sabato 21 luglio 2007

IL CONSIGLIO APPROVA





l'assessore al bilancio
Paolo Nicola Genovese

A larga maggioranza, il consiglio comunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha esitato il tanto atteso bilancio di previsione per il corrente anno.
Il ritardo accumulato, per una serie di intoppi, ultimo ma non ultimo l'evento delle elezioni amministrative, aveva fatto temere, anche per questo documento contabile, il commissariamento già annunciato da parte della Regione.
Approvato, quindi, per il rotto della cuffia, il bilancio 2007 ha avuto 21 voti a favore e solo 6 contrari, naturalmente provenienti dall'opposizione.
Particolarmente dura è stata la presa di posizione dei rappresentanti dell'Udc, che si sono visti respinti in massa tutti gli emendamenti - un centinaio - da loro proposti.
Qualche zuccherino alle minoranze è stato comunque concesso, probabilmente perchè s'è trattato di richieste ovvie e poco invasive, come quella avanzata da Orazio Calamuneri, per la spesa di 9.000 euro, per l'aggiornamento e l'inserimento dei dati dello Stato Civile, onde facilitare l'accesso ai registri di archivio. o gli emendamenti proposti dal diessino Mario Presti, riguardanti: 1) l'impinguamento del capitolo relativo ad aiuti agli indigenti per spese funerarie; 2) la spesa per l'inserimento nel sito del Comune di riprese delle sedute consiliari; 3) il potenziamento della voce Agricoltura.
Altri emendamenti approvati sono stati avanzati dal consigliere di Forza Italia, Salvatore Coppolino, per il polo catastale, le politiche sociali ed il settore sportivo.
Intanto il capogruppo dell'Udc, Giuseppe Trifirò, ritenendo illegittima l'approvazione del bilancio senza il contestuale esame del piano triennale dei lavori pubblici, ha annunciato, a nome del partito da lui rappresentato, ricorso all'autorità competente.

venerdì 20 luglio 2007

UN PEANA PER CHI GUIDA

Siamo al semaforo di via Marconi


Il traffico cittadino è ormai al collasso. Ma nessuno sembra accorgersene, visto che si continua a lasciare la circolazione stradale priva di qualsiasi intervento riparatorio.
Non diciamo che si debba ricorrere a operazioni di riprogrammazione, considerando la precarietà della rete viaria interna, ma che almeno si cerchi di rattoppare con una presenza più mirata del personale a disposizione del comando di polizia urbana, nei punti strategici della città.
I quali sono, specificatamente, non soltanto Piazza San Sebastiano o l'ingresso cittadino, ma anche e soprattutto gli incroci sulle vie principali, compresi i crocevia serviti da quei due troppo ravvicinati semafori di via Roma, che spesso sono più d'impedimento che di regolazione.
Chi non impreca in certi ingorghi nella via Umberto primo o agli incroci sulla via San Giovanni Bosco, evidentemente è un santo.
Non si parli poi dell'ormai famigerato budello fra Piazza Stazione Vecchia e via Umberto primo, quella specie di forca caudina, continuamente percorsa in doppio senso da mezzi d'ogni specie. Quella strada è tutta un peana che canta "la notevole capacità di guida e la santa pazienza" degli automobilisti barcellonesi.
Bisognerebbe dare loro un bollino speciale di merito.
Ma, uno di demerito, a chi potremmo assegnarlo?
Ce lo dica il sindaco Candeloro Nania o chi per lui. E vedremo se il cittadino è d'accordo.

IMPRINTS NEW YORK 2007



Claudio Arezzo di Trifiletti torna alla terra del vulcano Etna, per esporre il frutto del suo progetto, nato per testimoniare l'uguaglianza di tutti gli uomini e la necessità di utilizzare l'Arte come strumento di Pace.
Dal 27 luglio al 29 agosto sarà presente al Castello Normanno di Aci Castello, in provincia di Catania, con il suo sorprendente vernissage, Imprints New York 2007, che sintetizza tutta la passione spesa dall'artista siciliano nella "grande Mela", con i suoi teli stesi nelle strade e sui marciapiedi della metropoli americana, calpestati da una miriade di piedi, ciascuno lasciando la propria orma.
"Non esiste essere che non lasci le proprie tracce - sostiene Claudio Arezzo - e quest'ultime sono la testimonianza della sua venuta su questo mondo". E inoltre:"Attraverso questo progetto si testimonia l'uguaglianza di tutti i presenti che calpestano la tela, che rappresenta la Terra su cui essi camminano".

