sabato 13 dicembre 2008

DANNI DEL NUBIFRAGIO: IL GOVERNATORE PARLA DI RESPONSABILITA' UMANE SULLA GRAVITA' DELL'EVENTO



A Falcone, il centro della fascia tirrenica ancora sotto shock per i gravissimi danni subiti durante i due giorni di nubifragio, si sono riuniti per un incontro col presidente della Regione, Raffaele Lombardo, i sindaci dei Comuni maggiormente colpiti dalla calamità naturale. L'incontro ha assunto un tono altamente responsabile, anche per la presenza di altri autorevoli rappresentanti della vita politica e civile, tra cui il prefetto di Messina, Francesco Alecci. e il presidente della Provincia, Nanni Ricevuto. I danni, evidentissimi in tutta la fascia tirrenica, e con effetti drammatici anche nella nostra città, sono stati sommariamente enumerati dal direttore della protezione civile regionale, Salvatore Cocina e, per alcuni Comuni maggiormente colpiti, sottolineati dai sindaci e dal presidente della Provincia, senza però che nessuno dei relatori si sentisse coinvolto nelle possibili responsabilità per l'esorbitante gravità degli effetti prodotti dall'incessante pioggia. Il che significa che nessuno degli amministratori se l'è sentita di fare un rapido esame di coscienza per capire se il comportamento umano abbia avuto la sua parte sulla portata delle conseguenze. Evidentemente per tutti, indistintamente, sarà stata soltanto la forza cieca della natura a imperversare su tutto il territorio e, se colpe umane ci saranno state, saranno state degli altri. Una forma di altruismo, questa, molto comune dalle nostre parti. Tuttavia qualcuno ad alzare il dito minaccioso c'è stato: ed è stato il Governatore, che esplicitamente ha riconosciuyto che "i danni provocati dal nubifragio sono legati a scelte scellerate nel governo del territorio". E chi governa il territorio se non chi l'amministra?
Per questo lapalissiano motivo, il prefetto ha espresso l'esigenza che si faccia chiarezza non soltanto sull'entità dei danni, ma anche su eventuali responsabilità in ordine alle autorizzazioni concesse e ad eventuali violazioni non contestate.
Raffaele Lombardo deve avere chiara la visione della crescente sofferenza del nostro territorio, se non ha avuto alcuna reticenza nell'affermare che esso "ha pagato e continua a pagare un prezzo altissimo per
le scelte incredibili che hanno permesso di costruire strade a fondo valle, di cementificare l'alveo dei torrenti - e il Longano ne sa qualcosa - , di costruire sui fianchi delle colline - e i nostri poggi e collinette ne sanno più di qualcosa-, compromettendo l'equilibrio dell'ambiente in ogni forma possibile".
"Comunque, ha aggiunto Lombardo, non ci esimiamo dall'impegno istituzionale dl dichiarare lo stato di calamità e chiederemo l'immediato intervento del governo nazionale. Tuttavia è necessario cominciare ad assumersi le dovute responsabilità, e come è giusto che il Govern
o faccia la sua parte è altrettanto opportuno che chi ha sbagliato paghi. Servirà a pagare i danni, ma soprattutto servirà d'esempio per il futuro".
Espressioni severe e giuste, ma visto che la giustizia ha la digestione lunga e difficile, sarà davvero metabolizzata tanta severità?
francesco cilona


HO FATTO IL PRESEPIO


Stamattina, come negli anni passati, mi son messo di buzzo e ho dedicato il mio tempo per la costruzione del presepio. Per me è una tradizione, un po' come in casa Cupiello: lo facevo da piccolo assieme a mio padre e ai miei fratelli, e ho continuato a farlo da adulto, prima assieme ai miei ragazzi, ora con l'aiuto di mia moglie, che mi fa trovare pronto e ordinato tutto il materiale e i pastorelli conservati dopo l'altro Natale.
Ho fatto il presepio e ringrazio il Signore d'avermi permesso di poterlo fare anche quest'anno. E spero di poterlo rifare negli anni a venire, per potere onorare il mio piccolo Signore, prima ancora di vederLo e goderLo nella sua Luce Eterna.
E così sia.

