sabato 17 luglio 2010

L'AVVOCATO GHEDINI MOSTRA LE PROVE CHE BERLUSCONI NON E' CESARE




Il «Cesare» di cui si parla nelle carte dell'inchiesta non sarebbe Berlusconi.
A smentire questa illazione, interviene il legale del premier, Niccolò Ghedini, con una sua versione dei fatti che, a suo giudizio, rappresenta un alibi di ferro.
«Dall’esame degli atti, così come riportato anche da alcuni quotidiani, in una intercettazione fra Carboni e Martino del 16.9.2009, un mercoledì - chiarisce Ghedini -si legge testualmente che Cesare è a Catania e rientra sabato. Si indica poi che possa rientrare venerdì sera e che non sarebbe andato al Congresso».
Poiché da un controllo degli impegni e degli spostamenti del premier, tutti documentati, si è potuto acclarare che mai si è recato in Catania in quella settimana,«è quindi del tutto evidente - sostiene Ghedini - che Cesare è da individuarsi in altro soggetto e ciò fa irrimediabilmente venir meno tutte le illazioni prospettate in questi giorni»

IL GENERALE FRANZ HA DEDICATO UN COMMENTO AL GIORNALISTA MARIO ALIZZI E barcellonablog LO COMMENTA

Conosciamo le battaglie di Mario Alizzi, che nel suo "Sicilia Occidente" riserva alla triade Mimmo-Candeloro-Peppino. E pensiamo pure che i tre democraticamente gli hanno consentito di procedere imperterrito nel suo assiduo impegno.
Ma sappiamo anche che l'amico Mario, presumibilmente fidando sul consenso di simpatizzantissimi del suo giornale, non ha mai manifestato simpatia neppure per chi da tempo non è più vicino a Mimmo Nania - diciamo Fini - e che quindi sta conducendo una battaglia "sui generis", che nulla avrebbe a che vedere con eventuali cadute di potere dei tre suoi personaggi. Che a nostro giudizio sarebbe piuttosto legata ad eventuale implosione del Pdl.
In altre parole dipenderebbe dal processo di disfacimento in corso della politica berlusconiana.
Ad auspicare il quale Mario Alizzi - a nostro avviso - non ha mai speso parola alcuna.

barcellonablog

"QUOQUE TU, FILI MI....."

POLITICA
Probabilmente, anzi sicuramente, il decreto sulle intercettazioni ( la cosiddetta la legge bavaglio) tende ad ingolfarsi: il motore che doveva portarlo alla prova del nove, con l'ausilio dall'ennesima manifestazione di fiducia, prima di chiudere la sessione estiva, perde colpi di fronte alla scoperta di non pochi indizi, che - grazie alle intercettazioni già effettuate - possono consentire alla Magistratura di procedere senza smarrimenti.

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"... a nome di Cesare" LA STAMPA

venerdì 16 luglio 2010

SI APRONO LE POLEMICHE SULLA SITUAZIONE DELL'OPG DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO

L'ASSESSORE REGIONALE MASSIMO RUSSO SPIEGA PERCHE' ANCORA L'OSPEDALE PSICHIATRICO GIUDIZIARIO NON E' PASSATO ALLA REGIONE

La visita a sorpresa presso l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona, effettuata nello scorso mese di giugno dal senatore Ignazio Marino e i tre senatori componenti la commissione da lui presieduta, dopo le dichiarazioni rilasciate alla stampa sulle condizioni di trattamento dei ricoverati, ha dato la stura a commenti allarmati e, in qualche caso, a risentite precisazioni, quale quella rilasciata, immediatamente, dall'Assesore regionale alla Salute, Massimo Russo.
Questi, nella qualità di rappesentante del Governo della Regione Siciliana, s'è subito rinzelato non appena ha appreso che il Presidente Marino aveva fatto notare che l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario Vittorio Madia, diversamente degli altri del resto d'Italia, rimane ancora alle dipendenze del Ministero della Giustizia, non essendo stata recepita dalla Regione Siciliana la legge nazionale che scarica gli OPG alle ASL le quali sono appunto di pertinenza regionale: "e ciò, come - era stato sottolineato - se la Regione Sicilia non facesse parte dello Stato"

