venerdì 29 ottobre 2010

RIUSCIRA' BARCELLONA A SGANCIARSI DALL'ATO PER GESTIRE IN PROPRIO IL SERVIZIO DI NETTEZZA URBANA?


Ci fu un tempo in cui, a Barcellona, la raccolta dei rifiuti solidi urbani - allora affidata ad una cooperativa - bene o male riusciva a non dare l'assillo e i grattacapi che, attualmente, siamo costretti a sopportare.
E' vero che, per risolvere il problema dello smaltimento si ricorreva all'utilizzo della discarica di Trefinaite, non conforme ai dettami di legge, ma anche successivamente - dopo cioè che quella discarica venne chiusa - sempre meglio d'adesso e con minor dispendio si continuò a fruire del servizio rsu.
La situazione improvvisamente s'è complicata ed aggravata, allorchè s'è passati alla gestione ATO.
Ora siamo in perenne stato d'emergenza e nessun ricordo d'un passato meno dispendioso ci potrà indurre a pensare alla possibilità di ritormare ad una gestione localizzata, simile a quella sopra descritta, a meno che non si riesca ad avere un'amministrazione comunale che, svincolandosi dall'ATO, trovi un metodo di raccolta e smaltimento diverso da quello attuale, che fa finire tutto nelle discariche.
Ci potrebbe essere il metodo, in verità complicato, della raccolta differenziata oppure quell'altro della raccolta tradizionale con smaltimento non più in discarica, bensi con l'utilizzo di un termoconvertitore, tipo Thor, che è un'apparecchiatura di modesta grandezza messa a punto dal CNR(Consiglio Nazionale delle Ricerche) assieme alla Società Assing SpA di Roma.
E' di dimensioni e capacità tali da potere soddisfare le esigenze di una città di 50.000 abitanti, e dichiarata capace di triturare finemente e convertire a freddo in combustibili i rifiuti solidi urbani.
Questo sistema, già sperimentato per due anni addirittura inizialmente in Sicilia, tuttavia da noi ancora non è riuscito ad attecchire, presumibilmente perchè mancano i soldi per la prima spesa, mentre pare che in qualche città del Nord sia stato già adottato con notevoli benifici ambientali e finanziari.
"In Italia, dove la politica non arriva - si legge in un sito - arrivano, per nostra fortuna, gli imprenditori lungimiranti: infatti questo progetto del Thor dalla Sicilia si è trasferito in Piemonte, a Casal Monferrato, Provincia di Cuneo, dove ha sede la Buzzi Unicem spa, secondo gruppo in Europa per la produzione di cemento. A questa Azienda il THOR garantisce parte dell’energia che utilizza nel cementificio contribuendo a ridurre l’inquinamento ambientale. Attualmente il THOR riesce a produrre una tonnellata all’ora di prodotto da utilizzare come combustibile, ma l’obbiettivo è di arrivare a 100.000 tonnellate l’anno e quindi sostituire la metà del combustibile oggi impiegato.
Le attuali potenzialità del THOR non sono affatto da scartare, visto che potrebbe far fronte alle necessità di un comunità di cinquantamila abitanti ed è in grado di triturare e convertire circa cinquantamila tonnellate di rifiuti al giorno".

"Dalla spazzatura si può ricavare: 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate di materiale ferroso e non, una tonnellata di inerti. E, come se non bastasse, tutto il prodotto esce sterilizzato!"

"Il sistema "Thor", che ha già scatenato le discussioni tra le diverse fazioni di ambientalisti - leggo in un altro sito web - prevede il trattamento meccanico dei rifiuti solidi urbani e la produzione di combustibile derivato dai rifiuti (Cdr) in polvere.
L'impianto è costituito
da vari apparati, che hanno lo scopo di separare i materiali metallici, gli inerti e il vetro, i rifiuti contenenti cloro, come le plastiche pvc, e la successiva macinazione della frazione combustibile per la produzione di Cdr: il combustibile prodotto ha un aspetto "micronizzato" con un potere calorifico paragonabile a quello del carbone".
Almeno così asseriscono coloro che hanno avuto modo di assistere al funzionamento del Thor.