Almeno lo spero....

venerdì 12 dicembre 2008

anche anni fa ci fu un crollo al cimitero





Non è la prima volta che un cedimento del muro di proteziione, lungo la via per il villaggio San Paolo, faccia franare una fetta del cimitero di Sant'Anna. Il crollo di questi giorni ne fa ricordare un altro più clamoroso avvenuto una ventina d'anni fa, proprio nella stessa fiancata di nord-est del monumentalle Campo Santo di Sant'Anna. La causa sempre le infiltrazioni pluviali, che hanno ugualmente trovato debole il sostegno e friabile il terreno. La posizione della parte soggetta al crollo è resa problematica, oltre che dalla friabilità del terreno, dalla presenza di tombe molto accoste al limite, da cui la necessità di contrafforti molto robusti che evidentemente finora, in quel posto, non saranno stati tali. Comunque - come accadde nella precedente occasione - c'è l'urgente necessità che l'intervento riparatorio avvenga senza perdere tempo. Nelle foto, scattate all'epoca della frana, operai al lavoro per la riparazione dell'ingente danno.

Un altro grave danno - addirittura sconcertante e blasfemo - il cimitero di Barcellona Pozzo di Gotto lo subì durante l'ultima guerra mondiale, quando aerei americani bombardarono la città e diverse bombe
finirono addosso ai nostri cari defunti. Una pagina sicuramente nera di una guerra ingiusta e odiosa, che anche alla nostra Isola inferse gravissime ferite.

MEDITATE, AMICI, MEDITATE!

Amici di barcellonablog, colgo l'occasione per chiedervi un favore: di dirmi cioè se qualcuno dei nostri amministratori si sia mai preoccupato di fare prevenzione per l'eventualità che potesse accadere quel che purtroppo è accaduto nei giorni scorsi. Al fine di dare un piccolo contributo per l'eventualre vostra risposta, riporto qui ciò che scrisse fra' Galdino in data:

lunedì 27 ottobre 2008

SPERIAMO CHE TUTTO VADA BENE, SIGNORA LA MARCHESA .......,.... ma li vogliamo pulire questi tombini?


Oggi è stata registrata, nella nostra zona, una scossa tellurica di discreta intensità; nessun panico, nessun allarme, in genere, è seguito all'evento. Ormai noi terroni ci abbiamo fatto un po' il callo, anche perchè, di scosse, ne abbiamo avvertite altre più consistenti.
Siamo quasi a novembre e sembra ancora estate, l'autunno ritarda e la siccità continua a creare problemi, soprattutto nel settore del rifornimento idrico. Molti rubinetti restano asciutti in diverse zione della città per parecchie ore del giorno. Ed anche questo disagio viene sopportato con grande pazienza.
Le strade sono sporche, la raccolta dei rifiuti urbani rimane ancora allo stato promisquo, i cani randagi scorazzano per le vie cittadine, spesso sporcandole al pari di altri padronali, ed anche in ciò sembra che ci abbiamo fatto il callo.
Qualcuno sbraita, chi dovrebbe ascoltare non lo ascolta e la città continua a rimanere assente, inerte, indifferente.
Ma se per caso - diciamolo per ipotesi, facendo però le corna - se per caso dovesse scatenarsi un temporale, uno di quei temporali memorabili che più di una volta - anche se in maniera distanziata - hanno imperversato nel passato, trasformando le strade in torrenti e, più di una volta, facendo tracimare i torrenti veri; se per caso accadesse quello che giorni fa è avvenuto in Sardegna, se le coperture del Longano e dell'Idria dovessero tremare sotto la pioggia e non dovessero reggere i tombini della rete fognante, che finora nessuno ha visto ripulire così come s'era soliti fare una volta, se per caso uno solo di questi eventi dovesse succedere - e facciamo tutti gli spergiuri possibili perché ciò non accada - chi di noi sarebbe tanto insensibile da pensare che anche qui ci abbiamo fatto il callo?
Per bacco, come mai ho spiattellato tutti questi insani timori? Per farmi tacciare di Cassandra? Forse, anzi senza forse, sarebbe stato meglio se avessi fatto l'indifferente!
Alla baccialunisa!

