sabato 19 gennaio 2008

COMUNICATO SINDACALE



La Camera del Lavoro di Barcellona informa che:
"I lavoratori dipendenti e i pensionati che non hanno percepito il “BONUS INCAPIENTI” di € 150,00 previsto dal Decreto Legislativo n. 159 dell’01.10.2007 art. 44, pur avendone diritto, perché al 31.12.2007 è cambiato il datore di lavoro rispetto al precedente anno 2006 e/o perché alla suddetta data del 31.12 sono stati disoccupati e coloro i quali solo dopo sono andati in pensione, hanno tempo fino al 31.01.2008 per inoltrare istanza di richiesta.
Dovranno produrre istanza di richiesta di rimborso i soggetti che hanno avuto per l’anno 2006 una imposta ZERO e che non sono tenuti a presentare la dichiarazione fiscale nell’anno 2008 poiché in tal caso il diritto maturato sarà detratto/denunciato con la medesima dichiarazione fiscale.Particolarmente interessati sono i lavoratori: precari, stagionali e a tempo determinato unitamente ai lavoratori agricoli avventizi.Il richiamato diritto di € 150,00 spetta anche per ogni familiare fiscalmente a carico.
Il segretario Salvatore Chiofalo

E' VERA, MA SEMBRA UNA BARZELLETTA


Stasera, vigilia della festa di San Sebastiano, camminavo su un marciapiede della via Roma, nel tratto in cui per questa occasione si stendono bancarelle di giocattoli e dolciumi.
Davanti a me, un "picciriddu", roba di quattro-cinque anni, piagnucolava dietro sua madre, una bella signora che, tirando dritto, poco lo ascoltava.
Il "picciriddu" dal piagnucolio era in procinto di passare agli strilli. Almeno così m'è parso, vedendolo farsi in faccia un po' paonazzo.
"Gioia - gli ho chiesto - perchè fai così?..."
"Ma se mi mangia il culo", m'ha gridato indispettito. Ed è stato allora che la sua bella mamma s'è girata . Aveva sentito bene: il "picciriddu" non piangeva per capriccio e non chiedeva nè dolci, nè giocattoli. Gli prudeva soltanto il sederotto...
E poi dicono che i genitori capiscono a volo i loro figli.
Fra' Galdino

NON AGGIUNGIAMO RIFIUTI AI RIFIUTI


Il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, condannato a cinque anni di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici, ha fatto il grande rifiuto: come aveva già promesso, prima che il processo a suo carico si concludesse, si rifiuta di lasciare l'attuale carica, volendo continuare a lavorare per il bene della Sicilia e non intendendo tradire i suoi elettori che gli vogliono tanto bene.
Solo che, di rifiuti, la Sicilia vorrebbe fare a meno, considerato che ormai le nostre discariche stanno esplodendo. Appunto a causa dell' accumulo di rifiuti, così immenso che la nostra bella Isola sta rischiando di fare la fine del "Napoletano".

