sabato 7 novembre 2009

SARANNO PULITI TOMBINI E CADITOIE, CON ORDINANZA DEL SINDACO, DATA L'URGENZA DELL'OPERAZIONE


Con ordinanza sindacale il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Candeloro Nania, ha disposto che un'impresa cittadina - la ditta Munafò Natale, Via Kennedy - proceda immediatamente "ad effettuare gli interventi di pulitura di pozzetti, grate e caditoie secondo le disposizioni impartite dall'Ufficio Strade e Ambiente, al fine di garantire igiene e sicurezza alla pubblica incolumità". La spesa, antIcipata dal Comune, quantificata in 20.000 euro più iva, sarà addebitata all'ATOME2, in quanto, come si spiega nella.premessa dell'ordinanza sindacale , per contratto stipulato con l'ATO ME 2 S.p.A., gli interventi di pulitura di pozzetti, caditoie e grate, ricadono tra le competenze d'istituto e tra i servizi prioritari da rendere a tutela dell'igiene e della pubblica incolumità". Le richieste d'intervento sarebbero "rimaste puntualmente inevase".

INTITOLATA ALL'EROE DI GIAMPILIERI LA PASSEGGIATA A MARE DI SPINESANTE


La passeggiata a mare di Spinesante, resa uno dei migliori siti del litorale barcellonese coi recenti lavori d'arredamento urbano, adesso ha un nome. Accogliendo un suggerimento della "Corda Fratres, l'Amministrazione Comunale di Palazzo Longano ha stabilito d'intitolarla a Simone Neri, il giovane sottocapo di prima classe della Marina Militare che, durante il disastro di Giampilieri riuscì a salvare otto persone e perse la vita nel tentativo di strappare alla sicura morte un bambino

INTITOLATA ALL'EROE DI GIAMPILIERI LA PASSEGGIATA A MARE DI SPINESANTE

La passeggiata a mare di Spinesante, resa uno dei migliori siti del litorale barcellonese coi recenti lavori d'arredamento urbano, adesso ha un nome. Accogliendo un suggerimento della "Corda Fratres, l'Amministrazione Comunale di Palazzo Longano ha stabilito d'intitolarla a Simone Neri, il giovane sottocapo di prima classe della Marina Militare che, durante il disastro di Giampilieri riuscì a salvare otto persone e perse la vita nel tentativo di strappare alla sicura morte un bambino

venerdì 6 novembre 2009

LAURA PAUSINI VINCE IL QUARTO "Grammy Award" DELLA SUA CARRIERA, A LAS VEGAS, E DECIDE DI PRENDERSI UNA "PAUSA"

Laura Pausini, vince al Latin Grammy e annuncia il ritiro
"Mamma son tanto infelice
voglio tornare da te"
Potrebbe essere questo l'ultimo refrain cantato da Laura Pausini, la quale ha deciso di smettere perchè si sente in colpa verso la madre.
Nei giorni scorsi, dopo avere vinto il suo Grammy, ha confessato di non essere stata finora una buona figlia e s'è detta decisa di ritirarsi dalla misica per due anni, a partire dal prossimo capodanno.
Vuole tornare a casa e trascorrere tutto il tempo assieme alla madre.
.
"Il lavoro - ha ammesso la brava cantante - mi ha tenuta lontana per sedici anni dalla famiglia e, adesso, mi sembra l'ora di riparare.
"Mamma son tanto felice
che ora ritorno da te".

SI PARLA DI CANDIDATURA DI D'ALEMA A MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO


Berlusconi tifa per d'Alema, ma se la candidatura di baffetto restasse una bolla di sapone non si straccerebbe le vesti


IL PRO D'ALEMA
"Il ministro degli Esteri Franco Frattini oggi ha ribadito che l’Italia appoggerebbe “con convinzione” la candidatura di D’Alema da parte del Partito socialista europeo, qualora “emergesse in concreto”. Se fosse davvero l’esponente del Pd a diventare mr. Pesc, tuttavia, il governo avrebbe l’obbligo di far rientrare Antonio Tajani da Bruxelles e con ogni probabilità perderebbe la possibilità di portare Giulio Tremonti alla presidenza dell’Eurogruppo. La partita, in ogni caso, come ha puntualizzato qualche giorno fa lo stesso D’Alema, non è solo tra lui e Berlusconi. Si tratta di una partita a 27 in cui andrà tenuto conto dei complessi equilibri tra Paesi grandi e piccoli, del sud e del nord, dell’est e dell’ovest, nonché tra popolari e socialisti".

