martedì 3 marzo 2009

NOTEVOLE SUCCESSO DEL "GIALLO" DI SAVERIO CASTANOTTO, "L'ISOLA NELLA BOLLA"





Era l'8 marzo dello scorso anno, Festa della Donna, quando venne presentato presso il Palazzo della Cultura il libro di Saverio Castanotto "La casa degli inutili". Era il primo romanzo del professore barcellonese, noto già per la sua produzione teatrale, suo primo amore in campo letterario. Non ricordo se, in quell'occasione, Saverio abbia fatto trapelare che qualcosaltro di suo, impegnativo, sarebbe stato pubblicato di lì a qualche mese dall'editore Armando Siciliano. Sarebbe stato il suo secondo sforzo letterario - L'isola nella bolla - che io ho avuto modo di leggere proprio in questi giorni, gentilmente concesso dalla libreria Gutenberg, ovviamente su autorizzazione dell'Autore.
Ho scritto di proposito Autore con l'iniziale maiuscola, perchè dalla lettura di quel libro ho tratto la convinzione che Saverio Castanotto è uno scrittore di razza. Già aveva fatto notare la sua verve e la sua capacità espressiva nella sua produzione teatrale e nel precedente romanzo.
Ma - a mio avviso - è soprattutto "L'isola nella bolla" che gli sta garantendo il diritto a fare parte della cerchia ristretta degli autori con gli attributi.
Intanto devo dire che si tratta di un'opera che si distingue nel settore letterario giallo, per la sua cadenza che nulla ha a che vedere coi soliti romanzi del genere, anche se la trama prende spunto da un delitto rimasto insoluto.
E' già l'incipit del romanzo a fare la differenza, perchè muove dall'avvio di ricordi che, dalla fanciullezza del narratore, man mano si sgranano fino alla sua età adulta.
Momenti che, pur riferiti dall'Autore, sono passo passo cesellati dagli stessi protagonisti del romanzo: nonno Teodoro sotto la
ficara, la nonna, la mamma, - tre autentici pezzi di cuore , per Castanotto - e quei nomi: il maestro Luca Zito (che ti ricorda lu cazzittu) e Manca Saru (ma 'ncasaru) che sono giochi di parole che facevamo quand'eravamo ragazzi, quella volpe di Ciccio Branca, Turi Nasca,la sua quarta figliola suicida per amore,Cerasade, e la Concetta, donna con le palle . Anche loro frutto di ricordi che non si possono cancellare. Come non si può dare un colpo di spugna alla notevole preparazione classica del professore, che non riesce ad avviare il suo lavoro mettendo da parte la sua cultura greca, latina, medievale, rinascimentale. Ma perchè questo rispolvero, se poi ci si dovrà muovere nel terreno martoriato di quest'Isola immobile, dove si riesce a fare in cent'anni ciò che si fa in tre altrove? Appunto per questo, perchè questa terra pur travagliata da più dominazioni continua a rimanere sempre sè stessa: "conflittuale, terra di fuoco e gelo, di passioni primitive e di silenzio affilato come lama, carico d'indistinte minacce". Un'isola nella bolla.

F:C:

2 commenti:

Anonimo ha detto...

8 Marzo....

Anonimo ha detto...

grazie Marco. Ero convinto d'avere scritto marzo, tanto che pensavo a domenica prossima. Subito corretto.

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