sabato 4 luglio 2009

C'ERA PROPRIO D'ASPETTARSELO: LA RIDUZIONE DEI POSTI LETTO E L'ACCORPAMENTO DI TRE DIVISIONI NEL "CUTRONI-ZODDA" SONO ORMAI UN FATTO FISIOLOGICO


NESSUNA POSSIBILITA' CHE L'OPERAZIONE RIDUTTIVA SIA REVERSIBILE
Nei giorni scorsi avevamo annunciato che tre dei pochi reparti, ormai rimasti attivi nell'ospedale "Cutroni-Zodda", erano destinati all'accorpamento per il periodo estivo, a causa della insufficienza di personale incaricato a servire distintamente le vare divisioni.
Adesso, per conclamato annuncio del direttore sanitario, dottor Sindoni, arriva una più dettagliata precisazione su tale accorpamento. che colpisce i reparti di chirurgia, traumatologia e urologia, comportando tra l'altro la riduzione di ben 22 posti letto.
Esso non avrà carattere temporaneo, in quanto frutto di una decisione definitiva, inquadrata nella "rimodulazione" dei posti letto generalizzata.
Il direttore fa infatti sapere che la disposizione è stata dettata dalla direzione generale che sta provvedendo ad attuare il cosiddetto piano di rientro della spesa sanitaria, già approntato dall'Assessorato Regionale e apprezzato dal Governo Centrale.
A consolazione, si sappia che accorpamento e rimodulazione non riguardano soltanto l'ospedale di Barcellona, ma interessano anche altri ospedali della provincia, per cui ce ne sarà anche per quello di Milazzo.
D'altronde prima che a Barcellona, tale proovvedimento restrittivo era stato attuato a Patti e a Sant'Agata di Militello.
E' ovvio che, a causa di tale riduzione generalizzata, anche se qualcosa si risparmirerà nella spesa, il risultato nel campo dell'assistenza ospedaliera sarà davvero umiliante e ingeneroso, in quanto peggiorerà ciò che già era cattivo ed inadeguato nei confronti delle esigenze della popolazione da servire.
Intanto l'edificio del nuovo "Cutroni Zodda" rimane monco, con quasi metà della costruzione rimasta allo stato rustico: ed è la solita storia del pastrocchio all'italiana: finanziamenti inadeguati per progetti di monumenti inutilizzabili.
Le solite cattedrali, nel deserto d'una politica arida e sciupona.

Francesco Cilona

Tutto va "bien" signora la marchesa: ovviamente per i terremotati


E per quelli del G8?
Si preparano in gran segreto i piani d'intervento ( piano A, piano B) per tutte l'eventualita'


Berlusconi avrebbe deciiso dove trascorrere le notti del G 8 aquilano.
Andrebbe a smaltire le sue "tre" ore di prammatica pennichella sotto una tenda degli sfollati, dove, com'egli stesso ha potuto appurare e assicurare ieri - salvo successive smentite - «C'è un clima molto positivo nelle tendopoli, ma vogliamo che sia assolutamente provvisorio. Il governo è sempre operativo nell'Aquila ».
Il presidente del Consiglio spiega che dal15 settembre alla fine di novembre saranno pronte tutte le piattaforme antisismiche che potranno ospitare 10 mila sfollati.
Quindi stiano calmi gli Aquilani, che penserà lui a vegliare sugli attendati.
Intanto, lungi dalla fantasia, in realtà avviene questo: una scossa di magnitudo di 2,9 in mattinata e una di 3,2 nella notte. La terra nella provincia de L'Aquila continua a tremare, Diverse scosse di terremoto hanno scatenato il panico tra la popolazione inducendo la gente a lasciare case, uffici e tende. L'Aquila ieri è stata sconvolta anche da un violento nubifragio e la popolazione attendata è esasperata: «Ora non se ne può più!» è la frase ricorrente fra le migliaia di aquilani ospitati nelle tende o negli alberghi della costa. Lo sciame sismico di ieri l'altro ha avuto come picco una scossa di magnitudo 4,1....
Il vice presidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis, intanto precisa che «in questo momento ci sono solo due cantieri aperti e per ammissione della Protezione civile gli alloggi non saranno sufficienti per ospitare tutti gli sfollati». "Sento dire che manderanno duemila persone nella Scuola della Finanza, e mi chiedo come civili possano vivere in una struttura militare: c'è improvvisazione, sembra il Far West".Conclude il vice.

