sabato 7 marzo 2009

AUMENTIAMO L'ETA' PENSIONABILE ALLE DONNE E LORO DIVENTERANNO PIU' PROLIFICHE


Un anno di lavoro in meno per ogni figlio». È la proposta del sen. Francesco Casoli e dell'on. Giancarlo Mazzuca (Pdl) in merito alla bozza di riforma previdenziale che interessa la Pubblica Amministrazione. «L'innalzamento dell'età pensionabile - affermano i due parlamentari - è un atto dovuto per adeguarci a quanto previsto dall'Unione Europea. Riconoscendo il grande impegno del mondo femminile, nella duplice gestione della vita lavorativa e quella familiare, pensiamo che, oltre ad investire i soldi risparmiati in misure e servizi a favore delle donne, sia giusto riconoscere alle madri la possibilità di andare in pensione prima, calcolando un anno in meno di lavoro per ogni figlio».

Risposta positiva dell'Ugl. «In attesa di una convocazione del ministro Sacconi sull'età pensionabile delle donne - ha detto il segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini - è apprezzabile la proposta di alcuni parlamentari del Pdl di riconoscere un anno di contributi per ogni figlio.

SE QUESTO SARA' IL REGALO DEL PDL ALLE DONNE, NELLA GIORNATA A LORO DEDICATA, POTREMO STARE CERTI CHE AVREMO UN GRANDE RIFLESSO POSITIVO SULLA NATALITA' NAZIONALE.
O NO?
PER CAPIRE ALLORA RAGIONIAMOCI SU':
ESSENDO FISSATO L'INNALZAMENTO DELL'ETA' PER ANDARE IN PENSIONE AL 65° ANNO, GIUNTE ALL'ETA' DI 50 ANNI LE DONNE CHE VORRANNO ANTICIPARE LA MESSA IN QUIESCENZA SI PREMURERANNO A PRODURRE FIGLI, ALMENO UNA CINQUINA.
E CIO' PER SOPPERIRE AL FATTO CHE LA PROLE EVENTUALMENTE PRODOTTA IN GIOVENTU' AVRA' FATTO CASA PROPRIA E PERTANTO NON RIENTRERA PIU' NELLO STATO DI FAMIGLIA DELLA PENSIONANDA.
MA DOPO I CINQUANT'ANNI LA DONNA E' GENERALMENTE IN MENO PAUSA.
E ALLORA COME LA METTIAMO?

MA E' DAVVERO FUMO NEGLI OCCHI.


L’incendio sviluppatosi, ieri, in un box dello stabilimento Esa (ex Electromobil, acquistato dall’Esa per la modesta somma di un miliardo di lire), porta alla mente la questione dello scioglimento dell’ormai obsoleto ente regionale per lo sviluppo agricolo. Questione già risolta in altre regioni d’Italia e tuttavia ancora in bilico in Sicilia, anche se la Giunta Regionale ha già dallo scorso mese d’ottobre preparato un decreto legge avente per finalità appunto tale liquidazione. Il fatto è che quando ciò avvenne, si parlò di vero e proprio golp sferrato da una parte della maggioranza che, nella riunione di Governo del 17 ottobre presieduta da Lombardo, approfittando dell’assenza di alcuni assessori in missione all’estero, contrari al provvedimento, fece passare la richiesta di scioglimento dell’Esa, avanzata dal titolare per l’Agroicoltura, assessore La Via. Questi già, una decina di giorni prima, in Commissione Bilancio dell’Assemblea Regionale aveva detto chiaramente che "l'ente non è più funzionale ai programmi del governo". E il capogruppo del Pdl a sala d'Ercole, Innocenzo Leontini (Fi)aveva chiesto alla commissione di elaborare una risoluzione per dare vita a un ddl per lo scioglimento dell'Esa. Contrario in maniera assoluta s’era detto il vicepresidente dell'Ars, Santi Formica (An) che addirittura aveva auspicato il rilancio dell'ente di sviluppo agricolo. Anche per salvaguardare la sorte dei 540 operai precari, ma soprattutto perché - aveva spiegato il rappresentante di AN - è' davvero paradossale che si adotti tale provvedimento a fronte degli annunci più volte sbandierati circa l'intenzione di voler rimodulare il pianeta delle società regionali proliferanti come funghi in questi anni, che rappresentano veri 'mangiasoldi. con bilanci milionari che spesso servono solo a pagare esperti, consulenti e consigli di amministrazione".
Si predica bene, ma come si razzola?

