sabato 3 novembre 2007

BARCELLONA, UNA CITTA' CHE VA ALLA DERIVA


La gestione commissariale diventò una vera condanna per la città.
Perduta la piccola àncora del consiglio comunale, che bene o male riusciva ad agganciarsi ai suoi problemi, Barcellona era ormai alla deriva.
Le prime iniziative drastiche del commissario Giarrizzo, accolte dal malcontento generale, divennero motivo d'allarme specialmente per i macelllai, che, di fronte ai disagi provocati dalla chiusura del mattatoio comunale, reagirono con una serrata minacciosa, promettendo di non desistere se non si risolveva il loro problema.
Intanto, abbandonati gli scranni di Palazzo Longano, gli amministratori destituiti smisero d' interessarsi dei problemi della comunità, e rivolsero la loro attenzione a possibili accordi, in previsione del rinnovo del Consiglio Comunale. A nessuno pertanto venne in mente che fosse necessario almeno ricordare al commissario quanti e quali mali stessero affliggendo la città. D'altronde Giarrizzo e Giacalone avevano dei compiti precisi da svolgere: mettere un po' d'ordine nelle finanze il primo, costretto a piangere miseria; portare a compimento la revisione del PRG, l'altro, facendo appello, anzitutto, all'ufficio tecnico e rinnovando la commisione edilizia, scaduta con lo scioglimento del Consiglio. Intanto la città reale, con tutti i suoi guai, rimaneva tagliata fuori da qualsiasi possibilità riparatoria e d'incremento.
FRANCESCO CILONA

STRADE STRATEGICHE DA RIPARARE

FOTO: UNA DELLE STRADE STRATEGICHE DI BARCELLONA (via Marconi)

Finalmente c'è il denaro da spendere per la bitumatura delle quattro strade più importanti di Barcellona Pozzo di Gotto. Sono le cosiddette vie strategiche che fanno da collegamento, nei due sensi di marcia, alla SS113, dalla zona di San Giovanni al Petraro: le vie Operai, Papa Giovanni XXIII, Kennedy e Marconi. Il finanziamento ammonta a poco meno di cinquecentottantamila euro, e parte di tale somma andrà utilizzata per la riparazione mediante bitumazione di via Sant'Antonino. La copertura di queste strade era attesa da tempo, in considerazione del fatto che molte altre vie e viuzze erano state riasfaltate, senza che si potesse avere la disponibilità finanziaria per intervenire in quelle sicuramente più transitate e quindi maggiormente esposte all'usura. Adesso che i soldi ci sono, si apre la fase appaltante, già annunciata dall'Ufficio tecnico. Per la partecipazione al bando, le offerte dovranno essere presentate entro e non oltre il 3 dicembre prossimo. Seguiranno i tempi burocratici di gara, che si spera possano procedere senza gli ormai purtroppo soliti intoppi, che hanno fatto arrivare le carte di altri appalti in sede giudiziaria. La Città ha bisogno di migliorare le sue "condizioni" e pertanto ci si augura che l'assoluta trasparenza degli atti ne faciliti l'attuazione.

