sabato 22 agosto 2009

UMBERTO BOSSI MONTA IN CASSETTA: SI TRASFORMA IN CESARE DELLA PADANIA E DA' CONSIGLI ANCHE ALLA CHIESA


Il cappello d’alpino, la canottiera nera, la visita alle chiese. Umberto Bossi furoreggia in Cadore. Prima, a Domegge, si fa calzare da Giulio Tremonti (ospite d’onore di un comizio leghista) il copricapo con la penna nera, fa il saluto militare per la gioia dei fotografi, e proclama: «Siamo noi i veri guerrieri, i veri condottieri» (il giornale)

Umberto Bossi giudica come «parole con poco senso» quelle che i vescovi hanno usato per commentare l'ennesima tragedia del mare, che ha coinvolto un'ottantina di immigrati eritrei naufragati al largo di Lampedusa. «Che le porte le apra il Vaticano che ha il reato di immigrazione - rilancia Bossi dal Cadore he dia - clui il buon esempio».
Secondo Bossi con l'azione del governo gli immigrati «partono molto meno di prima». Il leader del Carroccio ha aggiunto quindi che «bisogna riuscire a fermarli alla partenza se no si prosegue con l'avere un sacco di morti». Per Bossi, infatti, c'è il rischio per troppa gente di mettere a repentaglio «la propria vita per niente perchè quando arrivano qui non trovano posti di lavoro».(Il sole 24ore)

LO STRAZIO PER LA MORTE DI UN DICIASSETTENNE


NON CI SI DOVREBBE MAI ASSUEFARE A SIMILI TRAGEDIE

Il suo nome era Francesco, aveva diciassette anni e, a bordo del proprio scooter, assieme ad una ragazza, si stava immettendo dalla via del Mare nella strada che costeggia il rilevato ferroviaro - via degli aranci - quando per causa ancora d'accertare è andato a cozzare contro un rimorchio in sosta.
L'impatto è stato violento ed il giovane, sbalzato dalla sella, è andato a sbattere la testa contro l'ostacolo, finendo inanimato al suolo.
Il tentativo di soccorso è stato quasi immediato, ma vano. La morte l'aveva ghermito sul colpo e l'arrivo del 118 è risultato purtroppo disperatamente inutile.
E' servito invece a salvare la ragazza che, anch'essa catapultata dal sellino posteriore, era finita sull'asfalto, ferita ma fortunatamente viva. Trasportata al Cutroni Zodda, in stato di shock, è stata prontamente assistita e ricoverata.
Poche righe, per una notizia straziante che sconvolge più di una famiglia, distruggendo la loro serenità.
Per un fatto che non dovrebbe mai accadere e che invece è l'ormai triste ripetizione di una dolorosa carneficina che questo nostro, stoltamente vantato, progresso ha messo in conto come si farebbe per una guerra.
Cercare per ogni episodio, per quanto raccapricciante, la vera causa, ad un tratto, sembra essere diventato un pleonasmo, tanti ormai la gente ne ha letti e sentiti di simili.
Ed invece non dovrà mai essere così, perchè in ogni singola disgrazia del genere ci saranno sempre il lancinante grido di disperato dolore dei cari e il raccapriccio di chi assiste a simili tragedie. Anzi, questo strazio dovrebbe essere di monito a tutti, anche a chi ormai sembra purtroppo assuefatto allo sterminio sulle nostre strade. Spesso malandate ed incustodite.

venerdì 21 agosto 2009

CINQUE SUPERSTITI SU UN GOMMONE E GLI ALTRI IN ...FONDO AL MARE?


La tragedia è così sconvolgente che il ministro stenta a crederci e ordina accertamenti: chissà, forse quei poveri migranti scheletriti se la saranno sognata...............


Qui, «si impone con prepotenza la tragica storia dei 5 migranti eritrei, il cui battello, che trasportava 80 persone, è stato in mare per più di 20 giorni. I cinque eritrei, tutti in precarie condizioni di salute, sono stati sottoposti a controlli medici: due di loro, un uomo e una donna, sono infatti stati trovati in gravi condizioni. Gli operatori umanitari che li hanno accolti sul molo del porto di Lampedusa, hanno parlato di corpi «ridotti a scheletri».

