
Il sindaco di Barcellona, dottor Candeloro Nania, per non continuare a suscitare sospetto di clientelismo dovrebbe, in questa sua nuova conduzione amministrativa a Palazzo Longano, ricorrere all'abecedario.
Il suggerimento gli è stato dato dalla professoressa Lidia Pirri, consigliere comunale d'Alleanza Siciliana, il partito di Nello Musumeci, rappresentato nella nostra provincia dal barcellonese avvocato Tommaso Calderone.
Dovendo scegliere i legali per l'eventuale difesa dei diritti e delle presunte "marachelle" del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, l'Amministrazione municipale - secondo quanto scrive in una sua interrogazione Lidia Pirri - dovrebbe ricorrere all'elenco dell'Ordine degli avvocati di Barcellona, stilato in stretto ordine alfabetico, ed affidare gli incarichi necessari senza trascurare detta filera alfabetica - stavamo per dire nuovamente ordine alfabetico, ma non l'abbiamo ripetuto per non creare bisticcio di parole -.
A parte gli scherzi, l'iniziativa della rappresentante di Alleanza Siciliana ha la sua valenza, anche se, almeno secondo questa interrogazione, fa riferimento specifico per la scelta degli avvocati e non per ogni scelta di esperti esterni, che il Comune opera tutte le volte che lo ritiene necessario. Il criterio, in ogni caso, dovrebbe essere quello di evitare ogni sospetto di preferenza clientelare, mostrando la maggiore trasparenza possibile.
Perchè è davvero antipatico sentirsi spiattellare che "il Comune, a cui tutti i cittadini pagano i tributi, debba fare - come scrive il consigliere Lidia Pirri - una discriminazione di professionisti abilitati all'esercizio della professione di avvocato" e che "il criterio finora adottato non ha una logica se non quella clientelare".
Fra' Galdino
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