E FINALMENTE SIAMO GIUNTI ALL'ULTIMA FASE: RESTA SOLO DA RIPARARE IL MANTO STRADALE

GIA' TOLTA LA TRANSENNA E' STATO RIPARATO IL BUCO

Adesso, finalmente dopo due mesi e oltre, la transenna è stata rimossa e la buca otturata.
Resta da ultimare il lavoro con la bitumatura del rettangolo di carreggiata già "scarnificato".
E' stato fatto un passo avanti, ed è auspicabile che il ripristino del manto stradale non avvenga con lo stesso ritmo con cui finora ha operato la "catena" riparatrice.
Sì, perchè a quanto pare si tratta di una specie di catena di chissà quale santo, alla quale affidarsi per il processo riparatorio delle nostre strade: c'è prima chi segnala il guasto, quindi chi provvede a sistemare il segnale di pericolo (ovvero la transenna), poi chi deve segnalare che la transenna è in quel posto da mesi, successivamente chi viene a "raschiare" attorno al buco, dopo chi viene a rattoppare il buco e a togliere la transenna, finalmente chi ripara il manto stradale.
Adesso si attende che operi quest'ultimo anello della catena.
Insomma un lavoro a spizzica-spizzica.
Comunque:meglio tardi che mai e d'altronde chi va piano va sano e va lontano.

venerdì 3 luglio 2009

A FAVULA E' DITTA E NNI' CACCAMU A BIRRITTA


E così è finito "a tarallucci e vino". Castiglione, che per tanto tempo aveva osteggiato il Lombardo-bis, ha avuto anche lui un posto a tavola, riservatogli dallo stesso don Raffaele, dopo che si sono incontrati e finalmente capiti che l'attuale nuovo governo durerà per tutta l'estate.
Soddisfatto, a bere e a mangiare, persino Miccichè, che, vincendo la guerra alla stessa guisa del re Pirro, ha dovuto rinunciare - almeno per il momento - al progetto del partito del sud.
Rimane escluso dalla bandita tavola Gasparri, che forzatamente ha dovuto mettere in quarantena il progetto di legge pronto a far decadere il governatore in caso di sfiducia: appunto perchè, per tutto il periodo estivo la fiducia sarà assicurata.
Ma siccome è un tipo astioso morde il freno.
Don Raffaele, visto che il vino c'è, coglie l'occasione per giocare a "patruni e sutta", e mentre trinca discorre sugli ATO da aggiustare, sugli inceneritori che non vale la pena di impiantare perchè fanno male alla salute e ci vuole troppo tempo per collocarli e farli funzionare, sul precariato da sistemare.
E mentre si mangia, si beve e si gioca a "Patruni e sutta", tutti cantano vittoria, quando invece quell'altro a Roma è costretto a pensare ai cavoli suoi, che adesso sono molto più pesanti , amari ed indigesti dei tarallucci e vino di Sicilia.

fra' Galdino

I SINDACATI PROTESTANO PER LA RIDUZIONE DELL'ASSISTENZA AGLI ANZIANI BISOGNOSI DI CURE E CHIEDONO UN INCONTRO AL SINDACO


ANNUNCIATO LO STATO D'AGITAZIONE DELLE MAESTRANZE CHE RISCHIANO LA DISOCCUPAZIONE

L'improvvisa riduzione del numero dei cittadini anziani fruenti l'assistenza domiciliare da parte del Comune, decisa con ordinanza del Sindaco emessa il 30 giugno ultimo scorso, ha suscitato sorpresa e inquietudine, non soltanto in quanti si vedranno esclusi dell'importante aiuto, ma anche tra i lavoratori che, finora impegnati in tale servizio, si trovano da un giorno all'altro disoccupati.
Tale incresciosa decisione ( presa dall'Amministrazione Comunale, dopo che nel passato il Sindaco aveva periodicamente rinnovato il provvedimento per l'assistenza a 330 anziani) ha immediatamente suscitato l'intervento dei sindacati Cgil, Cis, Uil, che di concerto hanno inviato al Sindaco, dott. Candeloro Nania, una lettera nella quale si esprime un giudizio fortemente negativo per quell'operato e si chiede un incontro urgente, mentre intanto si proclama lo stato di agitazione.
Questo il testo integrale della lettera:

"Apprendiamo, con profonda amarezza che, con Sua Ordinanza Sindacale del 30.06.2009, n. 59 ha disposto la proroga dell’espletamento del servizio di assistenza domiciliare anziani di giorni 40 limitatamente a favore di “n. 31 anziani” rispetto ai 330 anziani assistiti sino al 30.06.2009.
Giudichiamo tale decisione grave e fortemente discriminatoria e lesiva dei bisogni della popolazione anziana bisognosa di cure e di assistenza domiciliare e inverosimile durante la stagione estiva nel corso della quale tanti anziani sono soli e a rischio.
Invero, non si comprendono altresì la ratio dell’atto amministrativo e soprattutto dei motivi e/o criteri che hanno determinato la selezione degli assistiti ammessi a beneficiare della proroga del servizio, e della drastica riduzione dell’utenza esclusa dai medesimi benefici.
Considerato, ancora, che tale scelta ha causato il licenziamento in tronco di oltre 40 lavoratori addetti al servizio di assistenza domiciliare, i quali sono destinati a restare senza lavoro per parecchio tempo, con la presente le scriventi OO.SS. proclamano lo stato di agitazione di tutte le maestranze impegnate nel servizio e chiedono alla S.S. un incontro urgente per affrontare la problematica riguardante il servizio di assistenza domiciliare".
FIRMATO : CGIL - CISL - UIL
Salvatore Chiofalo Roberto Isgro’ Lorenzo Gitto"

I SAGGI ACCADEMICI DI DANZA HANNO FINORA RISCOSSO SUCCESSO DI PUBBLICO




Proseguono con successo, all'Arena Monte Croce gli spettacoli prodotti dalle scuole di Danza barcellonesi, collegati ai saggi accademici di fine anno.