Franz Sidoti ci raccomanda di cliccare su questo link: Vale la pena farlo
:
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=893&ID_sezione=56&sezione=

giovedì 28 ottobre 2010

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: L'ISTITUTO "FERMI"... FERMO A DIECI ANNI FA PER DISATTENZIONE DELL'ENTE PROVINCIA



“Lamento la mancanza di un’interlocuzione certa ed affidabile: continuo a scrivere all’Ente Provincia ma ciò che ho ricevuto ad oggi sono solo sopralluoghi che non hanno portato alla concretezza di nessun intervento. La gestione di un istituto diventa complicata quando non si riesce ad ottenere risposte, frattanto però chi gestisce quotidianamente l’istituto diventa elemento catalizzatore di responsabilità non sempre proprie. Adesso temo per l’eventuale perdita dei finanziamenti destinati al completamento del plesso di Santa Venera, sarebbe una conseguenza davvero ingiustificabile perché derivante solo ed esclusivamente dall’inefficienza e lentezza dell’ente pubblico a ciò deputato.”
C'è in queste poche frasi tutta l'amarezza e lo sconforto di un dirigente scolastico, il prof. Santo Longo, a capo dell'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri di Barcellona, costretto a denunciare le carenze di una delle due strutture - quella di via Santa Venera di recente costruzione - che per non essere stata ultimata lascia spazio a condizioni di disagio e di pericolo preoccupanti.
Non è la prima volta che il dirigente richiama l'attenzione dei responsabili della Provincia sulle esigenze della scuola, ma le sue sollecitazioni hanno ottenuto soltanto dei sopralluoghi tecnici , cui però non hanno fatto seguito gli sperati dovuti interventi.
Per cui le carenze non solo sono rimaste, ma si sono addirittura aggravate.
Basta vedere le foto per accorgersi dello stato di abbandono in cui gran parte della struttura viene lasciata: manca d'una regolare recinzione, resistendone una composta dalle lamiere che proteggevano il cantiere destinato all'esecuzione dei lavori di completamento: tra cui la costruzione di una palestra, la cui area di destinazione è ora invasa da erbacce, come l'adiacente cortile.
Permane, aggravata dall'usura del tempo e dello stato d'abbandono, la situazione venutasi a determinare in fase avanzata di costruzione del plesso, quando, avendo perso la vita un gruista, la Magistratura sottopose a sequestro il cantiere e l'attrezzo dell'incidente.
Revocato il vincolo giudiziario, si aspettava che venissero ripresi e completati i lavori in progetto, ma così non è avvenuto e, col trascorrere del tempo, la situazione s'è impigliata nelle solite lungaggini burocratiche e - diciamolo pure - nella inaffidabilità degli interlocutori della Provincia, che, pur esistendo la promessa del finanzamento utile al completamento della struttura, incomprensibilmente hanno lasciato finora in stand by la preoccupante questione.

E PER GLI OSPEDALI DI MILAZZO E BARCELLONA SPUNTA UNA LETTERA DEL RESPONSABILE DELL'MPA BARCELLONESE


In tutto questo movimento per la sopravvivenza dell'ospedale "Cutroni Zodda", ci saremmo attesi, accanto alle iniziative dei sindaci e di un comitato spontaneo, una parola in difesa della salute pubblica da parte dei difensori civici dei tredici comuni interessati, ed in particolare di colui che occupa tale posto nel Comune capofila, che è Barcellona Pozzo di Gotto, sede appunto del nosocomio in argomento.
Non ci pare che tale parola sia stata finora spesa, ma potrebbe darsi che l'avvocato Domenico Floramo - questo è il nome di chi ha assunto il compito di difenderci - trovi l'occasione per farlo, quanto prima.
A farsi sentire, per invocare un intervento positivo da parte del presidente della Regione a favore del nostro ospedale, è stato un omonimo del difensore civico, l'ingegnere Filippo Floramo, presidente del Circolo MpA "Itinerario Futuro", politico di vecchia data, già vice sindaco a Palazzo Longano al tramontare della prima repubblica.
L'ingegnere Floramo, proprio in questi giorni di frambusto, ha pensato bene di utilizzare la sua appartenenza al movimento di Raffaele Lombardo, inviando una lunga articolata lettera al presidente della Regione, all'assessore alla Sanità Massimo Russo e al direttore dell'Asp di Messina, Salvatore Guffrida.
L'ing. Floramo, in sintesi, invita i responsabili dell'attuale riassetto sanitario in Sicilia a farsi vivi nel territorio per spiegare, a diretto contatto con la base, la ragione, i dati e i tempi d'attuazione del programma riguardante i due ospedali di Milazzo e Barcellona, perchè "i cittadini hanno il diritto e pretendono di sapere quale sarà l'organizzazione che gli amministratori preposti intendono dare ai due noscomi...". A giudizio del presidente del circolo MpA, sarebbe una buona opportunità politica territoriale rassicurare la gente che s'intende garantire, a Milazzo e a Barcellona, due ospedali organizzati in maniera efficiente, che, senza superflui doppioni, siano in grado di venire incontro alle reali esigenze della popolazione: eliminando gli sprechi, premiando le professionalità e colpendo i pochi "fannulloni"...
Una lettera sensata, che non sappiamo però se avrà altrettanto sensata risposta. Se ne avrà una....