venerdì 2 novembre 2007

LEVACI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO


FOTO:Il filoncino comprato stamani
e il relativo scontrino

"Siamo arrivati al limite della sopportazione". Stamattina lo ripetevano in molti, questo sconfortante ritornello, vedendo il nuovo listino dei prezzi sul pane. Tutti cresciuti, i prezzi, da quello del pane di lusso a quello di impasto semplice (farina, acqua, sale, lievito), che una volta costituiva il cosiddetto "pane concordato" il cui costo rimaneva controllato. A guardare il nuovo listino c'è davvero motivo per farsi la croce con la mano manca. Ma è proprio possibile che l'ondata di aumento possa essere montata uniformemente in tutte le panetterie, senza che si siano preventivamente messi d'accordo? Ma la cosiddetta concorrenza, che il neocapitalismo sbandiera come il vero grande incentivo per la crescita economica è andata a farsi... benedire?
Dovevo dire f..., ma voi lo capite, questo blog lo leggono pure i lattanti e non mi posso permettere certi termini maleducati.
Ma torniamo al pane: quello fotografato è il normale filoncino di circa un quarto di chilo - esattamente di 258 grammi - che fino a poco tempo fa costava 45 centesimi di Euro e che adesso ho dovuto pagare 57 centesimi, che in termini di vecchia moneta coincide a £1103,68. E stiamo parlando del cosiddetto pane dei meno abbienti. E non di un chilo, ma di Kg 0,258. Non tratteremo, qui, del pane cosiddetto speciale o di pezzatura minuscola, per non suscitare sgomento. Ma dove ci vogliono portare questi signori che hanno in mano le redini del mondo? Come! Si parla sempre di giustizia sociale, di wellfare, di famiglie che non arrivano a coprire con i loro proventi di lavoro oltre la terza settimana, si continua a spiattellare sugli schermi televisivi le facce di bronzo di politici che parlano male di altri politici, sempre uguali nei nomi, ma con la pelle sempre più raggrinzita, si organizzano G8 capaci soltanto di suscitare reazioni, repressioni e danni. Tutto questo si continua a dire e a fare per salvare la forma, mentre nella sostanza si va in polpetta al cittadino che, fra non molto, dovrà aggiungere nella sua forzata dieta anche le voci pane e pasta, non da ridurre quantitativamente, ma addirittura da dimenticare che esistono. Scusate l'iperbole, ma con gente, come quella che dovrebbe garantirci il pane quotidiano ci vorrebbe altro che l'iperbole. E dire che basterebbe un segno nella scheda elettorale...per fare piazza pulita di certa gente.


fra' galdino

giovedì 1 novembre 2007

GLI SPIFFERI BARCELLONESI



Trik e trak sono due nuovi personaggi che abbiamo incontrato alle villette di Piazza Duomo, non sono barboni, ma neppure vip: sono solo due persone molto curiose, vorrebbero leggere tutte le notizie dei giornali, ma avendo pochi soldi, hanno cercato di rimediare stabilendo di comprare un solo giornale, una volta la settimana. Una settimana lo compra Trik e ha il compito di riferire le notizie a Trak: l’altra settimana sarà viceversa, per acquisto e compito.
Trik: Ciao Trak.
Trak: Ciao Trik.
Che aria tira oggi? Che notizie mi porti?
Trik: Qui, tirano solo spifferi. Si apre e si chiude continuamente come se nulla fosse.
TraK: E si creano così correnti d’aria che fanno male alla salute. Vuoi parlarmi di raffreddori?
Trik: Altro che. Ho letto sul giornale che hanno aperto un supermercato in un posto che era nato per diventare asilo e che il giudice vuole vederci chiaro su questo fatto, tanto che ha fatto sequestrare certe carte al municipio.
Trak: Sospetta forse che con faciloneria sia stato fatto il gioco delle tre carte?
Trik: Può darsi. Il giornale racconta che in un terreno del centro, che è un lascito per beneficenza e assistenza, era stato costruito un asilo che, per virtù di chissà quale mago, è stato ingrandito e trasformato in supermercato.
Trak: Ecco cosa hanno fatto: hanno aperto una porta che non dovevano aprire e il giudice vuole sapere la ragione. Bravo giudice… Ma tu non m’hai detto che si apre e si chiude, continuamente?
Trik: Si chiude, qui si chiude o si tenta di chiudere continuamente.
Trak: Ohu, non mi fari sbarruari. Parra chiaru.
Trik: C’è proprio motivo d’allarmarsi. Non stanno cercando in tutti i modi di dimensionare l’ospedale, chiudendo reparti e minacciando di chiuderne altri?
Trak: Ma chista è cosa vecchia.
Trik: Però c’è una novità che tu non sai, e che ho letta fresca di giornata.
Trak: Ed è?
TriK: Quattro anni fa, hanno aperto a Barcellona uno sportello…
Trak
: Altro spiffero di corrente?
Trik:
Era uno sportello del Genio civile, che consentiva di facilitare lo svolgimento di pratiche importanti, per le quali prima bisognava ricorrere all’ufficio di Messina. Tutto ciò con grande snellimento dei lavori e beneficio dell’utente. L’accordo è stato fatto con il Comune, che ha messo a disposizione due stanze arredate, fornite delle necessarie attrezzature e di collegamento telefonico. All’inizio lo sportello ha funzionato benissimo, con ricevimento tre giorni la settimana. Poi, nonostante che l’ufficio funzionasse a pieno ritmo, dall’alto s’è deciso di ridurre il personale e quindi il tempo d’apertura, che ora è ridotto ad una sola volta la settimana. Con queste restrizioni, il servizio è ridotto al lumicino: serve soltanto a ricevere le pratiche, che verranno poi istruite a Messina. Ed è così rinsecchito che rischia di sparire.
Trak: Capito: un’altra chiusura in vista.