Questa la parte di calendario che da domani verrà attuata:

Sabato 4 luglio 2009 ore 20,30 = Associazione S.D. “Balli sotto la luna” di Antonio Aliquò

Mercoledì 8 luglio 2009 ore 20,30 = Associazione “Sicilia Danza, Arte, Cultura e Spettacolo” di Edvige Giusto e Gianni Martino

Venerdì 10 luglio 2009 ore 20,30 = Associazione “Sicilia Danza, Arte, Cultura e Spettacolo” di Edvige Giusto e Gianni Martino.

Domenica 12 luglio 2009 ore 20,30 = Associazione “Sicilia Danza, Arte, Cultura e Spettacolo” di Edvige Giusto e Gianni Martino

mercoledì 15 luglio 2009 ore 20,30 = Centro Formazione Danza “L'Antonuccio” della Prof.sa Rosalba AntonuccioGiovedì 25 giugno 2009 ore 20,30

Mercoledì 22 luglio 2009 ore 20,30 = Associazione Danza Sportiva “Easy Dancing” di Caffarelli

giovedì 2 luglio 2009

Insediata a Barcellona la Commissione zonale di conciliazione: dura tre anni e riguarda le controversie individuali del lavoro


In data 30/06/2009 si è insediata la commissione zonale di conciliazione per le controversie individuali del lavoro di Barcellona. La commissione ha competenza nei Conflitti di Lavoro-Ammortizzatori Sociali: Chiunque, personalmente od a mezzo di un proprio rappresentante (sindacato, avvocato, procuratore, ecc.), può richiedere di adire alla Commissione di Conciliazione presso la Direzione Provinciale del Lavoro , per definire una eventuale controversia insorta durante il rapporto di lavoro (licenziamento, differenza di retribuzione, mancata retribuzione, mancato preavviso, straordinari, ecc.). La Direzione Provinciale del Lavoro provvede ad invitare le parti – datore di lavoro e lavoratore – avanti alla Commissione di Conciliazione che può avere le sue sezioni zonali. La Commissione di Conciliazione – composta dai rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro e presieduta da un funzionario della Direzione Provinciale del Lavoro – tenta la conciliazione delle parti. Se ciò avviene, viene redatto un verbale di Conciliazione da depositarsi alla competente Cancelleria del Tribunale; in difetto viene redatto un verbale di mancata conciliazione necessario per l'eventuale proseguimento giudiziario della controversia. Il tentativo di conciliazione è obbligatorio per tutte le controversie di lavoro, prima di adire il Giudice del Lavoro ed è gratuito.

IL NUOVO GOVERNO LOMBARDO ALLA PROVA DEL FUOCO

FOTO: TOTO' CORDARO E ANTONELLO CRACOLICI


La nuova giunta Lombardo è uscita indenne dall'Aula, dove è stata presentata e discussa da un'Assemblea rivelatasi spaccata in due, e tuttavia in grado di assicurare - almeno per il momento - a Raffaele Lombardo i voti sufficienti per passare, grazie all'adesione accanto ai deputati MpA dell'intero gruppo Pdl.
Compresa la parte degli scontenti, già dichiarati inaccessibili, e adesso obtorto collo favorevoli, perchè evidentemente così ha disposto il leader massimo.
Ciò ovviamente è emerso dal dibattito, a conclusione del quale s'è ricavato l'obbligato passaggio dell'Udc all'opposizione, dove quindi il Pd non è rimasto - sempre almeno per il momento - a rappresentare da solo la minoranza. Raffaele Lombardo, replicando agli interventi dei vari gruppi, ha ancora una volta cercato di giustificare l'avvenuto azzeramento del precedente Governo, assicurando d'averlo fatto per necessità di fronte alla politica del "bastone tra le ruote" di coloro che avrebbero avuto il dovere di appoggiarlo.
Secondo l'Udc, Lombardo avrebbe invece tradito il voto dei Siciliani. Per cui, come ha detto il vice capo gruppo dello scudo crociato,Totò Cordaro, "egli sarà ricordato come il primo presidente ribaltonista della seconda repubblica. Eletto con una maggioranza, governa con un’altra”.
Da qui il passaggio dell'Udc all'opposizione, con la speranza che si possa costituire assieme al Pd una forza di contrasto ad un Governo che non dovrebbe avere vita facile.
D'altronde, secondo l’Udc, non sono state fornite risposte alla crisi politica. “Non abbiamo ancora capito chi remava contro – ha detto l’ex assessore Pippo Gianni -. Io di certo quando ero in giunta non l’ho fatto. Lombardo in tre mosse ha spento le speranze dei siciliani".
Il Pd , da parte sua, per intervento del capogruppo Antonello Cracolici, nell'esprimere giudizio negativo nei confronti del Lombardo-bis, in quanto governo debole per mancanza di una maggioranza parlamentare, ha accusato Lombardo di non aver detto la verità, affermando che l’azzeramento era stato provocato da ‘chi remava contro’. E ciò perchè "la realtà è un’altra: l'incapacità di risolvere i problemi della Sicilia,con quella maggioranza, per difetto di una linea comune sulla soluzione da dare alle questioni principali come rifiuti, sanità, formazione e riforma della Regione".
Per questa carenza il nuovo governo - secondo Cracolici - rinvia i problemi solo di qualche settimana.
A proposito della lunga trattativa che ha preceduto il completamento della giunta, Cracolici ha detto: “In nome dell’Autonomia ha dovuto fare pellegrinaggio un giorno sì e un giorno pure a Palazzo Grazioli. Lombardo oltre che degli assessori ha forse chiesto a Berlusconi che fine hanno fatto i fondi che spettano alla Sicilia?”. Il Pd ha pertanto annunciato battaglia sul terreno dell’innovazione nel campo della formazione professionale e della riforma dei rifiuti.
Lombardo, replicando a proposito dei suoi ripetuti incontri a Palazzo Grazioli,
ha difeso la sua scelta di trattare direttamente con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per risolvere la crisi: " Non so con chi avrei potuto e dovuto trattare - ha esclamato - quando mi sono accorto che con i vertici regionali del Pdl non c'era dialogo!".

