sabato 9 gennaio 2010

LA RIPRESA DI BARCELLONA POTREBBE ESSERE DIETRO L'ANGOLO?

FOTO: Edifici Ipab e agricoltore disoccupato

Il consigliere comunale Orazio Calamuneri, attraverso un comunicato stampa che potrebbe considerarsi una lettera aperta indirizzata alla città e, per essa, all'Amministrazione retta dal sindaco Nania, ha inteso inaugurare il nuovo anno con una serie di proposte da discutere per incentivare la ripresa economico-sociale della nostra città.
Secondo Calamuneri, sarebbe possibile individuare nel nostro territorio una serie di potenzialità su cui basare un programma logico atto a togliere la città dallo stato di improduttività, che ormai da anni l'opprime.
I punti cardini d'uno sviluppo, che tenga conto della vocazione territoriale e ne incrementi quella umana, secondo Calamuneri, vanno individuati nel miglioramento del patrimonio edilizio, nella valorizzazione delle risorse turistiche, ma soprattutto nella rinascita dell'attività agricola.
Quest'ultima risorsa che, sin dalla nascita di Barcellona, fu prevalente, potrebbe essere prioritariamente presa in esame, nel corso di incontri e conferenze, che coinvolgano esperti del settore, a partire da quanti ancora hanno intensi rapporti con l'attività agricola fino all'umile residuo ortolano.
Senza dimenticare però che, in anni passati, s'è tentato di aprire un tale percorso, creando addirittura una struttura finalizzata alla raccolta, lavorazione e commercializzazione di prodotti agricoli, ancora esistente, e tuttavia non completamente sfruttata come previsto dal progetto.
Per quanto riguarda il turismo, anche se qualcosa s'è finora cercato di orchestrare su base intercomunale, il discorso da farsi non sarebbe scorrevole, e potrebbe incepparsi, come già è avvenuto altre volte.
Qualcosa di concreto invece ci sarebbe da fare sul piano edilizio, se per prima cosa si provvedesse a rivalutare il patrimonio esistente nel centro storico, dove addirittura esistono edifici che rischiano l'abbandono, come quelli che, appartenendo all'IPAB, sono stati recentemente offerti al Comune, ma timorosamente sono stati rifiutati.

venerdì 8 gennaio 2010

IL CONSIGLIERE COMUNALE ORAZIO CALAMUNERI CERCA DI STIMOLARE L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE


Propone una conferenza economica e occupazionale con idee di sviluppo

Orazio Calamuneri, l'anziano consigliere del Pd, da sempre attivo in campo sindacale, lancia la sua proposta per un programma che venga incontro all necessità di risvegloio economico.

"La città di Barcellona Pozzo di Gotto - sostiene Calamuneri - attraversa una pesante crisi, sia economica ma anche di natura strutturale. Infatti da sempre i polmoni economici più importanti di questa città sono stati due, l’edilizia, su cui ruotano decine di categorie, ad esempio artigiani, vetrai, imbianchini, elettricisti, falegnami, infissi in metallo, fabbri, idraulici ecc… e l’altro settore portante, l’agricoltura, con la selezione e l’esportazione dei prodotti e con la lavorazione e la trasformazione. Ma entrambi si possono risollevare, con enorme beneficio di tutta l’economia, con il lavoro e il guadagno i lavoratori spendono, rimettendo in circolo quel denaro che adesso manca per il decollo del commercio dove i negozi sono pieni di merce invenduta. In molti si trovano in grandi difficoltà e addirittura chiudono. L’edilizia va messa in primis, quindi necessità di dare una corsia preferenziale alle licenze edilizie in regola con la legge. E per questo urge il potenziamento del VII settore, organo preposto a tutto questo. E inoltre, in un momento di difficoltà lavorativa (non c’è neanche a nero). Si deve (almeno per le classi più deboli) ridurre le spese, a cominciare dall’affitto, l’abitazione in affitto dove sono rifugiati le classi che non hanno una casa propria. E qui si deve calmierare l’affitto, adesso alle stelle. E lo può fare solo la casa economica e popolare che a Barcellona P.G. purtroppo manca da anni. La casa popolare ridurrebbe i costi dell’affitto a beneficio dei consumi. E sarebbe una piccola ventata d’ossigeno per l’economia, ma, costruendo case popolari si dà pure lavoro agli edili e alle categorie collegate, con benefici per tutta l’economia. Quindi l’edilizia e le case popolari sono una priorità. Il settore agricolo e le attività ad esso collegate sono l’altra priorità.

