capiunu, iddi parrunu arubbu.
GIUFA' = Eppuru i quattru carusi l'ebbiru a capiri, pirchì quandu si tratta di essiri umani e solidali non c'è lingua chi non si pò capiri, comu non c'è culuri chi non si po' amari.

SI LOTTA FINO A TARDA ORA PER LIBERARE LA CITTA' DAL FANGO, MA RESTA ANCORA MOLTO DA FARE.














Si lavora giorno e notte, con tutti i mezzi, dai più modesti (pala e badile) ai più pesanti, messi a disposizione non soltanto dall'Esercito e dalla Protezione Civile, ma anche da imprese locali.
Sono operazioni faticose che sembrano non avere fine, tanta è la melma che ha inondato la città.
Là dove la fanghiglia s'è asciugata al calore del sole, perché non era troppa, le strade sono coperte da uno strato di terriccio che al passaggio dei automezzi si polverizza e si alza, rendendo in più posti l'aria irrespirabile.
Anche perchè il traffico automobilistico, a causa della chiusura di molte strade, si snoda soltanto nelle sole vie percorribili con conseguenti code interminabili.
Un grosso problema è determinato inoltre dalla mancanza di acqua corrente in diversi quartieri, dove si cerca di ovviare con rifornimento esterno, effettuato dalle autocisterne disponibili per l'occasione.

BARCELLONA P.G.= NON BASTA LA SCENEGGIATA DI "MI MANDA RAI TRE" PER CHI STA SOFFRENDO LE PENE DELL'INFERNALE ALLUVIONE


Ieri sera, sicuramente saremo stati in molti ad assistere alla puntata di "Mi manda Rai tre", condottta dal vociante Edoardo Camurri, particolarmente durante la prima parte in collegamento con Barcellona, dedicato al gravissimo evento che ha messo in ginocchio la città.
Se si eccettuano però, un paio d'interventi di protesta e di richiesta di nostri cittadini esasperati e quelli oculati di Anna Giordano e di Mario Tozzi, il resto s'è ridotto in un penoso tentativo di passarella mediatica che è servito soltanto a confermare il disgusto che suscita, in casi come questo, il comportamento dei nostri amministratori regionali.
Sarà stata sensazione mia, ma non ne sono sicuro: m'è parso comunque che sia l'assessore all'istruzione Centorrino, sia il neo assessore al territorio Di Betta non devono ancora aver capito che una popolazione prostrata ma non avvilita non va trattata con le solite chiacchiere dell'abbiamo fatto questo, abbiamo fatto quest'altro, mentre in realtà nulla s'è fatto di concreto per corroborare le ormai stantie espressioni di solidarietà.
E non basta avere scaricato il barile sugli ormai arcinoti difetti della burocrazia, a proposito del fermo dei 160 milioni di euro stanziati in seguito all'alluvione nel Messinese del 2008; e neppure potrebbe essere rassicurante l'avere annunciato - cosa già nota - che cento di quei milioni saranno svincolati ad opera del nuovo governo nazionale.
Perché, diciamolo chiaro, si tratta di denaro stanziato per porre riparo agli effetti di disastri già vecchi, e non resterebbero neppure le bucce per i danni utramilionari subiti da ben 24 comuni il 22 novembre ultimo scorso.
Resterebbero la speranza di potere fruire di cinquanta milioni promessi dalla Regione e il proponimento di venire incontro per allentare scadenze di pagamenti per mutui, tasse e tariffe incombenti su quei poveracci che hanno perso tutto o quasi nel gravissimo frangente di martedì scorso.
Sarà stata soltanto mia impressione, ma non ne sono certo...
Certo sono soltanto d'un particolare: la generosa partecipazione di centinaia di volontari, moltissimi dei quali giovani, che sono costretti ad operare con scarsa coordinazione e con mezzi insufficienti e inadeguati.
Concludo con un appello ai giovani volontari: mentre operate munitevi almeno di una mascherina, in considerazione del fatto che su tutta la città, laddove la fanghiglia si asciuga, l'aria viene invasa da una coltre di polvere sicuramente nociva.