IL CONTRO D'ALEMA
"La Polonia esce allo scoperto e boccia la candidatura di Massimo D’Alema a mr. Pesc. Lo fa con il suo rappresentante permanente all’Unione europea, Jan Tombinski, il quale ha spiegato ai giornalisti che “sarebbe meglio nominare una persona la cui autorità non possa essere contestata a causa delle sue affiliazioni passate ad un partito”. Il diplomatico ha fatto capire che il problema non riguarda solamente il suo Paese ma l’intera Europa orientale, contraria alla nomina di un ex comunista".

IL PDL/SICILIA, NATO ALLA REGIONE, SARA' CONTAGIOSO QUANTO L'a/h1n1?

E' POSSIBILE CHE PALAZZO LONGANO SIA IMMUNIZZATO DAL VACCINO N1N2

E' ormai noto ciò che sta succedendo in seno al Pdl regionale.

Gianfranco Miccichè ha scelto l'Aventino, costituendo in seno all'Ars il gruppo scisso, da lui denominato Pdl-Sicilia.
L'operazione "smarcamento" del sottosegretario alla presidenza, almeno per adesso o forse solo apparentemente, non è stata "scomunicata" dal Deus ex machina del partito, ed è stata addirittura accolta favorevolmente dal cofondatore Gianfranco Fini.
Quest'ultimo particolare fa praticamente pensare ad un vero e proprio incoraggiamento da parte del presidente della Camera, a tale operazione; confermato se si bada al comportamento e alle recenti dichiarazioni del vice presidente del gruppo parlamentare Pdl alla Camera, Carmelo Briguglio, fedelissimo di Fini, che non solo è stato accanto a Miccichè durante la presentazione del gruppo autonomo, ma ha trovato occasione e modo per asserire che “I finiani in Sicilia si muovono in coerenza del mandato elettorale ricevuto come elettori di Raffaele Lombardo, il Presidente della Regione. Sia gli ex An quanto gli ex Forza Italia hanno votato Lombardo ed hanno perciò l’obbligo politico di sostenerlo. Per questa ragione Gianfranco Fini appoggia il governo regionale, contrariamente a quanto fanno i coordinatori regionali e il Pdl dell’Isola. Fra Fini e Lombardo c’è un ottimo rapporto e, per quanto mi risulta, anche fra Lombardo e Berlusconi. Ma in Sicilia il Pdl ufficiale si comporta diversamente, fa opposizione dura a Lombardo. L’opposizione del Pdl nell’Isola costituisce un’anomalia, è una opposizione politicamente illegittima. Nessuno ha ricevuto il mandato politico di realizzarla. Né da Fini, né da Berlusconi”.
Quindi piena giustificazione all'appoggio dato dai finiani al nuovo gruppo che, all'Ars, conta ben 15 dei 34 deputati del "vecchio" Pdl.
D'altronde, coerentemente a quanto espresso Briguglio, il deputato Fabio Granata è dell'avviso che "Il Pdl Sicilia è nato innanzitutto per fare chiarezza rispetto all'appoggio al Governatore Lombardo. Noi abbiamo chiesto, in campagna elettorale, i consensi ai siciliani per governare con Lombardo presidente; qualsiasi altra opzione equivarrebbe a tradire la fiducia degli elettori".

