sabato 11 luglio 2009

A META' LUGLIO I PRECARI DELLA SCUOLA SCENDERANNO IN PIAZZA PER PROTESTARE CONTRO I TAGLI DECRETATI DAL MINISTRO GELMINI


I precari della scuola, per dire no ai decreti sui tagli agli organici ed ai progetti di riforma dell'istruzione, il 15 luglio scenderanno in piazza Montecitorio per una manifestazione nazionale, che in questi giorni sta raccogliendo sempre più consensi.
I Comitati italiani precari, anticipando i temi della protesta, hanno chiesto le dimissioni del ministro dell'Istruzione.
Secondo i Cip l'operato della Gelmini sarebbe dettato da "una conduzione contraddistinta da presunzione e arroganza; da una furia persecutoria e da un livore senza pari nei confronti della scuola statale, di chi la frequenta e di chi ci lavora".

Alla manifestazione davanti a palazzo Montecitorio, hanno già confermato la propria adesione tutte le associazioni nazionali dei precari e diversi sindacati: tra questi anche i più grandi del settore scolastico (Flc-Cgil e Cisl Scuola). In piazza il 15 luglio ci saranno anche diversi partiti politici dell'opposizione, tra cui il Partito democratico. Tra i vari motivi di dissenso all'operato del Governo spicca l'alto numero di tagli agli organici del personale: dal primo settembre saranno tra docenti e personale Ata ben 42mila i posti in meno.

L'associazione dei precari porta a sostegno della propria tesi almeno due prove: "La prima - sostengono i Cip - è che la ministra si è recentemente dichiarata orgogliosa del minor numero degli ammessi agli esami di stato e del maggior numero di bocciati: si è inorgoglita dei suoi fallimenti confondendo la serietà con la severità. La seconda prova è quella di aver pensato ad un ulteriore 'superbonus' da elargire a chi opta per scuole private e diplomifici. In sostanza siamo di fronte ad una politica che, nella scuola settaria ed elitaria, penalizza gli studenti e favorisce i paganti".

LA REGIONE SICILIANA: UNA BARCA ALLA DERIVA IN UN MARE D'INQUINANTE POLITICA


Quando sembrava che avesse finito la sua "via Crucis" con la messa a punto della nuova Giunta, apparentemete accolta con soddisfazione da tutti gli interlocutori del centro destra, don Raffaele ha dovuto rendersi conto che la strada del Calvario continua ad essere irta di difficoltà. E sono grane che non vengono soltanto dalla rabbiosa reazione dei cuffariani o dalla naturale ositlità del PD - morbidamente costruttiva -, ma anche dalla decina di pidiellini, che di malavoglia hanno seguito il suggerimento del Premier maximus di non remare per il momento contro la Giunta Lombardo bis.
Pur mordendo il freno, in attesa d'avere via libera per esprimere tutta la loro contrarietà, costoro non mancano tuttavia di cogliere ogni possibile occasione per mettere in cattiva luce l'operato di Lombardo, con notevole disagio per lo stesso che, se aveva pensato d'avere risolto i problermi creati dall'azzeramento della sua prima Giunta, ha dovuto cominciare a ricredersi e a rendersi conto da dove effettivamente il pesce comincia a puzzare.
Il sospetto che le promesse fatte a Lombardo da Berlusconi, negli incontri romani dell'altra settimana, possano diventare evanescenti comincia quindi a consolidarsi in chi a tali promesse aveva creduto e ciò non può che generare scontento e rabbia.
L'illusione maggiore era stata offerta direttamente da Berlusconi alla richiesta della restituzione dei Fondi europei per l'assistenza al Sud (FAS). Ora,nonostante la formale promessa, il loro rientro si rivela una fola. E ciò non può che indispettire il Governatore di Sicilia e indurlo a minacciare l'allontanamento del suo "movimento" da ogni collaborazione col Pdl.
Ma se tale "ultimatum" non dovesse bastare, ci sarebbe ancora qualche altra mossa da fare: buttarsi anima e corpo nell'impresa per la formazione del partito del sud, da attuarsi su un'idea condivisa con Gianfranco Miccichè e benvista persino dai governatori di Campania, Calabria e Puglia.
A riuscirci sarebbe un duro colpo contro chi effettivamente non intende "remare" per la Sicilia. A crederci, comunque, sarebbe un altro paio di maniche.

"E CON QUESTO HO CHIUSO" PROMETTE BONINA PRESENTANDO L'ULTIMA FIDEJUSSIONE PER L'IGEA VIRTUS


DA OGGI UFFICIALMENTE NON SARA' PIU' LUI IL PRESIDENTE DELLA SQUADRA GIALLOROSSA BARCELLONESE, DOPO CHE PER TANTI ANNI L'AVEVA SOSTENUTA PER MANTENERE ALTO IL DECORO DEL CALCIO DEL LONGANO

