NESSUNA POSSIBILITA' CHE L'OPERAZIONE RIDUTTIVA SIA REVERSIBILE
Nei giorni scorsi avevamo annunciato che tre dei pochi reparti, ormai rimasti attivi nell'ospedale "Cutroni-Zodda", erano destinati all'accorpamento per il periodo estivo, a causa della insufficienza di personale incaricato a servire distintamente le vare divisioni.
Adesso, per conclamato annuncio del direttore sanitario, dottor Sindoni, arriva una più dettagliata precisazione su tale accorpamento. che colpisce i reparti di chirurgia, traumatologia e urologia, comportando tra l'altro la riduzione di ben 22 posti letto.
Esso non avrà carattere temporaneo, in quanto frutto di una decisione definitiva, inquadrata nella "rimodulazione" dei posti letto generalizzata.
Il direttore fa infatti sapere che la disposizione è stata dettata dalla direzione generale che sta provvedendo ad attuare il cosiddetto piano di rientro della spesa sanitaria, già approntato dall'Assessorato Regionale e apprezzato dal Governo Centrale.
A consolazione, si sappia che accorpamento e rimodulazione non riguardano soltanto l'ospedale di Barcellona, ma interessano anche altri ospedali della provincia, per cui ce ne sarà anche per quello di Milazzo.
D'altronde prima che a Barcellona, tale proovvedimento restrittivo era stato attuato a Patti e a Sant'Agata di Militello.
E' ovvio che, a causa di tale riduzione generalizzata, anche se qualcosa si risparmirerà nella spesa, il risultato nel campo dell'assistenza ospedaliera sarà davvero umiliante e ingeneroso, in quanto peggiorerà ciò che già era cattivo ed inadeguato nei confronti delle esigenze della popolazione da servire.
Intanto l'edificio del nuovo "Cutroni Zodda" rimane monco, con quasi metà della costruzione rimasta allo stato rustico: ed è la solita storia del pastrocchio all'italiana: finanziamenti inadeguati per progetti di monumenti inutilizzabili.
Le solite cattedrali, nel deserto d'una politica arida e sciupona.
Francesco Cilona









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Conciliazione presso la Direzione Provinciale del Lavoro , per definire una eventuale controversia insorta durante il rapporto di lavoro (licenziamento, differenza di retribuzione, mancata retribuzione, mancato preavviso, straordinari, ecc.). La Direzione Provinciale del Lavoro provvede ad invitare le parti – datore di lavoro e lavoratore – avanti alla Commissione di Conciliazione che può avere le sue sezioni zonali. La Commissione  di Conciliazione – composta dai rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro e presieduta da un funzionario della Direzione Provinciale del Lavoro – tenta la conciliazione delle parti. Se ciò avviene, viene redatto un verbale di Conciliazione da depositarsi alla competente Cancelleria del Tribunale; in difetto viene redatto un verbale di mancata conciliazione necessario per l'eventuale proseguimento giudiziario della controversia. Il tentativo di conciliazione è obbligatorio per tutte le controversie di lavoro, prima di adire il Giudice del Lavoro ed è gratuito.








