sabato 29 novembre 2008

ANCORA UN CROLLO IN DUE AULE SCOLASTICHE: Stavolta è toccato alla scuola media "Tommaseo" di Messina

Stavolta studenti e insegnanti sono stati fortunati. Nella notte di ieri, mentre infuriava il temporale, nella scuola media Tommaseo di Messina si è ripetuto in due aule il pericoloso evento verificatosi a Rivoli la settimana scorsa.
I controsoffitti in cartongesso di entrambi i vani sono crollati in seguito ad infiltrazione abbondante di acque piovane, presumibilmente provocata dalle condizioni ormai precarie delle tubature per lo scolo dei pluviali. A differenza dello sventurato caso piemontese, dove perse la vita lo studente diciassettenne Vito Scafidi e rimasero feriti diciassette suoi compagni, fortunatamente al Tommaseo il crollo è avvenuto in ore in cui la scuola era chiusa. Ad accorgersene del crollo sono stati i bidelli, all'apertura della scuola. Il sindaco Giuseppe Buzzanca ha effettuato un sopralluogo, ha emesso ordinanza per la chiusura della scuola a tempo indeterminato, annunciandoun'indagine interna. L'istituto era stato ristrutturato dal Comune appena un anno fa, ma solo all'interno. Adesso tocca rivedere tutte le infrastrutture esterne ed il prospetto, per garantire, mediante urgenti interventi, l'agibilità del plesso.


LE TARIFFE PER I RIFIUTI A MOMENTI ESPLODONO


Ieri sera, in un convegno organizzato dalla Fidapa, riguardante il problema dei rifiuti, si è fatto accenno all’esosità delle tariffe imposte dall’ATO per il servizio d’igiene ambientale. Nella nostra città, nonostante le assicurazioni del sindaco che ha tenuto a precisare che il costo complessivo adesso è inferiore a quello della precedente gestione, si ha invece la sensazione che l’imposta attualmente applicata sia abbastanza salata, probabilmente perché viene utilizzato un metodo ritenuto perverso nel calcolo per la tassazione; basato cioè su due componenti, non sempre commensurabili: la grandezza dell’abitazione e il numero degli occupanti. Il boom delle tariffe quindi tocca la nostra città, come altre, e non solo quelle gestite da ATO ME2. Da un calcolo empirico fatto su fatture ricevute risulta che un nucleo familiare di tre persone con dimora in un appartamento di cento metriquadri arriva a pagare 260 euro in tre quadrimestri. E, se i calcoli non sono errati, bisogna ammettere che non si tratta di poco o di semplice sensazione che sia una tariffa troppo alta. E’ vero che ci sono città in cui si paga di più, come Roma o Siracusa, con parametri identici a quelli sopra indicati, dove la tariffa arriva fino a quattrocento euro l’anno, ma si tratta di casi limiti. Come caso limite – però al contrario – è la tariffa di Reggio Calabria, dove una famiglia di tre persone con reddito di 45.000 euro annui per un appartamento di 100mq paga meno di 100 euro l’anno. L’associazione dei consumatori, che ha fatto un’indagine in questo campo, ha registrato che in Sicilia, come in altre regioni, le tariffe sono diversificate e che, per la nostra regione, si può fare una media che approssimativamente equivale alla tariffa applicata nella nostra città: euro 280 all’anno. Una media che però risulterebbe la più alta fra tutte le regioni d’Italia.. Quindi, l’esosità delle nostre bollette non sarebbe frutto di errata sensazione.

venerdì 28 novembre 2008

LA FIDAPA E L'EMERGENZA RIFIUTI: RELAZIONE A META' SU UN CONVEGNO TENUTO A BARCELLONA

FOTO: MASINA GENOVESE, PRESIDENTE FIDAPA



L'emergenza rifiuti, che lo scorso anno è stato il tema sociale su cui ha battuto, in campo nazionale, la Fidapa, è stato stasera rispolverato in un incontro, organizzato dalla sezione barcellonese della stessa Federazione donne, presieduta da Masina Genovese. Il convegno, tenutosi nell'auditorio della Vecchia Stazione, programmato per una serie d'interventi, con relatori specialisti sull'importante argomento della raccolta e smaltimento dei rifiuti, praticamente è stato sminuito dal ritardo fatto accumulare ai due relatori principali, provenienti da Messina, dal maltempo. Cosicchè per oltre un'ora, prima che l'argomento fosse affrontato dai maggiori competenti, il pubblico è stato intrattenuto, dal presidente del consiglio d'amministrazione di ATO ME2, Andrea Paratore, il quale ha cercato di spiegare il perchè ci si trova ancora impelagati in un genere di raccolta-smaltimento inadeguato, rischioso e dispendioso, senza tuttavia riuscire a convincere chi finora s'è battuto per ottenere un efficiente servizio d'igiene, fin troppo bene pagato dai cittadini corretti e puntuali. Le lamentele sono correnti, in tutto il territorio di competenza dell'ATO ME2, anche perchè ormai si comprende che non si può andare avanti con il tradizionale conferimento massiccio dei rifiuti in discarica. E il coordinatore di Città Aperta, Antonio Mamì, intervenuto in attesa che arrivassero i relatori ufficiali, ha appunto ribadito l'opportunità che finalmente si avvii il sistema di raccolta differenziata, che non sia quello attualmente effettuato, assolutamente monco per l'insufficiente numero dei contenitori disponibili. Mamì ha auspicato che finalmente si proceda alla differenziazione porta a porta, anche ricorrendo all'ausilio di punti di accettazione dislocati nel territorio. Ovviamente in attesa che finalmente la Regione riesca a garantire i giusti meccanismi di smaltimento ecologico. L'intervento successivo, sempre a riempimento del vuoto in attesa dell'arrivo dei relatori, è toccato al sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Candeloro Nania, il quale logicamente ha cercato di giustificare le tariffe finora imposte, assicurando che con l'ATO la spesa complessiva annuale per il Comune di Barcellona risulta inferiore a quella sostenuta ai tempi della gestione precedente. A giustificazione del fatto che le bollette attuali risultano più salate di quelle di prima, ha ricordato che allora il Comune partecipava contribuendo con una propria quota al pagamento del costo annuale. Adesso, però, lo stesso Comune viene chiamato in causa per l'insolvenza di circa il trenta per cento di contribuenti, che facendo i furbetti del quartiere, con la scusa dell'esosità delle tariffe, non hanno mai pagato la loro parte. Si può pensare- ha ammesso Nania - che un dieci per cento l'abbia fatto per indigenza, e qundi potrebbe essere oggetto di comprensione, ma il restante 20 per cento non è affato giustificabile. Dovrebbe essrere quindi perseguito, per evitare che la loro insolvenza venisse ripianata a spese di chi è stato onesto e corretto ( o fesso?) pagando euro su euro, ogni quadrimestre. E inoltre riceve fatture inattese a conguaglio per maggiori sopese sostenute dall'ATO nel periodo dicembre 2006/marzo 2007, per conferimento rifiuti alla discarica di Motta Sant'Anastasia. Scusate se, adesso concludo senza riferire sulle relazioni ufficiali. Devo confessare che, ad un certo punto, me ne sono andato: l'ho fatto dopo un po' che il primo relatore ha cominciato a parlare, davanti ad un pubblico notevolmente dimensionato e direi anche annoiato.
Francesco Cilona