Trik & Trak

mercoledì 31 ottobre 2007

LOMBARDO E LA SUA ARTE

FOTO: Salvatore Lombardo con l'amico Marcello Crinò
Salvatore Lombardo ha installato la "Bandiera dell'Umanità". L'ha fatto nella Sala Vetri del Monte di Pietà, dove un folto gruppo di amici, tra cui il sindaco Nania, l'ha circondato per assistere alla fase inaugurale della particolarissima esposizione. Sono lunghe, larghe strisce di stoffa, composte da numerosi variopinti pezzi, uniti con pazienti cuciture dall'autore e infarciti di immagini e strisce sovrapposte di altre stoffe colorate, che armonizzando offrono un effetto cromatico tutto particolare. La lunga "bandiera" è fermata alle pareti e alla vetrata, mentre un altro lungo lenzuolo, sempre composto da pezze di diverso tessuto, chiaro, è disteso orizzontalmente, percorso da una sequela di piccoli rettili - salamandre? - simbolicamente significative forse del brulicare della vita nascente ed evolvente. Diverso il simbolismo offerto dalle diverse ripetitive teste umane, il cui aspetto severo e statico ricorda maschere totemiche. Dell'opera, sicuramente eccezionale, di Lombardo hanno discettato in dieci, tutti vocati alla cultura e all'arte, lieti di potere tessere lodi, per l'impegno e le doti artistiche dell'amico Salvatore. C'è stato chi ha parlato filosofando e chi poetando, ma non è mancato il competente d'arte. Comunque, di nessuno dei commentatori mi arrischio a fare il nome, per non sbagliare, dato che non li conosco tutti, e quindi sarebbe offensivo tralasciarne qualcuno. Mi limito allora a riferire soltanto i nomi del primo e dell'ultimo che hanno parlato: il presidente della Pro Loco, Gino Trapani, che ha introdotto la cerimonia, e il sindaco Candeloro Nania, che l'ha praticamente conclusa, dicendosi lieto d'avere trovato piacevole e bella l'opera esposta, che pienamente riflette la bellezza d'anima dell'autore. Due parole l'ha speso pure l'artista, per spiegare che la sua fatica intende fare riferimento alla vita di questo pianeta, che col trascorrere del tempo rischia di andare in rovina per la cattiveria che cresce.