foto: l'ing. Filippo Floramo (sx) e il manager Salvatore Giuffrida (dx)

mercoledì 27 ottobre 2010

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: ADESSO LA PROTESTA CONTRO LE DECURTAZIONI A DANNO DEL CUTRONI ZODDA SI SPOSTA A PALERMO


BUSSATE E VI SARA' APERTO: INSISTERE, INSISTERE, INSISTERE


A Barcellona si continua a manifestare dissenso per la persistente riduzione delle capacità operative all'interno del Cutroni Zodda, dove la spoliazione dei reparti, col pretesto della rimodulazione dei servizi sanitari, è divenuta ormai un dato di fatto.
Dopo le riunioni in piazza, il corteo, lo show dei sindaci in catene, alla fine - su decisione presa in un incontro tenuto presso l'Oratorio Salesiano - s'è stabilito di trasferire la protesta sotto il Palazzo d'Orleans, per cercare di convincere Lombardo e Russo che stanno commettendo un grosso errore, con l'applicazione di un programma demolitore nei confronti di una struttura sanitaria che, piuttosto, meriterebbe di essere rivalutata.
Riusciranno i difensori del Cutroni Zodda a fare sentire le loro ragioni ai due responsabili regionali, che in effetti sembrano decisi a considerare ottimale il loro comportamento?
Recentemente, ad una TV privata (AM) l'assessore alla sanità Massimo Russo ha rilasciato dichiarazioni che lasciano di stucco, dalle quali emergerebbe soltanto una cosa: che tutte le proteste nei confronti del suo programma di rimodulazione scivolano come l'olio sulla sua testa: e non perchè è priva di capelli, ma per la semplice sua convinzione che l'operazione di risanamento avviata è decisamente giusta, perché basata sulla logica del buon senso, eccetera eccetera...

Cliccate sotto e vedrete che è così:

VIDEO di intervista Massimo Russo, Ass. Reg. Sanità

martedì 26 ottobre 2010

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: UN NEBBIONE IMPROVVISO CANCELLA PAESI E VILLAGGI



Oggi pomeriggio, poco dopo le 17, una fitta coltre di nebbia s'è addensata sulla catena montuosa e collinare che sovrasta la città. Gala, San Paolo, Maloto, Castroreale, Santa Lucia del Mela e altri centri visibili durante le giornate di sereno, sono spariti come per incanto, inghiottiti dall'improvviso fenomeno atmosferico.

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: IL "BUON SENSO" CI SUGGERISCE DI TURARCI IL NASO



"Turiamoci il naso e sosteniamo queste nuove forze politiche.
Politiche? Speriamo che diventino tali".

firmato franzsidoti.