Del resto il terreno c’è ed è fertile, il sole pure, ma occorre molta attenzione a sostenere questo importante settore dove non si parte da zero, ma occorre un migliore sviluppo e ammodernamento. Non siamo più al tempo del calesse, c’è la necessità di sviluppare tutta la nuova tecnologia di cui noi siamo privi. Incoraggiare i giovani che credono ancora in questo settore, una volta volano al 50% della nostra economia, e dove i settori ad esso collegati si possono risviluppare e rigenerare. Invertendo nelle culture protette, nelle primizie, nei pomodorini, nelle piante ornamentali, ma soprattutto nell’agricoltura biologica che ha grande mercato, oltre che fa bene alla salute. La crisi di questo settore non è solo congiunturale, ma anche fatta di sottovalutazione e abbandono politico. E così la pastorizia, l’allevamento di bestiame e il problema delle risorse idriche, dove assistiamo quasi indifferenti alla pioggia che si perde a mare senza imbrigliarla per uso agricolo. Creando invasi collinari e con l’imbrigliamento si evitano danni alle culture e alle strutture come più volte è capitato, agli stessi argini. Per tutto questo occorre una classe politica capace e impegnata che abbia idee e competenze per fare rifiorire una nuova primavera. Circa il sottosalario nei servizi comunali (mensa ed altro) si deve smettere di pressare chi opera nei vari servizi, dove un organico di venti o quaranta deve diventare per forza cento con ricadute negative sul salario, se 500 euro di uno se li devono dividere in cinque diventano 100 ciascuno, cioè niente.

Concludo dicendo che pur nelle difficoltà complessive che attanagliano la nostra economia, l’occupazione e la qualità della vita, con l’impegno politico e la fantasia del saper fare, con la volontà d’acciaio di volerci migliorare, si può e si deve rimettere in moto tutta l’economia barcellonese che poi diventa (come sempre) traino per tutto l’interland.

Bisogna decidersi inoltre a iniziare la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani anche qui ecologia e risparmio. Occorre infine programmare una politica verso il turismo adesso sottozero con tutti i vantaggi enormi che comporta. I barcellonesi come risaputo con i turisti e con gli ospiti in genere sono molto ospitali.

Pertanto propongo al signor Sindaco e agli assessori ognuno per la propria competenza di organizzare una conferenza economica e occupazionale con idee di sviluppo possibili atte a migliorare anche a Barcellona Pozzo di Gotto l’economia e la qualità della vita.