Immacolato Bonina ha dovuto, voluto, saputo esprimere l'ultimo atto d'amore per l'Igea Virtus, la società giallorossa che, dopo anni di sostegno, ha affidato ad altri con l'impegno che la squadra di calcio resti del pubblico barcellonese.
Ieri, in una conferenza stampa che è servita in definitiva a dare ufficialità al passaggio di proprietà, l'ormai ex patron dell'Igea Virtus non ha saputo fare a meno di lamentare che, nonostante l'operazione sia da considerarsi definitiva, ha dovuto constatare che ancora esistono motivi d'insicurezza, che si spera possano essere presto cancellati. A dare una mano per farli svanire, in parte ha dovuto pensarci lui, nel momento in cui la società giallorossa stava rischiando di "perdere il treno" per l'iscrizione al prossimo campionato, a causa del ritardo fatto accumulare dal nuovo "gestore" giallorosso nella presentazione della richiesta fidejussione, a garanzia della tenuta economica dell'Igea Virtus.
Bonina ha infatti deciso di intervenire depositando, tramite l'ex amministratore della società, la dovuta fidejussione di 100.000 euro, deciso comunque a chiudere definitivamente con questo contributo ad ogni rapporto - sia pure affettivo - con il calcio giocato. Anche perchè ormai il suo orientamento è tutto verso il basket, che la città segue con grande passione. Sentimento ormai quasi spento per la squadra di calcio.
“E’ un mio atto di responsabilità - afferma l'ex presidente dell'Igea Virtus -, ma anche l’ultimo. Da domani sarò davvero l’ex presidente dell’Igea, ma non potevo far morire così una squadra dopo i fantastici anni che ho vissuto. La fideiussione bancaria è stata rilasciata a nome dell’Igea Virtus a fronte di una garanzia offerta dal sottoscritto. Per poterla dare attendevo i soldi, ma rimanda e rimanda la Covisoc ha escluso il club. Entro le ore 13 di domani (oggi)si doveva presentare, mi sono frenato ma non sono riuscito a trattanermi e dopo una notte insonne ho compiuto questo ultimo grande gesto per la città e per l'Armata, che mi è stata vicina fino all'ultimo”.
E anche se con amarezza ha voluto chiarire, una volta per tutte:"Con il calcio a Barcellona ho chiuso. Ho fatto questo passo finale e spero che Caminiti - il nuovo patron, ndr - lo sappia sfruttare e dia un futuro solido alla società”.

venerdì 10 luglio 2009

VOGLIONO INSTALLARE UNA CENTRALE NUCLEARE IN SICILIA? SAREBBE UN'ALTRA DELLE SOLITE FOLLIE CHE HANNO RESO QUEST'ISOLA TERRA DA TERZO MONDO



L'uscita dall'aula del senato dei gruppi d'opposizione (PD e UdV) non è bastata per far mancare il numero legale, per cui il Governo è riuscito a far passare,col disegno di legge sullo sviluppo, il provvedimento che stabilisce il ritorno dell'Italia all'energia nucleare.
Cosicché l'atomo che, 22 anni fa, era stato espulso dalla porta del referendum popolare rientra dalla finestra di una maggioranza parlamentare acquiescente.
La scelta del Governo attuale, non solo non tiene più conto della volontà popolare direttamente espressa, col pretesto che al momento di quel referendum erano altri tempi, ma anche di tutte le prevedibili reazioni legate ai non sopiti timori di una svolta ritenuta più costosa e pericolosa di altre alternative all'attuale specie di produzione energetica.

"Con grande soddisfazione - denuncia ad esempio Legambiente - questo governo oggi plaude a se stesso per aver raggiunto un antico obiettivo: tornare alla preistoria energetica e spendere soldi in grandiose e fragili cattedrali per la produzione di energia nucleare di terza generazione, proprio quella tecnologia che Barack Obama si è rifiutato di finanziare perché inquinante e insicura".

"Il G8 a presidenza italiana - ricorda WWF- affronta il nodo cruciale delle politiche climatiche ed energetiche del Pianeta, dalle quali emerge la necessità di puntare con decisione ed urgenza sulle nuove tecnologie pulite: sembrerebbe una strada finalmente tracciata anche per l'Italia, facilitata anche dal consenso che si sta formando tra i paesi più influenti del mondo. E invece no: alla prova dei fatti, l'Italia decide di perseverare sulla vecchia strada e continuare a perdere tempo e denaro puntando tutte le proprie carte sull'opzione nucleare e ponendo un'ipoteca quasi irreversibile sulla diffusione delle energie rinnovabili nel nostro paese".

E in Sicilia come e cosa si pensa del nucleare? Si sa che da parte della Regione è stata aprioristicamente espressa la disponibilità ad ospitare una centrale nucleare, qualora si facesse. E tale apertura potrebbe spingere il Governo Berlusconi a optare per una sede nella nostra Isola, senza tener conto che la Sicilia è già purtroppo oberata da sedi inquinanti per la produzione d'energia.
Ma è possibile che scelte del genere continuino a venire dall'alto, quando invece sarebbe, anzi è, democraticamente necessario che passino attraverso un attento esame delle condizioni ambientali e della volontà della popolazione del posto?
Già questa nostra martoriata terra è stata oggetto di errori e d'imposizioni che hanno arrecato danno ambientale ed economico. E purtroppo se ne paga il fio, anche perchè i politici che abbiamo sempre mandato in Parlamento e alla ARS spesso non hanno saputo o voluto difendere i reali interessi della Sicilia.

"La Sicilia - rammenta in un suo articolo Salvatore Parlagreco - è una regione a statuto speciale, l’Isola produce più energia di quanto gliene occorra. Sulle coste sono ubicati gli impianti petrolchimici che producono materie prime, permettendo alla bilancia dei pagamenti nazionale di realizzare indicatori rassicuranti sull’import-export. I guasti ambientali provocati dalla localizzazione della chimica in Sicilia sono noti e rappresentano ancora oggi un filone di studio e di ricerca che interessa la salute dei cittadini residenti. Augusta-Priolo, Milazzo e Gela, sono state “sacrificate” agli interessi nazionali.
"Ciò non è avvenuto, dobbiamo ammetterlo, contro la volontà dei siciliani. La fame di posti di lavoro, l’arretratezza economica delle zone interessate, l’entità degli investimenti della Cassa Per il Mezzogiorno, gli interventi straordinari dello Stato, l’equazione sviluppo economico-industria, l’appeal esercitato dal petrolio (sinonimo di ricchezza) hanno persuaso i siciliani che accettare la petrolchimica era una scelta giusta. Anzi, ogni volta che si accenna alla possibilità di ridurre al produzione, i sindacati e le stesse amministrazioni locali protestano e intervengono in difesa dell’industria."
Ed è tutto vero, ma vorremmo che fosse vera pure la voglia di riscattarsi finalmente dalla persistente erronea interpretazione delle reali esigenze della nostra gente.