Francesco Cilona

FLACCOMIO E L'AREA ARTIGIANALE


FOTO//Due scorci della zona
artigianale



La zona artigianale, creata per trasferire le botteghe e le officine dal centro cittadino in area più idonea e periferica, si sta rivelando in parte un boomerang per la città. Infatti, per quanto siano stati messi al bando e regolarmente assegnati due primi stralci dell’intera area programmata, parecchi lotti restano ancora non utilizzati, probabilmente per motivi diversi non tutti giustificabili. Uno stato anomalo, di cui ha preso nota uno dei nuovi consiglieri di Alleanza Nazionale, Cosimo Flaccomio, il quale ne ha tratto argomento per un’interrogazione al sindaco Candeloro Nania. Nella nota, il giovane consigliere ha “evidenziato, intanto, lo stato di degrado in cui l’area artigianale non strutturata è stata lasciata, per cui si evidenzia la presenza di appezzamenti trasformati in ricettacolo di spazzatura ed in deposito di detriti , di macchinari e anche in luogo di pascolo”. Flaccomio si meraviglia, e giustamente, che "nonostante le assegnazioni siano state fatte anni fa, diversi beneficiari non li abbiano sfruttate per lo scopo proposto. Pertanto la sua interrogazione è finalizzata a capire se ci sono negligenze degli uffici preposti all’istruzione delle pratiche e al controllo dei requisiti e della tempistica di costruzione”. Flaccomio fa risaltare una contraddizione: che cioè attività beneficiarie dell’ultimo bando sono già operative, mentre altre concessioni fatte nel bando precedente rimangono ancora inattuate. Quindi, sempre secondo l’interrogazione, si chiede se non sia opportuno intervenire facendo scorrere la graduatoria o redigendo un nuovo bando, in maniera da dare eventualmente ad altre ditte interessate la possibilità di fruire dell’assegnazione in un’area riservata alla produzione artigianale e al commercio.

martedì 30 ottobre 2007

IL "PALALBERTI" DELLA DISCORDIA

Tutti vorrebbero giocare al PalAlberti, ma ci sono i figli della gallina bianca e i figli della gallina nera. E allora bisogna rendersi conto che non è possibile non fare discriminazioni. Però, se ci fossero altri spazi, per i giovani, non ci sarebbe neppure l'occasione per discriminare. Sentite come dialogano questi due ignorantelli di Pinco e Pallino; eppure qualche piccola verità, nella loro insipienza, l'azzeccano. Ascoltateli per favore: in vino veritas ed in ignorantia invece pure.

L'IRA DEI POLITICI-SPORTIVI


Pallino: Lo sai che Orazio Calamuneri e Roberto Molino si sono incavolati e ce l’hanno con l’Amministrazione Comunale?
Pinco: Calamuneri che se la prende con quest’amministrazione, mi pare strano. E Molino, poi, mi sembra insolito che s’interessi dei fatti di Palazzo Longano…
Pallino: Ma che cosa hai capito: i due “uomini politici” sono in agitazione per una questione che sta tra lo sportivo e la giustizia.
Pinco: Ma cosa stai dicendo. Lo sai che non ti sto capendo...
Pallino: Seguimi e mi capirai. I due “uomini...
Pinco: …politici", che cosa vogliono?
Pallino: Vogliono che il PalAlberti sia concesso non soltanto alle squadre che stanno a cuore all’amministrazione, ma anche alle altre. Quelle sostenute da Calamuneri, da Molino e da altre tre società minori hanno diritto anche loro di giocare dentro il palazzetto di s.Venera, oppure no?
Pinco: Penso di sì. Ma dimmi, qui a Barcellona ci sono tante squadre di basket?
Pallino: E chi sta parlando di pallacanestro. Quelle sono squadre di calcetto, quelle che giocano con cinque giocatori in campetti limitati e porte ridotte.
Pinco: E le fanno giocare nel Palazzetto, dove c’è il pavimento di legno?
Pallino: Vuoi dire il parquet.
Pinco: Come parli difficile, già tu sei quello che quando ti lavi i capelli usi lo shampoo invece dello sciampo.
Pallino: Allora, il problema è questo. Calamuneri dice che si lasciano i giovani allo sbando, se non si consente di impegnarli nello sport. E il calcetto è uno sport che impegna e toglie dalla strada. Poi in questo paese così a rischio, bisogna fare di più per i ragazzi, non basta la promessa di qualche piccolo contributo, quando poi non sanno dove andare a giocare. Lo sai che fanno pure i tornei, regolamentari!?
Pinco : E Molino che cosa dice?
Pallino: L’ex sindaco conosce il pieno della fraviola e quindi sospetta che il PalAberti sia diventato come proprietà privata, a beneficio soltanto di taluni facoltosi dirigenti sportivi.
Pinco: Tipo chi?
Pallino: Tipo quello, come si chiama?, quello dell’Igeavirtus.
Pinco: Non mi dire che fanno giocare l’Igeavirtus al Palazzetto!
Pallino: No, la squadra di calcio, no! Ma quella di basket, sì, perché il dirigente del calcio s’è preso pure la squadra di pallacanestro. Non lo sapevi?
Pinco:Non lo sapevo.
Pallino: Ma allora sei davvero una capra, non sai proprio niente di questa città.
Pinco: E non è meglio non sapere tante cose?!?