E così cincischiando, cincischiando tra le solite diatribe all’interno d’una maggioranza litigiosa, il problemna dell’Esa continua a restare sulla carta, come già quello della sanità e di tante altre esigenze impellenti della nostra Isola. Se poi cartacce e scarti depositati nel dimenticatoio danno esca ad un incendio, basta chiamare i pompieri di Milazzo per spegnerlo, e non fa niente se un fumaccio nero si sparge per la città. Può servire ai politici come fumo per gli occhi dei loro elettori.

Fra' Galdino

venerdì 6 marzo 2009

E' MORTO VINCENZO TUSA, NOSTRO


CONCITTADINO ONORARIO


PALERMO (ITALPRESS) - E' morto a Palermo l'archeologo Vincenzo Tusa, aveva 88 anni ed era nato a Mistretta, in provincia di Messina. Docente di Antichita' Puniche all'Universita' di Palermo aveva anche diretto la sovrintendenza di Palermo e di Trapani. Era membro dell'Accademia dei Lincei nella classe Scienze Morali per la categoria Archeologia.

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La notizia della dipartita dell'illustre concittadino - ricordiamo che Tusa risiedette per molti anni a Barcellona, in via Mandanici, avendo sposato una nostra concittadina - è stata accolta con commozione da molti conterranei.
Tra i tanti, un saluto deferente ha voluto esprimere per conto di Focus Trinakria, il presidente Fabio Cannizzaro, che in un comunicato così si esprime:"Noi di Focus Trinakria vogliamo ricordare con Vincenzo Tusa l'impegno di un intellettuale siciliano che tanto si spese nella e per la ricerca archeologica permettendo così ai Siciliani d'oggi di avere senso e percezione di quali e quante siano le loro vestigia culturali, archeologiche che fanno appunto del nostro Popolo, di quel Popolo Siciliano di cui anche Tusa faceva parte, uno dei più culturalmente ricchi del Mediterraneo e del Mondo.

Addio a Vincenzo Tusa , con Lui se ne va un grande studioso, un uomo di princìpi, un Siciliano che ha fatto una missione dell'amore per la sua terra e la sua memoria!".
Il Comune di Barcellona farebbe bene a ricordarsi di questo nostro "concittadino", che tanto si adoperò per mettere in luce le nostre più profonde radici..

FUMO NEGLI OCCHI per i residenti del rione Sant'Andrea

Questo scenario s'è presentato poco dopo mezzogiorno nella nostra città.
Fortunatamente non s'è trattato d'un incendio altamente distruttivo.
E' accaduto che verso quell'ora un operaio dell'Esa s'è accorto che usciva fumo dall'interno di un capannone-deposito dell'ex Electromobil, da anni di proprietà dell'Ente di Sviluppo Agricolo. Per cause ancora da accertare (probabilmente accidentali) la struttura aveva preso fuoco e le fiamme,trovando appiglio nel materiale accumulato (vecchi pneumatici, pezzi componenti e lana coimbentante per frigoriferi e vecchie scartoffie) si stavano rapidamente propagando, causando nuvoloni di fumo nero che andava diffondendosi verso il rione Sant'Andrea. . L'intervento dei vigili del fuoco di Milazzo, giunti prontamente, ha impedito che il fuoco si propagasse ai restanti capannoni. E sarebbe stato un disastro se ciò fosse accaduto, avendo tale strutture copertura d'amianto, materiale cancerogeno.
Un problema, questo dell'eternit, davvero allarmante che non si può più eludere e che il presidente Materia, oggi accorso sollecitamente sul posto durante l'incendio, farebbe bene a tenere in debito conto per un'adeguata soluzione.

SEMPRE PIU INADEGUATE LE RISPOSTE DELLA SANITA' BARCELLONESE. Da tempo guasto il servizio diagnostico MOC


Che il servizio sanitario faccia acqua, in modo particolare nel nostro comprensorio, non è una novità.
A parte l'insufficienza e, a volte, l'inefficienza del presidio ospedaliero, che a quanto pare - se si riuscirà a trovare l'accordo alla Regione sul piano di rientro della Sanità - sarà ulteriormente dimensionato, c'è spesso da restare impressionati dalla limitazione delle prestazioni specialistiche offerte dall'Usl 5 di Barcellona.
Un esempio: la mancanza di un adeguato servizio di medicina nucleare che consenta agli utenti del territorio di accedere senza dovere andare in altri siti.
C'era una volta, ad Oreto, un servizio diagnostico per il MOC (Mineralogia Ossea Computerizzata), che successivamente è stato trasferito alla sede Usl di Sant'Andrea.
Bene, anzi male, da quando è avvenuto questo trasferimento il servizio ha funzionato a fasi alterne, cioè a lascia e piglia, a volte per indisponibilità di personale tecnico, altre volte per
guasto all'attrezzatura tecnica.
Se non per entrambe le scuse.
Attualmente si dice che non fuunziona la "macchina" e che pertanto, in caso di necessità, si può ricorrere all'utilizzo dello strumento disponibile nel reparto ortopedico dell'adiacente ospedale "Cutroni-Zodda, dove però l'accertamento diagnostico è limitato soltanto al collo del femore.
Per eventuali diagnosi più ampie e approfondite bisogna indirizzarsi verso altri ospedali: per esempio a quello di Patti.
Come si vede Barcellona ancora una volta si distingue per la sua miseranda modestia.
Grazie ai nostri signori politici che, una volta usciti dalla nostra città, si dmenticano di Barcellona.
E poi c'è chi si scandalizza se si rimpiange la bonanima del senatore Santalco.

