mercoledì 1 luglio 2009

SIAMO DAVVERO IN UNO STATO CONFUSIONALE E RISCHIAMO DI RIDURCI PEGGIO CHE NEL NAPOLETANO IN FATTO DI RIFIUTI URBANI


ECCO UN QUADRO VEROSIMILE DELLO STATO IN CUI VERSANO I NOSTRI COMUNI LASCIATI IN MANO AGLI AMBITI TERRITORIALI cosiddetti OTTIMALI
Qui si cerca di capire se sia possibile uscire da questo stato di squilibrio in cui ci troviamo in fatto di igiene ambientale. E come muoversi per raggiungere un obiettivo che concili efficienza e costo, qualora esista tale possibilità.
Si parte intanto da una constatazione: che siamo, in tutta la Sicilia, in condizioni di arretratezza tali, da fare rimpiangere addirittura la situazione in cui singolarmente ciascun comune si trovava prima che gli Ambiti Territoriali Ottimali s'impadronissero della gestione del servizio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Tale peggioramento è stato causato da una serie di fattori incontrovertibili, che vanno dalla inadeguata e spesso pessima interpretazione del carattere degli ATO (nati con funzioni amministrative e subito trasformati in carrozzoni politici), alla conseguente mancanza di controllo sul rendimento dei servizi affidati in appalto, quasi tutti risultati inadeguati e mai intesi ad un crescente rispetto ecologico, all'inevitabile collasso delle discariche, ormai tutte colme a dismisura e a rischio sul piano ecologico.
Che cosa s'è fatto per evitare tutto questo?
S'è soltanto dissertato sull'utilizzo o meno degli inceneritori, s'è cincischiato sulla opportunità d'incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti, e tutt'al più si sono bandite gare per la realizzazione di alcuni impianti da dislocare nell'Isola.
Ma alla fine, che cosa è venuto fuori?
Soltanto rinvii, ripensamenti, e di nuovo discussioni illusorie.
Proprio oggi s'apprende che ieri alle 13 è scaduto il termine di presentazione delle nuove offerte all'Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque, per la costruzione dei quattro impianti termovalorizzatori, previsti in Sicilia (Bellolampo, Casteltermini, Augusta e Paternò), senza che nessuno si sia presentato.
Gara deserta, quindi, dopo che la Corte Europea aveva contestato le precedenti gare vinte da Falk e Waste, per procedura non conforme ai dettami europei.
Intanto il Governatore di Sicilia, che attualmente si trova in una situazione non del tutto tranquilla, fa sapere che si è provveduto a portare in commissione la proposta per la riduzione degli ATO.
E ciò avviene quando già sembra più opportuno fare in modo che tali carrozzoni vengano eliminati, per responsabilizzare più direttamente e strettamente i Comuni, in maniera da creare al massimo ristretti consorzi tra poche entità limitrofe, che possano più facilmente coinvolgersi nell'attuazione di un più adeguato e moderno modo di raccogliere e smaltire i rifiuti solidi urbani. Un indirizzo del genere viene consigliato, sulla base di efficaci esperienze in diversi centri del nord Italia e d'Europa, segnalate da Legambiente, la quale tra l'altro fa notare quanto ancora sia lunga e difficile la strada per la realizzazione dei quattro mega-impianti: almeno tre anni per la costruzione, più un anno per il collaudo e la messa in regime.
Mentre esiste la possibilità di ricorrere all'utilizzo di micro-inceneritori, dal costo sostenibile e gestibili da un solo Comune della portata di Messina e da gruppi in società di Comuni minori.

Francesco Cilona

2 commenti:

rino ha detto...

Tutto vero, incluse le consequenziali, fondate e diffuse preoccupazioni di noi cittadini, che sembriamo lasciati in mezzo al guado ...

Giovanni ha detto...

Bisogna strappare l'affare spazzatura dalle mani di incapaci e....... Cos'altro dobbiamo attenderci prima delle dimissioni di tutti gli amministratori incapaci di gestire "e di fare pagare le bollette a tutti" un servizio che riguarda tutta la cittadinanza. Due ditte "ATO - GESENU" non all'altezza di questo delicato compito.

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