Orazio Calamuneri

PRONTO IL PIANO ASP PER L'OSPEDALE CUTRONI ZODDA,: NIENTE DI NUOVO MA LA SOLITA STORIA DELLA COPERTA CORTA


Quando la coperta è corta, se la tiri dalla testa ti resteranno scoperti i piedi, e viceversa.
Nel caso che stiamo trattando, la coperta sarebbe il piano di rimodulazione sanitario riguardante gli ospedali della provincia di Messina
Ora, mettiamo che, parlando dei due nosocomi limitrofi di Barcellona e di Milazzo, uno sia la testa e l'altro rappresenti i piedi.
Che voglio dire con tutta questa tiritera?
Semplicemente questo: che chi è riuscito a tirare dalla propria parte di più la "coperta" ha rabberciato qualcosa per sè, lasciando un po' più nudo l'altro.
Comunque, rebus sic stantibus, non si può dire che si possa essere soddisfatti, nè dall'una nè dall'altra parte.
A noi intanto interessa sapere cosa sia rimasto sotto la coperta del Cutroni Zodda, ora che è stato formulato e sottoscritto dal direttore generale dell’Asp di Messina, dott.Salvatore Giuffrida, il piano di "risanamento" di sua competenza, il quale è basato su un già pronosticato reciproco travaso di scarti di unità e posti letto.
Cominciamo con ciò che c'era, nel nostro nosocomio, e che rimane intatto:
Chirurgia generale (12 posti letto); Medicina generale (18 posti letto); Malattie infettive (14 posti letto); Neonatologia (4 posti letto),Cardiologia (4 posti letto); Dermatologia (2 posti letto);
E adesso passiamo al gioco delle tre carte: cioè alla trafila dei passaggi da qui a lì e da là a quà.
Prevista intanto la soppressione dell'Unità di Nefrologia e Dialisi, da compensarsi con l'istituzione di un centro satellitare con otto posti letto in stretto contato con l'ospedale di Milazzo.
Sarà invece del tutto assente la possibilità di ricovero in ortopedia e traumatologia, in mancanza di posti letto, disponibili solo nel vicino ospedale di Milazzo. Quindi un traumatizzato e/o fratturato, anche se prontamente assistito, deve trovarsi ricovero altrove, se al Cutroni Zodda non è messo in condizioni di tornare a casa per farsi assistere dai suoi.
In compenso, per il nostro ospedale, ci sarà il contentino di due posti letto, per degenti oncologici, con dipendenza però dall'omologo reparto, che rimane assegnato all'ospedale di Taormina.
Il “Cutroni Zodda” a fronte della spoliazione citata, avrà - come d'altronde ampiamente annunciato - il privilegio di potere dare i natali a tutti i bambini del territorio di Milazzo e Barcellona, in quanto verrà potenziata l'esistente unità di Ostetricia e Ginecologia con il rastrellamento dei posti letto già disoponibili nei due nosocomi (14 p.l.) e il supporto della Pediatria (8 posti letto). Inoltre ci saranno ben 14 posti in Neurologia.
Al Cutroni Zodda ovviamente non è stato possibile negare l'accorpamento al PS del servizio OBI, con 4 posti letto, visto che è ormai obbligatorio in ogni nosocomio che si rispetti.

giovedì 7 gennaio 2010

IL BEL TIRRENO, SE NON SI PROVVEDE IN TEMPO, INGOIERA' LE NOSTRE SPIAGGE IN UN BOCCONE

Ricordo ciò che fece per proteggere Barcellona, diversi anni fa, circa trentaquattro, il sindaco d'allora, in occasione di un violento nubifragio abbattutosi sulla città.
Preoccupato che si potesse ripetere il grave fenomeno avvenuto la notte di San Silvestro del 1972 (quando l'alluvione aveva investito Rajù e altre frazioni di Fondachelli Fantina e fatto esondare il torrente Patrì), l'avvocato Giovanni D'Amico - era lui a capo dell'amministrazione comunale, nel '76 - al fine d'impedire che, un'eventuale tracimazione del torrente Longano inondasse la via Roma - che allora, dove ora c'è il ponticello, era chiusa da un bastione non molto alto, fece impostare sulla muraglia centinaia di sacchi di sabbia, sperando che, con quella disperata barricata, potesse proteggere la città.
Fortuna volle che la piena del torrente non oltrepassasse il limite di guardia, per cui l'intervento si rivelò superfluo.
Ma nessuno esperto, in quell'occasione, avrebbe messo la mano sul fuoco sulla capacità di contenimento di quell'armamentario, nel caso in cui si fosse ripetuta l'alluvione del '72.
Questo per dire che le prevenzioni improvvisate e carenti di mezzi, riescono soltanto se di esse non ci sarà bisogno. Appunto perchè si tratta di interventi improvvisati ed inadeguati.
A dimostrazione di ciò, riportiamo quanto sta accadendo nelle nostre spiagge.
Un altro sindaco - quello attuale - di fronte all'accavallarsi delle mareggiate, giustamente preoccupato per la sorte della nuova passeggiata a mare, bella ma ancora improtetta, s'è premurato a fare qualcosa per tamponare il rischio.
E gli esperti di turno, per venirgli incontro, gli hanno suggerito di improvvisare con materiale di riporto, nei punti strategici, delle dune di protezione.
Le quali, purtroppo, aggredite dalle onde, non riescono a reggere l'urto dei marosi.
Il che significa che urge un vero e proprio ripascimento del litorale, da anni auspicato promesso e progettato, ma sempre disatteso.
E intanto il bel Tirreno continua a ingoiarsi arenili e rischia di aggredire direttamente il nuovo arredamento marino, che tanti milioni è costato e tanto attraente rende il nostro litorale.