Francesco Cilona

giovedì 5 marzo 2009

I GUAI DELL'ATO SARANNO GUAI PER TUTTI I CITTADINI DEL COMPRENSORIO, CHE OLTRE AL DANNO DEL DISSERVIZIO SUBIRANNO LA BEFFA DEL DOPPIO ESBORSO



Altro che latte per gli operatori ecologici. Se i sindaci e l'Ato Me2 non si metteranno in regola per sanare il debito con l'Azienda Gesenu, che gestisce la nettezza urbana, ci sarà per i cittadini, che hanno finora pagato regolarmente il servizio, oltre al danno la beffa.
L'azienda, nel recente incontro coi sindacati, ha infatti reso noto che, perdurando tale situazione, non sarà più in condizione di garantire servizi e salario.
E le stesse organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil) hanno dovuto condividere le preoccupazioni manifestate dalla Gesenu, che in assenza di elementi di novità si tramuteranno in blocco delle attività e contemporaneamente nella mancata erogazione del salario maturato dai lavoratori per il mese di febbraio. Da qui, eventuale sciopero e ritorno dell'accumulo dei rifiuti su tuti i marciapiedi dei Comuni facenti parte dell'Ato Me2.
Intanto i Comuni e l'Ato, per effetto dei vasi comunicanti, sostengono di non essere in grado di affrontare il saldo del credito che l'azienda rivendica, e che supera ormai i 26 milioni di euro, a causa degli interessi arretrati.
Una soluzione per un provvisorio tamponamento della situazione sarebbe l'accesso al fondo di rotazione regionale, che favorisce la concessione di mutui agevolati da parte degli Istituti di credito per la svolgimento delle attività specifiche.
Le OO.SS. ritengono fondamentale accedere al fondo di rotazione da parte dell’Ato ME 2 al fine di consentire il proseguo del proprio compito. Pertanto hanno promesso che si attiveranno nei confronti dell’Ato ME 2 e, per suo tramite, nei confronti dei Sindaci i cui territori ricadono nell’ambito, al fine di accelerare le procedure per l’accesso alle risorse del fondo regionale di rotazione.
Contestualmente le OO.SS. informeranno il Prefetto del precipitare della situazione per un suo autorevole intervento nei confronti dei Sindaci dell’Ato ME 2 .
Per valutare gli sviluppi della situazione le parti hanno deciso di incontrarsi nuovamente il 10 marzo.
Intervenendo su tale argomento, il segretario della Cgil di Barcellona, Salvatore Chiofalo, ha aggiunto alcune sue considerazioni.
"-Ai 26 milioni di € vantati dalla Gesenu - ha spiegato - vanno aggiunti tutti gli interessi e le rivalutazioni monetarie riconducibili al debito e vanno aggiunti i debiti, per circa 20 milioni di €, vantati dalle discariche a partire da quella di Mazzarrà S.A. . A fronte di simile disastro economico finanziario il Governo della nostra regione continua a cincischiare. Si tengono in piede dei giocattolini “ATO” costruiti su misura dal piano regionale di smaltimento dei rifiuti, voluto dal precedente governo regionale, per fini puramente clientelari e con le mani nelle tasche dei cittadini siciliani utenti. Ora si invoca il ricorso al fondo di rotazione per tamponare e tuttavia giova ricordare che - fondo o non fondo di rotazione, con oneri a carico dei rispettivi comuni - saranno sempre i cittadini e la collettività a dover pagare le conseguenze del danno economico. Con l’aggravante che ci saranno famiglie che pagheranno due volte: prima con le bollette Ato e dopo attraverso le casse dei rispettivi comuni".

CHE CACCHIO SI FA IN QUESTO COMUNE? E' la tormentata domanda di Valerio

Giovedì 13 dicembre 2007 abbiamo pubblicato questo post:

GLI ASSURDI SOGNI DI VALERIO



-Valerio è un gran sognatore.

-Sogna ad occhi aperti .

-Ma saranno mai realizzati i sogni di Valerio?


