
Questa è una fanta-cartina dell'Europa, inventata dal settimanale "Ecomomist", secondo cui il vecchio continente andrebbe ridisegnato, in base alle affinità economiche, sociali e linguistiche dei vari Paesi.
E' una specie di gioco, abbastanza crudo, che per certi aspetti sa di leghismo bossiano, soprattutto per quanto riguarda l'Italia.
Non è l’Europa che conosciamo quella disegnata in questa mappa, ma quella che “dovrebbe essere”. Almeno secondo il settimanale inglese “ The Economist” che pubblica oggi una fanta-cartina del vecchio continente che più si avvicinerebbe alla situazione attuale degli Stati secondo le diverse “antipatie o simpatie” tra i popoli e le nuove e future affinità che si verranno a creare.
La proposta, fa parte di un programma inedito dal titolo “Redrawing the map” (ridisegnare la cartina geografica), una radicale risistemazione dell’Europa in base alle affinità economiche, sociali e linguistiche tra i Paesi.
Nella nuova mappa la prima ad essere “sistemata come merita" sarebbe la Gran Bretagna che, colpita al cuore dalla crisi, si troverebbe più a suo agio con i Paesi sud-europei «che si trovano in condizione analoga». Potrebbe, insomma, essere “trasferita” in una nuova posizione, in prossimità delle Azzorre».
Il posto della Gran Bretagna potrebbe essere occupato dalla Polonia,.
Andrebbe meglio a Francia e Germania, che resterebbero saldamente al loro posto, mentre l’Austria dovrebbe prebdere il posto della Svizzera», traslocata invece nell’area dei Paesi Scandinavi.
L’Italia verrebbe divisa in due parti. Un po' come vorrebbe la Lega:«una nuova alleanza regionale». Il Nord, promosso a pieni voti, si unirebbe a Germania, Francia, Austria, Slovenia e Croazia per costituire una confederazione che, nella fanta-politica del giornale, dovrebbe essere guidata «da un Doge di Venezia».
Nessuna pietà invece per il nostro Mezzogiorno: da Roma in giù, tale parte della penisola andrebbe unita alla Sicilia, così da formare un nuovo Paese, chiamato ufficialmente il Regno delle Due Sicilie». Ma con un soprannome tutto italiano:«Bordello».
La sprezzante fanta-cartina addirittura, nei confronti del Mezzogiorno d'Italia, inventa una sorta di riedizione della grande Grecia classica, con tanto di Magna Grecia nell’Italia meridionale. Una vera derisione toponomastica dove ad essere prese in considerazione non sono le radici culturali ma le analogie economiche tra il nostro Sud e la Grecia contemporanea, sprofondata nella crisi delle Borse. Per allentare la crisi dell’Europa e dell’euro, l'Economist libererebbe i paesi migliori dal fardello delle "due Sicilie -Bordello" dando al sud una sola chance: «formare un'unione monetaria con la Grecia».
Dalle nostre parti, intanto, lo sprezzante articolo dell’Economist arriva proprio nei giorni in cui si stanno tenendo le celebrazioni dei 150 anni dell’ Unità. E ciò appare come un insulto, a quanti non la pensano come Bossi. Da Roma e dalla Sicila immediate scattano le repliche: «La definizione di “bordello” data al Sud da Economist è particolarmente offensiva» commenta la senatrice Adriana Poli Bortone, presidente nazionale di Io Sud. «Tutta L’italia dovrebbe mostrare uno scatto di orgoglio e reagire...».
Il presidente della Regione Raffaele Lombardo, commentando l’articolo sul suo blog , indignato scrive: «Sarà pure
humor inglese, ma assomiglia tanto ad un proclama violentemente antimeridionale» «Evidentemente il newsmagazine britannico aggiunge Lombardo - espressione tradizionale dei poteri forti di quella globalizzazione senz’anima che sta distruggendo l’economia mondiale assieme alle radici storico-culturali dei territori - non conosce la storia. Infatti il Sud, al tempo del Regno delle Due Sicilie, poteva vantare un sistema industriale in grado di competere con quelli di Inghilterra e Francia ed un’economia florida che fu depredata dopo l’Unità d’Italia». «La massoneria e la finanza inglesi - afferma il Governatore - non furono estranee, inoltre, alla spoliazione delle cospicue riserve auree del Banco di Sicilia e di quello di Napoli a favore delle esangui casse dei Savoia».