mercoledì 4 novembre 2009

LA CORTE EUROPEA ESCLUDE IL CROCIFISSO DALLE SCUOLE E IN ITALIA SI SCATENA LA POLEMICA


La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, in seguito ad un ricorso presentato da una cittadina italiana di origini finlandesi, ha stabilito che la presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche costituisce "una violazione dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni" e una violazione alla "libertà di religione degli alunni".
La ricorrente, che invano s'era opposta alla presenza del simulacro nella classe del figlio, dovrà avere dal Governo del nostro Paese un risarcimento di cinquemila euro.
L'inattesa decisione della Corte europea ha scatenato una serie di reazioni.
Intanto il giudice Nicola Lettieri, che difende l'Italia davanti alla Corte di Strasburgo, ha annunciato l'immediato ricorso.
La Cei giudica "ideologica" la decisione, ed il segretario di Stato del Vaticano, Cardinale Bertone, nell'apprezzare il ricorso del Governo italiano, osserva che "questa Europa del terzo millennio ci lascia solo le zucche delle feste e ci toglie i simboli piu' cari. Questa è veramente una perdita e dobbiamo cercare di conservare i segni della nostra fede per chi crede e per chi non crede.
Sbalordita si dice il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, secondo cui. "la presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo ma rappresenta un simbolo della nostra tradizione".
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, auspica "che la sentenza non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni", che è valore da non confondersi "con la negazione, propria del laicismo più deteriore, del ruolo del cristianesimo nella società e nell'identità italiana".
Per il Partito democratico, il neo segretario Bersani parla di buonsenso, pensando "che un'antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno"
La cattolicissima Binetti spera "che la sentenza sia semplicemente orientativa, che si collochi cioè nel rispetto delle credenze religiose", .
Per Debora Serracchiani, la decisione della Corte "è formalmente corretta e condivisibile".
Parere non condiviso dall''Udc Pierferdinando Casini, secondo cui la scelta "di bocciare la presenza del crocifisso nelle scuole è la prima conseguenza della pavidità dei governanti europei, che si sono rifiutati di menzionare le radici cristiane nella Costituzione Europea".
Per l'Italia dei Valori ci sono simboli, come quello del crocifisso, che si identificano con la storia del Paese. "Per questo riteniamo - afferma il capogruppo alla Camera, Massimo Donadi - che il divieto contenuto nella sentenza della Corte di Strasburgo non sia una buona risposta alla domanda di laicità dello Stato, che pure è legittima e condivisibile".
Secondo la Federazione dei Liberali, si tratta di "una sentenza di grande importanza perché riafferma in modo argomentato il carattere laico e pluralista delle istituzioni europee e della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo sottoscritta anche dall'Italia". La Federazione giudica"scomposte e fuori contesto giuridico le reazioni del centro destra, "afflitto da una insopprimibile vocazione ad una politica muscolare incapace di discutere ragionevolmente le idee politiche sulla convivenza e di rafforzare la laicità delle istituzioni, la sola che, in quanto tale, è in grado di consentire la libertà di ciascuno nel rispetto reciproco e del dettato costituzionale".
Il segretario del Prc Paolo Ferrero si dice favorevole alla sentenza perchè "uno stato laico deve rispettare le diverse religioni e non identificarsi con nessuna".
Anche per il Pdci, la sentenza è validissima in quanto riafferma "il valore della laicità della scuola e dello Stato".

9 commenti:

En ha detto...

sai cosa trovo strano, amico professore? Che questa laicità dello stato é moltissimo ostentata quando si tratta di altri simboli religiosi. E non si tratta neanche di simboli esposti in luogo pubblico, ma qualcosa che uno porta con se. E sentiamo le urla della Lega laica, in quel caso.

In Italia manca l'obiettività. Si nascondono dietro discorsi filosofeggianti le reali opinioni prettamente dettate da paura e razzismo. Io non sono d'accordo con il simbolo religioso in classe, ma se non mi riconosco in quel simbolo, non vuol dire che mi debba sentire offeso dal fatto che ci sia. E' una questione di sensibilità.

Unknown ha detto...