BARCELLONA IN GINOCCHIO, UN DISASTRO ANNUNCIATO



Il Movimento Città Aperta esprime la propria solidarietà a tutti i cittadini barcellonesi direttamente colpiti dalla violenta alluvione che ha devastato la città il 22 novembre. Vedere le strade, le abitazioni e i negozi invasi dal fango, e la disperazione negli occhi della gente, ha segnato indelebilmente i nostri cuori e le nostre coscienze.
Ma altrettanto indimenticabile è stato l’impegno di tanti barcellonesi che, pur nella scarsità di mezzi e in assenza di coordinamento, hanno dato da subito il loro instancabile contributo per fronteggiare l’emergenza. Molti sono stati i volontari provenienti da altre città del comprensorio e non solo, e a loro va tutta la nostra gratitudine per aver prestato un aiuto prezioso e disinteressato.
Una volta sgombrati gli edifici e le strade dal fango e superata l’emergenza, sarà necessario intervenire a sostegno di coloro che hanno perso tutto, per aiutarli a riprendere le proprie attività. In questo senso si è già mossa l’Arci Sicilia, istituendo un conto corrente dedicato al quale far pervenire i propri contributi e la cui gestione sarà affidata ad un comitato di garanzia di prossima nomina. L’IBAN del conto corrente, intestato ad Arci Sicilia, è IT 38 E 05018 04600 000000 140686 con causale “Raccolta fondi per alluvionati del messinese”.
Il Movimento Città Aperta si associa inoltre alle richieste di sospensione dei pagamenti fiscali e contributivi e avanza formale richiesta al Prefetto affinché stimoli la costituzione di un tavolo tecnico tra il Comune, gli istituti bancari, le rappresentanze sindacali e le associazioni cittadine per disporre la sospensione dei mutui per almeno un anno e la concessione di finanziamenti a tasso agevolato agli imprenditori colpiti.
Le necessità connesse alla ricostruzione, che hanno precedenza su tutto, non devono però far tacere delle responsabilità di questa tragedia, che non può essere attribuita solo all’eccezionalità degli eventi atmosferici.
Il reiterarsi di tali fenomeni avrebbe dovuto già da tempo far partire misure preventive che evitassero quantomeno il verificarsi delle conseguenze più gravi, riducendo il rischio a carico della popolazione; a maggior ragione visto che tali rischi erano già conosciuti da tempo: non solo il piano di assetto idrogeologico allegato al PRG identificava le aree più a rischio, ma già dal novembre 2010 il Comune disponeva di una relazione del geologo Roberto Iraci, nella quale si dimostrava che il livello di rischio R1 riconosciuto sul centro della città fosse fortemente sottostimato e andasse elevato al massimo livello R4 “per il quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, la distruzione di attività socio-economiche”. Tra l’altro, in questi anni, si è continuato a costruire in prossimità del torrente Longano, senza tener conto della preoccupante progressione degli eventi alluvionali. Sostanzialmente un evento alluvionale così grave non era da considerarsi improbabile, ma doveva essere atteso.
Questo studio consigliava anche interventi realizzabili nell’immediato, quali la realizzazione di rimboschimenti, l’individuazione a monte della città di aree pianeggianti ove consentire l’esondazione controllata dei flussi idrici in occasione di piene straordinarie, la corretta pulitura e manutenzione degli alvei dell’intero bacino, che avrebbero potuto evitare o comunque ridurre notevolmente la portata dell’esondazione del Longano.
All’assenza degli interventi di prevenzione da parte della presente e delle precedenti amministrazioni, si è aggiunta l’evidente sottovalutazione del rischio che la città stava correndo, e l’assoluta mancata attuazione di un piano di emergenza che permettesse di allertare tempestivamente la popolazione e stabilisse con chiarezza compiti e strategie d’azione. Particolarmente grave si è rivelata la mancata preventiva individuazione del sito ove scaricare i detriti, che ha molto rallentato le operazioni per liberare la città dal fango.