Alle persone che li assistevano, gli immigrati hanno raccontato di essere partiti una ventina di giorni fa dalla Libia in ottanta. Durante la traversata, e mentre il barcone andava alla deriva, 75 di loro sarebbero morti di stenti e i loro corpi abbandonati in mare. Diverse imbarcazioni hanno visto quello che stava succedendo; molti hanno anche udito le voci che imploravano aiuto. Secondo le prime ricostruzioni, un peschereccio si sarebbe adirittura avvicinando porgendo pane ed acqua ai superstiti. Nessuno ha però soccorso e nessuno ha avvisato le autorità.

Mentre le autorità di polizia fanno sapere che le «testimonianze vengono valutate con prudenza» dal comando aeronavale della Guardia di Finanza, che sta cercando riscontri al racconto dei superstiti, le organizzazioni umanitarie hanno protestato: «Inaccettabile il mancato soccorso» è intervenuta per prima l'associazione "Save the children", chiedendo «l'adozione di politiche efficaci e di responsabilità condivise a livello europeo».

«Se viene confermato quanto raccontato dai cinque immigrati eritrei salvati ieri in acque internazionali vuol dire che sono stati lesi i diritti umani» ha dichiarato il prefetto di Agrigento Umberto Postiglione, aggiungendo che, secondo quanto confermato dagli stessi eritrei, non sarebbero stati soccorsi «in acque libiche e internazionali». La Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta per accertare l'eventuale presenza di scafisti sull'imbarcazione. L'inchiesta, a carico di ignoti, ipotizza per ora il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

«L'Occidente a occhi chiusi» non vuole vedere i barconi di clandestini, così come durante il nazismo nessuno vedeva i treni pieni di ebrei diretti ai campi di concentramento. A paragonare l'indifferenza verso gli immigrati irregolari dispersi in mare con quella delle popolazioni al tempo della Shoah è "Avvenire" con un editoriale in prima pagina. C'è, per il quotidiano dei vescovi, «almeno un equivoco in cui non è ammissibile cadere. Nessuna politica di controllo dell'immigrazione consente a una comunità internazionale di lasciare una barca carica di naufraghi al suo destino. E questa legge ordina: in mare si soccorre».

GLI AUTOVELOX ED IL CONTROLLO A DISTANZA NELLE STRADE DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO


UNA TELENOVELA SENZA FINE COME QUELLA DEI SEMAFORI MAI FUNZIONANTI IN UNA CITTA' DI 43MILA ABITANTI


Ora che il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto ha impiegato un buon gruzzoletto di euro per acquistare un paio di autovelox da utilizzare nelle strade di maggiore pericolosità per il controllo della velocità dei mezzi in transito, ci si mette di mezzo il Ministro Maroni per impedire che gli strumenti - rimasti finora in quarantena - vengano finalmente impiegati senza perdita di ulteriore tempo.
Esistono, nella nostra città, alcune arterie periferiche - litoranea Spinesante-Cantoni, Cicerata-Caldà, via Gaetano Martino - che dovrebbero essere soggette a una più stretta vigilanza, eppure restano completamente sguarnite d'ogni possibilità di controllo, a causa della pemanente assenza di personale vigilante. ...................................................................................................... Ridere è una cosa seria ==>
Il che significa che l'utilizzo di strumenti elettronici per sopperire a tale carenza sarebbe più che opportuno. Sennonchè a complicare le cose, rendendo più problematico che prima l'utilizzo di autovelox, s'intromette adesso il Ministro dell'Interno con una sua direttiva che disciplina in modo giustamente severo l'azione dei Comuni per la prevenzione ed il contrasto dell'eccesso di velocità.
In una nota emanata proprio in questi giorni, in vista del rientro massiccio dalle vacanze, Maroni sollecita i Prefetti e gli organi di Polizia stradale a monitorare, intanto, sul territorio i punti critici della circolazione per potere pianificare, con la collaborazione delle Conferenze Provinciali Permanenti, le attività di controllo per l'utilizzo dei necessari strumenti, che non potranno essere occultati in caso di controllo a distanza.
La Polizia Stradale, quale Specialità della Polizia di Stato, attuerà il coordinamento operativo dei servizi con il compito anche di monitorare i risultati dell'attività di controllo svolta da tutte le forze di polizia e dalle polizie locali.
Questi i contenuti principali della direttiva: 1) gestione delle apparecchiature solo dagli operatori di Polizia -2) controllo periodico di funzionalità degli apparecchi 3) modalita' di segnalazione della presenza delle postazioni di controllo improntate alla massima trasparenza -4) modalita' di accertamento e contestazione delle violazioni in materia di velocità (non è sempre richiesto il fermo del veicolo per contestare la violazione) -5) tutela della riservatezza (le foto o le riprese video devono essere trattate solo da personale degli organi di polizia incaricati al trattamento e alla gestione dei dati).
Stando così le cose, è prevedibile che ancora per un bel pezzo gli autovelox acquistati dal Comune potranno godersi il loro immeritato riposo.
Per rendersene conto basta pensare alla macchinosa trafila burocratica che la pianificazione dovrà seguire tra Prefettura, Polizia Stradale e Conferenza Provinciale Permanente, organo, questo, in cui dovranno essere rappresentati tutti i soggetti pubblici interessati alla materia.