Stando così le cose, appare logico ciò che si sta verificando in periferia, dove consigli provinciali e comunali stanno risentendo non poco dell'operazione miccicheana.
Sintomi di insofferenza, latenti, si stanno adesso apertamente manifestando con tentativi di scissioni non dissimili da quello regionale. Ed è presumibile che il cosiddetto Pdl Sicilia faccia proseliti per "pandemia".
Avverrà qualcosa del genere anche a Palazzo Longano?
Nel consiglio comunale di Barcellona Pozzo di Gotto, in seguito alle elezioni di due anni fa, s'è insediata una maggioranza assoluta, nata dall'affermazione di una costellazione di liste e listarelle tutte architettate dal senatore Domenico Nania, che così facendo è riuscito a fare incetta di un massiccio numero di consiglieri in aggiunta ai 7 di An e ai 5 di Fi, portando il gruppo di maggioranza a 24, comprensivamente coi rappresentanti Pri (2) e dell'MPA (1).
Adesso che in tutta l'Isola la geografia del Pdl sta subendo una vera e propria metamorfosi, avverrà qualcosa di nuovo anche a Barcellona?
La domanda è d'obbligo, ma la risposta è incerta.

giovedì 5 novembre 2009

AVVISO MUNICIPALE: interruzione del servizio d'erogazione idrica

Si avverte la cittadinanza che giorno 06-11-2009 dalle ore 8,00, fino all'ultimazione dei lavori di manutenzione della rete, verrà sospesa l'erogazione idrica nei quartieri di Sant'Andrea - Calderà - Spinesante - Cicerata e via Milite Ignoto.

BOBO MARONI RECLAMA IL GIUSTO FINANZIAMENTO PER LE FORZE DELL'ORDINE:

Le forze dell'ordine, in fatto di finanze, si trovano al lumicino: adesso c'è qualcuno autorevole che, nel governo Berlusconi, lo sostiene in maniera energica. Evidentemente è giunto il tempo di rendersi conto che "senza soldi non si canta missa".


"Sulle risorse per la sicurezza, secondo il ministro dell'Interno, ci sarà da fare in Parlamento una dura lotta. «E io garantisco che sia da parte mia sia dalla Lega su questi temi faremo una battaglia forte, perchè se ci sarà una proposta di dare più soldi alla polizia da parte dell'opposizione noi la sosterremo. E se da ambienti governativi arriva una richiesta di tagli noi voteremo contro». Sulla sicurezza, ha ripetuto il ministro, «non possono esserci vincoli di maggioranza». Maroni ha spiegato di aver chiesto direttamente al premier Silvio Berlusconi uno stanziamento aggiuntivo di un miliardo e 100 milioni di euro per le Forze di polizia in aggiunta al bilancio 2010".
Ma le intenzioni chiaramente espresse da Maroni non devono essere riuscite a Bossi, il quale è subito intervenuto per indurlo a "fermare la palla"
"Sa bene il ministro che la sua «minaccia» di votare insieme all'opposizione scatenerà la polemica, ma forse non si aspetta un rimbrotto così plateale da parte di Umberto Bossi. Indiscrezioni che in serata filtrano dal Viminale accreditano l'ipotesi che i due fossero d'accordo sin dalla mattina e che l'obiettivo comune sia soltanto quello di portare a casa maggiori risorse, dimostrando così di poter contare più di altri dicasteri che pure sono in sofferenza economica".
"Con Tremonti parlerà probabilmente nei prossimi giorni, al rientro dal suo viaggio a Londra per partecipare al G6. Ma con Bossi è stato chiaro: «Tutti devono capire che su queste materie non possiamo giocarci la credibilità. Perché ci sono le spese per il personale, ma ci sono pure gli stanziamenti per la prevenzione del crimine e noi non possiamo perdere la faccia». Anche la soluzione l'ha già in mente: «Ottenere una parte dei soldi che rientreranno nella casse dello Stato grazie allo scudo fiscale»."
"Il ministro dell'Interno incassa però il sostegno indiretto di Farefuturo, l'associazione vicina al presidente della Camera, Gianfranco Fini: «Non abbiamo paura di dirlo. Anzi, lo diciamo con tutta la chiarezza che può servire alla causa: ha ragione il leghista Roberto Maroni».«Da queste pagine - scrive il direttore del loro giornale online, Filippo Rossi - non siamo stati mai teneri con le posizioni leghiste» ma Maroni «ha ragione perché non è possibile che uno stato si riempia la bocca di ’legalità’ e ’sicurezza’, se ne faccia vanto, e poi, come denunciano le cronache e i sindacati di settore (di destra e di sinistra), lasci senza risorse proprio quegli uomini che, sul campo, devono garantire col loro impegno quotidiano la ’legalità’ e la "sicurezza" per tutti i cittadini»."