LA GRANDE UMANITA' DI JENNY CAFISO: UNA VOLONTARIA CHE VA INCONTRO AI PIU' DEBOLI

venerdì 25 novembre 2011

BARCELLONA P.G. = L'APOCALITTICA VISIONE
























Ancora, grazie ad Antonio, continuiamo a ricavare immagini che sicuramente resteranno nella storia di questa sciagurata città.
I danni sono ingenti e incalcolabili: la visione in tutto il territorio è straziante e commuove la grandissima voglia di tutti - soprattutto dei giovani - di ridare un volto pulito e dignitoso a Barcellona Pozzo di Gotto.
Questo è soltanto un "florilegio" tratto dai numerosi scatti effettuati in questo doloroso frangente.

TANTI PREAVVISI INASCOLTATI FANNO CAPIRE CHE SE PRIMA NON CI SCAPPA IL MORTO NIENTE SI MUOVE

Quest'articolo di Saverio Vasta è stato pubblicato il 3 giugno scorso sulla Gazzetta del Sud


Uno studio geologico evidenziava l'elevato rischio inondazione del Longano. Si sollecitavano interventi urgenti per la mitigazione del rischio nel centro abitato

Torrente Longano

Nel centro abitato rischio idraulico sottovalutato dal Pai

«Tre anni fa evitato il peggio grazie all'esondazione di due affluenti»

Saverio Vasta – Barcellona –

L’area del centro abitato di Barcellona lungo il bacino del torrente Longano presenta un livello di rischio idraulico ben superiore a quello rilevato dal Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico (PAI) aggiornato al 2002. A sostenerlo il geologo barcellonese Roberto Iraci, che ha condotto in proposito uno studio preliminare e integrato i dati ambientali presenti nella relazione del PAI «con l’intento di fornire agli amministratori un’utile analisi di dettaglio. L’inclusione dell’area nella classe R1 (rischio moderato) – spiega Iraci – non deriva da uno studio dettagliato delle criticità presenti lungo il corso del torrente ma dalle notizie che riferiscono di eventi di esondazione avvenuti nel passato». Lo studio idrologico del geologo barcellonese, sottoposto alcuni mesi fa all’attenzione dell’amministrazione, include l’area nella classe di pericolosità più alta (P3) e quindi, trattandosi di centro abitato, individua un grado di rischio molto elevato (R4). Da qui la proposta di modificare la classe di rischio del PAI ma soprattutto l’esortazione alle istituzioni competenti a porre in essere le opportune misure di mitigazione del rischio. «È possibile che l’11 dicembre 2008 si sia sfiorata l’alluvione per il centro della città» afferma il geologo, calcoli alla mano, riferendosi agli straordinari eventi piovosi registrati tre anni fa, che provocarono danni ingenti a Barcellona e su tutto il versante tirrenico. «Paradossalmente contribuì a evitare il peggio l’esondazione di due affluenti, le saie di Santa Venera e Zigari. Un meccanismo, questo, del tutto imprevisto e non programmato, che potrebbe invece rappresentare una strategia da affinare». I punti di maggiore criticità, oltre agli sbocchi delle saie, sono risultati l’attraversamento di via Roma e la prima parte della tombinatura del torrente in prossimità dello sbocco di via Carducci. Ecco allora la necessità di interventi urgenti. «Nel caso del ponte di via Roma bisogna ipotizzarne la sostituzione con un’opera a campata unica che possieda un’altezza dal livello dell’alveo di almeno 2,30 metri. Occorrono poi una costante manutenzione dell’alveo torrentizio (che nel 2008 era stata tempestivamente effettuata ndr), il mantenimento della stabilità dei muri d’argine, la rimozione del materiale alluvionale e della vegetazione. Si potrebbe operare anche sul bacino nel tratto compreso tra Santa Venera e i piedi della collina di Castroreale, con restrizioni urbanistiche particolari, in modo da utilizzare il fondo piatto della vallata per disperdere i flussi di piena in esubero. Altri interventi – aggiunge Iraci – possono essere mirati alla stabilizzazione di aree in dissesto come i versanti orientali di Pizzo Scoglio e Monte Santa Croce, dove a seguito di importanti piogge si potrebbero innescare frane capaci di ostruire l’alveo dei torrenti». (s.v.)