Così scrive il Generale Franz Sidoti, in riferimento a ciò che sta avvenendo in Sicilia, dove il formarsi di una coalizione trasversale potrebbe essere considerata una prima prova - in corpore vili - per ciò che potrebbe accadere in caso di caduta dell'attuale governo nazionale.
Insomma uno sperimentale laboratorio politico con risultati possibilmente da utilizzare a Roma.
E di fronte agli acri odori emessi da ampolle e provette, che si può fare se non turarsi il naso?
D'altronde, a precauzioni del genere forse che non siamo ormai allenati?
Basta muoversi per le strade di gran parte della nostra bellissima Sicilia, per dovere ricorrere al gesto, ormai consueto, di turarci il naso, tanto è il fetore che emana dai cumuli di rifiuti ovunque sparsi.
Si sta facendo un gran casino mediatico per i fatti di Terzigno, dove la popolazione, ormai stanca, scocciata di doversi tappare naso e bocca, è compatta nella reazione.
Chissà che non avvenga anche da noi di sentirci stanchi di turarci il naso e di voltarci da un'altra parte, accostandoci ai cassonetti per buttare l'immondizia.
Ma andando oltre, come dovremmo reagire?
Con le solite proteste vanamente spese per l'ospedale?
Con la retorica dei sindaci incatenati?
O con cortei e barricate?
Ma con tutto ciò, nulla di positivo si concluderebbe.
E allora, come?
Il buon senso suggerirebbe di reagire usando bene l'arma del voto.
Purtroppo non è dato sapere però quanto diffuso e abituale sia in questa nostra società questo benedetto buonsenso.



lunedì 25 ottobre 2010

MILAZZO: NELL'ULTIMA GIORNATA DELLA FESTA PD SI CONSOLIDA IL DESIDERIO DI RIVALSA SUL BERLUSCONISMO IN SICILIA

Bisogna battere il ferro mentre è caldo.
Ieri, a Milazzo, nella giornata conclusiva della Festa Democratica, il patto di ferro per togliere definitivamente la supremazia in Sicilia a Berlusconi, ha dato i primi segni di quel "calore", che - a giudizio dei numerosi partecipanti alla Kermesse provinciale del PD - appare certamente destinato ad incrementarsi.
Nella fucina siciliana, mazza e martello sono ormai a disposizione del quartetto Pd, Fli, Udc, MpA, che già dovrebbe avere consolidato l'intesa in campo regionale, sostenendo la Giunta tecnica presieduta da Raffaele Lombardo: il tanto denigrato Lombardo Quater, nato per affrontare il programma di risanamento in Sicilia.
Nell'ultimo incontro al Paladiana, la concorde presenza di Francantonio Genovese, Gianpiero D’Alia, Carmelo Briguglio, Giovanni Pistorio, ed anche quella di Beppe Lumia, se qualche dubbio c'era stato sulla prova del fuoco, l'ha fatto sciogliere immediatamente, creando la netta sensazione dell'esistenza d'una volontà comune tesa a spazzare i residui in Sicilia di quella che fu la coalizione del cento a zero.
Tale decisa convinzione è ormai palpabile e restano in pochi coloro che credono alla ripresa del berlusconismo nell'Isola.

Nelle foto: Briguglio, D'Alia, Pistorio, Genovese, Lumia

domenica 24 ottobre 2010

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: SALVIAMO IL MERCATO SETTIMANALE E TENIAMOCELO CARO E... DECOROSO.


Non esiste fine settimana che non ci si debba lamentare per lo stato di sporcizia lasciato in piazza Mercato, a conclusione della mezza giornata di esposizione e vendita degli ambulanti, che com'è noto avviene in contrada Sant'Andrea ogni sabato.
La protesta di chi abita in prossimità del mercato puntualmente viene elevata, addirittura anche con reclami ufficiali e denunce al Comune e persino alla Magistratura, come avviene ad opera dell'assiduo nostro "lettore" Bruno.
Il problema si ripete, con asfissiante puntualità, eppure potrebbe essere affrontato e risolto con un solo pizzico di giudizio.
Poichè, a conclusione dell'attività dopo lo sgombero delle bancarelle, nella piazza viene lasciato tutto ciò che non vale più la pena di raccogliere e portare via - cioè involucri, plastica, cartoni eccetera - la prima cosa che il signor Sindaco potrebbe fare sarebbe l'emissione d'un'ordinanza che imponga, a quanti sono autorizzati ad occupare uno stallo per la vendita, non soltanto di uscirsene col semplice pagamento dell'occupazione del suolo pubblico, ma aggiugessero a tale obbligo quello di lasciare pulita, così come l'hanno trovata, la postazione occupata con l'area ad essa adiacente, pena un'ammenda che, se reiterata per tre volte, abbia per conseguenza l'eclusione del contravventore dal diritto di partecipare all'attività settimanale.
Ovviamente, per la riuscita, occorrerebbe un oculato controllo da parte dei vigili, il cui compito non può limitarsi alla mera "occhiata" alle macchine in movimento nella via Sant'Andrea.
Sù. signor Sindaco, la faccia un'ordinanzina che solleciti i "mercanti" a raccogliere "gli avanzi" in uno di quei sacchi neri della spazzatura, che il Comune stesso potrebbe fornire, caso mai con la richiesta dei classici modesti 5 centesimi, così come avviene abusivamente nei supermercati di questa città.
Pensi, caro Sindaco, che - dopo che il Comune di Milazzo ha handicappato il "suo" mercato settimanale - quello di Barcellona può considerarsi l'unico importante rimasto nel territorio: ed è importante perché, oltre a dare possibilità di profitto ai venditori ambulanti, consente a moltissime famiglie di fornirsi di cose utili in maniera piuttosto economica.

