
FOTO: ITALO TRIPI >>>>>>>>>>>>>>>
L'altra sera il leader per eccellenza - non dico il nome perchè so che lo indovinerete dal contesto del discorso - con la sua ormai bonomia paternalistica annunciò che il Governo avrebbe provveduto alla detassazione delle tredicesime.
I giornali - quelli belli e quelli brutti - presero a volo la promessa e la spiattellarono in prima pagina.
Senonchè, prima che si facesse alba - il leader ha l'abitudine di andare a letto alle ore piccole, tanto gli bastano tre ore di sonno per ricaricare la pila - indottrinato dall'esperto d'economia ministro Tremonti, dovette ingranare la retromarcia e comunicare che purtroppo non era possibile detassare nessuna tredicesima, perchè le casse dello Stato piangono.
Sui giornali usciva intanto la notizia del "SI", mentre contemporaneamente on line si annunciava il "NO". Per cui: non fic e non fac. E quindi niente da ridire.
Ma ecco che stamani qualcuno ripiglia il motivetto che sembrava già datato.
E' la Cgil siciliana che così canta: "In Sicilia si possono detassare le tredicesime".
Ma come mai in Sicilia sì e altrove no?
"Perchè - afferma il segretario regionale Cgil Italo Tripi- tecnicamente la Regione può avviare gli sgravi fiscali sulle tredicesime con un investimento di 35 milioni di euro".
Ora noi, che siamo digiuni di tutto, una domanda ce la facciamo: "Ma la detassazione di cui Tripi parla è limitata ai quozienti spettanti alla Regione o all'intero complesso impositivo che tassa la tredicesima?"
Tra l'una cosa e l'altra la differenza è tale da far pensare che non varrebbe neppure la pena se si dovessero togliere solo le tasse regionali.
Non so se mi sono spiegato.
Comunque direi che abbia fatto, in queste due circostanze, miglior figura il leader di cui sopra: almeno anche in questa occasione è stato fedele al suo stile.
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