"La Regione siciliana - ribatte l'assessore Russo - non e' fuori dallo Stato. Fuori luogo sono invece le valutazioni del senatore Ignazio Marino. Lui, che e' presidente di commissione parlamentare, dovrebbe ben sapere perche' mai le competenze sulla medicina penitenziaria non sono ancora passate alla Sicilia. Questo e' un compito che deve essere portato davanti alla commissione paritetica Stato-Regione, e se ci sono ancora ritardi non e' certo responsabilita' dei rappresentanti della Regione siciliana che fanno parte di quell'organismo".
"Peccato - ha concluso Russo - che simili affermazioni hanno finito coll'offuscare il significato di una visita istituzionale molto importante che ha fatto risaltare autentiche emergenze alle quali e' doveroso porre subito rimedio: ma l'interlocutore del senatore Marino, in questo momento, resta ancora il Ministero della Giustizia".

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Precisiamo che l'OPG "V. Madia" è tutt'altro del "Cutroni Zodda" e se, anche entrambi i nosocomi sono nelle peste, si tratta di motivi completamente diversi.
Di comune ci sarebbe il mancato interesse della Regione e dello Stato per renderli "umani ed efficienti".

ANCORA SU OSPEDALE PSICHIATRICO GIUDIZIARIO DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO

CLICCA:Visita all'O.P.G. di Barcellona P.G.



Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona "Vittorio Madia": è questo il momento in cui giornali e riviste trovano materia per parlarne - e male - approfittando delle dichiarazioni del senatore Rosario Marino, presidente d'una specifica commissione d'inchiesta, e dei resoconti presentati a conclusione della visita nella struttura barcellonese.
L'ispezione della commissione parlamentare, effettuata senza preavviso, sia a Barcellona che ad Aversa, dove esiste un altro importante Opg, si è svolta nello scorso mese di giugno a sorpresa e, a guidare i parlamentare nei reparti, ha provveduto la vice direttrice in sostituzione del direttore Nunziante Rosania, in quel momento in missione a Favignana, come risulta dalle bozze stenografiche dei resoconti.
Per trovare i resoconti internet del presidente Marino e del senatore Saccomanno, basta cliccare su:070_bozza.pdf (Oggetto application/pdf)


giovedì 15 luglio 2010

IL SENATORE MARINO, DOPO UN'ISPEZIONE NELL'OPG DI BARCELLONA ESPRIME RAMMARICO PER IL TRATTAMENTO DEI RICOVERATI

CLICCA e leggi: c'è la risposta del direttore Rosania
Il lager dei detenuti psichiatrici - LASTAMPA.it


DALL'ESITO DELLA VISITA RISULTEREBBE CHE NELL'OSPEDALE PSICHIATRICO DI VIA MADIA ESISTONO SITUAZIONI CHE RIPORTANO INDIETRO DI UN SECOLO

FOTO: l'OPG di Barcellona

Un internato ieri sera, all’ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, ha aggredito con pugni e calci un sovrintendente capo di polizia penitenziaria, tentando poi la fuga. A riferirlo, il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Osapp, Leo Beneduci. «Per sedare l’aggressore e riportare la situazione alla normalità» prosegue Beneduci «ci sono voluti oltre 30 minuti e l’intervento di altri due agenti. Il poliziotto ha riportato la frattura di due costole».

E' una delle spiacevoli notizie che ogni tanto escono dal Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona, dove il comportamento irruento di qualche "ricoverato" costringe qualche agente o graduato della polizia penitenziaria in servizio nella struttura di via Madia ricorrere al pronto soccorso del vicino "Cutroni Zodda".

Proprio oggi, in concomitanza con l'ultima informazione del genere, è apparsa su alcuni siti internet una esplosiva notizia, ricavata da una dichiarazione rilasciata, durante una conferenza stampa, dal senatore Ignazio Marino, presidente della commssione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale.
Il senatore del Pd, che di professione è medico, al termine di un ciclo ispettivo per appurare la situazione esistente negli ospedali psichiatrici giudiziari, ha espresso rammarico per il giudizio negativo che ha dovuto ricavare.
Secondo Marino, esistono situazioni che ci riportano indietro di un secolo.Particolarmente impressionante sarebbe lo stato in cui vengono ristretti gli internati dell'OPG di Barcellona, dove nel corso dell'ispezione è stato possibile constatare che ancora si ricorre alla contenzione - infatti un ricoverato è stato trovato legato al letto - e la struttura non ha nulla dell'ospedale che dovrebbe essere, essendo più simile a un istituto penitenziario.
Il senatore Marino ha aggiunto che i ricoverati vengono sedati farmalogicamente e quando le medicine non hanno effetto si ricorre alla contenzione fisica.
"L'ospedale psichiatrico messinese dipende ancora, ha spiegato Marino, dal ministero della Giustizia, in quanto il governo siciliano non ha recepito il passaggio di competenze al ministero della Salute".
L'ispezione a Barcellona è sata effettuata nello scorso mese di giugno e, nell'occasione, sono state accolte relazioni del direttore del nosocomio Nunziante Rosania, del cappellano don Pippo Insana e del medico Nino Levita.