VALERIO SOGNA: una casa per ogni famiglia; il prolungamento della via Roma; l'eliminazione del "passo caudino" che unisce Piazza Stazione vecchia con via Umberto Primo; una pista ciclabile lungo il rilevato ferroviario dismesso; un'arteria che colleghi il centro di Barcellona con Milazzo; la nascita di Duilia; il completamento dell'ospedale di Sant'Andrea; i prospetti della Basilica e delle scuole ripuliti; la villetta Liberty restaurata; l'adeguamento del servizio pubblico di autobus alle reali esigenze della città; la riparazione di tutte le strade provinciali in stato d'abbandono; una paletta ed un sacchetto per quanti portano i loro cani a far la cacca sui marciapiedi; un vigile che multi i negozianti che pongono, senza averli ripiegati, gli scatoloni vuoti accanto ai contenitori della spazzatura; un sindaco coi baffi; un cd con brani musicali di Placido Mandanici; il recupero della colonia di Acquaficara e del costruendo teatro da dedicare a Mandanici.

Ad un anno e tre mesi da quella data Valerio cerca di rendersi conto se qualcuno dei suoi sogni s'è realizzato.

Questo il consuntivo:

Casa popolare = no
Prolungamento via Roma= no
Eliminazione passo caudino= no
Pista ciclabile= ni (iniziata altrove e non completata)
Strada collegamento con Milazzo= no
Completamento ospedale= no (anzi rischia di chiudere)
Pulizia prospetti= no (anzi ce ne sono ancora più sporchi)
Restauro villetta Liberty = no (impegno preso e non assolto)
Ampliamento trasporto pubblico = no
Riparazione strade provinciali = no
Paletta e sacchetto X cacca cani = no
Multa scatoloni vuoti = no (disservizio in crescita)
Sindaco coi baffi = si ( ma solo il nome al Palazzo di Città)
CD con musiche di Mandanici= no ( uno ce n'era e tale è rimasto)
Recupero Colonia Acquaficara = no.(Forse manco sanno dov'è)
Recupero Teatro Mandanici = no

"Ma allora che cacchio si fa in questo Comune?", si chiede Valerio.

Due eccezionali iniziative per portare il teatro tra Ciechi e Sordi.


Eccezionale opera al Teatro Vittorio Emanuele di Messina. Non sarà un'opera lirica, ma il frutto di un esperimento di notevole interesse e di eccezionale caratura sociale che, dopodomani, sabato, con inizio alle ore 17, consentirà a 45 non vedenti e ipovedenti di assistere alla replica della commedia storica "Pipino il breve", di Tony Cucchiara, allestita dal Teatro Stabile di Catania.
Come avverrà questo singolare evento, ce lo spiega l'Unione Ciechi, che metterà a disposizione 90 cuffie applicabili ad altrettanti posti riservati dagli organizzatori, metà per i disabili e altrettanto per gli accompagnatori. Semplice: Ci sarà un commento esplicativo della commedia e le cuffie serviranno per trasmettere la descrizione vocale di quanto sarà proposto dalla Compagnia sul palcoscenico, nel corso dello svolgimento della commedia. La cui regia è di Giuseppe di Martino. Attori: Tuccio Musumeci, Pippo Pattavina, Anna Malvica e Ilaria Spada ed altri.
L'iniziativa di sabato, comunque, non sarà l'unica a carattere di solidarietà dello Teatro Stabile messinese. Mercoledì prossimo, per la prima volta in Sicilia, la replica dello spettacolo “I 39 scalini” di John Buchan, con la regia di Maria Aitken, andrà in scena, tradotta col linguaggio dei segni per 25 non udenti (20 di Messina e 5 provenienti da Palermo) da un gruppo d’interpreti che seguirà in prima fila lo spettacolo.

mercoledì 4 marzo 2009

RIPRISTINATA L'EROGAZIONE DEL LATTE AGLI OPERATORI ECOLOGICI DELL'ATO


Nel corso d'un incontro tenutosi sulle questioni economico finanziarie, tra le Oraganizzazioni Sindacali (Cgil,Cisl, Uil) e la Gesenu, durante il quale è stato pure sollecitato il ripristino dell'erogazione ai lavoratori del latte, sospeso senza motivo da alcuni mesi, e un indennizzo a copertura del pregresso, l'azienda ha specificato che la sospensione dell’erogazione del latte è stata causata da problemi sorti con il fornitore e che a partire dal mese corrente l’alimento sarà garantito a tutti i dipendenti.Per quanto riguarda la copertura pregressa s'è stabilito che l’Azienda erogherà tickets ai lavoratori, previa verifica delle presenze dei singoli lavoratori nei mesi in cui l’erogazione è stata sospesa.