giovedì 20 agosto 2009

L'AVVOCATO DI BERLUSCONI ANNUNCIA QUERELA CONTRO TONINO DI PIETRO



Dopo accuse di collusione con la mafia

L'avvocato di Silvio Berlusconi annuncia querele contro Antonio Di Pietro dopo i riferimenti del leader dell'Italia dei valori a collusioni del premier con la mafia. Il legale Niccolò Ghedini ha infatti diffuso questa nota: "Sulle infondate e diffamatorie dichiarazioni utilizzate nei confronti del Presidente Berlusconi da Antonio Di Pietro, saranno esperite le azioni giudiziarie conseguenti". Di Pietro: "Spero che il premier passi ai fatti".

SALVATORE EMANUELE GIUFFRIDA SARA' IL MANAGER DELL'ASP MESSINA, L'AZIENDA SANITARIA CHE SI OCCUPERA' DELLE ESIGENZE DEL NOSTRO TERRITORIO

Quella che fino all'altro ieri si denominava Azienda Sanitaria Locale Messina 5 (ASL ME5) erogatrice dei servizi sanitari nel nostro territorio, oggi si chiama Azienda Sanitaria Provinciale Messina (ASP ME) e ad essa fa riferimento tutto il territorio della nostra provincia, con esclusione dei nosocomi del capoluogo (Papardo-Piemonte e Policlinico Universitario) retti da rispettive Aziende Ospedaliere.
A dirigere la nostra ASP è stato indicato dal Governo Regionale il dr Salvatore Emanuele Giuffrida, nato a Catania l'1 gennaio 1959.
Questo il suo curriculum: Laureato in medicina e chirurgia. Dal 1995 al 2005 è stato direttore medico di presidio ospedaliero all'azienda ospedaliera "Cannizzaro" di Catania. Dal 2005 a oggi ha svolto il ruolo di direttore sanitario aziendale dell'Arnas "Garibaldi" di Catania. Nel marzo del 2004 è stato vicepresidente dell'ANMDO (associazione nazionale medici di direzione ospedaliera).

INVERSIONE DI MARCIA: A LONDRA I BORSAIOLI DIVENTANO ILOIASROB

PER ATTENUARE IL SENSO DI COLPA METTONO IN TASCA DEI TURISTI DISTRATTI

UN PO' DELLE STRLINE SOTTRATTE DURANTE LA LORO ATTIVITA' DI BORSAIOLI

LONDRA (Reuters) - I turisti in visita a Londra devono continuare a stare attenti ai borseggiatori, ma oggi c'è un nuovo e bizzarro fenomeno, sicuramente più positivo: quello dei "putpocket" (letteralmente "persone che riempiono le tasche").

Consapevoli che la gente attraversa difficoltà economiche a causa della crisi, 20 ex scippatori hanno voltato pagina e fanno ammenda ai loro peccati facendo scivolare dei soldi nelle tasche di persone inconsapevoli nei principali luoghi turistici londinesi .

Banconote che vanno da 5 a 20 sterline vengono furtivamente depositate in tasche e borsette non custodite a Trafalgar Square, Covent Garden e altri luoghi affollati.

L'iniziativa continuerà fino alla fine di agosto a Londra, prima di essere estesa a tutto il paese.

"E' bello restituire qualcosa, e i britannici ne hanno sicuramente bisogno nell'attuale situazione economica", ha detto Chris Fitch, ex borseggiatore, oggi a capo dell'iniziativa.

"Ogni volta che posso metto dei soldi nelle tasche di qualcuno e mi sento meno colpevole per aver passato tanti anni a rubare".

