venerdì 1 giugno 2007

I "PASSI CAUDINI"



Ai tempi degli antichi Romani, c'erano le forche caudine dove si era costretti a passare con grande sofferenza ed umiliazione.
Oggi, nella nostra città, siamo costretti a percorrere, con i nostri mezzi motorizzati, "passaggi" talmente tortuosi da meritare anch'essi l'appello di "passi caudini".
E, guarda caso, sono i "passi" più trafficati del centro cittadino.
Il più insidioso dei "passi caudini" è il tratto di strettoia tra la vecchia stazione ferroviaria e la via Umberto Primo, che potrebbe essere eliminato con un intervento radicale, in grado di utilizzare parte della dismessa sede ferroviaria, in modo da congiungere la piazza del Seme d'arancia con via Ugo di S. Onofrio.
Si sono spesi tanti soldi per bitumare le strade in vista delle elezioni, perchè non trovarne per questa soluzione?
L'altro "passo caudino" è costituito dall'ormai ancestrale periplo intorno alla basilica di San Sebastiano, lasciato in eredità dall'Amministrazione Speciale, per consentire alla insulsa vasca rotonda che acceca la via Roma di fare il paio con la striminzita e quindi vana , perchè ugualmente inquinata da rumore e gas, zona pedonale di Piazza Duomo.
Quante migliaia di chilometri e di carburante superflui hanno dovuto consumare, tutte le macchine e gli altri mezzi a motore che, dal giorno in cui è stato costituito, sono stati costretti a percorrere questo capriccioso periplo obbligatorio?
C'è da perdere il conto, se si pensa che tutte le volte che bisogna evitare il passaggio nel tratto di via Roma antistante la Basilica, si devono percorrere circa 500 metri in più, e che questo percorso caudino finora dev'essere stato "transitato" milioni di volte.
Quanto sciupio energetico e quanto inquinamento fuori misura siamo stati indotti a produrre, ce lo sapreste dire? E poi ci si lamenta che, dalle nostre parti, si produce poco!

lunedì 28 maggio 2007

LA FOTO CURIOSA


Sarà solo un caso. Il cestino portarifiuti speciali, ubicato sul ponte del Longano che congiunge la via Roma con via Napoli - quel tratto di strada, per intenderci, che porta al Tribunale - è stato recentemente rotto da mani vandaliche. C'è da credere che resterà "sempre rotto" per non smentire le visibili locandine elettorali.

domenica 27 maggio 2007

QUANTA BRUTTURA , SAN BASTIANU


Succede un fatto sconcertante.
Mani irresponsabili e incontrollate hanno imbrattato con banalissime scritte i muri della magnifica basilica di San Sebastiano, il monumentale edificio sacro dedicato al patrono di Barcellona.
Con vernice nera, i muri perimetrali della chiesa sono stati ridotti in uno stato talmente sconcio ed indecoroso da suscitare preoccupate riflessioni sul comportamento di chi l'ha causato. Dal tenore del loro contenuto, sembrano essere, tutti, immaturi messaggi adolescenziali, in massima parte, lanciati da manucce femminili.
Non più così delicate e gentili, come si credeva un tempo.
Ma, queste presumibili ragazzotte, in che ora del giorno, sfogano la loro insudiciante passione grafica?
Se lo fanno alla luce del sole, è concepibile che nessuno dei tanti vigili, che gironzolano nella piazza, si sia accorto di nulla? E, se di notte, quando la città è deserta, è possibile che ci siano, in questa città, tanti adolescenti così poco controllati dai genitori? No, non è possibile che si sia giunti a tanto degrado. Piuttosto, a lume di ragione, c'è da temere che si tratti solo di scarsa vigilanza da parte di chi deve controllare la città.
Un cittadino, amareggiato dall'indecoroso aspetto del duomo, ci ha detto che l'arciprete don Franco, molto dispiaciuto per ciò che sta accadendo attorno alla chiesa, ha cercato in un primo momento di far cancellare le scritte, con pennellate di calce, man mano che apparivano sui muri, ma poi, di fronte all'incalzare dei grafomani, s'è dovuto arrendere e ha desistito. Porgendo così evangelicamente l'altra guancia!
Ma, l'amministrazione di Palazzo Longano, cosa intenderà porgere, di fronte a tanta sconcezza?

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