fra' Galdino risponde a frate Sole

Abbiamo ricevuto un commento abbastanza sentito di frate Sole, al precedente "post" sulla social-card. Volendogli esprimere il nostro parere in maniera esauriente abbiamo preferito farlo apertamente in quest'altro "post".
Risponde fra' Galdino:

Mio carissimo frate Sole, tutti noi vorremmo che lo Stato desse ai meno abbienti qualcosa di più, ma è il modo in cui viene dato che a volte irrita.
Quella che si sta facendo adesso è una sceneggiata pubblicitaria che a guardar bene potrebbe fare la fine dello spot sulla tessera sanitaria, che è stata inviata subito ad alcune migliaia di persone e per tutti gli altri sono passati mesi ed anni per averla; e sempre dopo specifica domandina all'Usl.
Se non ricordo male, giorni or sono il ministro Sacconi ha dichiarato che, di lettere informative alle persone interessate, ne sono state mandate trecentomila, cioè meno di un quarto di quanti dovrebbero essere i beneficiari (1,300.000).
Per il resto, campa cavallo, perchè bisogna fare accertamenti,bisogna spulciare le richieste, eccetera eccetera.
Ma, dico io, non avrebbero fatto meglio, se avessero aggiunto i quaranta euro mensili in ciascuna pensione degli aventi diritto?
Qui sta il trucco.
Pubblicamente si calcola che gli aventi diritto sono un milione e trecentomila e, sotto sotto, si prevede che in effetti saranno meno della metà, perchè non tutti riusciranno a rendersi conto di come fare per ottenere il beneficio e addirittura, probabilmente, non tutti riescono a sapere che ne hanno diritto.
E allora, mettiamo in moto i caf per aiutare questa gente, oppure le segreterie degli onorevoli che così dimostreranno di essere generosamente vicini ai pobveracci....Chissà anche a noi, poveri fratacchioni, toccherà dare una mano d'aiuto per compilare i moduli, che ancora esistono nella mente di Dio. Prepariamoci, frate Sole, a fare quest'opera di bene..

Pace e bene .
Fra Galdino

LA SOCIALCARD è/non è ANONIMA ( come sempre: "qui lo dico e qui lo nego!")

di Luca Cifoni
ROMA (28 novembre) - Nel presentare la nuova carta acquisti per anziani e genitori a basso reddito, il governo ha voluto chiarire che lo strumento non va inteso come un marchio di povertà. Per questo - è stato spiegato - la card sarà anonima: così dovrebbero essere superate le eventuali remore "sociali" degli utilizzatori. Nella conferenza stampa di presentazione è stato anche precisato che "la può usare chiunque".

Dalle istruzioni pubblicate anche sul sito del ministero dell'Economia risulta però una situazione leggermente diversa. Si legge infatti che «la Carta deve essere usata esclusivamente dal Titolare e non può essere ceduta o data in uso a terzi. Il Titolare è tenuto ad apporre la propria firma nell’apposito spazio sul retro della Carta all’atto della ricezione della stessa».

Dunque l'anonimato esclude che il nome del titolare sia stampigliato sulla parte davanti, come avviene per le carte di credito, ma non esclude l'obbligo di firmare sul retro. Non sarà possibile inoltre incaricare un'altra persona, ad esempio un parente, di fare gli acquisti.
Da: Il Messaggero.it

TORNA L'ARCOBALENO: TORNI PURE LA SERENITA'