Pinco & Pallino

LA CITTA' E' SERVITA di barba capelli e sciampo


Giunto il Commissario, il dottore Francesco Giarrizzo, funzionario regionale preceduto da buona fama, soprattutto per la concretezza dei suoi interventi, per prima cosa ritenne che, se si voleva far quadrare il bilancio del Comune, bisognava procurare parecchio denaro. E poichè le borse della Regione e dello Stato erano chiuse, da provetto burocrate, con calcolo glaciale, pensò di cercarlo tra le pieghe del fisco. Senza perdere tempo lo cercò e lo scovò nell'imposta sulla casa. Ad iniziare da quell'anno, l'ici - per decisione insindacabile del commissario - sarebbe aumentata del 20 per cento, con buona pace del possessore di case ed eventuale compiacimento di chi non possedeva neppure una tana. I commenti non mancarono, soprattutto da parte di chi si era detto contrario allo scioglimento del Consiglio, e furono critiche dirette soprattutto contro chi aveva tanto traccheggiando da fare scadere i termini imposti dalla Regione all'approvazione del Piano Regolatore Generale. Altro provvedimento del Commissario, anch'esso drastico, fu la chiusura del macello comunale, conseguente al fatto che non c'erano soldi sufficienti per rendere funzionante il depuratore. A salvaguardia delle condizioni igieniche e per il rispetto della legge, l'unica soluzione non poteva essere che quella di disattivare l'importante struttura cittadina, con relativo deviamento della macellazione in altri siti della provincia. Per questi fatti non mancarono le battute ironiche, e l'oggetto preferito fu il depuratore generale di Cantoni, che non aveva mai funzionato. "E se il commissario si accorge di ciò - si diceva - cosa farà per evitare che lo scarico delle fogne finisca direttamentre nel bel Tirreno? Lui che è tanto zelante, non potrebbe decidere di far chiudere tutti i cessi della città?" Ormai s'era giunti al paradosso, ma al dottore Giarrizzo, l'ironia popolana scivolava addosso come olio, e fino alle nuove elezioni - puntate per il 12 giugno - il suo comportamento continuò intransigente, senza fare una piega. E così, come diceva il barbiere nel suo salone, la città fu servita di barba, capelli e sciampo.


FRANCESCO CILONA

IL CENACOLO DI GESU'


Oggi ho avuto il piacere di incontrare il nuovo “direttore” del “Cenacolo. Si chiama Giuseppe, o meglio Padre Giuseppe, è giovane e m’ha dato l’impressione che sia anche abbastanza dinamico: il tipo opportunamente designato per portare una ventata di freschezza in un posto che ne ha tanto di bisogno.Sa apprezzare i nuovi strumenti mediatici e cura con passione un sito che abbraccia la Congregazione di Gesù Sacerdote. Per entrare in quel sito la strada sembra lunga, ma non è difficile. Eccola:www,congregazionedigesusacerdote.191.it/contatti.htm.

Ma che cos’è “Il Cenacolo”? è una struttura costruita dalla Parrocchia di San Sebastiano, in via Case Longo, sin dal primo giorno gestita dai religiosi di Padre Mario Venturini, ed è una “Casa aperta X una comunità allargata”. Coi suoi valori, le sue iniziative, i suoi ministeri, è Casa di accoglienza aperta e attenta ai sacerdoti, preti e vescovi, nei loro tempi di riposo, di comunione, di fraternità, di preghiera. E’ anche casa di accoglienza per le vocazioni in età adulta, ma anche di giovani da aiutare nel loro cammino vocazionale. E vuol essere anche casa di accoglienza per i fedeli che la frequentano, che vengono aiutati a comprendere meglio la realtà di Gesù Sacerdote.

