L'ASSESSORE REGIONALE MASSIMO RUSSO SPIEGA PERCHE' ANCORA L'OSPEDALE PSICHIATRICO GIUDIZIARIO NON E' PASSATO ALLA REGIONE
La visita a sorpresa presso l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona, effettuata nello scorso mese di giugno dal senatore Ignazio Marino e i tre senatori componenti la commissione da lui presieduta, dopo le dichiarazioni rilasciate alla stampa sulle condizioni di trattamento dei ricoverati, ha dato la stura a commenti allarmati e, in qualche caso, a risentite precisazioni, quale quella rilasciata, immediatamente, dall'Assesore regionale alla Salute, Massimo Russo.
Questi, nella qualità di rappesentante del Governo della Regione Siciliana, s'è subito rinzelato non appena ha appreso che il Presidente Marino aveva fatto notare che l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario Vittorio Madia, diversamente degli altri del resto d'Italia, rimane ancora alle dipendenze del Ministero della Giustizia, non essendo stata recepita dalla Regione Siciliana la legge nazionale che scarica gli OPG alle ASL le quali sono appunto di pertinenza regionale: "e ciò, come - era stato sottolineato - se la Regione Sicilia non facesse parte dello Stato"
"La Regione siciliana - ribatte l'assessore Russo - non e' fuori dallo Stato. Fuori luogo sono invece le valutazioni del senatore Ignazio Marino. Lui, che e' presidente di commissione parlamentare, dovrebbe ben sapere perche' mai le competenze sulla medicina penitenziaria non sono ancora passate alla Sicilia. Questo e' un compito che deve essere portato davanti alla commissione paritetica Stato-Regione, e se ci sono ancora ritardi non e' certo responsabilita' dei rappresentanti della Regione siciliana che fanno parte di quell'organismo".
"Peccato - ha concluso Russo - che simili affermazioni hanno finito coll'offuscare il significato di una visita istituzionale molto importante che ha fatto risaltare autentiche emergenze alle quali e' doveroso porre subito rimedio: ma l'interlocutore del senatore Marino, in questo momento, resta ancora il Ministero della Giustizia".
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Precisiamo che l'OPG "V. Madia" è tutt'altro del "Cutroni Zodda" e se, anche entrambi i nosocomi sono nelle peste, si tratta di motivi completamente diversi.
Di comune ci sarebbe il mancato interesse della Regione e dello Stato per renderli "umani ed efficienti".
venerdì 16 luglio 2010
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3 commenti:
Inizia lo scaricabarile? L'assessore Russo riconosce che ci sono condizioni di autentica emergenza nell'OPG di Barcellona ma dice che ci deve pensare il ministero della giustizia.Certo sono condizioni antiche incancrenite ma nessuno ha mai pensato a risolverle.Pensano solo a passarsi il barile.I ricoverati sono solo un peso ,e non portano voti.Non sappiamo se quella relazione il sen. Marino l'abbia mandata anche al ministero di grazia e giustizia ma si deve presumere di sì.Perchè Russo non spinge per risolvere il problema anzicchè entrare in polemica con Marino?L'OPG rimarrà ancora per molto tempo terra di nessuno con il suo carco umano di dolore e disperazione.Una lode di biasimo a Marino,che mette in evidenza l'emergenza , e un semplice biasimo a Russo,che si limita a scaricare il barile.Sarebbe interessante sentire in merito il direttore Rosania.
Franz
Cicciu,permettimi di pubblicare anche sul tuo/'nostro'blog un'email a Sicilia Occidente di Mario Alizzi.Ecco il testo:
Franzsidoti
Ho letto l’ultimo numero di ‘Sicilia Occidente’. Il buon Mario Alizzi si batte da diversi decenni,praticamente da solo, per moralizzare il messinese ,regno dei Nania,ma soprattutto per affermare i suoi antichi ideali di destra.Inizia affermando che il sen. Nania perde ‘la battaglia di Milazzo’ e auspica la ‘liberazione anche di Barcellona’,e Messina dalla famiglia politica dei Nania.. Mario si sente tradito da questa ‘destra ufficiale’,di potere,coacervo di interessi e opportunista(penso si riferisca a questa destra siciliana divorziata da Fini,anche lui,peraltro, traditore di antichi ideali.)E’ amareggiato,Mario, ma combattivo,ispirato più dalla nostalgia che dagli ideali di una destra moderna europea costituzionale,ideali che informano i pensieri e le azioni di Fini.L’onesto Mario sembra il giapponese che vive rifugiato nella giungla ,che non sa che la guerra è finita,e combatte la sua solitaria battaglia,come gli fa rilevare l’avv. Rino Nania nello stesso numero di S.O. Ma parlano due linguaggi diversi,in nome di visioni etico-politiche diverse,mentre polemizzano su concetti di trasparenza e opportunità nel dare incarichi esterni all’amministrazione comunale,con particolare riferimento a certe alte parcelle di legali esterni. Ma la controversia fra Rino e Mario è di natura etico-politica .Mario non è esplicito ma si capisce che rimprovera chi con la politica si è arricchito tradendo speranze e ideali.Lui,’nostalgico’, è rimasto solitario a difendere i valori della destra e i sogni di progresso civile ed economico della nostra città.Gli altri si sono riciclati per interesse personale anche a danno della collettività.Mario è onesto e leale,è un idealista(non certo un ‘imbecille’) ma forse ha le idee confuse in merito ai valori della destra. Per Mario la destra è meritocrazia onestà ordine e legalità.Oggi in Italia questi valori non esistono.Berlusconi ne ha fatto piazza pulita.Nella destra italiana è rimasto solo Fini, che come dicevo difende i valori di una destra europea costituzionale democratica anche nel campo della bioetica dell’immigrazione e della libertà dell’informazione.Ma ,a Mario, Fini non piace.Ma che destra è la tua ,Mario?Quella della forza del cesarismo berlusconiano della conservazione?Ordine e legalità vanno bene in un contesto democratico critico riformista che tende all’egualitarismo dei punti di partenza alla ridistribuzioni del reddito e all’affermazione dei diritti e dei doveri.A certe legalità ,come quella delle leggi ad personam ,si può solo fare obbiezione di coscienza.La legalità può essere molto ingiusta e l’ordine conseguente un ordine fasullo.Mario,la tua destra mi sembra una destra statalista leaderista confessionale autoritaria e poco aderente ai dettami costituzionali.A me piace la destra di Fini,liberale conservatrice laica legalitaria ma democratica,tesa a creare un bipolarismo/bipartitismo dell’alternanza in una democrazia parlamentare.E allora si può pensare anche a un voto di alternanza a destra.
Caro Franz, la risposta del drettore la puoi trovare cliccando sul post di giovedì 15 luglio, nel link sotto il titolo.
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