"Estratto dal Corriere della Sera"

NO AL PONTE, SI' ALLA RIPARAZIONE IDROGEOLOGICA DEL TERRITORIO SICILIANO.


ESIGENZA PRIORITARIA PER L'ISOLA MESSA A NUDO DAL RECENTE DISASTRO DELL'ALLUVIONE NEL MESSINESE

‘U Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti”, ha emesso un comunicato in cui si "ritiene che dopo l’alluvione di Giampilieri e Scaletta Zanclea sia sul campo e all’attenzione dell’Opinione Pubblica, Messinese, siciliana e no, una questione politica non facilmente tacitabile .

"Se un insegnamento si può e si deve trarre dal recente, imprevisto, ma non
imprevedibile, cataclisma dell’alluvione - si legge nel documento - è quello che la politica, certa politica vive “alla giornata” più forse interessata al potere che alla sua gestione in
chiave comunitaria".
"Tuttavia, a nostro avviso, denunciare ciò non può e non deve bastare".
Andando oltre la mera denuncia qualunquist-giustizialista, il Comitato propone
"che i fondi previsti, preventivati per la costruzione del ponte sullo stretto
(
opera non necessaria, nè prioritaria) vengano utilizzati, subito, per la messa in sicurezza idrogeologica dell'intero territorio siciliano".
"Ora, certo - si legge inoltre - occorre vincere la sorda risolutezza dell’estremismo
“pontista” e non sarà facile né indolore.
Occorre però anche che le tante, diverse sensibilità sociali, culturali e politiche, che
ispirano (e dividono) il NO AL PONTE, rendano evidente ed operante la fattiva
correlazione tra le due mobilitazioni: quella contro ‘U punti e quella contro le
condizioni che permettono Li frani".

mercoledì 4 novembre 2009

ATTENTI ALLO ZUCCHERO!!! ANCHE UNA ZOLLETTA AL GIORNO ACCORCEREBBE DI UN QUINTO LA VITA



Dopo tanti sforzi alla ricerca dell’elisir di lunga vita, il segreto della longevità potrebbe essere a portata di mano. Per vivere più a lungo, infatti, sembra che basti ridurre drasticamente lo zucchero dalla nostra dieta. Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell'Università di San Francisco, coordinati da Cynthia Kenyon, anche quantitativi piccoli di zucchero nella dieta possono accorciare la vita del 20%. La scoperta è stata effettuata su animali da laboratorio, i vermetti C. elegans: aggiungendo solo un po' di glucosio alla dieta normale è emerso un "accorciamento" della longevità.

L'effetto deleterio dello zucchero svanisce se si isolano i geni DAF-16 o HSF. In questo modo i vermetti, anche se mangiano glucosio, vivono altrettanto a lungo dei vermetti cui non viene dato lo zucchero. Tali geni sono legati alla lunghezza della vita dell'uomo: per questo motivo i ricercatori hanno quindi ipotizzato che gli zuccheri in eccesso non pesino solo sulla bilancia, ma accorcino anche la vita.
Ma se ci ribellassimo di essere paragonati ai "vermetti eleganti" riusciremmo a sfatare tale "sentenza" scientifica?

