Non c'è giorno in cui il telegiornale regionale di Rai tre non parli dell'emegenza spazzatura.
Il più delle volte l'attenzione è rivolta ai crescenti cumuli di rifiuti che insozzano Palermo, e capita pure che si accenni ai disagi di qualche altro centro siciliano, pur esso ridotto in immondezzaio, ma mai viene spesa una parola (o un'immagine) che evochi lo stato di putredine in cui stiamo soffocando noi, cittadini di Barcellona e dintorni.
Non voglio chiedermi perché sia possibile tanta ignoranza: nel senso che s'ignora il nostro problema. Come non mi sono mai chiesto perchè, pur avendo Barcellona Pozzo di Gotto una magnifica manifestazione del Venerdì Santo - quella delle due processioni di varette - antica, unica nel suo genere, sicuramente notevole, venga essa ogni anno scartata dai media, sempre disposti ad esaltare e pubblicizzare simili manifestazioni tradizionali - ancorchè meno spettacolari - di altri centri dell'Isola.
Capita spesso, invece, che si parli di questa nostra città, per sottolineare la "sua" mafiosità, quasi che l'immondizia che la soffoca o i troppi fiori che addobbano le vare della Passione - ovviamente ignorati - debbano farsi da parte per dare spazio mediatico ad un' indelebile etichetta criminosa, maledettamente acquisita con un'indimenticabile dolorosa sequenza di fatti di sangue.
E allora, se c'è ormai predominante una tale aureola negativa capace di portare al disonore della cronaca una città, che senso o valore potrebbe avere parlare dell'immondizia che la soffoca? O dei morti che vengono profanati con un'esumazione alla chetichella per consentire la ricostruzione di dieci metri di muraglia? O dei servizi, agli anziani bisognosi e disabili, ridotti al lumicino? O dei marciapiedi ingombri di bancarelle e di gazebi che tanti soldi portano ogni anno al Comune con l'imposta sull'occupazione del suolo pubblico?
Nessun senso, nessuna importanza. Sono soltanto sottoforme di reità.
Per cui non resterebbe che rassegnarsi al silenzio mediatico per tutto ciò che di spicciolo-negativo si diffonde in questa città.
"Mai rassegnarsi" si legge in un volantino, dove si parla delle montagne di rifiuti, accatastate ovunque, definite un triste spettacolo di fronte al quale sindaco e amministratori tacciono mentre i Comuni da loro retti, a causa dell'inefficienza del carrozzone ATO dagli stessi costruito, accumulano debiti per milioni di euro. Si fa la cifra di sessanta milioni!
"Mai rassegnarsi"?
Ma lo si afferma solo coi proclami, che per nulla incidono nelle facce di bronzo.
Come mai non ci accorgiamo d'essere divenuti voci clamantes in deserto, flatus vocis, parole inutili?
Era solito dire un vecchio amministratore: "Parlare è arte leggera:::"
Ed è proprio così: perchè quasi sempre alle parole non segue l'azione, ed esse lasciate in libertà volano via....
Anche se, a volte le parole sono pietre, anche le pietre non hanno efficacia se restano a terra.
Capita spesso, invece, che si parli di questa nostra città, per sottolineare la "sua" mafiosità, quasi che l'immondizia che la soffoca o i troppi fiori che addobbano le vare della Passione - ovviamente ignorati - debbano farsi da parte per dare spazio mediatico ad un' indelebile etichetta criminosa, maledettamente acquisita con un'indimenticabile dolorosa sequenza di fatti di sangue.
E allora, se c'è ormai predominante una tale aureola negativa capace di portare al disonore della cronaca una città, che senso o valore potrebbe avere parlare dell'immondizia che la soffoca? O dei morti che vengono profanati con un'esumazione alla chetichella per consentire la ricostruzione di dieci metri di muraglia? O dei servizi, agli anziani bisognosi e disabili, ridotti al lumicino? O dei marciapiedi ingombri di bancarelle e di gazebi che tanti soldi portano ogni anno al Comune con l'imposta sull'occupazione del suolo pubblico?
Nessun senso, nessuna importanza. Sono soltanto sottoforme di reità.
Per cui non resterebbe che rassegnarsi al silenzio mediatico per tutto ciò che di spicciolo-negativo si diffonde in questa città.
"Mai rassegnarsi" si legge in un volantino, dove si parla delle montagne di rifiuti, accatastate ovunque, definite un triste spettacolo di fronte al quale sindaco e amministratori tacciono mentre i Comuni da loro retti, a causa dell'inefficienza del carrozzone ATO dagli stessi costruito, accumulano debiti per milioni di euro. Si fa la cifra di sessanta milioni!
"Mai rassegnarsi"?
Ma lo si afferma solo coi proclami, che per nulla incidono nelle facce di bronzo.
Come mai non ci accorgiamo d'essere divenuti voci clamantes in deserto, flatus vocis, parole inutili?
Era solito dire un vecchio amministratore: "Parlare è arte leggera:::"
Ed è proprio così: perchè quasi sempre alle parole non segue l'azione, ed esse lasciate in libertà volano via....
Anche se, a volte le parole sono pietre, anche le pietre non hanno efficacia se restano a terra.
5 commenti:
Nessuno si muove qui: il paese è diventato uno stagno.
Le parole non sono pietre.Le parole sono democrazia,smuovono coscienze,vincono la mafia.In principio era il Verbo,e il verbo si fece carne.Le parole sono la nostra forza ma ci sono i sordi e i muti.A barcegotto si è smesso di parlare di politica alla politica,perchè la sfiducia e il cinismo hanno preso il sopravvento.Non cambia niente non c'è ascolto perchè i cttadini non ci sono,dormono se ne fottono.Ma c'è sempre qualcuno che reclama i propri diritti che pretende giustizia libertà democrazia e... mare e spiaggia puliti...non si rassegna a vivere in un porcile non si rassegna alla perdita di dignità, fa il proprio dovere.Sindaco, faccia il suo dovere, per il quale è anche pagato.
FRanz
E le TRE SCIMMIETTE dove le mette, il signor Franz? Sul comò?
Sono simpatizzante di destra, a differenza del Sig. Salvo, posso dire che questa amministrazione è la peggiore di tutte le amministrazioni. Una città abbandonata, sporca, disordinata, ambulanti sparsi per la città, occupazione del suolo fuori regola, segnaletica inesistente e volantinaggio incontrollato. P.S. "Ho seguito un gruppo di operatori ecologici, il lavoro era questo, una carta veniva raccolta tre venivano lasciate" Sindaco li faccia controllare.
X Vito, ti sei dimenticato tutte quelle auto abbandonate lungo le strade ricettacolo di spazzatura. In questa città nessuno vede nessuno sente. Chi deve controllare tutto questo? Amministratore di Barcellona toglietevi il proschiutto dagli occhi.
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