NOTO IL CALENDARIO DEL GIRO CICLISTICO D'ITALIA 2011




RAGGIUNGERA' LA SICILIA IN RICORDO DELLA SPEDIZIONE DEI MILLE

Il Giro d'Italia 2011 sarà dedicato ai 150 anni dell'Unità d'Italia. Partirà il 7 maggio, con una cronometro a squadre di 25 chilometri da Venaria Reale a Torino e si concluderà il 29 a Milano con una cronometro individuale di 32,8 chilometri. L'intero percorso, che avrà una frazione in Sicilia, sarà aspro essendci in programma sette arrivi in salita, di cui uno addirittura sull'Etna, con partenza da Messina. Uguale il nmero di arrivi in volata.

La carovana rosa arriverà sull'Etna domenica 15 maggio, giorno della nona tappa.

Questi gli altri arrivi in salita: a Glossglockner (in Austria) nella tredicesima tappa; sullo Zoncolan nella quattordicesima; a Gardeccia-Val di Fassa nella quindicesima; sul Nevegal con la cronoscalata della sedicesima tappa; a Macugnaga nella diciannovesima; sul Sestriere nella ventesima. La Cima Coppi è nella quindicesima tappa.

TUTTE LE TAPPE DEL CALENDARIO

I ) Sabato 7 maggio : Venaria Reale-Torino 25 km (crono a squadre);
II) Domenica 8 maggio: Alba-Parma 242 km;
III) Lunedì 9 maggio: Reggio Emilia-Rapallo 178 km;
IV) Martedì 10 maggio : Quarto-Livorno 208 km;
V ) Mercoledì 1 maggio : Piombino-Orvieto

201 km;
VI) Giovedì 12 maggio : Orvieto-Fiuggi Terme 195 km;
VII)Venerdì 13 maggio: Maddaloni-Montevergine 100 km;
VII) Sabato 14 maggio: Sapri-Tropea 214 km;
IX)Domenica 15 maggio: Messina-Etna 159 km
Lunedì 16 maggio riposo
X ) Martedì 17 maggio : Termoli-Teramo 156 km;
XI)Mercoledì 18 maggio: Tortoreto Lido-Castelfidardo 160 km;
XII) Giovedì 19 maggio: Castelfidardo-Ravenna 171 km;
XIII) Venerdì 20 maggio: Spilimbergo-Grossglockner (Aut) 159 km;
XIV) Sabato 21 maggio: Lienz (Aut)-Zoncolan 210 km;
XV) Domenica 22 maggio: Conegliano-Gardeggia 230 km.
Lunedì 23 maggio riposo
XVI) Martedì 24 maggio: Belluno-Nevegal 12,7 km (cronoscalata);
XVII) Mercoledì 25 maggio: Feltre-Sondrio 246 km;
XVIII Giovedì 26 maggio: Morbegno-S.Pellegrino Terme 147 km;
XIX) Venerdì 27 maggio: Bergamo-Macugnaga 211 km;
XX) Sabato 28 maggio: Verbania-Sestriere 242 km ;
XXI) Domenica 29 maggio: Milano-Milano 32,8 km (crono individuale.).

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barcellona pg, messina, Italy
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