venerdì 25 novembre 2011

TANTI PREAVVISI INASCOLTATI FANNO CAPIRE CHE SE PRIMA NON CI SCAPPA IL MORTO NIENTE SI MUOVE

Quest'articolo di Saverio Vasta è stato pubblicato il 3 giugno scorso sulla Gazzetta del Sud


Uno studio geologico evidenziava l'elevato rischio inondazione del Longano. Si sollecitavano interventi urgenti per la mitigazione del rischio nel centro abitato

Torrente Longano

Nel centro abitato rischio idraulico sottovalutato dal Pai

«Tre anni fa evitato il peggio grazie all'esondazione di due affluenti»

Saverio Vasta – Barcellona –

L’area del centro abitato di Barcellona lungo il bacino del torrente Longano presenta un livello di rischio idraulico ben superiore a quello rilevato dal Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico (PAI) aggiornato al 2002. A sostenerlo il geologo barcellonese Roberto Iraci, che ha condotto in proposito uno studio preliminare e integrato i dati ambientali presenti nella relazione del PAI «con l’intento di fornire agli amministratori un’utile analisi di dettaglio. L’inclusione dell’area nella classe R1 (rischio moderato) – spiega Iraci – non deriva da uno studio dettagliato delle criticità presenti lungo il corso del torrente ma dalle notizie che riferiscono di eventi di esondazione avvenuti nel passato». Lo studio idrologico del geologo barcellonese, sottoposto alcuni mesi fa all’attenzione dell’amministrazione, include l’area nella classe di pericolosità più alta (P3) e quindi, trattandosi di centro abitato, individua un grado di rischio molto elevato (R4). Da qui la proposta di modificare la classe di rischio del PAI ma soprattutto l’esortazione alle istituzioni competenti a porre in essere le opportune misure di mitigazione del rischio. «È possibile che l’11 dicembre 2008 si sia sfiorata l’alluvione per il centro della città» afferma il geologo, calcoli alla mano, riferendosi agli straordinari eventi piovosi registrati tre anni fa, che provocarono danni ingenti a Barcellona e su tutto il versante tirrenico. «Paradossalmente contribuì a evitare il peggio l’esondazione di due affluenti, le saie di Santa Venera e Zigari. Un meccanismo, questo, del tutto imprevisto e non programmato, che potrebbe invece rappresentare una strategia da affinare». I punti di maggiore criticità, oltre agli sbocchi delle saie, sono risultati l’attraversamento di via Roma e la prima parte della tombinatura del torrente in prossimità dello sbocco di via Carducci. Ecco allora la necessità di interventi urgenti. «Nel caso del ponte di via Roma bisogna ipotizzarne la sostituzione con un’opera a campata unica che possieda un’altezza dal livello dell’alveo di almeno 2,30 metri. Occorrono poi una costante manutenzione dell’alveo torrentizio (che nel 2008 era stata tempestivamente effettuata ndr), il mantenimento della stabilità dei muri d’argine, la rimozione del materiale alluvionale e della vegetazione. Si potrebbe operare anche sul bacino nel tratto compreso tra Santa Venera e i piedi della collina di Castroreale, con restrizioni urbanistiche particolari, in modo da utilizzare il fondo piatto della vallata per disperdere i flussi di piena in esubero. Altri interventi – aggiunge Iraci – possono essere mirati alla stabilizzazione di aree in dissesto come i versanti orientali di Pizzo Scoglio e Monte Santa Croce, dove a seguito di importanti piogge si potrebbero innescare frane capaci di ostruire l’alveo dei torrenti». (s.v.)

1 commento:

Francesco Pino ha detto...

L'analisi del dott.Roberto Iraci è precisa e puntuale ed è totalmente condivisibile.
L'alluvione di dicembre 2008 è stato un importante campanello di allarme che,purtroppo,gli enti preposti alla tutela idrogeologica del nostro territorio hanno sottovalutato.
Il piano di bacino della Regione Sicilia(PAI) è un importante strumento di conoscenza del territorio che certamente,alla luce di quanto è successo,dovrà rivedere il grado di pericolosità del bacino del Longano e dell'Idria,anche perchè questi due torrenti attraversano tutta la città di Barcellona Pozzo di Gotto a ridosso dei centri edificati.
Pero' la revisione del PAI è importante se ad essa si faranno seguire gli interventi necessari per la riduzione del rischio idrogeologico,alcuni dei quali,importanti,sono stati elencati dal dott.Iraci,ma che dovranno essere definiti e finanziati dalle istituzioni interessate,in primi s l'assessorato territorio ed ambiente della Regione Siciliana.
ing.F.Pino

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