Fra' Galdino

venerdì 18 gennaio 2008

MENSA SANA IN CORPORE SANO


L'altro giorno, ascoltando la conversazione dei nostri due "amici" , Pinco e Pallino, ho sentito che uno di essi si lagnava perchè, in questa città, si è dimenticato il saggio detto Mens sana in corpore sano. La lamentela nasceva dal fatto che, ormai a Barcellona, parecchi impianti sportivi comunali destinati ai giovani - piscina, campi di gioco e così via - sono logori e inaccessibili.
Adesso mi piacerebbe incontare i due per sapere se non può entrare nella loro lagnanza un altro fatto che pur riguarda il corpo e la mente dei nostri giovanissimi: parlo del mancato avvio della mensa scolastica.
La refezione nelle scuole dell'obbligo a tempo pieno, per legge, costituisce un dovere dell'ente Comune, il quale ha l'obbligo di garantire che il prolungamento dell'orario scolastico non venga turbato da interruzioni meridiane, e che invece sia favorito dall'apporto sereno di un'ora dedicata alla nutrizione equilibrata degli scolari, in maniera che sia il corpo sia la mente non ne soffrano.
Ebbene, ricorderei a Pinco e a Pallino che, ancora una volta, al Comune di Barcellona Pozzo di Gotto non s'è riusciti a concludere una gara d'appalto che garantisse una buona refezione dotata di adeguato personale servente.
Intanto si dice che il sindaco Nania, rendendosi conto della malafigura che sta facendo la sua amministrazione, sembra deciso di ricorrere all'uso della trattativa privata, che dovrebbe almeno provvisoriamente impedire un'ulteriore perdita di tempo per l'avvio del servizio di mensa scolastica. Sarebbe l'unico escamotage per dimostrare alle famiglie interessate che non c'è strafottenza nei confronti dei loro figli. Tuttavia c'è un ricordo che mi fa sorridere: mi sovviene all'improvviso con quanta bile veniva criticato il sindaco Francesco Speciale, accusato di ricorrere, per portare avanti la baracca sgangherata del Comune, alle "famose" deliberazioni che volgarmente vengono definite determine.
Ma non era forse anche allora una necessità per aggirare gli ostacoli?
Comunque speriamo che il sindaco attuale riesca a fare avviare l'imporante servizio, garantendo al più presto una "
MENSA SANA".

Francesco Cilona

giovedì 17 gennaio 2008

MIASMI E TRAFFICO SEGNANO L'ALTO RISCHIO




Se non ci sapremo difendere, rischieremo di fare la fine del Napoletano.

S'era ventilata la voce che anche la discarica di Mazzarrà Sant'Andrea fosse entrata nel novero dei siti che dovrebbero accogliere una parte del pattume proveniente dalla Campania. e ciò ovviamente aveva messo in allarme le già fin troppo preoccupate popolazioni delle zone prossime all'area di scarico, divenuta insopportabile per un duplice motivo: per il fetore e per il trambusto.

Non sono mancate infatti le proteste per i miasmi provenienti dal sito di contrada Zuppà e, in concomitanza, per il non meno fastidioso transito lungo le strade, che processioni di autocompattatori quotdianamente devono percorrere per il trasporto di tonnellate di rifiuti. da allocare nel territorio di Mazzarrà.

Nonostante le proteste, soprattutto sostenute dagli abitanti dei centri collinari - Furnari in testa con il suo sindaco - finora pare che si sia ottenuto soltanto qualche vaga promessa d'intervento per il monitoraggio della qualità dell'aria che si respira nelle zone limitrofe alla discarica.

Secondo quanto riferisce la stampa, sarebbe stata incaricata l'ARPA a catturare in appositi canisters (barattoli ermetici) campioni d'aria nelle vicinanze del sito, da sottoporre ad analisi. Ma tuttora non si conosce l'esito di tali eventuali esami.

Nell'attesa che avvenga qualcosa di concreto, la gente non può fare altro che turarsi il naso.

E che Dio gliela mandi buona.

BARBA E CAPELLI ANCHE PER IL BARBIERE


Nella nostra terra camminare

" sul filo sottile della verità di informazione" è difficile...

Ma bisogna ammettere anche che chi...

rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza

non merita né la libertà né la sicurezza."

Sembra un aforisma, questa riflessione che ho ripreso dal frontespizio di un sito locale, ma è sicuramente uno sfogo di qualcuno che s'è sentito tradito da un "amico" che, mentre lavorava nella sua"bottega",all'improvviso, se n'è costruita una propria, portandosi dietro, oltre all'esperienza acquisita, qualche "collaboratore".

Se è così, direi che non è una novità.

Cose del genere avvengono in tutte le botteghe di questa nostra miseranda terra: C'è una parrucchiera che ha assunto un'apprendista? si può essere certi che apppena la giovane apprendista ha appreso a mettere nei capelli della cliente i bigodini, si sente in grado di fare la parrucchiera e - come si suol dire -si mette in proprio.

