venerdì 12 dicembre 2008

anche anni fa ci fu un crollo al cimitero





Non è la prima volta che un cedimento del muro di proteziione, lungo la via per il villaggio San Paolo, faccia franare una fetta del cimitero di Sant'Anna. Il crollo di questi giorni ne fa ricordare un altro più clamoroso avvenuto una ventina d'anni fa, proprio nella stessa fiancata di nord-est del monumentalle Campo Santo di Sant'Anna. La causa sempre le infiltrazioni pluviali, che hanno ugualmente trovato debole il sostegno e friabile il terreno. La posizione della parte soggetta al crollo è resa problematica, oltre che dalla friabilità del terreno, dalla presenza di tombe molto accoste al limite, da cui la necessità di contrafforti molto robusti che evidentemente finora, in quel posto, non saranno stati tali. Comunque - come accadde nella precedente occasione - c'è l'urgente necessità che l'intervento riparatorio avvenga senza perdere tempo. Nelle foto, scattate all'epoca della frana, operai al lavoro per la riparazione dell'ingente danno.

Un altro grave danno - addirittura sconcertante e blasfemo - il cimitero di Barcellona Pozzo di Gotto lo subì durante l'ultima guerra mondiale, quando aerei americani bombardarono la città e diverse bombe
finirono addosso ai nostri cari defunti. Una pagina sicuramente nera di una guerra ingiusta e odiosa, che anche alla nostra Isola inferse gravissime ferite.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

prof. Cilona, beati i morti perchè non vivono più in questa terra terribile, dove tutti - figli padri e nipoti - sono sempre colpevoli...

Ugo Foscolo da Zante

barcellonablog ha detto...

Ma auguriamoci di potere diventare "beati" il più tardi possibile: e non per paura della morte, ma perchè prima o poi si spera di vedere qualche miglioramento in questo nostro mondo.
Anche se adesso mi sovviene un detto che parla di...morte; che cioè: "chi di speranza campa di speranza muore"
Mannaggia, come siamo contraddittori, noi uomini. Ora mi spiego perchè, in politica, si promette una cosa e si fa poi tutto il contrario.
Pigliamola così, che è meglio. Ciao e tanti saluti a Ugo Foscolo, che tanto mi fece faticare per imparare a memoria qualcosa dei suoi "sepolcri".

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