BARCELLONA. manca la vigilanza e la città ha le scatole...vuote


Jaddina chi camina torna ca bozza china.
E come la gallina, anch'io - fra' Galdino - avendo girato per le strade del paese, son tornato stasera al "convento" con la bisaccia piena.

Piena zeppa di scatoloni, che qualcuno al solito ha gettato su un marciapiede, in via Roma, di fronte all'ufficio postale.
Li vedete, grandi, interi, sparpagliati là dove la gente deve camminare.
Ho guardato intorno, per vedere se per caso, nella vicina piazza duomo, ci fosse qualche vigile.
Ma ho scrutato invano.
"Avete visto per caso qualche vigille urbano?" ho domandato ad un parrocchiano che, venendomi incontro, s'è fermato sbalordito davanti a quel mucchio di "cartoni".
"Vigili? Neppure l'ombra. Però, giù in piazza San Sebastiano, ho incontrato una coppia in divisa, con cappellino a visiera, che non m'è parsa di vigili urbani..."
.
"E' probabile che fossero - ho spiegato io - i poliziotti di quartiere".
"Mi dite davvero, fra' Galdino, che sono poliziotti di quartiere? Ma io, nel mio quartiere non ne ho mai visto.....".
"Cosa vi posso dire, amico mio, può darsi che, qui da noi, s'intende per quartiere il solo centro storico. Oppure si considera l'intero paese un unico quartiere". "Vattelo a capire!"

fra' Galdino

L'AVVENIRE DI VIA LONGO: Speriamo bene

foto:Via Longo

Finalmente dopo anni di promesse e pentimenti, si riparla della riqualificazione della Via Longo, laddove per anni tra pescheria e mercato chiuso, botteghe e macellerie era pulsato il commercio alimentare della cittùà del Longano.
E' stata bandita dal Comune la gara a pubblico incanto, per l'importo di 1.150.282 € destinato a lavori di riqiualificazione della via Longo e dei cosiddettti lovcali della pescheria.
Il finanziamento, a suo tempo concesso dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nel quadro dei lavori di riqualificazione del centro storico cittadino, dovrebbe consentire la realizzazione di un'idea che, più volte espressa durante le diverse amministrazioni santalchiane, era stata altrettante volte diversificata, per diverso tempo accantonata, quindi ripresa e alla fine fissata in un progetto che, benchè dimensionato rispetto all'idea iniziale, adesso sembra in fase di avvio alla sua attuazione. Cosa si dovrà fare per la riqualificazione di via Longo ed annessi è presto detto:
La carreggiata di via Longo sara interamente ristrutturata e dove c'è l'immobile di proprietà comunale, verrebbero realizzati locali commerciali e di intrattenimento per i giovani e la cultura. Allo studioci sarebbe anche l’abbattimento di un immobile,di fronte alla pescheria, per consentire il congiungimento di via Longo con lo spiazzo adiacente a piazza Libertà, attualmente adibito a parcheggio auto..
Anche in questo spazio sarebbe previsto un ulteriore progetto di riqualificazione.
Il termine per presentare le offerte e aderire al pubblico incanto scade il 15 aprile prossimo. Attualmente in via Longo, sono rimaste in attività un paio di macellerie, due botteghe alimentari, un fioraio e una fruttivendola part time.
Vedremo un po' quello che verrà fuori, dopo che saranno eseguiti lavori per oltre un milione e mezzo di euro.
Sarà comunque una riqualificazione dimezzata, se si pensa chje l'idea iniziale era per l'abbattimento di una fila di modeste costruzioni, ex botteghe quasi tutte chiuse, che avrebbe consentito di creare, con lo spazio di via Longo, quello del mercato chiuso-pescheria e lo spiazzo adiacente piazza Libertà, la creazione di una vasta area, in grado di dare alla città un grosso polmone per la sua rivitalizzazione in una zona fin troppo bisognosa d'ossigeno. Purtroppo le resistenze dei possibili colpiti dall'attuazione di un simile progetto sono state tali da costringere ad un ripiego, i cui effetti staremo a vedere.

martedì 3 marzo 2009

NOTEVOLE SUCCESSO DEL "GIALLO" DI SAVERIO CASTANOTTO, "L'ISOLA NELLA BOLLA"