fra Galdino

ADESSO SI CONTANO I DANNI DEL NUBIFRAGIO CHE PER DUE GIORNI S'E ABBATTUTO A BARCELLONA E IN TUTTA LA FASCIA TIRRENICA

FOTO:Il Longano(sx) -Cipressi sradicati su un'auto in via Battifoglia

Adesso che la pioggia è finita, si fa la conta dei danni subiti nel territorio barcellonese. Il Corpo dei Vigili Urbani s'è messo in moto per constatare dove la furia del tempo ha lasciato le peggiori tracce e, a quanto pare, il consuntivo è davvero drammatico.
Intanto, a causa della violenza della pioggia, ha perso la vita un'anziana donna, in quel di Santa Venera: vedendo che la propria abitazione veniva invasa dalle acque, l'ottuagenaria signora è stata colta da malore e stroncata da un attacco cardiaco.
Grave, dovunque, per il persistere del nubifragio, è stato il disagio e moltissima la fatica che si è dovuta affrontare per cercare di limitare i danni. Scantinati allagati hanno messo in tilt parecchie famiglie, che con pompe, secchi ed altri mezzi si son viste costrette a lottare contro le invadenti acque.
I torrenti che attraversano la città, fortunatamente, sono riusciti a contenere la piena melmosa, tranne in qualche punto in cui un tratto meno resistente di arginre ha ceduto. Purtroppo la pioggia prersistente e violenta ha avuto i suoi effetti devastanti in strade e campagne, dove il concomitante vento ha fatto la sua dannifera parte, schiantando alberi e altre piante orticole. Anche il cimitero, sulla strada per San Paolo, ha avuto cedimenti in un muro esterno, che hanno fatto franare diverse tombe ad esso adiacenti. Nelle strade urbane si sono create crepe e buche, alcune profonde altre meno vistose che potrebbero sembrare innocue per la loro modesta dimensine e che in realtà sono insidiosissime. Ce n'è una in via Umberto primo, all'angolo con la stradina che sale verso Stazione Vecchia - la cosiddetta forca caudina - che sta creando notevole imbarazzo a chi deve curvare per immettersi nella stradella. Soprattutto è insidiosa per chi, senza avvertirne la profondità, vi passa sopra con una moto, ma è anche fastidiosa per le auto in transito, per il danno che può arrecare alle sospensioni. I vigili urbani ci hanno assicurato che l'hanno segnalata a chi di competenza. E' sperabile che ne abbiano specificato la pericolosità e la necessità d'un urgente intervento riparatore.

FOTO: accanto, danni al ci
mitero di Sant'Anna

sotto:: la via umberto I durante e dopo il nubifragio







giovedì 11 dicembre 2008

VENTO E PIOGGIA HANNO SPAZZATO CON VIOLENZA LA CITTA' DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO












Le tre foto accanto - opera di Fabio nostro "battitore libero" -
si riferiscono al lo svincolo A20 che introduce a Barcellona, le altre a S.Antonio, via Scarpaci e dintorni


Il nubifragio che,per tutta la notte, si è abbattuto sulla città, come d'altronde in quasi tutta la provincia, ha causato notevoli danni e disagi un po' dovunque: strade allagate. qualcuna provinciale addirittura interrotta o di difficile transito, magazzini e seminterrati invasi dalle acque, alberi spezzati, campagne inondate. Molte delle strade, con direzione monte-mare, si sono trasformate per ore in veri e propri torrenti, e non sono state poche quelle invase da fanghiglia.
Le strutture che assolutamente non hanno retto sono state le imboccature dei tombini, essendo questi colmi di melma per la mancata pulitura autunnale. Le scuole di ogni ordine e grado, diverse delle quali rese disagiate da infiltrazioni e allagamenti, su ordinanza del Sindaco sono state chiuse e rimarranno deserte fino a sabato prossimo.
E' la terza volta che da questo blog si lancia l'allarme per i rischi che si corrono in città, sia al centro che in periferia, all'approssimarsi di ogni inverno, in quanto soprattutto strade, marciapiedi e fogne sono ormai ridotti in condizioni di precarietà, per una serie di fattori: dalla carenza di manutenzione all'inadeguatezza delle stesse strutture.
Si pensi che, l'accumularsi di strati d'asfalto per sovrapposizione, nelle strade così dette riparate - 150 s'è detto pubblicisticamente - le carreggiate in molti posti hanno invaso i margini facendo sparire le "canalette" per lo scorrimento delle acque pluviali, con conseguente riduzione del dislivello coi marciapiedi. Si potrà ribattere che situazioni del genere non esistono soltanto a Barcellona, ma ciò non giustifica che, anche in questo, come in molte altre cose, la città del Longano debba consolarsi rapportandosi sempre con altri centri che soffrono gli stessi guai e mai possa rallegrarsi paragonandosi con quelli che vivono in condizioni ottimali.