Ricordo che, una volta in questa città, non esistevano lavanderie; un giorno arrivò un italo-americano che si chiamava Gino e ne creò una in via Roma. La prima. Non trascorse un anno che già qualcuno provvide a farsi una propria lavanderia, perchè pensava che rendesse bene. Ma non s'era reso conto che lo spirito d'emulazione o di copiatura si sarebbe presto moltiplicato e in men che non si dica, a Barcellona le lavanderie proliferarono. Alcune nacquero e morirono, altre ancora sopravvivono.Tutto questo, si chiama libertà d'esercizio, anche se le iniziative nascono per semplice imitazione o addirittura per invidia. Certo però che l'invidia è uno dei peccati capitali. E forse - a mio modesto parere - potrebbe catalogarsi tra i peccati ( del settore dignità ) il voltagabbana per opportunità personale.



fra Galdino




mercoledì 16 gennaio 2008

O.B.I. SI....OK!!!!






Sembra giunto in dirittura d’arrivo l’accoglimento della proposta d'istituzione dell'attività OBI nel Pronto Soccorso dell’ospedale di Barcellona, ora che due funzionari dell’Asl 5 hanno effettuato il sopralluogo per il trasferimento della ripartizione di cardiologia in altro piano e la conseguente utilizzazione

dei locali lasciati liberi per il potenziamento del reparto di base.


I tecnici , accompagnati dal direttore sanitario, Sindoni, e dai medici del pronto soccorso, La Rosa e Calabrò, hanno potuto verificare la funzionalità dei locali disponibili, e ciò dovrebbe essere valida premessa per la concessione del servizio atteso, utile per completare la qualità delle operazioni di pronto soccorso e di accettazione.


Come spiegato in altro post, la necessità ed utilità dell’O.B.I. sono incontrovertibili, specialmente in un ospedale come il nostro, suscettibile sempre di restrizioni, sia per i posti letto, sia per la quantità di personale a disposizione.


A proposito di personale, secondo le dichiarazioni del direttore sanitario, il relativo problema per quanto riguarda l’istituzione dell’OBI, sarà automaticamente risolto dal completamento della pianta organica, che consentirà di portare il numero dei medici da 7 a 12, degli infermieri da 18 a 21 e degli ausiliari da 6 a 8. Tanti cioè quanti ne prevedeva la pianta organica del Ps, finora mai interamente applicata. Per capire meglio l’importanza dell’istituzione dell’attività di Osservazione Breve Intensiva, si rimanda alla lettura del precedente post da noi pubblicato in data 10 gennaio 2008.








