lunedì 8 dicembre 2008

NOI IL PANETTONE O I FICHI SECCHI PER NATALE, POCO O MOLTO, CE LI ABBIAMO, MA C'E' GENTE AL MONDO CHE, ANCHE IN QUESTI GIORNI, MUORE DI FAME






Otto dicembre: festività dell'Immacolata.
S'avvicina il Natale e, nonostante che la crisi attanagli il mondo, rimane ancora la voglia di preparare qualche addobbo. Ed anche si mantiene la volontà di fare qualcosa di positivo in aiuto di chi sta peggio di noi. Nascono, anzi ritornano le iniziative mirate a raggranellare qualche Euro per chi ne ha necessità. Non manca Telethon con i suoi volontari; si riorganizza, nell'Oasi di Piazza San Sebastiano, la fiera della solidarietà, ora giunta alla sua quarta edizione, con la sua riffa , consentita dalla spontanea donazione di oggetti da porre in sorteggio; il bravo Mariano Genovese, ormai divenuto il migliore architeeto di presepi, trova una stanzetta che sembra una grotta e ve ne cosrtuisce uno; nelle varie parrocchie, accanto alla annuale ricostruzione dell'ambiente in cui 2008 anni fa gli Angeli annunciarono la mascita del Redentore, si preparano mostre invitanti i fedeli ad acquistare qualche oggettino, per venire in aiuto ai più bisognosi. Una di queste esposizioni - lavoretti all'uncinetto, quadretti, centrini ed altre cosette utili o ornamentali - è in corso nel salone della Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista: è ispirata all'iniziativa "Sostegno a distanza" promossa da Padre Andrea Cardile, un sacerdote impegnato con l'associazione di volontariato "Walking Toogether" che, collaborando con altre onluss, contribuisce allo sviluppo delle aree povere del sud del mondo.
Attualmente si sta occupando di una zona rurale dell'Uganda, dove sorge una realtà residenziale di 360 bambini orfani, una zona molto disagiata e bisognosa di farmaci, viveri, strutture e , quindi, di risorse economiche.
Insomma siamo a Natale, anche noi abbiamo i nostri problemi e la nostra crisi, ma se ben riflettiamo, ci accorgiamo che ancora possiamo reputarci fortunati, perchè c'è nel mondo una moltitudine di nostri fratelli che stanno molto, ma molto peggio di quanti, qui tra noi, vivono nel bisogno.

fra' Galdino

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