La polizia di Londra è stata informata dell'iniziativa, che vedrà la restituzione di almeno 100.000 sterline rubate.

BARCELLONA POZZO DI GOTTO<>CALDERA' E IL CAOS CITTADINO


E' probabile che abbia dimenticato quanto caos ci sia stato, negli anni scorsi, d'estate, nella nostra città.
Ma quello che si sta registrando quest'anno nel traffico delle strade di Barcellona è davvero allucinante.
Di giorno, non c'è orario che non sia di punta, a causa dei frequenti intasamenti nei numerosi incroci delle arterie interne: specialmente di quelle che attraversano in lunghezza l'abitato, dalla zona di San Giovanni a quella del Petraro, e che praticamente dal 1960 hanno sostituito, in sensi opposti, la lunga via Garibaldi, che per un secolo era stata il tratto interno della SS.113.
Che la città si sia sviluppata in maniera anomala e inadeguata alle esigenze del "progresso", non è una novità, come non lo è il fatto che si continuino a trascurare eventuali possibilità di adattamento dell'esistente, a meno che non si voglia fare intendere che possa bastare la sia pure importante ristrutturazione che s'è avviata con l'appalto dei lavori per la trasformazione in rotabile della sede ferroviaria dismessa, per la cui procedura ormai da mesi è stato bloccato l'accesso alla via del Mare, con notevole ulteriore sfasamento del traffico cittadino.
Quando sarà ultimata quest'opera nessuno è in grado di dirlo con certezza, anche perchè su eventuali previsioni riguardanti i lavori pubbici pesano in negativo le esperienze di precedenti
lavori, più volte interrotti o sospesi per ragioni burocratiche.
Ciò avviene in città, dove l'affollamento diurno è fortemente "compensato" dal vuoto
pneumatico della sera: infatti, trascorse le 21, l'esterno della città si svuota desertificandosi drasticamente, vuoi per il massiccio trasferimento della gente verso Calderà e dintorni, vuoi per l'ormai inveterata perdita della antica piacevole abitudine di chi, restando in città, amava trascorrere il dopocena fino a tarda ora in piazza e lungo la via Roma.
Adesso tutti a Calderà, a brulicare in quell'immenso contenitore che è la nuova piazza, un agorà-stadio, in grado di accogliere mezza Barcellona. Quella parte che, d'estate, ama ritrovarsi a Calderà e dintorni.

mercoledì 19 agosto 2009

La sanità siciliana nel nome di Lombardo.

Un commento di "OSSERVATORIO SICILIA" /clicca/

Ed alla fine la quadratura del cerchio che ha consentito alla Giunta regionale di nominare i 17 manager per le ASL siciliane e le aziende ospedaliere.



DUE "verità" INECCEPIBILI


OGGI LO DICO E DOMANI LO NEGO

1) «Non ho mai avuto rela­zioni con minorenni», e nega che si siano tenute nelle sue re­sidenze altro che «cene simpa­tiche, ma ineccepibili per mo­ralità e eleganza» perché lui mai ha «invitato consapevol­mente a casa mia per­sone poco serie».
2)Vorrei passar alla storia come il premier che ha sconfitto la mafia»

Clicca qui: Il Premier affida a Chi

SCELTI I MANAGERS SANITARI-NON MANCANO LE POLEMICHE PER LA PRESENZA DI TALUNI FEDELI AL GOVERNATORE


SALVATORE GIUFFRIDA, ALL'ASL5 DI MESSINA- FRANCESCO POLI AL CANNIZZARO DI CATANIA

La Giunta regionale ha lavorato fino a tarda notte, per potere mettere a punto la lista dei manager che dovranno gestire Asl e Aziende ospedaliere in Sicilia.
Adesso i nominativi scelti con il "bilancino" vengono sottoposti al vaglio della competente Commissione che provvederà a presentare il "malloppo" all'Ars, per l'approvazione definitiva.
Naturalmente i commenti del Governatore e dell'Assessore alla Sanità non possono che essere positivi, se non addirittura entusiastici.
Meno favorevoli le considerazione nei "contorni", dove c'è chi storce il muso per "l'eccessiva presenza nei posti chiave di "burocrati" fedelissimi al Governatore. A ciò si aggiunge la polemica per il rinvio del taglio di posti letto nelle cliniche private.
"Ancora una volta – afferma il coordinatore regionale Pdl Giuseppe Castiglione - Lombardo ha fatto prevalere la logica di appartenenza politica e partitica a quella della professionalità. Ha preferito azzerare, tout court, tutta la classe dirigente, sacrificando anche giovani e bravi manager, che hanno fatto bene in questi anni, come Gigi Marano, Francesco Iudica e Fulvio Manno, per esempio, sostituendola con personaggi che, tranne qualcuno, di nuovo hanno poco. Alcuni sono già stati, con alterne fortune, ai vertici delle aziende sanitarie, e quindi non è vero che sono tutti volti nuovi, altri, invece, sono dirigenti di partito, comunque fedelissimi del presidente”.