giovedì 19 luglio 2007

L'ABC DEGLI AVVOCATI




Il sindaco di Barcellona, dottor Candeloro Nania, per non continuare a suscitare sospetto di clientelismo dovrebbe, in questa sua nuova conduzione amministrativa a Palazzo Longano, ricorrere all'abecedario.
Il suggerimento gli è stato dato dalla professoressa Lidia Pirri, consigliere comunale d'Alleanza Siciliana, il partito di Nello Musumeci, rappresentato nella nostra provincia dal barcellonese avvocato Tommaso Calderone.
Dovendo scegliere i legali per l'eventuale difesa dei diritti e delle presunte "marachelle" del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, l'Amministrazione municipale - secondo quanto scrive in una sua interrogazione Lidia Pirri - dovrebbe ricorrere all'elenco dell'Ordine degli avvocati di Barcellona, stilato in stretto ordine alfabetico, ed affidare gli incarichi necessari senza trascurare detta filera alfabetica - stavamo per dire nuovamente ordine alfabetico, ma non l'abbiamo ripetuto per non creare bisticcio di parole -.
A parte gli scherzi, l'iniziativa della rappresentante di Alleanza Siciliana ha la sua valenza, anche se, almeno secondo questa interrogazione, fa riferimento specifico per la scelta degli avvocati e non per ogni scelta di esperti esterni, che il Comune opera tutte le volte che lo ritiene necessario. Il criterio, in ogni caso, dovrebbe essere quello di evitare ogni sospetto di preferenza clientelare, mostrando la maggiore trasparenza possibile.
Perchè è davvero antipatico sentirsi spiattellare che "il Comune, a cui tutti i cittadini pagano i tributi, debba fare - come scrive il consigliere Lidia Pirri - una discriminazione di professionisti abilitati all'esercizio della professione di avvocato" e che "il criterio finora adottato non ha una logica se non quella clientelare".
Fra' Galdino

mercoledì 18 luglio 2007

COSA SI MUOVE NEL PALAZZO DI CITTA'?


La politica amministrativa cittadina, a due mesi dalla nuova composizione del consiglio e della giunta comunale, stenta a decollare.
Anche se a reggere l'attività di Palazzo Longano è stato confermato il sindaco del passato quinquennio e s'è mantenuta una robusta maggioranza consiliare, grazie all'escamotage delle listarelle amiche, tuttavia non sembra che si sia istaurata tutta la tranquillità necessaria per un sicuro avvio dei motori.
Come dire: le acque non sono tranquille e l'idrovolante non riesce a prendere il volo.
Ma perchè?
La locale sezione dei Democratici di sinistra crede di potere trovare motivo di preoccupazione, in questo stato di stallo, e ne addebita la causa alla frattura tra An e gli alleati di destra. Che sarebbe stata recentemente annunciata con la reazione del gruppo parlamentare messinese di Forza Italia alla mal digerita scelta di Nania nella composizione della nuova giunta municipale barcellonese, e confermata dallo strascico di un ricorso dei due mancati assessori azzurri al Tar di Catania. A ciò si aggiunge la durezza di un altro ricorso allo stesso tribunale, precedentemente avanzato da Domenico Crisafulli d'Alleanza Siciliana, per presunti "errori e irregolarità nelle operazioni di scrutinio a conclusione delle recenti elezioni amministrative".
A giudizio dei diessini, che in consiglio hanno un solo rappresentante ( Mario Presti), addirittura uno in meno rispetto al vecchio consesso, tutto ciò costituisce motivo di preoccupazione, perchè impedirebbe una serena e seria programmazione, isolando politicamente la città dal quadro complessivo Provincia-Regione-Stato. "Tutto ciò - si lamenta in un comunicato - mentre si aggravano i problemi di Barcellona, sotto il profilo sociale, economico, ambientale e persiste l'assenza di risposte ai problemi che coinvolgono ampia parte della popolazione".
Intanto l'amministrazione Nania diimostra d'avere approntato il nuovo bilancio annuale di previsione con annesso il piano triennale 2007-2009, quello che per tradizione è sempre stato definito il libro dei sogni. In esso, generalmente, senza ancora avere la certezza dei finanziamenti, s'includono i più pressanti bisogni della città, nella speranza di poterli concretamente affrontare. E sovente si vive di speranza. Experientia docet.
Fra' Galdino

lunedì 16 luglio 2007

QUARANTAQUATTRO V V. U.U. IN FILA PER QUATTRO


Da alcuni giorni, entrando in Barcellona per la "scorrimento veloce", provenienza Palermo, l'automobilista s'imbatte in un sorprendente posto di blocco: due auto della polizia urbana corredate delle umane figure di quattro vigili, di cui qualcuno di sesso femminile, sono appostate all'altezza dell'ingresso al centro urbano, con l'evidente funzione di controllare il traffico in entrata.
Una disposizione, evidentemente studiata e messa in atto dal comando di Palazzo Longano, che sinceramente ha un po' sbalordito chi, vivendo nella nostra città, giornalmente si accorge che, nonostante le numerose assunzioni recentemente effettuate a riempimento dell'organico quasi svuotato della polizia urbana, il controllo e la vigilanza all'interno di Barcellona continuano a difettare.
Pertanto ci si chiede: "Non costituiscono per caso, quei vigili all'ingresso, un'insegna...di facciata?

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