mercoledì 1 luglio 2009

SIAMO DAVVERO IN UNO STATO CONFUSIONALE E RISCHIAMO DI RIDURCI PEGGIO CHE NEL NAPOLETANO IN FATTO DI RIFIUTI URBANI


ECCO UN QUADRO VEROSIMILE DELLO STATO IN CUI VERSANO I NOSTRI COMUNI LASCIATI IN MANO AGLI AMBITI TERRITORIALI cosiddetti OTTIMALI
Qui si cerca di capire se sia possibile uscire da questo stato di squilibrio in cui ci troviamo in fatto di igiene ambientale. E come muoversi per raggiungere un obiettivo che concili efficienza e costo, qualora esista tale possibilità.
Si parte intanto da una constatazione: che siamo, in tutta la Sicilia, in condizioni di arretratezza tali, da fare rimpiangere addirittura la situazione in cui singolarmente ciascun comune si trovava prima che gli Ambiti Territoriali Ottimali s'impadronissero della gestione del servizio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Tale peggioramento è stato causato da una serie di fattori incontrovertibili, che vanno dalla inadeguata e spesso pessima interpretazione del carattere degli ATO (nati con funzioni amministrative e subito trasformati in carrozzoni politici), alla conseguente mancanza di controllo sul rendimento dei servizi affidati in appalto, quasi tutti risultati inadeguati e mai intesi ad un crescente rispetto ecologico, all'inevitabile collasso delle discariche, ormai tutte colme a dismisura e a rischio sul piano ecologico.
Che cosa s'è fatto per evitare tutto questo?
S'è soltanto dissertato sull'utilizzo o meno degli inceneritori, s'è cincischiato sulla opportunità d'incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti, e tutt'al più si sono bandite gare per la realizzazione di alcuni impianti da dislocare nell'Isola.
Ma alla fine, che cosa è venuto fuori?
Soltanto rinvii, ripensamenti, e di nuovo discussioni illusorie.
Proprio oggi s'apprende che ieri alle 13 è scaduto il termine di presentazione delle nuove offerte all'Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque, per la costruzione dei quattro impianti termovalorizzatori, previsti in Sicilia (Bellolampo, Casteltermini, Augusta e Paternò), senza che nessuno si sia presentato.
Gara deserta, quindi, dopo che la Corte Europea aveva contestato le precedenti gare vinte da Falk e Waste, per procedura non conforme ai dettami europei.
Intanto il Governatore di Sicilia, che attualmente si trova in una situazione non del tutto tranquilla, fa sapere che si è provveduto a portare in commissione la proposta per la riduzione degli ATO.
E ciò avviene quando già sembra più opportuno fare in modo che tali carrozzoni vengano eliminati, per responsabilizzare più direttamente e strettamente i Comuni, in maniera da creare al massimo ristretti consorzi tra poche entità limitrofe, che possano più facilmente coinvolgersi nell'attuazione di un più adeguato e moderno modo di raccogliere e smaltire i rifiuti solidi urbani. Un indirizzo del genere viene consigliato, sulla base di efficaci esperienze in diversi centri del nord Italia e d'Europa, segnalate da Legambiente, la quale tra l'altro fa notare quanto ancora sia lunga e difficile la strada per la realizzazione dei quattro mega-impianti: almeno tre anni per la costruzione, più un anno per il collaudo e la messa in regime.
Mentre esiste la possibilità di ricorrere all'utilizzo di micro-inceneritori, dal costo sostenibile e gestibili da un solo Comune della portata di Messina e da gruppi in società di Comuni minori.