CONVEGNO DEI LIBERALI A ROMA: MERCOLEDI' 21 LUGLIO

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BARCELLONA POZZO DI GOTTO: ANCORA UNA POTATURA ALL'OSPEDALE CUTRONI ZODDA E LE DIFFICOLTA' DELLA POPOLAZIONE CRESCONO A DISMISURA

AUMENTANO I TRAUMI PER GRAVI INCIDENTI, MA IL REPARTO DI TRAUMATOLOGIA HA GIA' PRESO LA FUGA


Tutte le denunce e le proteste messe finora in atto, da sindacati, amministratori locali, popolazione, per impedire lo smantellamento dell'Ospedale "Cutroni-Zodda", più che inutili, si sono rivelate controproducenti.
Il nosocomio barcellonese, nato con la pesante incombenza di servire un territorio di oltre centomila abitanti, caratterizzato dalla presenza di decine e decine di paesi collegati a Barcellona, il maggiore centro della provincia di Messina, ormai da tempo è soggetto ad una continua assillante operazione espoliativa mirata a rendere sempre più inefficiente l'intera struttura. E ciò, malgrado tutte le proteste.
Risale almeno ad una decina d'anni fa il primo tentativo di svuotamento di una struttura che, nata per essere attrezzata in modo ottimale con prospettive di crescita, ha intanto visto venire meno le promesse di finanziamento per l'ultimazione di un'ala ancora oggi allo stato rustico.
All'inizio si sono fatte orecchie da mercante, successivamente s'è passati a dati di fatto, con boicottaggi e riduzioni sul numero dei posti letto e del personale, con l'impoverimento e lo strappo di reparti esistenti, fino ad arrivare ad un piano organico di svuotamento, mediante trasferimento altrove di divisioni e servizi, di cui il più recente concretizzato all'inizio di questo mese.
A seguire questa abominevole sorte, dal primo luglio, è stato uno dei reparti più consoni al territorio ed efficienti della provincia: intendo il reparto di traumatologia, che "pisuli-pisuli" passa all'ospedale "Fogliani" di Milazzo.
A darne l'attuazione ha provveduto la Direzione Generale dell’A.S.P. di Messina in ossequio al recente decreto 25 Maggio 2010 di riordino e rifunzionalizzazione della rete ospedaliera e territoriale delle Aziende sanitarie della provincia di Messina, disposto dall'assessore regionale alla salute, Massimo Russo.
Legati all’Ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, hanno cominciato a farne le spese non solo i cittadini del Longano, ma come dicevo prima, pure quelli dell'intero vasto hinterland che, con la chiusura della U.O.S. di traumatologia - finora diretta dal Dr. A. Buemi e attivata da capaci e solerti operatori sanitari e parasanitari - troveranno non poche difficoltà in caso di necessità, dovendo raggiungere l'ospedale di Milazzo dove il reparto va ad implementare l'ortopedia, già strappata in epoca precedente.
Il trasferimento dicevamo comporterà notevoli inconvenienti per gli operatori e per gli utenti che necessiteranno di assistenza specifica che, se non sarà integrata mediante il servizio di consulenza ambulatoriale e la sinergia tra ambulanze del SEUS 118 ed i pronto soccorso, aggraverà ulteriormente i disagi.
Questa specie di "riordino" imposto da un decreto assessoriale miope, non solo non migliora la funzionalità della rete territoriale ospedaliera, ma la complica perché il taglio di servizi in un centro come Barcellona, causato piuttosto da preconcetti e da strumentalizzazioni politiche, già ha cominciato a produrre i primi danni, resi macroscopici soprattutto con l'arrivo della stagione turistico-estiva e con l'incremento di incidenti stradali, sul lavoro e casalinghi.
Tutto ciò non ha fatto altro che determinare un vero e proprio sconvolgimento, con confusione, disordine, disorganicità oberanti nell'immenso territorio che dovrebbe essere servito dai due ospedali attigui.
E' come voler mettere due litri di vino in una bottiglia di un litro (Milazzo) lasciando vuota un'altra di ugual misura ( Barcellona) al solo scopo di risparmiare l'acqua , provvedendo al lavaggio di uno solo dei due recipienti disponibili.
Non so se mi sono spiegato.