LA CORTE EUROPEA ESCLUDE IL CROCIFISSO DALLE SCUOLE E IN ITALIA SI SCATENA LA POLEMICA


La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, in seguito ad un ricorso presentato da una cittadina italiana di origini finlandesi, ha stabilito che la presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche costituisce "una violazione dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni" e una violazione alla "libertà di religione degli alunni".
La ricorrente, che invano s'era opposta alla presenza del simulacro nella classe del figlio, dovrà avere dal Governo del nostro Paese un risarcimento di cinquemila euro.
L'inattesa decisione della Corte europea ha scatenato una serie di reazioni.
Intanto il giudice Nicola Lettieri, che difende l'Italia davanti alla Corte di Strasburgo, ha annunciato l'immediato ricorso.
La Cei giudica "ideologica" la decisione, ed il segretario di Stato del Vaticano, Cardinale Bertone, nell'apprezzare il ricorso del Governo italiano, osserva che "questa Europa del terzo millennio ci lascia solo le zucche delle feste e ci toglie i simboli piu' cari. Questa è veramente una perdita e dobbiamo cercare di conservare i segni della nostra fede per chi crede e per chi non crede.
Sbalordita si dice il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, secondo cui. "la presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo ma rappresenta un simbolo della nostra tradizione".
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, auspica "che la sentenza non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni", che è valore da non confondersi "con la negazione, propria del laicismo più deteriore, del ruolo del cristianesimo nella società e nell'identità italiana".
Per il Partito democratico, il neo segretario Bersani parla di buonsenso, pensando "che un'antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno"
La cattolicissima Binetti spera "che la sentenza sia semplicemente orientativa, che si collochi cioè nel rispetto delle credenze religiose", .
Per Debora Serracchiani, la decisione della Corte "è formalmente corretta e condivisibile".
Parere non condiviso dall''Udc Pierferdinando Casini, secondo cui la scelta "di bocciare la presenza del crocifisso nelle scuole è la prima conseguenza della pavidità dei governanti europei, che si sono rifiutati di menzionare le radici cristiane nella Costituzione Europea".
Per l'Italia dei Valori ci sono simboli, come quello del crocifisso, che si identificano con la storia del Paese. "Per questo riteniamo - afferma il capogruppo alla Camera, Massimo Donadi - che il divieto contenuto nella sentenza della Corte di Strasburgo non sia una buona risposta alla domanda di laicità dello Stato, che pure è legittima e condivisibile".
Secondo la Federazione dei Liberali, si tratta di "una sentenza di grande importanza perché riafferma in modo argomentato il carattere laico e pluralista delle istituzioni europee e della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo sottoscritta anche dall'Italia". La Federazione giudica"scomposte e fuori contesto giuridico le reazioni del centro destra, "afflitto da una insopprimibile vocazione ad una politica muscolare incapace di discutere ragionevolmente le idee politiche sulla convivenza e di rafforzare la laicità delle istituzioni, la sola che, in quanto tale, è in grado di consentire la libertà di ciascuno nel rispetto reciproco e del dettato costituzionale".
Il segretario del Prc Paolo Ferrero si dice favorevole alla sentenza perchè "uno stato laico deve rispettare le diverse religioni e non identificarsi con nessuna".
Anche per il Pdci, la sentenza è validissima in quanto riafferma "il valore della laicità della scuola e dello Stato".

martedì 3 novembre 2009

DOMANI GRANDE MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DEI LAVORATORI ESA, CONTRO LA SOPPRESSIONE DELL'ENTE.

Adesso che il dissesto del territorio s'è rivelato in tutta la sua crudezza, un Ente qual è quello che si vuole sopprimere potrebbe essere di grande utilità

La soppressione dell'Ente di Sviluppo Agricolo - di cui Barcellona ha un ricordo importante tanto da tenere ancora in piedi una sede nello stabilimento ex Electromobil - ha messo in stato di agitazione gli oltre cinquecento lavoratori ESA. I quali hanno deciso di manifestare la loro protesta scendendo, domani, in piazza a Palermo.
L'appoggio dei sindacati è garantito, in quanto viene ritenuto un grave errore chiudere l'Ente senza una chiara prospettiva di occupazione per i lavoratori.
“Pensare di eliminare gli sprechi - afferma il segretario generale della Cgil di Messina Lillo Oceano - parcheggiando centinaia di persone in qualche ufficio, senza sapere cosa faranno ed abbandonando l'agricoltura e il territorio a se stesso è il contrario di ciò che serve alla Sicilia. Mai come oggi- ha aggiunto il sindacalista - appare necessario un forte rilancio delle politiche di sostegno all'attività agricola per aumentarne la produzione, la qualità e quindi l l’occupazione e, soprattutto, curare il territorio. Pertanto chiediamo al Presidente della Regione un confronto serio per individuare le soluzioni più idonee alla vertenza e individuare idonee politiche di sviluppo del settore agricolo”.