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: LA CITTA' " INFANGATA" TENTA DI LIBERARSI CON TUTTE LE SUE FORZE DAGLI EFFETTI DEL DILUVIO


MIRABILE IL GENEROSO APPORTO DEI GIOVANI E DELLE AZIENDE SPECIALIZZATE: TUTTAVIA LA CITTA' VIVE ANCORA SOTTO L'INCUBO DEL DISASTROSO EVENTO

Mentre si continua a soccorrere la gente rimasta infangata e senza dimora, mentre si cerca con le pale meccaniche di togliere intanto il grosso del fango esondato da torrenti e saie e tanti giovani volontari con il coraggio e la spontaneità della loro età proseguono instancabili e spesso scarsamente equipaggiati la loro opera di soccorso e di spalamento, non sono poche le strade che rimangono coperte da una coltre di fanghiglia, resa ancor più vischiosa e scivolosa dalla pioggerellina che ieri pomeriggio sembrava volesse annunciare recrudescenza atmosferica. Fortunatamente verso sera tale minaccia s'è dissolta e stamani il sole ha inondato la città, caldisssimo, affebbrato e forse per questo ancora malato.

Asciugherà le strade trasformando le coltri di mota in fastidiosissima polvere, e forse rischierà di indurire le montagne di fango accumulate a ridosso dei marciapiedi, rendendo ancora più impellente la necessità di smaltire e riversare in qualche posto, al sicuro, quella massa di mota.
Parafrasando l'ammonimento biblico "memento homo: pulvis es et in pulvereme reverteris", mi vien da dire "motum pulvis erat et in pulverem reverterit": che cioè il fango era polvere e polvere ritornerà.
E col traffico delle macchine in circolazione, sarà polvere che si volatizzerà e a poco a poco la si respirerà.
Ma questo è nulla di fronte ai grossi problemi ancora in atto, che si concretizzano in danni enormi alle culture, alle case, ai negozi, alla psiche di molte famiglie rese povere e avvilite improvvisamente da una furia che non si può superficialmente imputare alla Natura, che- caso mai - è violenta sol perché è stata e continua ad essere violentata da noi umani.
.
CLICCA

GAZZETTA DEL SUD

Barcellona, sale il numero degli sfollati

Il Governo stanzia cento milioni di euro .


giovedì 24 novembre 2011

PREVISIONE DI ULTERIORII EVENTI ATMOSFERICI A RISCHIO


A MIGLIARDO 156 PERSONE RIMASTE SENZA ALLOGGIO
PROTRATTA FINO A NUOVO ORDINE LA CHIUSURA DELLE SCUOLE

S.O.S IL SINDACO NANIA FIRMA L'ORDINANZA DI SGOMBERO PER 156 PERSONE NELLA FRAZIONE DI MIGLIARDO. PERICOLO SEGNALATO E IN CORSO ACCERTAMENTI ANCHE IN LOCALITA' FEMMINAMORTA. LA PROTEZIONE CIVILE INVITA LA CITTADINANZA A USCIRE DA CASA SOLO IN CASA SI ESTREMA NECESSITA'. LA PIOGGIA E LE STRADE FANGOSE POTREBBERO COSTITUIRE PERICOLO PER L'INCOLUMITA' DI TUTTI.

Il Sindaco ha pure firmato un'ordinanza che protrae la chiusura delle scuole fino a nuovo ordine, che sarà comunicato con 48 ore di anticipo alla data di riapertura.

LA LETTERA DI UNA MAMMA AL MERLO CHE SA PARLARE MALE DI TUTTO TRANNE CHE DI SE STESSO


Esprimo la mia sentita protesta di fronte alle parole del Sig. Merlo.

Sono un’insegnante di Barcellona Pozzo di Gotto di 46 anni , vivo in questo paese dalla nascita in un’abitazione che non è abusiva, cerco di educare giornalmente i miei figli ed i miei allievi alla cultura della solidarietà e della non rassegnazione.

Ed è proprio questa solidarietà e non rassegnazione che oggi ho visto negli occhi dei giovani di Barcellona che a decine si sono prestati all’aiuto di coloro che hanno perso tutto.

Sì perché, sig. Merlo, tutto si può perdere anche a Barcellona Pozzo di Gotto dove la gran parte della gente lavora, fa sacrifici proprio come i nostri connazionali del Nord.