Era l'8 marzo dello scorso anno, Festa della Donna, quando venne presentato presso il Palazzo della Cultura il libro di Saverio Castanotto "La casa degli inutili". Era il primo romanzo del professore barcellonese, noto già per la sua produzione teatrale, suo primo amore in campo letterario. Non ricordo se, in quell'occasione, Saverio abbia fatto trapelare che qualcosaltro di suo, impegnativo, sarebbe stato pubblicato di lì a qualche mese dall'editore Armando Siciliano. Sarebbe stato il suo secondo sforzo letterario - L'isola nella bolla - che io ho avuto modo di leggere proprio in questi giorni, gentilmente concesso dalla libreria Gutenberg, ovviamente su autorizzazione dell'Autore.
Ho scritto di proposito Autore con l'iniziale maiuscola, perchè dalla lettura di quel libro ho tratto la convinzione che Saverio Castanotto è uno scrittore di razza. Già aveva fatto notare la sua verve e la sua capacità espressiva nella sua produzione teatrale e nel precedente romanzo.
Ma - a mio avviso - è soprattutto "L'isola nella bolla" che gli sta garantendo il diritto a fare parte della cerchia ristretta degli autori con gli attributi.
Intanto devo dire che si tratta di un'opera che si distingue nel settore letterario giallo, per la sua cadenza che nulla ha a che vedere coi soliti romanzi del genere, anche se la trama prende spunto da un delitto rimasto insoluto.
E' già l'incipit del romanzo a fare la differenza, perchè muove dall'avvio di ricordi che, dalla fanciullezza del narratore, man mano si sgranano fino alla sua età adulta.
Momenti che, pur riferiti dall'Autore, sono passo passo cesellati dagli stessi protagonisti del romanzo: nonno Teodoro sotto la
ficara, la nonna, la mamma, - tre autentici pezzi di cuore , per Castanotto - e quei nomi: il maestro Luca Zito (che ti ricorda lu cazzittu) e Manca Saru (ma 'ncasaru) che sono giochi di parole che facevamo quand'eravamo ragazzi, quella volpe di Ciccio Branca, Turi Nasca,la sua quarta figliola suicida per amore,Cerasade, e la Concetta, donna con le palle . Anche loro frutto di ricordi che non si possono cancellare. Come non si può dare un colpo di spugna alla notevole preparazione classica del professore, che non riesce ad avviare il suo lavoro mettendo da parte la sua cultura greca, latina, medievale, rinascimentale. Ma perchè questo rispolvero, se poi ci si dovrà muovere nel terreno martoriato di quest'Isola immobile, dove si riesce a fare in cent'anni ciò che si fa in tre altrove? Appunto per questo, perchè questa terra pur travagliata da più dominazioni continua a rimanere sempre sè stessa: "conflittuale, terra di fuoco e gelo, di passioni primitive e di silenzio affilato come lama, carico d'indistinte minacce". Un'isola nella bolla.

F:C:

IL CINQUE IN CONDOTTA BISOGNEREBBE DARLO A CHI PASTICCIA NELLA E CON LA SCUOLA




C'è stato un vero diluvio di cinque in condotta, in molte scuole d'Italia.
Soprattuto in quelle della Sicilia e del Mezzogiorno.
Tra gli studenti delle scuole superiori si sono distinti particolarmente quelli del Professionale di Stato, dove praticamente "trovano spesso parcheggio" i giovani dai sedici ai 19/20 anni, che non si sentono "tagliati" per i licei o per le altre scuole tecnico-industriali.
Spesso, in questi istituti, si registra il massimo dell'evasione scolastica e il maggior numero in percentuale delle assenze.
Da ciò una maggiore difficoltà all'adesione dei singoli ai programmi, con conseguenti distorsioni comportamentali.
Comunque, il nubifragio di 5 in condotta - a mio modesto parere - è stato ultraesagerato e non potrà mai essere imputato soltanto alla responsabiltà degli studenti.
Perchè se così fosse si dovrebbe ammettere che il bullismo non solo colpisce tutte le scuole d'Italia - dove più, dove meno, s'intende - ma è un fenomeno che pervade la nostra società in tutti i settori. Ed è davvero da miopi, vedere ridotta la nostra Italia in uno stato così miserando.
E' evidentte allora che l'arma del cinque in condotta è stata - in questo suo utilizzo propedeutico - usata in maniera abnorme, come un mezzo di reprimenda coercitiva che non è certamente degno per chi si sente di essere educatore.
Un mezzo indegno per chi realmente sa insegnare e sa mantenere la disciplina, fidando soprattutto sulla propria autorevolezza e non su un autoritarismo che maldestramente viene sollecitato da un ministro che non so fino a che punto è capace di valutare la missione della scuola.