CONCLUSO CON SUCCESSO IL CONVEGNO SULLA SANITA' ORGANIZZATO DA "LA NOSTRA CITTA'"


Larga partecipazione e vivo interesse al convegno, organizzato da “La Nostra Città” al palacultura di Barcellona P.G., sul tema: “Gli effetti della riforma sanitaria sui presidi ospedalieri”, con particolare riferimento aigli ospedali di Barcellona P.G. e Milazzo. Al convegno, presieduto da Amedeo Gitto, hanno preso parte diversi rappresentanti politici ed istituzionali, quali l’On.Giovanni Ardizzone, l’On.Giuseppe Laccoto, il Dott. Giuseppe Stancanelli, il vicesindaco di Milazzo Dott. Antonino Cusumano, il sindaco di Barcellona P.G. Dott. Candeloro Nania ed il Sen. Gianpiero D’Alia; sono inoltre intervenuti il dott. Paolo Calabrò componente del comitato e responsabile della UIL Medici di Barcellona, il direttore sanitario del presidio ospedaliero di Milazzo Dott.ssa Francesca Parrinello ed il direttore sanitario del presidio ospedaliero di Barcellona P.G. Dott.Domenico Sindoni. Prima di iniziare il dibattito è stato osservato un minuto di silenzio per onorare le vittime, ad un mese di distanza, di Giampilieri e Scaletta Zanclea.

La discussione, accentrata sulle conseguenze della riforma sanitaria in Sicilia , in riferimento ai presidi di Barcellona P.G. e Milazzo, ha fatto emergere la necessità di potenziare ,anzicché accorpare o ridurre, i servizi alle utenze che nell’hinterlad risultano essere circa 200.000. L’Ing.Amedeo Gitto ha sottolineto l’aumento delle malattie di tipo oncologico ed oncoematologico nei comuni di Milazzo e Barcellona P.G., aree ad alto rischio ambientale

.Sono state affrontate inoltre le questioni riguardanti le scelte politiche fatte proprio sulla sanità e se davvero ci sia la necessità di effettuare tagli di bilancio proprio nell'importante settore, rischiando così di colpire le persone più deboli ed indifese.

Qualora questi tagli non si potessero evitare che si facciano almeno potenziando le professionalità in modo da ottenere dei servizi di qualità elevata, dai quali purtroppo si è ancora molto lontani.

Il sindaco .Candeloro Nania ha espresso la necessità di dare un ruolo privilegiato, nella gestione dei presidi ospedalieri locali, ai sindaci, i quali conoscono le effettive esigenze della popolazione; D'accordo con lui, su ciò, il vicesindaco di Milazzo, Antonino Cusumano. Il Dott. Stancanelli, ex direttore generale ASL5 di Messina, ha duramente criticato la riforma, illustrandola dettagliatamente e specificando come dovranno avvenire gli accorpamenti e le riduzioni di posti letto e quali sono le problematiche cui si va incontro. L’on. Ardizzone ha sottolineato l'urgenza di fronteggiare il grosso buco di bilancio nel settore. Sulla stessa lunghezza d’onda è stato l’on. Laccoto che, in qualità di presidente della Commissione Sanità all’ARS, ha ricordato di aver sollecitato più volte l’Assessore alla Sanità On. Russo, affinché siano azzerate tante remore sociali, quali per esempio i lunghissimi tempi di attesa per le visite specialistiche presso qualsiasi ASL. Molto apprezzati sono stati anche gli interventi del dott. Paolo Calabrò, che ha evidenziato le difficoltà cui andrebbero incontro i medici a seguito della riforma, del dott. Domenico Sindoni e della dott.ssa Francesca Parrinello, che hanno parlato delle poche risorse a disposizione difficilmente gestbili.. Il sen. D’Alia ha concluso i lavori ribadendo la necessità che l’assetto definitivo della riforma sanitaria sia concertato con i soggetti politici e sociali presenti nel territorio.