fra' Galdino

mercoledì 10 dicembre 2008

CHE TEMPO CHE FA? FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO E BISOGNA...ELIMINARLO


C'è ancora un diaframma d'abbattere nella galleria che dovrà aprire all'Italia il passaggio dalla democrazia al dominio di "Ghe pensi mì".
E' Raitre, che ancora resiste ad ogni tentativo di sfondamento.
Ma adesso è stato trovato il martello pneumatico, dalla testa abbastanza dura, si chiama Riccardo Villari e l'hanno messo nel cuore della galleria (la commissione di vigilanza Rai).
Riuscirà a sfondare il diaframma?
Per penetrare nella dura roccia, il tosto martello pneumatico ha cominciato con un primo foro, puntando sulla trasmissione "Che tempo che fa", condotta da Fabio Fazio, in ottemperanza agli attacchi avviati da Alessio Butti, capogruppo Pdl in commissione di vigilanza che, scagliandosi contro la "repubblica separatista RAITRE" ha sostenuto che "non è più il caso di consentire a Fazio di fare, è il caso di dire, il bello e il cattivo tempo".
Colpito dal risentimento di Butti, il presidente della Vigilanza, Riccardo Villari, ha immediatamente aperto un'istruttoria chiedendo a Raitre i dati sugli ospiti di Che tempo che fa e rispondendo a tamburo battente alle sollecitazioni del Pdl che aveva puntato il dito in particolare contro la presenza di Renato Soru (il 7 dicembre), seguita a quella di Walter Veltroni (il 19 ottobre).

Fra' Galdino

IL PDCI INVITA BUZZANCA AD INVITARE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE A DIMETTERSI.


Sono trascorsi diversi mesi dalle ultime elezioni regionali e poco o nulla sembra essere stato
realizzato delle promesse fatte in campagna elettorale.
Tuttavia qualcosa d'eclatante, alla Regione Siciliana, sta accadendo: gli alleati di centrodestra si stanno dando guerra in maniera indecorosa.
Ad essere particolarmente bersagliati dai propri "affini" del Pdl e dell'Udc sono il governatore Raffaele Lombardo e l'asssessore alla Sanità, Massimo Russo, magistrato in aspettativa.
Quest'ultimo, ritenendo boicottato il piano di rientro formulato per il risanamento finanziario nel settore a lui affidato, recentemente si è sfogato esprimendo il sospetto che "sulla sanità pesi il malaffare".
Una preoccupazione pienamente condivisa da don Raffaele, oberato com'è dai crescenti ostacoli opposti ai tagli del programma che, se non verrà attuato entro la fine del mese, comporterà il commissariamento amministrativo.
Tale riferimento all'ostruzionismo del malaffare ovviamente è suonato sgradevole ai più.
E qualcuno (leggi: SalvatoreCuffaro) ha addirittura risposto ironicamente, asserendo che "Russo è magistrato e tutt'al più potrebbe essere tagliato per un assessorato di Grazia e Giustizia, che però non esiste". Il che equivale ad un: "non è adatto a fare l'amministratore politico".
Ma ben si vede da quale pulpito giunge la predica.
In questo clima non certamente esaltante s'inserisce l'intervento di un politico nostrano - il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca - che anche nella sua qualità persistente di deputato regionale ha sentito il bisogno di esprimersi attaccando il modo di operare del governatore Lombardo.
“Non è parlando attraverso la stampa che si affrontano e si risolvono i problemi della Sicilia e dei Siciliani - docet Buzzanca - bensì garantendo serenità e funzionalità al sistema politico".
E facendo riferimento alla propria esperienza di amministratore locale, ha ricordato che "i bilanci degli Enti Locali sono fortemente compromessi dalle spese gravanti per i servizi essenziali, come i trasporti urbani, la raccolta dei rifiuti solidi urbani, i servizi assistenziali".
Ciò, a giudizio di Buzzanca, richiede interventi specifici per i quali ha fatto appello al Governatore invitandolo a convocare “i parlamentari della coalizione regionale, per la definizione di un programma, con scelte di priorità in grado di costituire una piattaforma per il funxzionamento gestionale delle città dell'Isola".
Ma ecco che, cogliendo spunto dalla filippica del sindaco di Messina, si muove il Pdci per sollecitare Buzzanca ad agire in maniera onseguenziale alla sua sfuriata: cioè richiedendo le dimissioini del presidente Lombardo.

