sabato 23 giugno 2007

PROMETTE BENE IL COMITATO



Nelle foto:Speciale, Calanna,Gravina, Costa, Saitta.






Malgrado il caldo, l'incontro con i cittadini, organizzato dall'associazione per il Partito Democratico, ha fatto il pieno.
Nell'auditorio dell'Oasi, a colloquiare con il comitato promotore per il costituendo Partito Democratico, sono stati in parecchi , e tutti presenti non per una semplice curiosità, ma (almeno così c'è sembrato) perchè particolarmente interessati all'argomento proposto.
Gli oratori - Costa, Gravina, Speciale, Saitta, Calanna - hanno prospettato l'attesa di un effettivo cambiamento e auspicato una sincera intesa, in grado di far superare finalmente le inquietudini che l'attuale condizione critica della politica vanno seminando.
Se si escludono gli inevitabili riferimenti alla politica italiana degli ultimi 50 anni,
ciò che ha mantenuto veramente desta l'attenzione del pubblico è stato il senso di fiducia espresso, da chi ha parlato, verso l'opportuna occasione di uscire dal falso bipolarismo, cui ci ha portato la mancata fine della prima repubblica.
Praticamente - è stato ribadito - la politica non è mai uscita dal guado, nel tentativo di passaggio verso la democrazia della partecipazione e dell'alternanza: l'ha riconosciuto il più giovane dei presenti al tavolo, l'ex consigliere di palazzo Longano Carmelo Costa, l'hanno asserito con altrettanta convinzione il più maturo Salvatore Gravina , il più sperimentato Francesco Speciale, per due volte sindaco della città, i più attualmente introdotti nell'attività politoico- amministrativa, Antonio Saitta, vice sindaco di Messina, e l'on. Francesco Calanna , deputato ds all'assemblea regionale siciliana.
Gli oratori sono stati concordi anche su quanto Gravina ha sostenuto sulla giustezza del connubio tra forze d'ispirazione cristiana e socialista.
"Ma che sia lo stile dell'umanesimo cristiano, che è amore per l'umanità sofferente, per quanti
versano nel bisogno e non godono di nessun privilegio".
Sarebbe, insomma, l'ideale sintesi della concezione "lapiriana" della politica, con cui non potrebbe mai fare a pugni il socialismo, inteso come equilibrio della società, che, pur non trascurando le novità epocali, tiene fermo il timone sulla giustizia sociale.
Non sono mancati gli interventi del pubblico, in buona parte composto da giovani.

VERSO IL PARTITO DEMOCRATICO


Mentre da una parte il comitato sostenitore dell'area Mussi , anche nella nostra provincia, cerca consensi al nascente movimento "Sinistra Democratica per il socialismo europeo", contemporaneamente un altro gruppo operativo sta promovendo iniziative per raccogliere adesioni al progettato partito democratico, che dovrà nascere dalla fusione dei Democratici di Sinistra con la "Margherita".
La garanzia di successo del PD, rilanciata dalla prospettiva di una guida autorevole, affidata all'attuale sindaco di Roma, Walter Veltroni, anche nella nostra città, viene adesso vista con ottimismo.
Su tale onda, intanto, un primo nucleo promotore , nel nome di "Associazione per il PD", ha organizzato per stasera, sabato 23 giugno, un pubblico dibattito con i cittadini.
In quella occasione, si cercherà, fra l'altro, di accogliere quanti intenderanno aderire al rafforzamento del comitato organizzatore.
L'incontro , sul tema "la costituzione del Pd e le culture democratiche del '900 per un partito nuovo", sarà tenuto nella sala conferenze Oasi, all'ex Monte di Pietà.
Al dialogo con il pubblico parteciperanno Carmelo Costa, l'on. Francesco Calanna, il vice sindaco di Messina Antonio Saitta, l'ex sindaco di Barcellona Franco Speciale, Salvatore Gravina, Mario Presti, neo consigliere comunale del gruppo ds.