Basta cercare su internet - fa notare Castiglione - per comprendere chi sono e perché sono stati scelti la maggior parte dei nuovi manager. Lo stesso Lombardo e l’assessore Russo hanno ammesso che a fare le scelte è stata la politica, ma abbiano anche il coraggio di dire, chiaramente, che i partiti di maggioranza non sono stati coinvolti, tranne ovviamente, quello del presidente”.

DICHIARAZIONI DI LOMBARDO E RUSSO

"In meno di un anno e mezzo abbiamo raggiunto obiettivi che era impossibile anche immaginare”. Commenta il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, al termine della riunione della giunta regionale che ha portato alla nomina dei nuovi manager della sanità regionale.

Aggiunge l’assessore regionale alla sanità Massimo Russo: “Non solo abbiamo rispettato gli impegni col governo nazionale scongiurando il commissariamento, ma superando contrasti e difficoltà, abbiamo permesso all’assemblea regionale di approvare una riforma che adesso, con i nuovi manager, renderà più efficiente e vicino ai cittadini l’intero sistema sanitario”.

Dei dirigenti della "stagione" uscente, praticamente non è rimasto in carica nessuno, secondo la linea voluta dall'assessore Massimo Russo. Tuttavia nella nuova lista non tutti i volti sono di "primo schiccio", essendo entrati nominativi che avevano irrobustito il loro curriculo appunto in seno alle aziende sanitarie. Chi potrà, per esempio dimenticare, la gestione nell'Asl Messina 5 del manager Francesco Poli?

Questi i nominativi designati dalla Giunta stanotte:
Salvatore Olivieri > Asl 1 Agrigento; Paolo Salvatore Cantaro > Asl 2 Caltanissetta;
Giuseppe Calaciura > Asl 3 Catania; Nicola Renato Baldari > Asl 4 Enna;
Salvatore Giuffrida > Asl 5 Messina ; Salvatore Cirignotta > Asl 6 Palermo;
Ettore Gilotta > Asl 7 Ragusa; Franco Maniscalco > Asl 8 Siracusa ;
Fabrizio De Nicola >Asl 9 Trapani; Francesco Poli > Azienda Cannizzaro Catania; Armando Caruso > Azienda Papardo Messina; Salvatore Di Rosa > Azienda Cervello – Villa Sofia Palermo; Angelo Pellicanò > Azienda Garibaldi Catania; Dario Allegra > Azienda Civico Palermo ; Ignazio Tozzo > Azienda Policlinico V.E. Catania; Giuseppe Pecoraro > Azienda Policlinico Messina ; Mario La Rocca > Azienda Policlinico Palermo.

martedì 18 agosto 2009

CALDERA' E LA SUA NUOVA IDENTITA'



Calderà diventa l'ombelico di Barcellona Pozzo di Gotto: tutte le feste dell'Estate cittadina sono state concentrate in quello che fu un villaggio di pescatori e che adesso è stato "trasfigurato".
Nelle foto un segmento della nuova piazza con lunga gradinata, un fantasmagorico quadretto serale sulla spiaggia al passaggio della processione a mare di San Rocco, il manifesto degli avvenimenti estivi concentrati in Calderà.(Clicca per leggerlo)