Francesco Cilona

martedì 9 dicembre 2008

ANCORA GUERRIGLIA IN GRECIA PER LA MORTE DEL GIOVANE ALEXIS


Dilaga , in tutta la Grecia, la protesta innescata dall’uccisione del quindicenne Alexis Andreas Grigoropoulos, avvenuta sabato scorso durante una scaramuccia tra studenti e una pattuglia di poliziotti.

Si sono svolti i funerali del ragazzo e migliaia di giovani vi hanno partecipato. L’atmosfera abbastanza tesa ha fatto temere incidenti, in concomitanza con la cerimonia funebre. Nei pressi del cimitero, s’è arrischiata una zuffa, allorchè un gruppo di ragazzi hanno cercato d’impedire ad una troupe televisiva di accostarsi al feretro. L’intervento della polizia, cui i ragazzi hanno risposto con lancio di sassi, ha fatto temere il peggio. GLi agenti hanno risposto con il lancio dialcuni lacrimogeni e qualche sparo in aria.
Oggi è il quarto giorno di guerriglia urbana: professori e studenti universitari sono scesi in piazza al centro di Atene per protestare contro l'uccisione di "Alexis". Diverse centinaia di persone si sono date appuntamento all'Università di Atene e hanno marciato raggiungendo il Parlamento.

La protesta rischia di radicalizzarsi: emergono testimonianze secondo cui l'uccisione di Alexis Grigoropoulos sarebbe avvenuta a sangue freddo. Gli spari avrebbero seguito un alterco fra i poliziotti ed un piccolo gruppo di giovani. Gli agenti dopo un primo scontro verbale avrebbero abbandonato l'auto e inseguito i giovani, li avrebbero insultati e poi uno dei due avrebbe sparato non in aria, ma direttamente nel gruppo, uccidendo Alexis. Secondo l'agente che ha ucciso il ragazzo, invece, questi avrebbe fatto parte di un gruppo di una trentina di facinorosi che avrebbero attaccato l'auto della polizia. L'agente avrebbe sparato tre colpi, due in aria e uno in terra, che sarebbe rimbalzato, colpendo al petto la vittima. Entrambi gli agenti sono in stato d’arresto e gli avvocati del poliziotto che ha sparato hanno rinunciato all'incarico, sostenendo che questi non avrebbe loro detto la verità.
Gli incidenti anticipano di 72 ore lo sciopero generale del 10 dicembre contro la crisi economica e il deterioramento delle condizioni di vita, la cui responsabilità molti imputano al governo, colpito da scandali e da un'opposizione interna che ha reso la maggioranza precaria.

