lunedì 29 giugno 2009

NON SARA' TUTTO FACILE PERLA GIUNTA BIS DI LOMBARDO

FOTO:Francantonio Genovese coordinatore regionale del PD
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Raffaele L
ombardo, il Governatore di Sicilia, è sul punto di mettere alla prova la sua nuova Giunta, e pare che confidi che i numeri disponibili in Assemblea bastino per farla approvare.
Non è facile dirlo, visto che non sono pochi , almeno virtualmente, i nemici della linea che, dopo l'incontro romano, parve accettata e "benedetta" da Berlusconi.
Il quale - sostiene lo stesso Lombardo - avrebbe tra l'altro assicurato il ritiro del ddl proposto da Gasparri, che se approvato in Parlamento modificherebbe lo Statuto Sicilano in maniera da rendere automatica la "caduta" del Presidente della Regiione, in caso di sfiducia in Assemblea.
Intanto Gasparri, in disaccordo con quanto avrebbe promesso il suo leader, ha precisato di non voler fare passi indietro, ma si prodigherà perchè la modifica proposta passi.
D'altronde non è un mistero che, in seno al Pdl, non esiste armonia di vedute per quanto concerne l'operazione Lombardo-Berlusconi: l'osteggiano piddiellini originari F.I. e piddiellini ex A.N.
Di questi ce ne sono diversi a Messina, non del tutto soddisfatti del contentino Beninati in Giunta. Quindi, non mancherà la guerra in casa, in seno alla destra. Ad essa si aggiunge il fuoco ex-amico dell'Udc, partito che si considera di centro, ma che in questi ultimi giorni sembra brighi per stringere accordi con il PD. Ed il PD non sembra che cerchi di evitarlo. Per cui sarebbe più che confermata l'ostilità del centrosinistra alla Giunta bis di don Raffaele.
Che non si tratti di una previsione sbagliata lo confermerebbero le recenti dichiarazioni di Francantonio Genovese,secondo cui "con la nascita del nuovo governo Lombardo l'autonomia regionale, troppo spesso falsamente invocata dal presidente, e' morta a Palazzo Grazioli".

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Gasparri è il più fido, da sempre..., tra gli ex AN, di Berlusconi, però vorrebbe presentare il ddl; a Milano l'UDC al ballottagio vota per il PDL, risultando decisivo, però viene esclusa dalla Sicilia....

franzsidoti ha detto...

Gasprri vuole modificare con un ddl lo statuto siciliano?Questi signori fanno e disfano leggi statuti regolamenti a piacere secondo il loro interesse materiale o politico del momento.Loro non sono sottoposti alla legge la legge è sottoposta al loro uso e consumo.Ma quello che Gasparri vuol fare fortunatamente non è fattibile o se lo è risulterà incostituzionale come la legge sul reato di clandestinità.Vi immaginate una posizione di irregolarità che diventa reato.Solo questa maggioranza può fare simili leggi ad partitum(Lega).Ripeto non ho votato Lombardo ma sostengo la sua azione per sparigliare i giochi in sicilia terra di conservatori di paura di clientelismo politico mafioso.Lombardo fa il furbo e non ha nessuna buona intenzione? Non so .Vedremo .Ma la storia ha fini nascosti che sfuggono ai furbi.

rino ha detto...

Ancora una volta Il Gen. Sidoti prende abbagli quando si perita di conoscere anche l'impianto procedimentale seguito dal ddl con procedura aggravata ai fini di modifica costituzionale di una norma. Un gruppo parlamentare in vigenza dell’attuale regolamento parlamentare al Senato della Repubblica, infatti, qualora il Generale non lo sapesse, può con la firma di tutti i componenti dare avvio e corso all'iter di approvazione facendo passare il provvedimento di legge dalla commissione parlamentare “affari costituzionali”, per cui sono le modalità di approvazione dei due ambiti assembleari a poter poi richiedere specifiche e sacramentali maggioranze e rituali formule per non incappare in ipotesi di lesioni e/o contrasti di natura e caratteri costituzionali. A volte esprimere in maniera avventata opinioni su argomenti di cui non si conosce la benchè minima “h” porta fuori strada e fuori tema, in questi casi sarebbe conferente, e lo dico senza alcun intento offensivo, seguire l’arte di tacere.

RINALDINO ha detto...