martedì 15 gennaio 2008

LE PRIME MOSSE DEL SINDACO SPECIALE


Cominciava l’era Speciale, che si sarebbe mantenuta per due legislature. Non certamente paragonabile per durata a quella santalchiana, protrattasi per circa trentasette anni, anche se con conduzioni formali affidate a più di un seguace fedele del senatore democristiano, rimasto sostanzialmente a fare la parte del primo cittadino.. Ai primi di luglio 1994, dal commissario straordinario Francesco Giarrizzo vennero consegnate al nuovo inquilino di Palazzo Longano le chiavi della città. Il passaggio dell’omportante compito si celebrò nel corso di una sobria cerimonia, svoltasi alla presenza del segretario comunale e della Giunta, che Franco Speciale, subito dopo l’insediameno, avrebbe leggermente ritoccato, nominando assessore l’ingegnere Sebastiano Antonio Fugazzotto, in sostituzione del repubblicano Carmelo Recupero, deciso a rimanere consigliere.
Una volta occupata la poltrona ancora calda degli umori democristiani, Francesco Speciale pensò di affrontare quelli che, in quel momento, sembravano i problemi più pressanti: la pulizia della città, i servizi essenziali e un primo sfrondamento della ingarbugliata situazione burocratica nell’ambito municipale. “Ho intenzione – dichiarò in quell’occasione alla stampa – di attuare al più presto due iniziative. La prima, che ha bisogno della collaborazione dei cittadini, riguarda l’igiene urbana e il comportamento sulla strada, l’altra ha per obiettivo lo snellimento della burocrazia per un migliore funzionamento degli uffici comunali e dei servizi. Intanto abbiamo cominciato a provvedere alla pulizia di ville, giardini e spiagge”. Si era già in piena estate e tale intervento non era certamente procrastinabile. Altro impegno precipuo per il nuovo sindaco riguardava la riattivazione del mattatoio. Intanto, visto che la nuova normativa glielo consentiva, decise di nominare due esperti e scelse un manager-city e un legale, che l’avrebbero affiancato dal successivo mese di settembre.
Pronto ad avviare il suo lavoro di neofita, affidò le deleghe agli otto assessori come segue: Salvatore Gravina, vice sindaco e assessore al personale e trasparenza; Antonio Pirri, affari generali, contenzioso, servizi demografici; Roberto Bonansinga, igiene e sanità; Giuseppe Turrisi, politiche giovanili, sport, servizi sociali; Matteo Milioti, finanze e bilancio; Vito D’Amico, annona, mercati, sviluppo occupazionale; Rocco Marazzita, pubblica istruzione, cultura, turismo; Sebastiano Fugazzotto, urbanistica e ambiente. I lavori pubblici sarebbero rimasti di competenza del sindaco.

Francesco Cilona

STORIA MUNICIPALE (20)

BARCELLONA & L'ACRONIMO PG

FOTO//PANORAMA ATTUALE ( a sinistra) --------(in basso) TORRENTE LONGANO
CON ANTICHI SALESIANI E PALAZZO DI CITTA'


Barcellona Pozzo di Gotto. Un nome troppo lungo, nato dalla fusione di due Comuni limitrofi e rimasto tale per l'ormai riconosciuta inerzia dei suoi amministratori. Di ogni tempo e colore.
Il Longano, che prima aveva diviso Barcellona da Pozzo di Gotto, con l'unificazione diventò il loro punto d'incontro, simboleggiato dal palazzo di Città, scelto proprio sul margine destro dello storico torrente.
Era un corso d'acqua ( ed è ora un corso asciutto) che aveva preso il nome dall'antichissima Longane, distrutta da Gerone II di Siracusa, nel 269 avanti Cristo, durante la guerra contro i Mamertini.
Per queste remote radici storiche, per diverso tempo ci fu chi sostenne che il nuovo Comune dovesse attingere il nome dal proprio principale torrente, che a sua volta l'aveva preso da Longane, città sorta sulle colline alla sua sinistra: la quale, duemilacinquecento anni fa, era così fiorente e importante da battere addirittura moneta propria.
Dopo una serie di diatribe sul nome, si stabilì per stanchezza di lasciare provvisoriamente quello lunghissimo nato dalla fusione dei due centri, nell'eventualità che venissse in seguito modificato con la scelta di una denominazione più confacente.
E ancora quell'eventualità non sembra essersi neppure adombrata. Tanto che, ormai, nell'uso comune, va per la maggiore il nome abbreviato di Barcellona, tranne che per gli atti ufficiali, dove non si può fare a meno di stendere la lunga dizione originariamente appioppata.
Con un Pozzo di Gotto, però, quasi sempre portato al lumicino, fino a ridursi ad un tollerato piccolo acronimo: "PG".