Il forte vento di scirocco spazza le Isole Eolie, impedendo i collegamenti via mare. Fermi da ieri pomeriggio aliscafi e traghetti da e per la Sicilia. Il mare ha raggiunto forza 7. Le mareggiate si sono abbattute sui litorali di Lipari, Panarea e Stromboli, quelle piu' esposte al vento del Sud. A Lipari le onde hanno invaso via Francesco Crispi. I pescatori sono stati costretti a ritirare le loro imbarcazioni sui marciapiedi. Messa a dura prova anche la banchina di Sottomonastero. Imbarcazioni da diporto sballottate nel porticciolo di Pignataro. Il vento ha scoperchiato tetti, abbattuto alberi e antenne, e danneggiato vigneti ed orti. (ITALPRESS). 28-Nov-08 10:15
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> FOTO: L'arcobaleno visto da Centineo
Un vento tra scirocco e libeccio soffia in tutta la fascia tirrenica della nostra Isola. Da Palermo a Messina la furia del vento ha finora (ore 11,38) frenato lo scatenarsi della pioggia, per cui, anche a Barcellona, s'è instaurata un'atmosfera che sembra più marzolina che prenatalizia. Anche il tempo sembra mettersi in linea con la crisi economica che ci sta attanagliando.
Sembra che si stia parlando di due cose completamente diverse, anche se il loro comune fattore determinatore si può chiamare crisi.
Ma a ben riflettere non vi sembra che anche l'origine potrebbe essere unica?
Sì, a mio modesto parere, è unica la causa, perchè se storture si registrano nel tempo e una iperbolica crisi finanziaria imperversa nella società, entrambe hanno alla loro origine l'ingordigia e l'insipienza dell'uomo.
Siamo noi che, con il nostro egoismo, stiamo inquinando inesorabilmente il pianeta, e ancora noi che, con la globalità del nostro consumismo e l'avventurismo finanziario, ci stiamo impigliando in una delle peggiori crisi economiche planetari.
Stamani, sulla nostra città, c'è stato un tentativo di pioggia, il vento non ha consentito che durasse a lungo e, verso le undici, nel cielo grigio s'è affacciato un ampio arcobaleno.
La canzone vuole che con l'arcobaleno torni il sereno.
Sarà così per tutto? Anche per questa nostra società, che sembra avere davanti a sè prospettive non certamente ottimistiche?

C'è chi dice che l'ottimismo non ci deve mai abbandonare, neppure quando ci accorgiamo che la sera non c'è neppure il pane per la cena.
"Moglie mia, che cosa c'è per cena, stasera?" - fa dire Vauro al protagonista di una sua vignetta - "Niente"- risponde la moglie - "E allora - ribatte il marito - dammene una doppia porzione".

Francecsco Cilona

giovedì 27 novembre 2008

ITALO TRIPI PROPONE LA DETASSAZIONE DELLE TREDICESIME IN SALSA SICILIANA


FOTO: ITALO TRIPI >>>>>>>>>>>>>>>

L'altra sera il leader per eccellenza - non dico il nome perchè so che lo indovinerete dal contesto del discorso - con la sua ormai bonomia paternalistica annunciò che il Governo avrebbe provveduto alla detassazione delle tredicesime.
I giornali - quelli belli e quelli brutti - presero a volo la promessa e la spiattellarono in prima pagina.
Senonchè, prima che si facesse alba - il leader ha l'abitudine di andare a letto alle ore piccole, tanto gli bastano tre ore di sonno per ricaricare la pila - indottrinato dall'esperto d'economia ministro Tremonti, dovette ingranare la retromarcia e comunicare che purtroppo non era possibile detassare nessuna tredicesima, perchè le casse dello Stato piangono.
Sui giornali usciva intanto la notizia del "SI", mentre contemporaneamente on line si annunciava il "NO". Per cui: non fic e non fac. E quindi niente da ridire.

Ma ecco che stamani qualcuno ripiglia il motivetto che sembrava già datato.
E' la Cgil siciliana che così canta: "
In Sicilia si possono detassare le tredicesime".
Ma come mai in Sicilia sì e altrove no?
"Perchè - afferma il segretario regionale Cgil Italo Tripi- tecnicamente la Regione può avviare gli sgravi fiscali sulle tredicesime con un investimento di 35 milioni di euro".
Ora noi, che siamo digiuni di tutto, una domanda ce la facciamo: "Ma la detassazione di cui Tripi parla è limitata ai quozienti spettanti alla Regione o all'intero complesso impositivo che tassa la tredicesima?"
Tra l'una cosa e l'altra la differenza è tale da far pensare che non varrebbe neppure la pena se si dovessero togliere solo le tasse regionali.
Non so se mi sono spiegato.

Comunque direi che abbia fatto, in queste due circostanze, miglior figura il leader di cui sopra: almeno anche in questa occasione è stato fedele al suo stile.

PINCO PALLINO E LA SOCIAL CARD



Pinco
: Ciao, Pallino, Lo sai che adesso distribuiscono la carta di credito gratis?
Pallino: Ma cosa stai dicendo? forse parli di quella tessera per gl'indigenti che il Governo darà ai busognosi per potere fruire di una spesa gratis per quattrocento euro al mese
Pinco: Beh, meglio di niente. quattrocento euro al mese, sono un euro e trenta centesimi al giorno: una somma sufficiente per potere comprare un filone di pane quotidiano. E dimmi, a chi danno questa tessera?
Pallino Qua, ho un depliant che spiega tutto: tieni, leggitelo.
Pinco: Leggo: La social card spetta ai cittadini ultrasessantacinquenni e alle famiglie con figli piccoli (fino a tre anni) che abbiano un reddito Isee (indicatore della situazione economica equivalente) fino a 6.000 euro. Per chi ha più di 70 anni la soglia di reddito isee che dá accesso alla carta acquisti è fino a 8.000 euro.
Pallino: Sai, stamattina , sono stato in campagna, dall'ortolano che mi vende la verdura fresca e anche lui mi ha fatto la tua stessa domanda. Voleva sapere se lui, che ha una pensione di 430 euro potrà avere la carta di Berlusconi. E io gli ho detto che credo di sì.
Pinco Ma scusa, quel signore a me non sembra affatto povero, un chilo di pomodoro te lo fa pagare due euro, un paio di finocchi un euro, un cavolfiore due euro. Chisssà quanto ci guadaganano questi signori e tu gli dici che potrà avere la carta di Berlusconi.
Pallino: Ma tu sei davvero ingenuo: credi che tutti quelli che avranno la carta saranno davvvero poveri? Ma c'è addirittura gente che ti può comprare e davanti allo Stato passa di essere povero. S'è parlato tanto di gente con le pezze al culo e la mercedes...
Pinco:Va bene va bene, penso che ci saranno dei controlli: c'è di mezzo l'isee, quella per i medicinali..Piuttosto come funziona questa carta?
Pallino: La social card è una carta di credito, come il bancomat, che viene ricaricata dallo Stato ogni mese per un importo di 40 euro. Sarà anonima e come un libretto al portatore potrà essere affidata a chiunque,per esempio ad un parente del pensionato che lo aiuta a fare la spesa. I negozi alimentari convenzionati aggiungeranno alla quota della social card uno sconto del 5%.
Pinco: Scusami, se questa famosa carta è al portatore e la può presentare all'atto dell'acquisto anche un'altra persona, non pensi che ci potrebbero essere poi degli imbrogli?
Pallino: Sei sempre lo stesso pessimista tu, non cambierai mai.