Accanto, Calderà
prima del
nuovo look

IL FRONTE NAZIONALE SICILIANO , PER CERTI VERSI, CONDIVIDE TALUNE PROPOSTE DELLA LEGA NORD


In riferimento alle proposte della Lega Nord su dialetto e toponomastica, il FNS ha emesso un lungo comunicato in cui si legge tra l'altro che:
"Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu "Sicilia Indipinnenti" ribadiscono, ancora una volta, il convincimento che in Sicilia non si possa e non si debba CHIUDERE il dibattito sul recupero della LINGUA,della Cultura, delle tradizioni, della Bandiera, della memoria storica del POPOLO SICILIANO soltanto per fare un dispetto alla Lega Nord ,la quale , (forse con una carica eccessiva della solita arroganza ), propone specifiche iniziative in materia , mirate ovviamente alle Regioni Centro-Settentrionali (Padania compresa).
La voglia di chiudere il dibattito parte ovviamente dallo schieramento "trasversale" dei Partiti Centralisti che in Sicilia trovano collaboratori e delegati , così bene ASCARIZZATI da fare vere e proprie " mobilitazioni " propagandistiche contro l'uso della LINGUA SICILIANA, contro il recupero della MEMORIA STORICA e soprattutto contro la ricerca della VERITA'. Diciamo di più: questi tipi di mobilitazione sono gli unici che gli "ASCARI" di Sicilia organizzano contro la LEGA NORD. In quanto per i fatti di rilevanza economica e politica, per il mantenimento della Sicilia in condizioni coloniali, per la subordinazione degli interessi siciliani a quelli delle Regioni Settentrionali , per impedire il progresso la libertà e l'INDIPENDENZA (non dipendenza) della Sicilia, i nostri ASCARETTI sono perfettamente allineati alle strategie dei Leghisti e a quelle dei Gruppi di potere che sono gli esecutori dei piani dei rappresentanti dei Gruppi di potere forti del Nord.
Per quanto concerne un eventuale ritocco della toponmastica in Sicilia, il FNS praticamente trova il suo piatto preferito, asserendo che
se "Il Ministro leghista Luca ZAIA ha preannunciato anche una "revisione " della toponomastica, tanto meglio. La toponomastica delle strade e delle piazze, vigente in ogni centro abitato della Sicilia, costituisce infatti un quotidiano oltraggio alla dignità del Popolo Siciliano, perchè in buona parte dedicata ai Padri Settentrionali della Patria che , -nel 1860 e negli anni seguenti,- conquistarono e talvolta massacrarono la Sicilia".

SI ATTENDE CON CURIOSITA' LA NOMINA DEI MANAGER DELLA SANITA' SICILIANA

FOTO: SAVERIO ROMANO (udc)

Oggi pomeriggio dovrebbe presentarsi il primo momento della verità: come stabilito, alle 16, si riunirà la Giunta regionale presieduta da Rafele Lombardo, per mettere mano finalmente nella scelta dei manager, da effettuare sulla scorta di una lista di 59 nominativi, selezionati tra le numerose domande di candidatura. Come già detto in altro post, sarà successivamente la Commissione affari istituzionali a darne la conferma perchè i nomi proposti passino al vaglio dell'Assemblea, per l'approvazione definitiva.
Le indiscrezioni sui papabili ci sono, ma si diversicano, a seconda degli interessi o le simpatie di chi le annuncia.
Secondo i desiderata dell'assessore alla Sanità, Massimo Russo, dovrebbe trattarsi di nomine radicalmente rinnovate, ma ciò non significa che sarà così.
Intanto un giornale della Regione - il Giornale di Sicilia - ha creduto di potere avanzare una lista di papabili, pubblicando un gruppo di nominativi, di cui alcuni già noti per avere fatto parte nella reggenza delle ASL, come per esempio il noto manager Francesco Poli, d'antica memoria soprattutto per noi che siamo vissuti nell'ambito dell'ASL 5 di Messina.
Comunque, se nell'odierna riunione di Giunta non si soprassiederà, si potrà individuare un primo segno di ciò che intende fare don Raffaele in prosieguo, sul piano politico, dove attualmente da parte del Pdl - leggi leader B. - si sta impostando una prima campagna di avvicinamento all'Udc di Casini, il cui iniziale approccio dovrebbe appunto verificarsi in Sicilia, con un'apertura nei posti di governo e sottogoverno a "uomini" di Cuffaro.
La trama, che dovrebbe portare ai famigerati tarallucci e vino, tra don Raffele e Totò Vasa Vasa, sarebbe ancora alle prime maglie e non si sa se potrà estendersi con la facilità ottimistica auspicata dal cavaliere, visto che nell'ambito del Pdl siculo non si può dire che si conviva tanto serenamente.
Se poi si fa riscontro a quanto dichiarato all'Ansa dai responsabili dell'Udc in merito alla nomina dei manager, l'ottimistica mira di mister Silvio potrebbe sembrare più corta del bisogno.
"Il partito dell'Udc, forza di opposizione, non partecipa ad alcuna trattativa in merito alla nomina dei manager della sanità regionale". Lo ha detto il segretario isolano dell'Udc Saverio Romano. "Attendiamo - ha aggiunto - che il governo vari le nomine che giudicheremo sulla base dei parametri della competenza e della professionalità dal momento che non comprenderemmo e non condivideremmo l'eventuale adozione di metodi clientelari". "Siamo dell'idea - ha concluso - che il governo debba procedere con la massima urgenza a tali nomine perché il sistema della sanità regionale non può permettersi il lusso di carenze decisionali ed organizzative a danno della salute dei cittadini".
Se poi si tratta di dichiarazione di circostanza non sta a noi stabilirlo.