Evidentemente il Longano di 34 anni fa è stato più mansueto del mar Tirreno. E di questo bisogna tenere conto.

Francesco Cilona

mercoledì 6 gennaio 2010

CHE VE NE PARE?


E' LA PRIMA PARTE DI UNA LETTERA APERTA DI GIANNI ROSSI..... M'E' PIACIUTA E VE LA PROPONGO

"L'anno che verrà sarà come l'anno che è passato. La crisi economica è sempre lì che opprime e deprime. I ricchi del mondo neo-liberista saranno ancora più ricchi, mentre gli altri, poveri, semi-poveri, classe media, intellettuali, operai, pensionati continueranno a "tirare la cinghia". L'emergenza democrazia in Italia sempre più grave. La classe politica sempre più incancrenita nei suoi "giochi" per perpetrare il proprio potere. Masse di giovani vagano in cerca di un futuro sostenibile e di speranze concrete. Il terrorismo internazionale più agguerrito e le guerre "Freedom enduring" più aspre e inconcludenti.Berlusconi ci ha promesso un paese di "Bengodi", di "Amore" e di altri "Miracoli". E intanto, si prepara con nuovo lifting al "Grande Ritorno mediatico" per governare col pugno di ferro e fare affari con mezzo mondo. La sinistra, quella che è rimasta, e gli altri oppositori fanno come i "galli di Renzo": si beccano e starnazzano, senza pensare ai prossimi "tagli di teste". D'Alema, Veltroni, Bersani si aggrappano sul piccolo naviglio strapazzato dai marosi di antichi rancori e perduranti incapacità a cogliere il vento delle novità. Casini è l'emblema del "vecchio democristiano che avanza". Di Pietro ulula al deserto. Fini è la sempiterna scommessa del "fuoriclasse" che verrà. E i vecchi "saggi" della politica, i Ciampi, gli Scalfaro, i Napolitano e gli altri coevi sono sempre più ricurvi nella loro vecchiezza."...
Io mi fermo qui, perché è la parte che condivido pienamente:::
(Il resto continua su Aprile on line) (PER LEGGERLO CLICCA QUI) L'anno che verrà...


A RISCHIO LE NUOVE PASSEGGIATE A MARE DI BARCELLONA PER IL RIPETERSI DELLE MAREGGIATE


Le mareggiate di questi giorni hanno messo in ulteriore pericolo il nostro litorale, che negli ultimi anni, a causa delle erosioni provocate dall'errata protezione del lido di Marchesana, tende a risentire in maniera crescente gli effetti della furia del mare.
Abbiamo visto il danno enorme subito dalla litoranea nella zona adiacente alla foce del torrente Patrì e ci siamo talmente assuefatti a tale gravissimo fenomeno da non riuscire più nemmeno a parlarne.
Ogni tanto si annunzia che ci sarà un avvio di ripascimento, ma si tratta sempre di propositi che sembrano destinati a non avere attuazione.
Mentre ciò si verifica in quel tratto di lido e di strada in prossimità del depuratore, dove il ponte sul torrente è intranstabile da oltre un decennio, e nessuno più sebra preoccuparsi di ciò, nasce invece l'allarme per il guasto che le mareggiate cominciano a produrre lungo le nuove passeggiate a mare di Spinesante e Cicerata e nella nuova piazza di Calderà, facenti parte del nuovo arredamento marino, costato fior di milioni, e realizzato sulla base di un progetto che, lungi dall'essere lungimirante, sembra abbia prodotto un complesso di opere destinato ad essere deteriorato dalle mareggiate, per carenza di adeguata protezione.