Tutto bene quel che si dice a proposito del ddl Gasparri. Ma si dimentica la finalità per cui esso è stato architettato. Domandiamoci allora: Gasparri, se al posto di Lombardo ci fosse stato, mettiamo, Berlusconi, si sarebbbe azzardato a proporre quel ddl?

rino ha detto...

Convengo con Rinaldino, ma se la norma si chiamasse "sfiducia costruttiva" tesa a dissuadere che chi ha il potere (o governa) possa liberamente effettuare ribaltoni a discapito del mandato elettorale ricevuto ?

SALVO ha detto...

Come spesso accade,il Gen. SIDOTI è affezionato ai FUORI TEMA.

franzsidoti ha detto...

Ancora una volta Rino l'avvocato prende fischi per fiaschi.Mi fa dire cose che non dico per sciorinarmi contro la sua sapienza procedurale di un iter parlamentare aggravato.Io avevo solo fatto due supposizioni.Prima supposizione.Era difficile che il ddl Gasparri passasse contro la promessa fatta da B. a L. Che c'entra la procedura parlamentare a tal fine?Non era in questione il modo ma la sostanza .Seconda supposizione.Qualora il ddl fosse passato si sarebbero potuti riscontrare segni di incostituzionalità.Fare una modifica allo statuto per bassi fini contingenti di potere di parte non mi sembra una cosa giusta. Mi sono fatto guidare dalla mia sensibilità e dal mio senso della giustizia.Sensi che un non leguleio come me non ha appannati dalla esperienza del leguleio che vuol vincere la causa senza andare tanto per il sottile.Ci sono due antropologie diverse a confronto.L'avvocato non rifugge dall' offendere,io detesto la rissa di qualsiasi tipo.Collaboro a questo blog spinto dal desiderio di essere utile alla mia città.Non ho secondi fini.L'avvocato sembra animato dalla difesa di interessi di parte come in un tribunale o come nella società dell'homo homini lupus.La mia collaborazione è leale onesta altruistica.Chi mi conosce lo sa.Ha voluto la rissa eccola.La provocazione precedente non l'ho accetta,per amore di questo blog che considero importante per la crescita civile della città.Naturalmente tutto quello che ho detto non è teso a offendere ma a difendermi da un'aggressione becera ingiustificata ingiusta.

Edua ha detto...

che commozione, il generale è il palatino della giustizia sociale, non ha altro interesse che la giustizia per come lui la vede e guai se qualcun altro dissente, allora come è evidente trascende dalla sua forma e diventa quello che vorrebbe celare della sua natura fatelo contento non vi opponete alle sue lucide analisi disinteressate e obbiettive, generale, li lasci parlare, generale... viva Lenin!

rino ha detto...

L’idea secondo la quale chi non condivide le proprie opinioni è ingiusto è riconducibile ad una ideologia totalitaria, che certamente non appartiene alle modalità di ragionamento del Generale. Senza voler buttare in rissa, come Lui asserisce, la conversazione, che, nella diversità di opinione, rimane comunque piacevole, và detto che spesso chi prova ad esprimere qualche considerazione non può pensare di essere esente da critiche, né qualora dovesse dare luogo a contestazioni di non ancorare tali asserti a criteri più o meno logici ovvero tecnici. Sicché quando mi sono permesso di descrivere la procedura afferente il ddl nell’iter seguito dal Senato della Repubblica non volevo offendere ma volevo informare ed intendevo, nel contempo, riportare le affermazioni del Generale alla verifica della loro attendibilità. Ebbene, siccome il Generale ignora il percorso procedurale, senza per questo aver commesso peccato mortale, poteva, senza qualificare gli altri arroganti e presuntuosi, esimersi dal compiere simili tentativi di ragionamento morale e/o moralistico per difendere poi chi? Il Presidente della Regione Raffaele Lombardo, che un giorno sì e l’altro pure usa solo logiche di potere senza pensare neanche mezza volta ad affrontare ad es. le emergenze serie come quella dei rifiuti. A che servono le difese per partito preso: ovvero le difese di un rappresentante del popolo che dopo essere stato eletto da una coalizione fa di tutto per ribaltare il mandato ricevuto ? I ribaltini quale ispirazione morale possiedono se non quella di contraddire il voto democratico e compiere congiure di palazzo a tutto danno dei siciliani.

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