IL MINISTRO BRUNETTA VUOLE APRIRE UN MONITORAGGIO PER SVENTARE ABUSI SULL'UTILIZZO DELLA LEGGE 104


Voglio aprire questo "post" in maniera inconsueta per me: rivolgendo cioè un plauso al ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta; perché ha deciso di aprire una nuova campagna di controlli riguardante stavolta coloro che fruiscono della legge 104 del 1992: una legge che concede benefici e facilitazioni ai lavoratori con familiari prossimi, riconosciuti gravemente disabili. Scopo di tale iniziativa è raccogliere informazioni sull'utilizzo effettivo dei benefici (per esempio congedi e giorni di permessi retribuiti, possibilità di scelta della sede di lavoro più vicina al proprio domicilio) specificando genere, fasce professionali e articolazione dei rapporti di parentela.
"Noi -ha affermato Brunetta - vogliamo essere dalla parte dei disabili e delle loro famiglie e non dalla parte dei furbi. Pensare a chi ha bisogno e stanare i farabutti e gli approfittatori. Si cambia musica. La 104 è una legge "straordinaria, di grande civiltà, ma molto abusata nel settore pubblico, dove ci sono pochissimi controlli, e pochissimo usata nel settore privato".

"A livello geografico - ha precisato il ministro - ci sono dati discrepanti che hanno fatto alzare la guardia: nel 2007 i giorni di permesso sono stati 4.313.388 e rappresentano circa il 6 per cento del totale delle assenze. Nel Sud la fruizione dei benefici risulta doppia rispetto al Centro e al Nord, anche se non mi risulta che ci sia un più alto numero di disabili gravi. La disabilità, purtroppo, è equamente distribuita su tutto il territorio nazionale. Questo significa che, o in alcune parti d'Italia si viene meno a un diritto o c'è un abuso in altre parti"
E qui, chi non può dargli ragione? Chi non s'è mai accorto, anche a discapito proprio o di qualche congiunto, della protervia di taluni dipendenti pubblici - mettiamo pure gente di scuola con sede lontana - che non solo riescono a ottenere trasferimenti scavalcando altri, immeritatamente, perchè in possesso di requisiti riconosciuti con troppa facilità. Se si è stati capaci di fare resuscitare i morti, com'è più volte avvenuto con la complicità ed il beneplacito di taluni medici diciamo troppo superficiali, per non dire altro, figuriamoci se non si potrebbe far risultare grave la disabilità di un genitore anziano. Ne abbiamo sentito e letto di casi del genere diversi. E in tutte quelle occasioni s'è pensato alla necessità di severi controlli. Adesso Brunetta fa capire che finalmente si vuole fare sul serio e annuncia un immediato monitoraggio sull'applicazione della legge 104. Speriamo che ci riesca....

giovedì 9 luglio 2009

ECCO PERCHE' IL PARTITO DEMOCRATICO IN SICILIA POTREBBE CONFIGURARSI UN MOSTRO CON DUE TESTE


E' bastata la proposta di Totò Cuffaro di stringere un patto d'opposizione tra Udc e Pd, contro il Governo Lombardo, per mettere alla prova l'unità all'interno del partito democratico in Sicilia.
S'è visto subito che, se da parte del segretario regionale Francantonio Genovese il patto è stato giudicato fattibile e auspicabile, netto è stato invece il rifiuto a tale proposta opposto da Antonello Cracolici, che all'ARS è capogruppo del PD.
Una spaccatura di intenti che, se secondo l'ottica di Cuffaro va giudicata "una forma di inciucio segreto" tra la parte diessina del PD e Lombardo, mentre da Cracolici viene invece addebitata agli ex margheritini, che capitanati da Genovese vorrebbero inciuciare con il tanto criticato Udc di Cuffaro.
Ma se tali sono gli aspetti contingenti d'un contrasto interno, non è proprio in questa particolare circostanza che si possono trovare le effettive cause della lamentata, innegabile spaccatura nel PD siciliano.
A guardar bene i motivi reali potrebbero essere un tantino meno occasionali.
Il PD siculo - a ben vedere - non è riuscito ancora a radicarsi come partito unico, avendo preferito mantenere le vecchie e differenti radici originarie dei due propri componenti.
"Che le cose stiano proprio così lo testimonia in maniera esemplare il fatto che a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana, gli ex della Margherita sono rimasti nel cortile della Fontana, gli ex Democratici di sinistra nella vecchia sede del gruppo parlamentare comunista". Cioè ognuno ha mantenuto abbarbicate al suolo le proprie radici. Che ormai - si può dire - risultano obsolete.
"Per cui "la “Margherita” e i “DS” hanno mantenuto abitudini, criteri organizzativi, contabilità, bilanci divisi, più o meno. Coloro che si occupavano di amministrazione prima della nascita del PD, hanno continuato a fare il loro lavoro senza cambiare niente, nemmeno una virgola. Anche il personale di supporto è rimasto dov’era. "
E allora, la spaccatura è solo occasionale e transitoria o ha origini più severe?

