sabato 22 agosto 2009

LO STRAZIO PER LA MORTE DI UN DICIASSETTENNE


NON CI SI DOVREBBE MAI ASSUEFARE A SIMILI TRAGEDIE

Il suo nome era Francesco, aveva diciassette anni e, a bordo del proprio scooter, assieme ad una ragazza, si stava immettendo dalla via del Mare nella strada che costeggia il rilevato ferroviaro - via degli aranci - quando per causa ancora d'accertare è andato a cozzare contro un rimorchio in sosta.
L'impatto è stato violento ed il giovane, sbalzato dalla sella, è andato a sbattere la testa contro l'ostacolo, finendo inanimato al suolo.
Il tentativo di soccorso è stato quasi immediato, ma vano. La morte l'aveva ghermito sul colpo e l'arrivo del 118 è risultato purtroppo disperatamente inutile.
E' servito invece a salvare la ragazza che, anch'essa catapultata dal sellino posteriore, era finita sull'asfalto, ferita ma fortunatamente viva. Trasportata al Cutroni Zodda, in stato di shock, è stata prontamente assistita e ricoverata.
Poche righe, per una notizia straziante che sconvolge più di una famiglia, distruggendo la loro serenità.
Per un fatto che non dovrebbe mai accadere e che invece è l'ormai triste ripetizione di una dolorosa carneficina che questo nostro, stoltamente vantato, progresso ha messo in conto come si farebbe per una guerra.
Cercare per ogni episodio, per quanto raccapricciante, la vera causa, ad un tratto, sembra essere diventato un pleonasmo, tanti ormai la gente ne ha letti e sentiti di simili.
Ed invece non dovrà mai essere così, perchè in ogni singola disgrazia del genere ci saranno sempre il lancinante grido di disperato dolore dei cari e il raccapriccio di chi assiste a simili tragedie. Anzi, questo strazio dovrebbe essere di monito a tutti, anche a chi ormai sembra purtroppo assuefatto allo sterminio sulle nostre strade. Spesso malandate ed incustodite.

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