mercoledì 26 novembre 2008

ALLA LARGA IL"CESARISMO"





Gianfranco Fini ( il fondatore di An, il partito che quanto prima dovrà seguire l'esempio di Forza Italia che nei giorni scorsi, in dieci minuti, s'è sciolto per confluire nel nascente Popolo della Libertà) per quanto occupi un ruolo di grande prestigio - quello di presidente della Camera dei Deputati - non riesce a nascondere un certo disagio per tale posizione, che potrebbe apparire la classica prigione dorata: uno specialissimo caso di mobing, che per una personalità politica della sua statura sarebbe un vero insulto alla politica, da lui così brillantemente gestita.
Potrebbe essere tale velato disagio a spingerlo, quando ne ha l'occasione, a lanciare qualche frecciata all'indirizzo di chi ha disposto questo tipo di mobing.
Parlando ieri ,in occasione della presentazione di un libro del dipietrista Pino Pisicchio, il presidente Fini ha colto l'attimo per esprimere, ancora una volta, uno dei suoi giudizi che da un po' di tempo lo distaccano dalla routine in cui restano ancora impigliati i suoi ex gregari e gli alleati politici.

"Il Pd è nato - ha detto Fini - il Pdl sta nascendo. Se nei partiti per quanto carismatici, leggeri, fluidi c'è un metodo democratico allora c'è il paletto per evitare che il cesarismo prevalga. Del resto oggi un partito leggero deve porsi il problema di selezionare la classe dirigente e di guidare la pubblica opinione, non si può limitare a inseguirla che è poi la differenza tra leadership e followship".
Il messaggio è tutto per l'alleato, e non è certamente affatto gradito al leader del Pdl, perchè parlare di "cesarismo" in casa di Berlusconi è come parlare di corda in casa dell'impiccato.
Ovviamente il discorso del presidente della Camera è pienamente condiviso da chi giudica il comporamento del leader di Forza Italia dall'altra sponda.

Anna Finocchiaro infatti lo condivide affermando che "nel Pdl c'è un rischio di cesarismo, ed è preoccupante che il nuovo partito enfatizzi il presidenzialismo di Berlusconi. Bene ha fatto Fini, anche perché il Pdl nasce dalla fusione di Forza Italia, un partito mediatico e costruito attorno alla figura del suo leader, mentre An ha una struttura tradizionale, fatta di sezioni e confronti tra militanti".

francesco cilona

LA TROVATA DI TREMONTI

...........................................Sta celandosi Tremonti
dietro carta prepagata:
"Che vergogna 'sta "trovata"
che dovrebbe fare sconti
ai vecchietti pensionati
senza soldi e abbandonati."

LA MESSA IN SICUREZZA DELLE SCUOLE RIMANE UN'UTOPIA?


La messa in sicurezza delle scuole già esistenti, e soprattutto nelle scuole in zone a rischio richiede fondi non indifferenti. «Se si volesse intervenire in tutti i 57mila istituti del paese, soprattutto nelle zone sismiche, servirebbero circa 13 miliardi di euro per la messa a norma, una somma difficilmente sostenibile». Tuttavia, per gli interventi più urgenti il fabbisogno sarebbe di 4 miliardi di euro. Gli interventi nelle prime 100 scuole che hanno maggiore bisogno di intervento costeranno 75 milioni di euro: previste modalità di utilizzo più veloci. Le Regioni devono preparare un piano degli interventi più urgenti e necessari. (Così suona il campanello d'allarme scosso da Bertolaso)
Sentiamo adesso un'altra campana: quella dell'opposizione:
"La tragedia di Torino dimostra che non si possono tagliare le risorse destinate alla sicurezza degli edifici scolastici come invece ha fatto questo governo: 23 milioni di euro in meno in Finanziaria sui 100 disponibili nel fondo statale destinato al patto per l'edilizia scolastica". E' quanto denunciano la deputata Manuela Ghizzoni e la senatrice Mariangela Bastico del Pd, che già nelle scorse settimane avevano lanciato l'allarme per le possibili conseguenze dei tagli contenuti sia in Finanziaria che nei provvedimenti previsti dal decreto Gelmini. Le due parlamentari democratiche esprimono cordoglio per quanto avvenuto nel liceo Darwin di Rivoli (To) ma negano che "si sia trattato semplicemente di fatalità".

Ora che la tragedia è avvenuta, "chiedo ai colleghi del centrodestra per quale motivazione (se non compiacere Tremonti) hanno approvato una Finanziaria che taglia 22 milioni e 800 mila euro all'edilizia scolastica e respinto il mio ordine del giorno sui finanziamenti per la sicurezza", afferma Ghizzoni. Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, oltre ad esprimere il suo cordoglio, "farebbe bene a difendere il proprio bilancio dal ministro del Tesoro ed elaborare una vera politica di sostegno e innovazione dell'istruzione pubblica", aggiunge.