GIANFRANCO MICCICHE' CONTINUA LA SUA BATTAGLIA CONTRO I COORDINATORI REGIONALI DEL PDL E PRESENTA IL SUO GRUPPO AUTONOMO


Gianfranco Miccichè, abbandonata l'idea del partito del Sud per non fare un torto al Premier che non l'approvava, s'è avventurato nella strada che l'ha condotto alla presentazione di una formula che consenta almeno di salvare capra e cavoli: ha insomma inventato il Pdl-Sicilia, un modo intelligente per collocare in maniera autonoma il gruppo dei cosiddetti ribelli e quanti, come i finiani, non intendono soggiacere al giogo dei "fedelissimi".
Micchichè quindi continua lungo la sua strada, anche se non si tratta di percorrere un'autostrada.
"Pdl-Sicilia - dice il sottosegretario palermitano - è il nostro Aventino", il che non piace al coordinatore regionale Castiglione, che sempre ha sopportato come il fumo negli occhi le iniziative scissionistiche di Miccichè. Anche se questi, già appoggiato da Dell'Utri, che ora pare però defilarsi, vanta di esserre stato, con lo stesso dell'Utri, il fondatore in Sicilia di Forza Italia e lamenta che non è mai stato fondato nella nostra Isola il Pdl.
Quindi, per lui e per i suoi "seguaci" è più che mai opportuno l'aver creato e presentato almeno il gruppo Pdl-Sicilia.
Evidentemente - se crede di poterlo fare - non gli manca il silenzio-assenso di chi tutto puote. E a proposito di "tutto puote", segnaliamo cosa pensa dell'Utri sulla conferma o meno dell'iniziativa di Miccichè.
"Se Berlusconi vuole - ha detto Dell'Utri - può risolvere tutto con un pranzo".
La battuta però non deve avere convinto il coordinatore regionale Castiglione, il quale ha diffidato il presidente dell'ars, Francesco Cascio, dal concedere a Miccichè la possibilità di utilizzare il logo e l'acronimo del Pdl.
Il Pdl-Sicilia, che spacca il gruppo parlamentare all'Assemblea regionale siciliana in due, sarà composto da 15 deputati su 34.
Il Pdl Sicilia, ha detto Micciché, "sarà un forte alleato del governo guidato da Raffaele Lombardo".

lunedì 2 novembre 2009

CACCIARI SI DEFILA DAL PD, CHE HA ANCORA TROPPO D'ALEMA


Mentre Rutelli lascia il Pd, convinto che quello non è il suo partito ed è pronto a creare un "movimento"che sia di "buon governo", Massimo Cacciari si ripromette di non fare più politica e, se resta nel PD, di «continuare a dire la sua, senza però accettare più impegni organizzativi».
Del centrosinistra, «quel che ora dice Rutelli io l'avevo detto molto tempo prima - afferma Cacciari in un'intervista al Corriere dela Sera - A chi dovrei continuare a predicare?»
«Stimo Tabacci e, a Rutelli, mi lega una affettuosa amicizia. Condivido la sua scelta, ma io con l'Udc non ho nulla a che vedere. Né con gli altri».
E adesso che c'è Bersani segretario del PD, Cacciari si defila...
Al PD di Bersani augura successo, anche se è convinto che "sarà la cosa 2, 3 o 4 di D'Alema.
Per cui,«è un dramma quel che si profila nel Pd».
«L'intesa col centro è inevitabile e 'sta frittata qui, un centrosinistra da prima Repubblica che è il vecchio disegno di D'Alema - sbotta Cacciari - non mi interessa culturalmente. Anche se è l'unica via per sconfiggere Berlusconi».