Francesco Cilona

DOPO IL DISCORSO PRELIMINARE DI IERI, OGGI RAFFAELE LOMBARDO SI RIPRESENTA IN AULA PER AFFRONTARE IL GIUDIZIO DELL'ASSEMBLEA

In un'atmosfera di grande incertezza e direi anche confusionaria, ieri il presidente Lombardo s'è presentato in Aula per annunciare all'Assemblea la formazione della sua Giunta bis, prima ancora che a ciascuno dei nuovi assessori fosse stata affidata la delega di Governo. La seduta è stata caratterizzata da un lungo discorso preliminare , che non tutti hanno accolto favorevolmente. Soprattutto non è mancato il biasimo dell'Udc che, per bocca del proprio capogruppo, Rudy Maira, fuori aula, ha definito il debutto del Governo Lombardo bis quasi una sceneggiata, dove non è mancata la clamorosa stecca della presentazione di una nuova compagine ancora priva di deleghe. "Comunque - ha promesso il rappresentante di Cuffaro - ci esprimeremo in aula, e ritengo che sia possibile la presentazione di una mozione di sfiducia. Non meno critico è stato il giudizio espresso da Antonello Gracolici, capogruppo del PD, per le "evidenti contraddizioni emerse dalle dichiarazioni e dal comportamento di Lombardo, che critica la destra pur avendo dato vita ad un governo figlio della stessa coalizione, predica l'autonomia e poi ha bisogno di continui pellegrinaggi da Berlusconi per completare la sua nuova Giunta". Ma Lombardo, nel suo discorso, ha intanto voluto dare l'impressione di non temere i propositi delle opposizioni, di avere la coscienza a posto per come ha operato nei primi mesi del suo Gobverno e di considerare irrisorio il rebus delle deleghe. Ha respinto l'accusa di tradimento, sostenendo d'avere rispettato il voto degli elettori, per cui non intende "recedere di un millimetro". “Ho azzerato la giunta - ha spiegato don Raffaele - perché chi non mostrava consapevolezza nel nostro progetto e creava ostacoli non poteva più restare all'interno del governo. Non ho voluto imboccare la strada dell’accomodamento, anche se mi avrebbe risparmiato qualche contestazione di troppo”. Sull’emergenza rifiuti il presidente ha annunciato in Aula che la gara per la realizzazione dei termovalorizzatori è andata deserta. Ci sono 800 milioni di euro di debiti che gravano sugli Ato. A tale proposito ha ricordato che è stato ripresentato in Commissione il decreto per la riduzione e ristrutturazione degli ATO in Sicilia e che il Governo nazionale ha accettato il piano di ristrutturazione della Sanità, dal quale si evince una valida riduzione della spesa.
Per oggi pomeriggio, seconda convocazione dell'Assemblea.

martedì 30 giugno 2009

ANCORA UNA BOLLA DI SAPONE IN "ATO ME 2" ORA C'E' PIU'CONFUSIONE CHE ALTRO.


Barcellona P.G, Basicò, Condrò, Furnari, Librizzi, Montagnareale, Patti, Rometta, San Filippo del Mela, San Pier Niceto, Saponara, Torregrotta, Tripi, Valdina, Villafranca Tirrena: sono i quindici Comuni che ieri hanno mandato un loro rappresentante alla riunione dei sindaci (o loro delegati) dei 38 Comuni che, nella fascia tirrenica della nostra Provincia, fanno parte della Società ATO ME 2, quella stessa che avrebbe il compito di mantenere pulito il nostro ambiente in maniera ottimale e che invece è ormai nell'occhio del ciclone per inottemperanze e pretese non condivise dalla popolazione utente. Quindi, nella riunione convocata presso il Palazzo Municipale di Barcellona, Comune capofila, si sono presentati meno della metà dei "soci", per affrontare un ordine del giorno sul bilancio d'esercizio, per l'approvazione del quale tale numero dovrebbe essere considerato insufficiente. Comunque - numero o non numero- il bilancio non è stato nemmeno discusso e la sua eventuale approvazione è stata rinviata ad altra data.
E ad evitare ciò non è valsa la presenza, nella seduta, del direttore amministrativo di ATO ME 2, Giuseppe Mondello, del presidente del collegio dei revisori, Orazio Russo, e dell'amministratore delegato, Santi Gangemi: indispensabile, questa, in quanto attualmente il C.d.A. è decapitato per le dimissioni del presidente, Andrea Paratore.
E allora che cosa s'è deciso in una riunione che, qualche giorno prima, l'assessore provinciale alle partecipazioni, Michele Bisignano, aveva definito inutile, essendo stata indetta da un CdA che la Provincia ritiene illegale?
A nostro parere nulla di determinante: al più s'è espresso un suggerimento al Consiglio d'Amministrazione ATO ME2 - quello stesso "inficiato" dalla Provincia - di sospendere le famigerate bollette di conguaglio, che tante proteste hanno suscitato, e di cercare di compensare le difficoltà del bilancio, emettendo in anticipo le fatture del prossimo quadrimeste.
Un piccolo gioco delle tre carte?
Se le cose stanno cosi' - e non crediamo in buona fede che stiano tanto diversamente - non può che meravigliare - sempre se risponde a verità - la mezza soddisfazione espressa dal sindacato che - secondo quanto è riportato da un giornale - avrebbe considerato un primo passo utile quello fatto nella riunione per la sospensione del conguaglio.
Intanto la gente non vuole la sospensione, bensì l'annullamento del conguaglio in quanto illegale, e pretende che tale annullamento sia deliberato e non soltanto proposto. Caso mai potrebbe essere consolante l'apprendere che c'è stato nei presenti alla riunione l'unanime riconoscimento della illegalità dell'iniziativa del CdA ATO ME2 e un po' meno che esiste un annuncio secondo cui quanto prima - speriamo presto - il CdA si riunirà per dar corpo al suggerimento. Che non sia quello della sospensione, ma del definitivo annullamento di bollette rigettate dal buon senso.

