
Chi l'avrebbe mai detto che la modesta canna domestica, quella per intenderci che cresce, spesso spontanea, nella nostra regione lungo il letto dei torrenti e in altre zone umide ed anche sabbiose, potesse assurgere a tanto onore.
Finora utilizzata come sostegno di leguminose, pomodori e vigne, da domani assurgerà a fonte di energia alternativa, senza emissione di gas inquinanti.
La canna, secondo un progetto confortato da seri studi scientifici, potrà essere trasformata in biomassa per la produzione di carburante di seconda generazione, da utilizzare per la produzione di energia elettrica.
Una prima verifica in campo regionale, per costatare la fattibilità di un siffato progetto, sarà effettuata quanto prima sulla base di un "documento d'intenti" siglato recentemente a Catania dall'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Giuseppe Sorbello, per la Regione Siciliana, e dall'ingegnere Khurdish Jamail, vice presidente della multinazionale IEG (Innovative Energy Grupp) proprietaria del brevetto.
Se il progetto andrà avanti, si dovrà provvedere alla scelta, in zona pedemontana, di un territorio vasto 20.000 ettari, un terzo del quale da utilizzare per la coltivazione della canna..
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