giovedì 21 giugno 2007

LA SINISTRA CHE SI MUOVE


Mentre a Roma si accelerano i tempi per la costituzione del partito democratico, mediante la fusione dei due maggiori partiti del centro sinistra, i compagni che tra i democratici di sinistra non condividono tale iniziativa politica , "decisamente contrari allo scioglimento e alla dissoluzione dei ds", stanno cercando di rafforzare la cosiddetta area Mussi, mediante la costituzione di un vero e proprio movimento politico mirato ad unire le forze sparpagliate di sinistra in una formazione pienamente collocata nell'ambito dell'esperienza plurale e socialista europea". Questo, praticamente, è l'indirizzo che, anche nella federazione dei democratici di sinistra di Messina, sta seguendo il gruppo dell' area Mussi, con il coordinamento di Salvatore Chiofalo, già sindaco di Falcone e recentemente tornato a dirigere la Cgil di Barcellona.
Il nuovo movimento, che prende il nome di Sinistra democratica per il socialismo europeo, dopo una serie di incontri tenuti a Messina e provincia, ha avviato la fase operativa per la costituzione dei circoli nei vari comuni del Messinese ed aprire il tesseramento di quanti sono disposti ad aderire nell'attuale fase di strutturazione del movimento.
"Ci stiamo movendo - afferma Chiofalo - in un momento delicato e difficile per il nostro partito e credo che occorra tener presente con grande consapevolezza l'imbarazzo della scelta.
Per questo motivo, non intendiamo forzare nessuno. Sentiamo tuttavia la necessità di ribadire che non certamente unendosi con altra forza politica, in questo caso la Margherita, più in crisi di noi, si potrà ridare linfa alla sinistra. Cosicchè ci battiamo perchè esista anche in Italia un'autonoma forza socialista e riformatrice, capace di coniugare la giustizia sociale e gli interessi dei ceti più deboli con l'avanzamento dei diritti civili, la laicità dello stato, la democrazia partecipativa, senza essere sordi al nuovo che avanza e , d'altronde come sempre, unendo la Sinistra per il Socialismo europeo". Una sinistra, come sostiene Fabio Mussi, che in Italia ed in Europa aderisce e sta dentro il PSE.
Nell'ambito di tale iniziativa , per sabato prossimo, al Palazzo Zanca di Messina, si terrà, con inizio alle ore 18, una conferenza dibattito sul tema "C'è del nuovo: l'unità della Sinistra".

mercoledì 20 giugno 2007

QUANTO SIAMO SCONCERTATI


E' diventato ormai un luogo comune che sulle promesse dei politici non si può più contare. Anzi non s'è mai potuto contare.
Sono molti, ormai, gli "eletti" che ieri hanno promesso una cosa agli "elettori" ed oggi gliela negano, ieri hanno abbracciato con roboante entusiasmo un progetto, sollecitandone l'attuazione, ed oggi lo mettono in mora per farlo ammuffire.
Ieri t'hanno fatto credere che, grazie a loro, l'ospedale non avrebbe mai avuto più spoliazioni ed oggi assistono noncuranti al continuo depauperamento di reparti e servizi.
Chi non ricorda con quanta prosopopea qualche nostro politico insistette perchè tra Barcellona e Milazzo si costruisse un aeroporto, anche piccolo ma ugualmente indispensabile? Ora s'apprende che grandi perplessità hanno fermato l'iniziale entusiasmo dei fautori di tanto progetto, per sopravvenute ragioni d'impatto ambientale. Santa resipiscenza, se di ciò si tratta!
E chi potrà mai dimenticare quante volte s'è prospettata la definitiva messa a punto del depuratore cittadino?
E le pressioni sull'ATO per ridimensionare il carico delle bollette sulla raccolta dei rifiuti urbani; la voglia di trovare i mezzi ed il modo di aggiustare e ripristinare l'intera litoranea, ponte sul Patrì compreso; la sollecitudine a ripulire gli alberi che fiancheggiano le principali vie interne, il controllo dei torrenti e delle acque marine, l'anagrafe dei cani, lo sportello dei giovani, il riassestamento di molti marciapiedi... tutte queste cose ed altre ancora che fine hanno fatto? Diciamo che sono cadute nel dimenticatoio?
O che prima o dopo saranno attuate?
Ci rispondano, gli amministratori dei Comuni e della Porvincia, se non vogliono che continui a crescere, tra la gente, la sfiducia nei confronti dell'attuale classe politica.