FRANCESCO CILONA

mercoledì 14 luglio 2010

IL FUTURO DELL'ENERGIA NEL NOME DEL GRANDE ARCHIMEDE


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Da oggi è in funzione a Priolo Gargallo, nel siracusano, a due passi dal mare, una nuova centrale solare in grado di raccogliere e conservare per molte ore l'energia termica del sole, utilizzandola per generare elettricità anche di notte.
In presenza del sole, il fluido termico prelevato dal serbatoio freddo viene fatto circolare attraverso la rete dei collettori parabolici, viene riscaldato a una temperatura di 550 gradi e immesso nel serbatoio caldo.

L'energia termica viene cosi' accumulata. Da qui viene prelevata per produrre vapore ad alta pressione e temperatura, che viene inviato alla vicina centrale Enel a ciclo combinato, dove contribuisce alla generazione elettrica. In questo modo la centrale puo' produrre energia elettrica in ogni momento della giornata e in qualsiasi condizione meteorologica fino all'esaurimento dell'energia immagazzinata. L'impianto e' chiamato "Archimede" per gli enormi specchi parabolici in fila per "catturare" i raggi del sole, che ricordano gli "specchi ustori" di Archimede con i quali lo scienziato avrebbe incendiato le navi romane che assediavano Siracusa durante la guerra punica del 212 a.C.( AGI)


Ribattezzata con il nome dallo scienziato che nella guerra punica incendiava le navi romane con gli specchi 'ustori', 'Archimede' è la prima centrale solare al mondo a usare i sali fusi come fluido termovettore. Ma - ha detto, senza nascondere una punta di orgoglio, l'amministratore delegato e direttore generale dell'Enel Fulvio Conti - è anche "la punta di diamante di un processo e un progresso continuo che noi intendiamo portare avanti nel campo delle rinnovabili".

La centrale, per Conti, è "l'unico impianto solare termodinamico in grado di utilizzare sali al posto di olio con assoluto impatto zero sulle emissioni e sul territorio. Inoltre è in grado di produrre energia anche di notte con i raggi del sole. Quindi si realizza un principio, quasi elementare, di usare le forme di energia primaria come il sole". L'ad di Enel Fulvio Conti, parlando ancora della centrale 'Archimede' ha ribadito che ha "un valore simbolico, innanzitutto perché si usano gli specchi 'ustori' di Archimede come principio base. Mi sembrava giusto essere nel posto del grande inventore siciliano che secoli fa usò questo principio".

Le notizie sono ricavate da AGI e AdnKronos
clicca:
Archimede - Wikipedia

SE NON CE LA FA LUI A FREGARE L'ITALIA, COME POTREBBERO FARCELA QUATTRO SFIGATI IN PENSIONE?



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Questo moltiplicare della lettera P (P2 - P3), per gli avversari del Cavaliere sarebbe il formaggio sui maccheroni che i vari indagati del Pdl gli hanno impiattato e che, l'inaffidabile Fini, complice d'una magistratura politicizzata e delle opposizioni di sinistra, indigesti come sono, gli vorrebbe fare ingoiare.
Ma Berlusconi sa in che modo reagire e, come ha finora fatto per i vari Bertolaso, Verdini, Dell'Utri, Cosentino, minimizza fino a smentire una per una tutte le accuse dei giornali complottisti.
"I giornali parlano di P3? Sono quattro sfigati pensionati che si mettono insieme per cambiare l’Italia, non ci riesco io..."
E bisogna capirlo e prenderlo sul serio.