UN COMMISSARIO AD ACTA PER ATO ME 2: ERA ORMAI TEMPO CHE LA REGIONE METTESSE MANI IN QUESTA SOCIETA' D'AMBITO CHE HA FATTO DISCUTERE E PROTESTARE

L'ATO ME2, che tante polemiche ha suscitato soprattutto per l'esosità delle tariffe e la non corrispndente risposta sul piano dei servizi, è stato finalmente commissariato.
Il suo CdA, già da mesi decapitato per le dimissioni del presidente, Andrea Paratore, viene adesso messo sotto la lente d'ingrandimento da parte della Regione, dato che il presidente dell'Agenzia regionale per i rifiuti e le acque ha finalmente deciso l'invio di propri commissari ad acta presso due società d'ambito cosiddetto ottimale: all'ATO PA2 e all'ATO ME2, appunto anche presso quello che ha la responsabilità per l'igiene ambientale nei 38 Comuni del comprensorio cui fa capofila Barcellona Pozzo di Gotto.
Sarà commissario ad acta per il nostro "amato" ATO, il dottor Giuseppe Di Franco, funzionario regionale. Egli avrà il compito di verificare le condizioni finanziarie di ATO ME2 e d'individuare le soluzioni più idonee a garantire la continuità del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, in attuazione delle disposizioni contenute nell'articolo 61 della Finanziaria della Regione.
E' chiaro che si tratterà di un'operazione di controllo e di esame di una situazione che da molto tempo si presenta talmente precaria da produrre non solo malcontento, ma anche il rischio di un aggravamento delle condizioni gienico-ambientali in tutto il territorio fino adesso malservito.
Tale pericolo fa lievitare la protesta, finora avanzata per il guazzabuglio delle tariffe, rese più odiose dalla recente aggiunta d'un conguaglio. Si fa sapere che le bollette relative a tale illegale aggiunta tutt'al più saranno sospese per alcuni mesi, ma nessuno finora ha parlato del loro anullamento. E allora, vista la nuova presenza d'un commissario, sarebbe opportuno che tale funzionario si occupasse di tale specifica contestazione, anche perchè l'illegalità segnalata non deve fare riferimento soltanto all'abuso dell'aumento, ma anche e soprattutto alla necessità che
le tariffe siano decise non da un consiglio ATO, bensì dai consigli comunali.
A conferma di ciò vale una recente sentenza del TAR di Catania che ha impugnato il provvedimento del 27 gennaio 2009 del commissario dell’Agenzia regionale per i rifiuti e l’ambiente riguardante appunto l'aumento delle tariffe per la Tassa igiene ambientale, a carico degli utenti del Comune di Belpasso. Il Tar, con sentenza breve depositata lunedì, ha accolto in pieno le osservazioni del Codacons, confermando che l’unico organo preposto all’adeguamento tariffario per la tassa sui rifiuti è il consiglio comunale e non il commissario nominato dall’Agenzia regionale per i rifiuti, che non puo’ in nessun caso sostituirsi, perché la legge non lo consente, ai poteri del consiglio comunale. La sentenza chiarisce che e’ stato escluso il potere della società d’ambito di determinare la tariffa per il servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani. Di ciò il Commissario ad Acta Giuseppe Di Franco dovrebbe tenere debito conto.

mercoledì 8 luglio 2009

Quanto son bravi questi Salesiani!



RICORDI D'INFANZIA: DI QUANDO BAMBINI FREQUENTAVAMO L'ORATORIO

Quando ieri ho assistito all'arrivo di quella numerosa truppa vociante e festosa che, scodellata dai pullman, s'è riversata sulla spiaggia e ho capito che erano i ragazzi del Grest salesiano, mi si è risvegliata la sopita nostalgia del tempo in cui anch'io, come loro, frequentavo l'oratorio San Michele Arcangelo, allora ospitato in un'antica costruzione donata dal commendatore Salvatore Cattafi.
Erano tempi diversi, quelli d'allora: e l'oratorio poteva essere frequentato soltanto dai maschietti.
Erano altri tempi, ma anche se i sacerdoti erano altri, non erano diversi per umiltà, carità cristiana, intuito psicologico di quelli che operano adesso nella mirabile istituzione creata da Don Bosco.
Avrei da ricordare tanti piccoli episodi, di quando frequentavo, e a giocare con noi c'erano giovanissimi sacerdoti, che si chiamavano don Farina, don Giarratano, don Zambuto, e per raggiungere l'Oratorio bisognava attraversare il letto del Longano.
Che tempi allora e che fame!
Ricordo che, potevo avere sei anni, e i più grandi, che s'eran presi l'impegno di vigilarci e metterci in fila per raggiungere la cappella - al primo piano - ad ascoltar Messa, erano non più di due: uno si chiamava Aldo, l'altro si chiamava...(il nome non lo dico e capirete in seguito perchè).
Dicevo che era tempo di magra, il tempo in cui i nostri genitori per farci sbarcare il lunario si ...imbarcavano per l'Abissinia.
Una domenica mattina, prima di spedirmi all'oratorio, la mamma mi diede un pezzo di pane e per companatico una bella zolla di zucchero, avvolti in un pezzo di carta: allora, per chi non lo sapesse, dirò che c'era lo zucchero anche a zolle belle grosse.
Giunto all'oratorio, dovetti mettermi in fila con gli altri compagnetti; e chi c'era a far da capo squadra? Il giovane che non ho voluto nominare.
Aveva un cipiglio severo, come sempre, e vedendo che avevo in mano un fagottino disse: "Eh, no! In chiesa non si entra con questo in mano. Là bisogna pregare. Dammi quel coso che te lo conservo io. Te lo restituirò dopo la messa".
E me lo tolse di mano.
Finita la messa, cercai il caporione per farmi restituire la mia colazione.
Sapete cosa fece quel giovanotto? Negò che m'aveva tolto il pane e lo zucchero.
Io, protestai, andai piangendo da don Farina, ma il giovane negò con sussieguo e mi chiamò bugiardo.
Don Farina, vedendomi piangere e forse anche avendo capito dov'era finita quella misera colazione - dove pensate voi ? - cercò di rabbonirmi, mi condusse sopra in cucina e mi fece sedere ad un tavolo - mentre io singhiozzavo per rabbia mista a fame - aprì la dispensa e prese un tocco di pane e una magnifica pera, tanto buona e grossa che ancora la ricordo.
Mi disse: "Prendi, questo te l'ha portato l'angelo".
E siccome continuavo a singhiozzare, per farmi sorridere prese un coltello e una forchetta e sapete che cosa fece? Una cosa che davvero mi fece sorridere: pizzicando con la lama i denti della forchetta fece emettere dei suoni, una specie di musichetta che m'invogliò subito a ficcare i denti nella pera.
Oh, don Farina, don Farina, quanto t'ho voluto bene, quanto t'abbiamo voluto bene!
Smetto perchè adesso mi son venuti i lucciconi, come quando persi il pane e la zolla di zucchero.
Prima di chiudere, vorrei fare una proposta agli amici del Blog: "Avete qualche episodio da raccontare sui Salesiani? Scrivetelo e mandatelo per Gmail, non più lungo di questo: nei limiti del possibile ne pubblicheremo qualcuno. Se brevi, potete raccontarli nei commenti".