martedì 19 giugno 2007

LA CITTA' CHE SI SBRICIOLA

Come già era accaduto nella villa "liberty", ad angolo tra la via Roma e la via Operai, sta adesso avvenendo nella stessa strada che fu già denominata "via del Littorio", nello storico palazzo Nicolaci, che fa angolo con Piazza Libertà.
I cornicioni dell'edificio cadono a pezzi e bisogna intervenire subito per un restauro, oltre che per togliere ogni pericolo. Anche perchè c'è un patrimonio di portata storica da salvare.
Il valore intrinseco dell'edificio va riferito sia alla sua valenza architettonica, sia alle vicissitudini ad esso legate. Perchè bisogna ricordare, a chi potrebbe essere corto di memoria, e fare conoscere a chi non è vissuto nell'era fascista, che il bel palazzo che vediamo nella foto, fu la nobile dimora del Conte Silvestro Nicolaci, il primo podestà della città di Barcelona Pozzo di Gotto e successivamente il segretario politico del PNF, cioè il massimo gerarca cittadino, il cui atteggiamento fu intransigentemente ispirato allo stile dell'epoca.
In realtà tale comportamento fu più formale che sostanziale, tanto da fare affermare allo storico Nello Cassata che "durante il regime ventennale le gerarchie locali non svolsero azione persecutoria, come metodo politico, anche se certi atteggiamenti (lo stile) non potevano prescindere dal clima dei tempi". "In particolare, è sempre la penna di Nello Cassata, i podestà Nicolaci, Bonanno, Duci e Bonomo si distinsero per il loro comportamento corretto verso la popolazione e l'amministrazione, senza abusare mai del potere".
Nello stesso libro di storia municipale, l'autore fa cenno a due aneddoti su Nicolaci: "un cavalleresco e romantico duello" tra il conte ed un professore che aveva osato non levarsi in piedi all'inno di "Giovinezza" e una specie di "ritornello" che, secondo una barzelletta, il conte Nicolaci era solito ripetere quando gli si parlava dei bisogni della città: "Barcellona, vivaddio, non ha bisogno di nulla. Si tratta - sosteneva il conte - delle solite malignità delle quali non si salva nessun genere politico d'amministrazione".
Ma risposte come questa, quanti politici non le danno, oggi che siamo in tempi di democrazia?
Tuttavia, lo ricordiamo anche noi (allora piccoli balilla) il timore che quel panciuto gerarca ci incuteva tutte le volte che passavamo davanti alla sede del fascio, ubicata in via Operai, dove adesso si apre l'ingresso del "Monte dei Paschi di Siena".
La porta principale della sede era sempre spalancata e, da fuori, il passante veniva colpito da un gigantografico "duce" dallo sguardo fulminante.
Per il conte Nicolaci, sempre presente nella casa del fascio, commetteva un oltraggio a quella figura chi si permetteva di passare sul quel marciapiedi e non alzava il braccio per salutare con un "alalà".
Ricordo che una volta, me bambino, rimproverandomi di non avere fatto il saluto, mi fece tornare indietro per "insegnarmi" come fascistamente dovevo comportarmi.
Un'esperienza simile deve averla avuta, da ragazzo, pure l'amico Michele Stilo - ve lo ricordate il bravo regista barcellonese? - se ha potuto scrivere sul volume "Barcellona un tempo" curato dalla Corda Fratres: "il gerarca di turno t'incontrava per strada con la giacca orbata dalla "cimice" (il distintivo del P.N.F.) e tu eri costretto ad attendere che arrivasse all'ultimo grano del suo oceanico rosario-cicchetto per proseguire verso la tua meta".
Ma va là, era solo questione di "stile", caro amico "Stilo".