Tutti sappiamo infatti che Lui ha sempre inteso e vorrebbe ancora cambiare l'Italia, tant'è vero che s'è incomparato col senatur, il quale ha sempre mirato a trasformare lo stivale in salsiccia, dividendola in tanti "callozzi": il più grosso dei quali di color verde padania.

martedì 13 luglio 2010

Moschiti, zanzare, tafani ed altra bella compagnia croce e delizia della nostra estate




Mi accingo a scrivere qualcosa che interessi questa nostra bella città, dove il caldo incamerato dai muri dei palazzi s'irradia sulle trafficate strade che intersecano Barcellona: vedo le auto che s'accostano disordinatamente ai marciapiedi oberati da lunghi banconi carichi di frutta, ma non vedo alcun vigile che tenti di disciplinarle; scorgo lunghi filari di tigli che lacrimano la melata che gli afidi continuano a ricavare dalle fin troppo lucide foglie, ma non m'accorgo affatto dell'esistenza di qualche potatore che, dalle basi degli "introffati"alberi, tolga la massa di foglie e polloni che, inselvaticandole, rendono più ospitali le piante ai voraci pidocchi.
Ma ecco che, mentre con santa pazienza continuo ad annotare queste peculiarità urbane, passa davanti al desktop del mio pc, con la velocità di un razzo, un moschito nero, più nero del buon calimero, e ciò m'allarma. "Vuoi vedere - penso - che 'sto figlio d'una mignotta mi punge?". Manco a dirlo e, zac, il minuscolo bolide s'affretta a darmi ragione e con un rapido "touch and go away" mi punge una caviglia.
Quel gran figlio di buona madre m'ha costretto a smettere di scrivere: tanto il prudore ch'esso m'ha prodotto che mi son dovuto mettere a cercare del ghiaccio per attutirlo.
E dire che ero io che intendevo punzecchiare il sindaco Candeloro e l'assessore Scolaro per essersi ricordati troppo tardi di questi insidiosi insetti.
Pazienza sarà per un'altra volta.
Stavolta il fregato sono stato io.....

NELLA SECONDA REPUBBLICA TUTTO E' CONSENTITO, TRANNE LE INTERCETTAZIONI


Ci sarà qualcuno che si ricorda della vituperata vecchia Repubblica, e delle picconate da questa subite per aprire il passo a quella nuova: alla cosiddetta seconda Repubblica, la cui gestazione è stata così lunga e grave da produrre la mostruosità in cui adesso - poveri noi - siamo costretti a vivere.
E' così diversa dalla prima, questa nostra seconda Repubblica, o è una fandonia pensarlo?
Il Dna è probabile che sia rimasto lo stesso, eppure qualcosa è cambiato: e direi in peggio, molto in peggio.
Il malcostume c'era e oggi non solo resta ma s'è talmente diffuso da non sapere più da dove cominciare per descriverlo: resta comunque da capire perchè cresce, ed in maniera così smisurata.
Si potrebbe credere che ci si avvii alla metastasi, e che ciò stia avvenendo perché la chemioterapia imposta dal doctor Luminis è a base di "fai come me, che faccio da me e per me".
E siccome ognuno di noi vorrebbe per sè almeno una leggina ad personam, tale tipo di chemioterapia - che in realtà non è che uno zuccherino - ha l'effetto d'un placebo che, come si può dedurre dagli effetti che vediamo, consente alla seconda Repubblica di vegetare all'ombra di un potere che tutto consente tranne le...intercettazioni.

FRA GALDINO

CLICCA
:
Intercettazioni: Onu, ddl va abolito

I finiani avvertono il Pdl "Valutiamo sfiducia a Cosentino"

KICKO NON è PIù UN BIBERON....

Non sempre un anonimo merita d'essere considerato con sospetto. Perché può capitare che ce ne sia qualcuno simpatico e utile, come quello che ci ha suggerito di cliccare su Kicko:
E lo scrivo a ragion veduta:

Kicko è un utile piattaforma video per giovani calciatori che hanno voglia di farsi conoscere e farsi vedere anche nel web.

Tramite questo servizio, è possibile caricare i propri video girati nei campetti di calcio, o comunque in campo, in modo da mettersi in mostra ed essere facilmente reperibili.

Infatti una volta entrati nel sito, sarà possibile effettuare ricerche filtrate per: Ruolo, Età e Luogo in cui si trova il giocatore che si sta cercando.

In poche parole, se sei un giocatore e ti vuoi fare vedere, carica i tuoi video, potresti essere visto da un osservatore, e successivamente essere contattato, infatti se si è interessati a contattare il giocatore nel video, basterà clickare nell’icona della e-mail, oppure in quella del telefono per contattarlo tramite sms.