Chi commenta le foto è forse stato in giro per le strade piene di fango ad osservare gli occhi colmi di rassegnazione delle persone o se li immagina in base ad un’ idea stereotipata della gente del sud?

Attendo una risposta.

Saluti.

LE PREOCCUPAZIONI DI SEL DI FRONTE ALLO SFACELO DELL'ALLUVIONE

Il Circolo di Sinistra Ecologia Liberta “E. Brelinguer” di Barcellona Pozzo di Gotto manifesta la più viva vicinanza a tutta la cittadinanza che nella giornata di martedì 22 è stata letteralmente travolta da una catastrofe ambientale senza precedenti che ha messo in ginocchio tutte le attività produttive, abitazioni private e colpito negli affetti intere famiglie avendo distrutto immobili e arredamenti.

L’esondazione del torrente Longano e del torrente Idria sono la conseguenza di anni di incurie e di abbandono. C’è da chiedersi quale attività di prevenzione è stata posta in essere da quando negli anni settanta e precedenti si realizzarono ponti e coperture degli stessi in prossimità del centro urbano.

Sinistra Ecologia Libertà di Barcellona sostiene che al più presto vanno stimati i danni e va dato aiuto e sostegno economico per il ripristino di tutte le strutture e di tutte le attività produttive e sostiene altresì l’avvio urgente dei lavori per i ripristino della viabilità comunale e intercomunale.

Preoccupa l inadeguata azione di preallarme e di intervento post alluvione che appare in queste ore insufficiente e per il quale occorrono più uomini e mezzi per uscire dall’emergenza.

Occorre altresì dare merito ai tanti volontari e ai tantissimi giovani che in queste drammatiche ore post alluvione che con modesti attrezzi (pale, scope ed altro) hanno contribuito a rastrellare la fanghiglia depositatasi sulle banchine, dentro le attività commerciali e nelle civili abitazioni

Il Coordinatore Antonio Novelli

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: ESONDAZIONE E ALLAGAMENTO: ADESSO PULIAMO, POI SI DOVRA' RENDERE CONTO SU CIO' CHE STA ACCADENDO


Gabrielli


via Cambria>



Dopo avere pianto sul latte versato, si infilerà la testa dentro la sabbia?

La tragedia che coinvolge una buona parte della fascia tirrenica, con Barcellona e Saponara al centro, non vorremmo che fosse solo motivo emotivo soltanto per poi essere accantonata, così come sempre è avvenuto, soprattutto in questa nostra martoriata Isola.
Fa senza dubbio effetto constatare la grande emozionante partecipazione di centinaia di giovani e non solo giovani che generosamente si sono prestati e continuano a farlo per liberare case, cantine, negozi, marciapiedi, auto e tutt'altro dalla morsa del fango, nè si può essere insensibili all'angoscia di quanti, in men di 24 ore, hanno visto distrutto il frutto dei propri sacrifici, dalla furia di torrenti e saie non reggimentati.
Ma limitarsi all'evanescente reazione emotiva costituirebbe un delitto, perché ciò escluderebbe una impellente esigenza: quella di fare chiarezza sulle reali cause di tanto sfacelo.
Abbiamo altre volte detto che ciò che è accaduto il 22 novembre 2011, è stato un evento annunciato, e non nel senso che si poteva malauguratamente prevedere tantisimo danno, ma che ci si preoccupava del rischio che poteva incombere sulla città in caso di piogge torrenziali, già in precedenza sprerimentate.
Già! Per avere accennato all'eventualità di pericoli, quando si è scritto qualcosa mentre la prima pioggia incalcava, qualcuno ha avuto la sfacciataggine di parlare di inutile allarmismo per poche gocce di pioggia e di uccelli di malaugurio pronti a polemizzare inutilmente.
Solo che purtroppo poi il Longano, l'Idria e la moltitudine di saie tombati - così li ha definiti il capo della Protezione Civile nazionale Guido Gabrielli - hanno gridato chiaro che esiste una grande responsabilità umana.