SOLO NELLE TV DEGLI ALTRI POSSIAMO ASSISTERE AI PROIBLEMI DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO

FOTO : CHIOFALO (SX) PARATORE (DX)

E' passato il tempo in cui la città di Barcellona tentò di fare qualcosa di proprio per informare la gente di quanto accadeva nella città. Ci furono diversi tentativi , tra cui l'avvio di alcune emittenti televisive private. Poi, come sempre è accaduto in questo "paesone di provincia", pian piano si affievolirono fino a spegnersi. Adesso, per quanto si abbia la possibilità di cogliere l'occasione offerta da WEB, non mi pare che si abbia il necessario entusiasmo per cercare di approfittare di un così duttile strumento.Se si escludono alcune iniziative individuali, personalisticamente caratterizzate, non mi pare che ci sia tanto altro di notevole in grado di assumere funzioni a più ampio respiro. Comunque, a parte Internet il cui utilizzo è in via d'evoluzione e quindi con conseguenze non ancora computabili, quello che vorrei focalizzare adesso è un piccolo particolare che mi pone un altrettanto piccolo quesito: ci sono cittadine meno grandi di Barcellona che, a differenza di questa semiatrofizzata "nostra", sono attrezzate di tv locali.
Perchè mai loro riescono a ciò e Barcellona no?
Solo perchè hanno una tradizione alle loro spalle ?Oppure perchè c'è in esse qualche coraggioso imprenditore che riesce a vedere più lontano dal proprio naso?
A proposito di TV locali, a questo punto, mi sembra opportuno fare riferimento ad una di esse, che pur avendo sede in un centro distante dal nostro ha compreso che anche a Barcellona nascono, crescono e deperiscono problemi da valutare. E di essi riesce a interessarsi, focalizzandoli con una certa efficacia.
Grato per quello che tale TV riesce a evidenziare, ne voglio fare il nome:
si tratta di Antenna del Mediterraneo, i cui operatori hanno finora dimostrato d'essere puntuali nel cercare di attenuare il vuoto in cui è lasciato questo settore a Barcellona Pozzo di Gotto.
Riferisco un caso: ieri sera, la redazione di AM ci ha fatto assistetere ad un ampio approfondito dibattito sull'ATO ME2, avente per protagonisti due personaggi dalle posizioni contrastanti: il presidente dell'Ato, Andrea Paratore e il dirigente della Cgil di Barcellona, Salvatore Chiofalo.
E' stato un incontro, direi fin troppo lungo, che tuttavia è servito a fotografare la gravità di una situazione - quella dell'emergenza rifiuti - da diversi punti di vista. Cosicchè - attraverso lo sfogo dei due "battitori liberi"- è stato possibile rendersi conto delle linee seguite dalle due parti "disputanti".
Chiofalo, ovviamente ha cercato di difendere a spada tratta le ragioni dei lavoratori, che rischiano di vedersi protratto il ritardo del pagamento degli emolumenti loro spettanti, ha criticato aspramente il tergiversare del Governo regionale nella ricerca di una soluzione allo stato d'emergenza, ha auspicato che si avvii seriamente il processo di normalizzazione del servizio d'igiene ambientale, sollecitando la raccolta differenziata dei rifiuti e la realizzazione di adeguate infrastrutture, necessarie per chiudere il circolo virtuoso della nuova tecnica di raccolta e smaltimento. E ha fatto pure balenare la possibilità che la protesta dei lavoratori continui con lo stato d'agitazione.
Il presidente dell'ATO ME2 ha espresso le proprie ragioni, ricordando che, se esiste uno stato di crisi, parte esso dal fattore economico, la cui carenza è imputabile: in parte alla morosità di molti utenti che, con la scusa della bolletta salata, hanno evaso il pagamento dell'imposta; all'inadempienza di parecchi Comuni che, scrollandosi ogni responsabilità, non hanno accolto con favore la proposta d'aumento del capitale; alle ricorrenti difficoltà incontrate negli adempimenti contrattuali con la Gesenu, appunto per carenza finanziaria. Ha negato che ci sia stato sperpero di denaro, per il mantenimento del carrozzone politico, rivendicando addirittura all'ATO ME2 il merito d'avere per primo ridotto il numero dei componenti il consiglio d'amministrazione a tre soltanto. Quindi niente prebende per esperti inutili o per qualcun altro superfluo. "Io - ha detto il dott. Andrea Paratore - faccio il medico e con la mia professione riesco a mantenermi. Quel poco che ricevo per l'espletamento di questa assillante funzione non varrebbe neppure la pena per attenuare gli effetti della fatica e delle preoccupazioni che quest'incarico mi dà."