LA POLITICA IN SICILIA CLICCA qui

C'E' PERICOLO CHE VENGANO ANNULLATI I RECENTI CONTRATTI TRA REGIONE E OPERATORI DEL SETTORE DEI TRASPORTI PUBBLICI? LOMBARDO PAVENTA TALE RISCHIO



UNA PROPOSTA DEL GENERE SAREBBE PRONTA AL SENATO DELLA REPUBBLICA

Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, accoglie con apprensione la ventilata notizia di una proposta al Senato riguardante una norma che annullerebbe i contratti conclusi dalla Regione Siciliana con i gestori dei servizi di trasporto pubblico locale. Tale preoccupazione è stata esternata dal Governatore in occasione di un recente convegno sui servizi pubblici.
"Il trasporto pubblico locale in Sicilia - ha precisato Lombardo - per come funziona oggi, è senza alternativa, sia per la capillarità della sua organizzazione, sia per l'obsolescenza ed inefficienza di un sistema ferroviario che perderebbe la competizione anche con le ferrovie abissine di epoca coloniale". "La norma che si tenta di adottare - secondo quanto riferito da Lombardo -- contraddirebbe intanto un regolamento comunitario, che consente di far valere i contratti sottoscritti di recente per almeno altri cinque anni, ed avrebbe effetti devastanti per gli utenti, per le aziende che sono un centinaio, per i lavoratori, circa quattromila, molti dei quali sarebbero condannati alla disoccupazione, oltre che per il bilancio della Regione. La quale sarebbe esposta al rischio di dover pagare agli operatori del trasporto pubblico locale i danni subiti per la cessazione dei contratti e non potrebbe piu' godere delle tariffe vigenti, che sono le piu' basse d'Italia".

domenica 1 novembre 2009

E' MORTA LA POETESSA ALDA MERINI


Alda Merini se n'è andata.
Aveva 78 anni e da tempo era malata di cancro.
E' morta a Milano, nel reparto oncologico del San Paolo.
La poetessa, che aveva forgiato il suo carattere e la sua sensibilità dentro le mura di un manicomio, "con la sua arte, ha saputo dare una testimonianza universale della vita di oggi e delle sue contraddizioni".
L'abbiamo vista più di una volta sul piccolo schermo e sempre ci ha rivelato come dalla sofferenza e dalla rabbia sia possibile trarre versi vibranti d'amore.
Piero Chiambretti l’aveva avuta ospite nel suo programma soltanto poche settimane fa e dedicherà una parte della nuova puntata proprio alle apparizioni in video della Merini.

Influenza A allarme dei pediatri

È indispensabile affrettare al massimo i tempi di intervento della vaccinazione per l'influenza H1N1. È quanto afferma Pasquale Di Pietro, Presidente della Società Italiana di Pediatria. «Se l'autopsia che si sta eseguendo in queste ore confermerà, quanto emerso dalle prime indiscrezioni, che la undicenne morta a Napoli per effetto dell'influenza aveva problemi cardiaci - afferma Di Pietro -, la bambina avrebbe dovuto rientrare nelle categorie a rischio da vaccinare prioritariamente. Considerando però che il vaccino è arrivato alle Regioni, sia pure in quantità limitata, da pochissimi giorni e considerando il tempo necessario dopo la vaccinazione perchè la protezione sia efficace, la piccola in questione non avrebbe comunque potuto essere protetta». «A questo punto - sottolinea il presidente della SIP - diventa indispensabile affrettare al massimo i tempi di intervento. Ci chiediamo - continua Di Pietro - se le Regioni abbiano già tutte attivato un adeguato piano di intervento e abbiano iniziato a lavorare in questo senso. Purtroppo dobbiamo fronteggiare una situazione di emergenza con un vaccino che si è reso disponibile con ritardo, ma a questa difficoltà oggettiva non possiamo aggiungere anche ritardi generati da disorganizzazione e confusione». Di Pietro aggiunge che la Società Italiana di Pediatria ha da tempo informato il Ministero sulle specifiche esigenze dell'area pediatrica per la prevenzione e per la gestione dell'influenza pandemica: «ci auguriamo che siano tempestivamente messe in atto». Per concludere, il Presidente della SIP invita i genitori a non affollare i Pronto Soccorso per casi non realmente critici che possono essere gestiti differentemente, anche perchè i Pronto Soccorso sono luoghi in cui può avvenire la trasmissione della malattia.

Da:L'Unità.it

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