S.O.S CROLLO TORRENTE IDRIA

S.O.S A FORTE RISCHIO CROLLO IL PONTE DEL TORRENTE IDRIA NELLA ZONA DOVE VI E' LA VIA LATTEA E IL CAMPO PETRARO. IL PONTE E' INCLINATO E SI STA PREDISPONENDO LA CHIUSURA. SUL POSTO PROTEZIONE CIVILE E VIGILI DEL FUOCO. SI INVITA LA CITTADINANZA A PRESTARE LA MASSIMA ATTENZIONE SE TRANSITATE DA QUELLE PARTI.(fonte:Carmelo Amato)

CLICCA
GAZZETTA DEL SUD - ONLINE - Messina - Barcellona, dramma annunciato Si conoscevano le zone a rischio

mercoledì 23 novembre 2011

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: L'URLO DEL LONGANO







CLICCA

BARCELLONA POZZO DI GOTTO, IL GIORNO DOPO L'ESONDAZIONE DEI SUOI TORRENTI E SAIE.

AVVISO IMPORTANTE: TUTTE LE AUTO DISASTRATE CHE VENGONO RIMOSSE SARANNO SPOSTATE PER ESSERE PARCHEGGIATE IN PIAZZA MERCATO A S.ANDREA.
I PROPRIETARI POTRANNO RINVENIRLE IN QUEL SITO PROVVISORIO.



















Oggi, il giorno dopo l'apocalisse, il giro è stato d'obbligo. E per poterlo fare in maniera integrale e panoramica devo ringraziare mio figlio che a bordo della Toyota mi ha consentito di percorrere strade e stradelle, con tortuosi giri obbligati, al fine di rendermi conto dell'infernale sciagura che ha messo in ginocchio Barcellona Pozzo di Gotto. Quanto avevo potuto limitatamente notare ieri, neppurre la fantasia poteva bastare per farmi immaginare i danni che l'esondazione, soprattutto del Longano, ha prodotto in questa nostra cara città. E fortuna ha voluto che non ci sono state vittime umane, come invece purtroppo è avvenuto nella vicina Saponara, e per le quali soltanto si sarebbero scomodati ieri i media nazionali.
Ma lasciamo da parte intanto ogni polemica, perché c'è tanto altro da dire e da far vedere dei danni subiti dalla nostra gente, subissata dalle ondate di fango scatenatesi dagli ormai inadeguati bastioni e da tutte le vie d'uscita possibili e inimmaginabili.
Mi fermo qui, perché qualsiasi detto non potrà mai riuscire a desrivere ciò che ho visto, e soprattutto la commovente sensazione che m'hanno suscitato le decine e decine di giovani e meno giovani all'opera per sbancare montagne di fango, tentare di rimuovere auto incagliate o sprofonfdate nella melma, provare a liberare case e negozi dalla fanghiglia e mettere in salvo quanto risparmiato dall'esondazione.
Nessun coordinamento, purtroppo, nessun'altra mano d'aiuto proveniente dall'alto, se si esclude la meritoria opera delle forze dell'ordine per dirimere il difficile traffico nella quasi impossibile circolazione stradale.
Adesso affido alle immagini quella che può essere una parvenza del gravissimo guaio che sta soffrendo Barcellona Pozzo di Gotto.

martedì 22 novembre 2011

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: IL SINDACO NANIA A CAUSA DEL DISASTROSO NUBIFRAGIO CHE HA COLPITO LA CITTA' DECIDE DI FARE CHIUDERE LE SCUOLE





Dalla Residenza Municipale, 22 novembre 2011

IL SINDACO CANDELORO NANIA HA EMESSO UN'ORDINANZA SINDACALE IN CUI SI STABILISCE CHE, A CAUSA DEL NUBIFRAGIO, LE SCUOLE SARANNO CHIUSE NEI GIORNI 23 E 24 NOVEMBRE, IN TUTTO IL TERRITORIO DEL COMUNE DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO.