Francesco Cilona

lunedì 8 dicembre 2008

VOLANO SULLO STADIO DI COSENZA PER AMORE DELLA SQUADRA





Questo, sì, che si chiama tifo: tre tifosi catanzaresi, non potendo assistere al derby pro Cosenza-Catanzaro, essendo il campo interdetto agli ospiti per decisione del Casm, smaniosi di dimostrare il proprio attaccamento alla squadra del cuore, nell'intervallo della partita, hanno raggiunto lo stadio cosentino a bordo di altrettanti aerei ultraleggeri e mentre uno di loro ha gettato nello stadio una sciarpa giallorossa - i colori della maglia del Catanzaro - gli altri due hanno ostentato striscioni con uno slogan d'incoraggiamento. Allontanatisi, i tre tifosi-aeronauti sono stati successivamente intercettati dalla polizia e identificati.

>>>>>>>>LO SPECCHIO DISTORTO DI VIALE SICILIA:>>>>>>>>> ( ovvero la strada che costeggia il terrapieno del rilevato ferroviario)


Lo specchio che si vede nella foto, impiantato nel viale Sicilia, di fronte all'uscita della via Stretto Scodella, da diversi giorni è stato girato in posizione sicuramente neutra per chi, dovendo immettersi nel viale, ha bisogno di rendersi conto se arrivi dalla sua sinistra qualche mezzo.
Che sia stato spostato da qualche "bontempone" non dovrebbe essere inverosimile, e potrebbe anche darsi che il detto "bontempone" l'abbia fatto perchè convinto che quello specchio fosse inutile, o peggio ancora pericoloso. Un'ipotesi, questa, non del tutto peregrina, visto che con quello specchio - probabilmente inadeguato - il rischio dell'inganno c'è sempre stato.
Allo stop di via Bruschetto ti fermavi, guardavi attraverso il suo riflesso e, nonostante tutta la tua attenzione, non riuscivi a vedere un ...cavolo. Ti sembrava che non arrivasse nessun mezzo ed ecco che improvvisamente rischiavi di essere travolto a dir poco da una macchina.
Perchè quel mezzo non eri riuscito a vederlo a debita distanza.
E allora, se lo spostamento è avvenuto per questo motivo, non c'è che da ringraziare chi l'ha effettuato.
Ma a ben pensarci, l'importante operazione potrebbe essere stata fatta da qualche operaio del Comune, su espresso mandato del Comando dei Vigili Urbani.
Sono così solerti a Palazzo Longano!
Se è davvero così, adesso ci resta solo da attendere che al posto di quello specchio ne venga installato uno più grande ed effettivamente funzionale.

fra' Galdino

NOI IL PANETTONE O I FICHI SECCHI PER NATALE, POCO O MOLTO, CE LI ABBIAMO, MA C'E' GENTE AL MONDO CHE, ANCHE IN QUESTI GIORNI, MUORE DI FAME






Otto dicembre: festività dell'Immacolata.
S'avvicina il Natale e, nonostante che la crisi attanagli il mondo, rimane ancora la voglia di preparare qualche addobbo. Ed anche si mantiene la volontà di fare qualcosa di positivo in aiuto di chi sta peggio di noi. Nascono, anzi ritornano le iniziative mirate a raggranellare qualche Euro per chi ne ha necessità. Non manca Telethon con i suoi volontari; si riorganizza, nell'Oasi di Piazza San Sebastiano, la fiera della solidarietà, ora giunta alla sua quarta edizione, con la sua riffa , consentita dalla spontanea donazione di oggetti da porre in sorteggio; il bravo Mariano Genovese, ormai divenuto il migliore architeeto di presepi, trova una stanzetta che sembra una grotta e ve ne cosrtuisce uno; nelle varie parrocchie, accanto alla annuale ricostruzione dell'ambiente in cui 2008 anni fa gli Angeli annunciarono la mascita del Redentore, si preparano mostre invitanti i fedeli ad acquistare qualche oggettino, per venire in aiuto ai più bisognosi. Una di queste esposizioni - lavoretti all'uncinetto, quadretti, centrini ed altre cosette utili o ornamentali - è in corso nel salone della Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista: è ispirata all'iniziativa "Sostegno a distanza" promossa da Padre Andrea Cardile, un sacerdote impegnato con l'associazione di volontariato "Walking Toogether" che, collaborando con altre onluss, contribuisce allo sviluppo delle aree povere del sud del mondo.
Attualmente si sta occupando di una zona rurale dell'Uganda, dove sorge una realtà residenziale di 360 bambini orfani, una zona molto disagiata e bisognosa di farmaci, viveri, strutture e , quindi, di risorse economiche.
Insomma siamo a Natale, anche noi abbiamo i nostri problemi e la nostra crisi, ma se ben riflettiamo, ci accorgiamo che ancora possiamo reputarci fortunati, perchè c'è nel mondo una moltitudine di nostri fratelli che stanno molto, ma molto peggio di quanti, qui tra noi, vivono nel bisogno.