Francesco Cilona

PUOI DIVENTARE VOLONTARIO PER LA PROTEZIONE CIVILE


Il Club Radio C.B. di Barcellona P.G. organizza uno stage dedicato al Volontariato per la Protezione Civile.
E' aperto a tutti i cittadini di età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni, e gli incontri si terranno ogni terza domenica del mese.
L'iscrizione, gratuita, si effettua con domanda presentata presso gli uffici del Volontariato entro il 31 aprile di quest'anno.
Presso l'Ufficio di Barcellona, in via Papa Giovanni XXIII n.11 - Edificio AST - si potranno ottenere ulteriori informazioni.
<====Clicca sulla locandina

E LE RONDE VACILLANO, NONOSTANTE LA FALSA PROPAGANDA DEI SOSTENITORI



Anche a "Dom
enica in" si parla di ronde e un politico di destra viene presentato come un esponente di un comitato di quartiere. Accade nell'"Arena" di Massimo Giletti, che discute del tema con due associazioni di cittadini romani, una favorevole l'altra contraria. E subito esplode la polemica. Perché Augusto Carratelli, che si presenta come presidente della "Caput mundi", promotrice dei pattuglioni anti-immigrati in piazza Vittorio, non è un semplice cittadino: è anche un esponente politico del centrodestra. Particolare però taciuto in trasmissione e sconosciuto alla stessa Rai.
Ad accorgersene, montando su tutte le furie, sono stati gli abitanti dell'Esquilino. "Siamo esterrefatti e intendiamo specificare che uno dei due presunti rappresentanti del nostro rione invitati in tv è un consigliere eletto nel I Municipio per La Destra, in procinto di passare nel Pdl"
Cade dalle nuvole Massimo Giletti. "Io ho solo invitato in trasmissione un'associazione di destra e una di sinistra, non lo sapevo che quello era un politico".
"Le ronde? Impraticabili". A bocciare il decreto che istituisce i volontari per la sicurezza - che nel Napoletano gruppi di genitori vorrebbero in funzione antipedofili - sono i carabinieri. Il Cocer dell'Arma, l'organismo sindacale, sostiene che "un'azione di questo tipo sia impraticabile sull'impianto sicurezza che opera nel nostro Paese".
Il "sindacato" dei carabinieri, come già hanno fatto gli organismi sindacali della Polizia, censura quanto avvenuto a Padova, "dove gli scontri fra no-global e i volontari delle ronde hanno creato preoccupazione fra i cittadini. E hanno imposto un dispendioso lavoro - distogliendole dai loro compiti di sicurezza giuornalieri - alle forze dell'ordine, intervenute per sedare i tafferugli".
I carabinieri, che da soli, secondo il Cocer, "producono il 55% dell'attività operativa rispetto a tutte le altre forze di polizia", si oppongono con fermezza all'istituzione di ronde di vigilanza composte da cittadini quando "mancano quasi 10 mila uomini alla polizia e ai carabinieri".
La sicurezza, denuncia ancora l'organismo di rappresentanza dell'Arma, non si fa con le ronde, ma si basa su due pilastri fondamentali: "L'incremento delle risorse economiche per le forze dell'ordine, che invece sono tagliate da anni. E la costruzione di nuove prigioni al fine di scongiurare il rischio di un nuovo indulto".
Estratto da "La Repubblica"

lunedì 2 marzo 2009

LA LITORANEA BARCELLONA MILAZZO E' INTRANSITABILE, MA LA PROVINCIA DORME E NON SE NE ACCORGE




L'altro giorno - esattamente il martedì di Carnevale - non avendo alcuna voglia di assistere all'exploit carnascialesco barcellonese, pensai bene (o male?) di fare una puntata in macchina fino a Milazzo.
Ovviamente, convinto di scegliere bene, inforcai la via del Mare con l'intento di immettermi nella litoranea che direttamente porta alla città limitrofa. (Scusate quest'inciso: ho detto limitrofa per non dire mamertina, visto che nulla ha a che vedere Milazzo coi Mamertini). Giunto a metà di via del Mare, incontrai il primo intoppo: una deviazione, per interruzione mantenuta ( quasi tre mesi) dal perdurare del danno prodotto in quel tratto di strada dal nubifragio dell'11 dicembre.
Marcia indietro e cambiamento di percorso - Cercai allora di raggiungere la litoranea attraverso la provinciale che passa per Acquacalda, e ci riuscii.
Superato il tratto barcellonese, dopo il ponte sulla foce del Mela, imboccai la litoranea milazzese, quella che i cugini della città limitrofa chiamano litoranea di ponente.
E qui il procedere diventò più problematico di prima: buche, crepe e avvallamenti disseminati lungo la carreggiata trasformavano quella che doveva essere una passeggiata rilassante,in auto, in un continuo sobbalzare sui cuscini dei sedili.
Tanto che ad un tratto mi spazientii talmente da dire a mia moglie che, vittima sacrificale, mi sedeva accanto:- Ma non è meglio che ce ne torniamo indietro? Pazienza ci sorbiremo il Carnevale barcellonese.
-No, caro. Ci sorbiremo caso mai un té, in casa nostra, disse la moglie.
E così facemmo.
Adesso apprendo che un giovane consigliere provinciale deve avere subito la stessa nostra esperienza sulla litoranea di Ponente, se ha deciso di presentare una risentita interrogazione ad hoc, al presidente Ricevuto.

