ESIGENZA PRIORITARIA PER L'ISOLA MESSA A NUDO DAL RECENTE DISASTRO DELL'ALLUVIONE NEL MESSINESE
‘U Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti”, ha emesso un comunicato in cui si "ritiene che dopo l’alluvione di Giampilieri e Scaletta Zanclea sia sul campo e all’attenzione dell’Opinione Pubblica, Messinese, siciliana e no, una questione politica non facilmente tacitabile .
"Se un insegnamento si può e si deve trarre dal recente, imprevisto, ma non
imprevedibile, cataclisma dell’alluvione - si legge nel documento - è quello che la politica, certa politica vive “alla giornata” più forse interessata al potere che alla sua gestione in
chiave comunitaria".
"Tuttavia, a nostro avviso, denunciare ciò non può e non deve bastare".
Andando oltre la mera denuncia qualunquist-giustizialista, il Comitato propone
"che i fondi previsti, preventivati per la costruzione del ponte sullo stretto
(opera non necessaria, nè prioritaria) vengano utilizzati, subito, per la messa in sicurezza idrogeologica dell'intero territorio siciliano".
"Ora, certo - si legge inoltre - occorre vincere la sorda risolutezza dell’estremismo
“pontista” e non sarà facile né indolore.
Occorre però anche che le tante, diverse sensibilità sociali, culturali e politiche, che
ispirano (e dividono) il NO AL PONTE, rendano evidente ed operante la fattiva
correlazione tra le due mobilitazioni: quella contro ‘U punti e quella contro le
condizioni che permettono Li frani".
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