Si lavora giorno e notte, con tutti i mezzi, dai più modesti (pala e badile) ai più pesanti, messi a disposizione non soltanto dall'Esercito e dalla Protezione Civile, ma anche da imprese locali.
Sono operazioni faticose che sembrano non avere fine, tanta è la melma che ha inondato la città.
Là dove la fanghiglia s'è asciugata al calore del sole, perché non era troppa, le strade sono coperte da uno strato di terriccio che al passaggio dei automezzi si polverizza e si alza, rendendo in più posti l'aria irrespirabile.
Anche perchè il traffico automobilistico, a causa della chiusura di molte strade, si snoda soltanto nelle sole vie percorribili con conseguenti code interminabili.
Un grosso problema è determinato inoltre dalla mancanza di acqua corrente in diversi quartieri, dove si cerca di ovviare con rifornimento esterno, effettuato dalle autocisterne disponibili per l'occasione.
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