Francesco Cilona

HA AVUTO INIZIO L'AQUILA G8: I CAPI DEI PAESI PIU' "INDUSTRIALIZZATI" DEL MONDO SI SONO GIA' SEDUTI ATTORNO AD UN TAVOLO

NEI TG DI TUTTO IL MONDO GLI 8 PRESIDENTI SONO APPARSI GIA' SEDUTI AD UNA TAVOLA ROTONDA RICCAMENTE BANDITA PER IL PRIMO PRANZO DELLO STORICO INCONTRO AQUILANO
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"Al termine della sua visita al Quirinale, dove è arrivato con la moglie Michelle prima di ritirarsi in un colloquio con Napolitano, Obama ha ringraziato l'Italia per la sua presenza militare in Afghanistan, "dove lavoriamo fianco a fianco".
Il presidente Usa ha poi omaggiato Napolitano, dicendo che la sua "reputazione presso gli italiani è grande per la sua integrità e per la sua gentilezza".
Posso assicurare - ha dichiarato Obama - che tutto questo è vero, il vostro presidente è una persona integra, gentilissima, con una grande leadership morale, che rappresenta al meglio il vostro paese", ha detto ancora Obama.
Il presidente italiano, da parte sua, ha sottolineato la "forte convergenze di vedute" tra Italia e Usa nella preparazione del G8 che s'èaperto oggi all'Aquila.

Decine di giovani hanno intanto composto la frase "YES WE CAMP", con dei teloni di plastica bianchi lungo il pendio della collina di Roio (l'Aquila), visibile dall'autostrada, da un vicino centro commerciale dove partono le navette dirette al vertice e dalla stessa caserma della Guardia di Finanza di Coppito dove a breve avrà inizio il 35esimo G8. La frase modificando quella di Obama (yes,we can) esprime tutto il disagio degli terremotati "accampati".
"Ci sembrava un modo ironico per ricordare alle delegazioni - e non solo - presenti al vertice che 25mila persone sono ancora nelle tende", spiega Piero De Santis, del comitato Ara, Associazione e Ricostruzione Abruzzo.
"Credo sia la prima volta che viene attuata questa strategia di costringere per tutto questo tempo le persone nelle tende in situazioni di forte disagio, come ci confermano in continuazione gli stessi sfollati. E' incredibile".
I ragazzi, molti dei quali con magliette colorate con su scritto "Forti e gentili sì, fessi no", stanno lavorando in un clima disteso, mentre uno di loro suona la tromba, e salutano al passaggio degli elicotteri che sorvolano l'area nell'ambito delle misure di sicurezza".

Desunto da AG.REUTERS

ASSEGNATE IERI SERA LE DELEGHE ASSESSORIALI DAL PRESIDENTE LOMBARDO



Ieri sera il presidente dela Regione Raffaele Lombardo ha completato la sua fatica, distribuendo definitivamente le deleghe ai nuovi assessori, che a suo giudizio sono così state assegnate in maniera equilibrata, grazie anche a qualche piccolo ritocco su quanto prima era stato previsto.