"E' di un mese fa la mia denuncia del fatto che il decreto Gelmini sul maestro unico dimezza le risorse per la sicurezza anti-sismica negli edifici scolastici- aggiunge poi la senatrice Mariangela Bastico- il governo Prodi ha destinato a questo scopo oltre 295 milioni di euro, corrispondenti al 10% degli investimenti globali in infrastrutture". Con il decreto Gelmini "si riducono al 5%- aggiunge- benché il governo voglia far credere che c'è stato incremento di risorse".

A giudizio della senatrice Pd, "non è vero, dunque, quanto sostenuto in un'intervista dalla presidente della commissione Cultura della Camera, Valentina Aprea. Non esiste nessun piano sulla sicurezza se non l'annuncio della manutenzione straordinaria di 100 edifici scolastici fatto da Berlusconi a San Giuliano di Puglia. Peccato- conclude- che i 20 milioni destinati a quella manutenzione siano gli stessi già stanziati dal governo Prodi nella finanziaria 2008 utilizzando i proventi dei tagli ai costi della politica".

fonte:AG.DIRE

martedì 25 novembre 2008

CONTINUA LO STATO D'AGITAZIONE DEI LAVORATORI D'IGIENE AMBIENTALE E LA CITTA' COMINCIA GIA' A PUZZARE

La situazione igienica nei Comuni serviti da ATO ME2 sta diventando pericolosa. L'inquietante stato di cose, determinato dall'agitazione che da una settimana mette muro contro muro sindacati e gestori del servizio d'igiene ambientale, rischia di creare reazioni nella popolazione utente, già notevolmente contrariata dall'esosità delle tariffe applicate per la raccolta dei rifiuti solidi urbani e dall'arrivo di bollette extra, relative ad un conguaglio fantasma, uscito dal cilimdro di un ATO che non sa garantire la giusta igiene nel territorio. I bordi di tutte le strade sono ormai ingombri di sacchi colmi di spazzatura e d'altro materiale ormai putrescente, e paiono destinati ad assumere la caratteristica d'un ormai famigerato scenario napoletano. Non sembra infatti che ci siano prospettive di miglioramento nei rapporti economici tra chi gestisce il servizio e chi in esso presta il proprio lavoro. Stamattina,all'ingresso di Palazzo Longano, abbiamo vista esposta una locandina con cui la Fidapa informa che, il 28 di questo mese, terrà alla stazione Vecchia un incontro-dibattito avente per argomento il destino dei rifuti. La notizia eclatante è che, tra i relatori ci sarà il presidente del Consiglio di Amministrazione ATO ME2, Andrea Paratore. E c'è proprio da essere curiosi di sentire che cosa avrà da dire, per giustificare tutto questo pandemonio, senza farsi rinfacciare dalla gente ciò che , in tutto il territorio, effettivamente si pensa dell'ATO e del modo di amministrarlo..
Continua intanto l'agitazione dei lavoratori del settore igiene ambientale nel territorio servito da ATO ME2. Le organizzazioni sindacali FP-Cgil, Fit-Cisl, Ultratrasporti unitamente alle RR:SS:AA e alle proprie strutture territoriali, pur esprimemdo - in un comunicato congiunto - soddisfazione per l'avvenuto pagamento della retribuzione del mese di ottobre ai lavoratori, non nascondono forti preoccupazioni per il futuro occupazionale e per le garanzie contrattuali in ordine al pagamento dei compensi di novembre, 13^ e successive mensilità.
Per tali ragioni le OO.SS. CGIL-CISL-UIL hanno deciso di mantenere lo stato di agitazione, in attesa di sviluppi positivi e delle determinazioni adottate nell’assemblea dei sindaci tenutasi in data odierna. Auspicano inoltre un immediato e risolutivo intervento del Governo regionale, come avvenuto per altre realtà territoriali, al fine di consentire lo svolgimento di servizi di qualità nel rispetto dell’utenza e delle maestranze.
Le OO.SS. consapevoli dei disagi arrecati ai cittadini chiedono il sostegno delle popolazioni alle loro giuste rivendicazioni. Comunicano che è stato convocato un ulteriore incontro con la società GESENU per il prossimo primo dicembre, a seguito del quale sarà riconvocata l’assemblea del personale.

IL SEGUGIO TROVA IL VERO COLPEVOLE DEL DISASTRO DI RIVOLI





Mentre il Cavaliere candidamente dà al Destino la colpa del disastro che, la settimana scorsa, ha colpito gli alunni del liceo scientifico "Darwin", il giornale di famiglia, "Libero", con più acutezza del Padrone, riesce subito ad individuare il vero reo: è la Provincia di Torino che, guarda caso, è presieduta da Antonio Saitta del PD.

Leggiamo nel sito TGCOM che "dopo la tragedia di Rivoli, in molti hanno cercato un colpevole. Alcuni hanno accusato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, denunciando il degrado delle scuole italiane, altri si sono scagliati contro i costruttori, altri ancora contro i tagli del governo. L'impianto accusatorio però, a detta di Libero, si baserebbe su un errore macroscopico. Le scuole superiori, dalla costruzione ai lavori di manutenzione ordinari e straordinari, sono infatti di pertinenza provinciale e dunque l'attenzione andrebbe rivolta all'ente locale amministrato da Antonio Saitta del Pd".
"La Provincia - dice Libero - ha una responsabilità enorme nell'aver spostato risorse destinate alle scuole in altre spese fortemente discutibili che evidentemente interessavano di più, come quelle per mantenere le strutture post-olimpiche".
Quindi sbagliavano quelli che se la prendevano coi tagli Tremonti-Gelmini, sbagliavano gli altri che mettevano in dubbio l'onestà di chi aveva ristrutturato il soffitto dell'aula disastrata, ma - bisogna ammetterlo caro Padrone- sbagliavi anche Tu che subito avevi trovato il capro espiatorio nella Fatalità.
Ma ci vuol tanto a prendere a sberle chi, contraddicendoTi, Ti sputa nel piatto in cui gli dai da mangiare, sol per mettere alla gogna un Tuo avversario?