Sono cattolico laico praticante, e la sentenza di Strasurgo non mi scandalizza affatto.Ritengo che la figura di Gesù crocifisso sia di immenso valore umano per l'Italia e per il mondo.In Lui si possono riconoscere laici cattolici e tutte le persone che hanno a cuore il valore redentore dell'Amore .Se Gesù crocifisso non venisse più esposto nelle aule scolastiche,la nostra cultura cottolica la nostra identità non ne verrebbe a soffrire.Ritengo invece indispensabile che l'Italia si liberi di questa grande confusione della fede cattolica con lo stato laico repubblicano.Confusione alimentata dalla Chiesa-gerarchia per una questione di puro potere.Grazie a questa sentenza L'Italia potrà fare un salto di qualità politica.Con questo non voglio dire che la Chisa non debba avere uno spazio pubblico,anzi lo ritengo indispensabile,ma nell'ambito di un ordinamento laico,che non vuol dire laicista nè tanto meno ateo.Viviamo in una società multiculturale e bisogna rispettare i diritti di tutti,secondo le convenzioni internazionali.Accettare e applicare quella sentenza sarebbe manifestazione di maturità civile politica giuridica.Essa non ci toglierebbe niente anzi aggiungerebbe dignità alla nostra Italia.E Gesù nel suo immenso amore per tutti ne sarebbe contento,perchè eviterebbe una perniciosa e inutile guerra di religione.Dimostriamoci cattolici adulti e soprattutto seguaci di Gesù.
Franz

Ciccio ha detto...

Io penso che,nella scuola, un po' tutti dovremmo badare alla concretezza del lavoro didattico e alla sua capacità di fare emergere in ciascun alunno le sue qualità umane e le sue capacità espressive ed operative. Se il Crocifisso attaccato alla parete deve avere soltanto un aspetto formale - e quasi sempre ce l'ha - allora è vana la sua presenza in aula. Di essa s'accorgerebbe soltanto chi non la gradisce. Com'è avvvenuto nel caso della mamma italo-svedese. D'altronde, sarebbe sbagliato se quell'immagine dovesse venire strumentalizzata per influire ideologicamente sulla mente del discente. Se invece il simulacro del Cristo in Croce potrà servire per fare conoscere la grandezza della rivoluzione in terra portata da Gesù, il discorso cambia.

Anonimo ha detto...

"Il,simbolismo è il mezzo più adeguato per l'insegnamento delle verità d'ordine superiore, religiose e metafisiche, cioè per tutto quel che lo spirito moderno respinge o trascura; esso è esattamente il contrario di ciò che conviene al razionalismo, e tutti i suoi avversari - alcuni senza neppure saperlo - si comportano da veri e propri razionalisti. Per quel che ci concerne, noi pensiamo che se oggi il simbolismo è incompreso, tanto maggior ragione c'è di insistere su di esso, esponendo nel modo più completo possibile il significato reale dei simboli tradizionali, restituendo loro tutta la portata intellettuale che possiedono invece di ridurli semplicemente a un'occasione per qualche esortazione sentimentale per la quale, del resto, l'uso del simbolismo è cosa del tutto inutile. Una simile riforma della mentalità moderna, con tutto quel che implica, e cioè la restaurazione dell'intellettuaslità vera e della tradizione dottrinale, che per noi non sono separate l'una dall'altra, costituisce certo un'impresa considerevole; ma è questa una ragione perchè non sia intrapresa? Al contrario, a noi pare che un tale compito costituisca uno degli scopi più elevati che si possano proporrew all'attività di una società come quella dell'Irradiamento intellettuale del Sacro Cuore, tanto più che tutti gli sforzi che saranno fatti in questo senso saranno necessariamente orientati verso quel Cuore del Verbo incarnato, Sole spirituale e Centro del Mondo, "nel quel sono nascosti tutti i tesori della saggezza e della scienza" - non di quella vana scienza profana che sola è conosciuta dalla maggior parte dei nostri contemporanei, ma della vera scienza sacra che apre a coloro che la studiano come si conviene orizzonti insospettati e veramente illimitati".
(René Guénon)

barcellonablog ha detto...

Le Symbolisme de la Croix,di Renè Guénon

Anonimo ha detto...

no, non è esatto, il libro ha come titolo "Symboles fondamentaux de la Science sacrée".

barcellonablog ha detto...

Il riferimento non è al brano, ma per associazione d'idee, all'argomento di grande attualità, scatenato dalla sentenza della Corte Europea di Strasburgo.

Anonimo ha detto...

La classe è un luogo di apprendimento dove una comunità vive per molte ore e per molti anni. Mi pare che nessuno possa imporre ad una comunità quello che deve o non deve esporre nel "suo" spazio.
Per questo ritengo che sia il governo italiano, sia la corte europea (l'uno imponendo l'altra proibendo la presenza del crocifisso)si vadano occupando di questioni "private" che dovrebbero essere affrontate e risolte dalla comunità stessa .
Un docente.

Sebastiano ha detto...

Per quanto mi riguarda, il Crocifisso DEVE rimane al suo posto e metterlo dove manca.

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