lunedì 29 giugno 2009

ANCORA LEGNATE IN VISTA PER IL "CUTRONI ZODDA" DI BARCELLONA


IN UN COMUNICATO, IL CONSIGLIERE PD MARIO PRESTI VENTILA IL PERICOLO DIACCORPAMENTO DI TRE DIVISIONI DELL'OSPEDALE DI BARCELLONA E DINTORNI

Che non avessimo un'opinione felice dell'ospedale di Barcellona non è certamente un segreto. Noi, come già tanti altri, abbiamo potuto renderci conto di quanto ormai da tempo si sia avviato verso il declino: molto per la mancata considerazione della sua importanza da parte dei politici, un po'meno, ma sempre decisivo, per il procedere d'un andazzo facilitato dallo stato di abbandono, voluto appunto dall'alto. Inddefinitiva: per il crescendo di difficoltà legate alla carenza di mezzi, di strumenti e di personale adatti e necessari alla adeguata conduzione di un presidio che dovrebbe "servire" un territorio di circa centomila abitanti, tant'è vasto quello di Barcellona Pozzo di Gotto e del suo hinterland.
Dicevamo carenza di strumenti?
Si!
Pensate che se si va a chiedere, tramite il famigerato numero verde, la "licenza" di sottoporsi ad una moc, ad una tac, ad una risonanza magnetica, ad una visita ortottica, ad una qualsiasi diavoleria diagnostica d'un certo livello, vi potranno indirizzare all'ospedale di Sant'Andrea?
Si stia freschi; tutt'al più si avrebbe la risposta che"quel tipo di strumento al CZ non c'è o se c' è, risulta momentaneamente guasto; oppure che manca il tecnico o lo specialista adatto".
A Milazzo o a Patti, se non addirittura al Policlinico si verrebbe indirizzati. Insomma non è certamente piacevole andare in un qualsiasi ospedale, ma in quello di Barcellona si potrebbe dire che è addirittura opinabile, a meno che non si debba parlare di Pronto Soccorso e di qualche reparto residuo che ancora - nonostante le avversità imposte dall'alto e la tiepidezza mantenuta
alla base - resiste decorosamente.
Solo che si rischia che anche il "poco" rimasto venga ad essere inghiottito dalla follia di chi manovra politicamente ciò che dovrebbe essere avulso dai marchingegni dei politicanti.

Il rischio c'è, e viene evidenziato nel sottostante comunicato - anche questo purtroppo politico - emesso dal consigliere comunale Mario Presti.
Lo riportiamo integralmente, lasciando che l'onere e l'onore di quanto detto rimanga a chi l'ha emesso:
"Comunicato Stampa. Nuvole nerissime si addensano sul futuro prossimo e non solo dell’Ospedale Cutroni Zodda di Barcellona P.G.. Giungono infatti notizie relative ad un possibile accorpamento di ben 3 reparti del nosocomio per il periodo estivo; si tratterebbe dei reparti di Nefrologia, Chirurgia e Ortopedia che verrebbero riuniti in un'unica struttura a causa della carenza di personale paramedico nei mesi di Luglio ed Agosto; proprio nel momento in cui la richiesta di assistenza da parte dei cittadini diviene maggiore a causa dei frequenti malori ed incidenti. Questo mentre ad altri ospedali della provincia viene garantito un incremento di tale personale e in alcuni casi l’apertura di nuove unità. Tutto ciò nonostante già il nostro ospedale abbia un rapporto posti letto pazienti che è il più basso della provincia (1,82 ogni mille abitanti contro realtà come Mistretta dove si arriva a ben 3,75 posti per mille abitanti). Intanto nessuna notizia positiva giunge relativamente al completamento della struttura rimasta incompleta in molti piani, che potrebbero essere utilizzati per garantire nuovi reparti e rendere l’offerta sanitaria più adeguato ad un bacino di utenza di 100.000 sbitanti quale è quella di Barcellona P.G. e del suo hinterland. Ci chiediamo perché l’Amministrazione comunale abbia , fino a questo momento, sottovalutato la grave situazione in cui versa il nostro ospedale, nonostante sia stata più volte sollecitata dalle forze politiche, dai sindacati e dai cittadini a costituire un tavolo permanente per la salvaguardia del Cutroni Zodda; continuando di questo passo si rischia l’imminente chiusura della struttura per consunzione, anche in considerazione del fatto che ormai quasi certamente verrà negato al nostro ospedale la possibilità di munirsi di un unità di terapia intensiva che rappresenta un fondamentale presidio per la crescita e la qualità dell’ offerta sanitaria. Riteniamo questo silenzio da parte dell’ Amministrazione quasi un accettazione tacita di questa situazione di depauperamento del Cutroni Zodda sia inaccattabile, mentre in questo momento sarebbero necessarie anche azioni forte e partecipate a presidio di un bene cui la nostra cittadinanza non può permettersi e non deve rinunciare."
Il Consigliere Comunale Dott. Mario Presti