FRA' GALDINO

Ancora allarmanti notizie dalle scuole italiane


........................................Queste notizie, tratte da Repubblica on line, riguardano ancora la scuola e le insicurezze ad essa legate. Intanto ci chiediamo se nella nostra città, doipo tutto quel che accade, c'è qualcuno dei responsabili della cosa pubblica che sta vagliando lo stato degli edifici scolastici e che cosa si sta facendo per togliere talune scuole ( liceo scientifico e scuole materne comunali ) dalle case private?
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Un bambino cinese di cinque anni che frequenta la prima elementare nella scuola Cappellini di via De Rossi a Milano è caduto dal terzo piano dell'edificio ed è gravissimo. E' stato trasportato all'ospedale Niguarda in codice rosso ed è ora in prognosi riservata.
L'incidente è avvenuto intorno alle 9:50. Secondo una prima ricostruzione, l'intera classe si stava spostando dall'aula al laboratorio d'inglese. La maestra si è accorta che mancava il bimbo ed è tornata indietro a controllare. A quel punto ha visto una finestra aperta con accanto una sedia, si è sporta vedendo il corpo del piccolo a terra. L'insegnante è in stato di choc ed è stata ricoverata insieme al bambino al Niguarda. Gli agenti della squadra mobile stanno sentendo tutto il personale della scuola anche se nessuno era presente al momento dell'incidente. Secondo alcune indicazioni, la finestra era chiusa e potrebbe essere stato il bambino ad aprirla, forse attirato da qualcosa in giardino. Le indagini sono coordinate dal pm di turno Luigi Luzi.

Paura anche in un asilo del napoletano, dove è crollato un pezzo di intonaco alla scuola materna statale del primo circolo didattico di Cercola. Una persona è stata soccorsa per la paura, ma non sarebbe ferita. Anche a Grosseto è crollato il controsoffitto in un istituto agrario. E' successo nel corridoio, mentre per fortuna non stava passando nessuno: non ci sono feriti. Secondo i vigili del fuoco intervenuti potrebbe essere stata un'infiltrazione di acqua causata dalla pioggia di questi giorni a provocare il crollo.


Per mettere in sicurezza i circa 57 mila istituti scolastici italiani - pubblici e privati - servirebbero 13 miliardi di euro. E' la stima fornita dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Guido Bertolaso, nel corso dell'informativa alla Camera sul crollo del controsoffitto nel liceo di Rivoli. "E' uno sforzo economico non indifferente, una spesa difficilmente sostenibile", ha aggiunto il capo della Protezione civile sottolineando che l'intervento prioritario sarà assicurato alle scuole nelle zone ad altissimo e alto rischio sismico, per un costo di circa 4 miliardi. E il problema è grave, secondo quanto riferito dal sotttosegretario. "Ciò che è avvenuto nel liceo Darwin di Rivoli non è una situazione episodica nelle scuole italiane d'epoca - ha detto - le scuole andrebbero istematicamente sottoposte a manutenzione straordinaria, ed è evidente che questi interventi siano ancora più urgenti nelle zone a rischio sismico". Sempre sull'incidente di Rivoli, Bertolaso ha spiegato che "non è stato un cedimento strutturale"; dalle prime verifiche, infatti, sembra che il crollo sia stato "causato dal cedimento di un controsoffitto pesante di circa 150 chili al metro quadro ancorato al solaio della struttura" e alla connessa tubatura metallica.

UN CANNETO CI DARA' ENERGIA ELETTRICA SENZA INQUINARE L'ATMOSFERA


Chi l'avrebbe mai detto che la modesta canna domestica, quella per intenderci che cresce, spesso spontanea, nella nostra regione lungo il letto dei torrenti e in altre zone umide ed anche sabbiose, potesse assurgere a tanto onore.
Finora utilizzata come sostegno di leguminose, pomodori e vigne, da domani assurgerà a fonte di energia alternativa, senza emissione di gas inquinanti.
La canna, secondo un progetto confortato da seri studi scientifici, potrà essere trasformata in biomassa per la produzione di carburante di seconda generazione, da utilizzare per la produzione di energia elettrica.
Una prima verifica in campo regionale, per costatare la fattibilità di un siffato progetto, sarà effettuata quanto prima sulla base di un "documento d'intenti" siglato recentemente a Catania dall'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Giuseppe Sorbello, per la Regione Siciliana, e dall'ingegnere Khurdish Jamail, vice presidente della multinazionale IEG (Innovative Energy Grupp) proprietaria del brevetto.
Se il progetto andrà avanti, si dovrà provvedere alla scelta, in zona pedemontana, di un territorio vasto 20.000 ettari, un terzo del quale da utilizzare per la coltivazione della canna..