fra' Galdino

lunedì 17 agosto 2009

ALI' BABA' E I QUARANTA LADRONI.... DE ROMA

«La Lega non è nata solo per vincere le elezioni, ma per liberare la no=stra gente dal centralismo romano. Non andrò in pensione fino a quando non avremo liberato la nostra gente da Roma ladrona».Umberto Bossi

LE BOUTADES DI BOSSI E LA GHIGLIOTTINA DEL BONTEMPONE

.... RIDATECI LA TESTA


foto:A DESTRA LA STATUA DI BOSSI CON BRACCIO E TESTA MOZZI

Qualcuno ha decapitato la statua di Umberto Bossi che si trova all'ingresso di un albergo di Recoaro, l'hotel Augusteo da tempo chiuso, ma ancora caro ai leghisti, perchè luogo e simbolo del primo incontro che decise la costituzione del movimento.
La statua, che già risultava mutilata di un braccio, è probabile che sia stata ancora una volta oggetto di qualche "bravata", per altro non difficile ad essere compiuta, visto lo stato dell'albergo.
La "decapitazione" - secondo il ministro leghista Luca Zaia - non dovrebbe invece essere consideratao il gesto di qualche "bontempone", ma "un atto di estrema violenza simbolica, compiuto per fermare la presenza della lega nel territorio".
Sull'episodio stanno indagando i Carabinieri della cittadina veneta, non escludendo entrambe le ipotesi.
Il fatto che, in questa torrida estate, il leader del Carroccio abbia fatto parlare parecchio delle sue proposte, da tanti ritenute provocatorie e minimizzate in boutade estive solo dai più benevoli alleati, potrebbe avere spinto qualcuno a reagire con un atto non meno urticante, fortunatamente solamente simbolico, visto che Umberto Bossi continua a tenere la testa sulle spalle. E l'ha talmente ferma d'avere capito che le boutade non tutti riescono a ritenerle tali, tanto che anche lui - un po' come il suo amico B1 - ha intrapreso la via della rettifica e della smentita, asserendo che non è vero d'aver parlato di gabbie salariali e precisando che non si sarebbe mai sognato di aver sparlato dell'Inno di Mameli. Anche per lui ad esagerare sono "i giornali che d'estate non vendono, e per questo fanno qualche forzatura".
Per Italo Bocchino, vice capogruppo del Pdl alla Camera, ''con le sue parole di precisazione, Bossi conferma che le proposte su inno e dialetti sono soltanto boutade estive vere per fare un po' di propaganda in vista delle elezioni regionali".

UN ROMANZO DEL NORD IN CUI SI PARLA DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO.