martedì 5 gennaio 2010

PER GIANFRANCO MICCICHE' IL PDL STAREBBE ANDANDO ALLO SFASCIO



Un partito in liquidazione



Cliccando questo titolo possiamo leggere un post di Gianfranco Micciché, in cui il sottosegretario berlusconiano, ispiratore e capo del PDL Sicilia, critica aspramente il comportamento gli ex forzisti del Pdl, per la scarsa capacità organizzativa che starebbero dimostrando nella preparazione alle prossime competizioni regionali.
Secondo Micciché, l'abulia dei derivati di ForzaItalia starebbe consentendo alla Lega e ai derivati d'An di operare per l'occasione nella massima discrezionalità, nell'intento di piazzare la maggior parte possibile di propri uomini nelle rinnovate amministrazioni regionali.
Tutto - anche se il sottosegretario ribelle non lo esplicita - sotto il naso del leader maximo.
L'indifferenza del leader dipende forse dalla frattura del setto nasale, che - stando a certe illazioni apparse sempre più insistenti su alcuni siti - non sarebbe stata così grave come s'è voluto far credere?
Sicuramente no!
La ragione potrebbe essere un'altra: il capo se ne fregherebbe dei "suoi", conoscendone la pasta, e calcolando che, se vuole fare numero, deve contentarsi dell'apporto di chi è effettivamente radicato nel territorio: e sia la Lega sia gli ex Aennini lo sono.
I primi più dei secondi.
E si capisce, forse, perchè pure stia zitto anche di fronte alla campagna che il direttore del suo giornale da giorni imbastisce contro la segretaria dell'UGL, Renata Polverini, candidata finiana al governatorato di Roma.
Un silenzio davvero assordante, questo del premier, che potrebbe derivare dalla sua crescente insofferenza nei confronti del presidente della Camera dei Deputati.

lunedì 4 gennaio 2010

COME NON SI DEVE RUBARE UN MOTOCARRO ALTRUI


Un trentatreenne di Paternò, avendo notato un motocarro posteggiato in una strada di Roccalumera, ieri notte, ha cercato di trafugarlo.
Essendo giunto sul posto con un proprio mezzo e non avendo l'ubiquità che gli consentisse di guidarne due contemporaneamente, ha creduto opportuno ricorrere all'aiuto di qualcuno.
Aguzzato l'ingegno, per consentirne il trasloco, ha acceso il cellulare e ha chiesto l'intervento del carro attrezzi, asserendo che il motocarro era rimasto in panne.
L'uomo che, con l'insolito espediente, pensava di farla in barba... al proprietario, non aveva fatto i conti però con costui che, o per sonno leggero o per acuto senso dell'udito, verso le quattro del mattino, svegliato dal trambusto del carro attrezzi davanti a casa sua, s'è giustamente allarmato, vedendo che il pronto intervento era destinato proprio al suo motocarro, e ha subito telefonato al 112.
Immediato l'arrivo dei carabinieri che, colto in flagranza il furbetto poco accorto, l'hanno tratto in arresto.

CRESCE LA POLEMICA DEI FINIANI CONTRO IL FALCO DEL "GIORNALE" DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI


E BERLUSCONI STA A GUARDARE: COME SE NON FOSSERO CAVOLI SUOI


Caro Feltri, la politica è cosa più complessa che vendere quotidiani
::

Nel sito Farefuturo Web Magazine :: così scrive Filippo Rossi sul comportamento del direttore del "Giornale" Vittorio Feltri.

"Il discorso è semplice. E anche se rischia di essere ripetitivo, vale la pena ribadirlo: perché così proprio non va. E allora eccoci di nuovo qui a dover polemizzare con il “Montanelli” del nuovo millennio, quel Vittorio Feltri che si è autoproclamato come unico depositario delle idee, degli umori, delle speranze degli elettori del centrodestra. Quel Vittorio Feltri che si è fatto re senza popolo, si è fatto generale senza esercito. Può farlo, ovviamente, grazie alla gloriosa tradizione pluridecennale del giornale che dirige. E grazie anche al fatto che lo stesso quotidiano appartiene, casualmente, alla famiglia del leader del centrodestra. E allora, visto che tra quei milioni di elettori c’è anche, da sempre e umilmente, il sottoscritto, è come elettore che mi arrogo il diritto di replicare al capopopolo del Giornale ricordandogli e ricordando a tutti che la politica è cosa più complessa, molto più complessa che vendere i giornali".

domenica 3 gennaio 2010

COSA PENSANO I RAGAZZI SU DIVERSE QUESTIONI DELLA VITA


Da un'inchiesta condotta da DIRE Giovani.it riportiamo i seguenti dati interessanti

Cosa pensano i ragazzi


Di letture
:I ragazzi e le ragazze intervistati, tra gli 11 e i 14 anni, sembrano avere gusti diversi per ciò che riguarda le loro letture preferite. Ai ragazzi piace leggere soprattutto fumetti (il 54%), mentre le ragazze amano di più i romanzi (il 45%). Questi ultimi sono al secondo posto tra i preferiti dei ragazzi (il 22%), mentre per le ragazze al secondo posto troviamo le riviste (il 35%).