lunedì 24 novembre 2008

LO STRAZIO D'UNA MADRE NON SI POTRA' MAI SOTTOVALUTARE


Cinzia Caggiano Scafidi, la madre straziata dall'assurda morte di Vito, lo studente di diciassette anni travolto dalle macerie, nel crollo della scuola Darwin di Rivoli, in un impeto di rabbia avrebbe voluto distruggere quella terribile scuola, dove il figlio era andato per crescere ed invece ha trovato la morte.
Quando le hanno detto che per Vito non c'era più nulla da fare, rabbiosamente ha cominciato a scatenare pugni contro la vetrata d'ingresso del Liceo, procurandosi dolorosi tagli alle mani e ai polsi, tanto che l'hanno dovuto condurre al pronto soccorso.
Ma quei pugni, non contro la porta, lei sicuramente avrebbe voluto dare ma contro chi per trascuratezza o inettitudine aveva fatto strappare, da un arrugginito tubo di ferro, la vita al suo "bambino". Al "suo angelo" dicono le ragazze che l'hanno conosciuto ed anche coloro che l'hanno visto per la prima volta su un blog o su una pagina di giornale.
E sarebbe stato lo sfogo più consono, che forse avrebbe fatto meditare chi ipocritamente solo adesso dice di comprendere che non si può morire in questa maniera, a quell'età e in un luogo destinato a proteggere e far crescere; e forse non avrebbe fatto dire più a nessuno che disgrazie così assurde sono semplici fatalità.
Adesso molti si accorgono che la metà di tutte le scuole d'Italia non sono in sicurezza, e c'è chi dice che ci sono i soldi da spendere ma non si riescono a spendere, e c'è pure chi nega d'avere tagliato risorse per la messa a punto dell'edilizia scolastica. Ma tutta questa gente, in realtà, aspetta che passi la buriana, che si cicatrizzino i tagli alle mani di una madre, il cui cuore ha ferite ben più strazianti e senza speranza di guarire. E' gente convinta che il popolo "distratto dai media o da altre proprie preoccupazioni" dimenticherà quanto è accaduto in quella scuola, come d'altronde ha buttato dietro le spalle il ricordo di tanti altri disastri. Ma sarà sempre così?

IRIS ISGRO', IL PITTORE BARCELGOTTESE SE N'E' ANDATO......



Iris, l'amico artista , che con il suo pennello immortalò gli angoli e le costumanze barcelgottesi se n'è andato. Aveva raggiunto l'età di ottantacinque anni e negli ultimi tempi era stato troppo sofferente.
L'avevo visto, davanti alla porta di casa, l'ultima volta in occasione della manifestazione notte antiqua, messo lì più per forza di volontà e amore che per vigilanza alle sue opere esposte per l'occasione.
E' stata, quella, l'ultima sua "esposizione", dopo le tante mostre d'arte che non solo in città aveva presentato.
Tra le tante mi piace ricordare una sua retrospettiva, organizzata dieci anni fa dalla Pro Loco alla Galleria del Monte di Pietà, in cui visivamente si percepiva il lungo, lento progresso tecnico-artistico del nostro Iris, che consapevole della maturità delle proprie capacità espressve, proprio in quell'occasione, volle rivolgere un gesto di gratitudine al
prof. Salvatore Crinò, suo primo maestro d'arte, dedicandogli la mostra .
"Ho trovato modo di dipingere ancora ragazzo - racconta Iris in una sua breve autobiografia - e andando avanti negli anni continuerò fino a quando sarò in grado di poterlo fare". E l'ultimo suo sforzo artistico lo fece, qualche anno fa, quando era già da un pezzo ottuagenario. "Le pagine del libro della vita volgono al termine, non so quante ne restino ancora - scrisse ancora in quella circostanza- e appunto per questo ho voluto questo libro che raccoglie i miei ricordi, le testimonianze, la vita vissuta..."
E' il libro che lui volle venisse pubblicato, in vista della sua retrospettiva, in cui tra descrizioni, ricordi, versi e illustrazioni condensa tradizioni, svaghi e giochi popolari, ambienti ricostruiti più grazie alla memoria che per approccio visivo alle fonti della sua ispirazione.
Di lui ci rimane un bellissimo autoritratto e a me personalmente resta un suo magnifico dono: un quadro in cui con grande maestria e impressionante realismo l'Autore sintetizza la mia attività di giornalista.
Addio, Iris, che il Signore ti accolga, per dirti che Gli sono piaciuti i tuoi dipinti sacri e la tua strenua difesa di San Vito e della Sua Chiesa, che sorge proprio di fronte alla tua dimora terrestre.
Addio...

Francesco Cilona

LA BOCCA DELLA VERITA'


Il Premier: "Mani Pulite"? Mise fine al progresso!"
Ed ha pienamente ragione.
E'stato appunto "Mani Pulite" a far nascere il "fenomeno Berlusconi".

ENERGICA PROTESTA DEGLI OPERATORI ECOLOGICI

Gli operatori ecologici del bacino Milazzo-Barcellona servito da Ato ME2 - gestione Gesenu- sono tornati stamattina a riunirsi in assemblea, nel salone della Stazione nuova, presenti i responsabili sindacali di Cgil, Cisl, Uil, al fine di stabilire la linea da seguire per la soluzione della questione economica agitata in queste ultime settimane, a causa del mancato pagamento della retribuzione di ottobre, gia scaduto il 15 ultimo scorso.
Maestranze e sindacalisti, partecipanti in largo numero, hanno deciso di prendere contatto con la Gesenu, per appurare se ci sono novità in ordine alla soluzione della vertenza, che finora ha tenuto in agitazione i lavoratori con l'astensione dal lavoro straordinario.
Nel corso della riunione gli operatori ecologici, esasperati per il protrarsi delle promesse disattese , hanno ribadito che, perdurando le pessime condizioni economiche delle proprie famiglie a causa della mancata riscossione salariale, si riterranno costretti ad azioni di protesta più energiche, da effettuare mediante la totale astensione dal lavoro.
A giudizio dei lavoratori, le responsabilità di tale difficile situazione vanno ricercate nel sistema di smaltimento dei rifiuti, penalizzante sia per i lavoratori del settore, sia per i cittadini utenti.
Per cui si fa risalire, da parte dei sindacati, l'origine di tutto ciò al comportamento dei governi della Regione, quello passato e quello attuale, che hanno promesso e non mantenuto interventi riparatori per la riorganizzazione dell'importante servizio. Il cattivo funzionamento delle ATO, che con il salato rincaro delle bollette hanno indotto molta gente a non pagare, ha generato una specie di "catena del diavolo" che ha coinvolto Gesenu, Ato, Comuni, Utenti in maniera negativa
con una situazione debitoria che alla fine danneggia maggiormente lavoratori e cittadini: i primi finaziariamente, gli altri ecologicamente. Con grande scorno soprattutto per i molti cittadini che, anche se obtorto collo, hanno sempre pagato le salatissime fatture Ato. Uno scorno che la gente non intende più subire e già sono molti coloro che mostrano il mal di pancia per l'arrivo di fatture a conguaglio di imposte riferentisi all'inizio del nuovo millennio.