Fra' Galdino

lunedì 29 ottobre 2007

IL DIALOGO DI PINCO & PALLINO



Pinco
: Ho letto da qualche parte che l’Amministrazione comunale ha vinto la causa al Tar, per la mancata inclusione nella Giunta esecutiva di Pino e Bagnato, che all’elezioni amministrative Nania aveva presentato come futuri assessori.
Pallino: La causa? Non sì è fatta nessuna causa.
Pinco: No? E allora che cavolo ho capito!
Pallino: Ti spiego: i due mancati assessori, sostituiti con altre due persone non segnalate dal coordinamento provinciale di F.I. si sono incavolate e hanno fatto ricorso al Tar, che però non l’ha potuto accogliere perché andava indirizzato al Tribunale civile e non a quello amministrativo.
Pinco: E se ora lo presentano al Tribunale competente, hanno speranza di ottenere ragione?
Pallino: Pare di sì: Ma potrebbe capitare che pur avendo dimostrato il loro diritto, non entrino lo stesso nella Giunta:
Pinco: Ah, sì. E perché?!
Pallino: Perché potrebbe venir fuori che il sindaco eletto, avendoli esclusi, abbia commesso una tale irregolarità da inficiare la validità delle elezioni.
Pinco: Ma se elezioni fossero state, come tu dici, inficiate, potrebbe succedere per il nostro Comune come è avvenuto recentemente per Messina!
Pallino: Ora stai correndo troppo. Solo posso riferire quanto hanno scritto i giudici delTar sull’argomento: che cioè la norma vigente impone al sindaco eletto di comprendere nella Giunta esecutiva i nominativi di coloro che sono stati presentati come futuri assessori. Naturalmente se si affermeranno le liste a lui collegate. Il candidato a sindaco, per la stessa legge, ha la facoltà di presentare anche metà dei papabili ad assessori, in tal caso si riserverebbe la possibilità di nominare ex novo la metà mancante. Ma nel nostra fattispecie pare che Nania avesse preannunciato l’intera rosa, ed in essa c’erano i nomi di Franco Pino e Bruno Bagnato.
Pinco: E quindi?...
Pallino: Quindi, quindi...Ma il “quindi” dovrebbe dircelo il vertice provinciale di Forza Italia ,
che ha sponsorizzato i due “trombati” e ancora sta valutando come comportarsi.
Pinco: Se cioè devono insistere e correre il rischio di danneggiare la città o se contentarsi di fare il broncio “politico” a Nania uscendo dalla coalizione. Ma in politica sai com’è, non sempre per “due trombati” ci si straccia le vesti.