Di azioni illegali
La maggior parte degli atti illegali cui i ragazzi e le ragazze intervistati hanno assistito riguardano principalmente sia la trasgressione di norme sociali/di buona educazione, quali, ad esempio, non rispettare il codice della strada, fumare in luoghi pubblici e non timbrare i biglietti sui mezzi pubblici, sia la violenza intesa come bullismo. In pochi si sono confrontati con atti illegali come il furto e lo spaccio di droghe.

Di comunicazione
La quasi totalità dei ragazzi e delle ragazze intervistati, precisamente il 90%, ha risposto di riuscire a comunicare facilmente con gli altri spesso, di solito o sempre. Solo il 10% dei giovani riferisce di avere invece qualche difficoltà di comunicazione. E' importante per questi giovani di età compresa tra 12 e 14 anni sentirsi in grado di comunicare in modo sereno ed efficace con le persone con cui interagiscono quotidianamente: genitori, coetanei, insegnanti, altri in genere.

Di reazione alla violenza

La maggior parte degli atti illegali cui i ragazzi e le ragazze intervistati hanno assistito riguardano principalmente sia la trasgressione di norme sociali/di buona educazione, quali, ad esempio, non rispettare il codice della strada, fumare in luoghi pubblici e non timbrare i biglietti sui mezzi pubblici, sia la violenza intesa come bullismo. In pochi si sono confrontati con atti illegali come il furto e lo spaccio di droghe.

Di compagnie

La maggior parte degli atti illegali cui i ragazzi e le ragazze intervistati hanno assistito riguardano principalmente sia la trasgressione di norme sociali/di buona educazione, quali, ad esempio, non rispettare il codice della strada, fumare in luoghi pubblici e non timbrare i biglietti sui mezzi pubblici, sia la violenza intesa come bullismo. In pochi si sono confrontati con atti illegali come il furto e lo spaccio di droghe.

SI RENDE VACANTE IL COMANDO DEI VIGILI URBANI DI BARCELLONA: IL SINDACO PROVVEDERA' AD UNA PRIMA REINTEGRAZIONE



Il Corpo dei Vigili Urbani di Barcellona, il cui organico sembra ormai ridotto al lumicino, per l'ormai prolungata mancanza del rimpinguamento dei ruoli rimasti vacanti, adesso perde i due pezzi più grossi: il comandante ed il vice, entrambi tornati al patrio lido, cioè rientrati presso il Corpo di Polizia Municipale del Comune capoluogo, da dove praticamente si erano trasferiti a Palazzo Longano con contratti a tempo determinato.
Col nuovo anno, il comandante Marco Crisafulli, e il vice Lino La Rosa, su loro richiesta, hanno lasciato la città del Longano per rientrare ufficialmente in servizio a Messina. Il primo come dirigente e vicecomandante, l'altro come commissario capo, in regime di comandato.
Stando così le cose, il Sindaco Nania deve provvedere a sostituirli e si prospetta che affidi l'incarico di dirigente e comandante del Corpo ad un interno, il capitano Rosario Maimone, che nell'organico è l'elemento col grado d'ufficiale più alto ed ha, nel suo curriculum, esperienza di comando avendo già ricoperto l'incarico di vice comandante e dirigente; mentre non pare che ci siano prospettive immediate per la scelta di chi dovrà assumere l'incarico di vice.
Anche per il capitano Maimone, come per i suoi predecessori, si tratterebbe d'assunzione a tempo determinato, rinnovabile. Pare che l'Amministrazione debba ancora decidere sulla durata del primo incarico; che potrebbe essere di sei mesi o di un anno, con contratto successivamente rinnovabile.
Bisognerà inoltre provvedere alla copertura del posto di vice comandante resosi vacante col trasferimento di La Rosa.

Clicca qui:

ANCORA CRITICHE SUL COMANDANTE DEI VIGILI






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