NON SARA' TUTTO FACILE PERLA GIUNTA BIS DI LOMBARDO

FOTO:Francantonio Genovese coordinatore regionale del PD
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Raffaele L
ombardo, il Governatore di Sicilia, è sul punto di mettere alla prova la sua nuova Giunta, e pare che confidi che i numeri disponibili in Assemblea bastino per farla approvare.
Non è facile dirlo, visto che non sono pochi , almeno virtualmente, i nemici della linea che, dopo l'incontro romano, parve accettata e "benedetta" da Berlusconi.
Il quale - sostiene lo stesso Lombardo - avrebbe tra l'altro assicurato il ritiro del ddl proposto da Gasparri, che se approvato in Parlamento modificherebbe lo Statuto Sicilano in maniera da rendere automatica la "caduta" del Presidente della Regiione, in caso di sfiducia in Assemblea.
Intanto Gasparri, in disaccordo con quanto avrebbe promesso il suo leader, ha precisato di non voler fare passi indietro, ma si prodigherà perchè la modifica proposta passi.
D'altronde non è un mistero che, in seno al Pdl, non esiste armonia di vedute per quanto concerne l'operazione Lombardo-Berlusconi: l'osteggiano piddiellini originari F.I. e piddiellini ex A.N.
Di questi ce ne sono diversi a Messina, non del tutto soddisfatti del contentino Beninati in Giunta. Quindi, non mancherà la guerra in casa, in seno alla destra. Ad essa si aggiunge il fuoco ex-amico dell'Udc, partito che si considera di centro, ma che in questi ultimi giorni sembra brighi per stringere accordi con il PD. Ed il PD non sembra che cerchi di evitarlo. Per cui sarebbe più che confermata l'ostilità del centrosinistra alla Giunta bis di don Raffaele.
Che non si tratti di una previsione sbagliata lo confermerebbero le recenti dichiarazioni di Francantonio Genovese,secondo cui "con la nascita del nuovo governo Lombardo l'autonomia regionale, troppo spesso falsamente invocata dal presidente, e' morta a Palazzo Grazioli".

domenica 28 giugno 2009

PERCHE' LA PROVINCIA NON SE LA SENTE PIU' DI FAR PARTE DEGLI ATO NOSTRANI.


In considerazione del fatto che la gravità della situazione creatasi per la inadeguata gestione dell'ATO ME2 coinvolge l'interesse dei cittadini, i quali vivono nel timore che, quanto prima, in fatto d'igiene ambientale, ci ridurremo peggio di Napoli, tenteremo in questo blog di aggiungere dati di approfondimento, a chiarimento dell'intera questione.
L'incipit del precedente post ha intanto premesso che ci troviamo, attualmente, in mezzo a tre fuochi:1) il malcontento della gente per l'odioso tentativo dell'amministrazione ATO di succhiare all'utente denaro mediante fatture di conguaglio ritenute illegali; 2) l'improvvisa scelta dell'impresa appaltatrice Gesenu di scioglere il contratto per inadempienze dello stesso ATO nel pagamento delle spettanze; 3) dulcis in fundo, la manifesta volontà della Provincia Regionale di svincolarsi dalla socientà d'ambito, perchè esclusa dalla partecipazione amministrativa, in seguito alla composizione del nuovo CdA di ATO ME 2.
Quest'ultimo "fuoco", si sa, è stato acceso da un'istituzione che gli ATO aveva accolto con interesse e che, tramite essi, ha raccolto un bel gruzzoletto spennato dalle tariffe pagate dalla popolazione, ma che adesso sembra abbia tutta l'intenzione di svincolarsi facendo, nello stesso tempo, uno sgambetto ai consigli di amministrazione di almeno tre Ambiti territoriali (pseudo) ottimali.
Per capire meglio il perchè di ciò, vale la pena riportare, almeno nelle parti essenziali, il contenuto della relazione che l'assessore provinciale Michele Bisignano, all'inizio dello scorso mese di febbraio, inviò ai componenti della seconda commissione consiliare della Provincia Regionale di Messina.
Il documento, dopo avere ammesso che "quando furono pensati, gli ambiti territoriali ottimali, sembrarono una sorta di fatto provvidenziale per la soluzione del problema-rifiuti a livello locale, andando oltre la gestione dei Comuni e superando sprechi e diseconomie", si è soffermato sulla delusione sopravvenuta dopo pochi anni, a causa di un bilancio non certamente positivo sul piano dell'efficienza e del risparmio, reso ancora più spiacevole dalla esosità di quanto pagato dai cittadini e dall'aprirsi d'indagini ad opera della Magistratura e della commissione parlamentare d'inchiesta".
A giudizio di tale Commissione - ha sottolineato l'assessore Bisignano - sarebbe stato "opportuno introdurre degli aggiustamenti al piano stesso, in maniera che esso fosse veramente adeguato alla peculiarità della situazione territoriale" .