PINCO & PALLINO

E' MORTO MONSIGNOR MENTO


Monsignor Francesco Mento è tornato alla Casa del Padre. Con queste semplici significative parole è stata annunciata, stasera, la morte del Sacerdote che dal 2 settembre 1958 fino a pochi anni fa resse la maggiore Parrocchia di Barcellona, quella di San Sebastiano Martire, Patrono della nostra città.
Mons. Mento, nei lunghi anni della sua permanenza a Barcellona, mostrò di essere un oculatissimo amministratore, capace di distinguersi non solo come curatore dei beni di San Sebastiano, ma anche per lo zelo sacerdotale e lo spirito innovatore. Trovò disadorno e quasi in stato di abbandono il grande duomo e, dopo avergli dato il decoro che meritava, lo arricchì di infrastrutture e opere artistiche di buon livello. Come scrisse di lui Nello Cassata :"Egli ha saputo recidere i rami secchi ed infruttiferi di certi antichi lasciti divenuti passivi, ha reso il Duomo più decoroso, ma il suo nome resterà legato alla realizzazione della Casa di Riposo". Ma lo storico cittadino ha lasciato questa valle di lacrime, molto prima di monsignor Mento, e non ebbe perciò la possibilità di costatare quanti altri abbellimenti il parroco apportò al Duomo, nè potè descrivere la notevole conquista che riuscì a riportare, facendo erigere a Basilica Minore la Chiesa. Evento storico per Barcellona, sancito con bolla pontificia del 9 febbraio 1991, tredicesimo anno del Pontificato di Papa Wojtyla. Ma molte altre opere e operazioni sono state realizzate durante la gestione di Francesco Mento, nel frattempo passato da Arciprete a Canonico. Fra l'altro va ricordata la costruzione della Chiesa dedicata alla Madonna di Fatima, quella del grande edificio del "Cenacolo" affidato ai Padri Venturini, e dove mons. Mento trascorse alcuni mesi nell'ultimo anno della sua vita, le stupende porte di bronzo, realizzate dagli sculotori Ennio Tesei, Giorgio Luzzietti e ClaudioTraversi, le ricche vetrate, i mosaici squisitamente artistici. E non vanno dimenticate le iniziative religiose, quali le missioni, gli incontri coi giovani, la giornata degli ammalati, la Via Crucis cittadina. Eppure in vita, non gli mancò la critica di chi, vedendolo così abile nell'amministrare, sospettò che sapesse trarre profitto personale. Ma erano malignità senza alcun fondamento.
I funerali si celebreranno domani, martedì 30 ottobre, alle ore 15,30 nella Basilica Minore di San Sebastiano.

Francesco Cilona

UN OSPEDALE DA SALVARE


Dopo l'incontro con i rappresentanti consiliari, sindacali e ospedalieri, il sindaco Candeloro Nania, con la collaborazione della Giunta, ha preparato un'ipotesi di lavoro da sottoporre al Consiglio perché sia formulata una proposta di potenziamento dell'Ospedale Cutroni-Zodda, che verrà presentata all'assessorato regionale alla sanità.
Si tratterebbe di un piano di risistemazione che in qualche modo dovrebbe integrare o, meglio, aggiustare secondo le reali esigenze dell'utenza il programma fatto prospettare dal responsabile della Regione.
I nostri amministratori la definiscono piattaforma di rimodulazione, ma comunque venga chiamata, è sempre una proposta realistica che tiene conto di due cose:1) la necessità di non depauperare un presidio ospedaliero che ha un potenziale strutturale sicuramente maggiore del nosocomio milazzese - infatti esistono ancora due corpi edili aggiuntivi, lasciati allo stato rustico e quindi da ultimare-; 2) la necessità di far fronte alle esigenze di un comprensorio che, oltre al territorio comunale, comprende quello di numerosi comuni pedemontani e montani ad ovest di Barcellona e quindi più vicini al "Cutroni-Zodda" che all'ospedale di Milazzo.
La proposta dell'Amministrazione, come già detto, sarà sottoposta al vaglio del Consiglio Comunale prossimamente e, a nostro modesto parere, dovrebbe essere soprattutto incentrata su un'importante esigenza, quella di sensibilizzare chi di competenza sull'opportunità di ultimare al più presto possibile i lavori di completamento della struttura ospedaliera, ormai a rischio di degrado. Di quella parte, riproponiamo documentazione fotografica.
CIFRA

domenica 28 ottobre 2007

SALVATORE LOMBARDO issa "La bandiera dell'Umanità"


La bandiera dell'Umanità è la denominazione con cui Salvatore Lombardo, artista barcellonese, ha inteso definire l'esposizione dei suoi lavori, che la Pro Loco "Alessandro Manganaro" organizza a Barcellona, con il patrocinio del Comune. La manifestazione d'apertura si svolgerà mercoledì 31 ottobre nella Sala Vetri del Palazzo del Monte di Pietà "Giovanni Spagnolo". Presenteranno Andrea Italiano e Gino Trapani.
L'esposizione rimarrà aperta fino al 4 novembre.

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