lunedì 18 giugno 2007

SI CHIUDE IN...BELLEZZA

Le foto: la signora Altuso
il maestro Mirabike
il gruppo e in basso
il pubblico







Simpatica esibizione del gruppo canoro-strumentale diretto dal maestro Giovanni Mirabile. Voci bianche e percussionisti in erba, preparati durante l'anno per iniziativa della direzione del quarto circolo didattico, hanno dato spettacolo stasera, davanti ad un folto pubblico, nel giardino dell'Oasi di Piazza San Sebastiano.
Gli scolari, appartenenti alla seconda e alla quarta direzione, hanno sostenuto un programma prestigioso per la loro età, dimostrando ancora una volta d'avere saputo fruire della notevole capacità didattica del loro maestro di canto, fattivamente coadiuvato dagli insegnanti Domenico e Nella.
La direttrice Bruna Altuso, a conclusione dello spettacolo, nel ricordare i successi conseguiti dal gruppo non solo in Sicilia, ha auspicato che la scuola elementare barcellonese possa ancora avere nel proprio organico Giovanni Mirabile.
Tra i pezzi eseguiti, oltre ad alcuni motivi in voga , quali "Io canto" e "L'ombelico del Mondo", molto apprezzato dal pubblico è stato il riadattamento del "Carmina Burana", tratto dall'omonimo balletto del compositore tedesco Carl Orff, ed uno scioglilingua ritmato interpretato con notevole perizia.

domenica 17 giugno 2007

Lettera aperta al Sindaco


Caro Candeloro,
scusa, intanto, se ti do del "Tu", ma lo faccio per evitare di darti del "Voi", visto che non eri ancora nato quando c'era il divieto di darsi del "Lei".
Comunque permettimi di parlarti confidenzialmente, come ho sempre fatto, sin dall'era santalchiana, quando tu, seduto su uno scranno consiliare di Palazzo Longano, tra Peppino Buzzanca e lo sgangherato tavolo della "Stampa", cercavi di fare sentire la voce dei tuoi elettori, in una sorda assemblea, quasi tutta "biancofiore".
Questo preambolo ho ritenuto opportuno perchè intendo parlare spassionatamente e non alla "Pietro Aretino", cui una volta , tra il serio ed il faceto, mi paragonasti, dicendo "d'avere io sempre parlato male di tutti fuorchè di Cristo".
Ebbene, sinceramente ti dico, per quanto continui a volerle bene, questa città comincia a non piacermi più, nonostante la ricostruzione delle sue vie interne e il massiccio ringiovanimento del Consiglio Comunale.
Non mi piace perchè, non solo ha perso la sua identità di paese laborioso, ma anche e soprattutto perchè è diventata sciatta, sporca, incontrollata e quindi poco attraente, nonostante il proliferare di nuovi negozi.
Parecchi dei quali persino vistosi, seppur spesso meteore o meno stabili di quelli cinesi.
Finita la baraonda dell'imbrattatura elettorale, che ha reso la città ancora più sporca, ora con l'arrivo dell'estate ci assaliranno zanzare e pappataci, cui neppure l'annunciata disinfestazione è riuscita a porre rimedio. Probabilmente perchè non c'è stata un'opportuna, tempestiva azione preventiva.
In Piazza San Sebastiano, sotto i pini, intanto è impossibile sostare, per le cacate dei piccioni e , da qualche giorno, per l'invasione di miriadi di moscerini, che ti assaltano e si appiccicano ai vestiti.
Sarà, questo un fenomeno passeggero, ma intanto preannuncia che altri insetti, più noiosi di loro, verranno a pungerci e a succhiarci il sangue, lasciando sulla nostra pelle pruriginosi pomfi. Scusami se ho parlato di cose fatue ed insignificanti.
Ma per la gente comune sono sempre seccature. FRA' GALDINO

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La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
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