Amleto Vitello ( ispettore di polizia, nel noir italiano "Qualcosa da tenere per sè" di Margherita Oggero ) stava aprendo il portone di vetralluminio per tornare alla macchina, quando s'imbatté in un settantenne o giù di lì che stava rientrando, con il mazzo di chiavi pronto in mano.
Il signor Lentini, pensò l'ispettore, piano rialzato porta a destra, l'unico che mi mancava. Proviamo con lui. Tirò fuori il tesserino da poliziotto, lo abbordò e fece le sue domande.
"E che? Qui vuole parlare? Mica zingari iamo" rispose quello. "Favorisca in casa".
L'ispettore favorì e accettò pure, come preliminare, un bicchiere di vino rosso denso e limaccioso versato da un bottiglione pieno a metà.
"E' nero d'Avola, lo fa un mio nipote, figlio di mia sorella, a Noto. Solo uva, nessuna polverina, nessuna mescolanza, nessun enologo. Botti di una volta. Roba genuina".
L'ispettore bevve qualche sorso, finse di concordare e capì di essere sotto esame.
Lentini aveva voglia di parlare, ma lo tratteneva il timore di dire qualcosa che potesse nuocere all'ex coinquilina. La pigliava alla larga per prudenza. Segno che riguardo alla Torrielli non era così schifiltoso.
"Guai a togliermi il vino, a me. Togli qua e togli là cosa resta quando sei più vicino agli ottanta che ai settanta, quando sei vedovo da ventisei anni e i figli stanno lontano?"
"Stanno dove?" chiese per cortesia interlocutoria l'ispettore.
"Il maschio in Germania, emigrante pure lui. La femmina si è innamorata di un compaesano mio e sta a Barcellona Pozzo di Gotto. Ci potrei tornare anch'io, ma chi lo sa se dopo più di cinquant'anni mi ambiento di nuovo. E poi qui ci stanno un mucchio di cose, di attività, di corsi, per uno coi miei anni"....

L'autrice sostiene che " i luoghi sono reali, ma con qualche licenza".
Noi cogliamo l'occasione per dire a Margherita Oggero: Grazie per avere tracciato la realistica figura - ancorchè secondaria - di un personaggio barcellonese emigrato al Nord. Senza parlar male della nostra terra.

C'E' FEDE E "FEDE"



TRIK:-Ma "Fede" non è di Barcellona Pozzo di Gotto?
TRAK:- Appunto!
TRIK:- E la Fede del Papa è romana o tedesca?
TRAK:-Appunt...
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domenica 16 agosto 2009

SI ATTENDE CHE LA REGIONE COMPLETI LA RIFORMA SANITARIA


STRETTA LA STRADA CHE SI STA PERCORRENDO PER LA SCELTA DEI DICIASSETTE MANAGER E DEI DIRETTORI DEI VARI ISTITUTI SANITARI DELLA NOSTRA REGIONE


Finite le ferie agostane, riuscirà l'Assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, a portare a compimento la "sua" riforma sanitaria?
Il problema è giunto alla fase "clou": quella dell'assegnazione degli incarichi manageriali nelle Aziende Sanitarie Locali e direttoriali negli istituti e ospedali dell'Isola. E secondo l'intento dell'assessore-magistrato, la strada giusta sarebbe quella di un radicale rinnovamento dei quadri dirigenti.
Ma a quanto pare si tratta di "strada" molto stretta ed accidentata, a causa di un nodo pregiudiziale, prettamente politico, che suggerisce come logica una selezione che consenta di non mandare a casa i "direttori" che hanno assolto in maniera "virtuosa" il proprio compito.
E ciò rende "ruppusa" la stessa "logica", perchè la verifica delle benemerenze finirebbe con l'essere legata al gioco delle parti politiche: nel senso che le varie anime della composita maggioranza avrebbero singolarmente i loro "virtuosi" da difendere, a fronte della decisione netta dell'Assessore alla Sanità e alle preferenze personali dello stesso presidente Lombardo. Insomma una gatta da pelare per Massimo Russo e un motivo in più per sollevare le critiche delle minoranze. Che richiedono a viva voce trasparenza e prontezza nel risolvere l'importante impresa, la cui tardata attuazione sta mettendo in tilt l'intera organizzazione sanitaria, visto che in direttori uscenti, non avendo contezza su quale potrà essere il loro avvenire, in massima parte hanno posto in stand-by la loro mansione.
Per cui attualmente, negli ospedali e negli altri istituti sanitari, si procede a tentoni, senza che nessuno si prenda responsabilità per iniziative riguardanti le strutture che potrebbero essere affidate ad altri.
Per la designazione dei manager, la Giunta presieduta da Lombardo dovrebbe intanto riunirsi martedì prossimo. La scelta dovrà cadere su diciassette "personaggi" da proporre alla Commissione Affari Istituzionali dell'Ars, per il vaglio che precede la presentazione della relativa lista all'Assemblea, dove avverrà l'approvazione definitiva.
Che i tempi possano essere così rapidi, però, nessuno ci metterebbe la firma.

Informazioni personali

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barcellona pg, messina, Italy
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