E' VERAMENTE TRISTE PENSARE CHE SI TRATTA DI UNA SCIAGURA ANNUNCIATA

ANCORA IMMAGINI DELL'APOCALISSE DI BARCELLONA










E' veramente triste dovere accorgersi che, per quanto ripetuto, il grido d'allarme per Barcellona e i suoi torrenti non sia stato recepito con la dovuta attenzione.
Non è certamente di ieri la preoccupazione - o per lo meno l'avviso - che la copertura dei due torrenti che attraversano Barcellona e Pozzo di Gotto, un giorno o l'altro, avrebbe fatto il botto.
Già avvisaglia e preoccupazione erano state manifeste nel lontano 1976, quando essendo sindaco l'avvocato Giovanni D'Amico, si temette un'esondazione del torrente Longano, tanto da indurre, in un momento d'emergenza smile all'attuale, quell'anmministratore a tentare una specie di prevenzione facendo parare dei sacchi di sabbia all'imbocco della via Roma, che allora s'incontrava non con l'attuale ponte, ma con un robusto bastione, purtroppo un po' basso per contenere eventuali straripamenti.
Fortunatamente allora Giove pluvio ebbe pietà - nonostante quel sindaco fosse democristiano e Lui pagano - e la pioggia cessò in tempo per non fare il danno che - allucinante ed enorme - stiamo vedendo adesso.
Ma perché tanto sfacelo? Perché tutto di botto, soprattutto il torrente Longano, si è riversato con le sue fangose acque nelle strade, non risparmiandone alcuna?
Forse perché stavolta se n'è fregato di Barcellona Giove Pluvio? O perchè, a curarsi di questa città nelle cose essenziali, non ci ha pensato chi sta sulla terra e dovrebbe pur sapere che, particolarmente, nella copertura del torrente Longano esiste un difetto di nascita? Infatti una volta si disse che il tratto iniziale a monte non sarebbe stato concepito a regola d'arte: tanto che, quando si pensò di progettare il prolungamento verso monte della copertura si dovette desistere, a causa appunto dell'anomalia di quella struttura, dalla quale doveva partire il nuovo tratto.
E così è rimasto il tappo che ha fatto saltare dai gangheri u zù Longano.

IMMAGINI DEL DILUVIO DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO

SERVIZIO FOTOGRAFICO DI ANTONIO

AGGIORNAMENTI LIVE SULLA SITUAZIONE MAL TEMPO A BARCELLONA POZZO DI GOTTO.

Alle 15,18 CONTINUA A PIOVERE SULLA CITTA' DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO.
Alle 14,56 Il sindaco di Barcellona, Candeloro Nania, invita ancora una volta la cittadinanza a non uscire da casa. Il rischio e' alto!

ALLE 14,50 LA VIA GARIBALDI E' INVASA DA ACQUA ED ALBERI SDRADICATI.
ALLE 14,45 LA CENTRALISSIMA VIA ROMA E' RIDOTTA IN UN PANTANO. ALLAGATE DIVERSI ABITAZIONI.
ALLE 14.39 RISULTANO BLOCCATI IN UNA COMUNITA' ALLOGGIO DI OLIVARELLA DEGLI OPERATORI E DEGLI UTENTI. BLOCCATI GIA' DA CIRCA TRE ORE.
ALLE 14,34 SI REGISTRA UN PALLIDO RAGGIO DI SOLE SULLA CITTA'
Alle 14.31 SI REGISTRA UNA LUNGA CODA DI AUTO E CIRCA DUE METRI DI ACQUA.
ALLE 14.28 PIOVE A DIROTTO SULLA CITTA' BARCELLONESE.
INGENTI I DANNI. CROLLATO IL PONTE CHE COLLEGA SPINESANTE CON CALDERA'. ISOLATE POZZO PERLA E DIVERSE ZONE. STRARIPATO IL TORRENTE LONGANO. NON SI REGISTRANO AL MOMENTO DANNI A PERSONE.










Informazioni personali

La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
Questo blog non va considerato testata giornalistica: poichè i suoi post non vengono aggiornati con cadenza periodica e preordinata, non può costituire prodotto editoriale, ai sensi della legge n.62 del 7.3.2001. L'autore si dichiara non responsabile per i commenti ai vari post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non vanno addebitati all'autore, neppure quando vengono formulati da anonimi o criptati. Le immagini pubblicate, quando non sono di proprietà dell'autore, sono procurate con licenza di pubblico dominio o prese liberamente dalla rete. Nell’eventualità che qualcuna violasse i diritti di produzione, si pregano gli interessati di darne comunicazione a questo blog perché si provveda prontamente alla cancellazione.