Va alla Presidenza Gaetano Armao;

Agricoltura: Michele Cimino, già assessore al Bilancio;

Beni Culturali e Pubblica istruzione: Lino Leanza, che torna a un incarico già ricoperto;

Bilancio e Finanze: Roberto Di Mauro, che lascia l'assessorato alla Cooperazione;

Commercio e Pesca: Titti Bufardeci, che lascia l'assessorato al Turismo;

Famiglia e Autonomie locali: Caterina Chinnici;

Industria: Marco Venturi, già presidente dei giovani industriali di Sicindustria;

Lavori Pubblici: Nino Beninati, già assessore regionale;

Lavoro e Formazione professionale: Luigi Gentile, che lascia l'assessorato ai Lavori pubblici;

Sanità: Massimo Russo (confermato);

Territorio e Ambiente: Mario Milone, docente universitario di urbanistica e già vice sindaco al comune di Palermo;

Turismo: Nino Strano, che in passato ha già ricoperto lo stesso incarico

Titti Bufardeci si è reso disponibile a rimettere la delega di vice presidente, che Lombardo assegnerà alla prima riunione di giunta.

martedì 7 luglio 2009

UNA GIORNATA VISSUTA BENE DAI RAGAZZI DEL GREST SALESIANO



Erano circa centocinquanta, tra ragazze, ragazzi ed animatori, e a bordo di tre pullman "Fiore" hanno raggiunto una delle migliori spiagge della nostra riviera: un lido non distante dagli arenili di Barcellona, ma certamente più pulito e confortevole di essi. L'ho visti arrivare, stamani, vocianti e tuttavia ordinati. Erano e sono i giovanissimi del Grest, che anche quest'anno i Salesiani della nostra città hanno organizzato, in maniera encomiabile. Si sono allocati nell'arenile a fianco del lido Moby Dick e fino al pomeriggio, mentre i più pigri (pochi in verità) si sono spaparanzati al sole, tutti gli altri tra bagno e giochi si sono divertiti. E quando è giunta l'ora dell'appetito - molto presto per parecchi - tra colazione a sacco e approccio con la produzione culinaria del Lido, hanno trovato modo di sfamarsi. E' stata davvero una giornata sana e corroborante, ma soprattutto un'occasione in più per stare lontano dai pericoli che purtroppo rendono problematica la vita dei nostri adolescenti. Un sentito apprezzamento va quindi agli organizzatori e a quanti con generosità si prestano a facilitare ai nostri ragazzi l'accesso ad un ambiente sano, salutare e protettivo. Grazie cari Salesiani, che da molto prima ch'io fossi dell'età di questi giovani, vi prodigate a far crescere bene i ragazzi di questa città.
fra' Galdino

MA CON LE BOLLETTE CONTESTATE ATO COME FINIRA'?

SI CERCA DI SAPERE UFFICIALMENTE SE LE BOLLETTE DI CONGUAGLIO SONO STATE ANNULLATE

Mi sto chiedendo se, dopo tutta la polvere sollevata con la manifestazione di Barcellona contro le bollette ATO di conguaglio, dopo il suggerimento avanzato dai rappresentanti dei Comuni al C.d.a. di Ato Me2 di annullare le tanto contestate bollette, se dopo i proclami di sindacati e sindaci, si può finalmente sapere se quel famigerato tentativo di conguaglio è stato reso vano o se - purtroppo - fra qualche settimana, alla scadenza di pagamento delle fatture, i cittadini utenti obtorto collo dovranno precipitarsi negli uffici postali a pagare le amare bollette.
Carissimi concittadini, ci sarà qualche voce ufficiale in grado di chiarire questo penoso dilemma, oppure siamo costretti a dichiarare che si è purtroppo abbaiato alla luna?
Così come sempre avviene in questa nostra bellissima Italia, dove probabilmente vanno meglio coloro che decidono con la loro testa, fregandosi delle mosse della collettività e di chi si proclama difensore di essa?
Attendiamo che qualcuno si faccia sentire, ovviamente con una chiarificazione ufficialmente espressa.
Almeno i sindacati, avvezzi a riempirci di comunicati, vogliono andare fino in fondo e farci capire come stanno le cose?
Attendiamo, nella speranza di potere rassicurare quanti dall'ATO ME 2 pretendono un attimo di resipiscenza.

UN BANDO DI CONCORSO PER GIOVANI VOLENTEROSI CHE INTENDONO ACQUISIRE UNA BORSA DI STUDIO


La Scuola Permanente in Counseling bandisce un concorso regionale per l'assegnazione del "Premio tesi Sentieri della mente".
Il concorso indetto di concerto con il Centro Studi e Ricerche di Psicologia e Psicopatologia "Senteri della Mente" , prevede l'assegnazione di cinque borse di studio, riservate a giovani laureati e/o diplomati che hanno concluso il percorso di studi in:
percorsi universitari di psicologia, servizio sociale, pedagogia, sociologia;
percorsi di counseling (diploma di counselor almeno di primo livello),
Altri requisiti:
Possono presentare domanda giovani laureati e/o dplomati, residenti in Sicilia, che abbiano concluso il corso universitario o il percorso fomativo in counseling nel periodo compreso tra giugno 2005 e giugno 2009 discutendo una tesi di laurea (triennale o specialistica) o una tesina per ottenere il titolo di counselor su temi di: psicologia; pedagogia; servizio sociale;sociologia,; counseling.
Tesi o tesina vanno presentate entro il 30 settembre 2009.
La domanda di partecipazione, in carta semplice, va formulata su modello rinvenibile nel sito Scuola Permanente in Counseling (www.scuolapermanentecounseling.it) e in quello del Centro Studi e Ricerche di Psicologia e Psicopatologia "Sentieri della Mente"(www.centrostudisentieridellamente.org), è gratuita e dev'essere inviata per posta entro il 30 settembre 2009, al Centro Studi "Sentieri della Mente", via Umberto I , n.110 - 98051 Barcellona P.G (ME)..
Alla domanda di partecipazione va allegata una sintesi (max 4 cartelle) del contenuto della tesi di laurea o della tesina di diploma, assieme a una copia in formato cartaceo e digitale di ciascuno dei due documenti.

lunedì 6 luglio 2009

NO FRANZA, NO BONINA, NO CALCIO A MESSINA




Quando stamattina ho appreso che Immacolato Bonina, presidente emerito dell'Igea Virtus e attuale dell'Igea basket di Barcellona, si trovava a colloquio con il compaesano Peppino Buzzanca, sindaco di Messina, per discutere sulla possibilità d'imbarcarsi nell'impresa per la rinascita del calcio messinese, prima di esprimere la mia opinione, ho voluto attendere il risultato dell'incontro.
Avevo una certa sensazione sulla fattibiltà di un tale progetto, ma ho preferito lasciarla "in nuce", perchè a volte e, anche spesso, le semplici sensazioni possono ingannare.