Francesco Cilona

domenica 1 marzo 2009

E noi come la pensiamo? Si può dare ai disoccupati un assegno?


La crisi economica si aggrava sempre di più e, quanto prima, constateremo i grossi effetti deleteri sull' occupazione.
Già molte aziende hanno realizzato tagli alla produzione e restrizioni sul personale, e saranno molti i lavoratori destinati alla cassa integrazione. Ma ci saranno anche giovani precari e meno giovani che, perdendo il posto di lavoro, non avranno diritto ai sia pure limitati benefìci ammortizzatori.
Per loro ci sarà la disoccupazione con la via aperta verso la miseria e la fame.
Cosa farà lo Stato per porre riparo a questa disperata prospettiva?
Il segretario del PD, Dario Franceschini ha avanzato una proposta: "Un assegno mensile di disoccupazione per tutti quelli che perdono il posto di lavoro”. Ed ha invitato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, perché faccia un provvedimento su questo. “Porti un decreto — ha detto — ne fa tanti, e in questo caso c’è l’urgenza. Noi l'approveremo immediatamente".
Assegno ai disoccupati? no di Berlusconi
«Non è sostenibile, costa troppo»
"Ha ragione Berlusconi, senza indicare dove si prendono le risorse non ha senso chiedere piu' soldi per i disoccupati o per i lavoratori. Diventa solo uno spot pubblicitario". Lo ha detto il leader dell'Udc, Casini.
E l'ex ragioniere dello Stato, Andrea Monorchio, facendo dei calcoli ha confermato questa impossibilità, essendo necessari per affrontare la disoccupazione decine di miliardi di euro.
Ma Franceschini ribatte: «I soldi si possono trovare;basterebbe recuperare il 10% dell'evasione fiscale»

RAFFAELE LOMBARDO CONFERMATO SEGRETARIO NAZIONALE DEL "SUO" MOVIMENTO


Tutto come previsto: Raffaele Lombardo, a conclusione del secondo congresso dell'MpA, tenutosi a Roma, è stato rieletto, ad acclamazione, segretario nazionale del Movimento .
Prima della conclusione della giornata finale, oltre all'intervento del segretario, se ne sono registrati altri dei massimi vertici del partito. E ce ne sono stati di severi, quale quello del segretario regionale dell'MpA, Lino Leanza, che senza peli sulla lingua se l'è presa con il Ministro Tremonti, il quale "è venuto al congresso e ha parlato da meridionalista, ma lui e' quel signore che ogni giorno prende i soldi del Fas e li toglie al Mezzogiorno".
Leanza, nel sottolineare che "non basta partecipare a parole", ha esortato a diventare protagonisti. "Ognuno di noi - ha aggiunto - deve impegnarsi in prima persona, protestare per rivendicare i diritti negati alla brava gente, sotto le insegne del Movimento per l'autonomia". .
"Tre anni dopo il congresso di Bari - ha fatto notare Leanza- possiamo dire che stiamo scrivendo una fondamentale pagina di storia. dobbiamo avere passione e coraggio, il coraggio di fare le scelte giuste. Con Raffaele Lombardo possiamo farcela, la Sicilia e il Mezzogiorno possono farcela".
Notevole anche l'intervento del presidente del Movimento, Enzo Scotti, che ha suggerito di guardare lontano, di rinunciare alla politica fatta "inseguendo i sondaggi o il salotto di Vespa", e ha invitato Raffaele Lombardo a farsi carico della formazione della futura classe dirigente del paese. "Se saremo in grado ogni anno di formare 20-25 giovani - ha detto - avremo formato la nuova classe dirigente di questo Paese. Non soltanto del MpA."
Il risultato del Congresso, ovviamente, ha lasciato fortemente soddisfatto il leader del Movimento, per il successo riportato nelle tre giornate dell'incontro, durante il quale più di uno dei personaggi intervenuti gli hanno fatto le coccole, per attirarlo nella propria sfera. Come se non si sapesse che la sua fedeltà a Berlusconi è ormai garantita. "Ma è vero - gli è stato chiesto dai cronisti - che l'MpA per le prossime elezioni europee si alleerà con la Lega Nord?".
Raffaele Lombardo ha risposto: " Le nostre alleanze sono confermate a livello nazionale e regionale, ma dobbiamo organizzarci per superare il 4% e ci dobbiamo alleare con quanti ci consentano di avere la nostra rappresentanza nel Parlamento dell'Unione europea".

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