domenica 23 novembre 2008

CHE SIANO FIGLIE DELLA STESSA MADRE?


MOBILITAZIONE NAZIONALE per il disatro allo scientifico "Darwin" di Rivoli

Dopo la morte di Vito Scafidi ed il ferimento di altri 17 studenti, la triste vicenda assume dimensione nazionale.

Martedì saranno diecimila gli istituti che parteciperanno alla VI Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole, promossa da Cittadinanzattiva: la quale per l'occasione promuove attivitá, eventi, manifestazioni in tutta Italia per assicurare la cultura della sicurezza e della salute tra i più giovani e richiamare l'attenzione delle istituzioni.

INDIGNAZIONE PER LA MORTE DI VITO SCAFIDI - ragazzo del Sud - NON BASTA UN GRIDO DI DOLORE

"
Ciao ragazzi e ragazze oggi 21 novembre al liceo scentifico Darwin e successa una tragedia tanti ragazzi sono rimasti feriti ma uno in particolare, un mio grande amico e sicuramente anke di tanti altri di voi, ci ha lasciati per sempre all' età di 17 anni....è tristissimo pensare che uno si reca a scuola per imparare e ci lascia le penne...spargete la voce di questo gruppo in solidarietà di Vito perche se lo merita"
Riporto qui le poche righe scritte di getto su "Netlog" da una ragazza di Rivoli, che ancora scioccata dal catastrofico crollo, inventa un sito "Tutti per Vito", lo studente diciassettenne che ieri ha perso la vita sotto le macerie, mentre era in classe.
Dell'inquietante fatto, che ancora una volta porta alla ribalta il grave stato di degrado in cui vengono lasciate molte scuole, con costante pregiudizio per la salute di studenti e docenti e, spesso anche, con pericolo per la loro vita, ne abbiamo parlato ieri.

E l'abbiamo fatto, con il dolore nell'animo di chi nella scuola - e in siffatto genere di scuola - è vissuto assieme a centinaia di ragazzi, e sempre si è battuto perchè si desse sicurezza e dignità agli edifici scolastici.
"E' una vergogna che in una scuola possano accadere tragedie simili", urlava ieri la madre di un ferito. Mentre il padre dello sfortunato Vito, il ragazzo di 17 anni perito perché colpito da un vecchio tubo di ghisa crollato assieme alle macerie del soffitto, non faceva altro che rimpiangere d'avere fatto studiare il ragazzo. "Meglio un figlio ignorante che morto", diceva, quasi incredulo della sorte del figlio, un giovanissimo bello e vitalissimo, tutto scuola e sport.
"Vergogna", sì, da gridare in faccia a chi adesso ti spunta sotto l'egida dell'Istituzione e crede di confortarti dicendoti: "
Signora, lo so, un figlio non può morire così. Le garantisco che sarà mio impegno di ministro evitare che si verifichino altre tragedie come questa".
Quante altre volte, madri, padri, mogli, affranti dalle tragedie subite, hanno sentito ripetere rassicurazioini del genere, da chi avrebbe dovuto e dovrebbe cospargesi il capo di cenere e nascondersi la faccia.
E quante volte, anche negli anni passati, noi stessi non ci siamo indignati per l'insensibilità dimostrata da amministratori e funzionari di fronte alle pur insistenti richieste d'interventi per mettere in sicurezza e in condizioni di decenza le nostre scuole?
Potrei ricordare più di un episodio che, qui a Barcellona, ci hanno indotto a gridare "vegogna", per il comportamento di chi avrebbe dovuto vigilare sulla salute dei nostri scolari.
Per non dilungarmi, rimando a qualche altro momento di rivangarne qualcuno davvero eclatante. E vedrete che sarà la conferma di ciò che dicevo sopra: che, nonostante debbano vergognarsi, i responsabili
continuano ad avere la sfacciataggine di continuare a promettere garanzie.
Il crollo che ha provocato la morte di Vito Scafidi, per il capo del Governo va considerato una tragica fatalità. Mentre per il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni va denunciata "la situazione fatiscente, da terzo mondo, degli edifici scolastici nel nostro paese". Il ministro della pubblica amministrazione Brunetta riconosce solo parzialmente il problema, perchè secondo lui la stragrande maggioranza degli edifici funziona.

Intanto, oggi, in segno di protesta per ciò che è accaduto a Rivoli,una quarantina di studenti hanno fatto irruzione in una delle sale del Torino Film Festival e interrotto la proiezione di un film. L'iniziativa è stata decisa, dopo un'assemblea a Palazzo Nuovo (sede delle facolta' umanistiche dell'universita'), nel corso della quale s'era sostenuto che non si puo' parlare di fatalita', perche' non si puo' tagliare a man bassa sulla scuola e poi dire che queste cose succedono per caso.




Francesco Cilona








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