In più per ogni video puoi effettuare commenti, votarlo o aggiungerlo ai preferiti. :)

lunedì 12 luglio 2010

PULIZIA E IGIENE: ESISTE ANCORA QUALCHE OASI ANCHE DALLE NOSTRE PARTI


Ho avuto modo e occasione di muovermi in questi giorni lungo la strada statale 113, che, com'è noto, può considerarsi ormai un lungo stretto nastro viario spesso intasato, soprattutto, nei tratti che attraversano l'abitato dei diversi Comuni che in contiguità sono da essa serviti.
Ho notato che, in questi paesi, non c'è tutta quella spazzatura che finora ha deturpato i due centri più grossi della Piana.
Probabilmente ciò è dovuto alla minore difficoltà che gli amministratori dei centri più piccoli incontrano nel controllo della situazione e dell'operazione di smaltimento dei rifiuti.
Il fatto è però che la differenza si nota e non rende merito a chi amministra i centri maggiori.
Nessuna differenza invece ho potuto notare per quanto riguarda il conrollo della pulizia nelle spiagge, dove ancora la sporcizia - tranne in qualche oasi - regna sovrana. Lo stesso dicasi, anzi peggio, per la qualità delle acque marine e per l'efficienza delle fogne: qui parlare di normalità sarebbe un bugiardo eufemismo.

COPPA DEL MONDO: LA SPAGNA SUPERA L'OLANDA E CONQUISTA IL TITOLO DI CAMPIONE DEL MONDO

Ha dovuto faticare parecchio prima di raggiungere l'ambita meta, di fronte alla tattica ostruzionistica dell'Olanda, ma alla fine, a qualche minuto della chiusura dei due tempi supplementari, ce l'ha fatta.
La Spagna, pr la prima volta, è campione del mondo. Lo deve all'infaticabile Iniesta, che al 116’ ha siglato l'unica rete della finalissima, togliendo ogni speranza ad un’Olanda che soprattutto per l'imprecisione di uno dei suoi migliori uomini è apparsa insolitamente sprecona, oltre che spesso dura e cattiva, tanto da collezionale una sfilza di cartellini gialli ed un'espulsione. La partita è stata spesso convulsa, poco bella , ma piena di occasioni, nonostante il risultato striminzito.
L’Olanda non riesce a scrollarsi di dosso l’etichetta di magnifica perdente: Robben, il più pericoloso dei suoi, avrà però il rimorso d'avere sbagliato più d'una volta sotto porta per troppa precipitazione.
Unica scusante un calcio d'angolo non co
ncesso per una clamorosa e quasi assurda svista dell'arbitro e dei due collaboratori.
Comunque la coppa del mondo alle furie rosse risulta meritata.

domenica 11 luglio 2010

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: E' L'ORA DELLA PROTESTA DI PIAZZA PER I CITTADINI DEL RIONE SANT'ANTONIO


SONO ORMAI INTOLLERABILI GLI EFFLUVI D'UN DEPURATORE CHE NON RIESCE A GARANTIRE ALLA CITTA' UN SERVIZIO CHE PESA SUI CITTADINI MILIONI DI EURO PAGATI COME ADDIZIONALE SUL CONSUMO DELL'ACQUA:(2,6 EURO IN PIU' PER OGNI METRO CUBO D'ACQUA CONSUMATO).

Associazioni, Parrocchie, Sindacati, stavolta in solido hanno deciso di sostenere la manifestazione di protesta proposta nei giorni scorsi in un incontro tenutosi nell'oratorio parrocchiale di Sant'Antonio Abate, nella periferia barcellonese, fortemente colpita dal fetore che scaturisce dal depuratore di Cantoni, che pure essendo stato di recente ristrutturato per adeguarlo alle esigenze della città, in effetti mostra di non essere ancora completamente in grado di smaltire l'apporto fognario reale.

Praticamente ci sarebbe un sovraccarico che metterebbe in tilt lo smaltimento e ciò comporterebbe inquinamento marino e atmosferico, con conseguente divieto di balneazione per un lungo tratto di mare e diffusione di nauseanti effluvi, la cui puzzolenza - secondo le rimostranze degli abitanti, delle zone limitrofe e del rione di S.Antonio - arreca oltre che molestia olfattiva malesseri alle persone.
Da qui lo stato d'intolleranza, più volte manifestato senza alcun esito, e che adesso gli interessati intendono esternare con un'eclatante manifestazione di piazza, supportata da quei cittadini e organizazioni che sensibilmente intendono scuotere dall'inerzia quanti hanno il dovere d'intervenire per porre riparo a situazioni così degradanti e pericolose.

fra' Galdino

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barcellona pg, messina, Italy
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