Adesso che l'incontro tra i due personaggi s'è concluso e l'esito si presenta sconfortante, soprattutto a chi sperava nella riuscita, mi vien voglia di sorridere, pensando che la mia modestissima sensazione combaciava perfettamente con quanto Bonina alla fine ha dovuto e voluto precisare al suo "
onorevole interlocutore".
Come avevo già intuito, Immacolato Bonina ha chiaramente detto che sarebbe stato disponibile ad assumere la propria responsabilità manageriale in un progetto siffato, nel caso in cui ci fosse stato qualche mano d'aiuto da parte di altri imprenditori.

Speranza del tutto improbabile, a quanto pare.
«Il mio accostamento all'Acr Messina - avrebbe precisato Bonina - parte da un incontro che ho avuto con l'avvocato D'Angelo, la settimana scorsa. Io ho dato la mia disponibilità, ma è chiaro che per fare calcio a Messina, oltre allo stadio importante e alla tifoseria calda, ci vuole una struttura societaria solida. In parole povere ci vogliono sei-sette imprenditori disposti ad investire in un programma pluriennale. Non ci si può certo avventuare e vivere alla giornata».
In parole povere, s'è sentita la necessità di "una cordata" che con il proprio contributo desse al progetto una fisionomia non pasticciata, ma basata su un accordo a lungo termine in grado di garantire economicamente e strutturalmente la solidità dell'eventuale nascitura società. Inoltre ( aggiungerei io, se Bonina per pura cortesia non l'avesse detto) ci vorrebbe un effettivo risveglio della passione del pubblico: di quell'attaccamento che è venuto a mancare durante la gestione Franza. Ma - diciamolo tra noi - che cosa avrebbe potuto dire e fare di differente un presidente che, avendo amato e sostenuto per tanti anni la gloriosa Igea Virtus - come d'altronde avevano fatto altri in precedenza anche quando si chiamava Nuova Igea - se non quello che ha detto e fatto?
Lui che, pur avendo operato molto per tenere alto il decoro della società giallorossa barcellonese, alla fine ha dovuto... regalarla ad altri, scottato com'era dalla caduta della passione dei barcellonesi per il calcio giocato, avrebbe potuto e dovuto ora imbarcarsi in una situazione non dissimile a quella prospettata alla corte di Peppino Buzzanca?

FRANCESCO CILONA
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il G8 e' poco, il G20 sarebbe troppo:meglio scegliere la via di mezzo e fare un FORO, formattato G14




LUI DI "FORI" SE NE INTENDE ED IL PREMIER CINESE SI TROVA D'ACCORDO

"Strutturare" il format del G14. E' la proposta sostenuta dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa a Villa Madama al termine dei colloqui bilateriali con il presidente cinese Hu Jintao. Alla vigilia del vertice dei Grandi che si terrà all'Aquila, il premier ha spiegato che "da molte parti si pensa che il G8 debba essere superato da un foro più importante. Il G20 forse è troppo esteso - ha aggiunto - anche perché ci si siede in venti intorno a un tavolo e vengono meno le relazioni bilaterali, si fa solo un giro di tavolo e non si riesce a replicare". Berlusconi ha spiegato di aver discusso di ciò con Hu Jintao e che entrambi si sono trovati d'accordo che "il G14 possa essere un foro da strutturarsi e mantenersi".

CHI BEVE CAFFE' PROTEGGE LA MEMORIA: ADDIRITTURA POTREBBE RIUSCIRE A DRIBBLARE L'ALZHEIMER


La caffeina è in grado di ridurre in modo significativo i livelli ematici e cerebrali di una proteina, la beta amiloide, notoriamente molto elevati nella malattia di Alzheimer. Questo effetto, e un parallelo miglioramento dei sintomi, è stato dimostrato nei topi da un gruppo di ricercatori della University of South Florida che illustra la propria ricerca in due articoli pubblicati sul "Journal of Alzheimer's Disease".

I ricercatori, diretti in entrambi gli studi da Huntington Potter, avevano iniziato a interessarsi ai possibili effetti benefici della caffeina dopo che, alcuni anni fa, uno studio portoghese aveva riportato che i pazienti affetti da Alzheimer in genere avevano consumato meno caffeina nel corso dei due decenni precedenti rispetto ai soggetti che non soffrivano della malattia neurodegenerativa. Da allora diversi studi non controllati avevano suggerito che un moderato consumo di caffeina potesse rallentare il declino della memoria durante l'invecchiamento.

In questo nuovo studio controllato, basato sull'uso di topi geneticamente modificati in modo da sviluppare deficit mnemonici simili a quelli che si riscontrano nell'Alzheimer, è stato invece possibile isolare gli effetti della caffeina sulla memoria, distinguendoli da quelli legati ad altri stili di vita come la dieta e l'attività fisica.

