foto:A DESTRA LA STATUA DI BOSSI CON BRACCIO E TESTA MOZZI

Qualcuno ha decapitato la statua di Umberto Bossi che si trova all'ingresso di un albergo di Recoaro, l'hotel Augusteo da tempo chiuso, ma ancora caro ai leghisti, perchè luogo e simbolo del primo incontro che decise la costituzione del movimento.
La statua, che già risultava mutilata di un braccio, è probabile che sia stata ancora una volta oggetto di qualche "bravata", per altro non difficile ad essere compiuta, visto lo stato dell'albergo.
La "decapitazione" - secondo il ministro leghista Luca Zaia - non dovrebbe invece essere consideratao il gesto di qualche "bontempone", ma "un atto di estrema violenza simbolica, compiuto per fermare la presenza della lega nel territorio".
Sull'episodio stanno indagando i Carabinieri della cittadina veneta, non escludendo entrambe le ipotesi.
Il fatto che, in questa torrida estate, il leader del Carroccio abbia fatto parlare parecchio delle sue proposte, da tanti ritenute provocatorie e minimizzate in boutade estive solo dai più benevoli alleati, potrebbe avere spinto qualcuno a reagire con un atto non meno urticante, fortunatamente solamente simbolico, visto che Umberto Bossi continua a tenere la testa sulle spalle. E l'ha talmente ferma d'avere capito che le boutade non tutti riescono a ritenerle tali, tanto che anche lui - un po' come il suo amico B1 - ha intrapreso la via della rettifica e della smentita, asserendo che non è vero d'aver parlato di gabbie salariali e precisando che non si sarebbe mai sognato di aver sparlato dell'Inno di Mameli. Anche per lui ad esagerare sono "i giornali che d'estate non vendono, e per questo fanno qualche forzatura".
Per Italo Bocchino, vice capogruppo del Pdl alla Camera, ''con le sue parole di precisazione, Bossi conferma che le proposte su inno e dialetti sono soltanto boutade estive vere per fare un po' di propaganda in vista delle elezioni regionali".
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