fra' Galdino

domenica 7 dicembre 2008

GRAVISSIMI DISORDINI IN DIVERSE CITTA' DELLA VICINA GRECIA. A offrirne l'esca l'uccisione d'un adolescente da parte di un poliziotto


La Grecia sembra entrata nella bufera protestaria.
In diverse città, stanotte e nel pomeriggio di oggi, sono stati registrati scontri tra masse di giovani e la polizia, dopo che ieri sera, ad Atene, nel corso di una scaramuccia tra una pattuglia della polizia e un gruppo di giovani, un ragazzo di 15 anni - Andreas Grigoropoulos - è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco.
I due agenti coinvolti , fermati e interrogati, hanno riferito di essere stati assaliti da una trentina di giovani a colpi di pietra e di altri oggetti. Nel tentativo di contrastarli, uno degli agenti avrebbe sparato due colpi in aria e uno verso terra, e l’ultimo proiettile avrebbe colpito di rimbalzo l’adolescente.
La grave notizia, diffusasi rapidamente, ha scatenato la protesta, oltre che ad Atene, in altre città della Grecia e nelle isole di Creta e di Corfù. Tanto che il ministro dell'Interno Prokopis Pavlopoulos s’è sentito in dovere di presentare le proprie dimissioni, che però sono state respinte dal primo ministro Costas Karamanlis, il cui governo negli ultimi tempi s’è trovato in gravi difficoltà, a causa d’una serie di scandali in cui sarebbe coinvolto.
Centinaia di manifestanti hanno marciato davanti quartiere generale della polizia ad Atene, dove i due agenti vengono tenuti in custodia, urlando slogan insultanti.. Nel pomeriggio di oggi si sono ripetuti altri gravi disordini ad Atene, Salonicco e Patrasso, con migliaia di persone in piazza che, prendendo di mira negozi e banche, hanno rotto vetrine e finestre con bastoni e spranghe, e lungo le strade hanno incendiiato macchine e contenitori dei rifiuti . Nel primo pomeriggio migliaia di persone si sono radunate nel posto dove Andreas Grigoropoulos è stato ucciso.
Nei punti più caldi, la polizia , per disperdere la folla, è ricorsa ai gas lacrimogeni.
Si capisce che l’attuale momento di crisi, che sta attenzionando e preoccupando tanto le nazioni, dalla iniziale gravissima origine finanziaria tende, in molti paesi, ad espandersi sul piano politico-sociale, con particolare maggiore insidia d’innesco in quelli che hanno già mostrato la corda, per il comportamento corrotto e antidemocratico dei loro governanti.

Informazioni personali

La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
Questo blog non va considerato testata giornalistica: poichè i suoi post non vengono aggiornati con cadenza periodica e preordinata, non può costituire prodotto editoriale, ai sensi della legge n.62 del 7.3.2001. L'autore si dichiara non responsabile per i commenti ai vari post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non vanno addebitati all'autore, neppure quando vengono formulati da anonimi o criptati. Le immagini pubblicate, quando non sono di proprietà dell'autore, sono procurate con licenza di pubblico dominio o prese liberamente dalla rete. Nell’eventualità che qualcuna violasse i diritti di produzione, si pregano gli interessati di darne comunicazione a questo blog perché si provveda prontamente alla cancellazione.