lunedì 14 gennaio 2008

NON SONO PIU' figli della lupa


Pinco:- La piscina comunale è chiusa e mio figlio, che prima la frequentava per terapia, adesso...
Pallino:- ...resta all'asciutto. In compenso non prenderà i reumatismi. Ma non è la sola piscina che non funziona. A Coccomelli ci sono campi da gioco comunali, che da tempo non sono agibili, e mio figlio che andava a giocare in quel posto è costretto ad emigrare di qua e di là, per allenarsi.
Pinco:- Ed io che andavo a vedere le partite di basket al Palaberti ed ora rischio di non poterci più andare...
Pallino:- Oh, no! E perchè? Non hai più il coraggio di fare il portoghese?
Pinco:- Il portoghese io? Caso mai tu non hai mai pagato un biglietto d'ingresso, perchè hai sempre qualche tesserino da mostrare come lasciapassare! Io mi riferivo al fatto che il palazzo dello Sport sta anche lui male. Pare che il tetto faccia acqua da più parti.
Pallino:- Ho capito, ci sono le schizzere. Praticamente quei pochi impianti sportivi che potevano essere messi a disposizione dei nostri giovani sono in precarie condizioni di salute.
Pinco:- Fanno acqua da tutte le parti. Ma dimmi, al Comune non amministrano quelli di alleanza nazionale? E che: si sono scordati dei tempi del ventennio, quando con gran zelo si curava il lato fisico dei giovani? Mens sana in corpore sano, si diceva allora. Ma adesso mi pare che questo "corpore sano" non si apprezza più. E allora per favore non chiamiamoli più "figli della lupa".

domenica 13 gennaio 2008

BACIAMU U BRAZZU DI SAN BASTIANU

FOTO//UNO SCORCIO DEL QUADRO SOVRASTANTE L'ALTARE MAGGIORE DELLA BASILICA MINORE DI SAN SEBASTIANO



Suonano le campane, sparano i "masculuni".
E' il segnale che, nella Basilica minore, il Santo , dalla nicchia sopra l'altare, viene sceso per essere collocato sulla vara che, nel pomeriggio del 20 gennaio, lo porterà per le strade di Barcellona.
San Sebastiano sosterà per nove giorni tra le preghiere dei fedeli. Sono le suppliche della Novena e dei Vespri che annunciano la solenne liturgia del giorno di festa, quando i sacerdoti di tutte le parrocchie della città verranno in Basilica ad officiare assieme all'Arcivescovo, in gloria del Santo di Narbona.
Quel giorno, saranno celebrate quattro messe antimeridiane (7,30-8.30, 9,30- 11,00) e una serale(19,00).
Alle 10,45 sarà accolto, sul sagrato della Basilica, il nuovo Arcivescovo, mons. Calogero La Piana, che presiederà la solenne cerimonia delle 11,00.
La processione del simulacro del Santo Patrono, si muoverà alle ore 15,30 per il seguente itinerario: Via Roma, Piazza Vecchia Stazione, vie Umberto, Cambria, del Mare (con passaggio tra le case popolari), San Giovanni Bosco, Gerone, Parini, degli Studi, Moleti, Roma, Basilica.
L'origine della festa di San Sebastiano si fa risalire alla fine del cinquecento, quando nella contrada denominata Barsalona, dipendente da Castroreale, venne costruita una grande chiesa dedicata al Santo Martire perchè proteggesse la popolazione dalla peste che, infierendo nella vicina Messina, era ormai diventata un terrificante flagello.
Oltre al carattere liturgico, la festa di San Sebastiano ha un suo accento folkloristico ancora evidente. Ogni anno, sin dalla vigilia, la piazza della Basilica - che nel 1936 sostituì la vecchia Madrice, demolita - e il tratto centrale della via Roma, pittorescamente invase da una moltitudine di bancarelle, assumono l'aspetto di un bazar, dove l'aria pungente dell'inverno si riempie d'un profumo intenso: l'odore mieloso della ciaurrina, caratteristico caramellato color oro che fa tradizione nella festa del Santo Patrono.///// FOTO BASSA: La vecchia Chiesa del Patrono


Fra Galdino

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barcellona pg, messina, Italy
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