"Ma i protagonisti indiscussi del piano - aggiungeva il relatore - sono gli Ato, che da più parti sono stati individuati come il maggior centro di imputazione delle responsabilità connesse alla lievitazione dei costi del ciclo dei rifiuti".
"Per trovare una soluzione si era pensato di ridurre il numero degli Ato da 27 a 14.
Non se n'e fatto nulla".
"La stessa Commissione di Inchiesta aveva ritenuto necessaria la riduzione, ma soprattutto una radicale rivisitazione del loro ruolo, a favore di una maggiore centralità delle responsabilità gestionali dei Comuni".
"Peraltro - continuava la relazione dell'assessore - la costosa inefficienza degli Ato viene sanzionata dagli stessi cittadini che hanno avviato una miriade di procedure dirette a contestare la pretesa impositiva".
Sulla base di considerazioni ricavate dai dati offerti dalle documentazioni della Commisione, l'assessore suggeriva alla "Provincia di trattare la partecipazione agli Ato con molta attenzione, soprattutto quando dovesse decidere se aderire o meno ad aumenti di capitale sociale".
"La linea che in atto si ritiene opportuno, intanto, adottare è quella di un generale disimpegno rispetto alle proposte di aumento del succitato capitale".
A questo punto non resta altro da aggiungere per comprendere perchè la Provincia non vorrebbe più far parte del tanto "deprecato" nostro ATO ME2.

ANCORA UNA GRANA PER "ATO ME 2": LA PROVINCIA SI CHIAMA FUORI, PER MANCANZA DI UN SUO RAPPRESENTANTE NEL C.d.A.

[FOTO;ASSESSORE BISIGNANO]

L'ASSESSORE ALLE PARTECIPATE, MICHELE BISIGNANO, PREANNUNCIA L'INTENTO DELLA PROVINCIA REGIONALE

Alla protesta degli utenti, per le bollette di conguaglio e per la carenza dei servizi d'igiene ambientale, e alla decisione della Gesenu di scrollarsi la gestione dei servizi, a causa dell'eccessivo indebitamentto di ATO ME2, si aggiunge adesso lo schiaffo della Provincia Regionale di Messina, che, con una lettera del suo assessore alle Società Partecipate, Michele Bisignano, ha preavvisato che intende lasciare almeno tre degli Ambiti territoriali cosiddetti ottimali (1, 2 e 5) per inadempienze ed irregolarità burocratiche degli stessi. In quanto essi, nell'aver ridotto, come per normativa, il numero dei componenti il Consiglio d'Amministrazione, non si sono curati della necessità di mantenere un rappresentante designato dalla Provincia, o per lo meno dell'opportunità di modificare lo statuto interno.
Ciò ovviamente non ha fatto piacere all'Amministrazione di Palazzo dei Leoni, che adesso - in occasione dell'apposita riunione, convocata da ciascun ATO - viene chiamata ad aprovare bilanci non certamente leggeri e tuttavia senza preventiva analisi della relativa documentazione, almeno da parte della Provincia.
A tale proposito, l'assessore Bisignano - che già nello scorso mese di maggio aveva redatto una relazione sulla situazione delle società d'Ambito e loro rapporti con la Provincia - in questi giorni ha inviato ai presidenti dei vari Ato e ai sindaci dei Comuni facenti parte a tali SpA una lettera in cui si sostiene che "da tempo i Cda di questi tre Ato risultano eletti in violazione delle disposizioni statutarie, che prevedono, all’art.17, la presenza di un componente designato di questo Ente". "Conseguentemente, in difetto di regolare composizione del Consiglio di Amministrazione, la Provincia Regionale di Messina, riservandosi comunque eventuali iniziative in merito, non parteciperà all’Assemblea dei Soci”.
Che per ATO ME2, è stata indetta per domani, lunedì 29 giugno, a Palazzo Longano, essendo Barcellona Pozzo di Gotto capofila dei 38 Comuni insistenti nel territorio specifico.
"L’articolo 17 sopra menzionato - ricorda Bisignano - indica chiaramente che “la nomina di un Consigliere è riservata alla Provincia ai sensi dell’articolo 2458 del codice civile, così come è riservata ai Comuni con meno di 10 mila abitanti”.
"Ciò non cambia anche se i componenti il C.d.A sono passati da 7 a 3, in quanto lo Statuto non è stato conseguentemente modificato e resta ovviamente vigente".
“In ogni caso – continua Bisignano - al fine di esercitare il diritto di controllo previsto dalla legge, abbiamo chiesto la trasmissione del bilancio e i relativi atti allegati sottoposti agli azionisti per l’approvazione”. Ma ancora la Provincia non ha ricevuto alcuna documentazione.
Per cui la riunione di domani - sempre secondo il portavoce della Provincia Regionale di Messina - sarebbe illegale.

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