FINALMENTE GIUNTI ALLA CHIUSURA DELLA CRISI: IL PRESIDENTE LOMBARDO PROVVEDERA' ALL'ASSEGNAZIONE DELLE DELEGHE


SARA' L'ULTIMA FATICACCIA, PRIMA CHE SI RIPRENDA A TRATTARE I REALI PROBLEMI DELLA NOSTRA ISOLA

Siamo giunti suilla dirittura d'arrivo: il governatore Lombardo - il cognome la dice lunga, sembra che si parli di un pulentun e non d'un terun -
ha in programma in questa settimana l'assegnazione definitiva delle deleghe agli assessori della nuova Giunta siciliana.
Per fare ciò don Raffaele - questo sì che sembra siculo - dovrà procedere alle ultime consultazioni per sapere un pò come effettuare distribuzione ed eventuali ritocchi al già stabilito, in fatto di fiducia, ai propri collaboratori, che com'è noto hanno completato il numero con l'accoglimento di tre nomi nuovi, suggeriti dopo il colloquio a Palazzo Grazioli con il premier nazionale.

Si tratterà di un'operazione un pochino faticosa: un po' come quando il macellaio deve scorticare la coda del macellato:
"Dovrà evitare di dispiacere al Pdl nazionale e a quello regionale, agli amici di Schifani e agli amici di Alfano, agli ex di AN vicini a La Russa e a quelli vicini a Gianfranco Fini. Dovrà inoltre tenere le porte appena socchiuse all’Udc di Pierferdinando Casini che non è proprio la stessa cosa dell’Udc di Totò Cuffaro, ma gli somiglia".

"E ancora, dovrà gestire ogni cosa con fair play: senza urtare la suscettibilità dell’opposizione che deve fare il suo mestiere, senza pretendere che gli arrivino gli applausi. E dopo che avrà fatto tutto ciò ed essersi sottoposto all’ordalia del dissenso organizzato ed avere superato il fuoco amico, dovrà cominciare da dove ha finito il lavoro, governando una regione ingovernabile perché la cultura del governo non l’ha seminata nessuno e la stagione della raccolta è un’attesa virtuale che dura da più di mezzo secolo". "Una visione troppo pessimistica? Certo, lo è, ma è quella che suggerisce il presente corrivo ed il passato indecente."
L'ultima parte, in corsivo, è tratta da "SICILIA INFORMAZIONI": l'abbiamo ripresa perchè c'è piaciuta e c'è piaciuta perchè concorda con la nostra opinione.

domenica 5 luglio 2009

LA TRAGEDIA INFERNALE DI VIAREGGIO DOVREBBE INSEGNARE QUALCOSA ANCHE A NOI

LE NOSTRE ARTERIE INTERNE SONO A RISCHIO, MA NOI NON CE N'ACCORGIAMO


Il recente infernale disastro di Viareggio dovrebbe essere di monito un po' per tutti: e non soltanto per il gravissimo rischio che si corre con l'attraversamento della strada ferrata all'interno dell'abitato - così come avveniva un tempo a Barcellona e avviene tuttora in numerosi centri della costa tirrenica - ma anche per il percorso che seguono le vie di transito - vedi la SS113 e la 114 - che attraversano quasi tutti gli abitati della nostra provincia.

Nella nostra città, se si esclude la via Gaetano Martino, relativamente di recente disegno, esistono in condizione di virtuale pericolo due importanti direttrici di marcia , costituite nel senso ME-PA dalle vie Kennedy -Marconi e in quello PA-ME dalle vie Operai-Papa Giovanni XXII.
Sono strade ad una sola carreggiata, che attraversano integralmente l'abitato, poco larghe e quasi sempre ingolfate, in quanto: è consentita la sosta in entrambi i lati, non è raro che si sosti in maniera scorretta e che ciò renda difficoltoso il transito dei mezzi, soprattutto di quelli pesanti, costretti sovente a rallentamenti, fermate e manovre difficoltose. con conseguenti code e ingolfamenti.
Resi più snervanti e duraturi per l'assoluta mancanza di vigili che, con il loro intervento possano districare il traffico.
A parte tutti questi inconvenienti, che naturalmente non sono cose da poco, quel che più dovrebbe impensierire è il rischio che si corre quando, a dovere percorrere queste strade, sono pesanti autocisterne trasportanti liquidi infiammabili. E non si dica che non ne passano: basti pensare alla spola che tali mezzi fanno con la raffineria, per il rifornimento di carburanti alle numerose stazioni di servizio dislocate in città e nei paesi dell'hinterland. "Purtroppo - si suol dire a giustificazione rassegnata della situazione - la città è nata e si è sviluppata male" e tutte le volte che ci si è resi conto della necessità di creare alternative al transito interno - per un motivo o per un altro - s'è riuscito a fare poco o nulla. Avvenne che si pensò - in buona fede? - di trovare la "via d'uscita" pensando all'opportunità di costruire una "circonvallazione". E fu un tentativo approcciato, caduto miseramente nel nulla: essendo risultato un vero aborto la costruzione dei due tronconi di Monte Croce e del Carmine. Successivamente si discusse a lungo sulla necessità di costruire un asse viario a valle del centro urbano, nella piana attualmente percorsa dall'autostrada e dal nuovo rilevato ferroviario, ma pare che dopo decenni ancora si facciano dissertazioni su un tale progetto. Mi si dirà che, intanto si sta lavorando, per la realizzazione di un tracciato che da Sant'Andrea porti a S.Antonino: va bene, si tratterà di un fatto positivo, che potrebbe pure scaricare un po' di traffico nella zona della vechia stazione, ma resterà ugualmente una goccia in un mare di necessità, che a volere ben sperare difficilmente potrà essere affrontato.

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