sabato 7 marzo 2009

MA E' DAVVERO FUMO NEGLI OCCHI.


L’incendio sviluppatosi, ieri, in un box dello stabilimento Esa (ex Electromobil, acquistato dall’Esa per la modesta somma di un miliardo di lire), porta alla mente la questione dello scioglimento dell’ormai obsoleto ente regionale per lo sviluppo agricolo. Questione già risolta in altre regioni d’Italia e tuttavia ancora in bilico in Sicilia, anche se la Giunta Regionale ha già dallo scorso mese d’ottobre preparato un decreto legge avente per finalità appunto tale liquidazione. Il fatto è che quando ciò avvenne, si parlò di vero e proprio golp sferrato da una parte della maggioranza che, nella riunione di Governo del 17 ottobre presieduta da Lombardo, approfittando dell’assenza di alcuni assessori in missione all’estero, contrari al provvedimento, fece passare la richiesta di scioglimento dell’Esa, avanzata dal titolare per l’Agroicoltura, assessore La Via. Questi già, una decina di giorni prima, in Commissione Bilancio dell’Assemblea Regionale aveva detto chiaramente che "l'ente non è più funzionale ai programmi del governo". E il capogruppo del Pdl a sala d'Ercole, Innocenzo Leontini (Fi)aveva chiesto alla commissione di elaborare una risoluzione per dare vita a un ddl per lo scioglimento dell'Esa. Contrario in maniera assoluta s’era detto il vicepresidente dell'Ars, Santi Formica (An) che addirittura aveva auspicato il rilancio dell'ente di sviluppo agricolo. Anche per salvaguardare la sorte dei 540 operai precari, ma soprattutto perché - aveva spiegato il rappresentante di AN - è' davvero paradossale che si adotti tale provvedimento a fronte degli annunci più volte sbandierati circa l'intenzione di voler rimodulare il pianeta delle società regionali proliferanti come funghi in questi anni, che rappresentano veri 'mangiasoldi. con bilanci milionari che spesso servono solo a pagare esperti, consulenti e consigli di amministrazione".
Si predica bene, ma come si razzola?

E così cincischiando, cincischiando tra le solite diatribe all’interno d’una maggioranza litigiosa, il problemna dell’Esa continua a restare sulla carta, come già quello della sanità e di tante altre esigenze impellenti della nostra Isola. Se poi cartacce e scarti depositati nel dimenticatoio danno esca ad un incendio, basta chiamare i pompieri di Milazzo per spegnerlo, e non fa niente se un fumaccio nero si sparge per la città. Può servire ai politici come fumo per gli occhi dei loro elettori.

Fra' Galdino

1 commento:

Anonimo ha detto...

ESA intasata di frutti di "socialistici" ricordi...

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